CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 gennaio 2020
308.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
Pag. 67

  Giovedì 16 gennaio 2020. – Presidenza del vicepresidente Simone PILLON. – Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, la dottoressa Eloise Longo, sociologa e antropologa, del Dipartimento di neuroscienze, dell'Istituto superiore di sanità.

  La seduta comincia alle 8.20.

Sui lavori della Commissione.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

Sulla missione di una delegazione della Commissione a Londra.

  Il PRESIDENTE aggiorna la Commissione sui positivi esiti della missione a Londra del 9 e 10 gennaio, alla quale precisa di aver partecipato insieme alle senatrici Paola Binetti, Grazia D'Angelo e Maria Laura Mantovani e alle deputate Veronica Giannone e Patrizia Prestipino. Tale missione, ricorda, era finalizzata ad acquisire utili elementi sul funzionamento della «giustizia di famiglia» britannica. Fa presente che è a disposizione dei Commissari un documento, estratto dal sito e-justice, che dà conto del funzionamento della giustizia in Inghilterra e Galles.
  Nel corso della prima giornata la delegazione ha incontrato in primo luogo la sottosegretaria alla giustizia, onorevole Wendy Morton. Quest'ultima ha dato conto dei risultati conseguiti in termini di riduzione della durata dei procedimenti conseguente alla riforma dell'inizio del 2000 con la quale si è proceduto alla istituzione dei tribunali della famiglia attraverso l'unificazione e la riduzione dei tribunali. Purtroppo a causa dei tempi limitati la delegazione non è riuscita ad approfondire tutti gli aspetti legati alla riforma, per questa ragione con l'audita e il suo qualificato staff Pag. 68tecnico si è ritenuto di rinviare ulteriori approfondimenti ad una successiva una conference call, da svolgersi presumibilmente nel mese di febbraio.
  Sempre nel corso della prima giornata di lavori, la delegazione si è recata presso la sede della Children's Commissioner for England, dove ha incontrato alcuni tecnici e la stessa Garante per l'infanzia. In proposito il Presidente segnala alla Commissione il funzionamento – in Inghilterra e in Galles – di un numero verde al quale tutti i minori presi in carico dai servizi sociali possono rivolgersi. Nel corso dell'incontro è stato peraltro affrontata anche la questione delle baby gang e delle problematiche connesse al cyberbullismo. La delegazione ha, poi, incontrato i rappresentanti della Law Society, i quali si sono soffermati sul tema della digitalizzazione della giustizia e dell'impatto sui procedimenti di diritto di famiglia di tali riforme. La prima giornata londinese si è conclusa con un incontro con i rappresentanti della Associazione Christian Legal Concern, i quali si sono soffermati in particolare sui temi etici connessi alla famiglia e alla tutela del diritto alla vita dei minori.
  Nel corso della seconda giornata di missione dopo aver incontrato Joshua Rozenberg, giornalista della BBC competente in materia di giustizia, la delegazione ha ascoltato il dottor Tim Jarrett della Common Library. Particolarmente interessante è stato il riferimento ad un sistema di giustizia familiare «olistico», volto quindi al benessere non solo dei minori, ma anche dell'intero nucleo familiare.
  Di indubbio rilievo è stato, poi, l'incontro con alcuni rappresentanti del Cafcass. Il Cafcass è un organo pubblico indipendente istituito per promuovere il bene dei bambini e delle famiglie coinvolte in casi di diritto di famiglia. È stato istituito sulla base del Criminal Justice and Court Services Act 2000 e rende conto al Parlamento inglese attraverso il ministero della giustizia. Infine la delegazione ha incontrato i rappresentanti del Family mediation council. Nel corso dell'incontro è stata riservata particolare attenzione alla questione della mediazione nelle cause di famiglia.

  La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

  Giovedì 16 gennaio 2020.

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti.
Audizione di un'esperta in materia.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta dell'11 dicembre 2019.

  Il PRESIDENTE ringrazia la dottoressa Eloise Longo, sociologa e antropologa, del Dipartimento di neuroscienze, dell'Istituto superiore di sanità, per la disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione e a fornire il Suo contributo sulle questioni afferenti alla violenza tra i minori e ai danni di bambini e adolescenti. Dà quindi la parola alla audita. Tenuto conto che i lavori dell'Assemblea del Senato avranno inizio alle ore 9.30, invita l'audita a contenere il proprio intervento in una ventina di minuti, così da consentire ai parlamentari di formulare quesiti, ai quali – qualora non ve ne fosse il tempo- la dottoressa Longo è pregata di rispondere per iscritto.

