CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 luglio 2020
413.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 112

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 21 luglio 2020.

Audizioni informali nell'ambito dell'esame congiunto, in sede di atti dell'Unione europea, delle Comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni: Individuare e affrontare le barriere al mercato unico – COM(2020)93, Piano d'azione a lungo termine per una migliore attuazione e applicazione delle norme del mercato unico – COM(2020)94, Una nuova Pag. 113strategia industriale per l'Europa – COM(2020)102, Una strategia per le PMI per un'Europa sostenibile e digitale – COM(2020)103 e nell'ambito dell'esame della Trentottesima relazione annuale della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo sulle attività antidumping, antisovvenzioni e di salvaguardia dell'UE e sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale da parte di paesi terzi nei confronti dell'UE nel 2019 COM(2020)164.
Audizione di rappresentanti di Confcommercio.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12 alle 12.30.

Audizione di rappresentanti di Casartigiani.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.30 alle 12.50.

Audizione di rappresentanti di Confartigianato.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13 alle 13.30.

Audizione di rappresentanti della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media imprese (CNA).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.30 alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 21 luglio 2020. — Presidenza del vicepresidente Gianluca BENAMATI.

  La seduta comincia alle 14.

Programma Nazionale di Riforma per l'anno 2020, di cui alla III Sezione del Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 – Sezione III e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca BENAMATI, presidente, in sostituzione della relatrice, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in esame.
  Il PNR costituisce la terza sezione del Documento di economia e finanza ed è dunque normalmente esaminato dal Parlamento in aprile, per essere poi presentato al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea entro il giorno 30 di tale mese.
  Quest'anno – sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione europea a seguito della eccezionalità della crisi pandemica e in linea con gli altri Paesi dell'Unione europea – il DEF è stato presentato alle Camere in una versione più sintetica, comprendente le sole prime due sezioni (Programma di stabilità e Analisi e tendenze della finanza pubblica), mentre la presentazione del PNR e dei principali allegati è stata posticipata ad un momento successivo al completamento delle misure economiche più urgenti e al perfezionamento della strategia di riapertura delle attività produttive.
  Secondo quanto riferito dal Ministro dell'economia e delle finanze nella premessa, il PNR 2020 traccia le linee essenziali del Programma di Ripresa e Resilienza (il «Recovery Plan»), che il Governo metterà a punto alla luce della Comunicazione adottata lo scorso 27 maggio dalla Commissione europea per la creazione di un nuovo Strumento Europeo per la Ripresa. Sebbene la Commissione europea abbia chiesto agli Stati membri di consegnare i Recovery Plan nel mese di aprile 2021, all'atto della presentazione del PNR 2021, il Governo, attesa l'importanza del nuovo strumento per l'economia italiana, intende pubblicare il proprio Recovery Plan già in settembre, congiuntamente alla Nota di aggiornamento del DEF e inoltrarlo alla Commissione europea alla scadenza di metà ottobre per il Documento programmatico di bilancio.
  Il Piano di rilancio è costruito intorno a tre linee strategiche: modernizzazione Pag. 114del Paese; transizione ecologica; inclusione sociale e territoriale e parità di genere. Di seguito si analizzeranno le parti del documento di interesse della X Commissione.
  Di fronte all'emergenza sanitaria, alle sfide ambientali e alla conseguente riconversione dell'economia, il Governo, nel PNR, considera necessario promuovere gli investimenti sia attraverso la leva dell'accumulazione di capitale pubblico e privato, sia attraverso incentivi all'innovazione e all'imprenditorialità. Gli investimenti pubblici, materiali e immateriali, possono svolgere un ruolo determinante sia per la messa in sicurezza del territorio che per lo sviluppo delle conoscenze e delle infrastrutture. Insieme all'aumento degli investimenti pubblici, la strategia del Governo punta ad accrescere sensibilmente gli investimenti privati italiani e dall'estero, anche attraverso misure di semplificazione amministrativa e tributaria e favorendo la canalizzazione dell'ingente risparmio privato verso gli investimenti produttivi e di lungo termine.
  Si elaboreranno, inoltre, degli interventi per il rilancio di importanti filiere e settori produttivi, quali la sanità e la farmaceutica, il turismo e i trasporti, le costruzioni, la produzione, lo stoccaggio e distribuzione di energia, la meccanica avanzata e la robotica, la siderurgia, l'auto e la componentistica, l'industria culturale (sul punto, cfr. anche l'Asse prioritario 4 del PNR).
  Quanto al sostegno agli investimenti pubblici e privati, il PNR rileva come l'attuale crisi pandemica ha generato un blocco produttivo e una perdita di investimenti che dovranno essere prontamente recuperati. La situazione emergenziale si è peraltro inserita in una fase in cui gli investimenti pubblici, al pari di quelli privati, avvertivano una qualche ripresa, ma rimanevano a livelli assai inferiori al periodo antecedente la crisi finanziaria del primo decennio del 2000. Il Governo prospetta l'adozione di importanti misure di sostegno agli investimenti nel breve periodo per accelerare l'uscita del Paese dalla grave crisi in corso, ricordando gli interventi di lungo periodo, fino al 2034, già intrapresi, quali previsti nella Legge di Bilancio per il 2020. Si richiama, in particolare, per quanto di interesse, il Fondo per il Green New Deal (4,24 miliardi per il periodo 2020-2023) e il rafforzamento del sistema degli incentivi fiscali in materia di riqualificazione energetica, messa in sicurezza antisismica degli edifici, installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
  Relativamente al Green New Deal, coerentemente con quello adottato al livello europeo, le azioni che saranno incluse nel Programma di Ripresa e Resilienza (cd. Recovery Plan) saranno indirizzate, tra l'altro, a contrastare i cambiamenti climatici, a favorire la riconversione energetica del sistema produttivo, l'economia circolare e la protezione dell'ambiente.
  Un'attenzione particolare sarà rivolta agli investimenti funzionali alla tutela dell'ambiente e al risparmio energetico, anche ai fini della rigenerazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.
  Il Governo procederà a una prima ricognizione delle misure da adottare o adottate in attuazione di leggi preesistenti, per arrivare al Piano di politica economico-finanziaria per l'Innovazione e la Sostenibilità (PINS).
  L'obiettivo di avere un'economia climate-neutral entro il 2050 fissato dalla Commissione potrà essere realizzato attraverso gli strumenti europei previsti nell'ambito del Just Transition Mechanism, al cui interno il Just Transition Fund (JTF) è destinato alla riconversione dei grandi impianti alimentati a carbone e dell'industria pesante, nonché con l'utilizzo dei Fondi strutturali 2021-2027, in primis il FESR.
  A queste misure strutturali si affiancano quelle congiunturali a sostegno del sistema produttivo e a favore degli investimenti privati volti all'efficientamento energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili (si richiama, in particolare, l'Ecobonus previsto dal decreto-legge n. 34/2020, cd. decreto-legge «Rilancio»). Nell'ambito del Green new Deal, sono indicate tra le priorità del Governo: l'efficienza energetica in campo edilizio; lo Pag. 115sviluppo di energia pulita e le politiche di supporto pubblico al processo di innovazione (Piano ’Transizione 4.0’) e al consolidamento della competitività delle imprese italiane.
  Si fa inoltre presente che per centrare gli obiettivi relativi alla dimensione della decarbonizzazione contenuti nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC), il Governo intende accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili, promuovendo l'abbandono del carbone per la generazione elettrica a partire dal 2025 a favore di un mix elettrico basato su una quota crescente di rinnovabili e, soltanto per la parte residua, sul gas. La concretizzazione di tale transizione rimane subordinata – afferma il PNR – alla programmazione e realizzazione degli impianti sostitutivi e delle necessarie infrastrutture. Il conseguimento degli obiettivi di decarbonizzazione del Piano richiede poi, secondo il Governo, l'istituzione di un apposito osservatorio.
