CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 febbraio 2019
138.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Mercoledì 6 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Licia RONZULLI. — Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, la dottoressa Filomena Albano, presidente dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

  La seduta comincia alle 8.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo: audizione del Presidente dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

  La presidente RONZULLI, dopo aver ringraziato la dottoressa Albano per la Sua disponibilità ad intervenire nuovamente ai lavori della Commissione, ricorda che la Garante è chiamata, in questa sede, a fornire il Suo autorevole contributo sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo.

  La dottoressa ALBANO osserva che l'audizione odierna sia quanto mai opportuna, visto che proprio questa settimana ricorre il Safer Internet Day (SID), che quest'anno, con un evento organizzato a Milano nella giornata di ieri, è stato dedicato al tema «Contro il cyberbullismo una nuova alleanza tra scuola e famiglia». A tale evento, al quale ha preso parte personalmente, insieme al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e al Ministro per la famiglia e le disabilità, sono intervenuti i partner del Consorzio di Generazioni Connesse. Pag. 26
  La Garante ricorda poi alla Commissione che quest'anno, in concomitanza con il Safer Internet Day, si è celebrata anche la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola, con l'iniziativa «Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo».
  Rileva quindi come nella Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 non siano presenti diretti riferimenti ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Nonostante l'assenza di testuali richiami, tali problematiche trovano comunque una disciplina nell'ambito dei più generali principi riconosciuti dalla Convenzione. In particolare nell'articolo 2, il quale vieta ogni forma di discriminazione; nell'articolo 16, per il quale i minori non devono subire nessuna forma di interferenza arbitraria o illegale nella loro vita privata; nell'articolo 17, il quale impone agli Stati parti di riconoscere l'importanza della funzione esercitata dai mass media e di vigilare affinché il fanciullo possa accedere ad informazioni e a materiali provenienti da fonti nazionali e internazionali varie; nell'articolo 19, il quale prevede che gli Stati parti adottino ogni misura per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento; nell'articolo 24 che riconosce il diritto alla salute dei fanciulli ed infine all'articolo 28, il quale riconosce il diritto dei minori all'educazione.
  Sottolinea quindi l'esigenza di una riflessione su tali fenomeni, volta in primo luogo a definire i rapporti tra bullismo e cyberbullismo e in secondo luogo a chiarire se e in che termini si tratti di fenomeni nuovi.
  Con riguardo al bullismo la Garante ritiene che, senza dubbio, si tratti di un fenomeno tutt'altro che recente, come è dimostrato dalla magistrale descrizione del «bullo» Franti nel Libro cuore.
  Diversamente dal bullismo, il cyberbullismo è, invece, un fenomeno nuovo, legato all'era digitale. Pur accomunato da una matrice comune il cyberbullismo si discosta dal tradizionale bullismo per le modalità e per la sua diffusività. L'utilizzo della rete se da un lato amplifica l'effetto della condotta violenta o aggressiva, dall'altro «deresponsabilizza» l'autore del fatto, il quale, a motivo del filtro del web, non ha l'immediata percezione della gravità del danno procurato alla vittima. Davanti a tali fenomeni i genitori, «immigrati digitali», restano spesso impotenti, ignorando in molti casi gli strumenti di intervento più adeguati.
  La dottoressa Albano osserva quindi come l'attività dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza per far fronte a tali fenomeni si sia sostanziata in iniziative di formazione ed educative. In questo contesto si inserisce il progetto «Dallo scontro all'incontro: mediando si impara», promosso per diffondere tra i ragazzi la cultura della mediazione. Partendo dalla consapevolezza che il conflitto rappresenta un aspetto inevitabile delle relazioni umane, tale progetto mira a trasmettere l'idea che saper comunicare efficacemente, imparare a riconoscere le emozioni e gestire positivamente la conflittualità costituisce un valore aggiunto e una risorsa preziosa nei rapporti interpersonali.
