CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 ottobre 2020
453.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 63

RISOLUZIONI

  Mercoledì 14 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. — Interviene la viceministra dell'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00551 Frassinetti: Per promuovere il ricordo della strage nella scuola Francesco Crispi di Gorla (Milano) il 20 ottobre 1944.
(Discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00085).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Paola FRASSINETTI (FDI) illustra la sua risoluzione, contestualmente avvertendo che ne ha modificato parzialmente il testo nelle premesse. In particolare, nella riformulazione proposta, le parole: «A causa di un errore di calcolo, l'obiettivo veniva mancato ma si decideva ugualmente di sganciare l'intero carico di bombe ormai innescate, 342 ordigni da 500 libbre, facendole cadere sul centro abitato» sono sostituite, per maggiore aderenza ai fatti storici, con le seguenti: «Mancato l'obiettivo, si decideva di sganciare ugualmente fuori città l'intero carico di bombe ormai innescate, 342 ordigni da 500 libbre, che a causa di un errore di calcolo caddero invece sul centro abitato»; e le parole «tali da far ritenere inaccettabile Pag. 64qualsiasi tentativo di scusante da parte delle Forze alleate» sono sostituite dalle seguenti: «contro la guerra e contro i bombardamenti».
  Nel raccomandare l'approvazione della risoluzione, sottolinea l'importanza di far conoscere il tragico episodio di cui si parla, che vide 184 bambini e 19 insegnanti trovare la morte in quello che dovrebbe essere un luogo di vita e di crescita, ossia una scuola. Sottolinea che la risoluzione intende accendere un faro di attenzione su un fatto che non deve essere dimenticato e auspica quindi che le scuole si adoperino a rievocarlo ogni 20 ottobre, affinché cresca tra i ragazzi la consapevolezza degli orrori della guerra.
  Sollecita inoltre il Governo ad adoperarsi perché siano effettuate verifiche sull'effettiva organizzazione, da parte delle scuole, di iniziative e momenti di riflessione in occasione delle diverse giornate celebrative istituite per legge. Teme infatti, che in nome dell'autonomia scolastica, in troppe occasioni le scuole abbiano omesso di ottemperare a quanto previsto dalle leggi emanate per l'istituzione di giornate commemorative.
  Conclude, precisando che la sua risoluzione è volta a diffondere a livello nazionale la conoscenza di un avvenimento per troppo tempo lasciato nell'oblio, affinché Gorla non sia semplicemente il nome di una fermata della metropolitana.

  La viceministra Anna ASCANI ringrazia per l'occasione offerta dalla risoluzione di ricordare non soltanto i martiri di Gorla, ma tutte le vittime innocenti della guerra, per accrescere in questo modo il senso di consapevolezza nei bambini e nei ragazzi. Nel manifestare il giudizio favorevole del Governo sulla risoluzione, assicura l'impegno proprio e del dicastero a sostegno dell'iniziativa, apprezzabile proprio perché la memoria del Paese passa anche dalle azioni messe in campo per costruirla e mantenerla.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), nel condividere l'importanza di riflettere sul significato di una tragedia spaventosa come quella richiamata dalla risoluzione, che ha determinato la perdita istantanea di quasi 200 bambini, oltre ai docenti, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo e chiede di sottoscriverla, anche a nome della deputata Quartapelle, che condivide l'iniziativa.