  È in corso di ultimazione la strategia nazionale di decarbonizzazione a lungo termine, che definirà gli scenari e il percorso per il raggiungimento dell'obbiettivo di neutralità carbonica al 2050. Per il miglioramento dell'efficienza energetica, si farà ricorso a un mix di strumenti di natura fiscale, economica, regolatoria e programmatica, prevalentemente calibrati per settori di intervento e tipologia dei destinatari, puntando principalmente sul settore civile e dei trasporti. Per la sicurezza energetica, il Governo intende perseguire la riduzione della dipendenza dalle importazioni mediante l'incremento delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica proseguendo, inoltre, nel percorso di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e garantendo, al contempo, la sicurezza e flessibilità del sistema elettrico, tramite un'ampia partecipazione di tutte le risorse disponibili al sistema e la crescente integrazione delle infrastrutture delle reti elettriche e del gas. Si promuoverà lo sviluppo del mercato interno potenziando le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri e si porterà a termine la completa liberalizzazione dei mercati al dettaglio di elettricità e gas.
  Per quanto riguarda l'azione sulla ricerca e l'innovazione nel settore energetico, si promuoverà la finalizzazione delle risorse e delle attività allo sviluppo di processi, prodotti e conoscenze, anche coinvolgendo le imprese a partecipazione pubblica attive nell'energia e nella transizione ecologica su progetti strategici di transizione energetica.
  Nell'ottica del Green New Deal, si ritiene necessario favorire l'ammodernamento del sistema produttivo in coerenza con lo scenario energetico e ambientale di medio e lungo termine.
  Riguardo alla competitività, il Governo ritiene opportuna un'attenta regolazione dei mercati energetici, in modo che i consumatori e le imprese beneficino dei positivi effetti di una competizione trasparente, nonché a un oculato ricorso ai meccanismi di sostegno, dai quali possono derivare oneri gravanti sulla collettività.
  Sarà inoltre rilevante l'impegno in termini di investimenti incrementali indirizzati a soluzioni ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, inclusa l'iniziativa internazionale Mission Innovation sulle clean technologies.
  Il Governo considera decisivo massimizzare le opportunità che si renderanno disponibili nell'ambito del periodo di programmazione 2021-2027. Si prospetta poi il ricorso a capitali o finanziamenti privati, in primo luogo tramite imprese partecipate dallo Stato (Terna, Snam, Enel, ecc.); ad un sistema di garanzie pubbliche per incentivare gli investimenti di lungo termine (fondi pensione, assicurazioni vita, fondi infrastrutturali) che, pur economicamente sostenibili e con esternalità positive, non offrono i rendimenti richiesti dal mercato.
  Quanto alla innovazione e alla competitività, il Governo dichiara che le misure di sostegno all'innovazione saranno orientate, nell'ottica del Green and Innovation Deal, in modo da favorire l'ammodernamento del sistema produttivo in coerenza con lo scenario di efficienza produttiva, Pag. 116energetica e ambientale di medio e lungo termine. In particolare, l'Esecutivo ritiene necessario continuare a supportare l'inserimento in azienda di figure manageriali altamente qualificate e specializzate sui temi dell'innovazione, ricordando come sia terminata la prima edizione del bando per la concessione di contributi dedicati al digital innovation manager. Quanto agli otto Centri di competenza ad alta specializzazione (Competence Center), che saranno tutti pienamente operativi nel 2020, il Governo intende potenziarli – rendendo più efficiente il rapporto con gli altri centri di trasferimento tecnologico qualificati e dai Digital Innovation Hub delle associazioni datoriali e dai PID (Punti Impresa Digitale) del sistema camerale – e farne la sponda italiana della rete dei Digital Innovation Hub europei sostenuti dal Programma Digital Europe.
  L'Esecutivo preannuncia a breve la presentazione della proposta per una Strategia italiana per la Blockchain, il cui utilizzo è alla base di uno specifico progetto pilota per la promozione del Made in Italy.
  Si ritiene inoltre necessario rifinanziare ulteriormente lo strumento dei Contratti di Sviluppo per il sostegno all'innovazione dell'organizzazione, dei processi e della tutela ambientale. Tale strumento, a fronte di uno stanziamento di oltre tre miliardi, non è ancora riuscito a soddisfare l'intera domanda da parte delle imprese, prevalentemente a causa dell'attuale funzionamento del riparto delle risorse finanziarie tra Regioni.
  Il Governo, inoltre, ricorda gli Important Projects of Common European Interest (IPCEI) sulle catene di valore del futuro, già approvati in sede comunitaria, quali la microelettronica e le batterie, ritenendo necessario aumentare le risorse a disposizione di tali progetti strategici e alimentare una più ampia e qualificata partecipazione di imprese italiane, sia capo-filiere che PMI. Inoltre, l'Esecutivo punta a individuare, insieme agli stakeholder, misure efficaci di rilancio per filiere chiave dell'economia nazionale quali l'edilizia e l’automotive.
  Per quanto riguarda le crisi aziendali, si intende introdurre un apposito Fondo di sostegno per la prosecuzione dell'attività di impresa, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali.
  Infine, il Governo intende lavorare alla piena attuazione del Piano strategico Space Economy. Il Piano – definito nel 2018 – punta a mobilitare, afferma il PNR, un investimento pari a circa 4,7 miliardi, di cui circa il 50 per cento coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali.
  Altro tema di interesse della X Commissione è quello dell'accesso al credito, considerato, in questa fase emergenziale, obiettivo prioritario dal Governo. Gli interventi, differenziati in base alla dimensione delle imprese, già realizzati con i decreti n. 18 e n. 23 del 2020 tramite il sistema bancario, CDP e SACE vengono ritenuti in grado di ridurre le esigenze di liquidità (sospendendo alcuni pagamenti) e, allo stesso tempo, di mobilitare, soprattutto attraverso la concessione di garanzie pubbliche, 750 miliardi di crediti al sistema produttivo. Specifici interventi hanno riguardato il sostegno all'esportazione e all'internazionalizzazione. Alla data di presentazione del PNR risultano circa 700.000 richieste di finanziamenti garantiti accolte dal Fondo Centrale di Garanzia che hanno mobilitato circa 40 miliardi di finanziamenti alle PMI. Altri interventi mirano a rendere più agevole l'accesso al credito mediante la sottoscrizione semplificata dei contratti bancari o le semplificazioni per l'accesso al Fondo per mutui prima casa. Sono stati stabiliti incentivi a cedere i crediti deteriorati mediante la possibilità di convertire le Attività Fiscali Differite (DTA) in crediti di imposta e, inoltre, è stata prevista la possibilità che lo Stato conceda la propria garanzia su passività bancarie di nuova emissione. Un ulteriore supporto al sistema produttivo sarà offerto, nelle intenzioni del Governo, dal Fondo Nazionale Pag. 117Innovazione, detenuto al 70 per cento da CDP e al 30 per cento da INVITALIA, che è divenuto operativo.
  Nel PNR, il Governo ricorda poi come la Commissione Europea abbia recentemente ribadito, nel Country Report 2020 sull'Italia, che le principali vulnerabilità del nostro Paese risiedono – oltre che nell'elevato debito pubblico – nella bassa crescita della produttività.
  Nel documento vengono individuate, dunque, talune linee prioritarie di intervento per la produttività e competitività, rilevando come, da tempo gli indicatori qualitativi di clima d'investimento e competitività segnalino l'esigenza di migliorare il funzionamento della Giustizia e della Pubblica Amministrazione, nonché di rendere più contendibili numerose professioni e settori economici. Vi è anche l'esigenza di rafforzare ed innovare il sistema bancario e finanziario per sostenere la ripresa economica, migliorare ulteriormente il sostegno alle esportazioni e valorizzare il patrimonio artistico e naturale del Paese. Tale esigenza è stata resa ancora più stringente dalla crisi sanitaria da COVID-19 che ha indotto ad agire anche con misure emergenziali di sostegno alla liquidità delle imprese.
