CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 novembre 2018
92.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 288

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Intervengono i sottosegretari di Stato per la salute, Armando Bartolazzi, per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi, e per la famiglia e le disabilità, Vincenzo Zoccano.

  La seduta comincia alle 14.25.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo (per le parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 13 novembre 2018.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la relatrice, deputata Nesci, ha svolto la propria relazione e che ha avuto inizio la discussione.
  Ricorda, altresì, alle ore 17 di ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti.
  Comunica che sono pervenute 45 proposte emendative (vedi allegato).
  Chiede, quindi, se vi siano deputati che intendano intervenire nella discussione.

  Luca RIZZO NERVO (PD), riallacciandosi ai colleghi intervenuti nella seduta precedente, si dichiara profondamente deluso dai contenuti della manovra di bilancio che riguardano le competenze della Commissione, in particolare alla luce delle dichiarazioni fatte in passato dalla Ministra Grillo relative alla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. Si tratta quindi di una sfida persa in quanto gli annunci non corrispondono alla realtà. Sottolinea, in linea con quanto rilevato dai Pag. 289rappresentanti dei soggetti che operano nel Sistema sanitario, la mancanza di misure di rilancio associata alle incertezze sulle coperture finanziarie future, legate a una crescita del PIL che appare irrealistica. Anche la scadenza del 31 gennaio per il raggiungimento dell'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni appare impossibile da rispettare. Nel rilevare che le proiezioni future della spesa sanitaria in rapporto al PIL indicano il raggiungimento del punto di rottura del sistema, richiama le considerazioni fatte dall'Ufficio parlamentare di bilancio circa il rischio che, in caso di aumento del deficit rispetto alle attese, le manovre correttive investano in primo luogo la spesa sanitaria, rischio che appare ancora più evidente alla luce delle dichiarazioni del vicepresidente Di Maio dopo il Consiglio dei ministri di ieri relative alla non modificabilità delle disposizioni caratterizzanti la manovra, quali il reddito di cittadinanza e la quota 100. In relazione alle proposte emendative presentate dal suo Gruppo, ribadisce l'esigenza di investire sulle competenze professionali, in primo luogo attraverso lo sblocco del turn-over, richiamando l'intervento del collega Cecconi della precedente seduta. Rileva che la mancanza di sbocchi professionali costringe molti giovani laureati a cercare lavoro all'estero e che ciò costituisce un considerevole spreco di risorse. Per quanto riguarda le liste di attesa, segnala che le risorse stanziate, tutte in conto capitale, non assicurano la rimodulazione dell'offerta. Ricorda in proposito la positiva esperienza dell'Emilia Romagna che ha ridotto drasticamente tale fenomeno attraverso nuove assunzione, nuovi punti di erogazione del servizio e ampliamento degli orari. La non uniforme applicazione dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio nazionale si risolve in un aumento della situazione di disagio vissuta nel Meridione. Rileva che, nonostante gli annunci, il disegno di legge di bilancio non reca alcuna norma relativa al superamento del super ticket, così come non è previsto il potenziamento delle anagrafi vaccinali nonostante il fatto che ciò sia stato dichiarato essenziale per la piena applicazione della normativa sui vaccini. Analogamente, lamenta l'assenza di risorse adeguate per i farmaci innovativi. Ritiene utile segnalare, anche se il tema investe in maniera indiretta le competenze della Commissione, la riduzione del credito di imposta per la ricerca e sviluppo che rappresenta un ulteriore elemento di perdita di competitività dell'industria italiana, anche in ambito farmaceutico. Giudica positivamente lo stanziamento volto a incrementare i contratti di specializzazione, osservando che tale misura appare decisamente più concreta di un'ipotetica disposizione sull'abolizione del numero chiuso.
  Passando brevemente alle politiche sociali e riallacciandosi a quanto affermato dalla collega Carnevali, ricorda come le associazioni operanti nel settore abbiano confermato la validità del reddito di inclusione, da integrare con risorse aggiuntive, rispetto ad uno strumento dai contorni indefiniti come il reddito di cittadinanza. Segnala di avere presentato, avendoli però successivamente ritirati, alcune proposte emendative correttive del codice del Terzo settore al fine di superare criticità emerse già nel corso dell'esame dei decreti correttivi. Auspica che si possa trovare una sede adeguata per approvare in maniera condivisa tali proposte necessarie ad una maggiore efficienza del settore.

  Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI, per quanto attiene ai fondi per i farmaci innovativi ed oncologici e le modalità di utilizzo dei residui degli anni scorsi, ricorda che la legge n. 232 del 2016, all'articolo 1, commi 400 e 401, ha istituito i fondi in parola, «a decorrere dal 1o gennaio 2017»; il disegno di legge di bilancio per il 2019 non prevede modifiche al riguardo, lasciando inalterata la consistenza e la finalità dei predetti fondi. Sebbene la spesa dei farmaci innovativi oncologici e non oncologici nel 2017 sia stata più bassa rispetto ai fondi ciascuno di 500 milioni di euro, non ci sono residui da utilizzare per finalità diverse dal finanziamento della spesa per i predetti farmaci innovativi.Pag. 290
  Il Ministero, peraltro, sta valutando come assicurare i necessari finanziamenti di nuove terapie particolarmente costose, soprattutto con riferimento allo sviluppo di nuove terapie geniche per le quali, tra l'altro, sarà necessario prevedere gli standard che i centri di riferimento dovranno avere per il loro utilizzo.
  Con riferimento specifico ai farmaci innovativi ed oncologici, fa presente preliminarmente che sulla base della normativa vigente, laddove le risorse previste nei fondi non siano totalmente impiegate per le finalità sopra evidenziate, esse debbano confluire nella quota di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard a cui concorre lo Stato, senza, dunque, alcun particolare vincolo di destinazione. Premesso che per gli anni 2015 e 2016 l'erogazione delle somme a valere sul Fondo dei farmaci innovativi non oncologici è avvenuta utilizzando integralmente le risorse a fronte di una spesa superiore a quella del Fondo, per l'anno 2017, la spesa risultante dal rapporto di monitoraggio AIFA al 31 gennaio 2018 è pari a 308 milioni di euro, a fronte di 500 milioni di Fondo dedicato. Sulla base del decreto, su cui è stata acquisita l'Intesa della Conferenza Stato-regioni in data 21 dicembre 2017, per l'anno 2017 solo per i farmaci innovativi non oncologici si provvede al riparto nell'anno di competenza, sulla base della quota di accesso, operando i conguagli nell'anno successivo, mentre per i farmaci oncologici si attribuiscono le risorse sulla base della quota di accesso in maniera definitiva. La quota di spesa per i farmaci innovativi non oncologici non consuntivata verrà comunque ripartita alle regioni sulla base delle quote di accesso del Fondo sanitario nazionale, fino ad utilizzare l'intera somma del Fondo di 500 milioni. di euro. Per i farmaci innovativi oncologici la spesa risultante dal rapporto di monitoraggio AIFA al 31 dicembre 2018 è pari a 409 milioni a fronte di 500 milioni di Fondo. Rispetto alle cause del non pieno utilizzo dei fondi per i farmaci innovativi non oncologici, risulta oltremodo necessario illustrare, per quanto sinteticamente, le motivazioni che hanno determinato la sopravvenienza delle risorse non utilizzate nell'ambito di detti fondi.
  Tali ragioni risiedono nella negoziazione di nuovi farmaci autorizzati più convenienti (successivi a Sofosbuvir), che ha determinato una maggiore concorrenza di mercato e nell'applicazione degli accordi prezzo-volume, che comportano l'abbassamento del costo del trattamento progressivamente all'aumento del numero dei pazienti trattati. In estrema sintesi, dunque, attraverso un positivo utilizzo degli strumenti offerti dalla legge è stato garantito il pieno accesso alle terapie innovative, pur con un minore impatto sulla spesa.
  A sostegno della spiegazione sopra riportata, sul versante dei consumi di tali farmaci, coerentemente con quanto riportato nel Rapporto Osmed 2017, è necessario segnalare che nel 2017 sono state dispensate 13,4 milioni di dosi giornaliere rispetto a 12 milioni di dosi nel 2016 e a 9,2 milioni nel 2015. È stato registrato quindi un incremento dei consumi rispetto al 2016 del 11,7 per cento.
  Appare evidente quindi che, anche grazie alle ultime negoziazioni dei prezzi, soprattutto dei nuovi farmaci per il trattamento dell'HCV nel corso del 2017, nonché delle rinegoziazioni intervenute a seguito della revisione dei criteri di trattamento, è stato garantito l'accesso alle terapie innovative, pur con un minore impatto sulla spesa. Fa presente che, in ogni caso, a decorrere dal 2018 i Fondi verranno ripartiti secondo il criterio della quota di accesso nell'anno di competenza, a titolo di acconto, e nell'anno successivo vengono operati i conguagli.
  Tiene a precisare in ogni caso, richiamando a titolo esemplificativo l'esperienza negli USA per quanto riguarda un farmaco innovativo per alcune forme di Melanoma, che potenzialmente la spesa per tale tipo di prestazione può raggiunge cifre elevatissime, nell'ordine di oltre 100 miliardi di dollari, a fronte di benefici limitati nel tempo e per la non totalità dei soggetti affetti da determinate patologie.Pag. 291
  Osserva quindi che uno stanziamento di un miliardo di euro, ordine di grandezza del dibattito in corso, non può offrire una risposta complessiva rispetto a tali strumenti innovativi.
  Per quanto riguarda il rinnovo dei contratti del personale sanitario, fa presente che nel finanziamento corrente del fabbisogno sanitario nazionale per il triennio 2019-2021 contenuto nel disegno di legge di bilancio 2019, sono ricompresi anche gli oneri relativi ai rinnovi di contratti e convenzioni del personale del Servizio sanitario nazionale. Relativamente agli oneri relativi ai rinnovi contrattuali 2016-2018, secondo quanto rappresentato dal Ministero dell'economia e delle finanze, con nota del 12 novembre scorso, rileva che non vi sono ulteriori risorse da riconoscere in quanto i livelli di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale per il triennio 2016-2018 contenuti nella legge di bilancio 2018, tengono già conto dell'esigenza di garantire i predetti rinnovi contrattuali. In proposito, ricorda che le regioni avrebbero dovuto procedere in questi anni all'accantonamento delle risorse necessarie.