  Ricorda poi il progetto «Riparare: conflitti e mediazione a scuola», che ha visto, anche questo, il coinvolgimento di numerosi studenti. Di fronte al ripetersi di episodi di bullismo il rimedio più efficace è rappresentato proprio dalla promozione della «cultura della mediazione» tra i ragazzi.
  Oltre che con le realtà scolastiche l'Autorità garante ha avviato negli ultimi anni importanti collaborazioni, da un lato, con la Scuola superiore della Magistratura e, dall'altro, con la Scuola della Polizia. In particolare sono stati avviati programmi di e-learning volti a sensibilizzare e formare gli agenti sulle questioni del bullismo e del cyberbullismo.
  Il tema del cyberbullismo implica una riflessione più ampia sulla questione relativa all'accesso dei minori alla rete. Con il decreto legislativo n. 101 del 2018, con il quale sono state introdotte norme di adeguamento dell'ordinamento nazionale Pag. 27al nuovo Regolamento europeo sulla privacy, è stata fissata a 14 anni l'età per il consenso digitale. In proposito rileva come il Regolamento europeo, pur riconoscendo agli Stati membri la facoltà di ridurre la soglia di età minima per accedere ai servizi web, individui come soglia i 16 anni. La scelta italiana non è stata condivisa dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza che, nel parere reso alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alle Commissioni parlamentari, aveva espresso il convincimento che l'età minima dovesse attestarsi ai 16 anni.
  A ben vedere gli adolescenti che si accostano alla rete lo fanno senza una adeguata «consapevolezza digitale» e ignorando i rischi che si celano dietro il gratuito accesso ai social networks. Da un confronto con i membri della Consulta dei ragazzi è emersa la scarsa cognizione del tema del trattamento e della riservatezza dei dati e del rapporto tra profilazione e pubblicità targhettizzata. In proposito sottolinea come la profilazione soprattutto quando riguarda adolescenti rischia di condizionare gravemente lo sviluppo della loro personalità.
  Si sofferma quindi sulla legge n. 71 del 2017, con la quale il legislatore – anche a fronte di drammatici episodi di cronaca – ha inteso affrontare il problema del cyberbullismo. Tale legge costituisce un importante strumento di contrasto, nella parte in cui, correttamente, affronta la questione in chiave formativo-educativa e non ricorrendo a meri strumenti repressivi. Questo approccio è quanto mai apprezzabile nella parte in cui gli episodi di cyberbullismo vedono coinvolti il più delle volte non solo come vittime, ma anche come autori, dei minori. Svolge quindi alcune considerazioni sulle misure apprestate dalla legge n. 71, e in particolare sugli istituti del reclamo all'Autorità garante per la privacy, finalizzato all'oscuramento o alla rimozione di contenuti lesivi e dell'ammonimento del questore.
  La legge n. 71, ricorda poi l'audita alla Commissione, ha previsto l'istituzione di un Tavolo tecnico, il quale ha il compito di redigere un piano d'azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo e di realizzare un sistema di raccolta dati finalizzato al monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni e al controllo dei contenuti per la tutela dei minori. Di tale organo l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza ha richiesto la riconvocazione. Con riguardo alla esigenza di un monitoraggio del fenomeno, fa presente di aver richiesto dati sia al Garante della privacy in merito al numero di reclami pervenuti sia al Dipartimento di pubblica sicurezza relativamente agli ammonimenti del questore.
  I temi del bullismo e del cyberbullismo costituiscono una priorità anche a livello internazionale, come è confermato dal fatto che il prossimo focus della Rete europea dei Garanti dell'infanzia e dell'adolescenza sarà dedicato proprio alla protezione dei diritti dei minori nell'era digitale. Inoltre il tema della sicurezza in rete dei minori è stato oggetto anche di apposite Raccomandazioni del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa.
  Conclude, ricordando come ulteriori iniziative volte a favorire la promozione della navigazione sicura dei ragazzi siano state adottate a livello legislativo regionale.