  Simone VALENTE (M5S), premesso di ritenere giusta e meritoria l'iniziativa di ricordare i piccoli martiri di Gorla, ricorda che fin dall'inizio degli anni novanta si è aperto nel Paese un importante dibattito storiografico che ha spinto a recuperare e valorizzare fatti spesso rimossi o messi in secondo piano, quali le stragi provocate dai bombardamenti alleati sul territorio italiano durante la seconda guerra mondiale. Lo scopo fondamentale deve essere, però, per tutti quello di rendere ancora più solida e condivisa la memoria storica del Paese, senza strumentalizzazioni di parte e relativismi che non apporterebbero contributi significativi al dibattito. Rappresenta che, per gli abitanti dei quartieri di Gorla e Precotto, così come per tutte le comunità che in quegli anni, soprattutto nel nord Italia sottoposto al controllo della Repubblica di Salò, subirono ingenti bombardamenti alleati, con un costo umano molto elevato, il ricordo continuo della strage di 184 bambini e delle loro maestre, è sempre stato vivo e trasversale. Sottolinea che tutte le forze politiche hanno sempre ricordato il 20 ottobre come una ferita indelebile della guerra e dei suoi orrori che non hanno risparmiato nemmeno i bambini. Invita quindi a recuperare, in Commissione, i singoli fatti storici senza estrapolarli dal contesto generale per piegarli a interessi politici di parte, perché non è questo il compito delle istituzioni. Ritiene che il testo della risoluzione della deputata Frassineti sia, in questo senso, equilibrato e in linea con tale ragionamento. Conclude sottolineando che, dopo 76 anni, non servono ulteriori tribunali, perché la Pag. 65storia ha già emesso la sua sentenza inappellabile: piuttosto, serve rendere il ricordo più solido e universale, rafforzando quel sentimento di condanna unanime verso tutte le guerre e i loro orrori. Sottoscrive infine la risoluzione.

  Valentina APREA (FI), nel sottoscrivere la risoluzione, evidenzia che in questo caso sarebbe inopportuno parlare di un «eccesso della memoria», perché l'episodio che ha determinato la morte di tanti bambini all'interno di una scuola – il luogo che dovrebbe essere un contesto di massima sicurezza e protezione – costituisce un drammatico paradosso che deve essere ricordato.
  Ringrazia quindi la deputata Frassinetti per essersi adoperata perché la tragedia di Gorla venisse ricordata non solo a Milano, ma in tutta Italia. Esprime quindi l'avviso che l'emanazione di circolari da parte del Ministro dell'istruzione per far celebrare nelle scuole le giornate commemorative in nome di un sentimento nazionale non sia in alcun modo lesivo del principio dell'autonomia scolastica. Conclude esprimendo il convinto sostegno del suo gruppo alla risoluzione.

  Sara DE ANGELIS (LEGA), nel sottoscrivere la risoluzione, ringrazia la deputata Frassinetti per aver spinto la Commissione a riflettere e a ricordare un episodio che ha il sapore di un pugno in pieno volto. Ricordare le vittime di Gorla è un atto doveroso, come lo è per tutti i martiri della guerra, soprattutto quando si tratta di giovani e giovanissimi. I piccoli martiri di Gorla sono un simbolo di innocenza che deve essere reso noto specialmente tra chi sta costruendo il proprio futuro sui banchi di scuola.

  Gabriele TOCCAFONDI (IV) sottoscrive la risoluzione, che, a suo avviso, ha anche il pregio di ricordare quanto sia devastante la guerra per ogni generazione. Ritiene tuttavia di dover sottolineare che la scuola non si sottrae mai alle iniziative celebrative, che rientrano in ambito educativo in senso lato, e che l'impegno degli insegnanti è sempre costante nell'offrire ai ragazzi occasioni di riflessione come questa sulla brutalità della guerra.

  Nicola FRATOIANNI (LEU) si associa ai ringraziamenti alla deputata Frassinetti e sottoscrive la risoluzione. Invita tuttavia alla massima attenzione quando si tratta di esprimere un giudizio affrontando questioni che riguardano la dimensione storica e che richiedono la visione d'insieme e insieme la conoscenza di dettaglio sui singoli episodi. In questo caso, è certamente giusto ricordare le vittime, ma occorre nello stesso tempo un'attenta contestualizzazione dei fatti. Propone quindi di sostituire nel testo le parole «la più grave tragedia» con «una delle più gravi tragedie».

