CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 dicembre 2020
500.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 22 dicembre 2020. — Presidenza della presidente della X Commissione, Martina NARDI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 12.20.

Schema di decreto ministeriale recante regolamento in materia di requisiti di accesso, condizioni, criteri e modalità degli interventi del Patrimonio Destinato.
Atto n. 222.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 dicembre scorso.

  Massimo UNGARO (IV), relatore per la VI Commissione, illustrando la proposta di parere favorevole con osservazioni, predisposta con il relatore per la X Commissione (vedi allegato), si sofferma preliminarmente sull'opportunità di inserire, tra i requisiti dei beneficiari degli interventi, l'impegno a realizzare l'equa rappresentanza degli organismi sindacali e a superare il divario salariale tra uomini e donne, nonché ad assumere e formare annualmente un congruo numero minimo di giovani lavoratori under 35. Segnala inoltre l'opportunità di inserire nello Schema specifici elementi standard per la definizione del risk appetite framework – RAF e che, sotto un profilo più generale, oltre al generico riferimento al fatturato delle imprese destinatarie degli interventi del Patrimonio Destinato, ci si riferisca anche al valore della produzione – specie per i settori caratterizzati da cicli ultrannuali – e al risultato operativo prima della deduzione degli oneri finanziari e delle imposte, earnings before interest and taxes – EBIT, ovvero all'ammontare degli utili calcolati prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti, earnings before interest, taxes, depreciation and amortization – EBITDA. Rileva poi che, per le operazioni a condizioni di mercato, la Cassa Depositi e Prestiti assicura il massimo coinvolgimento anche delle Società di gestione del risparmio – SGR italiane, in ragione della dimensione ridotta dell'intervento previsto in questo Pag. 15settore di operatività. Sottolinea quindi l'importanza dello strumento oggetto del presente Schema e la necessità di conciliare l'esigenza di interventi rapidi, che garantiscano liquidità alle imprese, con quella di evitare di tenere in vita attività operanti in filiere produttive ormai obsolete.
  Prosegue illustrando le osservazioni contenute nel parere, a partire da quella, condivisa anche dall'opposizione, relativa all'opportunità di ridurre in maniera significativa i limiti minimi di intervento di Patrimonio Destinato, nonché quelli per gli interventi diretti di ristrutturazione delle imprese (turnaround). Vasto consenso si è registrato anche sull'opportunità di elevare la soglia di regolarità contributiva e fiscale necessaria per accedere agli interventi del Patrimonio Destinato.
  Rileva poi l'opportunità di specificare che, per le società cooperative, le condizioni di intervento del Patrimonio Destinato in regime di Temporary Framework e i relativi limiti siano commisurati alla nozione di patrimonio netto, nonché di prevedere che l'intervento del Patrimonio Destinato a favore delle società cooperative sia effettuato anche mediante la sottoscrizione degli strumenti tipici dell'ordinamento cooperativo.
  Al fine di accelerare l'adozione degli interventi di Patrimonio Destinato si suggerisce di disporre che il rispetto delle previsioni del decreto-legge Rilancio, del presente Schema e del regolamento del Patrimonio Destinato, costituiscano il parametro fondamentale e prioritario nella valutazione dell'obbligo di dovuta diligenza professionale da parte di Cassa Depositi e Prestiti.
  Quindi, in relazione ai tre settori di operatività di Patrimonio Destinato – Temporary Framework, operazioni a condizioni di mercato e operazioni relative alla ristrutturazione di imprese – si propone di istituire più comparti, ciascuno con il proprio conto di tesoreria.
  Si chiede infine, oltre alla correzione di un errore formale, un maggior coinvolgimento del Parlamento, attraverso la presentazione periodica, da parte di Cassa Depositi e Prestiti, di relazioni sull'andamento degli interventi e delle operazioni di sostegno e di rilancio del sistema economico-produttivo del Patrimonio Destinato.

