CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 ottobre 2019
252.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 33

RISOLUZIONI

  Giovedì 10 ottobre 2019. — Presidenza della vicepresidente Paola FRASSINETTI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Lucia Azzolina.

  La seduta comincia alle 9.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Paola FRASSINETTI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00192 Nitti: Sul potenziamento delle biblioteche dei conservatori e degli archivi dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Michele NITTI (M5S) rappresenta che l'argomento della risoluzione a sua firma è particolarmente caro non solo lui, ma a chiunque abbia a cuore i problemi delle biblioteche e degli archivi di interesse musicologico, che, come evidenziato anche da alcune inchieste giornalistiche, versano da troppi anni in una situazione di precarietà e inadeguatezza che rischia di raggiungere il punto di non ritorno. Le biblioteche e gli archivi in questione conservano un patrimonio di inestimabile valore, che ammonta a circa 3 milioni di elementi, costituito, a titolo di esempio, da codici, manoscritti, libretti, beni quali strumenti musicali storici: un patrimonio che deve essere salvaguardato e per il quale è quindi urgente procedere a censimento, catalogazione, digitalizzazione e conservazione in spazi idonei e adeguati. Attività, queste, che a loro volta richiedono personale con profili altamente specialistici, dotato di specifiche competenze e conoscenze culturali, tecniche e normative. Si tratta di un lavoro che alcuni enti hanno già avviato: cita, a titolo di esempio, il Conservatorio di San Pietro a Majella, di cui ha personalmente visitato biblioteca e archivio, accompagnato dal musicologo Paolo Isotta, che considera il patrimonio del predetto Pag. 34conservatorio come il più importante del mondo. Sottolinea tuttavia le difficoltà che gli enti incontrano per svolgere il lavoro di digitalizzazione dei documenti, a causa della mancanza di personale, di risorse e di spazi idonei a permettere la conservazione e la fruizione di un patrimonio già enorme continuamente alimentato dalle donazioni private. Rileva, per quanto attiene alla fruizione, come la mancanza di personale costringa biblioteche e archivi a limitare orari e servizi, i quali, peraltro, restano poco conosciuti non potendosene offrire un'adeguata pubblicità. È dell'avviso che le biblioteche e gli archivi della musica dovrebbero essere configurati come infrastrutture della ricerca a disposizione degli studiosi in campo musicale, oltre che del pubblico interessato. Per ottenere ciò occorre, come detto, dotare gli enti di personale specializzato. Nella proposta di risoluzione sono indicati possibili profili professionali di queste figure che si tratta di istituire: potrebbe trattarsi di un nucleo di personale di cui faccia parte, quale dirigente dell'infrastruttura, un docente di bibliografia e biblioteconomia, affiancato da addetti con profili professionali diversi, adeguati e specifici per la cura e la sorveglianza di questo patrimonio.

