CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 aprile 2020
356.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 65

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 28 aprile 2020. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione Anna Ascani.

  La seduta comincia alle 18.15.

Documento di economia e finanza 2020.
Doc. LVII, n. 3 e Annesso.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) relatrice, ricorda brevemente che il DEF costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio. Esso traccia, in una prospettiva di medio-lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo (PSC). Il DEF si colloca al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'UE, il cosiddetto Semestre europeo. Precisa che per quest'anno, gli scenari di previsione della finanza pubblica sono limitati al solo periodo 2020-2021 e al solo quadro tendenziale, mentre mancano il quadro programmatico e il Programma Nazionale di Riforma (PNR), che saranno presentati dal Governo in un secondo momento. Segnala che, insieme al DEF, il Governo ha trasmesso la Relazione che illustra l'aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine (OMT) per la finanza pubblica, ai fini dell'autorizzazione parlamentare allo scostamento di bilancio necessario al finanziamento degli ulteriori interventi urgenti che il Governo intende assumere per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19.
  Per quanto concerne il quadro macroeconomico, il DEF evidenzia come l'epidemia ha determinato una battuta d'arresto della crescita globale. Per l'Eurozona, che è diventata il secondo epicentro della pandemia dopo la Cina, si prospetta per il 2020 una contrazione dell'attività economica particolarmente ampia. L'analisi del quadro macroeconomico italiano relativo al 2019 e le previsioni tendenziali per il Pag. 662020 e il 2021, mostrano i segni dello shock provocato dal COVID-19 sull'economia italiana. Nel complesso, il DEF stima che l'economia registrerà una complessiva caduta del PIL reale nel 2020 di 8 punti percentuali. La crescita del PIL tornerebbe positiva nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento. Si tratta, comunque, di una previsione presentata dal DEF come prudenziale, che tiene conto del rischio che la crisi pandemica non venga superata fino all'inizio del prossimo anno. Quanto al rapporto debito/PIL, le previsioni del DEF, per effetto del maggior indebitamento necessario per fare fronte alle ripercussioni economiche della crisi da COVID-19, è che aumenti di 17 punti percentuali, salendo fino al 151,8 per cento del PIL nel 2020 nello scenario a legislazione vigente.
  Per quanto riguarda gli ambiti di competenza della VII Commissione, sottolinea che il DEF in esame contiene riferimenti molto limitati. A parte richiami non sistematici ad alcune delle misure già adottate dal Governo in questi ambiti prima con la legge di bilancio per il 2020 e poi – dopo lo scoppio della pandemia – con il decreto-legge Cura Italia, il DEF si limita – nel capitolo I.4 «Misure urgenti di rilancio e quadro di finanza pubblica con nuove politiche» – ad accennare molto brevemente, per titoli sommari, alle ulteriori misure che il Governo sta approntando per i diversi settori. Viene anticipato – cosa peraltro nota – che è allo studio un nuovo provvedimento legislativo d'urgenza, il quale conterrà misure per il rilancio economico. Il DEF spiega che questo provvedimento sarà organizzato orientativamente in ambiti tematici principali, tra i quali – per quanto interessa questa Commissione – è menzionato il settore della cultura (assieme a quello del turismo, che però non rientra nella competenza della VII Commissione). Al riguardo il DEF anticipa che le misure saranno «per lavoratori, operatori e imprese, per il sostegno della domanda e il rilancio dei settori».
  Quanto alle misure allo studio per il settore istruzione-scuola, il DEF anticipa che si tratterà di «investimenti e semplificazioni in materia di innovazione tecnologica, edilizia scolastica, formazione terziaria non universitaria, sostegno alla rete dei servizi educativi del segmento 0-6 anni».
  Per il campo della formazione superiore e della ricerca, si annunciano «misure a sostegno della funzionalità delle università, dell'alta formazione artistica e degli enti pubblici di ricerca».
  Segnala l'impegno del Governo ad accelerare il processo di digitalizzazione: anche se non si fa specifico riferimento alla scuola e all'università, è evidente che anche le scuole e le università – con l'esperienza della didattica a distanza – sono fortemente interessate dalla digitalizzazione.
  Insieme con il DEF il Governo ha trasmesso la Relazione con cui – ai sensi dell'articolo 6, della legge di contabilità (legge 24 dicembre 2012, n. 243) – chiede al Parlamento, dopo aver sentito la Commissione europea, l'autorizzazione a ricorrere a indebitamento aggiuntivo per quest'anno e per i prossimi (il documento è classificato come Annesso al DEF).
  Nella Relazione il Governo spiega che il ricorso ad ulteriore indebitamento è necessario per i futuri interventi di sostegno e rilancio dell'economia. Infatti gli interventi e le misure assunti fin qui non esauriscono la strategia governativa di contrasto alla diffusione dell'epidemia e di sostegno e rilancio dell'economia. Il Governo – aggiunge la Relazione – intende continuare a sostenere il sistema paese per tutto il tempo e con tutti gli strumenti che si renderanno necessari, anche valendosi di iniziative di supporto e rilancio dell'economia a livello europeo. A tal fine saranno necessarie misure anche dopo il 2020. Incidentalmente la Relazione sottolinea che ovunque dovrà essere possibile svolgere l'attività lavorativa in piena sicurezza, utilizzando gli strumenti di protezione indispensabili: questo risultato potrà essere attuato – dice la Relazione ed è l'unico accenno ad aspetti di competenza della VII Commissione – anche attraverso la revisione dei protocolli di organizzazione del lavoro finalizzati all'adeguamento Pag. 67dei luoghi di lavoro, all'interno – tra l'altro – «delle università e delle scuole».
  Formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

