CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 novembre 2018
97.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 21 novembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 novembre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 15.

DL 113/2018: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate.
C. 1346 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

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  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla I Commissione, del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate (C. 1346 Governo, approvato dal Senato).
  Ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha svolto la relazione. Lo invita quindi a illustrare la sua proposta di parere.

  Virginio CAPARVI (Lega), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Debora SERRACCHIANI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, dichiara di non ritenere opportuno che la Commissione si esprima sul testo di un provvedimento di tale importanza, quando lo stesso appare ancora suscettibile di essere modificato. Tale metodo di lavoro, inoltre, risulta ancora più inopportuno alla luce della possibilità che sul provvedimento sia posta la questione di fiducia, come già avvenuto al Senato. A suo giudizio, pertanto, la Commissione dovrebbe attendere il testo risultante dall'esame degli emendamenti eventualmente approvati dalla I Commissione, prima di esprimere il parere di competenza.

  Andrea GIACCONE, presidente, osserva che tali questioni sono state già affrontate nel corso dell'esame in sede consultiva del disegno di legge n. 1189, recante misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione. In tale occasione, si era stabilito di esprimere il parere sul testo originario del disegno di legge, ferma restando la possibilità per la Commissione di essere nuovamente convocata nel caso in cui le Commissioni di merito avessero introdotto modifiche sulle parti di competenza. Del resto, si tratta di una prassi seguita in modo costante e conforme al dettato regolamentare.

  Renata POLVERINI (FI) obietta che l'espressione di un parere su testi ancora all'esame delle Commissioni in sede referente nella scorsa legislatura ha rappresentato un'eccezione, mentre in quella attuale sta assumendo caratteristiche di ricorrenza.

  Debora SERRACCHIANI (PD), ribadendo le considerazioni già espresse, ritiene che il parere espresso dalla Commissione sul provvedimento ancora in discussione sarebbe sostanzialmente inutile.

  Walter RIZZETTO (FdI) ritiene che, da un punto di vista metodologico, sia preferibile che la Commissione si esprima sul testo licenziato dalla Commissione di merito, per non rendere la regola una procedura che nella scorsa legislatura è stata solo un'eccezione. Da un punto di vista più generale, auspica un miglior coordinamento tra i lavori dell'Assemblea e quelli delle Commissioni.

  Marco LACARRA (PD), riconoscendo al presidente l'equilibrio con il quale organizza i lavori della Commissione, su cui influisce negativamente la farraginosità dei lavori dell'Assemblea, si associa ai colleghi che hanno chiesto che il parere sia reso sul testo definitivo del provvedimento.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) ritiene che la Commissione possa legittimamente esprimersi sul testo del provvedimento trasmesso dal Senato, anche per il fatto che non è detto che la Commissione di merito vi introduca modifiche. Si tratta, a suo avviso, di una modalità organizzativa dei lavori parlamentari che evita inutili duplicazioni dei lavori dei singoli organi.

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  Elena MURELLI (Lega), concordando con quanto affermato dal presidente e dal collega Cubeddu, ritiene che la Commissione possa esprimersi sul testo in esame, fatta salva la possibilità di un'ulteriore convocazione per l'espressione di un nuovo parere sulle eventuali modifiche introdotte dalla Commissione di merito, se riconducibili alle competenze della Commissione.

  Renata POLVERINI (FI) esprime il proprio forte disappunto per i continui richiami della maggioranza alla necessità di realizzare risparmi, ponendo continue limitazioni alle modalità di lavoro dei deputati. E questo nonostante che, una volta al Governo, la maggioranza stessa non sempre appaia coerente con quanto invocato nella scorsa legislatura e nel corso della campagna elettorale.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) interviene per precisare di non aver voluto sollevare una questione di risparmi economici, ma di razionalizzazione dei lavori parlamentari.

  Antonio VISCOMI (PD) fa osservare ai colleghi che le premesse della proposta di parere del relatore recano puntuali richiami a disposizioni del provvedimento che potrebbero essere modificate dalla Commissione di merito. Pertanto, se reso su tale testo, il parere perderebbe di significato e di peso, incidendo negativamente sul lavoro parlamentare.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene che la Commissione possa legittimamente esprimersi sul provvedimento assegnato, nel testo trasmesso dal Senato, attualmente all'esame della Commissione di merito. Comprende le perplessità dei colleghi su una modalità di lavoro che, tuttavia, nella scorsa legislatura era una prassi, specialmente con riferimento ai decreti-legge già approvati dal Senato in prima lettura, i cui tempi di conversione, pertanto, rendono estremamente limitata la possibilità per la Camera di introdurre modifiche. Si associa, quindi, alla proposta di esprimere il parere sul testo trasmesso dal Senato, fatta naturalmente salva la possibilità di esprimere un nuovo parere.

