CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 marzo 2019
164.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 45

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 26 marzo 2019.

Audizione del Responsabile dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, nell'ambito dell'esame della proposta di legge recante «Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino» (C. 622 Golinelli).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 11.05 alle 12.

SEDE REFERENTE

  Martedì 26 marzo 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 12.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta Pag. 46sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino.
C. 622.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 febbraio 2019.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che con l'audizione appena svolta si è conclusa l'attività conoscitiva della Commissione.
  Ricorda, quindi, che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti per la giornata di venerdì 29 marzo.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) prende atto della fissazione del termine degli emendamenti e preannuncia l'intenzione di presentare alcune proposte di modifica del testo del provvedimento.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.10.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 26 marzo 2019.

Audizione dell'Avvocato Filippo Bigot, in materia di associazioni professionali a carattere sindacale del personale militare.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.10 alle 12.35.

SEDE REFERENTE

  Martedì 26 marzo 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 12.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale del personale militare.
C. 875 Corda e C. 1060 Maria Tripodi.

(Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 29 gennaio 2019.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che con l'audizione appena svolta si è concluso il ciclo di audizioni deliberato dalla Commissione.
  Ricorda, quindi, che, nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 19 marzo scorso, la relatrice ha preannunciato di voler proporre di adottare come testo base il testo della proposta di legge C. 875, a sua prima firma. Nella successiva riunione del 21 marzo, l'Ufficio di presidenza ha poi convenuto di fissare come termine per la presentazione degli emendamenti giovedì 4 aprile 2019.

  Alberto PAGANI (PD) fa presente che il gruppo del Partito democratico aveva, in un primo momento, valutato l'opportunità di non presentare una proposta di legge e Pag. 47di fornire il proprio contributo al dibattito in altra forma.
  Evidenzia, tuttavia, che l'intensa attività conoscitiva svolta dalla Commissione ha portato a mutare il precedente convincimento e segnala che ha appena depositato un'iniziativa legislativa sulla medesima materia.
  Manifesta, quindi, l'esigenza di lavorare proficuamente per licenziare un buon provvedimento e domanda alla relatrice se sia disposta ad attendere la prossima seduta prima di proporre l'adozione di un testo base, valutando anche la possibilità di produrre un testo unificato.

  Salvatore DEIDDA (FdI) evidenzia come anche il gruppo di Fratelli d'Italia si trovi nelle medesime condizioni appena esposte dal collega del Partito democratico.
  Sottolinea come le audizioni svolte abbiano fatto emergere diverse criticità con riferimento ai testi delle due proposte di legge in esame, che necessitano di essere migliorati anche sotto il punto di vista della loro formulazione scritta.
  Non comprende, dunque, le ragioni che inducono la relatrice a procedere così speditamente e manifesta perplessità per la tempistica proposta che rinuncia ad acquisire i contributi utili dai testi delle proposte di legge in fase di presentazione.
  Preannuncia, quindi, la presentazione di proposte emendative, anche interamente sostitutive del testo base, da parte del proprio gruppo.

  Maria TRIPODI (FI) non contesta nel merito la scelta della relatrice di adottare il testo della proposta di legge C. 875 Corda come testo base, ma sottolinea come tale scelta avvenga senza aver tentato di raggiungere la più ampia condivisione possibile.
  Osserva come la complessità della materia affrontata dovrebbe suggerire alla maggioranza di operare con maggiore oculatezza e ribadisce l'importanza di ricercare il coinvolgimento di tutti gruppi presenti in Commissione.

