CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 settembre 2020
431.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 144

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 8 settembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Traversi.

  La seduta comincia alle 13.30.

Variazione nella composizione dei gruppo della Commissione.

  Alessia ROTTA, presidente, comunica che per il Gruppo della Lega è entrata a far parte della Commissione la deputata Elena Raffaelli.
  L'onorevole Fabrizio Cecchetti e l'onorevole Luca De Carlo cessano di far parte della Commissione.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese.
Atto n. 188.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante una prima ripartizione del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese.
Atto n. 189.

(Rilievi alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli schemi di decreto in titolo.

Pag. 145

  Alessia ROTTA, presidente, avverte che la Commissione è stata autorizzata dal Presidente della Camera a deliberare i propri rilievi, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, sui suddetti schemi, per le parti di competenza.
  Ricorda in proposito che la V Commissione Bilancio ha chiesto alle Commissioni di settore di trasmettere i rilievi entro questa settimana.
  Comunica inoltre che, sulla base di una richiesta informale della relatrice, il Ministero dell'ambiente e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti hanno anticipato ciascuno una documentazione relativa al provvedimento, di cui dispone la pubblicazione in allegato (vedi allegati 1 e 2).
  Fa presente infine che sui due schemi si svolgerà una discussione congiunta, mentre nella giornata di domani le proposte di rilievi sui due atti in esame saranno votate separatamente.

