CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 gennaio 2020
307.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per le autorizzazioni
COMUNICATO
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VARIAZIONI NELLA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA

  Mercoledì 15 gennaio 2020. – Presidenza del presidente Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE.

  La seduta comincia alle 10.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, dà il benvenuto ai colleghi Federico Conte e Manuela Gagliardi, recentemente nominati componenti della Giunta in sostituzione, rispettivamente, dei deputati Ivan Scalfarotto e Gloria Vizzini, dimissionari.

DELIBERAZIONI IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ

Richiesta di deliberazione pervenuta dal tribunale di Milano nell'ambito di un procedimento penale nei confronti del deputato Emanuele Fiano (procedimento n. 6849/2018 RG Trib. – n. 32400/2016 RGNR).
(doc. IV-ter, n. 14).

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Giunta riprende l'esame della richiesta in titolo, rinviato da ultimo il 27 novembre 2019.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca l'esame di una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità che scaturisce da un procedimento penale nei confronti del deputato Emanuele Fiano, pendente presso il tribunale di Milano (procedimento n. 6849/2018 RG Trib. – n. 32400/2016 RGNR) (Doc. IV-ter, n. 14).
  Invita quindi il relatore Gianluca Vinci a illustrare la questione alla Giunta.

  Gianluca VINCI (Lega), relatore, riferisce che il documento in titolo riguarda un procedimento penale pendente presso il tribunale di Milano, originato dalla querela sporta in data 30 marzo 2016 da Gianroberto Casaleggio in ragione dell'offesa arrecata alla reputazione sua personale e della Casaleggio Associati nel marzo 2016. Dopo la morte di Casaleggio, nell'aprile 2016, il querelante è rappresentato dal figlio Davide.
  La vicenda risale, infatti, all'8 marzo 2016, data in cui sul sito del Partito Democratico (www.partitodemocratico.it) veniva pubblicato un articolo, non firmato, Pag. 8dal titolo «#m5spy, la sottovalutazione clamorosa di M5S fa pensare alla collusione».
  Tale testo si riferiva ad un altro articolo pubblicato il 5 marzo 2016 sul quotidiano Il Foglio, dal titolo «Cos’è, per i grillini, l'inevitabile controllo dei Casaleggios», a firma del giornalista Salvatore Merlo.
  All'inizio dell'articolo si affermava: «Questa storia la conoscono tutti i parlamentari, e tutti gli ex parlamentari, del Movimento cinque stelle. Eppure non è stata mai raccontata da nessun giornale» e a seguire erano riportate le parole di Tancredi Turco, allora deputato, che – eletto nelle liste del M5S – era da poche settimane uscito dal Gruppo M5S. Questi affermava di essere venuto a sapere nel settembre 2014, insieme ad altri esponenti del Movimento, che la «Casaleggio Associati non solo aveva avuto informazioni sui [loro] server di posta elettronica», ma anche che «qualcuno da lì aveva potenzialmente accesso al [loro] sistema di archiviazione e comunicazione interno, parlamentari5stelle.it, quello che usano i deputati, dove si depositano documenti», fatto su cui, per quanto riportato nell'articolo ed affermato dal deputato Turco, gli esponenti del M5S discussero anche in assemblea e sul quale Turco ed altri scelsero di non fare denuncia «solo per il bene del Movimento. Ma la cosa diede “ fastidio ”, si fa per dire, a tanti». Il giornalista de Il Foglio proseguiva ricordando anche che già «nell'aprile 2013 era stata violata la posta elettronica di Giulia Sarti, giovane deputata emiliana – fidanzata fino al 2012 con il più noto degli espulsi e grande accusatore di Gianroberto Casaleggio, Giuseppe Favia».
  Nell'articolo si sosteneva che l'attività di controllo del sistema in uso al MoVimento 5 Stelle avrebbe avuto inizio il 30 settembre 2014, quando – su indicazione della Casaleggio Associati – la deputata Carinelli – nell'articolo indicata quale capogruppo, ma in effetti Vicepresidente Vicario-Portavoce – e la responsabile della comunicazione Loquenzi – senza informare il capogruppo e rappresentante legale del MoVimento Alessio Villarosa – consegnarono ad un tecnico informatico di una ditta torinese fornitrice di servizi per la Casaleggio la password di accesso a quel sistema. Il tecnico, sempre per come riportato da Il Foglio, era pagato dal Gruppo parlamentare M5S 550 euro al giorno, più viaggio e rimborso spese. Di qui il riferimento all'uso dei soldi pubblici.
  L'articolo del giornalista Merlo aveva poi ricevuto una serie di commenti da parte di molti, soprattutto parlamentari, tra cui vari appartenenti al MoVimento 5 Stelle, attraverso post sui social network pubblicati anche sulle pagine di alcuni quotidiani.
  L'articolo pubblicato l'8 marzo 2016 sul sito del Partito Democratico sostanzialmente raccoglieva i commenti e le reazioni di molti esponenti del PD.