  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, ricorda come abbia sempre manifestato la propria disponibilità a svolgere un dibattito ampio e adeguato all'importanza del tema affrontato. Ne è prova il fatto che il ciclo di audizioni deliberato dalla Commissione ha recepito le proposte provenienti da tutti i gruppi, ascoltando una grande varietà di soggetti.
  Rileva, quindi, che la proposta di legge C. 875, a sua prima firma, nasce dall'esigenza di legiferare in un campo lasciato vuoto dalla recente sentenza della Corte costituzionale n. 120 del 2018, che ha abolito il divieto di costituire sindacati militari dichiarando la parziale incostituzionalità del secondo comma dell'articolo 1475 del Codice dell'ordinamento militare. Si tratta di un'iniziativa che doveva essere assunta dal Parlamento già in seguito alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) e che, invece, nella scorsa legislatura è stata avversata dai gruppi allora in maggioranza.
  Non condivide, dunque, le critiche rivolte con riguardo alla tempistica assai spedita e sottolinea, invece, come l'attività conoscitiva abbia reso evidente che il testo della sua proposta di legge è il più completo.
  Ribadisce, quindi, la necessità di non dilatare ulteriormente i tempi attendendo la presentazione di ulteriori proposte di legge che servirebbero solo per non lasciare che l'iniziativa in esame possa essere attribuita unicamente al gruppo del M5S che già dalla scorsa legislatura aveva chiesto il riconoscimento dei sindacati ancora prima dell'intervento della Corte costituzionale.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) rammenta che la posizione del proprio gruppo è stata sin dall'inizio quella di non voler attribuire la paternità della riforma della rappresentanza dei diritti dei militari ad una specifica parte, ma piuttosto quella di operare una riforma in grado di contemperare due diverse esigenze: da un lato, la necessità di produrre una normativa che la sentenza della Corte costituzionale ha aperto all'intervento del legislatore; dall'altro Pag. 48il bisogno di assicurare l'efficienza dello strumento militare.
  Per tale ragione il proprio gruppo non ha elaborato una propria proposta di legge, ma ha preferito lavorare insieme ai colleghi della maggioranza per presentare un testo da poter migliorare nel corso dell'esame in Commissione.
  Rivendica, quindi, la bontà del lavoro finora svolto, che ha permesso di raccogliere numerosi spunti di riflessione assai utili per incidere proficuamente sul testo iniziale.
  Pur ritenendo opportuno procedere con cautela, ritiene che l'istruttoria sia stata svolta senza una compressione dei tempi.
  Auspica, quindi, che l'obiettivo dell'iniziativa legislativa possa essere raggiunto con la più ampia condivisione possibile dal momento che riforma in oggetto serve all'istituzione militare, che non appartiene né alla maggioranza, né all'opposizione.
  Invita, quindi, tutti i gruppi a proseguire nel lavoro finora svolto e a non irrigidirsi sulle singole posizioni.

  Salvatore DEIDDA (FdI) manifesta stupore per il tono del dibattito poiché il tema del provvedimento è stato finora affrontato dai gruppi con grande serenità.
  Ritiene che nessuno voglia sottrarre al M5S il merito di aver per primo proposto l'introduzione dei sindacati nel mondo militare.
  Sottolinea, invece, come il proprio gruppo abbia sempre espresso perplessità su un tema così delicato che merita sicuramente di essere affrontato con prudenza. Lo dimostra il fatto che, a seguito dell'avvio dell'esame delle proposte di legge, si siano verificati momenti di grande tensione fra i membri della rappresentanza militare e i rappresentanti dei sindacati riconosciuti.
  È necessario, dunque, rendere il clima più sereno anche perché gli stessi sindacati non riconosciuti hanno espresso dubbi e perplessità su un testo che ha deluso le aspettative di chi auspicava il definitivo superamento dei limiti manifestati dalla rappresentanza militare.
  Ribadisce, quindi, la volontà di volere contribuire alla redazione di un testo quanto più possibile integrato e condiviso, ben fatto anche sotto il profilo della sua armonizzazione con la legislazione vigente come sottolineato nel corso dell'audizione dell'Avvocato generale dello Stato.

  Elio VITO (FI) auspica che le distanze tra la maggioranza e l'opposizione si possano ridurre poiché è importante fare una buona legge, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di una legge attesa e dovuta.
  Occorre, quindi, sì procedere con urgenza, ma senza commettere errori per la troppa fretta.
  Rivolge, quindi, un invito alla relatrice affinché voglia correttamente attendere il contributo imminente annunciato dai gruppi del Partito democratico e di Fratelli d'Italia, rinunciando a adottare il testo base nella seduta odierna.
  Non comprende, infatti, le ragioni che spingono ad adottare oggi un testo base che dovrà comunque essere modificato in più parti attraverso un'intensa attività emendativa quando, invece, la relatrice potrebbe presentare un testo unificato che tenga conto degli esiti delle audizioni svolte e dei contributi ritenuti meritevoli delle altre proposte di legge in materia. Oltre ad essere più razionale, tale scelta consentirebbe di seguire un percorso assai più snello e rapido poiché non occorrerebbe presentare numerosi emendamenti. Dunque, sarebbe più vantaggioso anche sotto il profilo dell'economia procedurale.
  Conclude sottolineando che qualora la relatrice non volesse accogliere l'invito, il gruppo di Forza Italia non potrebbe votare favorevolmente l'adozione del testo base.

  Antonio DEL MONACO (M5S) non comprende le ragioni che hanno portato ad aspettare la conclusione dell'attività conoscitiva per presentare altre iniziative legislative sulla materia.
  Ritiene, pertanto che sia opportuno fissare un punto fermo adottando il testo base e poi procedere a migliorare il provvedimento esaminando in maniera scrupolosa le varie proposte emendative.

