CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 aprile 2019
169.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
Pag. 229

  Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza della vice presidente Caterina BINI. — Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Leonardo Bellini, accompagnato dalla dottoressa Maria Cappello, dell'Ufficio advocacy istituzionale e campagne del Comitato italiano per il Fondo delle Nazioni unite per l'infanzia (Unicef), e la dottoressa Elisabetta Scala, vice presidente del Movimento italiano genitori (Moige), accompagnata dal dottor Gianluca Amico, responsabile della stessa organizzazione.

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo.
Audizione di rappresentanti del Movimento italiano genitori (Moige) e del Fondo delle Nazioni unite per l'infanzia (Unicef).

  La PRESIDENTE avverte che nella seduta odierna gli auditi sono chiamati a fornire il proprio autorevole contributo sulle questioni afferenti ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Dà quindi la parola alla Vice presidente del Movimento italiano genitori (Moige).

  La dottoressa SCALA sottolinea preliminarmente come la propria organizzazione sia molto attiva sul tema del bullismo e del cyberbullismo. Su queste problematiche, Pag. 230da oltre 10 anni, il Moige ha avviato una collaborazione con il MIUR, la Polizia Postale, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con l'Associazione dei comuni italiani (Anci). Proprio con l'Anci, nei mesi scorsi, è stato siglato un Protocollo d'Intesa con lo scopo di coinvolgere i comuni e le scuole nella prevenzione e nel contrasto al bullismo anche in applicazione della legge n. 71 del 2017 per sostenere i minori vittime di atti di cyberbullismo nonché per rieducare i bulli.
  L'obiettivo primario dei progetti portati avanti dal Moige è quello di formare e informare minori e adulti sulla prevenzione al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo e sul corretto e responsabile uso della rete, oltre a proteggere il minore, compresa la sua privacy e la sua immagine nell'ambito dei servizi di social network e di promuovere la conoscenza e la comprensione riguardo ai rischi, alle norme, alle garanzie e ai diritti dei minori e dei titolari della responsabilità genitoriale.
  Ricorda poi alla Commissione che il Moige ha condotto diverse indagini sul fenomeno del bullismo e, soprattutto, del cyberbullismo, da cui sono emersi dei dati statistici preoccupanti.
  I dati della indagine sul cyberbullismo curata nel 2017 per il Moige dall'Università La Sapienza di Roma hanno evidenziato come un ragazzo su tre renda sempre accessibile «a tutti» il materiale condiviso tramite social e come il venti per cento dei ragazzi non riconoscano gravità e trasgressioni delle regole nelle molestie elettroniche.
  Una seconda indagine del 2019, coordinata dall'Università Europea di Roma, è stata condotta su un campione di ricerca costituito da ben 2.778 ragazzi dagli otto ai diciotto anni. Da tale studio è emerso che l'81 per cento afferma che tutti i dispositivi presenti a casa sono connessi ad internet e che il 21 per cento del campione abitualmente gira video e li diffonde tramite i social. Ancora dalla indagine emerge un dato allarmante: un ragazzo su tre ha dichiarato infatti di essere stato un «cyberbullo», facendo girare video imbarazzanti per prendere in giro i compagni. Preoccupanti sono poi anche i dati sulle fake news: l'83 per cento del campione non verifica la veridicità dei contenuti che legge online.
  Tra le azioni messe in campo in ottica di prevenzione, il Moige ha promosso la campagna «Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo per un Web Sicuro», giunta ormai alla sua terza edizione. Elemento pedagogico fondamentale è la metodologia del peer to peer basata sul coinvolgimento diretto dei ragazzi nella formazione e sensibilizzazione dei coetanei, in attività educational interattive, materiali didattici e open day per promuovere una maggiore consapevolezza delle problematiche legate all'utilizzo improprio del web. Con questa campagna negli ultimi due anni sono stati formati oltre 1.500 «Giovani ambasciatori», ossia ragazzi scelti dai docenti per le loro particolari attitudini e sensibilità e che sono punti di riferimento per i loro coetanei all'interno dell'istituto di appartenenza e attori principali di ogni azione di prevenzione nella lotta al cyberbullismo.
  L'audita ricorda poi che nei mesi scorsi, nell'ambito dell'offerta formativa e nell'ottica della prevenzione e del contrasto al bullismo e al cyberbullismo, è stata istituita la prassi UNI/PdR 42:2018 «Prevenzione e contrasto del bullismo». Si tratta di un documento importante e concreto finalizzato ad individuare i rischi ai quali i minori sono esposti ed assicurare una gestione operativa in grado di eliminarli e/o ridurli.
  Avviandosi a concludere sottolinea la necessità di un intervento, volto in primo luogo a vietare ai minorenni l'accesso ai servizi della società dell'informazione senza il consenso dei genitori. Inoltre ai fini della certificazione della veridicità sull'età del sottoscrittore e quindi della validità del consenso espresso, sarebbe opportuno prevedere che chiunque si accinga alla sottoscrizione sia tenuto ad allegare copia informatica, previa scansione, del proprio documento d'identità e se minorenne tale sottoscrizione dovrà essere posta in essere dall'esercente la potestà genitoriale e/o dal tutore. Ancora, Pag. 231gli Internet service provider dovrebbero predisporre filtri efficaci che impediscano ai minorenni di inserire i propri dati e, soprattutto, impedire il loro l'utilizzo per fini commerciali. Sarebbero infine da promuovere ed incentivare attività di sensibilizzazione della popolazione attraverso campagne informative sul tema del bullismo e del cyberbullismo.