  Per ciò che attiene alle liberalizzazioni, il Governo rileva che numerosi comparti dei servizi risultano inefficienti o crescono poco per via di un'eccessiva regolamentazione, ad esempio la distribuzione di carburanti. La rete di distribuzione dei carburanti, in particolare, è caratterizzata da margini più elevati e standard qualitativi della rete inferiori rispetto a quelli dei principali Paesi europei. Ciò è principalmente dovuto alle restrizioni che ancora permangono sia all'ingresso sia all'uscita dal mercato, ad alcuni vincoli alle modalità di funzionamento degli impianti e alle condizioni generali di svolgimento del servizio. A fronte di queste debolezze rimane prioritario l'obiettivo di una razionalizzazione e ammodernamento delle reti di distribuzione, come più volte segnalato anche dall'Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato. Quanto alle azioni realizzate per rispondere alla Raccomandazione specifica (CSR n. 3) di luglio 2019, che invita l'Italia ad affrontare le restrizioni alla concorrenza, in particolare nel settore del commercio al dettaglio e dei servizi alle imprese, anche mediante una nuova legge annuale sulla concorrenza, si osserva al riguardo che il PNR non fornisce indicazioni e tempistiche circa l'adozione di una legge annuale sulla concorrenza.
  Altri temi di interesse della X Commissioni contenuti nel PNR sono il supporto all'export e all'internazionalizzazione. Il Governo, al riguardo, rileva come lo scenario post-pandemia richiederà di rafforzare o estendere il supporto agli Investimenti Diretti Esteri, che subiranno un calo consistente. Si dovranno adottare misure indirizzate a creare condizioni più attrattive sia per investitori stranieri sia per quelli nazionali.
  Nel quadro del supporto all'export e all'internazionalizzazione, occorrerà, secondo il Governo, promuovere anche specifiche filiere, tra cui la Difesa e l'agroalimentare. Nell'ambito UE va rafforzata l'esigenza della negoziazione con i Paesi terzi a vantaggio comune dei Paesi Membri e con la possibilità di agire sul controllo dell'import per controbilanciare il potere negoziale dei Paesi terzi. Per questo motivo la sicurezza alimentare va rafforzata attraverso un adeguato riconoscimento ai servizi veterinari e igiene alimenti delle ASL, Regioni, Ministero della Salute con un rafforzamento delle dotazioni organiche. In relazione alla Difesa andranno sostenute le potenzialità dell'industria italiana dell'Aerospazio, della Difesa e della Sicurezza, la cui produzione è significativamente destinata per quasi il 70 per cento ai mercati esteri, sia verso l'area UE che verso l'area extra-europea. Il PNR preannuncia un rafforzamento del ruolo della rete diplomatica internazionale e di SIMEST e ICE.
  Relativamente al turismo, il PNR evidenzia come la crisi derivante dall'emergenza sanitaria da COVID-19 lo ha colpito in misura imponente, preannunciando un impegno importante per sostenerlo, congiuntamente alla filiera associata. Gli Pag. 118obiettivi saranno perseguiti anche tramite una integrazione più intensa tra turismo e fruizione del patrimonio culturale e paesaggistico, valorizzando, in particolare, i borghi, le aree interne, i cammini e gli itinerari culturali. A tal fine è necessario coinvolgere le Regioni e gli Enti Locali e potenziare il ruolo dell'ENIT. In linea con i principi di sostenibilità, innovazione e accessibilità del Piano Strategico per il Turismo 2017-2022, si ritiene poi necessario: configurare in modo nuovo le modalità di afflusso e di fruizione dei luoghi turistici, anche alla luce dell'attuale crisi pandemica; promuovere gli altri attrattori di turismo nei luoghi meno conosciuti anche attraverso una apposita valorizzazione dei beni immobiliari pubblici e una attenta valutazione delle diverse motivazioni dei viaggi per turismo.
  Una volta superata la fase di maggior emergenza, le linee d'azione potranno essere orientate secondo le seguenti priorità: consolidamento del ruolo strategico dei musei, promozione dello sviluppo di reti museali e di sostegno degli archivi, delle biblioteche e degli istituti culturali. Per la fruizione di questo patrimonio, priorità politica è l'uso più ampio e consapevole delle tecnologie digitali; digitalizzazione del patrimonio culturale; diffusione a rete dei servizi ferroviari passeggeri di lunga percorrenza, con il nuovo disegno dell'Alta Velocità di Rete (AVR), che permetterà di ampliare la connettività delle Regioni più periferiche del Mezzogiorno e delle aree interne; investimenti nell'arte e nell'architettura contemporanee e nelle imprese culturali e creative; potenziamento delle iniziative dirette a promuovere la moda e il design Made in Italy anche con il coinvolgimento degli Istituti italiani di cultura all'estero e delle azioni a sostegno della fotografia, già realizzate nel periodo 2014-2018.

  Gianluca BENAMATI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019.
C. 2572 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020.
C. 2573 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca BENAMATI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2019» e il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2020», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, Tabella n. 2, (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero dello sviluppo economico, Tabella n. 3, (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca», Tabella n. 7 (limitatamente alle parti di competenza) e del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Tabella n. 13, (limitatamente alle parti di competenza).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, Pag. 119la Commissione procede all'esame delle proposte emendative eventualmente presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento. Le proposte emendative possono essere presentate anche direttamente in Commissione bilancio. Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea. Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio. Ricorda, infine, che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti è stato fissato alle ore 15 di oggi.

  Martina NARDI (PD), relatrice, espone in sintesi i contenuti dei provvedimenti in esame.
  Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. La disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica, L. 31 dicembre 2009, n. 196 che, all'articolo 35, dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione.
  Per quanto di interesse della X Commissione Attività produttive, si tratta in via prevalente dello stato di previsione del MISE (Tabella 3), nonché del Ministero dell'economia e finanze (Tabella 2), nel quale risulta iscritta quota parte della Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11); del MIUR, nella cui Missione «Ricerca e innovazione», Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base» (17.22) risultano iscritti i capitoli di spesa concernenti il PRORA e l'Agenzia spaziale europea; del MIPAAFT, nel cui stato di previsione risulta iscritta nel 2019 la Missione «Turismo» (31).
  Nell'anno 2019, gli stanziamenti di spesa iniziali di competenza iscritti nel bilancio di previsione del MISE ammontano a 4.911,3 milioni di euro. Gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a 7.150,1 milioni di euro, con una variazione in aumento di 2.238,9 milioni di euro (+ 45,6 per cento rispetto alle previsioni iniziali). Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 296,6 milioni di euro, le spese finali del Ministero risultano inizialmente pari a 4.614,7 milioni di euro e quelle definitive ammontano a 6.853,5 milioni di euro. Le spese finali definitive del MISE si confermano l'1 per cento della spesa finale del bilancio statale nell'anno 2019. Quanto alla loro qualificazione, esse rimangono, in assoluta prevalenza, spese di conto capitale.
  La variazione in aumento delle dotazioni di competenza del Ministero – pari come detto a circa 2,2 miliardi – è principalmente ascrivibile, come evidenzia la Relazione della Corte dei Conti al Rendiconto generale dello Stato a decreti Ministeriali di trasferimento delle risorse a seguito dell'adozione di provvedimenti legislativi in corso d'anno. L'incremento ha interessato principalmente la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11). Si segnala un incremento nel 2019 degli stanziamenti definitivi finali di competenza (+1,57 per cento) ed una riduzione Pag. 120degli impegni (-1,51 per cento) rispetto all'anno 2018. Più dettagliatamente, al termine dell'esercizio finanziario 2019, risulta impegnato il 92,4 per cento (6.330,5 milioni di euro) degli stanziamenti definitivi finali di competenza (6.853,5 milioni di euro). La percentuale di impegno sullo stanziato è dunque inferiore rispetto al precedente esercizio (95,3 per cento nel 2018). Il pagato rispetto alle previsioni finali in conto competenza del Ministero ammonta a 3.493,4 milioni di uro, dunque il 51 per cento circa. Nell'anno 2018, la capacità di spesa del Ministero è stata invece più alta, e pari al 57,1 per cento. Dalla minore capacità di spesa del Ministero, discende un aumento dei residui di nuova formazione nell'anno 2019, essendo questi pari a 2.837,1 milioni di euro (nel precedente esercizio erano 2.574,6 milioni di euro).
