CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 luglio 2019
230.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
Pag. 157

AFFARI ASSEGNATI

  Martedì 30 luglio 2019. — Presidenza della presidente Licia RONZULLI indi del vicepresidente PILLON. — Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il Ministro della giustizia, Alfonso Bonafede e il Ministro per le disabilità e la famiglia, Alessandra Locatelli.

  La seduta comincia alle 9.50.

Affare assegnato sulle problematiche connesse all'affidamento eterofamiliare e al collocamento in comunità di tipo familiare dei minori (n. 281).
(Esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La PRESIDENTE riferisce sull'affare in titolo osservando come attraverso esso la Commissione si proponga di approfondire le problematiche connesse all'affidamento eterofamiliare e al collocamento in comunità di tipo familiare dei minori. Recenti fatti di cronaca confermano come il sistema vigente mostri delle intrinseche criticità, legate in parte ad una non corretta applicazione del dettato legislativo. Come è noto infatti la legge n. 149 del 2001 prevede come residuale e limitato nel tempo il collocamento in case famiglia. Nella prassi tuttavia si assiste ad un eccessivo ricorso all'affido extrafamiliare, il quale viene disposto anche talvolta per ragioni legate all'indigenza economica della famiglia di origine. Ulteriori aspetti che la Commissione è chiamata ad approfondire sono quelli relativi al funzionamento delle Pag. 158case famiglia, al sistema di controllo sul loro operato e ai rapporti tra magistratura (onoraria) minorile e strutture di accoglienza di minori.
  Partendo da queste premesse ricorda di aver predisposto una prima proposta di risoluzione inoltrata a tutti i Capigruppo e successivamente, riformulata recependo gran parte dei rilievi e delle osservazioni formulati. Su questo testo è stata avviata l'interlocuzione con il Governo. Auspica che la Commissione possa già prima della pausa estiva procedere alla votazione di tale risoluzione, la quale consentirebbe alla Commissione di esprimere la propria posizione su un tema così delicato e di scottante attualità.

  Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

  La seduta, sospesa alle 10, riprende alle 10.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e quello stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

  Martedì 30 luglio 2019.

Seguito dell'indagine su bullismo e cyberbullismo.
Audizione del Ministro della giustizia.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta del 23 luglio.

  La PRESIDENTE ringrazia il Ministro per la Sua disponibilità ad intervenire ai lavori della Commissione, fornendo il proprio autorevole contributo su ambedue le indagini conoscitive deliberate dalla Commissione. Per ragioni legate anche alla pubblicità dei lavori invita il Ministro a riferire dapprima sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo e conclusosi il dibattito e le eventuali repliche, a riferire, poi, sulle questioni connesse alla violenza tra e ai danni di minori.