  Silvia FREGOLENT (IV), relatrice, riferisce sugli schemi di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recanti ripartizione delle risorse del fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese, ai fini della deliberazione di rilievi alla V Commissione Bilancio.
  Ricorda preliminarmente che i commi 14 e 24 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2020 (L. 160/2019) prevedono l'istituzione e il riparto del suddetto fondo, attualmente pari a 19,701 miliardi di euro complessivi nel periodo 2020-2034, secondo i principi stabiliti dal comma 15 del citato articolo 1, ossia decarbonizzazione dell'economia, riduzione delle emissioni, risparmio energetico, sostenibilità ambientale, e, in generale, programmi di investimento e progetti a carattere innovativo, anche attraverso contributi ad imprese, ad elevata sostenibilità e che tengano conto degli impatti sociali.
  La proposta di riparto, come si legge dalla relazione illustrativa, è stata definita tenendo conto delle proposte formulate dai Ministeri e di una loro valutazione effettuata sulla base di specifici criteri (carattere innovativo, sostenibilità, impatto sociale, effettiva cantierabilità, ricadute sul mercato interno, capacità di attrarre finanziamenti europei e di completare progetti già avviati, interventi di contrasto al dissesto idrogeologico, di mitigazione del rischio sismico e di manutenzione straordinaria della rete viaria), in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo.
  Il comma 1 provvede al riparto dei fondi, assegnando una quota assai rilevante delle risorse al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (circa il 31 per cento, pari a 6,091 miliardi). Il 4,5 per cento delle risorse vengono assegnate al Ministero dell'ambiente; da rilevare tuttavia che di queste ultime, pari a 884 milioni di euro, 762 milioni di euro sono stanziati nel primo quinquennio (2020-2024).
  Fa presente che, in relazione ai tempi ristretti a disposizione della Commissione per l'esame dei provvedimenti, d'intesa con la Presidenza, ha ritenuto opportuno chiedere che fosse messa a disposizione dei parlamentari la proposta di riparto formulata dai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente, data anche la specifica rilevanza di entrambi nell'ambito di tale riparto, affinché la Commissione possa avere elementi informativi adeguati in relazione alle priorità di intervento che il Governo ha inteso definire. Come preannunciato dalla presidente, sono già pervenute le note del Ministero dell'Ambiente (vedi allegato 1), che testimonia il forte impegno finanziario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, cui vengono destinati circa 534 miliardi, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (vedi allegato 2).
  Il comma 2 dispone che l'individuazione degli interventi da parte delle Amministrazioni centrali dello Stato nell'ambito degli stanziamenti assegnati avvenga secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, attraverso l'intesa con i livelli di governo decentrati e il sistema delle autonomie. Ciò in attuazione del citato comma 24, che prevede che, nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome, e limitatamente agli stessi, vengano adottati appositi Pag. 146decreti, previa intesa con gli enti territoriali interessati ovvero in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni e province autonome.
  Il comma 3 prevede il consueto meccanismo di monitoraggio della spesa effettuata – ai sensi del decreto legislativo n. 229 del 2011.
  Ai sensi del comma 4 ciascun Ministero, entro il 15 settembre di ogni anno, illustra lo stato dei rispettivi investimenti e di utilizzo dei finanziamenti, con indicazione delle principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi, nell'ambito di una apposita sezione della relazione predisposta ai sensi dell'articolo 1, comma 1075, della legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018).
  Il citato comma 24 della legge di bilancio per il 2020 prevede che il decreto individui i criteri e le modalità per l'eventuale revoca degli stanziamenti, anche pluriennali, non utilizzati entro ventiquattro mesi dalla loro assegnazione e la loro diversa destinazione nell'ambito delle finalità previste dai commi da 14 a 26. Al riguardo, diversamente da quanto riportato nel testo del provvedimento, la relazione illustrativa afferma che: «In coerenza con quanto previsto dall'articolo 1, comma 24, della legge di bilancio per il 2020, il DPCM disciplina le procedure per l'individuazione delle risorse non utilizzate e per la determinazione di quelle da riassegnare ai Ministeri nell'ambito delle finalità del Fondo investimenti, anche con riferimento alle risorse destinate a interventi che siano ritenuti non più di interesse dall'Amministrazione competente».
  Giudica utile, in conclusione, ricordare che lo stanziamento complessivo quindicennale, attualmente pari, come detto, a 19,701 miliardi di euro, era originariamente pari a 20,8 miliardi nel periodo indicato. La riduzione dello stanziamento è dovuta al finanziamento di interventi nei territori delle Regioni Lombardia e Veneto, e delle province di Trento e Bolzano, con riferimento a tutte le aree olimpiche, volti a garantire la sostenibilità delle Olimpiadi Invernali 2026 sotto il profilo ambientale, economico e sociale, disposta per un importo di 1 miliardo di euro per il periodo 2020-2026 dall'articolo 1, comma 18, primo periodo della stessa legge di bilancio, nonché di ulteriori tre interventi, oggetto dell'atto del Governo n. 189, di cui da conto.
  Passando all'illustrazione dell'atto 189, esso reca una prima ripartizione delle risorse del suddetto fondo, in quanto i commi 18, 19 e 622 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2020 (L. 160/2019) hanno previsto che una quota sia destinata a specifici interventi.
  In particolare, 8 milioni di euro nel 2020 e 7 milioni nel 2021 sono destinati a finanziare il completamento del polo metropolitano M1-M5 di Cinisello – Monza Bettola – che rientra tra gli interventi funzionali alla realizzazione delle Olimpiadi invernali 2026 (comma 18).
  Per la realizzazione, nel territorio della regione Lazio, delle opere di infrastrutturazione, ivi comprese quelle per l'accessibilità, necessarie per garantire la sostenibilità della Ryder Cup 2022, sono destinati 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e 10 milioni di euro nel 2022 (comma 19).
  Infine, per gli interventi di progettazione e realizzazione di bonifiche nei poligoni militari, è disposta l'assegnazione al Ministero della difesa di 1 milione di euro nel 2020, 5 milioni nel 2021 e 20 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023 (comma 622).
  Il riparto delle risorse destinate a questi interventi è quindi pari a 29 milioni di euro nel 2020, 32 milioni nel 2021, 30 milioni nel 2022, 20 milioni nel 2023.
  Anche tale schema di D.p.c.m, oltre a procedere all'assegnazione di tali risorse, prevede un meccanismo di monitoraggio della spesa effettuata, e stabilisce, per valutare lo stato di avanzamento dei programmi finanziati e le principali criticità riscontrate nell'attuazione degli interventi, che il Ministero delle infrastrutture e il Ministero della difesa inviino entro il 15 settembre di ogni anno una apposita relazione alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell'economia e alle Commissioni parlamentari competenti.Pag. 147
  In particolare, segnala che le attività finanziate mediante l'istituzione di un fondo presso il Ministero della difesa riguardano: il recupero dei residuati del munizionamento impiegato nei poligoni militari; un monitoraggio permanente sulle componenti di tutte le matrici ambientali in relazione alle attività svolte nel poligono, e aree limitrofe al poligono; interventi di vigilanza e sorveglianza e accertamento degli illeciti in violazione della normativa in materia di rifiuti.
  Sottolinea infine che la relazione illustrativa precisa che gli interventi di bonifica saranno finalizzati anche «alla rimozione dell'amianto dai sistemi d'arma (mezzi, unità navali, velivoli)».