  La dottoressa Eloise LONGO fa presente preliminarmente come la violenza interpersonale, specie quando relata all'abuso e maltrattamento su minore, sia un fenomeno complesso, sottostimato che riguarda tutte le società. Essa è un problema di sanità pubblica per le gravi conseguenze che comporta sulla salute psico-fisica della vittima anche nel breve, medio e lungo termine, a volte anche letali.
  Le dinamiche e i fattori che la caratterizzano, così come le strategie di prevenzione, differiscono a seconda dell'età della vittima, del contesto nel quale viene agita e della relazione tra la vittima e l'autore della violenza. Nella maggior parte dei casi la violenza sul bambino si esplica in ambito familiare e relazionale, di comunità, scuola. Diverse sono le forme della violenza sul minore: trascuratezza grave, incuria, discuria, ipercura, maltrattamento fisico e psicologico, abuso sessuale, Pag. 69violenza assistita, bullismo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea il ruolo centrale del sistema sociosanitario nella presa in carico delle vittime di violenza, rilevando l'impatto che traumi o esposizione a forme di violenza fisica e psicologica prolungate nel tempo hanno sulla salute psico-fisica delle vittime.
  In ragione dell'elevato numero di accessi della popolazione per diversi problemi di salute, il Pronto Soccorso rappresenta un osservatorio e un nodo di intercettazione importante per identificare ed accogliere situazioni di maltrattamento che potrebbero altrimenti rimanere in una condizione di invisibilità, dando avvio alla presa in carico complessiva del bambino/a e indirizzando a percorsi di sostegno e protezione.
  Osserva quindi come, pur nella sua intrinseca difficoltà di misurazione, il fenomeno dell'abuso e maltrattamento sui minori risulti, purtroppo, essere ampiamente diffuso nella società, secondo i risultati degli studi disponibili. La difficile misurabilità del fenomeno – tuttora sommerso – è dovuta alla naturale tendenza della vittima e degli aggressori a celare comportamenti devianti in ambiti sociali ristretti, familiari e di amicizia, unitamente al non ancora completo sviluppo della personalità del bambino, rispetto alla fase della piena maturità, e la dipendenza emotiva e materiale dalle persone adulte. La letteratura scientifica suggerisce come un sistema di screening in setting di emergenza sanitaria o a livello ambulatoriale basato sull'utilizzo di indicatori accompagnati dall'esame obiettivo, rappresenti la procedura più promettente per una diagnosi precoce di abuso in Pronto Soccorso, portando in maniera significativa all'emersione dei casi di violenza su minore.
  Dà quindi conto degli esiti del Progetto Revamp (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum) in materia di controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili, donne e bambini, che ha visto il coinvolgimento di sette regioni e di quindici unità operative, fra le quali l'ospedale Gaslini di Genova e l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Si sofferma in particolare sul documento di consensus elaborato dal Tavolo pediatrico, uno dei cinque Tavoli istituti.
  Obiettivo del Progetto è stato quello di armonizzare e ottimizzare i modelli d'intervento nei servizi sanitari ospedalieri e territoriali a partire dal problema del riconoscimento delle vittime (donne e minori) che si presentano nei setting di assistenza sanitaria in emergenza. Il modello di intervento proposto da Revamp segue le fasi logiche di assistenza e supporto delle potenziali vittime di violenza relazionale: riconoscimento; accoglienza e colloquio; diagnosi differenziale di abuso e presa in carico; accompagnamento ai servizi socio-sanitari e sostegno alla vittima e suoi familiari.
  I risultati del progetto Revamp e i documenti di consensus prodotti dai 5 Tavoli Tecnici formati da specialisti dei singoli temi affrontati, tra cui il «Tavolo Pediatrico», sono stati oggetto di specifiche pubblicazioni tra cui si segnalano: «Manuale per operatori di pronto soccorso. Riconoscere, accogliere e accompagnare le persone vittime di violenza relazionale, donne e minori in particolare»; «Violenza e abuso su minore: modelli di intervento sanitario in Pronto Soccorso».
  Si sofferma quindi sul documento di consensus, il quale avanza la proposta di un modello organizzativo gestionale fondato su alcuni specifici aspetti quali in primo luogo la centralità dei servizi di emergenza. Le esperienze italiane relative alla presa in carico sistematica del minore vittima di violenza, da parte delle strutture sanitarie, sono ancora relativamente scarse e disomogenee, tuttavia, il documento sottolinea l'importanza, in questo ambito, dei servizi di pronto soccorso sia pediatrico che generalista, dove il ruolo dell'operatore dell'urgenza diventa centrale nella identificazione dei casi. Il pronto soccorso rappresenta infatti un osservatorio privilegiato per intercettare ed accogliere situazioni di maltrattamento, che potrebbero altrimenti rimanere in una condizione di invisibilità. Un secondo aspetto è rappresentato dalla presenza nella struttura di specializzazioni funzionali Pag. 70alla rilevazione, diagnostica differenziale, cura e follow-up dei pazienti potenzialmente soggetti ad abusi e maltrattamenti. Ulteriori importanti elementi sono la presenza di una équipe multidisciplinare riconosciuta a livello aziendale coordinata dal pronto soccorso pediatrico; la definizione di strumenti organizzativi e di un modello di lavoro integrato e infine la previsione di attività di formazione – già a livello universitario – per tutti gli operatori coinvolti.
  Conclude sottolineando come il documento di consensus prodotto dal Tavolo pediatrico, del quale fa presente di aver messo a disposizione della Commissione un estratto, rappresenta un lavoro istruttorio iniziale che necessita di un più ampio approfondimento, estensione, condivisione e coinvolgimento degli operatori sociosanitari dei dipartimenti delle emergenze a livello nazionale.

