CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 settembre 2018
52.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO ALL'11 SETTEMBRE 2018

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 settembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.

  La seduta comincia alle 15.05.

DL 91/2018: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 1117 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Mara LAPIA (M5S), relatrice, fa presente che il provvedimento di cui oggi la Commissione Affari sociali avvia l'esame, in sede consultiva, per l'espressione del parere alle Commissioni riunite I e V, reca un contenuto articolato. In questa sede, si soffermerà sulle disposizioni afferenti a materie di competenza della XII Commissione tra le quali segnala, nell'ordine, l'articolo 5, che modifica i termini temporali di decorrenza della disciplina sulla precompilazione, da parte dell'INPS, della dichiarazione sostitutiva unica (DSU) relativa all'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
  In particolare, la novella di cui al comma 1, lettera a), dell'articolo 5, differisce la decorrenza della suddetta modalità di precompilazione dal 2018 al 2019. La relazione illustrativa del disegno di legge di conversione del decreto in esame precisa che il differimento è teso a consentire gli interventi tecnici necessari per una più semplice accessibilità per i cittadini e per il soddisfacimento delle esigenze di tutela della privacy. Resta fermo – in base alla norma riformulata dalla novella di cui alla lettera b) – che la data specifica di decorrenza della modalità precompilata (con una prima fase di sperimentazione) sia determinata con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
  Fa presente, poi, che la novella di cui alla successiva lettera c) sopprime la norma che prevedeva, nella fase a regime (decorrente, secondo la disciplina finora vigente, dal 1o settembre 2018), il ricorso esclusivo alla modalità precompilata. La medesima novella differisce al 1o gennaio 2019 la data a decorrere della quale la DSU ha validità dal momento della presentazione fino al successivo 31 agosto. Pag. 206Pertanto, sempre a decorrere dal 2019, i dati reddituali e patrimoniali sono aggiornati al 1o settembre di ciascun anno prendendo a riferimento l'anno precedente.
  Segnala altresì, tra le disposizioni di interesse per la XII Commissione, i commi 3-sexies e 3-septies dell'articolo 6 – introdotti nel corso dell'esame al Senato – che differiscono dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018 il termine di adeguamento delle strutture adibite a servizi scolastici e ad asili nido alla normativa antincendio, nei casi in cui a ciò non si sia già proceduto. A tal fine esse novellano, rispettivamente, i commi 2 e 2-bis dell'articolo 4 del decreto-legge n. 244 del 2016 (legge n. 19 del 2017).
  Il comma 3-octies del medesimo articolo 6, introdotto dal Senato, differisce all'anno scolastico 2019/2020 e al calendario dei servizi educativi per l'infanzia 2019/2020 l'applicazione della norma che comporta il divieto di accesso ai servizi educativi per l'infanzia e alle scuole dell'infanzia (sia pubbliche e paritarie, sia private) dei minori per i quali non siano stati adempiuti gli obblighi inerenti alla presentazione della documentazione relativa alle vaccinazioni obbligatorie previste dalla normativa vigente. Al riguardo, ricorda che l'adempimento relativo agli obblighi vaccinali, in base al decreto-legge n. 73 del 2017 (legge n. 119 del 2017), è divenuto un requisito per l'accesso ai predetti servizi educativi e alle scuole per l'infanzia (articolo 3, comma 3, primo periodo, del predetto decreto), a partire già dall'anno scolastico 2017/2018 e al calendario dei servizi educativi per l'infanzia 2017/2018.
  Osserva che tra gli adempimenti previsti ai sensi della predetta normativa sulle vaccinazioni, vi è quello di cui all'articolo 4-bis del citato decreto-legge n. 73 del 2017, concernente d'adozione del decreto ministeriale volto ad istituire l'Anagrafe nazionale vaccini, finalizzata a monitorare le coperture vaccinali sul territorio nazionale.
  In attesa del completamento del procedimento per l'adozione di tale decreto e tenuto conto del fatto che alcune regioni non hanno ancora istituito un'anagrafe vaccinale regionale, il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'istruzione, ha emanato lo scorso luglio una circolare con la quale si consentono le autocertificazioni degli obblighi vaccinali con riferimento all'anno scolastico 2018/2019. Pertanto, sulla base di tale circolare, per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole dei minori tra i 6 e i 16 anni, può essere presentata una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione. Inoltre, per i minori tra i 6 e i 16 anni, quando non si tratti di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l'anno scolastico 2017-2018, nel caso in cui il minore non debba effettuare nuove vaccinazioni o richiami.
