CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 dicembre 2020
484.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 44

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 1° dicembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA.

  La seduta comincia alle 13.35.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2020, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 218.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in titolo.

  Alessia ROTTA, presidente, avverte che il termine assegnato alla Commissione per l'espressione del parere scade il prossimo 8 dicembre e ricorda che nell'ultima riunione dell'ufficio di presidenza si era concordato di verificare se vi fossero le condizioni per renderlo già nella seduta di domani.

  Silvia FREGOLENT (IV), relatrice, fa presente che la Commissione avvia l'esame sullo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, pari, per l'anno 2020, a 4.102.413 euro. Come già anticipato dalla presidente, il parere sull'atto dovrà essere reso entro il prossimo 8 dicembre.
  Ricorda preliminarmente che l'articolo 1, comma 40 della legge n. 549 del 1995 ha disposto che gli importi dei contributi dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi siano iscritti in un unico capitolo nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato. La ripartizione dei contributi viene effettuata annualmente, con decreto interministeriale, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti. Il comma 41 del citato articolo prevede che il riparto sia Pag. 45effettuato secondo criteri diretti ad assicurare prioritariamente il buon funzionamento degli organismi cui è destinato, nonché degli enti nazionali per la gestione dei parchi.
  Lo schema di decreto ministeriale in esame provvede, in particolare, a ripartire le risorse del capitolo 1551, piano gestionale 2, del bilancio di previsione del Ministero dell'Ambiente, a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Il capitolo citato è collocato all'interno del programma 18.13, Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino, nell'ambito della missione 18, Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.
  Lo stanziamento da ripartire per il 2020 è pari, come detto, a euro 4.102.413, identico allo stanziamento previsto per l'anno 2019.
  Le risorse sono in larga parte destinate ai 24 enti parco nazionali (1.888.000 euro) e alle 27 aree marine protette (924.000 euro).
  Dello stanziamento rimanente, 820.000 euro sono destinati ai 3 parchi minerari (300.000 per il Parco delle colline metallifere Grossetane, 300.000 per il Parco delle miniere dell'Amiata e 220.000 per il Parco delle miniere dello zolfo delle Marche).
  Ancora, 420.000 euro sono destinati al compimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato italiano alle convenzioni internazionali in materia ambientale (Convenzioni CITES e di Bonn).
  Viene infine previsto un fondo di premialità di circa 50.000 euro, da destinarsi agli enti parco virtuosi, che rispettino cioè termini e modalità previste e che raggiungano un buono stato di avanzamento dei progetti.
  Secondo quanto evidenziato dalla relazione illustrativa, il riparto tra gli enti parco nazionali è effettuato utilizzando il criterio della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, sulla base di tre parametri – identici rispetto a quelli adottati nel 2019 – cui viene applicato un coefficiente di ponderazione che tenga conto della rilevanza di ciascun parametro rispetto agli altri: superfici delle zone naturali di riserva integrale all'interno del parco (ponderato al 50 per cento); superficie occupata (ponderata al 30 per cento); numero dei comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun parco (ponderato al 20 per cento).
  In base a tale metodologia, a ciascun ente parco sono assegnate quote fisse pari a 65.000 euro, 85.000 euro e 103.000 euro.
  Sempre secondo la relazione illustrativa, la direttiva ministeriale per il 2020 inviterà gli enti parco nazionali, secondo la linea già indicata dalla precedente direttiva del 2019 – che non ha trovato adeguato compimento per effetto delle difficoltà insorte a seguito del verificarsi dell'emergenza sanitaria – a programmare azioni dirette ad affrontare il declino degli insetti impollinatori, tema peraltro individuato tra gli impegni prioritari del Piano dell'Unione europea per il ripristino della natura nella recente Comunicazione della Commissione europea sulla Strategia per la biodiversità dell'Unione Europea al 2030 e in linea con quanto riportato con la Risoluzione del Parlamento europeo del 18 dicembre 2019 sull'iniziativa dell'Unione europea a favore degli impollinatori.
  L'azione dei parchi dovrà essere articolata in tre linee di attività: monitoraggio, valutazione e raccolta dati; interventi sul territorio; attività di comunicazione verso cittadini e imprese.
  Per quanto riguarda le aree marine protette, la relazione illustrativa evidenzia che, a partire dal 2012, è stata avviata una revisione del sistema delle aree marine protette italiane, allo scopo di rafforzarne la governance, attraverso la dotazione di un «modello di programmazione standardizzato», che ha consentito di assicurare il monitoraggio delle politiche di settore e della gestione dei finanziamenti nazionali e comunitari.
  Tale modello ha permesso di garantire uniformità di programmazione, con un innalzamento degli standard di gestione attraverso l'individuazione degli obiettivi prioritari (cosa proteggere, minacce ambientali esistenti, strategie da adottare per ridurre gli impatti antropici) e una maggiore facilitazione Pag. 46 nello scambio di buone pratiche all'interno del sistema delle aree marine protette. Al fine di tenere in considerazione le diversità tra le varie aree, per l'assegnazione dei finanziamenti ordinari sono stati inoltre adottati e applicati «criteri obiettivi di riparto». La relazione illustrativa cita inoltre il progetto volto all'eco-rendicontazione naturalistica, per l'individuazione di indicatori di efficacia di gestione e per la successiva applicazione sperimentale della metodologia individuata.
  La citata relazione evidenzia quindi che le risorse stanziate sono state ripartite dallo schema di decreto in esame sulla base della qualificazione o meno delle aree marine protette in Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM), analogamente all'anno precedente, prevedendo per le prime una quota fissa di 52.000 euro e per le altre di 22.000 euro.
  Ricordo, al riguardo, che le aree marine protette italiane inserite nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea, istituite ai sensi della Convenzione di Barcellona del 1978, sono 11: Portofino, Miramare, Plemmirio, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Torre Guaceto, Capo Caccia-Isola Piana, Punta Campanella, Porto Cesareo, Capo Carbonara, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, Egadi.
  La relazione sottolinea, al riguardo, il maggior carico di responsabilità delle 11 aree marine rientranti nella lista ASPIM, tenute a costanti attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, al fine di stilare gli elenchi delle specie sia di flora che di fauna, necessari per definire il grado di biodiversità del sito in oggetto.
  La relazione illustrativa, per quanto riguarda il cronoprogramma delle attività finanziate per l'anno 2020, con riferimento alla quota assegnata agli enti parco e alle aree marine protette nazionali, stabilisce la seguente tempistica: la trasmissione delle proposte progettuali entro il 31 gennaio 2021, la prima relazione sulle attività in corso entro il 30 giugno 2021 e la trasmissione della rendicontazione e della relazione finale entro il 30 settembre 2021.
  In ordine ai tre parchi minerari (Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, Parco museo delle miniere dell'Amiata e Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche) la relazione illustrativa precisa che essi, istituiti con decreto ministeriale per effetto di apposite disposizioni normative, non hanno flussi stabilizzati di risorse finanziarie, ma che a partire dal 2004, considerata l'esistenza e gli interventi di tutela realizzati e al fine di garantirne la continuità, sono state individuate le quote finanziabili compatibilmente con le necessità degli enti parco e delle aree marine protette.
  Come detto, per l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato alle Convenzioni internazionali (Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie, e Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione – CITES), lo schema di decreto in esame assegna complessivamente 420.000 euro.
  Per la voce «Fondo di premialità» la relazione sottolinea che la quota ripartita, pari ad euro 50.413, è da destinare agli Enti parco che avranno rispettato termini e modalità previste e raggiunto un buono stato di avanzamento dei progetti, ovvero per la compensazione di eventuali ulteriori accantonamenti operati sul capitolo 1551, piano gestionale 2 ovvero ogni maggior onere o risparmio di spesa dovuto al calcolo in valuta dei trasferimenti obbligatori destinati alle Convenzioni internazionali.
  Anticipando una valutazione favorevole sul provvedimento, si riserva di presentare una proposta di parere in esito al dibattito.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani nella quale, non essendovi obiezioni, si procederà alla votazione della proposta di parere.

