CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2019
240.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 138

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza del vicepresidente Alberto Luigi GUSMEROLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 10.15.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.

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Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2019.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza)
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018» ed il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019», con particolare riferimento allo stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2019 (Tabella n. 1), nonché allo stato di previsione del Ministero del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2019 (Tabella n. 2), limitatamente alle parti di propria competenza.
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che, dopo l'esame preliminare, la Commissione procederà all'esame delle proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa, deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive Pag. 140parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.
  Ricorda, infine, che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 12 della giornata odierna e che la Commissione dovrà esprimersi sui provvedimenti nella seduta già fissata alle ore 14.30 di oggi.

  Azzurra Pia Maria CANCELLERI (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento, ai fini della formulazione di relazioni alla Commissione Bilancio, il disegno di legge C. 2017, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018, e il disegno di legge C. 2018, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2019. Com’è noto, il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Passando a sintetizzare il contenuto del Rendiconto 2018, gli articoli 1, 2 e 3 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e sono riferiti rispettivamente alle entrate, alle spese e alla gestione finanziaria di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate e il totale di tutte le spese impegnate, che evidenzia un avanzo di 23.975,6 milioni di euro.
  Per quanto concerne il Conto generale del patrimonio, dai risultati generali della gestione patrimoniale 2018 si rileva che le attività finanziarie hanno presentato nel 2018 un aumento complessivo di 20,1 miliardi di euro, passando da 636 a 656 miliardi di euro.
  L'articolo 4 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia, al 31 dicembre 2018, un disavanzo di 185.154,5 milioni di euro.
  L'articolo 5 reca l'approvazione dell'Allegato n. 1 contenente l'elenco dei decreti con i quali sono stati effettuati prelevamenti dal «Fondo di riserva per le spese impreviste» e l'approvazione dell'Allegato n. 2 relativo alle eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa.
  L'articolo 6 espone la situazione patrimoniale dello Stato al 31 dicembre 2018, Pag. 141da cui risultano attività per un totale di circa 976,1 miliardi di euro e passività per un totale di circa 2.879 miliardi, con una eccedenza passiva al 31 dicembre 2017 di 1.902,9 miliardi.
  Infine, l'articolo 7 dispone l'approvazione del Rendiconto generale delle Amministrazioni dello Stato secondo le risultanze indicate negli articoli precedenti.
  Il disegno di legge di assestamento ha la funzione di consentire a metà esercizio un aggiornamento degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Per questo profilo, esso si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene poi definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
  Per quanto riguarda il contenuto delle singole disposizioni del disegno di legge, l'articolo 1 dispone l'approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2019 (approvato con la legge n. 145 del 2018) indicate nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell'entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.
  L'articolo 2 dispone la riduzione degli importi dei fondi previsti dagli articoli 26, 27, 28 e 29 della legge di contabilità e finanza pubblica rispetto a quanto stabilito dall'articolo 3, comma 5, della legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018).
  Venendo ora all'analisi dei risultati finanziari determinati dal disegno di legge di assestamento per il 2019, la relazione allo stesso evidenzia, in termini di competenza, un miglioramento del saldo netto da finanziare rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, che si attesta ad un valore di –58,9 miliardi rispetto ad una previsione iniziale di –59,4 miliardi.
  Anche gli altri saldi evidenziano un andamento positivo: il risparmio pubblico (dato dalla differenza tra entrate correnti e spese correnti al lordo degli interessi) registra un miglioramento di 364 milioni rispetto alla previsione iniziale. I dati relativi al ricorso al mercato (pari alla differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, queste ultime date dalla somma delle spese finali e del rimborso prestiti) evidenziano un impatto positivo sul saldo, per complessivi 5,3 miliardi, passando da circa –290,9 miliardi di euro a circa –285,6 miliardi.
  Come esplicitato nella relazione illustrativa, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento risultano coerenti con i livelli programmatici di saldo netto programmatico fissati con la legge di bilancio e, nel complesso, riflettono in larga parte l'adeguamento degli stanziamenti di bilancio alle stime già formulate con il DEF 2019.
  Si sottolinea che le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento sono volte ad ottenere un miglioramento del valore dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni di circa 5,6 miliardi, secondo quanto stimato nella Relazione tecnica che accompagna il disegno di legge in esame, in linea con quanto convenuto dal Governo italiano nell'ambito della negoziazione avviata con la Commissione europea in merito al rispetto della regola del debito pubblico del Patto di stabilità e crescita per l'anno 2018.
  Si ricorda, infine, che il 30 luglio è stato convertito in legge dal Parlamento il decreto-legge n. 61 del 2019 che, insieme al disegno di legge di assestamento in esame, completa l'insieme delle misure adottate nell'ambito della negoziazione avviata dal Governo italiano con la Commissione europea in merito al rispetto della regola del debito pubblico del Patto di stabilità e crescita per l'anno 2018, per ulteriori 1,5 miliardi di risparmi.