  La presidente RONZULLI dichiara aperto il dibattito.

  Interviene l'onorevole Maria SPENA (FI), la quale, dopo aver ringraziato la dottoressa Albano per il suo intervento, sottolinea l'importanza del ruolo della scuola nell'affrontare le problematiche del bullismo e del cyberbullismo. In proposito rileva l'esigenza di implementare a livello scolastico sportelli di ascolto, i quali possono costituire un valido strumento per intercettare i primi segnali di violenza fra ragazzi. Pur condividendo la necessità di affrontare tali temi attraverso interventi preventivi e di formazione, ritiene che gli autori di episodi di violenza, spesso ripresi e postati in rete, debbano essere comunque puniti e in modo adeguato.
  Conclude associandosi alla sollecitazione della Garante in ordine alla riconvocazione Pag. 28del Tavolo tecnico previsto dalla legge n. 71 e alla conseguente adozione del Piano d'azione.

  L'onorevole Laura CAVANDOLI (Lega) condivide quanto affermato dalla Garante in ordine alla necessità di implementare la cultura della legalità e la consapevolezza digitale soprattutto dei minori. In tal senso si inserisce anche una recente proposta di legge presentata da componenti del proprio gruppo volta ad istituire l'insegnamento dell'educazione civica nella scuola primaria e secondaria. È importante, a parere dell'oratrice, puntare sulla formazione e sulla conoscenza della normativa non solo civilistica ma anche penalistica sottesa al funzionamento della rete.

  La senatrice Paola BINETTI (FI-BP) ritiene che la questione del bullismo e del cyberbullismo richieda di essere affrontata anche attraverso un rafforzamento dei processi di responsabilizzazione. A suo parere, infatti, troppo spesso i giovani non sono in grado di cogliere appieno l'impatto delle attività poste in essere in rete. Ritiene inaccettabile che l'apertura di profili sui social non richieda nessuna forma di identificazione «ufficiale», favorendo così la possibilità per i minori di aprire profili falsi, che ne deresponsabilizzano l'operato.
  Sarebbe opportuno introdurre a livello scolastico una «patente informatica», intesa non solo come strumento volto ad accertare le competenze tecnico-informatiche degli utenti, ma anche come mezzo in grado di comprovare l'effettiva consapevolezza dei rischi nei quali si può incorrere navigando.
  In merito alla presenza nelle scuole della figura dello psicologo scolastico ricorda come tutte le iniziative legislative presentate anche nelle scorse legislature finalizzate alla sua istituzione non siano riuscite a superare lo «scoglio» della loro onerosità.
  Gli sportelli gratuiti attualmente operativi in alcune scuole andrebbero implementati, consentendo anche ai genitori di accedervi.

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az) ritiene che il gap intergenerazionale, particolarmente marcato con riguardo ai cosiddetti millennials non possa essere colmato soltanto attraverso un miglioramento delle conoscenze tecniche della rete. È importante, a suo parere, restituire un ruolo di indubbia centralità, sul piano educativo- formativo, alle famiglie, prima ancora che alle scuole. Il recupero dei valori e la restituzione della autorevolezza delle figure genitoriali sono la più efficace misura di contrasto anche a fenomeni gravi come quelli del bullismo e del cyberbullismo.

  L'onorevole Carmela GRIPPA (M5S) chiede alla Garante in che modo si possa favorire la precoce individuazione di episodi di bullismo.

  L'onorevole SIANI (PD), dopo aver chiesto chiarimenti in ordine alla composizione della Consulta dei ragazzi, ribadisce l'importanza della famiglia sul piano educativo e formativo dei minori.
  Dopo aver svolto alcune considerazioni sulla necessità di prevedere la figura dello psicologo scolastico, quale soggetto in grado di difendere i più deboli, si domanda se e in che termini possano essere previsti dei sistemi volti ad impedire o comunque a filtrare l'accesso di minori a materiali online inappropriati.

  La presidente RONZULLI, nel prendere atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, dichiara conclusa la discussione e dà la parola alla dottoressa Albano per le repliche.

  La dottoressa ALBANO si sofferma dapprima sulla questione relativa alla necessità di introdurre la figura dello psicologo scolastico, osservando come la legge n. 71, all'articolo 4 imponga l'individuazione presso ogni scuola di un docente con il ruolo di referente per il cyberbullismo. Si tratta di una figura, che pur essendo prevista dalla legge, non sembra avere a tutt'oggi trovato applicazione. Pag. 29
  Condivide l'importanza di favorire a livello scolastico la previsione di programmi di educazione civica, intesa quale educazione al rispetto delle regole.
  Altrettanto importante è, sempre in un'ottica di prevenzione, il ruolo della famiglia e di un intervento sinergico scuola-famiglia.
  Osserva quindi come l'ascolto costituisca il più valido strumento per riuscire a cogliere l'eventuale sussistenza di episodi di bullismo.
  Conclude fornendo elementi di risposta in ordine alla composizione della Consulta dei ragazzi e alla attività svolta da tale soggetto.

  La PRESIDENTE ringrazia la dottoressa Albano e dichiara chiusa la procedura informativa.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

Sconvocazione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi di domani.

  La PRESIDENTE avverte che l'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari, già convocato per domani, giovedì 7 febbraio, non avrà più luogo.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 9.35.