  Il Ministro BONAFEDE, dopo aver ringraziato la Commissione per l'invito e per l'opportunità di poter dare un contributo all'indagine conoscitiva, dichiara di condividere l'esigenza di approfondire queste tematiche di grande attualità e rilevanza. Si sofferma dapprima sul fenomeno del bullismo, il quale è strettamente correlato al tema della devianza minorile. Dopo aver chiarito la nozione di bullismo, sottolineando l'intenzionalità e gratuità delle condotte lesive nelle quali esso si sostanzia, rileva come le forme classiche di devianza minorile – che spesso appaiono fondarsi su un disagio familiare che spinge l'individuo a mettere in atto comportamenti vessatori- lascino spazio a comportamenti odiosi che spesso sono espressione del cosiddetto «malessere nel benessere», o ancora legati al disagio relazionale, o più semplicemente alla superficiale inconsapevolezza delle conseguenze dell'uso delle parole o delle immagini attraverso i social network.
  Dopo aver ricordato come, sul piano giuridico, una prima definizione di bullismo sia stata fornita dall'articolo 50 del decreto-legge n. 5 del 2012, rileva come le forme conosciute di bullismo tendano a ridefinirsi in base alle caratteristiche di una società in rapido mutamento, governata dalle incalzanti innovazioni tecnologiche che coinvolgono la comunicazione tra individui. Passa quindi a trattare le questioni connesse al cyberbullismo, frutto dell'attuale cultura globale in cui i social, le piattaforme internet e tutte le nuove Pag. 159tecnologie sono sempre più spesso vissute come delle vere e proprie estensioni del sé. Svolge quindi alcune considerazioni sulle differenze tra i due fenomeni.
  Nel programma di Governo è dedicata una riflessione importante al fenomeno, con la previsione di interventi mirati e volti a far emergere le condotte in questione. Testimonianza concreta del lavoro già svolto in questa direzione è la previsione, nell'ambito della recentissima legge n. 69 del 2019, la legge sul cosiddetto «Codice Rosso», dell'introduzione dell'articolo 612-ter del codice penale in materia di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
  Inoltre, ricorda alla Commissione che sono allo studio del Ministero anche ulteriori proposte di intervento, fra le quali l'introduzione di misure repressive e premiali, la previsione di sanzioni amministrative nei regolamenti scolastici, l'istituzione di un numero verde nazionale unico, l'installazione di videocamere nelle scuole.
  Dopo aver dato conto di alcuni dati relativi ai fenomeni oggetto della indagine si sofferma sulle misure di tipo repressivo e sanzionatorio adottate per contrastare il bullismo. In ambito penale, in assenza di un inquadramento normativo specifico gli atti di bullismo vengono ricondotti di volta in volta dall'interprete nell'ambito dei reati di molestie, minaccia, stalking, estorsione, diffamazione, percosse lesioni, sostituzione di persona, accesso abusivo ad un sistema, trattamento illecito di dati. Diversamente dal «bullismo» il legislatore con la legge n. 71 del 29 maggio 2017 ha fornito una definizione tecnico-giuridica del cyberbullismo.
  La formulazione normativa scelta appare fluida ed eterogenea così da poter rispondere all'esigenza di adattare il nucleo della condotta descritta dal legislatore ai contenuti socialmente tipici dei quali si è arricchito il fenomeno.
  La proliferazione di forme di aggressione «on line» restituisce la misura allarmante del metodo di interazione telematica che fa da scudo a tali comportamenti illeciti.
  Si sofferma quindi più dettagliatamente sulla legge n. 71 del 2017, la quale prevede azioni multilivello e parallele offrendo un ampio raggio di interventi non concentrati sulla risposta sanzionatoria. L'impianto normativo punta tutto sulla prevenzione e sull'educazione dei minorenni grazie alla creazione di una rete di supporto e di tutela che coinvolge in primo luogo le scuole, le famiglie e le istituzioni. Dopo aver svolto alcune considerazioni sulle nuove forme di responsabilità dei gestori della rete internet. Si sofferma poi sulle procedure a tutela delle vittime, previste sempre dalla legge del 2017 e in particolare sull'istanza di oscuramento. In proposito rileva come perno del sistema sia la volontà di garantire la tempestività dell'intervento di rimozione a prescindere da tutti gli altri effetti penali e di responsabilità civile che la condotta illecita porta con sé. Per evitare il ricorso alla sanzione penale e rendere il minore autore di atti di cyberbullismo consapevole del disvalore del proprio comportamento, la legge n. 71 prevede, poi, il ricorso all'ammonimento, istituto dalle chiare finalità special preventive. Tale istituto si colloca in uno «spazio bianco» tra l'azione illecita e quella penale con l'obiettivo specifico di evitare l'accesso a quest'ultimo in un'ottica di responsabilizzazione del minore e del genitore esercente la potestà rispetto all'accaduto nella direzione della consapevolezza del pregiudizio potenziale ed effettivo della condotta tenuta.
  La misura in questione, inoltre, rispetto al percorso penale, sembra essere quella più adottata per i reati ascrivibili al fenomeno e più utile per proporre percorsi di responsabilizzazione del minore autore di comportamenti di cyberbullismo. Proprio in questo contesto si inseriscono gli strumenti di giustizia riparativa che mettono a confronto quel minore con la vittima dei comportamenti tenuti in rete, in uno spazio non virtuale ma reale. Le modalità del dialogo e del confronto diretto costituiscono il nucleo centrale delle «Linee di indirizzo in materia di giustizia riparativa e tutela delle vittime di reato» diramate dal Dipartimento per la giustizia Pag. 160minorile e di comunità che hanno recepito anche normative sovranazionali. Sempre con riguardo agli istituti di giustizia riparativa dà conto delle misure previste dal recente decreto legislativo n. 121 del 2018, recante la disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni. Dopo aver ricordato che il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità si è attivato per promuovere la stipula di convenzioni con gli enti territoriali e le Regioni, al fine di assicurare programmi di giustizia riparativa su tutto il territorio nazionale, fornisce alcuni dati statistici sui fenomeni oggetto dell'indagine.
  Dopo aver dato conto delle varie azioni portate avanti dal Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità per il contrasto del fenomeno del bullismo, conclude svolgendo considerazioni sulla recente introduzione del reato di revenge porn.

