CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 settembre 2018
59.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 18 settembre 2018. — Presidenza della presidente Barbara SALTAMARTINI.

  La seduta comincia alle 14.

Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
C. 1 Iniziativa popolare, C. 457 Saltamartini, C. 470 Benamati, C. 526 Crippa, C. 587 Consiglio Regionale delle Marche.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 6 settembre 2018.

  Paolo BARELLI (FI) fa presente che i temi oggetto delle proposte di legge in discussione, come delineati dalle dichiarazioni degli ultimi giorni rese dagli stessi esponenti della maggioranza che hanno caldeggiato l'avvio dell'esame delle proposte medesime, hanno lasciato perplessi non solo alcuni componenti della Commissione, ma anche e soprattutto le organizzazioni che fanno parte del grande mondo delle aziende commerciali. Nel segnalare che a lui non sfuggono le problematiche sociali, etiche e lavorative toccate dai provvedimenti, ritiene che solo all'esito delle numerose audizioni programmate dalla Commissione si potrà operare una valutazione ponderata e completa di tutti gli interessi in gioco. Ribadisce che la maggioranza si è avventurata in questi giorni in ragionamenti che denotano una visione limitata della realtà del commercio, senza che si sia ad esempio tenuto in debito conto il fenomeno dell’e-commerce che ormai si sviluppa con numeri da capogiro. Non è possibile affrontare problemi così rilevanti riducendo il dibattito al numero di festività e domeniche in cui gli esercizi commerciali debbano stare chiusi. Forza Italia attende con attenzione di capire la proposta di testo base che verrà predisposta dal relatore all'esito del ciclo di audizioni, anche al fine di poter eventualmente presentare una propria proposta che realizzi appieno le esigenze del settore.

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  Barbara SALTAMARTINI, presidente, ricorda che l'avvio delle proposte di legge in esame è stato richiesto dal gruppo del Partito Democratico e condiviso dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, in sede di definizione del calendario dei lavori della Commissione medesima. Osserva che la discussione di questi giorni, riportata dagli organi di stampa, ha preso semplicemente spunto dal contenuto di ciascuna delle proposte di legge vertenti sugli orari degli esercizi commerciali, oggetto dell'esame della Commissione. Sottolinea che, solo dopo la conclusione del ciclo di audizioni informali programmate, la Commissione discuterà della proposta di testo base che presenterà il relatore.

  Sara MORETTO (PD) intende chiarire, anche rispetto ad alcune dichiarazioni di autorevoli esponenti della maggioranza lette sugli organi di stampa, che il Partito Democratico ha chiesto, fin dall'avvio dei lavori della Commissione in questa legislatura, di prevedere un percorso abbreviato per tutte le proposte di legge già approvate in prima lettura dalla Camera nella scorsa legislatura. Tra queste figurava anche la proposta di legge sugli orari degli esercizi commerciali nuovamente presentata dal suo gruppo nel medesimo testo approvato nella passata legislatura dalla Camera. La decisione di avviare tra tutte, in particolare, l'esame delle proposte di legge in materia di orari degli esercizi commerciali è stata assunta dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, rileva che quanto appena affermato dalla deputata Moretto è in piena sintonia con quanto da lei appena ricordato, ossia che l'avvio dell'esame delle proposte di legge in discussione muova da una richiesta del Partito democratico poi discussa e condivisa dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.

  Gianluca BENAMATI (PD) fa presente che quello ad oggetto delle proposte di legge è un tema delicato suscettibile di procurare un impatto economico significativo che richiede equilibrio. Rileva che in questi anni il comportamento delle famiglie e il sistema degli acquisti effettuati dalle famiglie medesime è cambiato, al pari della dinamica dei consumi. È chiaro, quindi, che un intervento normativo nella materia degli orari e delle chiusure degli esercizi commerciali abbia generato una apprensione nell'opinione pubblica. Desidera sottolineare che il Partito Democratico non terrà una posizione ideologica nel corso del dibattito e ricorda, al riguardo, che il suo gruppo ha ripresentato, a sua prima firma, una proposta di legge approvata a larghissima maggioranza nella scorsa legislatura. A suo avviso, la soluzione prospettata in quel provvedimento costituiva un passo avanti rispetto al decreto cosiddetto «salva Italia» ma teneva in conto tutti gli aspetti della questione. Si pone, su questo tema, la necessità di trovare una soluzione che contemperi diverse esigenze e tenga conto dell'irruzione di nuove forme di commercio che modificano profondamente il sistema. Pensa, sul punto, all'affermarsi, con dimensioni sempre maggiori negli ultimi anni, del commercio via web. Desidera ricordare alcuni numeri che testimoniano l'esigenza di affrontare con molta attenzione il problema sotteso alle proposte di legge oggi in discussione. Fa, infatti, presente che ben 12 milioni di italiani acquistano nel fine settimana e che esistono 4,7 milioni di lavoratori domenicali, dei quali solo 578 mila operano nel settore del commercio. Secondo alcune stime, nel caso di decisioni sbagliate adottate all'esito dell'esame dei provvedimenti, su questi 578 mila lavoratori nel settore del commercio ben 1 su 10 potrebbe essere colpito da rischio licenziamento. In ogni caso una parte delle questioni del lavoro domenicale va affrontata a livello di contrattualistica di settore. Uno dei temi che devono essere affrontati dalle audizioni riguarda proprio la verifica di questi dati. Quanto alla questione della tutela dei piccoli esercizi, ritiene che costituisca un errore di analisi pensare che la mera chiusura domenicale Pag. 58dei centri commerciali possa risolvere una crisi più sistematica. Ricorda, al riguardo, che la crisi economica, attraversata dal nostro Paese, ha portato a perdere da 5 a 10 miliardi di euro di spesa degli italiani per gli acquisti. Così come ricorda il tema del caro affitti dei negozi, che ha contribuito all'aggravarsi della crisi del settore, in parte approfondito nella scorsa legislatura. Tutto ciò ha avuto conseguenze devastanti sul commercio e sui negozianti. Ricorda, inoltre, che la proposta di legge a sua prima firma contiene, a differenza delle altre, l'istituzione di un fondo per il commercio al dettaglio finalizzato ad aiutare i negozi al dettaglio nel rinnovarsi. Invita il relatore a riflettere su tale disposizione nel corso dell'istruttoria che porterà alla scelta del testo base per il seguito dell'esame della Commissione. Nel ribadire l'importanza del ciclo di audizioni che si svolgeranno nelle prossime settimane, auspica che la maggioranza non abbia già una soluzione preconfezionata al problema degli orari degli esercizi commerciali e dichiara la disponibilità del suo gruppo a discutere nel merito per tentare di migliorare una situazione che, di certo, deve essere cambiata, senza però pensare di ripristinare sic et simpliciter la disciplina antecedente all'intervento normativo del Governo Monti che così come prospettata in alcune proposte a mezzo stampa riporterebbe ad una situazione addirittura antecedente alla liberalizzazione di Bersani.