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E) sottoscrive la risoluzione, di cui condivide il contenuto. Esprime quindi l'avviso che sarebbe utile per la Commissione acquisire il quadro ricognitivo delle giornate commemorative vigenti, assieme ai dati relativi sulle attività svolte al riguardo dalle scuole.

  Paola FRASSINETTI (FDI), accogliendo le modifiche suggerite dal deputato Fratoianni, riformula ulteriormente la sua risoluzione (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione 8-00085 (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Vittoria CASA.

  La seduta comincia alle 14.55.

Pag. 66

Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa, sulla coproduzione cinematografica (rivista), con Allegati, fatta a Rotterdam il 20 gennaio 2017.
C. 1766 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, riferisce che il provvedimento sul quale la Commissione è chiamata a rendere il parere alla Commissione Affari esteri concerne l'autorizzazione alla ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa (CdE) sulla coproduzione cinematografica (rivista), con allegati, fatta a Rotterdam il 30 gennaio 2017. La Convenzione in questione sostituisce la precedente Convenzione europea sulla coproduzione cinematografica, del 2 ottobre 1992, al fine di ammodernarla e adattarla alle nuove tecnologie e ai cambiamenti avvenuti nel settore cinematografico europeo e internazionale e di definire una cornice normativa che regoli le coproduzioni che coinvolgono almeno tre Stati diversi, garantendo a ciascuno di beneficiare degli aiuti economici e degli eventuali sgravi fiscali previsti dalla normativa nazionale. La Convenzione, ratificata da 19 Stati membri aderenti al Consiglio d'Europa, è entrata in vigore il 1o ottobre 2017.
  Precisa che la Convenzione è costituita da un breve preambolo, da 24 articoli, suddivisi in tre capitoli, e da due Allegati che ne sono parte integrante.
  Evidenzia che il Capitolo I riguarda le Disposizioni generali. I relativi articoli definiscono lo scopo della Convenzione che è quello di incoraggiare lo sviluppo della coproduzione cinematografica internazionale e ne delimitano il campo di applicazione. Il Capitolo II riguarda le norme applicabili alle coproduzioni. Si prevede che le opere cinematografiche realizzate in coproduzione multilaterale fruiscano dei vantaggi accordati ai film di produzione nazionale, conformemente a quanto previsto dalle disposizioni in vigore in ciascuna Parte; si stabiliscono le modalità di ammissione al regime di coproduzione; è prevista la designazione di un'Autorità competente da parte di ogni Stato contraente; si stabiliscono le proporzioni dei rispettivi apporti dei coproduttori e si disciplinano le diverse quote di partecipazione. Vengono previste facilitazioni – nel quadro della legislazione vigente e degli obblighi internazionali – per l'ingresso, il soggiorno e i permessi di lavoro del personale che partecipa alla coproduzione, nonché relativamente all'importazione temporanea e alla riesportazione del materiale tecnico necessario alla produzione e alla distribuzione delle opere cinematografiche realizzate. In merito ai Festival, si prevede che – salvo accordi diversi tra i coproduttori – l'opera coprodotta sia presentata nei festival internazionali della Parte che detiene la partecipazione maggioritaria, oppure in caso di partecipazioni finanziarie paritetiche, dalla Parte che fornisce il regista. Il Capitolo III riguarda le disposizioni finali che, tra l'altro, prevedono che al Comitato di direzione del Fondo europeo di sostegno alla coproduzione e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive Euroimages sia affidata la responsabilità del monitoraggio. Prevedono inoltre una procedura semplificata per eventuali emendamenti ai due Allegati, in considerazione del fatto che il passare del tempo potrà renderli obsoleti; dettano norme sulla firma, sull'entrata in vigore della Convenzione, nonché sulla sua denuncia; e disciplinano le procedure di notifica.
  Con riferimento al disegno di legge di ratifica, segnala che è composto da 4 articoli. Gli articoli 1 e 2 contengono rispettivamente l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione della Convenzione. L'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria, per la quale dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. L'articolo 4 stabilisce l'entrata in vigore della legge il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.Pag. 67
