CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 settembre 2020
441.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI

  Giovedì 24 settembre 2020. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene la sottosegretaria di Stato per la salute, Sandra Zampa.

  La seduta comincia alle 9.05.

Schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di relazione in oggetto.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che la Commissione avvia oggi l'esame dello schema di relazione sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, predisposto dalla V Commissione (Bilancio) ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, ai fini dell'espressione di rilievi alla medesima V Commissione.
  Ricorda, poi, che al termine della discussione avrà luogo una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per definire lo svolgimento delle fasi successive dell'esame.
  Dà, quindi, la parola al relatore, deputato Provenza, per l'illustrazione della sua relazione.

  Nicola PROVENZA (M5S), relatore, fa presente che lo schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, che la Commissione è chiamata ad esaminare, per le parti di competenza, è stato predisposto, al termine di una specifica attività istruttoria, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento della Camera, dalla Commissione Bilancio. L'obiettivo è quello di consegnare alla Camera una base utile di lavoro che possa favorire la deliberazione di appositi atti di indirizzo al Governo, prima della presentazione da parte del Governo stesso del Recovery Plan. La XII Commissione, analogamente alle altre Commissioni di settore, potrà formulare rilievi e osservazioni sulla predetta proposta di relazione all'esito di un esame nel corso del quale si è svolta preliminarmente un'attività istruttoria, con le audizioni del Ministro della salute, Roberto Speranza, della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e della Ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, quest'ultima Pag. 32dinanzi alle Commissioni riunite XI e XII.
  Precisa, quindi, che la relazione in oggetto si articola in una premessa e in diversi paragrafi, il primo dei quali concerne il contesto europeo, con l'iniziativa avanzata dalla Commissione europea, e successivamente approvata dal Consiglio europeo il 21 luglio 2020, intitolata Next Generation EU (NGEU). Al riguardo, si ricorda che, al fine di rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell'Unione europea hanno chiesto alla Commissione di presentare, a fine maggio, un ampio pacchetto di proposte e, in particolare, uno specifico impegno per la ripresa nell'ambito dello strumento Next Generation EU. In base a tale programma, vengono messi a disposizione degli Stati membri, per programmi di investimento e riforme, 672,5 miliardi di euro, di cui 312,5 miliardi di euro in sussidi e 360 miliardi di euro in prestiti. Secondo le prime stime elaborate dal Governo, le risorse complessive che confluirebbero nel nostro Paese ammonterebbero a 208,6 miliardi di euro, di cui 127,6 miliardi di euro a titolo di prestiti e 81 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni.
  I Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR) degli Stati membri potranno essere presentati per la prima valutazione da parte della Commissione europea nel momento in cui i regolamenti attuativi del NGEU entreranno in vigore, quindi non prima dell'inizio del 2021, fermo restando il termine ultimo del 30 aprile 2021.
  Fa presente che nella relazione trasmessa dalla Commissione Bilancio si sottolinea, nell'ultimo paragrafo, come il ruolo del Parlamento non si esaurirà in questa fase. All'esito di questo primo esame parlamentare, e in considerazione degli indirizzi che il Parlamento formulerà al Governo, saranno elaborate le linee principali del Piano di ripresa e resilienza – che dovrebbero essere trasmesse in Europa dal Governo, contestualmente al Documento programmatico di bilancio (DPB), entro il prossimo 15 ottobre – recanti una «previsione razionale e ordinata» dei progetti di investimento e riforma. Lo schema del PNRR sarà, quindi, presentato al Parlamento, in vista della sua approvazione definitiva, nei termini richiamati poc'anzi. Per quanto riguarda, poi, la successiva attuazione del PNRR, si ritiene necessario che le Camere procedano ad una accurata e continua attività di monitoraggio dello stato di attuazione del Piano prevedendo, a tal fine, la trasmissione da parte del Governo alle Camere di una relazione periodica sullo stato di attuazione del PNRR nonché l'attribuzione alle Commissioni permanenti dell'esame di tali relazioni periodiche, al fine di consentire alle stesse di esprimere le loro valutazioni per le parti di rispettiva competenza.
  Per quanto concerne il processo di definizione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, si ricorda che il 15 settembre scorso è stata trasmessa dal Governo alle Camere la proposta di linee guida da cui emerge che il Piano dell'Italia si baserà sul piano di rilancio predisposto dal Governo nel giugno scorso e sarà costruito secondo una sequenza logica così strutturata: le sfide che il Paese intende affrontare; le missioni del programma, a loro volta suddivise in cluster (o insiemi) di progetti omogenei atti a realizzare le missioni; i singoli progetti di investimento, che saranno raggruppati nei cluster; le iniziative di riforma che saranno collegate ad uno o più cluster di intervento.
  Le missioni sono sei e riguardano i seguenti argomenti, gli ultimi due particolarmente rilevanti con riferimento alle materie oggetto della Commissione Affari sociali: 1) Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; 2) Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) Infrastrutture per la mobilità; 4) Istruzione, formazione, ricerca e cultura; 5) Equità sociale, di genere e territoriale; 6) Salute.