  In merito alle misure per la riduzione delle liste di attesa, e al motivo per cui non sono state previste disposizioni per favorire l'assunzione di personale, osserva che non corrisponde al vero la circostanza che il Governo sia intervenuto sulle liste di attesa senza affrontare la problematica – che è certamente collegata – del necessario investimento sulle risorse umane del Servizio sanitario nazionale. Tali tematiche, anzi, risultano strettamente connesse tra di loro e vanno assolutamente viste in un'ottica di sistema, con la quale si sta muovendo questo Governo.
  Segnala, dunque, che con la legge di bilancio il Ministero della salute si è posto l'obiettivo di approvare il nuovo Patto per la salute 2019-2021 entro il 31 gennaio 2019, in modo da collegare i previsti aumenti, nel triennio, del Fondo sanitario nazionale alle misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi che verranno nel frattempo concordate con le Regioni nella forma dell'intesa. Tra tali misure, è specificamente indicata quella relativa alla valutazione dei fabbisogni del personale del Servizio sanitario nazionale ed ai riflessi sulla programmazione della formazione di base e specialistica, nonché sulle necessità assunzionali, ivi compreso proprio l'aggiornamento del parametro di riferimento relativo al personale.
  Sottolinea che in ogni caso le carenze di personale non costituiscono il fattore principale in relazione all'allungamento delle liste di attesa, in quanto le maggiori responsabilità sono dovute a una governance fallimentare degli ospedali. Nel segnalare che in molti casi i chirurghi più capaci hanno un accesso contingentato alle sale operatorie, ravvisa l'opportunità di favorire la specializzazione delle singole strutture ospedaliere, assumendosi la responsabilità di verificare personalmente, anche attraverso ispezioni, le situazioni di inefficienza.
  Rileva che la necessità di agire con misure di sistema – quali quelle contenute nell'articolo 40 del disegno di legge di bilancio, che prende in considerazione, tra le altre, anche quelle relative alla revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria, l'implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione di sistema di interconnessione, la promozione della ricerca in ambito Sanitario, il miglioramento dell'efficienza e dell'appropriatezza nell'uso dei fattori produttivi, la valutazione del fabbisogno di interventi infrastrutturali di ammodernamento tecnologico – è peraltro confermata dalla circostanza che si registri, ormai da tempo, il raggiungimento dell'equilibrio di bilancio in pressoché tutte le regioni nonché il rispetto del limite di spesa del personale, senza che si sia assistito agli attesi incrementi di personale.
  In relazione alla posizione del Ministero a fronte della mancata attuazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), fa presente che non si è al corrente della motivazione in base alla quale le regioni lamentano la mancata attuazione dei LEA Pag. 292per una mancanza di coperture per oltre 4 miliardi. Tale circostanza sarebbe, peraltro, difficile da comprendere, laddove si consideri che sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sull'aggiornamento dei LEA, è stata acquisita apposita intesa nella sede della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano il 7 settembre 2016. Il tema della mancata attuazione dei LEA è da riferirsi, piuttosto, al mancato aggiornamento tariffario delle prestazioni già inserite nel previgente nomenclatore di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2001 ed alla mancata definizione delle tariffe per le nuove prestazioni inserite od oggetto di diversa definizione nel vigente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017.
  Per quanto riguarda la valutazione di impatto del provvedimento di aggiornamento delle tariffe predisposto dal Ministero si fa presente, innanzitutto, che nel corso delle interlocuzioni con il Ministero dell'economia e delle finanze non è mai emersa la necessità di copertura di una somma pari ad oltre 4 miliardi di euro; inoltre, la relazione tecnica del provvedimento tariffe è stata appena definita dagli uffici tecnici del Ministero ed è in procinto di essere trasmessa al Ministero dell'economia e delle finanze per l'acquisizione del previsto assenso tecnico. Si segnala, peraltro, che la quantificazione di impatto effettuata dal Ministero è coerente con la relazione tecnica del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui LEA.
  Per la questione riguardante il finanziamento delle nuove borse di specializzazione, fa presente che nel disegno di bilancio 2019 sono previsti appositi finanziamenti aggiuntivi rispetto al livello di finanziamento del Servizio sanitario nazionale riportato nel medesimo disegno di legge, sia per i contratti di formazione specialistica (22,5 milioni di euro per il 2019, fino a 100 milioni di euro dal 2023), sia per le borse di studio per i medici di medicina generale (10 milioni di euro). Tali finanziamenti afferiscono, infatti, al capitolo di spesa 2700 iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, che rappresenta una copertura distinta dal finanziamento per il fabbisogno sanitario per i LEA.

