CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 settembre 2018
63.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 26 settembre 2018. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Stefano CANDIANI.

  La seduta comincia alle 13.15.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 97, al decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, concernente le funzioni e i compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e al decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, concernente l'ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Atto n. 36.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 settembre.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che sullo schema di decreto sono pervenuti, rispettivamente in data 1o agosto 2018 e 21 settembre 2018, i prescritti pareri della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato.
  Informa inoltre che il relatore ha predisposto una proposta di parere (vedi allegato), disponibile su GeoCom, che è stata trasmessa via e-mail a tutti i componenti la Commissione nella mattinata odierna.
  Avverte quindi che la votazione sulla proposta di parere avrà luogo nella seduta di domani.

  Maurizio CATTOI (M5S), relatore, illustrando la sua proposta di parere, sottolinea come essa inviti il Governo a valutare l'opportunità di apportare allo schema di decreto legislativo in esame numerose modificazioni, dettagliatamente indicate nella proposta stessa.
  Osserva quindi come si tratti di un provvedimento particolarmente complesso, sul quale peraltro la Commissione ha avuto modo di svolgere un esame ampio e approfondito, rilevando come un intervento normativo in materia di funzioni e Pag. 50organizzazione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sia particolarmente atteso dagli operatori del settore e come l'adozione del decreto legislativo si renda necessaria per dare un primo segnale in tale direzione ed evitare che le relative risorse finanziarie restino inutilizzate.
  Richiama, altresì, alcuni aspetti evidenziati nelle premesse della proposta di parere. In particolare, evidenzia l'ottica del principale degli obiettivi della delega, ossia l’«ottimizzazione dell'efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco», l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse umane, logistiche e strumentali, l'attuazione delle politiche di semplificazione, in particolare dei processi amministrativi relativi alle procedure e alle modalità di progressione in carriera del personale, nonché la crescita e la valorizzazione delle competenze professionali e il miglioramento della qualità normativa e dell'efficienza delle procedure, sottolineando come nella proposta di parere si ritenga essenziale un intervento di semplificazione del corpo dell'articolato, cui dovrà far seguito il rinvio a successivi decreti ministeriali per la definizione di dettaglio di organici e strutture nell'ambito delle indicazioni formulate.
  Osserva come un ulteriore intervento dovrebbe affrontare nel merito il sistema, che risulta scarsamente definito e di dubbia applicazione, con il rischio di incappare in profili di illegittimità, della delega di competenze e responsabilità che dai dirigenti discende verso i ruoli minori, consegnando di fatto gravi incombenze a soggetti che potrebbero, per lo scarso peso in seno all'amministrazione, non avere le risorse necessarie per intervenire con efficacia.
  Rileva, sempre richiamando le premesse della proposta di parere, come permangano non sufficientemente chiari, ai fini di una corretta applicazione dello schema, gli aspetti di inquadramento giuridico/funzionale derivanti da precise definizioni di «funzioni» riferite sia all'Ente che al personale, di «competenze» riferite ai soli ex forestali, dell'accezione «operativa» riferita ai ruoli dirigenti e direttivi senza esplicitazione di quale sia il rischio operativo connesso, delle ampie «funzioni di polizia giudiziaria» assegnate indifferentemente sia a personale che interviene sugli eventi sia a personale certificatore di provvedimenti amministrativi di prevenzione e potenzialmente in conflitto di interessi.
  Sottolinea inoltre la necessità di prevedere, nell'ambito delle disposizioni riguardanti i ruoli del Corpo di cui all'articolo 2 dello schema di decreto, contenente modifiche agli articoli 2, 10, 17 e seguenti del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, la separazione tra personale addetto al soccorso in via ordinaria e continuativa dal restante personale. Questo allo scopo di rendere centrale, partendo dall'organizzazione, il tema e la funzione del sistema del soccorso rispetto a tutte le altre attività di competenza del Corpo, nel contesto di una scelta strategica fondamentale, che invero altro non fa che tradurre in norma una situazione di fatto già esistente, finalizzata innanzitutto a riqualificare gli addetti a tali compiti: i vigili, capi squadra e capi reparto si propone siano individuati quali unici ruoli operativi (in luogo dell'attuale versione dell'articolo 1 comma 1, del novellato decreto legislativo n. 217 del 2005, che vi include inopinatamente gli ispettori) e dovranno avere come titolo culturale minimo il diploma di scuola media di secondo grado (importante innovazione già prevista nello schema di decreto); inoltre le progressioni in carriera devono essere regolate da un sistema di formazione accademica e da una verificata esperienza sul campo che garantisca una capacità di agire anche nei momenti di maggiore stress.