  Ketty FOGLIANI (LEGA) conviene sulla necessità di rendere le biblioteche e gli archivi musicali funzionali alla fruizione pubblica: pensa alla biblioteca di Milano che conserva quasi tutta l'opera di Verdi o a quella di Napoli che possiede un patrimonio di manoscritti di autori della scuola napoletana. È dell'avviso che le biblioteche musicali debbano essere aperte al pubblico generico, e non riservate ai soli studenti o studiosi. Ritiene che, per renderle più funzionali e utili ad un pubblico potenzialmente molto vasto, si dovrebbe dare il massimo impulso alla digitalizzazione di tutti i materiali conservati e alla loro successiva messa in rete (come ha fatto il Mozarteum di Salisburgo, che ha provveduto da tempo a mettere in rete tutta l'opera di Mozart per renderla disponibile a chiunque, in formato sia digitale che editoriali).
  Mentre concorda sulla necessità di informatizzare i documenti, dichiara di avere qualche riserva sull'opportunità di fare lo stesso per la parte discografica delle biblioteche (fonoteche), stante l'ampia diffusione di documenti sonori già offerta dal web. Diverso, a suo avviso, il discorso se si parla delle registrazioni dal vivo di concerti e opere liriche, soprattutto di esecuzioni con interpreti d'eccezione scomparsi o di esecuzioni di difficile reperimento, normalmente conservati negli archivi dei teatri o delle grandi istituzioni: per essi la digitalizzazione e la pubblicazione on-line sono da promuovere.
  È consapevole che per realizzare quanto auspicato occorre molto personale specializzato e competente, ma a suo avviso non si dovrebbe incentrare tutto sui docenti di bibliografia e biblioteconomia musicale, come suggerito nella risoluzione Nitti, ovvero su coloro che un tempo erano comunemente chiamati «bibliotecari» ed erano impiegati a tutti gli effetti e a tempo pieno e che oggi, dopo essere stati assimilati ai docenti, svolgono l'orario di questi ultimi (12 ore alla settimana, corrispondenti a 324 ore annue). Ritiene infatti che questa figura professionale non possa svolgere le funzioni di responsabile della ricerca in sole 12 ore settimanali, alle quali andrebbero anzi sottratte le ore trascorse a insegnare. Rileva anche che queste figure si troverebbero a dirigere altri dipendenti, in possesso di titoli di studio di pari livello, dotati di diploma di laurea magistrale/specialistica in musicologia e beni musicali (LM-45) o del diploma accademico di secondo livello in discipline storiche, critiche e analitiche della musica (DCSL-69).
  Conclude proponendo di modificare la risoluzione in questi punti, soprattutto in considerazione del fatto che nel frattempo è stata definita la figura (amministrativa) del direttore di biblioteca, necessariamente in possesso di competenze e titoli di studio all'altezza dell'incarico, il cui contratto prevede 36 ore settimanali, in linea con figure analoghe delle università.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) sottolinea come la risoluzione tocchi un problema caro a molti, occupandosi di biblioteche che custodiscono uno straordinario patrimonio culturale e che, in mancanza di un intervento adeguato e di personale professionalmente Pag. 35all'altezza, rischiano di diventare solo dei content provider invece che autentici bacini per la ricerca. I problemi da affrontare sono, a suo avviso, essenzialmente due: occorre fare chiarezza, nell'ambito del contratto collettivo nazionale di lavoro, sul profilo della figura apicale di queste strutture, anche per evitare che il direttore dell'ufficio di ragioneria, che potrebbe non avere una specifica sensibilità per il patrimonio musicale, sia sempre preferito al bibliotecario; e occorre inoltre prevedere la presenza di una figura di questo genere almeno a livello provinciale, per assicurare il collegamento tra gli istituti.

  Luigi CASCIELLO (FI) condivide la necessità di un intervento per la valorizzazione del patrimonio musicologico nazionale, tanto ricco e diffuso, specialmente al sud. Ritiene che ci siano due aspetti fondamentali da definire in vista di questa valorizzazione: da una parte, va promossa la digitalizzazione dei documenti, che non può non essere considerata una priorità dato che permetterebbe la diffusione e la fruizione del materiale con ampie ricadute anche in ambito formativo; dall'altra parte, occorre definire con attenzione la figura professionale del responsabile di queste attività, il quale, avendo idonea formazione, potrebbe coordinare il lavoro anche a livello territoriale, e concorda che l'ambito provinciale potrebbe essere sufficiente. Ritiene peraltro che questa figura potrebbe essere individuata anche all'interno degli organici già esistenti, al fine di evitare effetti finanziari a carico del bilancio dello Stato. Preannuncia quindi che il suo gruppo potrebbe votare a favore della risoluzione, se opportunamente modificata in qualche passaggio.

  Alessandra CARBONARO (M5S) ricorda come la questione degli archivi e delle biblioteche musicali sia stata dibattuta in Commissione anche in occasione dell'esame sulla proposta legge per la promozione della lettura (C. 478 e abbinate). Concorda che una figura con formazione specialistica sia indispensabile, perché si tratta di attività che richiedono una competenza tecnica e culturale molto raffinata. Dopo aver sottolineato l'entità dei contributi che giungono a queste biblioteche anche da privati – cita ad esempio il fondo Venturi della biblioteca del Conservatorio Marenzio – e l'impegno che anche i privati mettono in questa opera di valorizzazione, esprime l'avviso che tuttavia di quest'opera debba occuparsi innanzitutto lo Stato, anche in forza dell'articolo 9 della Costituzione, e che il supporto dei privati dovrebbe configurarsi come semplicemente aggiuntivo all'attività statale. Le biblioteche di cui si parla costituiscono infatti di per sé un patrimonio culturale inestimabile, che non fa capo solo alle AFAM, e dovrebbero a ragione essere trasformate in infrastrutture per la ricerca nell'ambito della riforma delle AFAM.

  Paola FRASSINETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.30.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Sulla programmazione dei lavori della Commissione

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 251 del 9 ottobre 2019, a pagina 106, prima colonna, alla trentanovesima e quarantesima riga, le parole «e Bonisoli: il ministro Bonisoli, in particolare,» sono sostituite con le seguenti «e Gentiloni: il ministro Bonisoli, invece,».