  Per quanto riguarda la missione numero 5, nella relazione si sottolinea che il Governo intende intensificare l'impegno ad eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale, le disuguaglianze Pag. 33e le disparità a livello territoriale in termini di reddito, occupazione e livelli di scolarizzazione, evitando che tali disparità si aggravino in conseguenza della pandemia. A tal fine, sarà fondamentale prevedere un forte sostegno alla creazione di posti di lavoro e forme adeguate di tutela del reddito, nonché misure di maggior tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sarà, inoltre, necessario inserire le politiche sociali e di sostegno della famiglia in un quadro organico e coerente per migliorare la coesione sociale, la solidarietà intergenerazionale e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Con riguardo, in particolare, alla parità di genere, il Governo prevede di adottare un ampio ventaglio di misure per ridurre i divari che purtroppo ancora permangono nel nostro Paese. Un'attenzione specifica sarà riservata all’empowerment femminile (in termini di formazione, occupabilità e autoimprenditorialità), anche con progetti volti a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di categorie fragili.
  Per quanto concerne la missione numero 6, si evidenzia che il PNRR indirizzerà risorse per il rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del sistema sanitario alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie. Si investirà nella digitalizzazione dell'assistenza medica ai cittadini, promuovendo la diffusione del fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina. In tale contesto, le linee guida sottolineano, come intervento prioritario, la valorizzazione del personale sanitario.
  Dalle linee guida emerge, inoltre, l'intenzione di indirizzare una specifica linea di investimento allo sviluppo della sanità di prossimità e ad una più forte integrazione tra politiche sanitarie, politiche sociali e ambientali, al fine di favorire un'effettiva inclusione sociale dei pazienti cronici e fragili, anche per superare le attuali carenze del sistema delle Residenze sanitarie assistenziali (RSA) e dei presidi sanitari nelle aree rurali e marginali del Paese.
  Un contributo importante sarà offerto anche dal sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica.
  Nello schema di relazione in oggetto si osserva come le linee guida contengano anche criteri di valutazione dei progetti, ulteriori rispetto a quelli già previsti dalla Commissione europea. Sulla base di tali criteri, risultano quindi premianti: la piena coerenza con gli obiettivi del Piano di rilancio del Paese (con particolare attenzione all'innovazione e alla sostenibilità ambientale e sociale), l'aderenza alle «missioni» del Piano Sud 2030, il valore aggiunto in termini di occupazione, la creazione di beni pubblici, la rapidità di attuazione, la partecipazione di capitali privati ai progetti e la loro monitorabilità.
  Rileva che si è ritenuto necessario specificare anche i criteri di valutazione negativa, ovvero di esclusione di determinati progetti, al fine di evitare una frammentazione del PNRR in progetti isolati e non coerenti fra di loro, non collocati all'interno di strategie intersettoriali e che non sfruttino le economie di scala e di scopo, necessarie per un impatto significativo sugli obiettivi prefissati nel Piano stesso.
  Nella relazione in commento si pone altresì l'accento sul fatto che nel corso dell'attività conoscitiva svolta dalla Commissione Bilancio siano emerse alcune indicazioni di carattere generale e metodologico ai fini dell'elaborazione del PNRR, riconducibili in modo trasversale a tutti i settori di spesa. Al riguardo, una prima fondamentale necessità consiste nell'individuare criteri di selezione degli interventi idonei a massimizzarne l'impatto sulla crescita. L'obiettivo primario è quello di colmare i divari strutturali che il nostro Paese registra, rispetto alla media dell'Unione europea, in termini di produttività e investimenti.
  Inoltre, le proiezioni demografiche non sono favorevoli per il nostro Paese: appare quindi necessario creare un contesto favorevole alla ripresa dell'indice di natalità, prevedendo misure di sostegno alla natalità e garantendo maggiori e migliori servizi ai nuclei familiari. Pag. 34
  Altro capitolo di fondamentale importanza è quello delle riforme che dovranno accompagnare i programmi di spesa.
  L'elaborazione del PNRR si innesta su un quadro che impone di tenere conto dei divari territoriali di sviluppo esistenti nel nostro Paese e delle misure fin qui messe in opera, con risultati variabili, per cercare di superarli. Nella relazione si sottolinea che il PNRR rappresenta un'occasione unica per disegnare un nuovo percorso di perequazione tra le diverse aree del Paese attraverso la messa a disposizione di risorse per garantire servizi pubblici adeguati anche nelle aree più disagiate, nel pieno rispetto della legge n. 42 del 2009, di attuazione del federalismo e dei princìpi fondamentali della Carta costituzionale in materia di salute, istruzione e mobilità. Sotto tale profilo, le nuove risorse europee previste dal Recovery Fund potranno essere impiegate per attuare la complessa procedura di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) afferenti ai diritti civili e sociali in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, creando condizioni di sviluppo e benessere per le aree più depresse del Paese.
  Altro punto più volte emerso nel corso dell'attività istruttoria svoltasi presso la V Commissione concerne l'importanza della trasparenza e del controllo delle decisioni di spesa.
  Fa presente che, dal punto di vista metodologico, nella predisposizione della proposta di deliberazione di rilievi sullo schema di relazione si terrà conto, naturalmente, di quanto emerso dalle sedute della Commissione dedicate alle audizioni dei Ministri di settore, che hanno fornito elementi sicuramente utili con riferimento alle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund per quanto riguarda le materie della salute, della famiglia e delle politiche sociali, e dal dibattito. Rileva la necessità di specificare con un maggior livello di dettaglio gli obiettivi cui si intende assicurare priorità nell'ambito delle missioni che afferiscono alle materie di competenza della Commissione Affari sociali.
  Assicura, infine, la sua piena disponibilità a prestare la massima attenzione ai contributi che emergeranno dalla discussione in Commissione.