  Federico MOLLICONE (FDI), sottolineando la straordinarietà del momento in cui è presentato il DEF in esame, paragonabile per effetti economici solo al dopoguerra, rileva che sarebbero necessarie misure più coraggiose di quelle attuate e di quelle annunciate dal Governo. La crisi del coronavirus è una doppia crisi, sanitaria e economica: uno shock globale, il più grave dalla seconda guerra mondiale. L'incertezza di famiglie e imprese continua ad aumentare e problemi straordinari hanno bisogno di soluzioni straordinarie. A suo avviso, per tornare su un sentiero di crescita sostenuta, scongiurando la recessione, occorre una politica economica e sociale in grado di restituire fiducia ai cittadini e alle imprese, affinché aumentino la propensione al consumo e agli investimenti; agli investitori, con l'obiettivo di ridurre i tassi di rendimento sui titoli di Stato; e al sistema finanziario al fine di migliorare le condizioni di accesso al credito.
  Ciò premesso, prende atto che alcune proposte avanzate dal suo gruppo in via informale sono state recepite nella proposta di parere illustrata dalla relatrice, anche se in forma di indirizzi più generali rispetto a quanto da lui chiesto: si riferisce in particolare alle osservazioni di cui alla lettera a), con cui si chiedono investimenti per la cultura e misure di tutela per i lavoratori; alla lettera h), concernente il settore editoriale; e alla lettera i), sulle società sportive.
  Riterrebbe utile, altresì, aumentare la dotazione del Fondo emergenze di cui all'articolo 89 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, estendendo l'accesso anche ai settori dell'industria culturale non compresi. Altre misure ritenute necessarie dal suo gruppo riguardano la revisione dei parametri che regolano il funzionamento del Fondo unico per lo spettacolo (FUS), soprattutto con riferimento ai criteri del suo riparto, che dovrebbero essere rivisti per tenere conto delle diverse realtà operanti nel settore, in modo da costituire un fondo nazionale per le arti.
  In conclusione, pur apprezzando l'accoglimento di alcuni suggerimenti della sua parte politica, preannuncia il voto contrario.