  Marialucia LOREFICE, presidente, avverte che prima della seduta sono stati ritirati gli articoli aggiuntivi Rizzo Nervo 1334/XII/37.01, 1334/XII/37.02, 1334/XII/37.03, 1334/XII/37.04, 1334/XII/37.05, 1334/XII/37.06, 1334/XII/37.07, 1334/XII/37.08 e 1334/XII/37.010, l'articolo aggiuntivo Schirò 1334/XII/39.01, gli emendamenti De Filippo 1334/XII/40.9, Carnevali 1334/XII/40.11 e De Filippo 1334/XII/40.16.
  Avverte, altresì, che tutti gli emendamenti presentati dal deputato Rizzo Nervo sono stati sottoscritti dalla deputata Carnevali e che gli emendamenti 1334/XII/40.5 e 1334/XII/41.3, presentati dal deputato Ubaldo Pagano, sono stati sottoscritti dal deputato Fragomeli.

  Vito DE FILIPPO (PD), intervenendo sul complesso degli emendamenti, ricorda che l'esame del disegno di legge di bilancio rappresenta un momento qualificante del lavoro della Commissione. Osserva che dall'intervento del sottosegretario Bartolazzi emerge un mix di realismo e plateale conferma delle politiche adottate dalla precedente maggioranza, segnalando che le dichiarazioni realistiche si caratterizzano per una certa dose di imprudenza. Nel ricordare che il Tavolo di lavoro sulla governance farmaceutica può rappresentare il luogo per valutare l'impatto dell'innovazione nel settore farmaceutico, dichiara di non condividere alcuna forma di rinuncia all'universalità del servizio sanitario. Rileva che su temi quali la dotazione del Fondo sanitario, l'edilizia sanitaria e il personale il disegno di legge di bilancio si caratterizza per la rinuncia ad intervenire e che sarebbe pertanto compito della Commissione nel suo complesso quello di reagire a tale scelta. Rileva che per la prima volta una manovra che prevede, in maniera peraltro azzardata, un forte indebitamento, non destina risorse aggiuntive alla sanità, se non «a futura memoria», Pag. 293con il forte rischio che tali risorse siano ridotte in caso di problemi di bilancio negli anni futuri. Ribadisce, quindi, la necessità che la Commissione sia compatta nel far valere le ragioni del settore della salute presso la Commissione di merito, anche per quanto riguarda i farmaci innovativi, evidenziando che, secondo la sua visione, la vita del singolo viene prima di qualunque esigenza di carattere finanziario. Nel rilevare che anche le risorse aggiuntive previste per l'edilizia sanitaria appaiono al momento ipotetiche, segnala che il suo Gruppo ha presentato proposte concrete per migliorare l'organizzazione del personale sanitario, anche con invarianza di risorse. In relazione alle liste di attesa, ritiene che, accanto agli investimenti in conto capitale, occorra incrementare la dotazione di personale, consentendo le assunzioni alle regioni in grado di farlo. In conclusione, rileva l'insolita aridità della relazione svolta dalla relatrice e critica il silenzio della maggioranza che sembra voler «non disturbare i manovratori», concentrati sul reddito di cittadinanza e sulla quota 100.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE), con riferimento al lungo intervento del sottosegretario Bartolazzi, ricorda che anche regioni considerate come un modello positivo in ambito sanitario, come ad esempio la sua, le Marche, registrano difficoltà nella erogazione di servizi per la carenza di personale in quanto il fattore umano costituisce ancora un elemento indispensabile in ambito sanitario. Gli operatori sanitari si trovano in forte difficoltà, con condizioni disagevoli di lavoro, e il meccanismo utilizzato per aggirare i vincoli è spesso quello dell'esternalizzazione. Invita pertanto il Governo e le forze di maggioranza ad individuare strumenti per assicurare il superamento del blocco del turn over ed evitare il passaggio di servizi alla sanità privata.

  Marialucia LOREFICE, presidente, chiede alla relatrice e ai rappresentanti del Governo di esprimere i pareri di competenza sulle proposte emendative.

  Dalila NESCI (M5S), relatrice, dichiarando di avere ascoltato con attenzione tutti gli interventi, comunica che parte del loro contenuto potrà essere recepito all'interno del parere che la Commissione è chiamata ad esprimere. Invita, quindi, al ritiro di tutte le proposte emendative presentate, esprimendo altrimenti su di esse un parere contrario, ad eccezione dell'emendamento Carnevali 1334/XII/40.7, su cui esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato modificando le parole «30 giugno» in «31 marzo». Motiva tale richiesta con il fatto che appare preferibile esaminare le proposte emendative nel loro complesso nell'ambito della Commissione di merito.

  I sottosegretari Armando BARTOLAZZI, Claudio COMINARDI e Vincenzo ZOCCANO
   esprimono parere conforme a quello della relatrice.

  Elena CARNEVALI (PD) evidenzia preliminarmente l'importanza di un'ampia discussione in Commissione sulle disposizioni del disegno di legge di bilancio di propria competenza senza fare rinvio all'esame presso la Commissione di merito. Illustrando l'emendamento a sua prima firma 1334/XII/21.1, sottolinea che il cosiddetto reddito di cittadinanza appare ancora privo di contenuti, non corrispondendo alle proposte presentate in passato. Rileva, inoltre, che la pensione di cittadinanza sembra non tener conto dell'indennità di accompagnamento e dell'assegno per invalidità. Respinge le critiche al reddito di inclusione, rispetto al quale sarebbe opportuno aumentare le risorse, strumento che tiene conto della dimensione socio-lavorativa della povertà. Dichiara di non comprendere il ruolo affidato ai comuni rispetto al reddito di cittadinanza.

  Paolo TIRAMANI (Lega), sulla base della sua esperienza di sindaco, ribadisce che il reddito di inclusione può funzionare solo in comuni di piccole dimensioni, dove c’è una conoscenza diretta dei potenziali Pag. 294beneficiari, ma si conferma inadeguato nei comuni più grandi, dove invece appare preferibile affidare un ruolo più rilevante ai centri per l'impiego. Sottolinea, quindi, che il mezzo per aumentare la platea dei destinatari e l'importo del contributo è rappresentato dal reddito di cittadinanza, strumento più efficace del redito di inclusione.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/21.1.

  Elena CARNEVALI (PD), nell'illustrare l'emendamento a sua prima firma 1334/XII/21.2, ribadisce, anche sulla base di quanto dichiarato dall'Alleanza contro la povertà, che il reddito di inclusione, opportunamente rifinanziato, rappresenta un strumento valido. Insiste inoltre sulla condizione di precarietà in cui si verrebbero a trovare i nuovi assunti nei centri per l'impiego.

  Alessandra LOCATELLI (Lega) osserva che la proposta della collega Carnevali di aumentare le risorse e i destinatari del reddito di inclusione appare simile allo strumento del reddito di cittadinanza, che prevede inoltre l'adeguamento dei centri per l'impiego.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/21.2.

  Elena CARNEVALI (PD) nell'illustrare l'emendamento a sua prima firma 1334/XII/21.3, precisa che esso è finalizzato a garantire la prosecuzione degli interventi del reddito di inclusione fino alla piena attuazione del reddito di cittadinanza, evitando di lasciare prive di sostegno persone in condizione di disagio.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/21.3.

  Elena CARNEVALI (PD) illustra l'emendamento Noja 1334/XII/21.4, di cui è cofirmataria, segnalando che l'aspetto problematico dell'indennità di accompagnamento è rappresentato dal non tener conto dei diversi livelli di reddito. Sottolinea inoltre l'esigenza di considerare gli ICF, indicatori di disabilità. Rileva che la proposta da lei presentata riprende quanto previsto in alcune regioni, a cominciare dalla Lombardia.