  Alessandra LOCATELLI (LEGA) osserva come il documento in esame contenga concetti e obiettivi sicuramente condivisibili la cui realizzazione appare tuttavia poco probabile, in assenza di certezze in ordine alle risorse da destinare specificamente alle varie missioni. Al riguardo, evidenzia la necessità di quantificare preventivamente le risorse occorrenti, altrimenti risulta impossibile adottare delle scelte.
  Pur condividendo, ad esempio, gli intenti di potenziare la rete sanitaria e di incrementare l'assistenza domiciliare, contenuti nel documento, si domanda se sia stata effettuata una stima dei relativi costi.
  Esprime dubbi, peraltro, circa le intenzioni del Governo di perseguire realmente determinati obiettivi. Cita, a titolo di esempio, la riforma concernente l'istituzione dell'assegno unico per i figli a carico, la cui proposta di legge, esaminata dalla Commissione Affari sociali e recentemente approvata dall'Assemblea della Camera, necessiterebbe di circa 11 miliardi per la relativa attuazione. Si domanda se il Governo intenda destinare le risorse del Recovery Fund a tale scopo o se, invece, le ulteriori risorse saranno destinate piuttosto per garantire l'assistenza sanitaria ai ventimila migranti.
  Ribadisce, quindi, i propri forti dubbi sulla fattibilità degli indirizzi delineati nello schema di relazione in oggetto.