  Gianluca VACCA (M5S), dopo aver sottolineato l'eccezionalità e la preoccupante criticità del momento storico, evidenzia che il DEF, attraverso l'esposizione di cifre allarmanti, fotografa la realtà in modo assai coerente. Prende atto che si tratta di un DEF inconsueto che, in uno scenario europeo che ha obbligato a derogare ad alcuni passaggi procedurali, non può che limitarsi ad elencare una serie di misure emergenziali, quali il ricorso all'indebitamento in una misura non auspicabile fino a poco tempo fa.
  In questo quadro ritiene che sia compito della Commissione, nei settori di propria competenza, fornire al Governo indicazioni per sostenere e proteggere l'attività di enti, imprese e operatori di ogni genere. Tra queste indicazioni, ritiene fondamentale quella sull'importanza di garantire il diritto allo studio, con particolare riguardo alle fasce di studenti di fatto escluse dalla vita scolastica perché impossibilitate a fruire della didattica a distanza.
  Un altro intervento su cui il suo gruppo ritiene essenziale richiamare l'attenzione del Governo concerne il sostegno che andrà dato alle istituzioni scolastiche alla ripresa delle attività, quando cioè sarà possibile rientrare a scuola. Si riferisce, in particolare, alla necessità di immaginare metodologie alternative, oltre a spazi diversi e più ampi, che garantiscano condizioni di sicurezza adeguate.
  Con riferimento al settore dell'università e della ricerca, sottolinea che è necessario evitare che il peso della crisi economica legata all'epidemia e alle misure adottate per fronteggiarla ricada sugli studenti meno abbienti, a favore dei quali occorre quindi pensare a un ampliamento della no tax area, tenuto conto che l'abbassamento del livello dei redditi comporterà Pag. 68un maggior ricorso alle borse di studio, che comunque devono essere garantite a tutti gli aventi diritto.

  Luigi CASCIELLO (FI) esprime innanzi tutto preoccupazione per l'estrema genericità con cui nel DEF si fa cenno a interventi nell'ambito della cultura e dell'istruzione. Sono invece indispensabili impegni precisi per la scuola, l'università e lo spettacolo: soprattutto nel settore dello spettacolo non è più rinviabile l'adozione di misure a tutela dei lavoratori, che, per l'anomalia del loro profilo, costituiscono un mondo di «invisibili» non raggiunti neanche dai contributi degli enti locali. Ritiene che sia molto vago anche quanto accennato a riguardo dell'editoria e in particolare dell'editoria giornalistica e radiofonica, che vive una fase di enorme difficoltà, nella quale sono seriamente minacciati anche i maggiori quotidiani. È convinto che la stessa maggioranza non possa considerarsi soddisfatta dalla genericità con cui il DEF accenna ai settori di interesse di questa Commissione e avrebbe auspicato quindi un parere con richieste più perentorie, per incalzare il Governo ad intervenire.
  Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo.

  Nicola FRATOIANNI (LEU), pur comprendendo quanto affermato dal deputato Casciello in merito alla genericità del contenuto del DEF, ritiene che una certa indeterminatezza sia da considerarsi in qualche modo inevitabile. Riterrebbe infatti difficile, in uno scenario emergenziale che cambia di giorno in giorno, entrare nel dettaglio, elencando misure specifiche che a breve potrebbero apparire superate.
  Premessa quindi la propria valutazione favorevole del documento in esame, osserva che, tuttavia, le modalità di gestione della fase in corso sono, a suo giudizio, troppo conservative. Si dovrebbe cominciare a immaginare il mondo di domani, piuttosto che sforzarsi di conservare o ripristinare ciò che non ci sarà più. Sarebbe necessario un pensiero più creativo, che invece al momento è ancora mancante.
  In merito poi alla proposta di parere della relatrice, premessa la sua valutazione favorevole, si sofferma sull'osservazione di cui alla lettera d), in cui si auspicano forme di sostegno delle scuole paritarie. In proposito, pur senza volerne fare una questione pregiudiziale, sottolinea che andrebbe operata una distinzione tra le scuole paritarie dell'infanzia e gli asili, da una parte – che svolgono una funzione integrativa dell'offerta del servizio delle scuole pubbliche, sopperendo così a una carenza dello Stato – e i licei e le scuole superiori, dall'altra parte, la cui offerta formativa non integra quella statale, ma si mette in concorrenza con essa. Considerato che la politica è selezione delle priorità, a suo parere il sostegno dello Stato andrebbe indirizzato prioritariamente alle scuole pubbliche.