  Formula una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, con Allegato, fatto a Roma il 17 ottobre 2017.
C. 1768 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, riferisce che la Commissione è chiamata a esprimere il parere anche sul disegno di legge C. 1768 recante l'autorizzazione alla ratifica dell'Accordo di coproduzione cinematografica sottoscritto con il Messico il 17 ottobre 2017, che è inteso a rinnovare e rafforzare i rapporti cinematografici bilaterali previsti dall'Accordo del 1971. La nuova intesa ha l'obiettivo di adeguare la disciplina bilaterale alle attuali esigenze tecnico-artistiche e alla moderna normativa di settore, dando altresì impulso all'industria cinematografica delle due Parti. Il nuovo testo inoltre consente alle coproduzioni realizzate di essere considerate quali opere nazionali dai rispettivi Paesi e di godere i benefìci previsti per le opere di produzione nazionali.
  L'Accordo è composto da un preambolo, da 15 articoli e da un Allegato.
  L'articolo I stabilisce l'obiettivo posto alla base dell'Accordo; l'articolo II individua le Autorità responsabili dell'applicazione dell'Accordo; l'articolo III equipara le coproduzioni che vengono realizzate ai sensi dell'Accordo alle opere nazionali, prevedendo, allo stesso modo, il godimento dei medesimi benefìci previsti dalle rispettive legislazioni; l'articolo IV definisce le condizioni e i requisiti necessari per l'ammissione ai benefici della coproduzione; l'articolo V stabilisce i luoghi in cui dovranno essere realizzate le riprese ed eseguiti i servizi di doppiaggio e di sottotitolatura; l'articolo VI stabilisce i termini relativi alla comproprietà dei diritti patrimoniali e all'utilizzo dei negativi, relativamente ai coproduttori, identifica il laboratorio da utilizzare nello svolgimento delle attività legate alla coproduzione e dispone l'identificazione delle coproduzioni realizzate quali coproduzioni italo-messicane. L'articolo VII determina le modalità di ripartizione dei proventi tra i coproduttori e attribuisce al coproduttore maggioritario il diritto all'esportazione delle opere coprodotte. L'articolo VIII stabilisce che ogni prodotto deve comportare almeno la versione in italiano e in spagnolo. L'articolo IX fissa le modalità da osservare nella presentazione delle opere coprodotte ai festival internazionali. L'articolo X prevede la possibilità di realizzare coproduzioni cinematografiche con Paesi con cui l'Italia o il Messico siano legate da un accordo ufficiale di coproduzione cinematografica o audiovisiva e individua le relative quote di partecipazione finanziaria. L'articolo XI stabilisce facilitazioni sia all'ingresso temporaneo e al soggiorno del personale coinvolto nelle coproduzioni, sia all'importazione temporanea e alla successiva riesportazione dell'attrezzatura cinematografica. L'articolo XII prevede l'istituzione di una Commissione mista, quale organo consultivo e di vigilanza sulla regolarità dell'applicazione dell'Accordo, definendone i compiti e le funzioni. L'articolo XIII definisce le modalità da seguire in caso di controversie tra le Parti sull'interpretazione o sull'applicazione dell'Accordo. L'articolo XIV precisa che le disposizioni dell'Accordo non esonerano le Parti dai loro obblighi derivanti dal diritto internazionale e, per l'Italia, dall'ordinamento dell'Unione europea. L'articolo XV definisce le modalità per l'entrata in vigore dell'Accordo e per la validità dello stesso.
  Il disegno di legge si compone di quattro articoli. Gli articoli 1 e 2 contengono rispettivamente l'autorizzazione alla ratifica Pag. 68e l'ordine di esecuzione dell'Accordo. L'articolo 3 riguarda la copertura finanziaria degli oneri, valutati in 4.890 euro ogni quattro anni a decorrere dall'anno 2021. L'articolo 4 dispone l'entrata in vigore della legge per il giorno successivo a quello della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
  Formula una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 15.05.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 14 ottobre 2020. — Presidenza della presidente Vittoria CASA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico.