  Maria Teresa BELLUCCI (FDI) rileva preliminarmente che il documento all'esame della Commissione appare assai generico, pur con alcuni punti condivisibili in linea di principio, e che pertanto per le forze di opposizione non appare agevole dare un apporto efficace su aspetti specifici. Segnala il rischio che, in assenza di indicazioni concrete circa gli obiettivi e soprattutto su come raggiungerli, il documento possa costituire una sorta di «libro dei sogni». In relazione alle ingenti quantità Pag. 35di risorse a disposizione, ritiene doveroso compiere delle scelte, avendo ben presente le difficoltà dell'attuale situazione.
  Non può esimersi dal sottolineare il ruolo assolutamente marginale assegnato al tema del declino demografico all'interno delle linee guida predisposte dal Governo. Nel ribadire che la denatalità rappresenta una vera emergenza in Europa e soprattutto in Italia, segnala che tale problematica avrebbe dovuto essere oggetto di una specifica missione, al fine di sancirne la centralità. Rileva, infatti, come qualunque idea di rilancio debba passare inevitabilmente attraverso un incremento delle nascite, in particolare in un periodo che ha visto aumentare ulteriormente il tasso di mortalità a causa dell'epidemia da Covid-19. Si dichiara, pertanto, preoccupata per quella che appare una mancanza di consapevolezza rispetto alle notevoli implicazioni del costante calo delle nascite nel nostro Paese, auspicando che nei rilievi che la Commissione è chiamata ad esprimere sia inserita una parte volta a sanare tale lacuna.
  Anche alla luce del richiamo fatto dal collega Provenza alle audizioni dei ministri svolte presso la XII Commissione, ricorda di avere segnalato, in particolare per quanto riguarda quella della Ministra Catalfo, l'assenza di alcuni temi, soprattutto in relazione al Terzo settore. Rileva come tale comparto, pur essendo fondamentale nella realtà italiana, trovi poco spazio, anche nel documento in esame. Nel ribadire le perplessità circa l'impostazione data alle procedure volte all'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, dichiara la disponibilità del gruppo di Fratelli d'Italia a fornire un contributo per indicare obiettivi specifici, evitando di prefiggersi mete non raggiungibili.

  Nicola PROVENZA (M5S), relatore, pur comprendendo le perplessità e i dubbi manifestati negli interventi precedenti, fa presente che, se correttamente interpretata, quella dell'esame in Commissione è la sede giusta per conferire maggiore specificità agli indirizzi contenuti nello schema di relazione e nelle linee guida del Governo, con riferimento alle materie oggetto della competenza della Commissione Affari sociali. Ribadisce, quindi, l'invito rivolto a tutti i componenti della Commissione a fornire il proprio apporto al dibattito.

  Dalila NESCI (M5S), nel ringraziare il relatore Provenza per le modalità con cui ha svolto il suo compito, ritiene che il Parlamento abbia non solo l'occasione quanto piuttosto il dovere di incidere in maniera efficace sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo di risorse così ingenti.
  Nel ricordare la complessità della trattativa svolta dal Governo in sede europea e dell'architettura del sistema degli aiuti, ritiene che il Parlamento debba dare indirizzi politici precisi al Governo. Segnala, in proposito, che una convergenza più ampia possibile su determinati temi aumenti la possibilità di incidere sulle scelte future.
  Entrando nel merito del contenuto dello schema di relazione, invita a evidenziare l'assoluta necessità di colmare il grave divario in ambito sanitario tra le diverse aree del Paese, rilevando che il documento predisposto dalla Commissione Bilancio già richiama i livelli essenziali delle prestazioni da assicurare in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale ed evidenzia che gli investimenti al Sud hanno una ricaduta positiva anche sulle altre regioni. Ribadisce che, per ridurre il divario, occorre in primo luogo superare il criterio della quota capitaria per la ripartizione tra le regioni del Fondo sanitario nazionale adottando invece quello dell'indice di deprivazione.
  Ritiene, infatti, che in presenza di risorse aggiuntive sia più agevole superare le resistenze finora incontrate in sede di Conferenza Stato-regioni. Ricorda, inoltre, che il documento opportunamente richiama i temi della trasparenza e del controllo al fine di evitare un uso inappropriato delle risorse. Manifesta apprezzamento anche per il riferimento agli indicatori di benessere sostenibile, superando Pag. 36così una logica basata esclusivamente sul prodotto interno lordo come elemento di valutazione delle politiche adottate.