  La PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito e avverte il Ministro che potrà, ove lo ritenga, anche riservarsi di rispondere per iscritto ai quesiti posti.

  L'onorevole Giuseppina VERSACE (FI) chiede al Ministro se non ritenga necessario, nell'ambito delle politiche di contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, portare avanti anche campagne di comunicazione mediatica finalizzate a sensibilizzare sia gli adulti che i minori più in generale sui rischi connessi all'utilizzo della rete.

  L'onorevole Veronica GIANNONE (Misto) chiede al Ministro se sia a conoscenza dei frequenti ritardi nella risposta delle autorità giudiziarie alle denunce dei genitori delle vittime di atti di bullismo.

  L'onorevole Laura CAVANDOLI (Lega) domanda se siano disponibili dati relativi al numero degli ammonimenti del questore ai minori responsabili di atti di cyberbullismo e dei procedimenti giudiziari connessi ad episodi di bullismo.

  La senatrice Paola BOLDRINI (PD) sottolinea come l'introduzione del nuovo reato di revenge porn sia stata possibile grazie anche alla fattiva collaborazione dei deputati e delle deputate del proprio gruppo. Chiede poi al Ministro se non ritenga opportune modifiche legislative volte a punire gli istigatori d'odio, prevedendo anche stringenti forme di responsabilità per i gestori delle piattaforme.

  L'onorevole SIANI (PD) domanda se ritenga ipotizzabile l'introduzione di un obbligo per tutti i gestori telefonici di installazione su smartphone e tablet di sistemi – gratuiti – di parental control.

  La senatrice Maria SAPONARA (L-SP-PSd'Az) chiede se vi siano statistiche relative ai numeri di suicidi compiuti in conseguenza di atti di bullismo e cyberbullismo. Domanda poi in che modo possano essere perseguiti gli «spettatori» degli atti di bullismo e cyberbullismo.

  Il Ministro BONAFEDE, dopo aver fornito alcune precisazioni, si riserva di rispondere più ampiamente per iscritto ai quesiti posti dai componenti della Commissione.

  La PRESIDENTE ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.
  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi sospeso.

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra minori e ai danni di bambini e adolescenti.
Audizione del Ministro della giustizia.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta del 23 luglio.

  La PRESIDENTE, dopo aver ricordato le questioni oggetto della indagine conoscitiva, dà nuovamente la parola al Ministro.

  Il Ministro BONAFEDE esprime apprezzamento per il lavoro di ricerca ed approfondimento che la Commissione, attraverso Pag. 161l'indagine conoscitiva in titolo, sta compiendo. Si tratta di un tema oggetto di costante attenzione da parte del Ministero, ancor di più in questo momento storico nel quale le recenti notizie giornalistiche in ordine alle inchieste denominate «Veleno» ed «Angeli e Demoni» sui bambini sottratti alle loro famiglie di origine per essere destinati all'affido scuotono la coscienza sociale del Paese. In proposito precisa che il Ministero della giustizia rispetto a tali eventi e nei limiti delle sue competenze istituzionali ha già attivato i suoi poteri di verifica ed approfondimento delle questioni relative alla correttezza dei procedimenti di affido e più in generale dell'operato giurisdizionale. Segnala alla Commissione, in particolare, l'istituzione presso il Ministero della giustizia, con decreto ministeriale del 22 luglio, della «Squadra speciale di giustizia per la protezione dei minori» composta da esperti di diversa professionalità, interni ed esterni al Ministero, che si occupano dei minori. Dopo aver puntualmente illustrato le competenze di questa task force, sottolinea come il Ministero della giustizia sul tema della violenza sui minori e tra minori in generale abbia compiuto scelte di sistema nella ricerca di soluzioni per affrontare questo fenomeno incentrate sul versante repressivo e preventivo insieme.
  Dopo aver fornito alcuni dati statistici sulle dimensioni del fenomeno, rileva come l'evoluzione culturale in relazione alla vittima del reato in generale ed al minore vittima di reato, più in particolare, abbia determinato a livello, sia nazionale che internazionale, la previsione di normative e raccomandazioni che hanno lo scopo di tutelare il minore vittima all'interno e all'esterno del sistema giudiziario. Dopo aver ricordato alcuni tra i più significativi interventi legislativi in materia di tutela dei minori vittime di violenza, si sofferma sulle positive modifiche apportate in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere dalla più volte richiamata legge n. 69 del 2019, sul cosiddetto Codice rosso.

  La PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito.