  La seduta comincia alle 15.05.

7-00423 Vacca e 7-00552 Belotti: Sulla riproduzione digitale dei beni culturali.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio – Abbinamento delle risoluzioni 7-00550 Lattanzio, 7-00552 Belotti, 7-00553 Piccoli Nardelli, 7-00557 Mollicone e 7-00558 Aprea).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-00423 Vacca, rinviata nella seduta del 6 ottobre 2020.

  Vittoria CASA, presidente, ricorda che nella precedente seduta il deputato Vacca ha illustrato la sua risoluzione. Successivamente sono state assegnate alla Commissione, sulla stessa materia, anche le risoluzioni 7-00552 Belotti, 7-00553 Piccoli Nardelli e 7-00558 Aprea, che saranno discusse congiuntamente con la risoluzione 7-00423 Vacca.
  Comunica che sono state assegnate alla Commissione anche la risoluzione 7-00550 Lattanzio e la risoluzione 7-00557 Mollicone, che trattano di materia in parte diversa. Infatti, mentre le risoluzioni Vacca, Belotti, Piccoli Nardelli e Aprea pongono la questione specifica dei limiti giuridici, compreso il diritto d'autore, alla riproduzione e al riuso con tecnologie digitali delle immagini dei beni culturali, la risoluzione Mollicone tratta anche del problema della diffusione dei contenuti editoriali di giornali sulle piattaforme online, mentre la risoluzione Lattanzio è volta a sollecitare l'impegno del Governo per la digitalizzazione del patrimonio culturale e per la diffusione della cultura attraverso gli strumenti digitali.
  Ciò premesso, e alla luce di quanto concordato in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, propone di svolgere congiuntamente la discussione di tutte le risoluzioni anzidette.

  La Commissione consente.

  Paolo LATTANZIO (MISTO), nell'illustrare la sua risoluzione 7-00550, ne mette in luce, in particolare, la sua finalizzazione: che è quella di mettere in stretto rapporto sinergico il culturale, il digitale e l'ambito educativo. Si sofferma quindi sulla rilevanza dello sviluppo delle tecnologie digitali per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale che, grazie ai nuovi linguaggi, potrà essere fruito con maggiore coinvolgimento. Sottolinea quindi l'urgenza di facilitare il diffondersi del sapere digitale in ambito educativo e formativo: al riguardo, gli appare significativo che i primi interventi in tal senso siano contenuti già nella legge n. 107 del 2015 per la cosiddetta «buona scuola». Ricordata la recente ratifica della Convenzione di Faro, che ha introdotto ufficialmente il concetto di «eredità-patrimonio culturale», si sofferma sull'importanza di investire per facilitare la diffusione dei saperi, cui le tecnologie digitali Pag. 69offrono un veicolo senza uguali. Sottolinea in proposito il ruolo della ricerca per la creazione di nuovi mestieri legati alla cultura: mestieri che hanno ricevuto un nuovo slancio durante il lockdown legato alla pandemia di Covid-19. Evidenzia, a tal fine, la necessità di creare un apposito istituto di ricerca nel settore delle digital humanities e del digital cultural heritage affinché si concretizzi la preziosa alleanza tra digitale, ricerca, ed educazione.