  Rossana BOLDI (LEGA) osserva come lo schema di relazione in esame preveda il superamento di una serie di criticità note da tempo come priorità da perseguire, rischiando quindi di essere, come segnalato dalla collega Bellucci, una sorta di «libro dei sogni».
  Ritiene utile fornire ai colleghi un elemento di riflessione per quanto concerne i dati finanziari, anche al fine di individuare proposte specifiche. In particolare, ricorda che parte delle risorse assegnate al Paese rappresentano una sorta di «partita di giro» in quanto provenienti dall'Italia e che vi sono limiti rispetto alla loro utilizzazione nelle prime annualità. Invita, quindi, ad adottare una maggiore cautela rispetto all'entità delle risorse realmente a disposizione, per non avere aspettative eccessive. Esprime, poi, qualche perplessità rispetto alle reali possibilità per il Parlamento di incidere sull'utilizzo delle risorse, osservando che il documento in esame è stato elaborato in sede di Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio, coinvolta nella sua interezza solo alla fine del percorso.
  In relazione al tema della ripartizione del Fondo sanitario nazionale sollevato dalla collega Nesci, nonché in altre occasioni dal Ministro Speranza, manifesta contrarietà rispetto alla proposta di utilizzare il criterio dell'indice di deprivazione, ricordando che peraltro non esiste una versione unica di esso. Coglie, poi, l'occasione per segnalare l'esigenza di un riequilibrio all'interno della Conferenza Stato-regioni, posto che ormai solo cinque regioni sono governate dal centrosinistra e che pertanto la presidenza della Conferenza spetterebbe al presidente di una delle regioni guidate dal centrodestra. In conclusione, nel ribadire la necessità di non sopravvalutare l'entità delle risorse realmente a disposizione, si interroga se, almeno una parte delle forze di maggioranza, non stia pensando di utilizzare in realtà anche quelle derivanti dal Meccanismo europeo di stabilità.

  Elena CARNEVALI (PD), rilevando che in alcuni casi il dibattito ha assunto un carattere politico che va oltre il contenuto del documento in esame, ringrazia la collega Boldi per aver fornito elementi di valutazione critica utili a puntualizzare alcuni temi. Nell'augurarsi che sia possibile ricevere un apporto anche dalle forze di opposizione al fine della formulazione dei rilievi che la Commissione dovrà esprimere, osserva che dichiarazioni come quelle effettuate dalla collega Locatelli relative al possibile utilizzo delle risorse solo per i migranti appaiono estranee a un processo come quello in corso. Ricorda che il relatore ha ricostruito la cornice di intervento, che deve poi essere discussa in sede europea, e che gli elementi di dettaglio potranno essere definiti solo successivamente, anche attraverso gli ordinari strumenti di programmazione economica. Ricorda, in ogni caso, il ruolo determinante svolto da esponenti del Partito Democratico nella trattativa condotta in sede europea, che ha permesso di superare in gran parte le resistenze dei cosiddetti Paesi frugali e di destinare quindi all'Italia risorse adeguate.
  Entrando nel merito delle possibili integrazioni da proporre alla Commissione Bilancio, rileva come non si debba dimenticare che l'attuale difficile congiuntura, è stata determinata dagli sviluppi di una drammatica pandemia. In questo quadro, occorrono investimenti sulla sanità digitale, il fascicolo elettronico e la telemedicina, assicurando un completo scambio di informazioni tra tutte le regioni attraverso la reciproca leggibilità delle proprie piattaforme.
  Segnala, quindi, la necessità di affrontare l'obsolescenza o l'assenza di una strumentazione diagnostica e sanitaria adeguata che caratterizza molti luoghi del Paese, non solo il sud. Invita, quindi, a rivedere il Piano nazionale dei tumori, Pag. 37anche in conseguenza del fatto che in un futuro prossimo è possibile lo sviluppo di nuove forme epidemiche.
  Osserva, poi, come il documento appaia condizionato da una visione legata più alla sanità che al concetto di salute, quando occorrerebbe un maggiore sostegno alla domiciliarità delle cure.
  Nel condividere le considerazioni espresse dalla collega Bellucci sull'importanza del Terzo settore e sul contrasto alla denatalità, ricorda, per quanto riguarda l'assegno unico, che non è necessario il reperimento di tutti gli 11 miliardi che sono necessari a una piena implementazione di tale misura in quanto una buona parte di tale cifra è rappresentata da risorse già disponibili e utilizzate per i meccanismi attuali, che si vogliono sostituire, e una quota ulteriore può essere conseguita con strumenti diversi da quelli delle risorse connesse al Recovery Fund.
  Reputa utile, inoltre, inserire nei rilievi un richiamo alle reti integrate per la ricerca e agli Istituti di ricovero e cura di carattere scientifico, anche al fine di prevenire e gestire future minacce pandemiche, nonché alla ricerca di base.
  In conclusione, segnala una certa debolezza del documento rispetto alle politiche sociali.
  In relazione ad alcuni rilievi espressi dalla collega Boldi, ricorda che è normale che, a fronte di risorse così ingenti, ci siano sistemi di controllo approfonditi e, di conseguenza, anche un utilizzo graduale delle dotazioni finanziarie. Nel dichiararsi consapevole che l'utilizzo del Meccanismo europeo di stabilizzazione consentirebbe tempi di spesa più veloci, ritiene in ogni caso che il quadro finanziario offerto dall'insieme del Recovery Fund rappresenti una opportunità straordinaria. In conclusione, auspica che, soprattutto in una Commissione che si occupa dei temi della salute e delle politiche sociali, si possa svolgere un confronto costruttivo in modo che ciascuno possa dare il proprio apporto nella formulazione dei rilievi.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) richiama le considerazioni già svolte da parte di alcuni colleghi intervenuti precedentemente nella discussione circa l'esigenza di utilizzare l'occasione offerta dal Recovery Fund per attenuare il divario esistente tra le varie parti del territorio nazionale.
  Con riferimento alle linee di intervento previste nel documento in esame, ritiene che dovrebbe essere dato uno spazio autonomo al rafforzamento della rete di servizi per l'infanzia.
  Osserva, in proposito, che il problema della denatalità non possa essere risolto se non si forniscono adeguati servizi alla popolazione. Pone, quindi, in rilievo il dato per cui un milione e duecentomila bambini in Italia vivono in condizione di povertà assoluta. Ritiene che, se non si interviene a tutela dell'infanzia nella prima fascia di età, da zero a due anni, si rischia di cristallizzare le diseguaglianze educative, come recenti studi hanno dimostrato.