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az), dopo aver ricordato le numerose criticità evidenziate nel documento approvato dalla Commissione infanzia, nella scorsa legislatura, al termine di una lunga indagine conoscitiva sulle problematiche connesse ai minori fuori famiglia, domanda al Ministro quali iniziative, ulteriori rispetto alla costituzione della task force, intenda adottare per porre rimedio a questa situazione.

  La senatrice Paola BINETTI (FI-BP) sottolinea come i gravi episodi di Bibbiano costituiscano solo alcuni dei casi di malfunzionamento del sistema degli affidi dei minori. Si tratta di un problema infatti di rilievo nazionale. Sono inaccettabili queste violazioni in quanto finiscono per concretizzarsi in una sorta di violenza istituzionalizzata ai danni dei minori. Dopo aver espresso apprezzamento per la proposta di istituzione di una Commissione di inchiesta, della quale auspica di poter far parte, chiede al Ministro quali ulteriori misure intenda adottare per ovviare alle numerose criticità del sistema.

  L'onorevole Maria Teresa BELLUCCI (FDI) esprime preliminarmente apprezzamento sia per l'istituzione della task force ministeriale che per la proposta di legge volta all'istituzione di una Commissione di inchiesta sulle problematiche connesse al sistema sugli affidi dei minori. Le criticità e i limiti del sistema erano stati peraltro già denunciati in occasione delle vicende che avevano visto coinvolta la comunità de Il Forteto. Chiede quindi al Ministro in che modo intenda intervenire, al fine di realizzare in primo luogo un efficace sistema di monitoraggio del sistema degli affidi. La possibilità di disporre di statistiche puntuali e aggiornate potrebbe costituire un importante indicatore per la comprensione anche delle criticità. Pone poi quesiti sulla giustizia minorile, chiedendo al ministro quale sia il proprio orientamento sulla eventuale istituzione di Pag. 162sezioni specializzate, presso i tribunali ordinari e le Corti d'appello, destinate ad avere cognizione in materia di famiglia e minori. In proposito ricorda alla Commissione che il proprio Gruppo ha presentato una proposta di legge in tal senso. Conclude domandando al Ministro se, in relazione ai fatti di Bibbiano, ritenga di dar seguito anche ad eventuali azioni disciplinari.

  La senatrice Paola BOLDRINI (PD) chiede al Ministro se i stringenti termini previsti dal cosiddetto Codice rosso siano sostenibili tenuto conto del complessivo funzionamento della giustizia. Relativamente al sistema degli affidi condivide i rilievi della senatrice Binetti, rilevando come la realtà di Bibbiano non sia purtroppo un unicum a livello nazionale. Il verificarsi di questi episodi tuttavia non deve spingere ad una demonizzazione dell'intero sistema, il quale ha consentito di salvare la vita a molti bambini. Relativamente alla istituzione della task force auspica che i suoi lavori possano tenere conto anche degli esiti della indagine conoscitiva svolta nel corso della passata legislatura dalla Commissione infanzia. Conclude ponendo quesiti in merito alla questione delle incompatibilità dei magistrati onorari minorili e alla necessità di fissare criteri prestabiliti per l'accreditamento delle case famiglia.

  L'onorevole SIANI (PD) chiede al Ministro di chiarire chi componga la squadra speciale istituita dal Ministero con riguardo al sistema degli affidi. Domanda poi al Ministro quale sia il proprio orientamento sulla eventuale previsione di misure volte a tutelare la famiglia e l'infanzia.

  La senatrice Maria SAPONARA (L-SP-PSd'Az) chiede al Ministro se non sia necessario – con riguardo ai procedimenti di affido – assicurare ai genitori un pieno diritto alla difesa garantito anche sul piano dell'assistenza legale gratuita.

  La PRESIDENTE, non essendovi ulteriori richieste di intervento, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.
  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

  La seduta, sospesa alle 11.40, riprende alle 11.50.

Seguito dell'indagine su bullismo e cyberbullismo.
Audizione del Ministro per le disabilità e la famiglia.

  Riprende la procedura informativa dinanzi sospesa.

  La PRESIDENTE ringrazia il Ministro per la Sua disponibilità ad intervenire ai lavori della Commissione, fornendo il proprio autorevole contributo sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo. Ricorda alla Commissione che con l'audizione del Ministro Locatelli si conclude il ciclo di audizioni deliberato con riguardo alla indagine conoscitiva, il cui documento conclusivo sarà esaminato e votato alla ripresa dei lavori.