  Sestino GIACOMONI (FI) ringrazia i relatori per aver recepito alcune indicazioni provenienti dai gruppi di opposizione. Osserva però che l'entità dell'intervento di cui all'articolo 27 del decreto-legge Rilancio, che ammonta a 44 miliardi di euro, ben oltre l'importo della legge di bilancio per l'anno venturo, richiederebbe un maggior controllo nella sua gestione, onde impedire che nella scelta delle imprese sulle quali agire si possano adottare favoritismi, sotto le pressioni del Governo. A tal fine ritiene del tutto insufficiente la richiesta di relazioni informative a posteriori da inviare al Parlamento, mentre la Commissione parlamentare sull'attività di Cassa depositi e Prestiti, della quale è presidente, che non ha al momento alcun potere di vigilanza in questo campo di operatività della Cassa, potrebbe vedere estese le proprie competenze all'operatività del Patrimonio Destinato.
  Lamenta inoltre la mancata attuazione del comma 18-ter del citato articolo 27, che prevede, tra l'altro, che le disponibilità liquide di Patrimonio Destinato siano gestite con il massimo coinvolgimento anche delle società di gestione del risparmio italiane, ricordando come il Direttore generale del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze, nella sua audizione, non abbia fornito alcun chiarimento in merito all'emanazione del decreto attuativo. In ragione della mancata attuazione di questa previsione, annuncia l'astensione del gruppo Forza Italia.
  Concorda poi sull'esigenza di limitare la responsabilità del gestore nell'individuazione degli interventi, per evitare tempi eccessivamente lunghi nell'adozione delle decisioni.
  Osserva infine che il parere delle Commissioni dovrebbe porre delle precise condizioni, anziché delle semplici osservazioni, anche per ottenere un maggior rispetto della volontà del Parlamento da parte del Governo.

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  Riccardo ZUCCONI (FDI) osserva che il tempo per l'esame dedicato a una materia di così vasta complessità è da ritenersi del tutto insufficiente e stigmatizza quindi il metodo seguito.
  Per quanto riguarda il merito segnala poi che nel documento in esame non appare esplicitata alcuna procedura di vigilanza del Parlamento sull'attività in oggetto. A tal proposito rileva infatti che la Commissione di vigilanza su Cassa depositi e prestiti ha il solo compito di vigilare sulle attività di Cdp in gestione separata, quelle finanziate prevalentemente con risorse provenienti dal deposito postale, mentre nessuna competenza ha sulle operazioni relative al Patrimonio Destinato. Ritiene che non siano ben definite le modalità per scegliere dove indirizzare le operazioni del Patrimonio Destinato considerando che la platea di potenziali beneficiari è costituita da circa 2.800 imprese ed evidenzia la ristrettezza dei tempi per lo svolgimento delle necessarie attività istruttorie per la concessione degli interventi. Osserva peraltro che non è chiaro cosa accadrà quando la natura emergenziale verrà meno e non sarà più applicabile il regime assicurato dal Temporary framework.
  Fa inoltre presente che accanto al Patrimonio Destinato, dedicato al rafforzamento delle imprese di grandi dimensioni, per il quale sono previste risorse per oltre 44 miliardi di euro, vi è un altro Fondo, sempre di carattere temporaneo, destinato a sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito emessi da imprese con fatturato tra 10 e 50 milioni di euro, il Fondo Patrimonio PMI, la cui dotazione è tuttavia assai inferiore, rappresentando circa un decimo del primo. Osserva, peraltro, che anche la dimensione patrimoniale delle PMI necessita di interventi incisivi, forse meno significativi in termini assoluti ma certamente, dato il numero preponderante delle PMI nel tessuto economico nazionale, più rilevanti in termini aggregati. Rimarca inoltre che è invece fortemente auspicabile una maggiore capitalizzazione e crescita delle imprese di minori dimensioni, anche al fine di evitare processi di acquisizione delle grandi imprese. Per tale motivo ritiene dunque necessario modificare la platea delle imprese beneficiarie includendo anche le PMI con un fatturato inferiore a 50 milioni di euro. Fa presente che su questo tema esiste già una proposta di legge di Fratelli d'Italia.
  Inoltre, esprimendo il convincimento che l'osservazione di cui alla lettera g) della proposta di parere sia riduttiva, ritiene che, al fine di esercitare il necessario controllo parlamentare, le competenze della Commissione dovrebbero essere ampliate ovvero dovrebbe essere istituita una Commissione apposita con le opportune competenze. È poi dell'avviso che le osservazioni della proposta di parere di cui alle lettere a), b) e c) debbano essere trasformate in condizioni mentre esprime una valutazione contraria sull'osservazione di cui alla lettera d).
  Ribadisce infine che è assolutamente necessario dotare il Parlamento di strumenti adeguati che rendano possibile esercitare un'effettiva vigilanza sull'impiego di risorse così ingenti pari, ricorda, a 44 miliardi di euro cifra superiore persino all'importo della manovra di bilancio per il 2021.
  Conclude avvertendo che senza le modifiche richieste per il suo gruppo non sarà possibile votare a favore della proposta di parere.

