CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 ottobre 2018
74.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 74

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 12.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201 Governo.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII, n. 1.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che sul disegno di legge di delegazione europea le Commissioni di settore sono chiamate a deliberare una relazione, mentre sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea esprimono un parere. La relazione e il parere sono trasmessi alla XIV Commissione. Le Commissioni possono nominare un relatore perché partecipi alle sedute della XIV Commissione.
  Avverte, quindi, che l'esame degli atti nelle Commissioni di settore dovrà concludersi entro la settimana corrente.

  Roberto ROSSINI (M5S), relatore, riferisce in merito alle parti di competenza del disegno di legge di delegazione europea per l'anno 2018 evidenziando che la legge n. 234 del 2012 ha introdotto una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, attraverso la quale è stato sostituito lo strumento della legge comunitaria annuale, previsto dalla legge n. 11 del 2005, con due distinti provvedimenti: la legge di delegazione europea e la legge europea.
  Osserva, quindi, che la legge di delegazione europea è volta a dare attuazione alle direttive europee e alle decisioni quadro, nonché agli obblighi direttamente riconducibili Pag. 75al recepimento di atti legislativi europei, mentre la legge europea contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea.
  Sottolinea, poi, che il disegno di legge governativo si compone di 22 articoli, ciascuno dei quali conferisce la delega al Governo per il recepimento di altrettante direttive europee o regolamenti, alcuni dei quali anche contenuti nell'allegato A al provvedimento. Peraltro, l'allegato richiama ulteriori direttive europee in scadenza, alle quali si applica la disciplina generale di delega contenuta negli articoli 1 e 2 del disegno di legge.
  Segnala, infatti, che l'articolo 1 reca la disposizione di delega per l'attuazione delle direttive europee, inserite nell'allegato A del disegno di legge, mentre l'articolo 2 conferisce al Governo una delega legislativa per la disciplina sanzionatoria di violazioni di atti normativi dell'Unione europea, ai sensi dell'articolo 33 della legge n. 234 del 2012.
  In particolare, è prevista l'adozione – entro il termine di due anni dalla data di entrata in vigore della legge di delegazione europea 2018 – di decreti legislativi recanti sanzioni penali o amministrative per la violazione di obblighi contenuti in direttive attuate in via regolamentare o amministrativa o in regolamenti dell'Unione europea direttamente applicabili pubblicati alla data di entrata in vigore della medesima legge di delegazione, per i quali non sono già previste sanzioni penali o amministrative.
  Ciò premesso in via generale, rileva che nel provvedimento non figurano disposizioni che interessano materie rientranti nell'ambito delle competenze della Commissione Difesa.
  Con riferimento, invece, alla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017, ricorda che, ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234, il Governo è tenuto a trasmettere al Parlamento – entro il 28 febbraio di ogni anno – un documento che fornisca tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno precedente. Tale documento costituisce il principale strumento per l'esercizio della funzione di controllo ex post del Parlamento sulla condotta del Governo nelle sedi decisionali dell'Unione europea.
  Dunque, a differenza della Relazione programmatica – che indica le grandi priorità e linee di azione che il Governo intende perseguire a livello europeo nell'anno di riferimento – la Relazione consuntiva dovrebbe recare un rendiconto dettagliato delle attività svolte e delle posizioni assunte dall'Italia nell'anno precedente, al fine di consentire al Parlamento di verificare l'adeguatezza e l'efficacia dell'azione negoziale italiana e la sua rispondenza rispetto agli indirizzi parlamentari.
  Passando al contenuto di merito della Relazione, evidenzia innanzitutto che il documento è articolato in quattro parti.
  La parte prima è dedicata agli sviluppi del processo di integrazione europea e al nuovo quadro istituzionale.
  La parte seconda illustra l'azione svolta dal Governo nell'ambito delle principali politiche orizzontali e settoriali dell'Unione e contiene indicazioni dettagliate relative a questioni specialistiche e tecnicamente complesse, per ciascuna politica o settore di attività dell'Unione. In particolare, per quanto riguarda la Commissione Difesa, segnala il capitolo 17 sulla dimensione esterna dell'Unione europea, e i paragrafi 17.1 e 17.2 che, rispettivamente, trattano della Politica estera e di sicurezza comune e della Politica di sicurezza e difesa comune.