  Con riguardo alle proposte di variazioni formulate con il disegno di legge di assestamento, le stesse vanno distinte tra quelle concernenti le entrate e quelle relative Pag. 142alle spese. Per quanto concerne le entrate finali, il disegno di legge di assestamento reca una proposta di riduzione per 1.022 milioni di euro rispetto alle previsioni formulate con la legge di bilancio.
  Per quanto concerne le spese finali, le variazioni proposte dal provvedimento, che determinano una complessiva riduzione di 2.941 milioni di euro, interessano le spese correnti, che diminuiscono di 1.441 milioni di euro (al netto degli interessi) e di quasi 1 miliardo per la parte relativa agli interessi, ma anche le spese in conto capitale, che si riducono di 541 milioni.
  In termini di cassa, il disegno di legge di assestamento per il 2019 determina complessivamente un miglioramento del saldo netto da finanziare di 1.929 milioni di euro, derivante da una riduzione delle entrate finali per 232 milioni e da una variazione in diminuzione delle spese finali per 2.160 milioni. Migliorano anche gli altri saldi: il saldo primario di 158 milioni di euro, il risparmio pubblico di 2.055 milioni e il ricorso al mercato di 6.586 milioni.
  Per quanto concerne le entrate finali, il disegno di legge di assestamento reca, in termini di cassa, variazioni del tutto analoghe a quelle previste in termini di competenza, ossia una riduzione per 1.022 milioni di euro rispetto alle previsioni formulate con la legge di bilancio, con una riduzione delle entrate tributarie di 6.716 milioni e un incremento delle entrate extra-tributarie di 5.594 milioni.
  Riguardo le spese finali, le variazioni per atto amministrativo determinano un aumento delle spese di circa 2,3 miliardi, parzialmente compensato da una diminuzione delle spese finali dovute alle proposte del disegno di legge di assestamento (4,4 miliardi circa). Le spese in conto capitale aumentano, in complesso, in termini di dotazioni di cassa, di 226 milioni; le spese correnti al netto degli interessi aumentano di 616 milioni, mentre diminuiscono gli interessi (-1,8 miliardi circa).
  Venendo infine all'accertamento dei residui passivi, le previsioni assestate quantificano un ammontare di residui finali attivi al 31 dicembre 2018 pari a 203.940 milioni di euro, a fronte dei 245.604 milioni di residui inizialmente previsti.
  Per le entrate tributarie, i residui sono stati quantificati pari a 99.831 milioni, con una variazione in diminuzione di 30.754 milioni rispetto alle previsioni iniziali di 130.585 milioni.
  Per le entrate extra-tributarie, i residui ammontano a 103.421 milioni di euro, con una variazione in diminuzione di 10.985 milioni rispetto alla previsione iniziale di 114.406 milioni.
  Con riferimento alla spesa complessiva, l'ammontare dei residui passivi (ivi compresi, dunque, quelli relativi al rimborso prestiti, pari a 509 milioni) risultanti alla chiusura dell'esercizio 2018 è pari a 140.364 milioni.
  Nel complesso, il conto dei residui al 31 dicembre 2018 espone un aumento dei residui passivi, rispetto all'esercizio precedente, di 2.425 milioni (passando da 137.430 milioni nel 2017 ai 139.855 milioni nel 2018, pari a +1,8 per cento).
  In attesa della presentazione di eventuali proposte emendative, preannuncia il proprio orientamento favorevole su entrambi i provvedimenti.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti è fissato per le ore 12 della giornata odierna e rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 14.30.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la Commissione procederà, a Pag. 143partire dalla seduta odierna, all'esame, in sede consultiva, del disegno di legge C. 1201-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
  Ricorda che l'esame del disegno di legge di delegazione europea si svolge secondo le procedure dettate dall'articolo 126-ter del Regolamento (per il «disegno di legge comunitaria»), in base alle quali le Commissioni in sede consultiva esaminano le parti di competenza e deliberano una relazione sul disegno di legge (accompagnata dagli eventuali emendamenti approvati), nominando altresì un relatore, che può partecipare alle sedute della XIV Commissione.
  La relazione approvata è trasmessa alla XIV Commissione; le eventuali relazioni di minoranza sono altresì trasmesse alla XIV Commissione, dove possono essere illustrate da uno dei proponenti.
  Con riferimento alla presentazione di emendamenti al disegno di legge europea – limitatamente alle parti di competenza della Commissione, nonché alle parti modificate dal Senato – ricorda che il termine è fissato per le ore 12 di oggi.
  Ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento gli emendamenti approvati dalle Commissioni di settore sono trasmessi alla XIV Commissione, che, peraltro, potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale.
  La facoltà per le Commissioni di settore di esaminare e votare emendamenti è sottoposta alla disciplina di seguito indicata.
  In primo luogo, possono ritenersi ricevibili solo gli emendamenti il cui contenuto è riconducibile alle materie di competenza specifica di ciascuna Commissione di settore. Nel caso in cui membri della Commissione intendano proporre emendamenti che interessano gli ambiti di competenza di altre Commissioni, tali emendamenti dovranno essere presentati presso la Commissione specificamente competente.
  In secondo luogo, per quanto riguarda l'ammissibilità, l'articolo 126-ter, comma 4, del Regolamento stabilisce che, fermi i criteri generali di ammissibilità previsti dall'articolo 89, i Presidenti delle Commissioni competenti per materia e il Presidente della Commissione Politiche dell'Unione europea dichiarano inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che riguardino materie estranee all'oggetto proprio del disegno di legge, come definito dalla legislazione vigente (articolo 30 della legge n. 234 del 2012).
  In particolare, segnala che, secondo la prassi seguita per il disegno di legge comunitaria, sono considerati inammissibili per estraneità al contenuto proprio gli emendamenti recanti modifiche di discipline vigenti, anche attuative di norme europee o previste da leggi comunitarie, per le quali non si presentino profili di incompatibilità con la normativa europea.
  In ogni caso, i deputati hanno facoltà di presentare emendamenti direttamente presso la XIV Commissione, entro i termini dalla stessa stabiliti.
  Gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.
  Per prassi consolidata, gli emendamenti presentati direttamente alla XIV Commissione sono trasmessi alle Commissioni di settore competenti per materia, ai fini dell'espressione del parere.
  Ricorda, infine, che la Commissione dovrà esprimersi sul provvedimento nella seduta già fissata alle ore 14.30 di oggi.