  Doriana SARLI (M5S), nel dichiarare di essere consapevole delle difficoltà connesse all'esame di un documento molto complesso in tempi piuttosto ristretti, reputa in ogni caso necessario il tentativo di fornire un apporto parlamentare incisivo rispetto al perfezionamento delle linee di indirizzo. Invitando ad adottare una forte vigilanza sulle modalità di utilizzo delle risorse europee, anche in ragione degli sprechi che si sono frequentemente verificati in passato, sottolinea l'auspicio che lo sviluppo e la crescita debbano realizzarsi in una dimensione di sostenibilità. Ricorda, in proposito, che l'attuale crisi pandemica costituisce un forte richiamo rispetto alla necessità di assicurare un equilibrio dell'ecosistema, evitando un utilizzo delle risorse a disposizione per attività economiche dannose per l'ambiente. Apprezzando il richiamo effettuato dal Ministro Speranza alla relazione tra salute e ambiente, fa presente che anche il benessere degli animali rappresenta un fattore di garanzia per la tutela della salute umana. In particolare, invita ad investire risorse, in un'ottica di lungo periodo, in metodologie di ricerca che non utilizzino animali, pur non negando che il tema Pag. 38appare al momento divisivo all'interno della comunità scientifica.
  Segnala altresì l'esigenza di ridurre in maniera radicale le disuguaglianze nei servizi a disposizione dei cittadini a livello territoriale, evitando contrapposizioni ideologiche. Osserva che, finché tale obiettivo non verrà raggiunto, l'Italia avrà difficoltà a riconoscersi come nazione, auspicando che vi possa essere reciproca solidarietà tra le diverse aree del Paese.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), nel ringraziare il relatore per la disponibilità a raccogliere contributi, manifesta un deciso apprezzamento per i contenuti del documento in esame e per il linguaggio innovativo ivi adottato. Nell'associarsi alle considerazioni della collega Carnevali rispetto alla centralità della digitalizzazione della medicina, ricorda i gravi ritardi registratisi in tale campo. Invita, quindi, a non ripetere gli errori commessi in passato, esprimendo in proposito criticità rispetto all'operato delle strutture del Ministero della salute dedicate alla digitalizzazione, come ad esempio nel caso dei ritardi rispetto alla piena implementazione del Registro dei tumori. In relazione alla dimensione territoriale della sanità, rileva la necessità di potenziarne la cultura organizzativa anche attraverso una valutazione più efficace delle politiche pubbliche. Richiama, quindi, il tema del mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario.
  Ribadisce la necessità di prestare una maggiore attenzione al tema della salute mentale, introducendo innovazioni basate anche sul principio del benessere organizzativo, al fine di gestire in maniera più efficace strutture complesse quali le aziende sanitarie locali e i servizi per la dipendenza. Sottolinea, in conclusione, la necessità di assicurare la massima trasparenza in ambito sanitario senza però trascurare le imprescindibili esigenze di tutela della privacy.