  Si tratta, per la quasi totalità, di residui di conto capitale (2.655,4 milioni), di cui circa la metà sono somme impegnate e non pagate (cd. residui propri, pari a 1.381,5 milioni di euro) e, per la restante parte, sono somme né impegnate, né pagate (cd. residui di stanziamento, pari a 1.273,9 milioni di euro).
  Come evidenzia la Corte dei Conti, la formazione dei residui è prevalentemente riferibile alla Missione 11 «competitività e sviluppo delle imprese». In particolare, quanto alla formazione dei residui propri (somme impegnate ma non pagate), la Corte richiama i capitoli di spesa della Missione relativi a progetti di alta valenza tecnologica, ad interventi nel settore aeronautico, aerospaziale e marittimo – tra cui le unità navali FREMM – a tutela degli interessi di difesa nazionale (capp. 7419, 7420, 7485 e 7421) e il capitolo relativo al comparto aeronautico destinato a interventi nei settori industriali ad alta tecnologia (cap. 7423 ove sono iscritte le risorse di cui alla legge n. 808/1985, per la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale). Si tratta di capitoli tutti iscritti nel Programma di spesa 11.5 Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo, ove sono predominanti le risorse destinate al comparto strategico della difesa, per le quali – come più volte evidenziato dalla Corte – il ruolo del Ministero dello sviluppo economico attiene al mero controllo finanziario sulla correttezza amministrativa delle procedure di spesa, residuando in capo al Dicastero della difesa l'attività di programmazione e gestione dei progetti (contratto, SAL, collaudi, etc.). La formazione dei residui è dunque ricondotta principalmente ai lunghi tempi necessari per l'espletamento delle istruttorie necessarie da parte del Ministero della difesa (sul punto, si veda più approfonditamente, infra, l'analisi per missioni e programmi). Si richiama, inoltre, il capitolo riferito al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (cap. 7345), iscritto sul Programma 11.7 Incentivazione del sistema produttivo, la cui principale causa di formazione dei residui nel 2019 è da attribuire ad una ingente assegnazione di risorse in chiusura di esercizio. Sul Programma 11.7 Incentivazione del sistema produttivo, sono poi per lo più allocati i residui di stanziamento (somme né impegnate, né pagate). La Corte richiama in proposito i capp. 7346 (Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things), 7347 (risorse per lo sviluppo delle tecnologie e le applicazioni di intelligenza artificiale) e 7489 (Nuova Sabatini) e 7348 (Fondo per il progetto di interesse comune europeo sulla microelettronica). In particolare, il Fondo per il progetto di interesse comune europeo sulla microelettronica e Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, introdotte nel 2019 hanno richiesto un articolato iter preparatorio ma non hanno poi trovato esecuzione finanziaria nell'esercizio. La Corte sottolinea, al riguardo, l'importanza che tali misure, centrali per le politiche di innovazione, siano sollecitamente attuate. A consuntivo 2019, i residui provenienti dagli esercizi pregressi sono pari a 1.311,2 milioni Pag. 121di euro e sono in assoluta prevalenza residui propri (somme impegnate ma non pagate) di conto capitale (1.074,3 milioni di euro). Per ciò che riguarda lo smaltimento dei residui provenienti dagli esercizi pregressi, i pagamenti nel corso dell'anno 2019 sono stati pari a 2.035,3 milioni di euro circa (rispetto ai circa 3.728,5 milioni di residui pregressi), il 54,6 per cento. Le economie sono state circa 382 milioni. Al termine dell'esercizio 2019, i residui complessivi – quelli rimasti da pagare relativi agli esercizi precedenti più quelli di nuova formazione nell'anno – ammontano dunque a circa 4.148,3 milioni di euro, in aumento rispetto all'anno 2018 (in cui erano 3,6 miliardi).
  La spesa del Ministero dello sviluppo economico è prevalentemente di conto capitale. Questa assorbe 85,6 per cento della spesa finale del Ministero e risulta pari a circa 5,9 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto all'anno 2018 (in cui era circa 5,8 miliardi). Essa è composta, in parte preponderante, dai contributi agli investimenti alle imprese (4,4 miliardi di euro circa, come nell'anno precedente). Essi costituiscono il 64,3 per cento della spesa finale del Ministero. I contributi agli investimenti alle imprese, come sopra accennato e come si dirà più diffusamente nel paragrafo seguente, sono per la gran parte allocati nella Missione 1 «Competitività e sviluppo delle imprese» (11), nella quale si registra una predominanza delle risorse per i settori aeronautici e marittimi, per interventi per il comparto della difesa e della sicurezza nazionale (principalmente allocate nel Programma 11.5). La spesa di natura corrente assorbe il residuo 14,4 per cento degli stanziamenti finali del Ministero. Essa è pari a 987,7 milioni in aumento del 5 per cento rispetto all'anno 2018 (in cui era pari a 939,8 milioni di euro). Le voci preponderanti di spesa corrente rimangono i trasferimenti correnti alle pubbliche amministrazioni e i trasferimenti correnti alle imprese.
  Quanto alla spesa per missioni e programmi di interesse si segnala che nell'anno 2019, la struttura del bilancio del MISE non presenta modifiche rispetto all'anno precedente. Essa è articolata su sette missioni, di cui quattro condivise con altri Ministeri (11, 15, 17 e 32). I programmi di spesa sono 17. Ciascun programma è assegnato ad un unico centro di responsabilità amministrativa (CDR). I CDR sono dunque anch'essi 17 (15 direzioni generali, cui si aggiungono il Gabinetto e il Segretariato generale). La Missione 11 «Competitività e sviluppo delle imprese» (che è numerata Missione 1 nello stato di previsione del MISE) è la più consistente all'interno dello stato di previsione del MISE, assorbendo l'86,5 per cento degli stanziamenti di competenza del Ministero (l'85,5 percento nel 2018).
  All'interno della Missione il peso maggiore (59,2 percento) è riferibile al Programma 11.5 «Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo», che ha, da solo, un'incidenza pari a circa il 48,2 per cento sul totale degli stanziamenti del Ministero. In linea con i precedenti esercizi e come evidenziato dalla Corte dei Conti, si registra, in esso, una prevalenza delle risorse destinate all'obiettivo strategico n. 8, relativo all'attuazione dei programmi di innovazione nei settori dell'aeronautica, dello spazio, nonché della difesa e sicurezza (azioni nn. 3, 4 e 5); rispetto a questi ultimi, il ruolo del MISE, come detto attiene al mero controllo finanziario sulla correttezza amministrativa delle procedure di spesa, residuando in capo al Ministero della difesa l'attività di programmazione e gestione dei progetti (contratto, SAL, collaudi, ecc.). Nel 2019, le somme ascrivibili a queste azioni sono pari a circa 3,3 miliardi sui 3,4 miliardi dell'intero programma. Si ricorda in proposito che la programmazione strategica e finanziaria del Ministero dello sviluppo economico (cfr. relativa Nota Integrativa al Rendiconto) è articolata su 25 obiettivi, oggetto di monitoraggio attraverso 67 indicatori prevalentemente di impatto (outcome) e di risultato (output). L'obiettivo n. 8 Garantire un efficiente livello di attuazione di programmi di innovazione nel settore dell'aeronautica, dello spazio, difesa Pag. 122e sicurezza» vede sottese tre azioni correlate di rilevante peso finanziario. In particolare: l'azione 3 Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo tecnologico dell'industria aeronautica cui sono ascritte risorse pari a 453,4 milioni; l'azione 4 Interventi per l'innovazione del sistema produttivo del settore dell'aerospazio, della sicurezza e della difesa, cui sono ascritte risorse in conto competenza pari a 2.560,5 milioni di euro, il 74,4 per cento del programma 11.5; l'azione 5 Ammortamento mutui per interventi nel settore dell'aerospazio, della sicurezza e della difesa cui sono ascritte risorse pari a 330,6 milioni. La somma delle azioni non dà comunque l'importo finanziario dell'obiettivo, ma essa è stata utilizzata dalla Corte per dare una indicazione della consistenza del valore strategico degli interventi. Le risorse relative sono, in parte preponderante (per circa 3 miliardi di euro), allocate sui seguenti capitoli di spesa: il cap. 7419 ed il cap. 7420 riferiti al decreto-legge n. 321/1996 (articolo 5) contributi per il finanziamento di interventi nel settore marittimo ed interventi ad alta valenza tecnologica nel settore della difesa; il 7421 interventi per lo sviluppo di attività industriali ad alta tecnologia dei settori aeronautico e aerospazio in ambito difesa e sicurezza nazionale, di cui al decreto-legge n. 321/1996 e alla legge n. 808/1985 (parte del piano di gestione 1); il cap. 7422 relativo alla realizzazione delle piattaforme navali multiruolo; il cap. 7423 relativo agli interventi nei settori ad alta tecnologia ex legge n. 808/1985; il cap. 7485 riguardante gli interventi per lo sviluppo e l'acquisizione delle unità navali della classe FREMM.