  Attraverso le modifiche apportate al decreto-legge in oggetto presso la 1a Commissione del Senato, dunque, l'applicazione del suddetto divieto di iscrizione scolastica in caso di mancato adempimento dell'obbligo di cui all'articolo 3, comma 3, primo periodo, del decreto-legge n. 73 del 2017, è stata differita all'anno scolastico 2019/2020. Si tratta di un argomento molto dibattuto, sul quale nella giornata di ieri si è svolto un ampio ciclo di audizioni presso le Commissioni competenti in sede referente.
  Passa, quindi, all'articolo 8, modificato dal Senato, che reca ai commi da 1 a 4 un complesso di proroghe e di modifiche di norme transitorie in materia di salute umana e di sanità veterinaria.
  In particolare, i commi 1 e 2 prorogano dal 1o settembre 2018 al 1o gennaio 2019 la decorrenza dell'obbligo di redigere secondo il modello di ricetta elettronica le prescrizioni, ove necessarie, dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati (i quali sono prodotti a partire da premiscele medicate autorizzate).
  Nella relazione illustrativa del disegno di legge di conversione del decreto in oggetto si fa presente che tale proroga è dovuta alla circostanza per cui è ancora in corso di emanazione il decreto del Ministro della salute relativo al modello di ricetta elettronica in quanto si è reso Pag. 207necessario lo svolgimento di un'istruttoria complessa e di un'attività di informazione e formazione degli operatori degli enti territoriali e delle categorie coinvolti.
  Il comma 3 del medesimo articolo 8 proroga per il 2018 una disposizione transitoria già prevista per gli anni 2012-2017, relativa ai criteri per il riparto della quota premiale per le regioni virtuose – ovvero le regioni che abbiano istituito una Centrale regionale per gli acquisti e l'aggiudicazione di procedure di gara per l'approvvigionamento di beni e servizi per un volume annuo non inferiore ad un determinato importo e quelle che introducano misure idonee a garantire la piena applicazione delle norme in materia di equilibrio di bilancio delle strutture ospedaliere pubbliche – in base alla quale il Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, stabilisce il riparto della quota premiale, tenendo anche conto di criteri di riequilibrio, indicati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome.
  Osserva, poi, che sempre all'articolo 8, il comma 4, lettera a), modifica il termine temporale di una deroga transitoria per la regione Sardegna, relativa alla spesa sanitaria e posta con riferimento al «carattere sperimentale dell'investimento straniero» da realizzarsi per l'ospedale ex San Raffaele di Olbia (struttura in passato mai ultimata). La deroga, prevista finora con riguardo al triennio 2015-2017, viene adesso posta con riferimento al periodo 2018-2020, anche in considerazione della circostanza che la struttura ospedaliera in oggetto – denominata Mater Olbia e che dovrebbe essere gestita, in base ad un accordo del luglio 2017, dalla Qatar Foundation Endowment e dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli – non è ancora entrata in funzione. In sostanza, nel periodo di tempo considerato, la regione può derogare in una certa misura all'obbligo della riduzione della spesa per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati per l'assistenza specialistica ambulatoriale e per l'assistenza ospedaliera.
  In relazione a tale modifica, la successiva lettera b) del comma 4 dell'articolo 8 riferisce al medesimo periodo 2018-2020 la norma – inerente finora al periodo 2015-2017 – secondo cui la regione Sardegna e il Ministero della salute devono assicurare un monitoraggio sull'effettiva rispondenza della qualità delle prestazioni sanitarie della struttura in oggetto e sulla loro piena integrazione con la restante offerta sanitaria pubblica in Sardegna nonché sulla mobilità sanitaria verso altre regioni.
  Il comma 4-bis dell'articolo 8, introdotto al Senato, sospende fino al 18 dicembre 2018 i termini per il pagamento delle imposte di consumo dovute su alcuni prodotti succedanei dei prodotti da fumo.
  Il comma 4-ter dell'articolo 8, introdotto anch'esso al Senato, posticipa dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019 la scadenza della possibilità, per i medicinali omeopatici prodotti in un Paese dell'Unione europea e presenti sul mercato italiano alla data del 31 dicembre 1992, di essere mantenuti in commercio in base alla precedente autorizzazione, senza previo rinnovo della medesima.
  L'articolo 8-bis, introdotto al Senato, riapre – limitatamente ai produttori artigianali – il termine per la comunicazione, all'autorità sanitaria territorialmente competente, degli stabilimenti che eseguono le attività di cui al regolamento n. 2023/2006/CE, che disciplina le buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari. In base alla disciplina vigente, il termine di comunicazione, a carico dei produttori (anche non artigianali) già operanti nelle attività suddette, è scaduto il 31 luglio 2017.
  Preannuncia, infine, di aver predisposto una proposta di parere con riferimento alle disposizioni maggiormente afferenti alle competenze della Commissione Affari sociali.