  Vito DE FILIPPO (IV), nel prendere atto dell'ampiezza della discussione in atto, invita a considerare un approccio pragmatico, che consenta al Parlamento di dare indicazioni al Governo in maniera efficace rispetto a una ripartizione delle risorse che appare di portata storica. Partendo dalla considerazione per cui la Commissione Affari sociali, in ragione delle materie di sua competenza, dovrebbe avere un ruolo quasi «egemonico», determinato dal fatto che quella in corso è in primo luogo una emergenza sanitaria, ricorda che, per la prima volta dopo molti decenni, vi sono congiuntamente la possibilità di attuare grandi riforme e le risorse disponibili per realizzarle.
  Richiamando le considerazioni svolte dalla collega Nesci, fa presente, anche sulla base della sua lunga esperienza per quanto riguarda i lavori della Conferenza Stato-regioni, che, dato l'attuale assetto costituzionale, la modifica dei parametri per l'attribuzione delle risorse sanitarie può avvenire solo con il consenso di tutti i soggetti coinvolti. Ritiene, quindi, che la Commissione debba proporre una limitata integrazione delle proposte di linee guida del Governo, in relazione alla missione numero 6, quella relativa alla salute, avente l'obiettivo di superare lo storico e drammatico divario che caratterizza le prestazioni sanitarie offerte all'interno del Paese. A tal fine, occorre a suo avviso seguire un approccio basato sulla trasparenza, l'innovazione e l'individuazione di nuovi modelli organizzativi. Evidenzia che il raggiungimento di tale obiettivo contribuirebbe a realizzare una maggiore unità nazionale, richiamando nuovamente la drammaticità della situazione attuale caratterizzata, tra l'altro, da una forte mobilità sanitaria, con gravi conseguenze sia sul piano umano che finanziario.

  Lisa NOJA (IV), condividendo molte delle considerazioni svolte negli interventi precedenti, in particolare dal collega De Filippo, si sofferma su alcuni aspetti puntuali che, a suo avviso, dovrebbero integrare il contenuto delle missioni che interessano maggiormente le competenze della XII Commissione. Ritiene, innanzitutto, che maggior rilievo dovrebbe essere dato alle disabilità, che inevitabilmente si Pag. 39traducono in elemento di disuguaglianza. Osserva, come molte persone con disabilità vivano in condizioni di povertà, che spesso è la conseguenza di una situazione di svantaggio. A suo avviso, dovrebbero essere poste le premesse per passare da un welfare «risarcitorio» a un welfare «generativo».
  Richiama, poi, come ulteriore elemento di discriminazione da contrastare attraverso appositi interventi, i carichi di cura, che molto spesso ricadono sulle donne, nei confronti dei familiari con disabilità o malati o anziani.
  Ritiene, quindi, indispensabile evidenziare l'importanza dell'integrazione tra servizi sanitari e servizi sociali, che non possono rimanere distinti.

  Francesco SAPIA (M5S) ringrazia il relatore per l'accurato lavoro svolto e la sottosegretaria Zampa per la partecipazione assidua ai lavori della Commissione.
  Dopo aver precisato che molte cose condivisibili sono state già dette nel corso della discussione, si sofferma sull'esigenza di utilizzare il Recovery Fund come strumento di perequazione tra territori. Evidenzia, in particolare, come le risorse che il nostro Paese attende dall'Europa dovrebbero servire per riequilibrare i livelli di offerta sanitaria tra le varie regioni, specialmente tra le regioni del nord e quelle del sud.