  Nicola GRIMALDI (M5S), relatore, rammenta che la VI Commissione Finanze affronta in seconda lettura, ai fini del parere da rendere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea, l'esame del disegno di legge di delegazione europea per l'anno 2018. Come disposto dalla legge n. 234 del 2012, con la legge di delegazione Pag. 144europea viene conferita al Governo la delega legislativa per dare attuazione alle direttive europee e alle decisioni quadro in scadenza, nonché ai regolamenti europei.
  Il provvedimento, sul quale questa Commissione ha deliberato di esprimersi favorevolmente lo scorso 6 novembre 2018 e che è stato approvato dalla Camera il 13 novembre 2018, è stato modificato nel corso del successivo esame presso il Senato, e torna ora al nostro esame.
  In seguito alle modifiche apportate dal Senato, il disegno di legge (inizialmente composto da 22 articoli) consta di 26 articoli, ciascuno dei quali conferisce al Governo la delega per il recepimento di altrettante direttive europee o regolamenti, alcuni dei quali anche contenuti nell'allegato A al provvedimento.
   Rispetto al testo esaminato in prima lettura e nell'ambito dei profili di competenza della Commissione, le sole modifiche intervenute riguardano l'attuale articolo 7 (ex articolo 6) e il nuovo articolo 22.
  Più precisamente, l'articolo 7 reca i principi e i criteri direttivi per la compiuta attuazione della direttiva (UE) 2017/828 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che modifica la direttiva 2007/36/CE per quanto riguarda l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti, recepita con il decreto legislativo n. 49 del 2019.
  Il comma 1 individua i principi e i criteri direttivi specifici ai quali il Governo deve attenersi nell'esercizio della delega, in aggiunta ai principi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234.
  Nel corso dell'esame al Senato, l'articolo in esame è stato modificato proprio per tenere conto dell'intervenuta adozione del decreto legislativo n. 49 del 2019. Di conseguenza, sono stati soppressi alcuni criteri di delega originariamente previsti dal disegno di legge.
  Resta tuttavia fermo che il Governo è tenuto a: apportare al codice delle assicurazioni private (decreto legislativo n. 209 del 2005) le integrazioni alla disciplina del sistema di governo societario per i profili attinenti alla remunerazione; prevedere sanzioni amministrative efficaci, proporzionate e dissuasive ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 1, n. 5), della direttiva 2017/828, nel rispetto dei criteri e delle procedure previsti dalle disposizioni nazionali vigenti che disciplinano l'esercizio del potere sanzionatorio da parte delle autorità nazionali competenti ad irrogarle.
  Il Governo viene inoltre delegato a modificare il codice delle assicurazioni con riferimento ai requisiti e ai criteri di idoneità degli esponenti aziendali, dei soggetti che svolgono funzioni fondamentali e dei partecipanti al capitale, al fine di assicurarne la conformità alle disposizioni contenute nella direttiva 2009/138/CE (cd. Solvency II che disciplina l'accesso e l'esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione), alle disposizioni direttamente applicabili dell'Unione europea, nonché alle raccomandazioni, linee guida e altre disposizioni emanate dalle autorità di vigilanza europee in materia (lettera a).
  Il comma 2 stabilisce che gli atti delegati sono adottati su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dell'economia, di concerto con i Ministri della giustizia, del lavoro, degli affari esteri e dello sviluppo economico.
  Il comma 3 reca la clausola di invarianza finanziaria.
  L'articolo 22, introdotto al Senato, delega il Governo ad adeguare la normativa nazionale al nuovo codice doganale dell'Unione Europea (regolamento UE n. 952/2013) e ad altre norme regolamentari conseguentemente adottate.
  Il comma 1 delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge in esame, con le procedure di cui all'articolo 31 della legge n. 234 del 2012, acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, uno o più decreti legislativi per l'adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) n. 952/2013, al regolamento delegato (UE) 2015/2446 e al regolamento di esecuzione (UE) 2015/2447.
  Il comma 2 stabilisce che gli atti delegati sono adottati su proposta del Ministro Pag. 145per gli affari europei e del Ministro dell'economia, di concerto con il Ministro degli affari esteri.
  Il comma 3 stabilisce che, nell'esercizio della delega, il Governo, oltre a seguire i princìpi e criteri direttivi generali di cui all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012, preveda l'abrogazione esplicita delle norme nazionali incompatibili e il riordino e coordinamento di quelle residue. Il successivo comma 4 consente al Governo di emanare, nei ventiquattro mesi successivi alla data del primo esercizio della delega, disposizioni correttive e integrative dei relativi atti delegati.
  Il comma 5 reca la clausola di invarianza finanziaria.
  Preannuncia, quindi, il proprio orientamento favorevole sul disegno di legge.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per le ore 14.30.