  Germano RACCHELLA (LEGA), illustra la risoluzione 7-00552 a prima firma Belotti, precisando che con essa si intende guardare al futuro, avendo piena consapevolezza del valore della digitalizzazione dei beni culturali nazionali, il cui valore inestimabile è riconosciuto da tutto il mondo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) illustra la risoluzione n. 7-00553 a sua prima firma, precisando che la stessa si inserisce nel solco di quelle appena illustrate dai colleghi Lattanzio e Racchella. In particolare, sottolinea l'occasione offerta sul recepimento della direttiva 2019/790/EU per assicurare all'Italia un ruolo fondamentale affinché sia garantito il giusto equilibrio tra le posizioni giuridiche dei titolari dei diritti d'autore e quelle dei fruitori della cultura. Apprezzato l'interesse manifestato dai diversi gruppi che hanno presentato proprie risoluzioni sulla materia, propone che sia svolto un breve ciclo di audizioni per l'approfondimento di alcuni aspetti. Soffermandosi quindi sugli impegni chiesti al Governo nella sua proposta di risoluzione, enuclea in particolare quello volto a promuovere una sistematizzazione ed un ammodernamento del quadro giuridico del diritto d'autore e dei diritti connessi, quello sulla tutela del ruolo dei creativi e degli autori e quello sul completamento del vigente quadro normativo che per proseguire il percorso della liberalizzazione della riproduzione dei beni culturali e della divulgazione delle immagini, nella consapevolezza della complessità del tema e nel rispetto delle esigenze delle parti.

  Federico MOLLICONE (FDI), premesso di concordare con la deputata Piccoli Nardelli sull'opportunità di effettuare un ciclo di audizioni, illustra la risoluzione 7-00557 a sua prima firma. Dopo aver ricordato l'acceso dibattito in corso, sia a livello europeo che nazionale, sulla direttiva 2019/790/UE sul diritto d'autore, si dichiara convinto che gli argomenti su cui la Commissione si accinge a confrontarsi costituiscano motivo di unione e non di divisione. Sottolinea quindi il ruolo del digitale come strumento di diffusione della cultura e segnala, in proposito, la scelta di alcuni istituti culturali di diversi Paesi di rendere disponibili in rete le immagini del loro patrimonio non coperte da diritto d'autore. Evidenzia, inoltre, che tale scelta ha comportato ricadute economiche positive sulle istituzioni stesse, oltre ai benefici evidenti in termini di visibilità. Dopo aver riassunto i contenuti della risoluzione, esprime l'auspicio che si possa giungere ad un testo unitario condiviso dai diversi gruppi, come già avvenuto per le risoluzioni approvate dalla Commissione sull'emergenza legata alla pandemia da Covid-19.

  Valentina APREA (FI) illustra la risoluzione 7-00558 a sua prima firma sottolineando l'importanza del tema legato alla libera riproduzione delle immagini di beni culturali in pubblico dominio. Si associa alla richiesta di effettuare un ciclo audizioni e conclude condividendo l'auspicio espresso dal deputato Mollicone di pervenire ad un testo di sintesi tra i contenuti delle risoluzioni presentate.

  La sottosegretaria Anna Laura ORRICO, sottolineata l'importanza e l'attualità del tema dello sviluppo del digitale in ambito culturale, si unisce all'auspicio che si giunga all'approvazione di un testo unitario per formulare un indirizzo univoco al Governo. Ricorda che il Ministero, accogliendo la sfida rappresentata dall'introduzione del digitale nel settore della cultura, ha creato la Digital Library italiana, l'Istituto per il patrimonio digitale. Apprezzata quindi l'idea della costituzione di Pag. 70un gruppo di lavoro aperto con esperti in materia di professioni dei beni culturali, in possesso delle giuste competenze per intuire i possibili sviluppi futuri offerti dal digitale, sottolinea l'importanza di concentrarsi anche, in generale, sulla formazione delle persone, per sviluppare le competenze digitali sia in chi lavora nella pubblica amministrazione, in particolare di quanti lavorano all'interno del MIBACT, sia per i lavoratori del settore privato. Rimarca che la formazione è essenziale per assicurare che i processi e i percorsi avviati possano avere un impatto significativo in futuro.

  Vittoria CASA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 14 ottobre 2020.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.

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