CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 marzo 2019
156.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Mercoledì 13 marzo 2019. — Presidenza della Presidente Licia RONZULLI. — Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Pietro Guidani, presidente di Assotelecomunicazioni, accompagnato dalla dottoressa Laura di Raimondo, direttore e dalla dottoressa Marzia Minozzi, responsabile regolamentazione e normativa, il dottor Paolo Di Bartolomei, responsabile dei rapporti con le Istituzioni nazionali e internazionali di Tim spa, accompagnato dal dottor Carlo De Martino, responsabile delle comunicazioni digitali e dei progetti CSV, il dottor Paolo Pinzoni, responsabile delle relazioni istituzionali nazionali di Vodafone Italia spa e la dottoressa Sabina Strazzullo, responsabile relazioni istituzionali di Wind Tre spa.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo.
Audizione di rappresentanti di Assotelecomunicazioni, Tim spa, Vodafone Italia spa e Wind Tre spa.

  La PRESIDENTE nel ringraziare gli auditi per la loro disponibilità a partecipare Pag. 186ai lavori della Commissione, ricorda che questi sono chiamati, in questa sede, a fornire il loro autorevole contributo sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo.
  Dà quindi la parola al Presidente di Assotelecomunicazioni.

  Il dottor GUINDANI precisa, preliminarmente che Assotelecomunicazioni è l'associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta la filiera delle telecomunicazioni costituita dalle imprese delle diverse aree merceologiche che le appartengono, tra le quali, tra le altre, le imprese che gestiscono reti di telecomunicazioni fisse e radio-mobili e servizi digitali accessori, i produttori ed i fornitori di terminali-utente, i produttori ed i fornitori di infrastrutture di rete.
  Con riguardo al fenomeno del cyberbullismo osserva come le offese perpetrate sulla rete siano particolarmente riprovevoli, in quanto oltre ad impedire ogni forma di immediata interlocuzione della vittima, si connotano per una pericolosa viralità.
  Il principale strumento per affrontare il fenomeno è rappresentato dalla prevenzione nel cui ambito un ruolo di rilievo è svolto dalla educazione. In questo contesto si inserisce l'attività svolta dagli operatori delle comunicazioni, insieme al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e agli istituti scolastici, finalizzata alla realizzazione di un vero e proprio galateo della comunicazione.
  Le società rappresentate da Assotelecomunicazioni in questa sede, in quanto fornitori di comunicazioni elettroniche, di fatto non hanno il diretto controllo dei contenuti immessi in rete. Sulle reti, infatti, le informazioni navigano in forma criptata e l'accesso a tali informazioni è possibile solo a fronte della esplicita richiesta dell'autorità giudiziaria.
  Con riguardo alla legge n. 71 del 2017 sottolinea l'importanza di aver previsto un sistema di obbligatoria rimozione del contenuto lesivo – su richiesta dell'interessato – da parte dei gestori dei siti ovvero in subordine da parte del Garante della privacy.
  Ricorda quindi le attività di sensibilizzazione e di educazione ad un corretto uso della rete portati avanti da Assotelecomunicazioni fra le quali le iniziative «Una vita da social» e «Generazioni connesse».
  Qualsiasi tipo di intervento formativo non può però prescindere dal ruolo educativo spettante alle stesse famiglie, le quali per prime devono incentivare un uso consapevole degli strumenti elettronici e favorire la comunicazione interpersonale, rispetto a quella digitale.

  Il dottor DI BARTOLOMEI sottolinea come la questione della sicurezza in rete costituisca una priorità per la propria azienda, la quale è attiva nel diffondere buone pratiche di navigazione. La questione del cyberbullismo deve essere inquadrata nell'ambito della più ampia problematica dello sviluppo dell'uso delle nuove tecnologie soprattutto fra i giovani. È indubbio che soprattutto per i nativi digitali la socializzazione passi in larga parte attraverso la rete e in particolare gli smartphones. A questo esponenziale utilizzo di internet devices non fa riscontro però una adeguata alfabetizzazione digitale e una idonea consapevolezza dei rischi. La situazione è inoltre aggravata da un evidente gap intergenerazionale fra adulti e nativi digitali.
  Dal 2006 la propria azienda, con il coinvolgimento anche di interlocutori istituzionali, è impegnata in progetti volti a formare e educare i nuovi cittadini digitali. La Tim s.p.a. è inoltre parte del Sistema integrato delle Comunicazioni (SIC) e del Board europeo Alliance to better protect minors online.
  Si sofferma quindi sulla legge n. 71 del 2017, della quale apprezza soprattutto la logica di prevenzione. Sarebbe auspicabile una rapida convocazione del Tavolo di lavoro contemplato da tale provvedimento. Conclude sottolineando l'importanza di prevedere idonei finanziamenti per incentivare le attività formative nelle scuole e in collaborazione con le stesse.