  La seduta termina alle 13.45.

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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 1° dicembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA.

  La seduta comincia alle 13.45.

Sul rapporto per il 2020 «Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell'impatto delle misure di incentivazione».

  Alessia ROTTA, presidente, comunica che nella riunione dell'ufficio di presidenza del 26 novembre 2020 si è svolta la presentazione e discussione del Rapporto 2020 «Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell'impatto delle misure di incentivazione», a cura del Servizio Studi e del Cresme.
  Il documento, che rappresenta l'aggiornamento dello studio pubblicato annualmente su richiesta della VIII Commissione, fornisce una stima dell'impatto economico delle misure di incentivazione fiscale spettanti per le spese sostenute per gli interventi di recupero edilizio e di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Alla presentazione, hanno preso parte – anche intervenendo da remoto, sia membri della Commissione sia, su suo invito, colleghi di altre Commissioni nonché l'architetto Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, che ne ha illustrato i contenuti.
  La riunione è stata trasmessa in diretta sulla web TV della Camera dei deputati e la relativa documentazione è disponibile sul sito istituzionale. In particolare, il Rapporto è corredato da una nota di sintesi, che sarà allegata al resoconto della seduta odierna della Commissione (vedi allegato).
  Ringrazia ancora gli Uffici per il lavoro svolto, a suo giudizio assai interessante, rispetto al quale ritiene opportuno che la Commissione valuti l'opportunità di estenderne il raggio di ricerca anche ad altri ambiti.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 13.50.