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  Marialucia LOREFICE, presidente, ritiene che, in assenza di obiezioni, la relatrice possa procedere all'illustrazione della proposta di parere a seguito della quale si svolgeranno, quindi, gli interventi per dichiarazione di voto.

  Mara LAPIA (M5S), relatrice, procede all'illustrazione della proposta di parere che ha predisposto (vedi allegato).

  Elena CARNEVALI (PD), nel prendere atto, in relazione a quanto previsto dall'articolo 5, comma 1, lettera a), del differimento della decorrenza della precompilazione della dichiarazione sostitutiva unica relativa all'ISEE, osserva che non deve venire meno l'obiettivo di semplificare le procedure a carico dei cittadini, in linea peraltro con quanto ripetutamente richiesto dalle attuali forze di maggioranza nella passata legislatura. Ricorda, inoltre, che la presentazione dell'ISEE costituisce un requisito necessario per l'ottenimento di molte prestazioni sociali.
  Esprime, quindi, perplessità per l'ulteriore proroga del termine di adeguamento delle strutture scolastiche alla normativa antincendio, ricordando che nella precedente legislatura erano state stanziate risorse adeguate anche per gli anni successivi alla conclusione della stessa. Reputa un errore lo smantellamento da parte dell'attuale Governo della specifica struttura di missione che aveva consentito di conseguire risultati positivi.
  Passando al tema dei vaccini, ricorda che esso è già emerso all'attenzione del dibattito pubblico a partire dallo scorso luglio, a causa della circolare in materia emanata dai Ministri della salute e dell'istruzione. Rileva che già in tale sede si è commesso l'errore di rimettere in discussione le scelte effettuate in materia nella passata legislatura, riaprendo un confronto divisivo all'interno del Paese; le audizioni svolte nella giornata di ieri hanno confermato l'inopportunità di tale approccio. Nel mostrare apprezzamento per la scelta di inserire nella proposta di parere una condizione relativa alla soppressione del comma 3-octies dell'articolo 6, introdotto dal Senato, preannuncia un impegno serrato presso le Commissioni di merito qualora tale posizione non fosse confermata attraverso l'approvazione di uno specifico emendamento. Osserva, infatti, che l'introduzione dell'obbligo vaccinale ha permesso di conseguire un importante obiettivo di salute e dichiara, pertanto, di non comprendere la ragione di fare un passo indietro rispetto a tale scelta. Rileva che l'emendamento approvato al Senato è stato presentato dalla vicepresidente di quel ramo del Parlamento e che, pertanto, non è ipotizzabile che non vi fosse un accordo con il Governo. Manifesta, quindi, disponibilità ad esprimere un voto favorevole sulla proposta di parere della relatrice, osservando che la condizione posta trova piena corrispondenza con il contenuto di un appello sottoscritto da centinaia di migliaia di cittadini. Lamenta in ogni caso il fatto che si sia sprecato del tempo, quando sarebbe stato preferibile concentrarsi sulla piena attuazione delle disposizioni relative all'anagrafe vaccinale.