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  L'onorevole SIANI (PD) prende brevemente la parola per chiedere se non vi siano modalità idonee a tutelare i minori che navigano in rete, percorrendo queste «autostrade delle informazioni».

  Il dottor GUINDANI, replicando all'onorevole Siani, osserva come la questione della sicurezza in rete dei minori sia al centro di un dibattito a livello internazionale. Sul piano tecnologico è necessario prendere atto della circostanza per la quale le reti consentono la navigazione esclusivamente criptata delle informazioni. Su un piano giuridico poi, a fronte di esplicite richieste dell'autorità giudiziaria, è possibile violare la segretezza e consentire l'ispezione dei contenuti.
  La questione peraltro si inserisce nella più ampia riflessione sulla cosiddetta net neutrality per la quale le reti di comunicazione devono garantire la libertà di comunicazione. Più in generale l'intervento sui contenuti deve essere rivolto più che ai gestori delle reti agli operatori dei servizi.

  Il dottor PINZONE, nell'illustrare le principali iniziative messe in campo dalla Vodafone s.p.a., si sofferma dapprima sul servizio Keepers, promosso insieme al Movimento Italiano Genitori (Moige). Keepers funziona attraverso un'app che implementa sistemi di intelligenza artificiale in grado di rilevare una situazione di pericolo sul dispositivo di un minore e di avvisarne in tempo reale il genitore. In particolare, la tecnologia alla base di Keepers è in grado di captare e bloccare le parole chiave considerate «pericolose» che vengono scambiate sui social e sulle app di comunicazione e di segnalarle al genitore, consentendogli un intervento tempestivo. Inoltre Keepers offre anche funzionalità di parental control sulla navigazione, consente la geolocalizzazione del minore da parte del genitore e non è rimuovibile o disinstallabile dal dispositivo senza l'autorizzazione del genitore.
  Fra gli ulteriori strumenti a protezione dei minori ricorda «Rete Sicura» e «Protezione Bambino». Rete Sicura è il servizio che Vodafone offre ai clienti che utilizzano la propria rete per navigare in sicurezza, al riparo da attacchi di virus, malware e phishing, tutelando i dati più sensibili dei propri clienti, come foto e informazioni personali.
  Protezione Bambino tutela la navigazione dei minori attraverso dei profili predefiniti che inibiscono l'accesso a selezioni di categorie considerate non adatte.
  Oltre a sviluppare e fornire queste soluzioni volte a rafforzare la concreta azione quotidiana contro il cyberbullismo e tutti gli altri rischi per l'incolumità dei più giovani, Vodafone s.p.a. è particolarmente impegnata nella formazione e, in generale, nella creazione di una cultura diffusa che consenta di prevenire l'insorgere di rischi per i minori. In questo contesto si inseriscono le iniziative portate avanti in collaborazione con la Polizia postale e delle comunicazioni.
  Inoltre, sempre con l'obiettivo di creare una cultura di prevenzione dei fenomeni di cyberbullismo, la Fondazione Vodafone Italia, insieme con il Moige e la Polizia postale e delle comunicazioni, ha lanciato il progetto «Giovani Ambasciatori contro il cyberbullismo».
  Infine, ricorda che il Gruppo Vodafone ha collaborato alla Campagna «Diana Awards anti-bullismo» per creare «Be Strong Online», un nuovo programma formativo gratuito per gli studenti che gli consente di aiutarsi l'un l'altro ad esplorare il mondo digitale e a conoscerne le minacce. «Be Strong Online» utilizza un approccio peer-to-peer per rafforzare gli studenti e consentire loro di condividere la conoscenza del mondo digitale con studenti più giovani.
  Prende quindi brevemente la parola la presidente RONZULLI per associarsi all'auspicio di una rapida costituzione del Tavolo di lavoro previsto dalla legge n. 71 del 2017.