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  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, ringrazia il collega Vito per l'intervento che, a suo avviso, mette in evidenza la scelta della maggioranza di dare finalmente corso ad un provvedimento che in passato è stato da più parti avversato.
  Si tratta di una posizione che, coerentemente, viene adesso portata avanti e, pertanto, ribadisce il proprio convincimento di procedere sin da ora all'adozione del testo base.

  Wanda FERRO (FdI) sottolinea, a sua volta, l'esigenza di fare una buona legge e di non adottare in questa seduta un testo base che verrebbe ampiamente sconfessato dalle modifiche apportate durante l'esame degli emendamenti.
  Auspica, quindi, che si possa fare un'ulteriore riflessione, ritenendo poco costruttivo procedere troppo speditamente.

  Maria TRIPODI (FI) preannuncia un voto di astensione da parte del gruppo di Forza Italia.

  La Commissione delibera di adottare come testo base, per il seguito dell'esame, il testo della proposta di legge C. 875, a prima firma della deputata Corda.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame d altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 26 marzo 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 13.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifiche al codice di procedura penale: disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
C. 1455 Governo.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alessandra ERMELLINO (M5S), relatrice, osserva che la Commissione Difesa è chiamata ad esprimere il parere alla Commissione Giustizia sul testo, come risultante dalle proposte emendative approvate, delle abbinate proposte recanti Disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
  Scopo di tali proposte è quello di rafforzare le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica.
  Sottolinea, preliminarmente, che oltre il 90 per cento delle vittime non denuncia le violenze subite e che, nel contrasto di tale fenomeno, riveste un'importanza fondamentale l'ascolto delle situazioni vissute dalle stesse, in gran parte donne e bambini. Evidenzia, quindi, l'importanza di fornire alle Forze dell'ordine interessate gli strumenti e le conoscenze necessarie per affrontare tale emergenza.
  In estrema sintesi, il provvedimento – composto originariamente da 5 articoli, diventati 14 a seguito dell'approvazione di numerosi articoli aggiuntivi – individua un catalogo di reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere e, in relazione a queste fattispecie, interviene sul codice di procedura penale al fine di velocizzare l'instaurazione del procedimento penale e, conseguentemente, accelerare l'eventuale adozione di provvedimenti di protezione delle vittime.Pag. 50
  La violenza domestica o di genere viene ricondotta ad una serie di fattispecie in relazione alle quali l'articolo 1 prevede che la polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, riferisca immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale; l'articolo 2, che il pubblico ministero, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, assuma informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato; infine, l'articolo 3 prevede che la polizia giudiziaria proceda senza ritardo al compimento degli atti di indagine delegati dal pubblico ministero e ponga senza ritardo a disposizione dello stesso la documentazione delle attività svolte.
  Per quanto riguarda gli aspetti che interessano le competenze della nostra Commissione, segnala l'articolo 4 che prevede l'attivazione di specifici corsi di formazione per il personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri e della Polizia penitenziaria che esercita funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria in relazione alla prevenzione e al perseguimento dei reati di violenza domestica e di genere o che interviene nel trattamento penitenziario delle persone condannate per reati di violenza domestica e di genere.
  In particolare, i corsi dovranno essere attivati dagli istituti di formazione dei diversi Corpi, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge, sulla base di contenuti omogenei che dovranno essere individuati con decreto del Presidente del Consiglio, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione, dell'interno, della giustizia e della difesa.
  Al riguardo, segnala che per il personale individuato dalle diverse amministrazioni la frequenza dei corsi è obbligatoria.
  Fa presente, inoltre, che durante l'esame degli emendamenti non sono state modificate parti di competenza della Commissione Difesa.
  Nel concludere il suo intervento presenta e illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Il sottosegretario Angelo TOFALO condivide la proposta della relatrice e fa presente che la Difesa sta lavorando affinché si possano disporre misure di prevenzione personale, ai sensi dell'articolo 4 del codice delle leggi antimafia (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159), nei confronti dei soggetti indagati di maltrattamenti verso familiari o conviventi.

  Salvatore DEIDDA (FdI) annuncia il voto favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 13.35.

COMITATO DEI NOVE

  Martedì 26 marzo 2019.

Avvio di un progetto sperimentale per la realizzazione di percorsi formativi in ambito militare per i cittadini di età compresa tra diciotto e ventidue anni. C. 1012.

  Il Comitato dei nove si è svolto dalle 14.40 alle 14.55.

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