  Riccardo ZUCCONI (FdI) ritiene che sia evidente a tutti che i provvedimenti in esame abbiano un enorme impatto sul settore del commercio e ritiene che gli stessi vadano esaminati con attenzione anche dal punto di vista della loro compatibilità costituzionale. Fa presente che il suo gruppo è contrario a qualunque logica dirigistica e che non condivide un'impostazione delle proposte di legge fondata sulla previsione più o meno ampia di deroghe. A suo avviso, la materia in discussione deve rimanere saldamente ancorata alla dinamica contrattuale. Nel segnalare che il suo gruppo attenderà la chiusura del ciclo di audizioni informali per valutare la presentazione di una propria proposta in materia, ritiene che gran parte dei soggetti che saranno ascoltati dalla Commissione confermerà la linea da lui appena indicata.

  Giorgia ANDREUZZA (Lega) fa presente che l'acceso dibattito che si è aperto sul tema oggetto delle proposte di legge in esame era di certo immaginabile. Ritiene fondamentale confrontarsi con tutti i soggetti coinvolti dai temi oggetto dei provvedimenti, al fine di capire se la situazione attuale sia effettivamente soddisfacente per tutti. Replicando al deputato Benamati, sottolinea che non esiste una proposta della maggioranza già definita e che in nessun caso la posizione della maggioranza stessa è quella di prevedere una soluzione anacronistica. È evidente a tutti che la realtà è cambiata rispetto al tempo del decreto «salva Italia». Basti pensare all'avvento dell’e-commerce. Si è aperta una fase nuova che porta con sé la necessità della revisione della disciplina vigente.

  Andrea VALLASCAS (M5S) osserva che il suo gruppo aveva condiviso la proposta di legge poi approvata a larga maggioranza dalla Camera sul tema degli orari degli esercizi commerciali, al fine di affermare un principio, quello della necessità di prevedere chiusure domenicali. Ora, a distanza di tempo, è necessario affrontare nuovamente la questione. Fa presente che non esiste una soluzione preconfezionata della maggioranza e che c’è piena disponibilità a discutere con l'opposizione. Sottolinea che è necessario cambiare l'impostazione del decreto «salva Italia» che non ha portato alcun beneficio e tutelare i piccoli esercizi commerciali nei confronti dei grandi centri di distribuzione. A suo avviso, il tema dell’e-commerce, pur estremamente rilevante, deve essere affrontato analiticamente nell'ambito di una proposta ad hoc. Osserva che dopo la chiusura del ciclo di audizioni informali si avvierà un confronto per addivenire ad una proposta il più possibile condivisa che partirà comunque Pag. 59da un presupposto di base, ossia che non è più possibile, ad oggi, prevedere una chiusura degli esercizi commerciali in tutte le domeniche e festività previste dal calendario.

  Pier Luigi BERSANI (LeU) ricorda che sono ormai passati vent'anni dalla sua riforma del settore del commercio e segnala, al riguardo, che mai nessuno gli ha segnalato la necessità di tornare alla situazione antecedente ad essa. Osserva, con dispiacere, che nel dibattito avviato in Commissione nessuno abbia fatto presente che un eventuale ritorno al sistema delle licenze e delle tabelle che regolamentavano anche la disciplina degli orari degli esercizi commerciali, comporterebbe senza dubbio un proliferare del fenomeno della microcorruzione. Ricorda che l'apertura domenicale e nelle festività si è ampliata notevolmente a seguito di un intervento sul tema da parte delle regioni. Sottolinea la necessità che la contrattazione di settore eviti abusi nei confronti dei lavoratori. Fa presente che qualunque sia la soluzione che sarà adottata, bisognerà fare in modo il più possibile di garantire al consumatore di avere la possibilità di scegliere in quale esercizio commerciale recarsi. Non condivide pertanto il meccanismo di apertura a rotazione con una percentuale del 25 per cento contenuta nella proposta di legge a prima firma Crippa. Ritiene inoltre prioritario salvaguardare la concertazione permettendo che siano le comunità locali a riunirsi per regolamentare la materia. Conclude, evidenziando che l’e-commerce è un fenomeno in grado di mettere in crisi non solo i piccoli, ma anche i grandi esercizi commerciali e che la salvaguardia del piccolo esercizio commerciale può essere realizzata solo attraverso una specializzazione e una qualificazione dei piccoli esercizi stessi.

Barbara SALTAMARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 18 settembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.