  Celeste D'ARRANDO (M5S) nel ricordare che al Senato sono in discussione proposte di legge sulla figura del caregiver, osserva che il tema oggetto dell'emendamento Noja 1334/XII/21.4 appare meritevole di approfondimento anche al fine di disporre di dati aggiornati. Ritiene quindi che esso debba essere affrontato in una sede diversa.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) segnala che, sulla base di una ricerca approfondita da lui condotta, molti esperti, a cominciare dall'attuale responsabile per il Partito democratico per le politiche sociali, hanno espresso perplessità circa la piena validità degli ICF.

  Giuditta PINI (PD) nel precisare che l'emendamento in discussione ha per oggetto l'adeguamento dello strumento dell'indennità di accompagnamento e non la figura del caregiver, ricorda che gli ICF sono riconosciuti a livello internazionale.

  La Commissione respinge l'emendamento Noja 1334/XII/21.4.

  Marialucia LOREFICE, presidente, in considerazione della ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento al termine delle votazioni della seduta pomeridiana dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 16.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 14 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.

  La seduta comincia alle 17.15.

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Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo (per le parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta convocata per le ore 14.15.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che la Commissione riprende i propri lavori con l'esame dell'emendamento Carnevali 1334/XII/21.5.

  Elena CARNEVALI (PD) illustra l'emendamento a sua prima firma 1334/XII/21.5, sottolineando che la proroga del bonus bebè, oggetto dello stesso, era stata annunciata dalla maggioranza. Ribadisce che i 100 milioni destinati alle politiche per la famiglia coprono solo in parte gli strumenti che non sono rifinanziati. Richiama quindi l'attenzione manifestata in passato dal Movimento 5 Stelle sulle tematiche oggetto dell'emendamento.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) ribadisce l'esigenza, al di là del contenuto specifico dell'emendamento, di comprendere le modalità di utilizzo concrete delle risorse che la legge di bilancio destina alle politiche per la famiglia.

  Giuditta PINI (PD), nel ricordare l'istituzione della figura del Ministro per la famiglia, che dovrebbe rappresentare uno strumento di tutela delle famiglie stesse, ribadisce la validità del bonus bebè, invitando a riconsiderare il parere espresso.

  Edoardo ZIELLO (Lega) sottolineando l'attenzione dell'attuale Governo verso le famiglie, nega l'intenzione di eliminare il bonus bebè ed evidenzia la necessità di sostenere la natalità al posto della politica adottata dal Partito democratico che ha favorito l'arrivo degli immigrati. Segnala che la manovra in esame stanzia 300 milioni di euro per politiche di sostegno alla natalità.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/21.5.

  Elena CARNEVALI (PD) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 1334/XII/21.01, ricordando la richiesta unanime avanzata in Assemblea di ripristinare l'integrale finanziamento della legge sul «dopo di noi». Nel dichiarare di non comprendere il riferimento fatto dal deputato Ziello ai 300 milioni aggiuntivi, ribadisce l'inaccettabilità di una distinzione tra figli di italiani e figli di stranieri, contraria alla Costituzione. Insiste nel rilevare la riduzione nel disegno di legge in esame delle risorse destinate al sostegno delle famiglie, osservando che i 100 milioni stanziati saranno in gran parte destinati ai comuni e quindi non vincolati nel loro impiego e si dichiara dispiaciuta dell'assenza in questa fase della seduta del sottosegretario che ha la competenza su tale tema.

  Arianna LAZZARINI (Lega), richiamando il suo ruolo di amministratrice locale, segnala che i fondi per le politiche sociali non sono utilizzati dai comuni su base discrezionale. Invita quindi a concedere al nuovo Ministro per la famiglia il tempo di dimostrare l'efficacia delle politiche intende adottare.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) ricorda che il Movimento 5 Stelle ha sempre manifestato contrarietà all'istituzione di un fondo specifico per il «dopo di noi» distinto da quello per le non autosufficienze e che numerose relazioni mostrano la cattiva utilizzazione dei fondi stanziati con la legge n. 112 del 2016.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Carnevali 1334/XII/21.01.

  Vito DE FILIPPO (PD) raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 1334/XII/34.01 che mira a sanare una discriminazione nei confronti Pag. 296dei dirigenti delle professioni infermieristiche.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) nell'osservare che la proposta emendativa interessa un numero esiguo di soggetti, dichiara l'inaccettabilità della discriminazione subita dai dirigenti delle professioni infermieristiche che, oltretutto, non hanno alcuna possibilità di svolgere attività extra moenia.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo De Filippo 1334/XII/34.01.

  Elena CARNEVALI (PD) dichiara di non comprendere le ragioni che hanno portato ad esprimere un parere negativo sull'emendamento a sua prima firma 1334/XII/39.2 che serve ad esplicitare meglio il testo dell'articolo, rispondendo ad una richiesta avanzata dalle regioni, a partire dagli esponenti della Giunta della regione Lombardia.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/39.2.

  Vito DE FILIPPO (PD) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 1334/XII/39.3, che a suo avviso dovrebbe rispondere in maniera non avventurosa ad una esigenza condivisa. Nel sottolineare l'esigenza di superare il meccanismo del tetto per la spesa del personale sanitario, differenziando le regioni in base alla loro condizione finanziaria, auspica che su tale tema vi possa essere la convergenza delle forze di maggioranza, a partire dalla Lega.