  Considera pertanto necessario, intervenendo sugli articoli 4 e 6, introdurre una norma per cui il conferimento di incarichi di mansioni superiori debba essere accompagnato da una relazione del dirigente che attesti l'effettiva sussistenza delle capacità e delle competenze in capo all'interessato.
  Reputa altresì necessario operare un intervento sull'articolo 9 del novellato decreto legislativo n. 217 del 2005, prevedendo Pag. 51che la promozione alla qualifica superiore non sia un automatismo legato alla anzianità di ruolo, bensì passi attraverso un miglioramento nella formazione e nella esperienza anche di livello accademico.
  Osserva quindi come attraverso la formalizzazione normativa della «separazione delle carriere», operativa e tecnica, si risolva il conflitto di interessi potenzialmente insito nella possibilità di cumulare gli incarichi di consulente, assistente, formatore per le aziende e la funzione di polizia giudiziaria: con la proposta di modifica contenuta nella proposta di parere gli appartenenti ai ruoli tecnici saranno consulenti, mentre gli operativi saranno vigilanti.
  Sottolinea altresì come, attraverso le suddette modifiche, che si pongono nel solco della delega in termini di semplificazione amministrativa e di miglioramento del rapporto con l'utenza, le squadre operative dei Vigili del fuoco saranno composte unicamente da due ruoli: essi dovranno essere dotati di competenze e cultura tali da offrire le risposte di front-line richieste nell'immediato dal soccorso.
  Ferma restando la necessità di mantenere nettamente distinto, anche normativamente, il personale operativo da quello tecnico, osserva come, all'articolo 10 del novellato decreto legislativo n. 217 del 2005, non vi sia ragione per comprimere le attuali qualifiche, che dunque propone rimangano le stesse (capo squadra; capo squadra esperto; capo reparto; capo reparto esperto); conseguentemente, ritiene necessario modificare anche l'articolo 16 del medesimo decreto legislativo n. 217, che dovrà prevedere la promozione a capo reparto esperto e l'attribuzione di uno scatto convenzionale ai capi reparto esperti.
  Rileva, inoltre, come nella proposta di parere si proponga di sopprimere la Sezione I del Capo V del decreto legislativo n. 217 del 2005, come modificato dall'articolo 3 dello schema di decreto in esame, non condividendo l'intento di costituire un settore di direttivi speciali denominati aggiunti; detti soggetti dovranno rimanere con l'attuale inquadramento, ritenendo che la scelta di valorizzare il loro ruolo potrà più correttamente essere perseguita in sede contrattuale.
  Osserva, sempre richiamando la proposta di parere, come il progetto di ipotetica suddivisione del territorio in distretti da assegnare a neo istituiti ruoli direttivi appaia una scelta disfunzionale, idonea a rendere il sistema dei soccorsi, già appesantito da troppi livelli decisionali, più lento, più costoso e incapace di rispondere velocemente alle richieste dei cittadini.
  Rileva altresì come la proposta di parere chieda di operare, per la definizione dei ruoli del personale specialista, il rinvio a un successivo decreto ministeriale, fonte normativa più idonea al dettaglio richiesto, nonché alla necessaria interlocuzione con i lavoratori ed i loro rappresentanti; peraltro, nella elencazione dei ruoli operata dallo schema di decreto, ravvisa duplicazioni di attività che non ha alcun senso, anche sotto il profilo costituzionale, retribuire diversamente (si pensi ai piloti di velivoli).