   Il Programma «Incentivazione del sistema produttivo» (11.7) è il secondo per consistenza finanziaria e rappresenta il 30,9 per cento degli stanziamenti definiti di competenza del Ministero. In proposito si osserva come, in corso d'anno, il programma in questione abbia subito un consistente incremento, pari a circa 1 miliardo di euro, ascrivibile principalmente al rifinanziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di 150 milioni di euro ai sensi dell'articolo 17 del decreto-legge n. 34/2019 e di ulteriori 670 milioni ai sensi dell'articolo 41 del decreto-legge n. 124/2019 (il Fondo è iscritto sul cap. 7345, il quale recava uno stanziamento iniziale di 3 milioni di euro e, a seguito del rifinanziamento, uno stanziamento definitivo di competenza di circa 823 milioni per il 2019. Il Fondo è comunque gestito fuori bilancio ed il capitolo è «di transito»). Anche le risorse per la cd. «Nuova Sabatini» (cap. 7489) hanno registrato un incremento in corso d'anno ad opera dell'articolo 21 del decreto-legge n. 34/2019, con uno stanziamento definitivo di 305,2 milioni per il 2019 rispetto ai 395,2 milioni iniziali). Un ulteriore incremento di risorse è stato destinato dall'articolo 26 del decreto-legge n. 34/2019 al Fondo rotativo per crescita sostenibile (cap. 7483), con uno stanziamento definitivo di competenza di circa 207 milioni di euro per il 2019 rispetto ai 107 milioni iniziali. Il programma 11.6 «Vigilanza sugli enti, sul sistema cooperativo e sulle gestioni commissariali» presenta anch'esso in corso d'anno un considerevole incremento di spesa, ascrivibile al rifinanziamento, sul finire dell'anno, dell'autorizzazione di spesa a favore del gruppo Alitalia, per far fronte alle esigenze gestionali della Società in amministrazione straordinaria (cap. 7500), ai sensi dell'articolo 1 del D.l. n. 137/2019.
  Seconda, per consistenza finanziaria, è la Missione 4 «Energia e diversificazione delle fonti energetiche» (numerata Missione 10), di competenza esclusiva del MISE, alla quale è assegnato l'8,9 per cento circa degli stanziamenti definitivi del Ministero (596,5 milioni di euro). Il Programma più consistente della Missione è il Programma 10.7.»Regolamentazione del settore elettrico, nucleare, delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, ricerca e sviluppo sostenibile» (10.7 nella numerazione MISE), (circa 522,2 milioni di euro). I macro obiettivi del programma sono essenzialmente riconducibili alla riduzione dei prezzi dell'energia elettrica, attraverso la diversificazione delle fonti, il sostegno all'efficienza energetica e alle Pag. 123fonti rinnovabili. Nell'ambito di tale programma, tra i capitoli di spesa che presentano maggiori stanziamenti e variazioni in corso d'anno si richiama il capitolo 7660 «Fondo da assegnare per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione e al miglioramento dell'efficienza energetica» (che passa dai 25 milioni di euro iniziali a 320,8 milioni di stanziamenti definitivi). Appare opportuno ricordare, con riferimento alla consistenza finanziaria dell'intera Missione, che le risorse in essa stanziate non esauriscono affatto il contributo della collettività agli obiettivi alla stessa riconducibili, in quanto gli interventi per il settore energetico risultano per la gran parte supportati da risorse che non costituiscono oneri a carico del bilancio dello Stato, perché effettuati tramite finanziamenti derivanti da somme, a carico degli utenti, raccolte attraverso alcune componenti della bolletta elettrica per la copertura degli «oneri generali di sistema».
  Da segnalare, infine, per rilevanza finanziaria, la Missione 16 «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» (numerata Missione 3 nello stato di previsione del MISE), ancora di competenza esclusiva del MISE a consuntivo finanziario 2019.
  Nell'esercizio 2019, alla Missione 16 «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» è assegnato il 3,8 per cento degli stanziamenti del Ministero, articolata su due programmi, riguardanti uno la politica commerciale in ambito internazionale, l'altro il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e la promozione del «Made in Italy», sul quale risulta stanziata la quasi totalità delle risorse della Missione stessa (261,7 milioni di euro pari al 97,6 per cento della Missione). La spesa del programma è in buona parte (circa 155 milioni) di conto capitale, e, specificamente, contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche (151,1 milioni di euro). Per la parte corrente, di rilievo sono i trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche (93,2 milioni di euro), in particolare, all'ICE Agenzia (cap. 2532). Tra gli obiettivi strategici del Programma rientrano le somme per l'attuazione ed il monitoraggio del Piano straordinario del «Made in Italy»: il cap. 7482 «Fondo per la promozione del «Made in Italy» reca, da solo a consuntivo 2018, stanziamenti di competenza pari a 141 milioni per il 2019. Il Programma non ha subito in corso d'anno variazioni sensibili rispetto alle previsioni iniziali di competenza (+3 milioni di euro). Gli interventi in aumento meritevoli di indicazione sono quelli che hanno riguardato il capitolo 7481 «somme da destinare alla realizzazione di azioni a sostegno di una campagna promozionale straordinaria a favore del Made in Italy» (+1,8 milioni di euro) e il cap. 7482 «Fondo per la promozione del Made in Italy» (+1 milione di euro). Appare comunque opportuno rilevare che, come già sopra accennato, rilevanti risorse destinate all'internazionalizzazione e al commercio internazionale sono gestite attraverso fondi fuori bilancio, gestiti in apposite contabilità speciali. Dunque, vari interventi di rifinanziamento nel corso dell'anno 2019 hanno riguardato proprio il potenziamento, sia dal punto di vista finanziario che operativo, di tali fondi. Si richiama, in proposito, il decreto-legge n. 34/2019 che ha esteso l'ambito di operatività del Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri, cd. Fondo L. n. 394/1981, gestito da SIMEST. Il Fondo, che prima poteva intervenire per operazioni in mercati diversi da quelli dell'Unione europea, ora interviene per iniziative riguardanti mercati anche diversi da quelli UE (articolo 18-bis). Il Fondo è stato poi rifinanziato per 50 milioni di euro per l'anno 2019 dal successivo decreto-legge n. 162/2019 (articolo 14, comma 1). Con il decreto-legge n. 34/2019 è stato inoltre esteso l'ambito di operatività del Fondo rotativo per operazioni di venture capital (di cui all'articolo 1, comma 932, della legge 27 dicembre 2006, n. 296) a tutti i Paesi non appartenenti all'Unione europea o allo Spazio economico europeo (articolo 18-quater, commi 1-3). Al fine di ampliare Pag. 124gli strumenti a supporto delle esportazioni e dell'internazionalizzazione delle imprese italiane, il decreto-legge n. 162/2019 (L. n. 8/2020, articolo 26-bis), è poi intervenuto sull'ambito di operatività di SACE, autorizzando la Società ad emettere garanzie e coperture assicurative anche in favore di sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari connessi al processo di internazionalizzazione di imprese italiane.