  Il dottor BELLINI sottolinea come anche la propria organizzazione sia particolarmente attiva sul tema del bullismo e del cyberbullismo.
  Fra le iniziative ricorda in primo luogo il progetto formativo «Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti», che vede la collaborazione tra l'Unicef Italia e il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Si tratta di un programma attuato nelle oltre mille scuole «amiche dell'Unicef», volto ad attivare prassi educative per promuovere la conoscenza e l'attuazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Inoltre per l'anno scolastico 2018/2019 il Comitato italiano per l'Unicef ha elaborato una proposta educativa dedicata al bullismo e al cyberbullismo che colloca questi fenomeni all'interno della prospettiva globale offerta dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che utilizza come indicatori privilegiati il superiore interesse del bambino e del ragazzo e i principi di non discriminazione, partecipazione, ascolto e protezione da ogni forma di violenza. Nell'ambito di tale proposta educativa si colloca l'iniziativa dal titolo «Non perdiamoci di vist», e la previsione di una sezione speciale dedicata al bullismo all'interno del progetto «Leggere i diritti attraverso immagini e parole».
  Dopo aver ricordato i progetti portati avanti con l'Associazione Camera nazionale avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni (CamMino), dà conto della guida sull'uso sicuro della rete predisposta per i genitori e diffusa in occasione dell'ultimo Safer Internet day.
  Svolge quindi considerazioni sulla gravità del fenomeno del cyberbullismo, sottolineando come troppo spesso ad atti di bullismo perpetrati tramite la rete adolescenti reagiscano togliendosi la vita, come è accaduto ad Amanda Todd o, in Italia, a Carolina Picchio.
  Si sofferma quindi sulla legge n. 71 del 2017. In proposito lamenta la mancata adozione del Piano di azione ivi contemplato e la decisione di non procedere ad una nuova riconvocazione del tavolo tecnico. Associandosi ad una richiesta già formulata dal Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza ritiene necessaria l'acquisizione di dati in ordine alle procedure di ammonimento del questore e di oscuramento da parte dell'Autorità garante della privacy. Sempre con riguardo alla legge del 2017 ritiene che debba esserne ripensato l'ambito soggettivo di applicazione, consentendo anche ai minori di quattrodici anni di poter inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Dopo aver evidenziato l'importanza della scuola nell'ambito della politica di prevenzione del fenomeno e sottolineato l'inadeguatezza delle risorse stanziate nella legge n. 71, rileva la necessità di un intervento volto a meglio precisare la formazione dei docenti referenti per il cyberbullismo. Conclude ribadendo l'importanza di favorire la diffusione di una corretta consapevolezza digitale, unico strumento in grado di fronteggiare efficacemente questi fenomeni.
  È aperta la discussione.

  La presidente Caterina BINI (PD), chiede ai rappresentanti del Moige in che modo le loro proposte di intervento si possano coniugare col fatto che attualmente la gran parte dei social network e delle altre piattaforme ha sede in paesi non europei e che pertanto con riguardo ad essi la legislazione italiana rischia di non poter trovare applicazione.

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az), chiede agli auditi quali possano essere le ulteriori strategie da seguire per favorire l'alleanza scuola/famiglia nella politica di Pag. 232contrasto al fenomeno. Rileva peraltro come molto spesso alcuni strumenti, quali ad esempio i filtri nell'accesso ai contenuti digitali da parte di minorenni, pur esistenti non sia noti.

  L'onorevole Laura CAVANDOLI (Lega) si sofferma sulla questione dell'educazione civica nelle scuole e sulle iniziative legislative promosse dal proprio Gruppo in tal senso. A suo parere il problema del bullismo e del cyberbullismo non può essere affrontato con iniziative formative saltuarie, me necessiti di attività regolari e periodiche.

  L'onorevole Ketty FOGLIANI (Lega) pone quesiti in ordine alla proposta avanzata dalla Vice presidente del Moige in tema di certificazione della veridicità sull'età del sottoscrittore.

  L'onorevole Carmela GRIPPA (M5S) chiede ai rappresentanti dell'Unicef di far avere alla Commissione copia del materiale distribuito nelle scuole nell'ambito delle iniziative e dei progetti richiamati.

  La PRESIDENTE, non essendovi ulteriori richieste di intervento, dichiara chiuso il dibattito.
  Dopo una breve precisazione della vice presidente del Moige, dottoressa Elisabetta SCALA, la PRESIDENTE, stante l'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea del Senato, invita gli auditi a far pervenire per iscritto le risposte ai quesiti posti.
  Dichiara quindi chiusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 9.20.