  Sottolinea, inoltre, la differenza tra la norma transitoria prevista dal decreto-legge n. 73 del 2017, funzionale all'allora imminente avvio dell'anno scolastico 2017/2018, e quanto previsto, a suo avviso illegittimamente, con la citata circolare ministeriale dello scorso luglio, evidenziando che l'irrazionalità di tale scelta ha portato ad un caos nel mondo della scuola. Segnala altresì che il rimedio che si propone di adottare potrà contribuire ad evitare che alcune famiglie in buona fede effettuino false dichiarazioni con gravi conseguenze sul piano penale.
  In conclusione, sottolinea l'esigenza di trovare una pronta soluzione per la questione della ricetta elettronica per i medicinali veterinari, al fine di rispettare la normativa europea e di garantire una piena tutela della salute della popolazione.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE), nel precisare di non voler affrontare in questa sede il tema dei vaccini, segnala che altre disposizioni recate dal provvedimento in esame sarebbero meritevoli di rilievi, Pag. 209quanto meno nell'ambito delle premesse, da inserire nel parere che ci si accinge ad esprimere.
  Evidenzia innanzitutto la questione della proroga del termine, peraltro già ampiamente scaduto, per l'adeguamento antincendio delle strutture scolastiche, osservando che andrebbe segnalata l'esigenza di non consentire ulteriori proroghe negli anni futuri. Esprime quindi perplessità circa la ratio di quanto previsto dal comma 4-bis dell'articolo 8, in materia di pagamento delle imposte sui prodotti succedanei di prodotti da fumo, ritenendo utile un approfondimento in tal senso. Richiama infine il tema delle deroghe per la regione Sardegna in relazione alla realizzazione dell'Ospedale ex San Raffaele di Olbia, richiamando le considerazioni critiche svolte in proposito sin dall'avvio della passata legislatura.

  Roberto NOVELLI (FI) osserva che i parlamentari dovrebbero evitare di creare confusione nell'opinione pubblica, generando tensioni e allarmi sociali, come purtroppo accaduto con l'emendamento in materia di vaccini approvato dal Senato, le cui criticità sono ampiamente emerse nel corso delle audizioni svolte nella giornata di ieri. Tali audizioni hanno confermato il giudizio fortemente critico espresso da Forza Italia sulla richiamata circolare ministeriale dello scorso luglio, che si può definire «estemporanea» e provoca notevoli differenziazioni dell'applicazione della legge a livello locale. Nel rivolgere un appello alle forze di maggioranza a legiferare in maniera non ideologica, prende atto di quanto proposto con la proposta di parere illustrata dalla relatrice, in attesa di emendamenti da approvare presso le Commissioni di merito.