  Quanto alla Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11) si segnala che la stessa è condivisa tra MISE e MEF e vede iscritti presso quest'ultimo Ministero due programmi: Il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno (11.8)» e il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» (11.9). I programmi in questione hanno complessivamente un peso rilevante nella intera Missione «Competitività e sviluppo delle imprese», assorbendone circa il 76 per cento degli stanziamenti.
  In particolare, il Programma 11.9 «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità», il più consistente dal punto di vista finanziario, contiene risorse destinate a versamenti vari all'entrata del bilancio dello Stato per la devoluzione di crediti di imposta a imprese e cittadini. Come evidenzia la Corte dei Conti, in termini di importi compensati, l'incidenza maggiore si registra per gli interventi legati al sostegno alle attività di ricerca e sviluppo (43 per cento), a quelle in favore del settore dell'autotrasporto (18 per cento), alle agevolazioni fiscali a favore di particolari aree territoriali (15 per cento) e del settore creditizio e bancario (15 per cento). Il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» 11.8 contiene somme per incentivi alle imprese per interventi di sostegno tra cui i contributi in conto interessi da corrispondere alla Cassa Depositi e Prestiti sui finanziamenti a carico del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese. Sono altresì comprese le somme destinate al Fondo per la copertura delle garanzie dello Stato a favore di Sace S.p.A. per le operazioni riguardanti settori strategici e connesse a rischi non di mercato e il Fondo a copertura delle garanzie dello Stato, in dipendenza di varie disposizioni di legge e per operazioni finanziarie assunte sul piano internazionale. In proposito, si registra, in corso di esercizio una riduzione di rilievo (-1.410 milioni) delle risorse del Fondo da ripartire per l'integrazione delle risorse destinate alla concessione di garanzie rilasciate dallo Stato, iscritto sul cap. 7590 (i cui stanziamenti definitivi di competenza sono così pari a 430 milioni). Si richiama infine, la Missione Sviluppo e riequilibrio territoriale (28), prima iscritta nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico e a decorrere dal 2015 iscritta nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze. La Missione è costituita da un solo programma Sostegno alle politiche nazionali e comunitarie rivolte a promuovere la crescita ed il superamento degli squilibri socio-economici territoriali (28.4). Le risorse del programma sono iscritte pressoché interamente sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (cap. 8000), che espone a consuntivo 2019 una dotazione definitiva di competenza di 6.986 milioni di euro circa. Nell'ambito della Missione «Ricerca e innovazione», programma Ricerca di base e applicata (17.15), il capitolo 7380 è relativo alle somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ed è dotato a consuntivo 2019 di 93,6 milioni, importo invariato rispetto alle previsioni iniziali e interamente pagato. Il capitolo 7382 è inoltre relativo alle somme da assegnare alla Fondazione per la creazione di una infrastruttura scientifica e di ricerca per la realizzazione del progetto Human Technopole. Il capitolo presenta una dotazione di 136,5 milioni di euro, interamente da corrispondere.
  I Capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, sono allocati nel Programma Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.22) della Missione «Ricerca e Innovazione» (17). Si segnalano in particolare i seguenti stanziamenti: il capitolo 1678, «Contributo Pag. 125dello Stato per la ricerca scientifica». Una parte dello stanziamento di tale capitolo (quella iscritta nel piano gestionale 1) riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA), istituito in applicazione della legge n. 46/1991 e successivamente rifinanziato da una serie di autorizzazioni legislative di spesa; il capitolo a consuntivo 2019 espone una dotazione di 21,9 milioni invariata rispetto alle previsioni iniziali (di cui 19,7 milioni risultano pagati); il capitolo 7238 che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica; il capitolo a consuntivo 2019 reca uno stanziamento di 306,3 milioni (+21,3 milioni rispetto alle previsioni iniziali).
  Come conseguenza dell'emanazione della legge 24 giugno 2013, n. 71, con la quale, all'articolo 1, comma 2, le competenze in materia di turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri furono attribuite al Ministero per i beni e le attività culturali, la missione 31 «Turismo» e il sotteso programma «Sviluppo e competitività del turismo» fu trasferita dal Ministero dell'economia e delle finanze al MIBACT che ha assunto la denominazione di Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. L'articolo 1 del decreto-legge n. 86/2018 (L. 97/2018) ha poi trasferito al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali le funzioni in materia di turismo già esercitate dal MIBACT e, con decorrenza dal 1o gennaio 2019, anche le risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione residui, della Direzione generale turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nonché quelle comunque destinate all'esercizio delle funzioni oggetto del trasferimento. Ancora dopo, il decreto-legge n. 104/2019 (Legge n. 132/2019) ha riattribuito – a decorrere dal 1o gennaio 2020 – al Ministero dei beni e delle attività culturali le funzioni in materia di turismo. A consuntivo 2019, la missione (31) «Turismo» è dunque allocata presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAFT). Essa è rappresentata dall'unico programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1). Le dotazioni di spesa del programma a consuntivo 2019 sono pari a 51,6 milioni rispetto ad una dotazione di 44,3 milioni. L'incremento ha riguardato, in particolare, il capitolo 8903, di nuova istituzione, relativo alle spese per la realizzazione di progetti speciali e accordi di programma (+3,5 milioni) e il capitolo 6826, di nuova istituzione, relativo alle spese per programmi speciali di informazione e di comunicazione istituzionale dell'olio extravergine di oliva, di agrumi e del latte ovicaprino e suoi derivati (+2 milioni), nonché il capitolo 8901, relativo a spese per la costituzione e sviluppo del sistema informativo automatizzato e per studi e fattibilità di lavori di ricerca (+1 milione).
  Passando all'esame dell'assestamento di bilancio dello Stato si ricorda in via preliminare che lo stesso è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto. La disciplina dell'istituto dell'assestamento del bilancio dello Stato è contenuta all'articolo 33 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009), che ne prevede la presentazione entro il mese di giugno di ciascun anno.
  Il ruolo e le funzioni del Ministero dello sviluppo economico hanno subito, nel tempo, varie modifiche. Tra esse, si ricorda lo scorporo del Dipartimento delle politiche di coesione a seguito della creazione dell'Agenzia per la coesione territoriale sotto la vigilanza della Presidenza del Pag. 126Consiglio dei Ministri ai sensi del decreto-legge n. 101/2013, articolo 10, commi 5 e 8 e relativo successivo D.P.C.M. attuativo 15 dicembre 2014. Taluni rilevanti interventi sull'assetto organizzativo e sulle funzioni del Ministero sono intervenuti lo scorso anno e la loro efficacia opera nell'anno in corso. A legge di bilancio 2020 e nel Disegno di legge di assestamento 2020, lo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico si articola, in 6 missioni e 14 programmi. Il numero e la denominazione dei programmi di spesa iscritti nello stato di previsione del MISE varia rispetto allo scorso anno, in cui le missioni erano 7 e i programmi 17. Sono stati soppressi i seguenti programmi di spesa: Sicurezza approvvigionamento, infrastrutture gas e petrolio e relativi mercati, relazioni comunitarie ed internazionali nel settore energetico del Ministero dello sviluppo economico (10.6) – Missione Energia e diversificazione delle fonti energetiche 10 Politica commerciale in ambito internazionale del Ministero dello sviluppo economico (16.4). – Missione Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo. Le finalità della Missione «Commercio internazionale» sono state dunque unificate nell'unico Programma ridenominato «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del Made in Italy – (16.5)» assegnato ad un'unica Direzione generale per il commercio internazionale in luogo delle due precedenti direzioni. Anche tale programma di spesa è stato soppresso all'interno dello stato di previsione del MISE, ai sensi del trasferimento di funzioni al MAECI. Ciascun programma di spesa fa capo ad un unico centro di responsabilità amministrativa (CDR). I CDR, nell'esercizio finanziario 2020, sono 13 (11 direzioni generali, il Segretariato generale e il Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione del Ministro). La dotazione iniziale di competenza dello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l'esercizio 2020, approvato con la legge n. 160 del 27 dicembre 2019, reca complessivi 5.475 milioni di euro. Gli stanziamenti assestati di competenza relativi al medesimo Ministero sono pari a 14.559,2 milioni di euro, con una variazione in aumento di circa 9.084,2 milioni di euro rispetto alla dotazione di competenza iniziale (+165,9 per cento). La tabella che segue indica le previsioni di competenza iniziali e le previsioni assestate del MISE, al lordo e al netto del rimborso delle passività finanziarie, rapportate in termini percentuali al totale degli stanziamenti del bilancio statale per il 2020. Gli stanziamenti di cassa iscritti a legge di bilancio per lo stato di previsione del MISE ammontano invece a 5.659,8 milioni di euro e quelli assestati ammontano a 16.013,7 milioni di euro, con un aumento di 10.354 milioni (+183 per cento). I residui presunti vengono allineati a quelli risultanti da Rendiconto generale dello Stato al 31 dicembre 2019, tenuto conto delle eventuali variazioni compensative nel frattempo intervenute nel conto dei residui medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative. I residui pertanto passano dagli iniziali 2.095,9 milioni di euro a 3.914,9 milioni di euro (+ 1.819 milioni).