  Prosegue rilevando che la parte terza della relazione è rivolta al tema delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, con particolare riguardo al valore europeo della politica di coesione, mentre la parte quarta concerne il coordinamento nazionale delle politiche europee, con particolare riguardo al ruolo e alle attività del Comitato interministeriale per gli affari dell'Unione europea (CIAE), alle misure poste in essere dal Parlamento e dal Governo per dare attuazione al Pag. 76diritto dell'Unione europea nell'ordinamento italiano e per risolvere il contenzioso dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Unione europea.
  Prima di soffermarsi più diffusamente sull'azione del Governo italiano a sostegno delle iniziative intraprese dall'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, nonché delle iniziative di sviluppo di una difesa europea più strutturata, efficace e visibile, fa presente che la Relazione consuntiva sottolinea come, a quasi un anno di distanza dal lancio dell'Agenda di Roma e dalle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della firma dei Trattati, siano stati registrati i primi passi in avanti in diversi ambiti, soprattutto con riguardo alle iniziative volte al rafforzamento della difesa europea, culminate con il lancio della Cooperazione strutturata permanente (PESCO), in complementarità con la NATO.
  Che i progressi nella cooperazione in materia di difesa siano stati uno dei passi in avanti più significativi compiuti dall'Europa negli ultimi mesi è ribadito, peraltro, anche nell'ambito del bilancio sintetico del semestre di presidenza estone che la Relazione traccia.
  La Relazione sottolinea inoltre come il settore sicurezza e difesa abbia un rilievo fondamentale per l'attuazione della Strategia globale della Unione europea per la Politica estera e di sicurezza. Per tale ragione, il Governo ha sostenuto attivamente le iniziative di sviluppo di una difesa europea più strutturata, efficace e visibile, agendo in tre direzioni: quella istituzionale; quella delle capacità e, infine, quella degli incentivi finanziari comuni.
  Sotto il profilo istituzionale, con l'obiettivo di proporre ai partner europei il rafforzamento delle strutture e delle capacità di pianificazione e conduzione delle missioni e operazioni dell'Unione europea, la Relazione segnala la creazione di una struttura (Military Planning Capability Conduct – Capacità Militare di Pianificazione e Condotta) incorporata nello Stato maggiore dell'Unione europea (EUMS), responsabile a livello strategico-militare della pianificazione e condotta delle tre missioni militari non esecutive (EUTM Somalia, RCA e Mali). Si tratta di una struttura chiamata a svolgere, di fatto, compiti paritetici a quelli dei Comandi operativi delle missioni esecutive.
  Con riferimento al tema delle capacità, la Relazione sottolinea che il Governo ha sostenuto la revisione dei cosiddetti European Union Battlegroup al fine di aumentarne la rilevanza e la possibilità di impiego mediante l'uso della modularità, il rafforzamento della preparazione ed un adeguato sistema di finanziamento. Inoltre, in merito al contributo nazionale all'Agenzia europea della difesa (EDA), nel corso del 2017 il Governo ha sostenuto le principali attività svolte dall'Agenzia nei tre macro-settori dello sviluppo capacitativo e della cooperazione militare; dello stimolo alla ricerca tecnologica e del sostegno all'industria europea; della promozione degli interessi della difesa nel contesto dell'UE. A questo proposito, la Relazione menziona il sostegno assicurato dall'Italia ai progetti europei relativi ai così detti Remoted Piloted Aircraft System (sistemi aerei a pilotaggio remoto – RPAS), anche attraverso la partecipazione italiana al programma europeo per la realizzazione dello European MALE RPAS (Sistema aereo europeo a pilotaggio remoto di media altitudine e lungo raggio).
