CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 luglio 2020
417.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 luglio 2020. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 12.35.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di mercoledì 22 luglio 2020.

  Sergio BATTELLI, presidente, dà conto delle sostituzioni. Nessuno chiedendo di intervenire chiede al relatore se è nelle condizioni di presentare una proposta di parere.

  Francesco BERTI (M5S), relatore, formula una proposta di parere con osservazioni (vedi allegato).

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA) nell'annunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore osserva come essa presenti a suo avviso una serie di incongruenze che ne minano l'efficacia. In particolare, si sofferma sulle premesse e le osservazioni contenute nella proposta concernenti la revisione delle regole sugli aiuti di Stato, l'obiettivo di estendere, in particolare nel Sud d'Italia, la rete dell'alta velocità ferroviarie, i fondi disponibili per la transizione verde e la questione del divario digitale.
  Quanto al primo aspetto, evidenzia che particolare attenzione dovrebbe essere posta alla tematica relativa alla normativa europea in materia di aiuti di Stato, in quanto risulta ormai chiaro, alla luce del quadro temporaneo che ne ha allentato il rigore in ragione dell'emergenza epidemiologica, che una sua troppo frettolosa revisione possa amplificare le divergenze economiche tra gli Stati membri; al riguardo, cita l'esempio dell'ingente sostegno che la Germania sta fornendo alle imprese tedesche, direttamente concorrenti delle imprese italiane, giustificato dalla crisi pandemica e reso possibile dall'enorme spazio fiscale a disposizione del Governo tedesco, che generando un rilevante vantaggio Pag. 119competitivo per gli operatori economici di quel Paese rischia di trasformarsi in un danno per l'Italia.
  Per quanto riguarda l'intenzione di aumentare gli investimenti nell'alta velocità ferroviaria, osserva come emerga in tale affermazione una certa contraddizione dal momento che all'interno del Governo stesso sono presenti posizioni politiche assai diverse, come dimostra in modo emblematico il caso della linea Torino-Lione. Ritiene che simili divisioni non potranno che ripresentarsi quando, per realizzare gli investimenti nelle regioni meridionali, dovranno essere comunque perforate le montagne appenniniche.
  Con riguardo al fondo per la transizione giusta previsto nell'ambito del Green Deal europeo, pur valutando positivamente l'intenzione di utilizzarlo anche per la riconversione dell'industria pesante alimentata a carbone, rileva come sia assai criticabile il diverso trattamento che l'Europa riserva al settore economico produttivo della plastica, del quale l'Italia è uno dei leader, rispetto a quello del carbone, che invece interessa particolarmente la Germania. Sottolinea, peraltro, che la transizione verde in tale ambito verrà sostenuta dai fondi europei mentre invece il settore della plastica potrebbe essere colpito, secondo le dichiarate intenzioni dell'Unione europea, da una specifica tassazione, con ulteriori probabili danni per l'economia italiana.
  Quanto alla questione del divario digitale ricorda che in Italia esso non riflette tanto le differenze tra Nord e Sud del Paese o tra fasce sociali, quanto piuttosto quelle tra città e provincia e tra città e montagna. Osserva che, paradossalmente, nel nostro Paese ha più opportunità digitali un percettore di reddito di cittadinanza di una grande città, ad esempio Roma, che un professionista che ha deciso di svolgere la propria attività in montagna. In particolare, ritiene che debba essere trovato un punto di equilibrio per l'utilizzo del digitale nelle attività scolastiche e nel lavoro da remoto in quanto si rischia di accentuare disuguaglianze già esistenti.
  Rileva, inoltre, come occorra individuare un punto di equilibrio nel ricorso allo smart working, atteso che una sua capillare e indiscriminata diffusione anche in condizioni ordinarie può comportare anche delle esternalità negative, come l'impoverimento delle aree urbane, in quanto l'abbandono del posto fisico di lavoro si ripercuote negativamente sull'economia dell'indotto, ad esempio su chi gestisce attività di ristorazione, nonché, più in generale, riflessi sociali non desiderabili quali l'ulteriore parcellizzazione della società. Ritiene quindi necessario definire adeguatamente la relativa normativa.

  Francesco BERTI (M5S), relatore, ricorda che il Governo è assai sensibile alla tematica del divario digitale anche e che ha già varato diverse iniziative allo scopo di ridurlo. Tra di esse richiama, a titolo esemplificativo, il recente bando ministeriale volto a promuovere la digitalizzazione nei piccoli comuni.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) ritiene che il Programma Nazionale di Riforma all'esame sia un passo importante per integrare le politiche nazionali con quelle europee. In particolare, è dell'avviso che il Programma debba guardare non solo al mercato nazionale ma soprattutto al mercato comunitario perseguendo lo scopo di una maggiore integrazione europea. Auspica quindi che le politiche dell'Unione possono sostenere i Paesi membri in questa direzione, rilevando peraltro come le disarmonie al momento ancora presenti in rilevanti ambiti, come ad esempio quello della politica fiscale, possano ostacolare l'efficienza delle politiche economiche nazionali e al contempo influire negativamente nel processo di integrazione europea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 13.

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