  Paolo ZANGRILLO (FI), facendo riferimento alla propria esperienza di deputato alla prima legislatura, osserva che l'espressione del parere su un testo suscettibile di essere modificato dimostra, a suo avviso, lo scarso conto in cui è tenuto il lavoro dei parlamentari, che hanno dedicato tempo e impegno all'approfondimento di un testo che potrebbe essere superato dai fatti. È un sistema di lavoro che ritiene intollerabile, considerando anche che è stato fatto proprio da quella parte politica che, all'opposizione nella scorsa legislatura, non perdeva occasione per criticare la scarsa razionalità dei lavori parlamentari.

  Serse SOVERINI (Misto-CP-A-PS-A) ritiene che i cittadini e, in particolare, gli elettori dei singoli parlamentari non potrebbero comprendere questo metodo di lavoro che, in sostanza, consiste nel conferire una delega in bianco, di cui la Commissione di merito può non tenere alcun conto.

  Romina MURA (PD), associandosi agli apprezzamenti dei colleghi per l'equilibrio dimostrato dal presidente, ritiene che la Commissione debba approfondire i temi del decreto-legge, che presenta profili di dubbia costituzionalità e sul quale la stessa maggioranza appare divisa. Il parere, pertanto, dovrebbe essere reso sul testo approvato dalla Commissione di merito, perché è necessario che il lavoro del Parlamento non sia svuotato del suo contenuto e che i singoli parlamentari, anche della maggioranza, possano esprimere liberamente le proprie posizioni, anche in dissenso agli orientamenti dei gruppi di appartenenza.

  Alessandro ZAN (PD), rifacendosi alla sua esperienza nella scorsa legislatura, ritiene che il parere reso su un testo, poi modificato dalla Commissione di merito, potrebbe essere inficiato da dubbi di legittimità. Pag. 325Pertanto, ritiene che la Commissione in sede referente debba richiedere il parere delle Commissioni in sede consultiva al termine dell'esame delle proposte emendative e prima di conferire il mandato al relatore.

  Andrea GIACCONE, presidente, desidera svolgere alcune precisazioni, in risposta alle osservazioni dei colleghi. Ricorda, innanzitutto, che l'articolo 73, comma 2, del Regolamento stabilisce che la Commissione interpellata per il parere lo esprime nel termine di otto giorni dalla distribuzione dello stampato, ovvero, nel caso di progetti di legge dichiarati urgenti e di decreti-legge, nel termine di tre giorni, salvo proroga, e che, se il termine scade senza che il parere sia pervenuto, la Commissione competente per il merito può procedere nell'esame del progetto. Il dettato regolamentare, dunque, appare chiaro nel configurare il parere delle Commissioni competenti in sede consultiva come un elemento che, di norma, le Commissioni referenti acquisiscono prima di procedere all'esame degli emendamenti e che può concorrere ad arricchire e indirizzare l'istruttoria legislativa in sede referente.
  Ciò premesso, non è esclusa la facoltà della Commissione di esprimere un nuovo parere sul testo risultante dagli eventuali emendamenti approvati in sede referente, a condizione, naturalmente, che questa sia disposta a riunirsi tra la conclusione dell'esame degli emendamenti in sede referente e il conferimento del mandato al relatore.

  Marco LACARRA (PD) ritiene che l'interpretazione del presidente dell'articolo 73 del Regolamento non coincida con quella del suo gruppo.

  Alessandro ZAN (PD) chiede un chiarimento sulla possibilità che la Commissione sia convocata nuovamente per esprimere il parere sul testo eventualmente modificato.

  Andrea GIACCONE, presidente, conferma quanto già affermato, in linea con le disposizioni regolamentari.

  Paolo ZANGRILLO (FI) ribadisce la sua contrarietà sul fatto che la Commissione si esprima su un testo che potrebbe essere modificato dalla Commissione di merito.

  Andrea GIACCONE, presidente, prendendo atto della diversità delle opinioni espresse da alcuni colleghi, ribadisce che il parere reso sul testo originario può utilmente contribuire a orientare l'esame presso la Commissione di merito, anche mediante l'eventuale richiesta di introdurre modifiche.

  Davide TRIPIEDI (M5S) interviene per ribadire le considerazioni già svolte e confermare il sostegno alla lettura del disposto regolamentare fornita dal presidente.

  Andrea GIACCONE, presidente, sollecita i colleghi a intervenire sul merito della proposta di parere del relatore.