  Daniele BELOTTI (LEGA), dopo aver preso atto anch'egli della genericità del DEF, esprime forte preoccupazione per la definitiva ufficializzazione dell'ingresso dell'Italia in una recessione economica dalla quale ci si aspetta un aumento della disoccupazione per circa 500 mila lavoratori nei prossimi mesi. Ricorda che, mentre all'inizio dello stato di emergenza il Presidente del Consiglio prometteva che nessuno avrebbe perso il lavoro, adesso, a crisi conclamata, il Governo non fa niente per evitare la perdita di occupazione: non sta varando infatti misure idonee a contenere la crisi.
  Sottolinea la pressante richiesta delle imprese del Nord di poter riprendere le attività: una richiesta che si comprende bene. L'interruzione di un mese può forse essere sopportata, ma due mesi di inattività fanno barcollare le imprese. Dopo tre mesi, poi, sono poche quelle che sopravvivono.
  Considerato che la necessità di misure di sicurezza è stata ormai ben compresa da tutti, ritiene che si debba consentire la ripartenza alle imprese che accettano di farsi carico di queste misure. Non si può imporre loro di restare ferme fino a date Pag. 69ancora troppo lontane nel tempo, perché il panico sta ormai serpeggiando tra tutte le categorie di lavoratori.
  Sottolinea che gli interventi finanziari attivati, pari a circa 75 miliardi di euro, per quanto importanti, non siano nemmeno paragonabili a quelli approntati da altri Paesi. Cita, in proposito, i finanziamenti per 200 miliardi previsti dalla Spagna, per 300 miliardi dalla Francia e per 550 miliardi dalla Germania. Ricorda, inoltre, che in molti settori non è stata ancora attivata la cassa integrazione.
  Venendo all'ambito di competenza della VII Commissione, osserva che sono diversi i comparti e soggetti per cui non sono stati predisposti aiuti adeguati. Si riferisce, in particolare, al settore dello sport, dove per le palestre non si prevede ancora una data di riapertura.
  Con riferimento ai benefici fiscali, ricorda che è stata predisposta solo una proroga delle varie scadenze, ma la tassazione continua ad essere impostata su 12 mesi di attività lavorativa, a fronte di meno mesi effettivi di lavoro.
  In merito alla proposta di parere, apprezza che sia stata accolta la proposta del suo gruppo riferita alle misure in favore delle scuole paritarie, che, ricorda, si trovano in grande difficoltà economica, dovendosi sostenere solo in virtù delle rette, e che, in mancanza di queste, rischiano di non poter riaprire a settembre. Ricorda quindi il loro importante ruolo nel sopperire alla mancanza di istituti scolastici statali e il contributo che offrono a livello territoriale. Apprezza, altresì, l'osservazione di cui alla lettera i), con cui si dimostra attenzione al settore delle società sportive, indipendentemente dalla loro natura giuridica.
  In conclusione, preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere.

  Rosa Alba TESTAMENTO (M5S) si associa alle considerazioni del deputato Fratoianni relative alle scuole paritarie, ritenendo che, in un momento difficile come questo, le priorità dovrebbero essere altre.