  La seduta termina alle 10.40.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Maria Cecilia Guerra.

  La seduta comincia alle 14.35.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Carla RUOCCO, presidente, comunica che i deputati Massimo Bitonci e Alessio Mattia Villarosa sono entrati a far parte della Commissione, mentre cessano di farne parte i deputati Francesco Acquaroli, Roberto Paolo Ferrari, Gian Mario Fragomeli e Antonio Zennaro.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 1: Stato di previsione dell'entrata per l'anno finanziario 2019.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

  Carla RUOCCO, presidente, ricorda che la Commissione prosegue oggi l'esame congiunto – ai fini del parere alla V Commissione Bilancio – del disegno di legge Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 (C. 2017, approvato dal Senato) e del disegno di legge Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019 (C. 2018, approvato dal Senato).
  Rammenta che nella seduta di questa mattina la relatrice Cancelleri ha illustrato i contenuti dei provvedimenti manifestando un orientamento favorevole sui predetti disegni di legge.
  Avverte che non sono state presentate proposte emendative.
  Invita la relatrice Cancelleri a formulare una proposta di relazione sul disegno di legge Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 ed una proposta di relazione sul disegno di legge Disposizioni per l'assestamento Pag. 146del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
  Coglie quindi l'occasione per dare il benvenuto alla sottosegretaria Cecilia Guerra, alla quale esprime l'augurio di un buon lavoro.

  Azzurra Pia Maria CANCELLERI (M5S), relatrice, come già preannunciato nella seduta antimeridiana della Commissione e non essendo stati presentati emendamenti, formula una proposta di relazione favorevole su entrambi i disegni di legge in esame (vedi allegati 1 e 2).

  Nessun altro chiedendo di intervenire la Commissione, con distinte votazioni, approva le relazioni favorevoli formulate dalla relatrice. Delibera altresì di nominare la deputata Azzurra Pia Maria Cancelleri quale relatrice presso la V Commissione.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

  Carla RUOCCO, presidente, ricorda che la Commissione prosegue oggi l'esame – ai fini del parere alla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea – del disegno di legge Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018 (C. 1201-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato).
  Ricorda che nella seduta di questa mattina il relatore Grimaldi ha illustrato il contenuto del provvedimento, manifestando un orientamento favorevole sul disegno di legge.
  Non essendo state presentate proposte emendative, invita il relatore a formulare una proposta di relazione sul provvedimento.

  Nicola GRIMALDI (M5S), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole sulla Legge di delegazione europea (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione sulla legge di delegazione europea formulata dal relatore. Delibera altresì di nominare il deputato Nicola Grimaldi quale relatore presso la XIV Commissione.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

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