  Fabiola BOLOGNA (MISTO-PP-AP), manifestando apprezzamento per il lavoro del relatore e per l'apporto dato da tutti i colleghi intervenuti nel dibattito, evidenzia la necessità di prevedere adeguati investimenti in ambito sanitario, tali da determinare una ricaduta positiva anche sul lungo periodo. Segnala, in primo luogo, l'esigenza di rafforzare i dipartimenti di prevenzione, anche per contrastare le malattie infettive che potranno svilupparsi in un immediato futuro. Osserva che l'attività di prevenzione passa anche attraverso la promozione di strumenti innovativi, quali gli screening oncologici, per i quali sono necessarie strumentazioni adeguate, come segnalato dalla collega Carnevali. Rileva, in proposito, l'opportunità di individuare modalità innovative di finanziamento, al fine di non dover affrontare costi eccessivi per avere a disposizione macchinari più aggiornati. Condivide le considerazioni svolte sull'opportunità di sviluppare la telemedicina purché si precisi per quali specifiche prestazioni possa essere adottata tale metodologia di lavoro e se ne monitori l'impiego. Raccomanda un'attenzione alle giovani generazioni del personale sanitario, anche attraverso l'individuazione di forme di flessibilità sul territorio, con l'adozione di strumenti quali la micro-équipe. Invita, inoltre, a sviluppare la collaborazione tra le diverse figure professionali, evitando conflittualità tra le diverse competenze, spesso causate anche da una ricerca miope del risparmio a tutti i costi.
  Per quanto concerne le misure di sostegno alla natalità, ricorda che, in ragione dell'età più avanzata in cui le donne diventano madri, si può determinare una sovrapposizione temporale nella cura dei figli e in quella degli anziani e che, pertanto, non va trascurato il tema dell'assistenza domiciliare. A quest'ultimo proposito, ricorda che occorre garantire forme di assistenza non occasionali e con adeguata qualificazione professionale.

  Nicola STUMPO (LEU) ritiene che la Commissione debba provare a dare un contributo significativo rispetto a un processo che rappresenta un'occasione unica in ragione della quantità delle risorse a disposizione, anche al fine di utilizzarle al meglio, evitando sprechi. Osserva che in tal modo sarebbe possibile un rilancio dell'Italia, per certi aspetti analogo a quello avvenuto nel dopoguerra, sanando le storture determinatesi negli ultimi decenni. Occorre considerare in primo luogo, oltre alle pesanti condizioni di indebitamento, il grave squilibrio tra nord e sud del Paese, nonché fra l'Italia e altre nazioni europee, per quanto riguarda sia le strutture sanitarie che la capacità di utilizzo delle risorse.
  Si dichiara, pertanto, d'accordo con quanto proposto dal collega De Filippo, Pag. 40ponendo inoltre l'accento sulla necessità di un'efficace programmazione sanitaria. Segnala, in proposito, come non sia sufficiente la presenza di «strutture di prossimità» se poi le stesse non sono in grado di garantire prestazioni adeguate. Ritiene che gli investimenti per la riqualificazione della sanità nel Mezzogiorno possano rappresentare una sfida per il Paese nel suo complesso, al fine di colmare gli attuali ritardi. Sottolinea la necessità di avere come unico punto di vista quello del bisogno dei pazienti, evitando un approccio basato sulla gestione quotidiana che spesso si traduce in una mera occupazione di posizioni e in una dequalificazione professionale. Auspica che questa scommessa possa rivelarsi vincente, anche attraverso la promozione di sistemi integrati e una distribuzione adeguata delle strutture sul territorio.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidente Lorefice di chiarire se al Senato si stia seguendo una procedura differente da quella che si è scelto di seguire alla Camera con riferimento al Recovery Fund e in quale tipo di atto si tradurrà l'esame in corso, a conclusione dell’iter parlamentare.

  Marialucia LOREFICE, presidente, precisa che tanto alla Camera quanto al Senato sarà oggetto di discussione in Assemblea una relazione i cui contenuti potranno essere recepiti in un atto di indirizzo. La procedura seguita presso i due rami del Parlamento è diversa in quanto al Senato sono state assegnate alle Commissioni riunite 5a e 14a le linee guida per la definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza, con la possibilità per le Commissioni di settore di formulare osservazioni, mentre alla Camera, come è noto, le Commissioni di settore stanno esaminando lo schema di relazione all'Assemblea sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund, predisposto dalla Commissione Bilancio, ai fini della deliberazione di rilievi a quest'ultima.

  Nicola PROVENZA (M5S), relatore, ringrazia i colleghi per tutti i contributi offerti, che valuterà all'atto della predisposizione della proposta di deliberazione di rilievi.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.10 alle 11.15.