  Elena CARNEVALI (PD) nel dissentire dalle considerazioni del sottosegretario Bartolazzi circa il fattore non essenziale rappresentato dalla carenza di personale rispetto alle liste di attesa, sottolinea, come emerso anche attraverso un confronto promosso dalle diverse realtà sindacali, la situazione di estrema difficoltà che si presenta numerose strutture ospedaliere sotto organico e caratterizzate da ritmi di lavoro non più sostenibili. Si augura, quindi, un ripensamento rispetto all'emendamento in discussione che può presentare un segnale di inversione di tendenza, anche al fine di evitare l'insorgere di un conflitto tra operatori e fruitori del sistema sanitario.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/39.3.

  Elena CARNEVALI (PD) illustra l'emendamento a sua prima firma 1334/XII/39.4, precisando che per esso non è necessaria alcuna spesa aggiuntiva, in quanto si prevede la stabilizzazione del personale sanitario sulla base delle risorse disponibili. Invita, pertanto, a riconsiderare il parere contrario espresso.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) richiamando la validità degli strumenti di stabilizzazione introdotti nel 2014, osserva che non ha senso impedire di procedere ad assunzioni nelle regioni dove non vi sono problemi di risorse. Invita pertanto ad approvare l'emendamento in discussione.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) nel riconoscere la rilevanza del tema oggetto dell'emendamento, segnala che, a causa dell'assenza di programmazione negli ultimi dieci anni, una parte del personale attualmente non stabilizzato, non è in possesso della specializzazione richiesta e rischia pertanto di non poter essere assunto a tempo indeterminato.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/39.4.

  Elena CARNEVALI (PD) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1334/XII/40.21, a sua prima firma, volto a incrementare le risorse del Fondo sanitario nazionale, al fine di dare piena attuazione ai nuovi livelli essenziali di assistenza. Al riguardo, fa presente come, purtroppo, sia opinione assai diffusa quella per cui la sostenibilità del sistema sanitario nazionale, di tipo universalistico, sia messa seriamente in discussione con le risorse attualmente stanziate.

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  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/40.21.

  Elena CARNEVALI (PD) non accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 1334/XII/40.7, avanzata dalla relatrice. Chiede, pertanto, che l'emendamento sia posto in votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/40.7.

  Vito DE FILIPPO (PD) sottoscrive l'emendamento Ubaldo Pagano 1334/XII/40.5 e ne illustra il contenuto. Tale proposta emendativa, analogamente al successivo emendamento Ubaldo Pagano 1334/XII/40.4, è volto ad introdurre all'articolo 40 del disegno di legge di bilancio ulteriori misure, di assoluta ragionevolezza, con riferimento al contenuto della stipula del nuovo Patto per la salute. Invita, pertanto, la relatrice e il rappresentante del Governo a modificare il parere espresso su tali proposte emendative.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ubaldo Pagano 1334/XII/40.5 e 1334/XII/40.4, sottoscritti dal deputato De Filippo.

  Vito DE FILIPPO (PD) sottoscrive l'emendamento Ubaldo Pagano 1334/XII/40.18, la cui finalità è quella di aumentare le risorse stanziate nel disegno di legge di bilancio per l'attivazione di ulteriori borse di studio per i medici di medicina generale.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1334/XII/40.18, sottoscritto dal deputato De Filippo.

  Elena CARNEVALI (PD), intervenendo sul proprio emendamento 1334/XII/40.3, evidenzia come esso riguardi un tema particolarmente caro all'attuale presidente della XII Commissione la quale nella passata legislatura profuse un forte impegno in favore della corresponsione degli indennizzi ai soggetti danneggiati da trasfusioni. Raccomanda, pertanto, l'approvazione di tale proposta emendativa.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE), con riferimento al predetto emendamento, fa presente come le regioni abbiano erogato ai cittadini le somme alle quali essi avevano diritto a titolo di indennizzo per i danni subiti. È evidente, quindi, che le regioni debbano avere indietro le somme corrispondenti agli indennizzi effettivamente erogati.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/40.3.

  Elena CARNEVALI (PD), segnalando che l'emendamento Rizzo Nervo 1334/XII/40.1 ha come contenuto l'abolizione del cosiddetto superticket, osserva che esso corrisponde a uno dei principali obiettivi del Movimento 5 Stelle in materia di sanità. Si stupirebbe, pertanto, se in questa sede tale emendamento fosse respinto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rizzo Nervo 1334/XII/40.1 e Carnevali 1334/XII/40.2.

  Vito DE FILIPPO (PD) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1334/XII/40.8, di cui è primo firmatario, che prevede lo stanziamento di risorse destinate a incrementare la retribuzione individuale di anzianità per la dirigenza medica, sanitaria e veterinaria e del personale infermieristico (cosiddetta RIA). A suo avviso, tale tema dovrebbe essere affrontato trasversalmente da tutti i gruppi parlamentari in considerazione della sua rilevanza, attestata anche dalla manifestazione di rappresentanti della dirigenza sanitaria, che ha avuto luogo nella giornata odierna.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) condivide la ratio dell'emendamento in esame, che corrisponde a una richiesta avanzata da diversi Ordini professionali e da sindacati. Ricorda che nella scorsa legislatura la cosiddetta RIA fu prevista per il personale medico nella legge di bilancio per il Pag. 2982018, facendo presente che oggi tale misura viene richiesta soprattutto da parte degli infermieri.
  Evidenzia che si tratterebbe di stanziare pochi milioni di euro già destinati alle spese per il personale, senza distogliere risorse da altri fondi.

  La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 1334/XII/40.8.

  Ubaldo PAGANO (PD) fa presente che il suo emendamento 1334/XII/40.6 interviene, analogamente ad altre proposte emendative di cui è firmatario, sulle misure che dovrà contenere il nuovo Patto per la salute, alla definizione del quale è condizionata l'erogazione degli incrementi del fabbisogno sanitario nazionale. Precisa che sarebbe senz'altro utile introdurre la previsione per cui almeno il 10 per cento del fabbisogno totale sia ripartito in base al criterio di deprivazione economica.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1334/XII/40.6.