  Lucia ALBANO (FDI), concordando con quanto segnalato dal collega Zucconi, lamenta la scarsità del tempo concesso al Parlamento per l'esame del presente provvedimento. Ritiene poi necessario che l'operato di Cassa Depositi e Prestiti sia sottoposto a un controllo più stringente, in relazione all'entità delle somme gestite. Sottolinea inoltre come la scelta di operare solo in favore delle imprese di maggiori dimensioni potrebbe rappresentare un elemento distorsivo della concorrenza a danno delle piccole e medie imprese e, anche per questo motivo, concorda con la richiesta dei relatori di ridurre le soglie minime di intervento di Patrimonio Destinato.
  Quindi, pur apprezzando la scelta di intervenire in favore delle imprese italiane in questo momento di forte difficoltà, per le motivazioni sopra esposte ribadisce l'astensione del gruppo Fratelli d'Italia.

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  Giulio CENTEMERO (LEGA) esprime apprezzamento per le modalità con le quali i relatori hanno redatto il parere, recependo anche indicazioni provenienti dall'opposizione. Annuncia però l'astensione del proprio gruppo in considerazione dello svilimento del libero mercato, derivante dal mancato coinvolgimento delle società di gestione del risparmio italiane nella gestione delle disponibilità liquide del Patrimonio Destinato.

  Alessandro CATTANEO (FI) si associa ai ringraziamenti ai relatori per la loro opera di mediazione nella predisposizione del parere. Quindi, nonostante concordi su alcuni aspetti messi in luce nella proposta di parere, segnala di non poter esprimere un voto favorevole in quanto considera fondamentali e dirimenti gli eccessivi limiti minimi di intervento del Patrimonio Destinato.

  Martina NARDI, presidente, fa presente che le presidenze delle Commissioni hanno inteso facilitare in ogni modo lo svolgimento della discussione, anche chiedendo, e ottenendo, che il Governo attendesse oltre il termine di scadenza per l'espressione del parere. Osserva, tuttavia, che per esigenze rappresentate da diversi membri delle Commissioni, non è stato possibile convocare la seduta con maggior anticipo con la conseguenza che i tempi per gli interventi sono ristretti.

  Sara MORETTO (IV) ringrazia i relatori per il lavoro svolto e per la loro proposta di parere che reca osservazioni che colgono sollecitazioni politiche provenienti da tutti i gruppi e che indicano talune precisazioni tecniche al Governo. Ritiene quindi che la proposta di parere formulata sia esaustiva e contenga le sollecitazioni emerse nel dibattito delle Commissioni. Osserva che Patrimonio Destinato nasce in un momento particolare ed è di natura temporanea in quanto diversamente comporterebbe una distorsione inaccettabile delle regole del mercato. Conclude preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere dei relatori.