  Il Sottosegretario Roberto TRAVERSI si riserva di intervenire in una successiva seduta.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 8 settembre 2020. — Presidenza della presidente Alessia ROTTA. — Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Roberto Traversi.

  La seduta comincia alle 13.40.

Ratifica ed esecuzione degli Emendamenti all'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua, con Annessi e Atto finale, fatto a Monaco il 24 novembre 1996, adottati a Monaco il 12 novembre 2010.
C. 1704 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Carmen DI LAURO (M5S), relatrice, riferisce sul disegno di legge di ratifica ed esecuzione degli emendamenti all'Accordo sulla conservazione dei cetacei del Mar Nero, del Mar Mediterraneo e dell'area atlantica contigua (ACCOBAMS), con Annessi e Atto finale, fatto a Monaco il 24 novembre 1996, adottati a Monaco il 12 novembre 2010, ai fini dell'espressione del parere alla Commissione Affari esteri.
  Fa presente che l'Accordo che è oggetto di modifiche – sottoscritto nel 1996 ed entrato in vigore nel giugno 2001 – costituisce uno dei principali strumenti giuridico-internazionali, a livello regionale, finalizzati alla conservazione della biodiversità e segnatamente a ridurre minacce a carico della sopravvivenza dei cetacei. Esso prevede infatti da parte di ogni firmatario un impegno a livello normativo, socio-economico, nonché scientifico per la riduzione al minimo degli effetti delle attività antropiche sulla sopravvivenza dei cetacei nelle aree marine interessate dall'accordo.
  L'Accordo prevede, inoltre, la creazione di una rete di aree marine protette e la regolamentazione di attività di pesca dei cetacei.
  Al momento, l'atto convenzionale è ratificato da ventiquattro Stati: Albania, Algeria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Georgia, Grecia, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Montenegro, Portogallo, Principato di Monaco, Romania, Slovenia, Spagna, Siria, Tunisia, Turchia ed Ucraina.
  Le proposte emendative, cui fa riferimento il provvedimento in esame, consistono in primo luogo nell'estensione dell'ambito geografico di applicazione dell'Accordo a tutte le acque marine poste sotto la giurisdizione della Spagna e del Portogallo, con la conseguente ridenominazione dell'area atlantica contigua in «area atlantica vicina» (Neighbouring Atlantic Area), nonché la correlata sostituzione nel titolo dell'Annesso 1 – lista indicativa delle specie di cetacei – della parola «contiguous» con «neighbouring» in relazione all'area dell'Atlantico.Pag. 148
  In secondo luogo, sostituiscono il paragrafo 3 dell'Annesso 2 relativo alla «Conservazione dei cetacei» con un nuovo paragrafo intitolato «Protezione dell'habitat», che impegna le Parti a creare e gestire aree specialmente protette per i cetacei, corrispondenti alle aree che costituiscono il loro habitat, da istituire nel quadro delle convenzioni marittime regionali di settore e di altri strumenti giuridico-internazionali appropriati.
  Mentre quest'ultimo emendamento è già entrato in vigore – poiché le modifiche agli Annessi entrano in vigore automaticamente al verificarsi di certe condizioni – le modifiche testuali all'Accordo entrano in vigore, per le Parti che le abbiano accettate, il trentesimo giorno dopo la data in cui due terzi delle Parti hanno depositato il loro strumento di approvazione presso il depositario.
  Segnala che, attualmente, solo otto Parti contraenti hanno depositato il prescritto strumento di ratifica: sono dunque necessarie altre nove approvazioni per consentire agli Stati firmatari dell'Accordo di garantire un'omogenea applicazione del regime di tutela, delle risoluzioni e degli impegni adottati in seno all'ACCOBAMS a tutte le specie di cetacei presenti, peraltro già tutte specificamente tutelate dalla normativa europea, che vieta la cattura di tutte le specie di cetacei o il loro disturbo intenzionale o collegato ad attività antropiche.
  Passando al contenuto del disegno di legge, esso si limita a recare la consuete formule di autorizzazione alla ratifica, ordine di esecuzione, clausola di invarianza finanziaria ed entrata in vigore.
  Alla luce delle finalità del provvedimento, qualora non emergano profili problematici nel corso del dibattito, preannuncia la formulazione di un parere favorevole sul disegno di legge di ratifica in esame.

  Il Sottosegretario Roberto TRAVERSI si riserva di intervenire in una successiva seduta.

  Alessia ROTTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

Pag. 149