  Il presidente PILLON dichiara quindi aperto il dibattito.

  La senatrice Paola BOLDRINI (PD) ringrazia l'audita per l'interessante e approfondito intervento svolto. Con particolare riguardo alla questione del rilevamento precoce della violenza condivide l'esigenza di adottare un sistema uniforme e certificato di acquisizione dei flussi di dati, anche attraverso l'adozione di protocolli nazionali. Altrettanto condivisibile è la necessità di introdurre a livello universitario corsi specifici sulle tematiche della violenza e della sua rilevazione. Chiede quindi all'audita se siano stati adottati protocolli o portati avanti progetti ulteriori rispetto a quelli illustrati nell'intervento. Conclude sollecitando una riflessione sull'opportunità di prevedere puntuali protocolli anche per la rilevazione della violenza in ambito scolastico, così da consentire l'emersione precoce.

  L'onorevole Maria SPENA (FI) si associa ai ringraziamenti testé formulati. Le considerazioni formulate dall'audita si pongono in linea con la mozione (1-00191) a propria prima firma, approvata dalla Camera dei deputati, concernente iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza sui minori. È necessario, a suo parere, estendere la cultura della difesa dei minori a tutti i livelli, anche attraverso una attività di sensibilizzazione della comunità. Importante è poi l'avvio di percorsi formativi specifici già a livello universitario. Sul punto ricorda alla Commissione di aver presentato al disegno di legge di bilancio, nel corso dell'esame presso la Camera, un ordine del giorno, peraltro approvato, che interviene proprio in materia impegnando l'esecutivo a promuovere l'inserimento di specifici corsi nei percorsi formativi per la prevenzione della violenza.

  L'onorevole Maria Teresa BELLUCCI (FdI) pone quesiti all'audita sulle conseguenze della violenza sui minori. Chiede in particolare se vi siano evidenze scientifiche che confermano un collegamento fra l'abuso subito e le tendenze suicidarie in età adulta. Tale correlazione potrebbe peraltro essere collegata alla diversità di maltrattamento o abuso subito e alla sua gravità.

  La senatrice Grazia D'ANGELO (M5S) chiede chiarimenti sul modello standard elaborato. Domanda poi come sia stata effettuata – e su quali criteri – la scelta delle strutture da coinvolgere nella sperimentazione del progetto.

  La senatrice Paola BINETTI (FIBP-UDC) sottolinea come studi scientifici confermino come le persone vittime di abuso infantile abbiano maggiori probabilità di diventare, a loro volta, da adulti, autori di comportamenti violenti. Chiede quindi all'audita in che modo, a suo parere, si possa intervenire per interrompere questa «spirale di violenza».

  La senatrice Raffaella Fiormaria MARIN (L-SP-PSd'Az) chiede all'audita se le risulti operativo un registro dei suicidi conseguenti ad abusi e maltrattamenti. A suo parere si tratta di un tema particolarmente Pag. 71delicato e che meriterebbe un adeguato approfondimento.

  Il presidente PILLON chiede alla dottoressa Longo se e in che modo il sistema consenta di individuare i falsi abusi, i quali possono avere delle conseguenze sui minori altrettanto gravi di quelle derivanti dai veri abusi.
  Con riguardo alla documentazione consegnata chiede chiarimenti in merito ad alcuni dati statistici ivi richiamati.
  Non essendovi ulteriori richieste di intervento il PRESIDENTE dichiara conclusa la discussione e dà la parola alla dottoressa Longo.

  La dottoressa Eloise LONGO, nel riservarsi di far pervenire per iscritto la risposta ad alcuni dei quesiti posti, quale quello relativo al registro dei suicidi e alla congruenza dei dati riportati nella documentazione consegnata, fa presente che il Progetto Revamp si è concluso nel 2017 e che gli enti coinvolti presentavano tutti pronti soccorsi pediatrici. Certamente l'adesione al progetto e a futuri sviluppi dello stesso legati all'adozione di protocolli è strettamente legata alla sensibilità al tema della violenza da parte della azienda sanitaria. Fornisce poi elementi di risposta ai quesiti sugli effetti di lungo termine della violenza. Le vittime di violenza mostrano comportamenti tipici dei soggetti con disturbi post traumatici. Gli effetti della violenza possono essere certamente anche gravi e condurre la vittima al suicidio. Relativamente alla «spirale della violenza» che porta l'abusato a diventare abusante, ribadisce l'importanza di un sistema di accompagnamento e sostegno della vittima, da realizzarsi anche attraverso una stretta collaborazione fra i pronto soccorsi e i servizi socio sanitari locali. Conclude sottolineando come la violenza sia un fenomeno culturale: solo con l'educazione a corretti rapporti relazionali si possono contrastare questi problemi.

  Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato l'audita, dichiara chiusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 9.20.

Pag. 72