  Il Ministro LOCATELLI, dopo aver ringraziato la Commissione per l'opportunità, di prendere parte all'indagine conoscitiva in titolo, dà sinteticamente conto del quadro normativo vigente e in particolare della legge n. 71 del 2017.
  Quest'ultima legge, risultato di un ampio dibattito parlamentare, ha colmato un vulnus normativo in materia di condotte ascrivibili al fenomeno del cyberbullismo. Per quanto concerne il bullismo, rileva l'assenza di una definizione legislativa dello stesso
  Si sofferma quindi sulla legge del 2017, e in particolare sulla definizione di cyberbullismo ivi contenuta e sulla istituzione di un Tavolo tecnico ad hoc. In proposito ricorda che il proprio Dipartimento ha attivato un'interlocuzione con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca al fine di dare avvio ai lavori del suddetto Tavolo che si è riunito recentissimamente proprio presso il Dipartimento per le politiche della famiglia.Pag. 163
  Sottolinea poi come sia prioritario aiutare e sostenere le famiglie affinché siano in grado di interpretare i comportamenti aggressivi o di sofferenza dei propri figli ove gli stessi siano soggetti attivi o passivi di bullismo o cyberbullismo. In proposito rileva la necessità di proseguire nell'attuazione delle azioni positive contenute in un protocollo d'Intesa – sottoscritto il 21 dicembre 2018 con il Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca, incentrato sulla collaborazione tra famiglia e scuola per prevenire il cyberbullismo affinché si possa concretizzare al meglio la funzione educativa delle famiglie stesse.
  La Rete è uno spazio che offre grandi opportunità di conoscenza ai ragazzi e alle ragazze solo se usata correttamente.
  È quanto mai essenziale che i genitori esercitino un'attività di controllo, non in senso repressivo/punitivo, ma nel senso di verificare l'uso corretto da parte dei bambini e degli adolescenti delle nuove tecnologie.
  Nell'ambito delle iniziative per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo ricorda poi la Campagna di comunicazione istituzionale intitolata «Stop cyberbullismo», volta a sensibilizzare i cittadini, ed in particolar modo le famiglie con figli adolescenti, sul tema del cyberbullismo offrendo ai genitori specifici strumenti per affrontare situazioni critiche in cui i propri figli sono o vittime di varie forme di bullismo e cyberbullismo o sono essi stessi dei cyberbulli.
  Sottolinea poi come nel mese di febbraio sia stato pubblicato sul sito del Governo e sul sito del Dipartimento per le politiche della famiglia l'Avviso pubblico per la gestione del «114», conclusasi nel mese di maggio scorso con l'individuazione del gestore. Dopo aver fornito alcuni dati statistici sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, evidenzia che il tema oggetto dell'indagine conoscitiva sarà oggetto di attenzione anche da parte dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, organismo collegiale – in fase di ricostituzione e deputato ad elaborare il «Piano di azione e di interventi per la tutela dei diritti e dello sviluppo dei soggetti in età evolutiva» che, quale documento programmatico, traduce in obiettivi e in azioni concrete gli impegni assunti relativamente ai diversi articoli della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, sottoscritta a New York il 20 novembre 1989.

  Il PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito. Avverte il Ministro che potrà, ove lo ritenga, anche riservarsi di rispondere per iscritto ai quesiti posti.

  La senatrice Paola BINETTI (FI-BP) si sofferma sulla questione connessa alla responsabilità e al ruolo dei «commentatori» in rete e in particolare sui social network.

  La senatrice Paola BOLDRINI (PD) pone quesiti sulle misure per il contrasto della povertà educativa e sulla necessità di prevedere programmi di educazione ad un uso consapevole della rete anche per le famiglie.

  L'onorevole Ubaldo PAGANO (PD) si sofferma sul ruolo degli enti locali nelle politiche di contrasto del fenomeno.

  Il presidente PILLON (L-SP-PSd'Az) chiede al Ministro se a suo parere per un efficace contrasto del fenomeno sia più opportuno investire in iniziative educative e formative rivolte anche alle famiglie o sia invece preferibile prevedere interventi di natura tecnico informatica finalizzati a contrastare l'anonimato in rete.

  Dopo una breve replica del Ministro, il quale auspica una proficua e costante collaborazione con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, il PRESIDENTE ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

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Sui lavori della Commissione.

  Il PRESIDENTE ricorda che la Commissione tornerà a riunirsi domani, 31 luglio, alle ore 8, per l'audizione dell'Autorità garante dell'infanzia e dell'adolescenza, sulle linee generali della propria attività e con particolare riguardo alle problematiche connesse ai minori fuori famiglia.

  La seduta termina alle 12.35.

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