CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 luglio 2019
219.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere
COMUNICATO
Pag. 336

  Mercoledì 10 luglio 2019. — Presidenza del presidente Nicola MORRA.

  La seduta comincia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del Regolamento interno, la pubblicità dell'audizione sarà assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione via web tv della Camera dei Deputati. Ricorda inoltre agli auditi che, ai sensi dell'articolo 12, comma 5, del Regolamento interno, hanno la possibilità di richiedere la secretazione della seduta o di parte di essa qualora ritengano di riferire alla Commissione fatti o circostanze che non possano essere divulgate.

Audizione del Direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

  Il PRESIDENTE rivolge un indirizzo di saluto al dottor Bruno Frattasi e introduce i temi dell'audizione odierna.

  Il dottor FRATTASI svolge una relazione sulle attività svolte dall'Agenzia, con particolare riferimento alla gestione delle risorse umane e alle strategie di valorizzazione dei beni sequestrati e confiscati in funzione della loro reimmissione nel circuito produttivo del territorio.

  Intervengono per porre quesiti e svolgere considerazioni i senatori MIRABELLI (PD), Marco PELLEGRINI (M5S), ENDRIZZI (M5S), URRARO (M5S), nonché i deputati PRETTO (Lega), NESCI (M5S), PAOLINI (Lega) e FERRO (FDI).

  Il dottor FRATTASI fornisce i chiarimenti richiesti.

Pag. 337

  Il PRESIDENTE ringrazia il dottor Frattasi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.

  Mercoledì 10 luglio 2019. — Presidenza del presidente Nicola MORRA.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del Regolamento interno, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Deliberazione sui criteri generali di declassificazione di atti e documenti.

  La Commissione riprende l'esame del programma di declassificazione di documenti sospeso nella seduta del 2 luglio scorso. La relatrice, on. SALAFIA, riferisce in merito agli approfondimenti istruttori svolti dal Comitato sul regime degli atti al fine di illustrare i profili e i criteri contenuti nella proposta elaborata.

  Il PRESIDENTE sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.30 è ripresa alle 14.45.

  Il PRESIDENTE pone in votazione la proposta di deliberazione sui criteri generali di declassificazione di atti e documenti che risulta approvata all'unanimità.

  La seduta termina alle 14.47.

Programma di declassificazione Commissione di inchiesta Antimafia.

  Alla luce della decisione del Presidente della Camera dei deputati (1) assunta nel Giorno della Memoria, il 9 maggio 2019, la Commissione di inchiesta ritiene di provvedere, nel solco della propria competenza e della gestione del patrimonio documentale riassunto con la propria delibera del 6 dicembre 2018, ad esaminare una proposta di impianto generale relativa all'opera di declassificazione di atti e documenti. Si tratta di atti formati nel corso dei lavori delle Commissioni Antimafia succedutesi nel corso delle legislature repubblicane.
  L'ipotesi contempla da un lato la semplificazione degli interpelli su atti processuali, dall'altro lato la rimozione del segreto funzionale per le sedute di qualunque organo collegiale, plenario o ristretto, afferente a tutte le cessate commissioni d'inchiesta antimafia, ancorché l'atto o il documento si sia formato tra le mura parlamentari o nel corso di sopralluoghi o missioni.

  (1) Il Presidente della Camera dei deputati, rispondendo alla richiesta avanzata da Carlo Arnoldi (presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di piazza Fontana), ha tra l'altro dichiarato: occorre «mettere a disposizione del pubblico la più ampia platea di informazioni e dati utili a ricostruire la verità storica, e ad accrescere la consapevolezza civica che passa anche dalla conoscenza e dal ricordo. Si tratta, da un lato, di rendere conoscibili documenti ancora oggi non pubblici, dall'altro di rendere meglio fruibili resoconti e atti che nel corso del tempo sono stati messi a disposizione degli studiosi e dei cittadini (...) Proprio a partire da oggi – ha quindi annunciato – è online il portale delle commissioni d'inchiesta all'indirizzo inchieste.camera.it dove saranno accessibili tutti i documenti acquisiti dalle commissioni stesse. Sarà così possibile una consultazione più agevole degli atti, da quelli desecretati ai resoconti. Il portale verrà gradualmente arricchito con la documentazione completa (...) Questo lavoro è stato deciso su mia proposta, dall'Ufficio di Presidenza della Camera nelle scorse settimane e su questo sarà avviata una collaborazione con il Senato. Nella stessa riunione l'Ufficio di Presidenza ha inoltre concordato di procedere nell'iter per rendere conoscibili ulteriori documenti ancora oggi classificati o meglio fruibili documenti già pubblici. E questo a partire dagli atti della Commissione monocamerale d'inchiesta sul terrorismo e sulle stragi, che ha operato nella nona legislatura, della Commissione d'inchiesta sul caso Sindona, della Commissione SIFAR, nonché della Commissione sui crimini nazifascisti (...) A questo scopo ho già provveduto, la scorsa settimana, a trasmettere alle autorità competenti le lettere di interpello, volte a verificare se tuttora sussistano esigenze per il mantenimento delle classifiche originariamente apposte ai documenti acquisiti dalla Commissione Sindona» (ANSA. 09-MAG-19 h. 12:57)

Pag. 338

Interpelli.