  Interviene, poi, la dottoressa STRAZZULLO, la quale esprime apprezzamento per l'attenzione che il Parlamento mostra nei confronti del fenomeno. Il cyberbullismo pone delle questioni irrisolvibili, in Pag. 188quanto la viralità che connota la circolazione delle informazioni sulla rete impedisce di limitarne la diffusione. Fornisce quindi alcuni dati in ordine alla diffusione di Internet e di smartphone con particolare riguardo ai minori.
  Con riguardo alla propria azienda osserva come la lotta al cyberbullismo sia portata avanti attraverso due linee di intervento: la sensibilizzazione e la previsione di sistemi di blocco sui devices. Proprio nell'ambito delle attività di sensibilizzazione, rivolte non solo ai minori, ma anche agli adulti, si inseriscono tre campagna pubblicitarie che l'azienda ha condotto qualche anno fa, incentrate a promuovere il contatto fisico e l'interazione personale e a abbandonare i cellulari.
  Per quanto concerne gli strumenti di protezione a tutela dei minori ricorda l'app la propria azienda ha previsto Wind ha attivato una app chiamata Family protect, nonché la possibilità di sospendere la navigazione in certe fasce orarie e di attivare sistemi di geolocalizzazione.
  È aperta la discussione.

  Prende quindi la parola la senatrice Paola BINETTI (FI-BP) la quale ritiene che debba essere abbattuto il velo dell'anonimato della rete il quale assicura di fatto una certa impunità a coloro che commettono atti di cyberbullismo. Ritiene inoltre inaccettabile il fatto che, differentemente da quanto avvenga con la carta stampata, non siano previste forme di rettifica o riparazione. Infine sarebbe auspicabile prevedere sistemi volti a sollecitare una più attenta ponderazione nel caso di pubblicazione online di contenuti.

  L'onorevole SIANI ritiene che gli strumenti previsti dalle compagnie telefoniche, per quanto apprezzabili, scontino il limite della loro non gratuità. Questi sistemi dovrebbero essere previsti per tutti i devices al momento del loro acquisto.

  La presidente RONZULLI chiede agli auditi di chiarire se le app alle quali hanno fatto cenno siano a pagamento. Sarebbe necessario infatti che questi strumenti divenissero obbligatori anche – ove necessario – attraverso una previsione legislativa.

  Il dottor PINZONI osserva come i costi di keepers siano contenuti per gli utenti adulti e gratuiti per quelli che hanno meno di 14 anni. Queste app hanno dei costi di sviluppo dei quali si fanno carico le aziende, pertanto qualora si volessero rendere obbligatorie sarebbe necessario valutare anche l'introduzione di forme di finanziamento pubblico volti a sostenere almeno parte di tali costi.

  La PRESIDENTE precisa che, similmente a quanto è avvenuto con l'obbligo di installazione su ogni autoveicolo di sistemi di airbag al quale non ha fatto riscontro nessun tipo di incentivo pubblico, anche in questo caso qualora vi fosse una imposizione legislativa gli operatori dovrebbero adeguarsi.

  Il dottor PINZONI precisa che nel caso delle ditte di produzione di autoveicoli, l'obbligatoria installazione di sistemi di airbag ha determinato fra le altri un progressivo aumento del costo dei veicoli stessi. Nel caso del mondo della telefonia qualora si volessero prevedere come obbligatori questi sistemi, non sarebbe difficile ipotizzare un aumento delle tariffe per tutti gli utenti.

  La dottoressa STRAZZULLO ribadisce che il cyberbullismo è come un virus il quale una volta entrato in circolazione sulla rete non può essere curato. Inoltre per quanto concerne i gestori della rete il fatto che le informazioni circolino in modo criptato impedisce qualsiasi tipo di intervento se non a fronte di una esplicita richiesta della magistratura. Relativamente alla obbligatoria previsione di sistemi di protezione sottolinea come negli ultimi anni le telecomunicazioni abbiano perso gran parte dei profitti a fronte di un aumento consistente degli investimenti. Sarebbe pertanto auspicabile prevedere quanto meno a fronte di un eventuale Pag. 189obbligo alcuni sgravi per gli investimenti da porre in essere.

  Il dottor DI BARTOLOMEI ribadisce l'importanza di puntare sulle attività preventive volte ad incentivare l'uso consapevole della rete. Relativamente alle app a protezione dei minori osserva come esse siano, per quanto riguarda Tim s.p.a., gratuite nell'ambito degli abbonamenti cosiddetti young.

  La PRESIDENTE ringrazia gli auditi per la loro partecipazione e dichiara chiusa l'audizione.
  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

Sulla Missione all'ICAM Di Lauro (AV).

  La PRESIDENTE ricorda che nella giornata di lunedì 11 marzo una delegazione della Commissione, composta dagli onorevoli Siani, Prestipino e Spena e dai senatori Mautone e Angrisani si è recata in missione all'ICAM di Lauro (Avellino) per verificare, anche attraverso l'incontro con il direttore della struttura, con il Garante delle persone private della libertà personale della Regione Campania, con le madri-detenute e soprattutto con i bambini – le reali condizioni di vita dei minori e la presenza di eventuali problematiche e criticità.

  La seduta termina alle 15.55.