  Al netto del rimborso delle passività finanziarie (pari a 242,9 milioni di euro), le spese finali di competenza del Ministero ammontano inizialmente a 5.232,1 milioni di euro e quelle definitive a 14.316,4 milioni di euro, che corrisponde allo 1,7 per cento della spesa finale dell'intero bilancio statale. Il sensibile incremento di spesa registrato dal disegno di legge di assestamento è sostanzialmente tutto ascrivibile alle variazioni in forza di atti amministrativi operate alle previsioni iniziali di bilancio nel periodo gennaio-maggio 2019. Si ricorda che le variazioni per atto amministrativo sono determinate dall'applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione della legge di bilancio (per i quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni al bilancio), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. Le variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento sono quelle Pag. 127intervenute fino alla data del 31 maggio 2019. Dunque, il disegno di legge di assestamento in esame ancora non contabilizza gli effetti – cioè le variazioni per atto amministrativo – determinati dai provvedimenti legislativi intervenuti successivamente. In particolare, il sensibile incremento di spesa determinato dalle variazioni apportate per atti amministrativi discende essenzialmente dagli effetti dei decreti legge adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 – decreto-legge n. 18 del 20201 (cosiddetto DL Cura Italia), decreto-legge n. 23 del 2020 (cosiddetto DL liquidità) e il decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto DL rilancio) – per i quali il Parlamento ha autorizzato il ricorso all'indebitamento, attraverso l'approvazione di apposite risoluzioni. Le variazioni interessano le unità di voto approvate dal Parlamento con la predetta legge n. 160/2019 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime con l'emanazione, ai fini della gestione e della rendicontazione, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 30 dicembre 2019, secondo quanto previsto dall'articolo 21, comma 17, della L. 196/2009. In particolare, le variazioni per atto amministrativo sono pari complessivamente a +9.084,2 milioni di euro in termini di competenza e a +9.149,7 milioni in termini di cassa. L'incremento di spesa da esse determinato è quasi tutto ascrivibile – per 9.035,8 milioni sia in termini di competenza che in termini di cassa – agli effetti del decreto-legge n. 18/2020, convertito con modificazioni in legge n. 27/2020 (+3.710 milioni) e del decreto-legge n. 34/2020 (+5.325,8 milioni di euro). In proposito, appare opportuno rilevare come gli incrementi per atto amministrativo abbiano interessato soprattutto il Programma Incentivazione del sistema produttivo 11.7 ed, in particolare, il capitolo di spesa 7345, relativo alle somme da assegnare al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (+7.171 milioni di euro in competenza e cassa). Le altre variazioni per atto amministrativo registrate dal disegno di legge di assestamento sono le seguenti: reiscrizione di residui passivi perenti (somme cadute in perenzione dal punto di vista amministrativo, ma reiscritte in bilancio perché comunque dovute dal punto di vista giuridico), per circa 84 milioni di euro in conto competenza e in cassa; riassegnazione ai capitoli della spesa di somme versate all'entrata di pertinenza del MISE, per un importo di 23,5 milioni di euro; variazioni con prelevamento dal Fondo per le spese di costituzione e funzionamento dei collegi arbitrali internazionali, per 0,4 milioni di euro; variazioni con prelevamento dal Fondo di riserva per le spese obbligatorie (Cap.3000/MEF), per 0,1 milioni di euro; variazioni in attuazione del decreto-legge n. 101/2019 (L. n. 128/2019) – Tutela del lavoro e soluzione crisi aziendali, per 1 milione di euro in termini di competenza e cassa; variazioni in attuazione del decreto-legge n. 105/2019 (L. n. 133/2019) – Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica, per 3,8 milioni di euro in competenza e cassa variazioni in attuazione degli emendamenti approvati in sede di conversione del decreto-legge n. 124/2019 (convertito, con modificazioni, in legge n. 157/2019), per 12 milioni in competenza e cassa; variazioni in diminuzione, in attuazione del decreto-legge n. 23/2020 – Misure urgenti in materia di accesso al credito, per – 71 milioni di euro in competenza e cassa; variazioni in diminuzione, in applicazione decreto-legge n. 162/2019 – Proroga termini, per – 5,4 milioni di euro in competenza e cassa. Con il disegno di legge di assestamento sono poi proposte le seguenti variazioni compensative: per la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11), si propone un aumento di spesa, in conto competenza pari complessivamente a 4,5 milioni di euro e, in cassa, a 1.129,5 milioni di euro; per la Missione «Regolazione dei mercati» si propone un incremento di 0,6 milioni di euro circa, in conto competenza e cassa, Missione «Energia e diversificazione delle fonti energetiche» (10) un incremento di 0,5 milioni in competenza e cassa; per la Missione «Ricerca e innovazione» (17) un Pag. 128incremento di 0,2 milioni per la Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (32) una riduzione di 5,8 milioni, in competenza e cassa. Il Disegno di legge avanza poi una proposta di variazione in un aumento di 1.204,3 milioni in termini di cassa. Per le variazioni alla competenza ed alla cassa, la Nota illustrativa pone in evidenza che quelle alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute essenzialmente alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione alla nuova consistenza dei residui. Le variazioni ai residui trovano motivo, come già detto, nella necessità di adeguare i residui presunti a quelli risultanti dal rendiconto del 2019 tenuto conto delle eventuali variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'attuazione di particolari disposizioni legislative.