  Serse SOVERINI (PD) relatore per la X Commissione, ringrazia per la collaborazione i membri delle due Commissioni, circostanza che ha reso possibile svolgere un lavoro approfondito. Ben comprende le preoccupazioni sollevate circa la questione delle PMI: tuttavia, sottolinea, che per queste ultime sono previsti altri strumenti, mentre quello in discussione riguarda le grandi aziende e cioè l'ossatura del sistema industriale italiano.
  Per quanto riguarda i rilievi concernenti il controllo parlamentare sull'utilizzo delle risorse del Patrimonio Destinato, ricorda che è stato tra i primi a sollevare la questione, e che se è vero che la presentazione di una relazione trimestrale, fino a settembre 2021, o semestrale, da quella data in poi, da parte di Cassa depositi e prestiti alle competenti Commissioni parlamentari non risolve integralmente la questione, è anche vero che si tratta, a suo avviso, di un concreto passo in avanti per garantire un maggiore controllo.
  Conferma la bontà di quanto contenuto nell'osservazione di cui alla lettera c) della proposta di parere circa l'opportunità di elevare a 50.000 euro la soglia di irregolarità contributiva e fiscale che rende impossibile accedere agli interventi del Patrimonio Destinato, per quanto non nasconda l'eventuale rischio che il ricorso all'intervento si possa tradurre in una partita di giro volta a sanare irregolarità fiscali.
  Infine, rimarca che, considerate le condizioni in essere e i tempi straordinari che si stanno vivendo, il provvedimento all'esame è, in fin dei conti, adeguato alla realtà dei fatti. Per tali motivi raccomanda l'approvazione della proposta di parere con osservazioni formulata insieme al relatore per la VI Commissione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA pur apprezzando lo spirito delle osservazioni proposte, che rappresentano meritevoli spunti di riflessione, fa presente che, ad avviso del Ministero, alcune di esse potrebbero essere difficilmente accoglibili in quanto in tal modo si allungherebbero troppo i tempi di adozione del decreto in esame, riferendosi in particolare a quelle che riguardano la definizione delle soglie e Pag. 18dei limiti per l'accesso alle misure, concordate in sede europea. Inoltre, per quanto riguarda altri aspetti segnalati dalle osservazioni, fa presente che talune modifiche riguardano norme legislative che pertanto non è possibile apportare con un provvedimento di natura regolamentare. Conclude rimettendosi comunque alle deliberazioni delle Commissioni.

  Massimo UNGARO (IV), relatore per la VI Commissione, comprende quanto segnalato dal rappresentante del Governo, ma ribadisce la volontà di mantenere le osservazioni relative alle soglie e ai limiti per l'accesso alle misure, condivise da tutti i gruppi e finalizzate ad estendere la platea dei possibili beneficiari degli interventi. Auspica che il Governo italiano possa raggiungere presto accordi in tal senso in sede europea.
  Per quanto riguarda poi i timori di distorsioni del mercato, rammenta che gli interventi di Patrimonio Destinato in regime di Temporary Framework hanno durata limitata nel tempo e che il problema è meno rilevante nei confronti delle operazioni a condizioni di mercato, che comportano costi crescenti con il passare del tempo.
  Indi, rispondendo all'onorevole Centemero, segnala come l'operato di un unico gestore possa essere più agevolmente controllato. Ricorda inoltre che Cassa Depositi e Prestiti può sottoscrivere quote di società di gestione.

  Salvatore CAIATA (FDI) osserva che le considerazioni del rappresentante del Governo dimostrano la scarsa volontà dell'Esecutivo di dialogare con il Parlamento e, in specie, con l'opposizione. Rileva che le Commissioni hanno cercato di mantenere e condurre i lavori con uno spirito costruttivo, come anche dimostrato dal fatto che i relatori hanno accolto diversi suggerimenti, anche, dell'opposizione. Constata invece che ora il Governo si dimostra indisponibile e presenta una specie di logica di pacchetto secondo la quale o si accetta tutto o niente. Avverte quindi che di fronte a tale atteggiamento il suo gruppo esprimerà voto contrario sulla proposta di parere dei relatori.

  Martina NARDI, presidente, chiede ai relatori se intendano confermare la proposta di parere così come formulata ovvero se intendano modificarla alla luce dell'intervento del rappresentante del Governo.

  Massimo UNGARO (IV), relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore per la X Commissione, conferma la volontà di porre in votazione la proposta di parere già presentata.

  Nessun altro chiedendo di intervenire le Commissioni approvano la proposta di parere con osservazioni dei relatori (vedi allegato).

  La seduta termina alle 13.