  Occorre ricordare che la tipologia di documento formato dall'autorità esterna rimane, comunque, non disponibile da parte della Commissione, in quanto «il dominus del documento può considerarsi il soggetto appositore della classifica di segretezza e l'organo parlamentare è mero «ricevitore e conservatore» dell'atto, di cui è tenuto a rispettare il regime eteronomo. Pertanto la declassifica di atti acquisiti dalla magistratura – allegati o inclusi in un documento processuale, ma con provenienza esterna di secondo grado – resterà subordinata all'obbligo di interpello dell'autorità di governo o amministrativa che sia ente originatore dell'atto, anche dopo il passaggio in giudicato della relativa sentenza. La Commissione di inchiesta potrebbe però propiziare un effetto di semplificazione ulteriore: tale ultimo interpello può essere evitato se si acquisisce l'atto con cui l'ente originatore si è già espresso, d'ufficio o su istanza di parte, sul medesimo documento, declassificandolo in rapporto ad identica copia posseduta da altra istituzione o archivio storico.

Segreto funzionale.

  Gli atti e i documenti, formatisi e originatisi in Commissione, che si intende rendere a regime libero di consultazione e divulgazione dovranno soddisfare i seguenti requisiti:
   si deve trattare di un verbale, di un resoconto o di note riassuntive di lavori o eventualmente di ulteriori atti, comunque tenutisi o formatisi anteriormente al 30 maggio 2001;
   al ricorrere di audizione di soggetti terzi, diversi da parlamentari o rappresentanti del Governo, in carica all'epoca della formazione del documento o del compimento dell'atto, occorre che costoro abbiano accordato liberatoria o siano deceduti; nel caso però di audizione di personale dipendente dei servizi di informazione e sicurezza della Repubblica, anche in caso di decesso dell'audito, verrà richiesta la liberatoria all'amministrazione di appartenenza o a quella legalmente succedutale;
   che non vi sia altra classifica di segretezza che quella originata dalla stessa Commissione cessata o dal suo ufficio stralcio, ovvero che si tratti di atto di segreteria e, come tale, di diritto sottoposto alla classifica di segreto funzionale.

  Con riguardo alla condizione di parlamentari o componenti del Governo all'epoca dell'audizione che li ha visti partecipare ai lavori della Commissione, non occorrerà procedere alla richiesta di liberatoria da parte dei singoli senatori, deputati oppure Ministri, Viceministri o Sottosegretari (2).

Segreto su richiesta dell'interessato.

  Con riguardo al segreto di cui sia richiesta apposizione in corso di seduta (che dunque ai fini della presente delibera viene trattato in modo differente dal segreto funzionale), specie se la richiesta di interrompere la pubblicità proviene dall'interessato, il segreto sarà comunque trattato in modo tale da dover richiedere all'audito l'autorizzazione alla pubblicazione. In quest'ultimo caso, la posizione di senatori, deputati, e componenti del Governo non potrà essere dissimile da quella degli altri terzi. Anche per parlamentari e componenti dell'Esecutivo, dunque, varrà l'onere di richiesta del nulla osta alla pubblicazione dell'intero resoconto della seduta comprensivo dei frammenti e delle parti secretate.

  (2) Occorre brevemente soffermarsi sulle ragioni per le quali seguire tale orientamento a fronte del solo segreto funzionale. In primo luogo, tali soggetti al momento dell'audizione, erano comunque coperti dalle guarentigie tipiche della funzione cui assolvevano e si deve presumere che fossero chiamati a prender parte ai lavori in forza del loro ruolo; ragione per la quale la rimozione del segreto funzionale apposto dalla Commissione non tradisce alcuno specifico affidamento alla segretezza nei loro confronti, nè tanto meno rischia di determinare implicazioni di natura giuridica in loro danno.Pag. 339
  Infine, circa il regime e le modalità di pubblicazione degli atti e dei documenti declassificati a seguito del programma dianzi illustrato, si provvederà a delineare apposite proposte, se del caso in regime di collaborazione con gli Archivi del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati o, entro i limiti di disciplina, anche con soggetti e istituzioni diverse dalle amministrazioni parlamentari.