  Venivano infatti riportate le parole di Ettore Rosato («Le notizie di oggi [...] sono ancora più gravi e dimostrano quanto è intollerabile quello che è accaduto. È paradossale poi che si siano usati soldi pubblici per spiare i deputati da parte di una società privata. Ci vuole grande immediata trasparenza»), di David Ermini, di Andrea Romano («A Quarto hanno giocato con la camorra, a Bagheria con gli abusi edilizi e in parlamento sembra emergere un intreccio inquietante tra attività di controllo illegali dei parlamentari e un uso opaco, al limite della malversazione, dei soldi pubblici. Un intreccio esplosivo su cui i 5 Stelle, il direttorio e soprattutto il vicepresidente della Camera Di Maio, devono fare chiarezza, e non limitarsi a chiederla. Il watergate a 5 Stelle è la conseguenza della totale mancanza di trasparenza del movimento, dei suoi bilanci e dei rapporti ambigui con la Casaleggio associati. In una democrazia come è possibile che un privato assoggetti al suo controllo, con contratti capestro, con forme di controllo illegale e di intimidazione l'attività istituzionale di persone che dovrebbero rappresentare i cittadini ?»), di Stefania Covello, di Alessia Morani e di Claudio Martini. Ed erano anche incluse le immagini dei Tweet (definiti post nell'atto di denuncia) di Ernesto Carbone («Casaleggio Pag. 9spia i suoi coi soldi degli italiani, Grillo tace, Di Maio fischietta come a Quarto, intervenga magistratura #gurugate») e di Emanuele Fiano («Si spiano con euro dei contribuenti decidono a casa Casaleggio nessuno sa chi o cosa e parlano di democrazia ? La faccia come il culto #gurugate»).
  I destinatari della querela di Casaleggio – presentata alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma – erano Ernesto Carbone, Emanuele Fiano, Ettore Rosato, Andrea Romano e l'ignoto autore dell'articolo pubblicato sul sito del Partito Democratico ovvero il responsabile del sito medesimo.
  Tra i procedimenti giudiziari originati dalla querela vi è quello nei confronti del deputato Fiano, trasferito da Roma per competenza territoriale il 18 luglio 2016 ed iscritto il 21 settembre 2016 presso il tribunale di Milano.
  Il deputato Fiano è stato convocato con decreto di citazione diretta a giudizio del 25 ottobre 2017 per la prima udienza dibattimentale, fissata per il 4 giugno 2018. Nel corso di tale udienza la difesa dell'on. Fiano ha depositato una memoria, che è agli atti (benché priva degli allegati), nella quale – dopo aver chiesto che si accerti e si dichiari la liceità penale della condotta ascritta al deputato Fiano in forza della scriminante prevista dall'articolo 51 del codice penale ovvero che si accerti e si dichiari l'insussistenza dell'elemento soggettivo – si domanda di assolvere il deputato perché il fatto non costituisce reato. In estremo subordine, è eccepita l'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione ai sensi della legge n. 140 del 2003.
  Nell'udienza del 25 giugno 2018, fissata per lo scioglimento della riserva presso la I sezione penale del tribunale di Milano, il giudice, «ritenuto che allo stato [...] non risulti evidente l'applicabilità dell'articolo 68, I comma, Cost., né la sussistenza di ulteriori ipotesi di proscioglimento ai sensi dell'articolo 129 c.p.p.», ha sospeso il processo e disposto la trasmissione degli atti alla Camera dei deputati ai fini della pronuncia di quest'ultima sull'applicazione dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione. L'ordinanza di sospensione è pervenuta alla Camera il 2 agosto 2018; il procedimento giudiziario risulta ancora sospeso.
  In base a quanto riportato nella memoria del collega Fiano, con riferimento al procedimento scaturito dalla querela di Casaleggio nei confronti del deputato Ettore Rosato per lo stesso fatto, in data 18 gennaio 2017 il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trieste ha richiesto al GIP l'archiviazione del procedimento, sul presupposto che «è pacifico che le asserzioni dell'on. Rosato attengono alla sicurezza delle comunicazioni elettroniche dei parlamentari, per cui sembra lapalissiano che siamo nell'ambito di applicazione dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione».
  Si prospetta quindi l'opportunità di una verifica preliminare in merito allo stato e agli eventuali esiti dei procedimenti giudiziari nei confronti di tutti gli altri soggetti, in particolare i deputati, destinatari della querela.
  Osserva inoltre che, nell'articolo apparso sul sito del Partito Democratico il Tweet del deputato Fiano, così come quello del deputato Carbone, è inserito in immagine, tratta dagli account personali su Twitter dei due parlamentari, e quindi semplicemente riportato nella pagina web. In altri termini, le espressioni contestate, per come sono state riportate nell'articolo, sono state estrapolate da un contesto più ampio, nel quale lo stesso deputato Fiano replicava a numerosi interlocutori – perfino con l'invito a sporgere denuncia nel caso in cui le notizie commentate fossero state false – spiegando che il suo Tweet non riportava opinioni sue personali, bensì faceva riferimento a dichiarazioni di deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle inserite nell'articolo di Salvatore Merlo pubblicato sul Foglio.
  Allo stato, non risultano atti presentati o interventi svolti in sedi parlamentari proprie dal deputato Fiano con riferimento alla specifica vicenda.
  Nel fare riserva di approfondimenti sia su alcuni ulteriori aspetti del fatto sia Pag. 10della sua qualificazione giuridica, rinvia infine la formulazione di una proposta all'esito dell'audizione dell'interessato e del dibattito che ne seguirà, anche alla luce degli accertamenti sulle posizioni degli altri querelati, di cui si è prospettata l'opportunità.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE, presidente, comunica che provvederà, ai sensi dell'articolo 18 del Regolamento della Camera, a invitare l'interessato a fornire i chiarimenti che ritenga opportuni, personalmente in audizione innanzi alla Giunta o tramite l'invio di note difensive. Si riserva pertanto di convocare la Giunta in una prossima seduta per svolgere la suddetta audizione, ove richiesta dall'interessato.
   Propone infine di dare mandato agli uffici ai fini di una verifica, propedeutica al prosieguo dell'istruttoria, in merito allo stato e agli eventuali esiti dei procedimenti giudiziari nei confronti degli altri soggetti destinatari della querela, così come prospettato anche dal relatore.

  La Giunta concorda.

  La seduta termina alle 10.20.