  Sottolinea quindi come, in relazione all'accesso al ruolo degli ispettori e sostituti direttori antincendi, la proposta di parere raccomandi una modifica all'articolo 19 del decreto legislativo n. 217 del 2005 che consenta ai capi squadra di transitare al ruolo ispettore, cioè al personale operativo di transitare a ruoli più distanti dal front-line del soccorso. Reputa che ciò costituirebbe una misura di tutela per coloro che dovessero trovarsi nella condizione di non poter proseguire con l'attività pienamente operativa e conseguentemente, la proposta di parere chiede di sopprimere l'articolo 23 del decreto legislativo n. 217 del 2005.
  Rileva, inoltre, l'opportunità di apportare modifiche alle disposizioni di cui all'articolo 3 dello schema di decreto riguardanti l'accesso ai ruoli direttivi ed alla dirigenza, valorizzando al tempo stesso il ruolo del concorso e dunque del turn over e del possesso di specifici titoli di studio, nonché l'esperienza maturata dal personale interno.Pag. 52
  Evidenzia altresì l'opportunità di prevedere l'estensione a tutti i ruoli del personale appartenente ai corpi regionali e provinciali della Valle d'Aosta e del Trentino Alto Adige la possibilità del transito in mobilità nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco mantenendo l'anzianità di servizio.
  Sottolinea infine la necessità rivedere l'inquadramento del personale AIB (Antincendio boschivo) del ruolo ad esaurimento ex Corpo forestale dello Stato, esplicitando l'appartenenza ai ruoli operativi, le qualifiche di polizia giudiziaria e le mansioni specifiche nel settore di competenza.
  Ritiene quindi opportuno procedere alla votazione della proposta di parere nella seduta di domani, al fine di consentire un adeguato approfondimento dei suoi contenuti.

  Emanuele PRISCO (FdI) reputa che la proposta di parere dal relatore, così come formulata, sia offensiva nei confronti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e non consideri il lavoro meritorio svolto da tutte le sue componenti, ritenendo che i contenuti della stessa proposta, se recepiti, comporterebbero la sostazione disgregazione del Corpo stesso. Invita quindi con forza il relatore a ritirare la sua proposta, di cui non condivide l'impostazione complessiva, fondandosi su una completa riscrittura del provvedimento, del quale gli stessi organismi di rappresentanza, durante le audizioni svolte in Parlamento, hanno auspicato piuttosto una correzione limitata ad alcuni aspetti. Fa notare che proporre un intervento di modifica del provvedimento di tale portata equivale a compromettere l'esercizio della delega, considerata l'imminente scadenza dei termini di legge, con il rischio di disperdere le risorse a tal fine stanziate.
  Passando nel dettaglio al contenuto della proposta di parere, esprime forti perplessità su diversi suoi aspetti, soffermandosi, in particolare, sulla parte riguardante i ruoli dei capisquadra e i capireparto nonché la richiesta, in essa contenuta di stabilire che le squadre debbano essere costituite solo da personale permanente, che, a suo avviso, soprattutto nei territori del Nord del Paese, pregiudicherebbe la composizione delle squadre stesso per lo svolgimento delle attività di soccorso, per le quali attualmente si ricorre necessariamente anche al personale volontario.
  Esprime rilievi critici anche sulla parte della proposta di parere relativa alla distinzione tra personale con ruoli operativi e personale con ruoli tecnici, rilevando l'assenza di una reale valorizzazione delle esperienze maturate, manifestando altresì dubbi su quella che fa riferimento alle funzioni del personale civile del Ministero dell'interno.
  Auspica pertanto un radicale ripensamento della proposta di parere del relatore, affinché il Governo sia messo nelle condizioni di attuare la delega.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI assicura come da parte del Governo vi sia la volontà di procedere all'adozione del decreto legislativo, anche al fine di non lasciare inutilizzate le risorse finanziarie stanziate. Rileva quindi come sia necessario un lavoro di sintesi, al fine di tener conto dei rilievi formulati dalle Camere.
  Ribadisce conclusivamente l'intenzione del Governo di richiedere il conferimento di un'ulteriore delega legislativa, al fine di adottare un provvedimento legislativo più ampio.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 13.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 26 settembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.10.

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