  Vito DE FILIPPO (PD) illustra il suo emendamento 1334/XII/40.10 che prevede un incremento di soli 5 milioni di euro al fine di predisporre la revisione delle tariffe massime delle prestazioni di assistenza termale. Al riguardo, ricorda che il settore termale interessa l'intero Paese e che in tale ambito diversi operatori sanitari svolgono la propria attività lavorativa.

  La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 1334/XII/40.10.

  Vito DE FILIPPO (PD) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1334/XII/40.12, di cui è primo firmatario, concernente l'incremento dell'ammontare delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale di livello dirigenziale, sottolineando che la relativa approvazione comporterebbe costi decisamente limitati.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) evidenzia che l'emendamento in oggetto, come altre proposte emendative di analogo contenuto, riguarda un problema che va sicuramente affrontato dal punto di vista politico in quanto il rinnovo contrattuale è intervenuto per tutte le dirigenze, ad eccezione di quella medica.

  Elena CARNEVALI (PD), intervenendo sull'emendamento in esame, di cui è cofirmataria, fa presente che la presidente Lorefice nella giornata odierna ha incontrato, prima della manifestazione pubblica svoltasi a Roma, rappresentanti dei sindacati della dirigenza medica e sanitaria. Dalle agenzie di stampa risulta che, da parte di esponenti della maggioranza, sono state date rassicurazioni circa la volontà di individuare risorse da destinare al trattamento accessorio.

  Marialucia LOREFICE, presidente, conferma la volontà propria e della maggioranza alla quale appartiene di contribuire a risolvere i problemi concernenti il trattamento economico del personale sanitario, anche con riferimento alla questione della cosiddetta RIA. In particolare, fa presente che una disposizione su questo tema è contenuta nel disegno di legge A.S. 920, recante interventi per la concretezza delle azioni della pubblica amministrazione. L'articolo 3 di tale provvedimento, infatti, riguarda l'adeguamento dei fondi destinati al trattamento economico accessorio del personale dipendente della pubblica amministrazione.

  Giorgio TRIZZINO (M5S) si associa alle considerazioni svolte dalla presidente Lorefice, evidenziando come si tratti di problemi ereditati dal passato, che l'attuale maggioranza sta cercando di risolvere.

  La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 1334/XII/40.12.

  Vito DE FILIPPO (PD) illustra le finalità dell'emendamento 1334/XII/40.13, di cui è primo firmatario, che riguarda il trattamento economico in favore dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, con Pag. 299rapporto di esclusività. Ne raccomanda, quindi, l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 1334/XII/40.13.

  Vito DE FILIPPO (PD), intervenendo sul suo emendamento 1334/XII/40.14, ne illustra l'obiettivo, concernente il superamento delle differenze sussistenti tra dirigenza pubblica e privata in materia di tassazione agevolata sul trattamento accessorio.

  La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 1334/XII/40.14.

  Elena CARNEVALI (PD) raccomanda l'approvazione dell'emendamento 1334/XII/40.15, di cui è prima firmataria, volto a consentire il superamento dei tetti di spesa con riferimento all'assunzione di personale sanitario.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/40.15.

  Vito DE FILIPPO (PD) illustra il contenuto del suo emendamento 1334/XII/40.17, raccomandandone l'approvazione. Fa presente che tale proposta emendativa è finalizzata a consentire alle regioni e alle province autonome l'espletamento di procedure concorsuali riferite a determinate aree di attività specialistica.

  La Commissione respinge l'emendamento De Filippo 1334/XII/40.17.

  Giuditta PINI (PD) invita tutti i componenti della Commissione affari sociali a votare a favore dell'emendamento 1334/XII/40.19, di cui è prima firmataria, volto a prevedere che i dispositivi anticoncezionali siano inseriti, in via sperimentale, nei livelli essenziali di assistenza e che, pertanto, a determinate condizioni (età, reddito, condizioni di salute), siano fruibili gratuitamente. Al riguardo, sottolinea che malattie come la sifilide e l'HIV sono in aumento e che le risorse impegnate nella prevenzione sono sicuramente risorse risparmiate per il Servizio sanitario nazionale.

  Rossana BOLDI (Lega), intervenendo sull'emendamento in esame, ritiene che esso si basi sul presupposto per cui le donne che non fanno uso di anticoncezionali tengono questo comportamento per una questione di costi. A suo avviso, tale presupposto non è condivisibile, ritenendo che bisognerebbe investire piuttosto sulla diffusione delle informazioni inerenti alle malattie sessualmente trasmissibili.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) ritiene che la proposta emendativa in oggetto abbia un contenuto interessante e che il tema da esso posto potrebbe essere affrontato in altra sede.

  Mara LAPIA (M5S), pur condividendo la ratio dell'emendamento Pini 1334/XII/40.19, evidenzia come la questione sia più ampia e che riguardi soprattutto l'esigenza di fornire ai giovani una corretta educazione sessuale.

  Rosa MENGA (M5S) non condivide il contenuto dell'emendamento in discussione soprattutto perché esso pone sullo stesso piano strumenti che hanno finalità meramente contraccettive con misure di prevenzione delle malattie.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) ritiene che l'emendamento Pini 1334/XII/40.19 presenti profili di interesse, affrontando una questione sicuramente rilevante come quella dell'accesso alla contraccezione.

  La Commissione respinge l'emendamento Pini 1334/XII/40.19.

  Elena CARNEVALI (PD), raccomandando l'approvazione del suo emendamento 1334/XII/40.20, fa presente che anche tale proposta emendativa, come tante altre presentate dal suo gruppo, è volta a dare un contributo alla soluzione degli annosi problemi che riguardano la carenza di personale in sanità. Precisa, inoltre, che il predetto emendamento prevede Pag. 300la stabilizzazione attraverso concorsi e non in via automatica.