  Alessandro FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E), premesso di concordare con il deputato Fratoianni rispetto all'inevitabile genericità del DEF, chiede alla relatrice di considerare alcune circoscritte correzioni alla sua proposta di parere: alla lettera a), sarebbe importante fare riferimento anche ai lavoratori impiegati nei festival e al terzo settore che opera in ambito culturale; inoltre, più che alle «imprese culturali», ritiene si dovrebbe fare riferimento alle «imprese culturali e creative»; infine, suggerisce di evitare la sgradevole locuzione «distanziamento sociale»: a suo parere, sarebbe meglio «distanziamento» tout-court o altrimenti «distanziamento fisico». Alla lettera b), reputa più appropriato il verbo «sostenere», in luogo di «supportare». Alla lettera c), ritiene si dovrebbe studiare meglio la frase, per chiarire che si sta chiedendo al Governo di attivarsi per garantire fin d'ora, e non solo da settembre, il recupero degli studenti che di fatto stanno patendo l'interruzione del loro percorso di apprendimento, per la difficoltà che hanno di avvalersi della didattica a distanza. Alla lettera d), preferirebbe si chiedesse non di valutare l'introduzione, ma di introdurre senz'altro strumenti per le situazioni familiari di difficoltà; riterrebbe poi più rispondente alla varietà sociale del Paese parlare di «genitori» piuttosto che di «famiglie». Alla lettera f), ritiene che le misure da chiedere in favore delle università e del mondo della ricerca non dovrebbero essere solo quelle necessarie per garantirne «la funzionalità», che è il requisito minimo della sopravvivenza. Alla lettera g), suggerisce di non parlare di borse di studio in «numero adeguato e crescente»: le borse di studio devono esistere per tutti i meritevoli aventi diritto. Alla lettera h), come già alla lettera d), suggerisce di evitare inviti a «valutare l'opportunità» e di chiedere direttamente il potenziamento delle misure per il settore editoriale.

  Michele ANZALDI (IV), intervenendo sulla questione delle scuole paritarie, osserva che esse hanno un ruolo e una funzione specifica e invita a tenere in Pag. 70considerazione i sacrifici e le ragioni delle molte famiglie che le scelgono.

  Luigi CASCIELLO (FI) ritiene che non si dovrebbe fare differenza tra scuole pubbliche e scuole private, considerato che il sistema dell'istruzione è pubblico in Italia, ma è composto da scuole statali e da scuole paritarie. A parte questo, ritiene che la logica da seguire dovrebbe essere quella di lasciare a tutti la libertà di scegliere.

  Gianluca VACCA (M5S) apprezza l'articolata proposta di parere della relatrice, che risponde, a suo avviso, alle esigenze dei settori di competenza della Commissione. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo. In merito alla questione delle scuole paritarie, nel ricordare che la posizione del Movimento 5 Stelle al riguardo è ben nota, prende atto che, nel consueto spirito collaborativo che caratterizza i lavori della Commissione, si è voluto dare spazio anche su questo punto a opinioni differenti. Pertanto, pur ritenendo prioritario il sostegno della scuola statale, concorda che la difficoltà del momento possa far ritenere opportuno aiutare le famiglie i cui figli piccoli frequentano gli istituti paritari, che in molti casi svolgono un servizio essenziale.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) osserva che quello all'esame è un DEF irrituale e che non avrebbe potuto essere altrimenti in una situazione straordinaria come quella che si sta affrontando. Anche il parere proposto, a suo avviso, è irrituale: sono infatti stati accolti i suggerimenti provenienti dalle opposizioni, al fine di avere una base diversa su cui costruire gli interventi necessari. La proposta di parere è frutto, quindi, di uno sforzo condiviso, che va apprezzato anche perché teso a toccare temi nevralgici per il Paese.
  Preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico.

  Federico MOLLICONE (FDI) apprezza il costruttivo dialogo con la maggioranza, che ha accolto diverse proposte delle opposizioni. In merito alla questione delle scuole paritarie, concorda con chi ha messo in luce il loro ruolo di sussidiarietà rispetto all'attività statale, specialmente nelle zone dove mancano le scuole pubbliche. Ritiene, tuttavia, che il confronto su questo tema debba essere portato avanti in altre sedi. Ribadisce il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere.

  Angela COLMELLERE (LEGA) ricorda che il sistema pubblico dell'istruzione comprende sia le scuole statali sia quelle paritarie e che queste ultime svolgono un servizio fondamentale, rappresentando il 40 per cento delle scuole materne e dell'infanzia. Sottolinea quindi che, se dovessero scomparire, molti bambini non potrebbero andare a scuola. Reputa pertanto doveroso sostenerle.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, dopo aver rilevato il livello interessante e costruttivo del dibattito, ritiene di poter accogliere alcuni degli spunti emersi. Presenta quindi una nuova formulazione della sua proposta di parere, modificata alla luce di quanto è stato detto (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 19.20.

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