  Il più significativo progresso in ambito sicurezza e difesa si è tuttavia registrato con il lancio della Cooperazione permanente strutturata (PESCO). In particolare, l'azione del Governo è stata tesa a promuovere una PESCO che, oltre a ricercare l'inclusività, fosse anche ambiziosa, nella consapevolezza che proprio sul suo livello di ambizione si misurerà la credibilità della PESCO quale forma di più forte collaborazione europea nel settore della difesa.
  Infine, con riferimento al tema degli incentivi finanziari comuni, la Relazione evidenzia che l'azione per la mobilitazione di risorse finanziarie comuni si è esplicata in particolare attraverso il Piano d'Azione per la Difesa (EDAP) che ha previsto l'istituzione di un «Fondo europeo per la Pag. 77Difesa» (EDF), composto di due distinte strutture di finanziamento, complementari e scaglionate nel tempo (una «sezione ricerca» ed una «sezione capacità», volta a sostenere lo sviluppo congiunto di capacità di difesa), il rafforzamento della struttura industriale europea nella difesa/sicurezza (European Defense Technological Industrial Base – EDTIB) e nel sostegno ad un mercato unico europeo della difesa.
  In particolare, per quanto riguarda il Fondo europeo per la Difesa, la Relazione sottolinea come il Governo, con la comunicazione del 30 novembre 2017, abbia confermato la piena coerenza della propria azione con l'indirizzo politico formulato a ottobre 2017 dalle Commissioni Terza, Quarta e Quattordicesima del Senato e a novembre 2017 dalle Commissioni IV e X della Camera.
  In tale contesto, peraltro, ricorda che ad avvio della corrente Legislatura, le Commissioni Difesa ed Attività produttive della Camera, nella seduta dello scorso 6 settembre 2018, si sono espresse favorevolmente sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Fondo europeo per la difesa (COM(2018)476 final, formulando alcune osservazioni volte, tra l'altro, in linea con gli impegni portati avanti dall'attuale maggioranza, ad incrementare la competitività, l'innovazione e l'efficienza ed autonomia dell'industria della Difesa dell'Unione europea.
  Per quanto riguarda le operazioni e missioni della Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), l'Italia ha continuato a mantenere un profilo elevato sia su quelle militari sia sulle civili.
  Tra le prime si segnalano, oltre all'operazione EUNAVFOR MED SOPHIA, l'operazione navale dell'Unione europea EUNAVFOR Atalanta al largo delle coste della Somalia, in funzioni anti-pirateria, e quelle, di natura addestrativa, in Somalia (EUTM Somalia, a guida italiana) e in Mali.
  L'Italia ha inoltre continuato a contribuire a quasi tutte le missioni civili della UE, con personale del Ministero dell'Interno e dei Carabinieri, oltre che con un significativo contingente di esperti non appartenenti alla Pubblica Amministrazione, selezionati dal Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) e messi a disposizione dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si tratta della missione EUBAM Libia, delle missioni nei Territori Palestinesi (EUBAM Rafah ed EUPOL COPPS), in Ucraina (EUAM), Georgia (EUMM), Kosovo (EULEX), in Sahel (EUCAP Sahel Mali, EUCAP Sahel Niger) e nel Corno d'Africa (EUCAP Somalia).
  Da ultimo segnala che la Relazione è accompagnata da cinque allegati, che presentano dettagliate informazioni riguardanti: i Consigli dell'Unione europea e i Consigli europei svolti nel corso del 2017, con indicazione dei temi trattati e delle deliberazioni assunte (all. I); i flussi finanziari dall'Unione europea all'Italia nel 2017, con relative tabelle riepilogative (allegato II); le direttive recepite dall'Italia nel medesimo anno (allegato III); i seguiti dati agli atti di indirizzo (o documenti conclusivi) approvati dalla Camera e dal Senato (allegato IV); l'elenco degli acronimi (allegato V).
  Alla luce del quadro appena esposto, preannuncia la presentazione di una relazione favorevole sul disegno di legge di delegazione europea 2018 e di un parere favorevole sulla Relazione consuntiva per l'anno 2017.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già programmata per domani.

  La seduta termina alle 13.