  Debora SERRACCHIANI (PD) chiede chiarimenti sull'organizzazione dei lavori della Commissione.

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che, come preannunciato nella seduta di ieri, il relatore ha formulato la sua proposta di parere favorevole, su cui i deputati possono ora intervenire.

  Alessandro ZAN (PD), entrando nel merito del provvedimento, esprime la propria preoccupazione per il carattere fortemente illiberale e per i profili di dubbia costituzionalità dello stesso. Non solo esso gli appare contrario a tutte le convenzioni che riconoscono e tutelano i diritti umani, ma, a suo giudizio, i risultati che si otterranno saranno contrari a quelli che il Governo si aspetta. La limitazione del sistema degli SPRAR, che ha permesso ai sindaci di portare avanti un sistema di accoglienza diffusa e di superare la concentrazione dei migranti nei centri di accoglienza, porterà a un aumento dei clandestini e a un peggioramento della percezione del fenomeno da parte dei cittadini. Ciò dimostrerà l'impossibilità di affrontare questioni complesse Pag. 326con soluzioni semplicistiche e muscolari e comporterà un ritorno al passato, mettendo da parte i buoni risultati raggiunti con la gestione della questione da parte del precedente Ministro dell'interno. Auspica, pertanto, che la stessa maggioranza sia sensibile a tali aspetti e che, conseguentemente, siano introdotte modifiche al testo.

  Antonio VISCOMI (PD) esprime la sua contrarietà al testo del decreto-legge in esame e, conseguentemente, alla proposta di parere favorevole del relatore. Non si può infatti, a suo avviso, essere favorevoli a norme che limitano fortemente i diritti dei migranti e di coloro che li assistono o a norme che, consentendo la riapertura dei centri di accoglienza e la ripresa del fenomeno della clandestinità dei migranti, contribuiranno ad alimentare negli italiani sentimenti razzisti e xenofobi.

  Chiara GRIBAUDO (PD) intende portare all'attenzione dei colleghi la situazione che si sta verificando in alcuni comuni del basso Piemonte. Ritiene, tuttavia, che il comportamento dei colleghi del gruppo del MoVimento 5 Stelle non le consenta di svolgere il proprio intervento.

  Andrea GIACCONE, presidente, invita tutti i colleghi a mantenere un atteggiamento consono alla sede.
  Essendo imminente la ripresa della seduta dell'Assemblea, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta, avvertendo che la Commissione potrà essere convocata nel corso della giornata odierna, compatibilmente con l'andamento dei lavori dell'Assemblea, per procedere all'espressione del parere.

  La seduta termina alle 16.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 novembre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 19.55.

DL 113/2018: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate.
C. 1346 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana della giornata odierna.

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla I Commissione, del disegno di legge n. 1346, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, approvato dal Senato, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana odierna, nella quale il relatore ha illustrato la sua proposta di parere favorevole e sono intervenuti alcuni deputati.
  Chiede se vi siano altri colleghi che intendono intervenire.

  Debora SERRACCHIANI (PD) esprime forti riserve sulle modalità di organizzazione dei lavori della Commissione, che, con la convocazione a ridosso della sospensione dei lavori dell'Assemblea, non hanno lasciato ai deputati il tempo sufficiente per un esame approfondito del decreto-legge. Avverte che gli altri componenti il gruppo del Partito Democratico non sono presenti, per dare un segnale politico alla maggioranza e indurla a una riflessione sulla necessità di rivedere le modalità di conduzione dei lavori e il tono del confronto in Commissione. Quindi, dopo avere preannunciato la sua contrarietà sulla proposta di parere del relatore, dichiara di non partecipare al voto, intendendo Pag. 327lasciare l'Aula della Commissione per protesta.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), notando una contraddizione tra quanto testé dichiarato dalla collega Serracchiani e quanto invece manifestato in Assemblea dai suoi colleghi di gruppo, osserva che l'organizzazione dei lavori, sicuramente farraginosa, dipende dal fatto che essa va inquadrata in un momento di grande sforzo sul piano legislativo, in cui i deputati sono impegnati con l'esame del disegno di legge di bilancio e di altri provvedimenti di estrema importanza.

  Walter RIZZETTO (FdI) preannuncia l'astensione del suo gruppo nella votazione sulla proposta di parere del relatore.

  Serse SOVERINI (Misto-CP-A-PS-A) non condivide quanto affermato dal collega Cubeddu e si oppone a qualsiasi tentativo di strumentalizzare l'intervento della collega Serracchiani, che intendeva, a ragione, lamentare lo svuotamento del lavoro del parlamentare.