  La Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/40.20.

  Ubaldo PAGANO (PD) illustra le finalità del suo emendamento 1334/XII/41.2, volto all'erogazione di maggiori risorse, rispetto a quelle previste dall'articolo 41 del disegno di legge di bilancio, per i contratti di formazione specialistica.

  La Commissione respinge l'emendamento Ubaldo Pagano 1334/XII/41.2.

  Elena CARNEVALI (PD) invita la relatrice e il rappresentante del Governo a modificare il parere espresso sull'emendamento 1334/XII/41.1, di cui è prima firmataria, che recepisce molte delle considerazioni svolte da parte di rappresentanti delle regioni nel corso delle audizioni che hanno avuto luogo presso la Commissione bilancio lo scorso lunedì 12 novembre. Reputa, infatti, non comprensibile l'atteggiamento della maggioranza, che si rifiuta di valutare il merito delle singole proposte emendative. In particolare, l'emendamento in discussione, a suo avviso assolutamente ragionevole, stabilisce che il numero dei contratti di formazione specialistica debba essere definito sulla base del fabbisogno espresso dalle singole regioni, ai sensi dell'articolo 35 del decreto legislativo n. 368 del 1999.

  Rosa MENGA (M5S) esprime la propria contrarietà sull'emendamento in esame in quanto del tutto ultroneo poiché la legislazione vigente, richiamata dal medesimo emendamento, prevede già che la definizione del numero di contratti di formazione sia rimessa alla comunicazione dei rispettivi fabbisogni da parte delle singole regioni.

  Paolo TIRAMANI (Lega) reputa ingiuste le accuse mosse dalla deputata Carnevali nei confronti dell'attuale maggioranza, che a suo avviso ha avuto il merito di introdurre nel disegno di legge di bilancio una disposizione che aumenta in misura notevole il numero dei contratti di formazione specialistica dei medici, colmando in parte il vuoto ereditato dal passato.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) evidenzia come, per quanto riguarda i contratti di formazione specialistica, non sia mai stata effettuata una reale programmazione, pur essendo quest'ultima assolutamente necessaria.

  Elena CARNEVALI (PD), con riferimento all'intervento svolto dal deputato Tiramani, rileva che all'interno del gruppo della Lega vi sono contraddizioni dal momento che l'emendamento in esame è stato richiesto da un autorevole esponente della Lega, quale è Caparini, e che anche l'attuale sottosegretario Garavaglia in passato ne aveva condiviso il contenuto.
  Precisa, inoltre, che nella passata legislatura la ex maggioranza parlamentare ha fatto in modo di aumentare i contratti di formazione specialistica in numero pari a circa duemila.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Carnevali 1334/XII/41.1 e Ubaldo Pagano 1334/XII/41.3.

  Elena CARNEVALI (PD) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1334/XII/Tab. 2, finalizzato ad aumentare le risorse del Fondo cosiddetto Dopo di noi.

  Vito DE FILIPPO (PD), prevedendo che anche l'emendamento in esame, come tutti quelli presentati da deputati del suo gruppo, sarà respinto dalla maggioranza, si dichiara comunque fiducioso per quanto concerne il prosieguo dell’iter del disegno di legge di bilancio.

  Giuditta PINI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che anche in occasione del dibattito svoltosi nella giornata odierna, come già accaduto in passato, il deputato Tiramani, a microfono spento, ha rivolto epiteti ingiuriosi nei confronti di esponenti del gruppo Partito Pag. 301democratico e, in particolare, dell'onorevole Carnevali.

  Mara LAPIA (M5S), con riferimento agli episodi denunciati dalla deputati Pini, precisa di aver assistito personalmente a provocazioni rivolte verbalmente, sempre a microfono spento, al deputato Tiramani da parte della deputata Carnevali. Esprime, quindi, al deputato Tiramani la propria solidarietà.

  Vito DE FILIPPO (PD) auspica che in futuro non si ripetano più episodi come quelli denunciati, che possono senz'altro essere evitati, anche a seguito di una maggiore conoscenza personale tra deputati appartenenti ai diversi gruppi parlamentari.

  Paolo TIRAMANI (Lega) ammette di aver accennato a un comportamento «isterico» della collega Carnevali a seguito delle ripetute accuse rivolte da quest'ultima all'attuale maggioranza.
  Ritiene, tuttavia, che vi siano le condizioni per creare rapporti leali e corretti tra gruppi parlamentari, osservando di non aver mai avuto problemi in passato con altri colleghi, nel corso della sua attività politica.

  Marialucia LOREFICE, presidente, stigmatizza fortemente l'accaduto, evidenziando come si sia già verificato un episodio analogo, che non avrebbe dovuto ripetersi. Osserva che la critica politica, per quanto dura, non può mai trascendere in toni offensivi e, comunque, poco consoni all'aula di una Commissione parlamentare.
  Raccomanda, quindi, fortemente a tutti i deputati della Commissione di tenere comportamenti adeguati, di essere reciprocamente rispettosi e, in caso di errore, di porgere prontamente le proprie scuse.

  Elena CARNEVALI (PD) fa presente di aver sempre avuto ottimi rapporti con tutti i colleghi, appartenenti ai vari gruppi parlamentari, anche nelle precedenti fasi della propria storia politica.
  Reputa, quindi, quanto mai opportuno che il suggerimento della presidente Lorefice sia seguito da parte di tutti i deputati della Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Carnevali 1334/XII/Tab. 2.

  Marialucia LOREFICE, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani, alle ore 9.

  La seduta termina alle 19.40.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici.
C. 1189 Governo.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.

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