  Nel disegno di legge di assestamento, la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11), condivisa tra MISE e MEF, vede iscritti presso quest'ultimo Ministero due programmi (sui sette complessivi della Missione). Il Programma «Incentivi alle imprese per interventi di sostegno» (11.8) comprende le somme destinate alla copertura delle garanzie dello Stato a favore di Sace S.p.A. e le somme a copertura delle garanzie dello Stato in dipendenza di varie disposizioni di legge, nonché le somme per interventi di sostegno alle imprese che vedono la partecipazione di Cassa depositi e prestiti. Il Programma ha subito consistenti variazioni in aumento in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno, che il DDL di assestamento registra per 81.715,5 milioni di euro in conto competenza e in cassa. Lo stanziamento assestato del programma si attesta dunque a 82.029,6 milioni di euro (rispetto agli iniziali 314 milioni di euro). Il sensibile incremento di spesa determinato dalle variazioni apportate per atti amministrativi discende essenzialmente dagli effetti dei decreti legge adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 – decreto-legge n. 18 del 20201 (cosiddetto DL Cura Italia), decreto-legge n. 23 del 2020 (cosiddetto DL liquidità) e il decreto-legge n. 34 del 2020 (cosiddetto DL rilancio) – per i quali il Parlamento ha autorizzato il ricorso all'indebitamento, attraverso l'approvazione di apposite risoluzioni. Le somme del programma, destinate alla copertura delle garanzie concesse nell'ambito delle misure di sostegno alla liquidità delle imprese, hanno dunque registrato un sensibile incremento, in virtù delle misure in tal senso introdotte dal decreto-legge n. 23/2020 e dal decreto-legge n. 34/2020. Si richiama, in particolare, il cap. 7403 relativo al Fondo per la copertura delle garanzie concesse in favore di SACE (31.000 milioni di euro). Parimenti, sul programma sono state iscritte, sul cap. 7415, le somme del Fondo apporti al patrimonio destinato di Cassa Depositi e prestiti S.p.A. (44.000 milioni di euro). Sempre sul programma sono state inoltre iscritte le somme del Fondo patrimonio PMI per il sostegno ed il rilancio del sistema produttivo in conseguenza dell'emergenza COVID-19 (4.000 milioni sul cap. 7412) e le somme da trasferire alla Cassa dei servizi energetici e ambientali – CSEA, in relazione alla riduzione, operata con il decreto-legge n. 34/2020, della componente A2 delle tariffe di distribuzione (0,6 milioni sul cap. 1920). Il Programma «Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità» (11.9) ha subito variazioni in conto competenza sia in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno (aumento di 12.216,7 milioni di euro in competenza e cassa) sia in virtù di variazioni proposte dal DDL di assestamento in esame (aumento di 2.200 milioni di euro in competenza e cassa). La Missione in esame pertanto reca per il 2020 previsioni assestate pari a 32.275,6 milioni di euro (la previsione iniziale di competenza era di 17.859 milioni di euro). Quanto alle variazioni per atto amministrativo, si richiama quanto sopra osservato, rilevando che esse hanno riguardato principalmente (per circa 9.851 milioni di euro) le agevolazioni fiscali a favore di imprese. Si Pag. 129richiama, inoltre, la Missione «Sviluppo e riequilibrio territoriale» (28), già iscritta nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico e, a decorrere dal 2015, iscritta nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze. La Missione è costituita da un solo programma,» Sostegno alle politiche nazionali e comunitarie rivolte a promuovere la crescita ed il superamento degli squilibri socioeconomici territoriali» (28.4). Le principali variazioni consistono in una diminuzione di 50 milioni di euro in conto competenza e cassa in virtù di variazioni per atti amministrativi adottati in corso d'anno. Nel dettaglio, si segnala che il Fondo sviluppo e coesione (capitolo 8000) ha registrato variazioni in diminuzione per 100 milioni di euro in competenza e cassa e artigianali e commerciali (cap. 8002) un incremento di 60 milioni di euro. Dunque, le previsioni assestate per il 2020 concernenti la Missione in questione si attestano a 6.860,8 milioni per il 2020 (rispetto ai 6.910,8 milioni iniziali). Infine, si segnala che, nella Missione «Ricerca e innovazione», il programma «Ricerca di base e applicata» (17.15) non registra variazioni in conto competenza, confermandosi per esso uno stanziamento per il 2020 di 665,1 milioni di euro.
  Quanto al Ministero affari esteri, il decreto-legge n. 104 del 21 settembre 2019 (cd. «decreto-legge Ministeri») ha disposto ulteriori importanti modifiche agli assetti organizzativi – e conseguentemente finanziari – del MISE. In particolare, l'articolo 2 del decreto-legge ha trasferito al Ministero degli affari esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) le funzioni esercitate dal Ministero dello sviluppo economico in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l'estero e di sviluppo dell'internalizzazione del sistema Paese, ivi incluse le inerenti risorse umane strumentali e finanziarie e, a decorrere dal 1o gennaio 2020, le risorse umane, strumentali, compresa la sede, e finanziarie, compresa la gestione residui, della Direzione generale per il commercio internazionale del Ministero dello sviluppo economico. In conseguenza del passaggio di attribuzioni, il D.P.C.M. 12 dicembre 2019, n. 178 ha dunque modificato il regolamento di organizzazione del MISE (D.P.C.M. 19 giugno 2019, n. 93), eliminandone la politica per l'internazionalizzazione dagli ambiti di competenza e conseguentemente riducendo a 11 il numero delle Direzioni Generali. Nello stato di previsione della spesa del MAECI risulta dunque iscritta, nel corrente esercizio finanziario, la «Missione Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo» (16), con il relativo unico programma di spesa «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy (16.5)», già appartenente al MISE. La Missione, che a legge di bilancio presentava stanziamenti di competenza pari a 286,1 milioni di euro, subisce variazioni in aumento per atto amministrativo pari a 406,6 milioni di euro. Il DDL in esame riporta dunque previsioni assestate per l'anno 2020 pari a 692,8 milioni di euro. Gli incrementi di spesa sono, per la quasi totalità (400 milioni di euro), ascrivibili all'istituzione, con il decreto-legge n. 18/2020 (articolo 72), di un nuovo Fondo per la promozione integrata verso i mercati esteri (cap. 2421) la cui dotazione finanziaria iniziale, di 150 milioni di euro per l'anno 2020, è stata ulteriormente integrata di 250 milioni per lo stesso anno dal decreto-legge n. 34/2020. Appare opportuno rilevare, come già accennato in sede di analisi del Rendiconto 2019, che rilevanti risorse destinate all'internazionalizzazione e al commercio internazionale sono gestite attraverso fondi fuori bilancio, gestiti in apposite contabilità speciali. Dunque, vari interventi di rifinanziamento hanno riguardato proprio il potenziamento, sia dal punto di vista finanziario che operativo, di tali fondi. Si richiama in particolare, il Fondo di cui all'articolo 2, primo comma, del decreto-legge n. 251/1981 (cd. Fondo Legge n. 394/1981), rifinanziato anch'esso di complessivi 550 milioni per il 2020 dagli articoli 56-bis e 72 del decreto-legge n. 18/2020.
  Quanto al MIUR si segnalano i seguenti capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica Pag. 130e tecnologica, di competenza della X Commissione Attività produttive, allocati nella Missione «Ricerca e Innovazione» (17), Programma Ricerca scientifica e tecnologica di base (17.22): il capitolo 1678, «Contributo dello Stato per la ricerca scientifica». Una parte dello stanziamento di tale capitolo (quella iscritta nel piano gestionale 1) riguarda il contributo dello Stato alle spese di gestione del Programma nazionale di ricerche aerospaziali (PRORA). Il capitolo non subisce variazioni in conto competenza, né in dipendenza di atti amministrativi, né per il DDL di assestamento, mantenendo l'iniziale stanziamento di 21,9 milioni di euro per il 2020. il capitolo 7238, che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica. La dotazione di tale capitolo non subisce variazioni, confermandosi in 312 milioni di euro circa per il 2020.
  Quanto al MIBACT si fa presente che il decreto-legge n. 104/2019 (Legge n. 132/2019) ha riattribuito – a decorrere dal 1o gennaio 2020 – al Ministero dei beni e delle attività culturali le funzioni in materia di turismo. La Missione 31 «Turismo», con il sotteso programma «Sviluppo e competitività del turismo» (31.1), subisce variazioni per atto amministrativo pari a 95 milioni di euro, sia in conto competenza che in cassa. Le previsioni per il 2020 si attestano dunque su 138,3 milioni di euro, rispetto a 43,3 milioni di euro. Anche per la Missione turismo, le variazioni in aumento apportate per atti amministrativi discendono essenzialmente dagli effetti dei decreti-legge adottati per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19 – decreto-legge n. 18 del 20201 (decreto-legge Cura Italia), decreto-legge n. 23 del 2020 (decreto-legge liquidità) e il decreto-legge n. 34 del 2020 (decreto-legge rilancio). Le variazioni attengono allo stanziamento di 25 milioni di euro sul cap. 6834, relativo al Fondo per il sostegno delle agenzie di viaggio e dei tour operator a seguito delle misure di contenimento del Covid-19, lo stanziamento di 50 milioni di euro sul cap. 8906 relativo al Fondo per la sottoscrizione di quote o azioni di OIC del risparmio e Fondi di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio, per l'acquisto e la valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico ricettive, lo stanziamento di 20 milioni di euro sul cap. 6833, relativo al Fondo per la promozione del turismo in Italia.
  Segnala infine che nel pomeriggio di oggi trasmetterà ai colleghi una bozza delle sue proposte di relazione.

  Gianluca BENAMATI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.