  Andrea GIACCONE, presidente, si assume la responsabilità della convocazione della seduta così strettamente a ridosso della sospensione dei lavori dell'Assemblea e, pur ricordando che ciò era stato preannunciato dalla presidenza al termine della seduta pomeridiana della Commissione, si impegna per il futuro a evitare, per quanto possibile, simili inconvenienti.

  Paolo ZANGRILLO (FI), pur comprendendo la necessità di concentrare i lavori delle Commissioni nelle pause dei lavori dell'Assemblea, esprime la sua difficoltà ad adattarsi a tale modo di operare. Nel contempo, dà la piena disponibilità del suo gruppo a collaborare con il presidente nella ricerca di modalità più razionali di organizzazione dei lavori.

  Andrea GIACCONE, presidente, osserva che la questione potrà essere affrontata nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Elena MURELLI (Lega) ritiene che il tempo per discutere nel merito del decreto-legge sarebbe stato più che sufficiente se non fosse stato utilizzato per dibattere su questioni squisitamente procedurali. Ritiene, inoltre, che il problema dell'organizzazione dei lavori della Commissione debba essere sottoposto alla Presidenza della Camera, dato lo stretto intreccio con i lavori dell'Assemblea. Constatando, quindi, la presenza di quasi tutti i gruppi, ritiene che la Commissione possa procedere all'espressione del parere di competenza.

  Carlo FATUZZO (FI) chiede chiarimenti sullo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, in quanto tale punto all'ordine del giorno non è stato trattato.

  Andrea GIACCONE, presidente, rassicura il collega Fatuzzo che una sessione di interrogazioni a risposta immediata potrà essere prevista già nella prossima settimana utile di lavori della Commissione.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) preannuncia il voto contrario sulla proposta di parere del relatore, essendo fortemente critico sul decreto-legge in esame, che, a suo avviso, non affronta correttamente problemi la cui esistenza, peraltro, non è possibile negare. Ritiene, comunque, che la competenza della Commissione sul provvedimento sia piuttosto marginale, tanto da ritenere di dubbia utilità il parere che essa si appresta a esprimere. Infine, pur preferendo confrontarsi sul merito dei provvedimenti, condivide l'opinione dei colleghi sulla necessità di ripensare le modalità di organizzazione dei lavori parlamentari, ad esempio dedicando alle sedute delle Commissioni uno o due giorni pieni, come avviene in altri Parlamenti.

  Paolo ZANGRILLO (FI) si associa alle considerazioni del collega Epifani, mentre Pag. 328dichiara di non condividere quanto affermato dalla collega Murelli.

  Daniele MOSCHIONI (Lega) si dichiara d'accordo con il collega Epifani, sulla necessità di nuove modalità di organizzazione dei lavori del Parlamento, e con la collega Murelli, sulla inutilità di dedicare il tempo a disposizione della Commissione a questioni procedurali piuttosto che all'esame del merito del decreto-legge. Sentendosi, quindi, offeso dall'intervento della collega Serracchiani, che considera l'ennesimo attacco alla maggioranza, evidenzia la presenza in Commissione del gruppo della Lega, disposto a impegnarsi nell'esame dei provvedimenti ritenuti necessari per il bene del Paese.

  Andrea GIACCONE, presidente, ribadisce di accogliere le critiche sul ridotto preavviso nella convocazione della seduta, ma ricorda di avere avvertito i colleghi che la Commissione sarebbe tornata a riunirsi nel corso della giornata, compatibilmente con l'andamento dei lavori dell'Assemblea.

  Elena MURELLI (Lega), intervenendo per dichiarazione di voto, preannuncia il voto favorevole del gruppo della Lega sul decreto-legge in esame, che, come più volte affermato dal Ministro Salvini, porterà un contributo decisivo alla soluzione dei numerosi problemi che affronta, dalla lotta all'immigrazione selvaggia e senza controllo, al contrasto alla mafia e al terrorismo, nonché, infine, alle difficoltà operative e logistiche delle Forze dell'ordine e delle Forze armate.

  Serse SOVERINI (Misto-CP-A-PS-A) preannuncia il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 20.20.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Su questioni riguardanti il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

SEDE REFERENTE

Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, concernenti l'ordinamento e la struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
C. 479 Carla Cantone e C. 1158 Murelli.

RISOLUZIONI

7-00075 Gribaudo: Iniziative per la salvaguardia dell'occupazione nel settore della produzione dei mezzi di trasporto e dei loro componenti, con particolare riguardo alla situazione del gruppo FCA.

7-00108 Segneri: Iniziative per la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel settore dell'industria automobilistica, con particolare riferimento alla situazione del gruppo FCA.

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