  Dario BOND (FI), chiarendo di non voler approfondire in questa sede la questione dell'obbligo vaccinale, richiama in primo luogo l'attenzione su quanto previsto dall'articolo 8 del decreto-legge, in materia di medicinali veterinari. Dichiara di non comprendere le ragioni della scelta, al di là del lieve slittamento della decorrenza, dell'obbligo della ricetta elettronica anche per i medicinali veterinari utilizzati per la cura degli animali da compagnia. Osservando che tali medicinali non sono rimborsati dal Servizio sanitario nazionale, giudica un inutile aggravio procedurale tale previsione. Sottolinea, quindi, che l'obbligo della ricetta elettronica andrebbe limitato all'utilizzo dei medicinali per gli animali d'allevamento al fine di prevenire abusi con gravi conseguenze per la salute umana. Ricorda che l'esclusione della ricetta elettronica per i medicinali destinati agli animali da compagnia corrisponde anche a una richiesta avanzata dall'Ordine dei veterinari.
  Chiede, inoltre, chiarimenti in relazione alla disposizione del successivo comma 4-ter dell'articolo 8, non comprendendo le ragioni alla base di una proroga della possibilità di commercializzare medicinali omeopatici senza il rinnovo dell'autorizzazione.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) ricorda di aver partecipato nella scorsa legislatura alla missione in Sardegna svolta dalla Commissione per approfondire il tema dell'ex ospedale San Raffaele di Olbia, per il quale sono state previste particolari forme di finanziamento, con il coinvolgimento di risorse sia statali che della regione a statuto speciale. Richiama le perplessità emerse in relazione alla realizzazione di una struttura di notevoli dimensioni in contrapposizione a quella che appariva una desertificazione dell'offerta sanitaria all'interno della regione Sardegna. Nel segnalare peraltro le positive esperienze in tale regione della cura delle sub-acuzie e delle post-acuzie a livello domiciliare, osserva che non si può trascurare la migrazione sanitaria che interessa la Sardegna per alcune patologie.
  Segnala la peculiarità rappresentata dalla realizzazione di un IRCCS sulla base di una scelta effettuata ex ante, invece che sui risultati conseguiti. In ogni caso, giudicherebbe inopportuna una sospensione della procedura di realizzazione della struttura prevista ad Olbia in considerazione Pag. 210del relativo stato di avanzamento e della volontà espressa a livello regionale.
  Nel replicare a quanto affermato dalla collega Carnevali, ricorda che la grande maggioranza dei soggetti auditi nelle Commissioni di merito nella giornata di ieri era stata indicata dalle forze di opposizione e che il dibattito svolto ha spostato l'attenzione sull'obbligatorietà delle vaccinazioni quando invece la circolare ministeriale dello scorso luglio aveva come unico obiettivo quello di semplificare gli adempimenti per le famiglie in ragione della non completa attuazione delle disposizioni relative all'anagrafe vaccinale, in piena continuità con quanto previsto dal cosiddetto decreto-legge n. 73 del 2017 (cosiddetto decreto Lorenzin).
  Segnala, inoltre, che sarebbe utile richiamare le posizioni espresse nel corso dell'esame delle risoluzioni in materia di vaccini discusse dalla Commissione Affari sociali nel 2015, quando tale argomento non costituiva ancora oggetto di speculazione politica. Segnala che con la circolare si è inteso affrontare alcune criticità, in particolare quelle connesse al possibile trasferimento di bambini in età scolare dall'estero o da altre regioni nell'imminenza dell'avvio dell'anno scolastico.
  Richiamando anche fonti di stampa, sottolinea la complessità del tema dell'autocertificazione in materia sanitaria, ribadendo la piena continuità delle scelte effettuate dalla richiamata circolare ministeriale con quanto previsto dal decreto-legge n. 73 del 2017, ed osservando che la norma introdotta dal Senato aveva la sola finalità di rendere più efficace quanto previsto dalla stessa circolare.

  Paolo SIANI (PD) esprime soddisfazione per le decisioni assunte dalla maggioranza, che costituiscono una scelta ragionevole rispetto alle politiche da adottare. In continuità con quanto da lui stesso espresso nella giornata di ieri, nel corso delle audizioni tenutesi presso le Commissioni competenti in sede referente (I e V), ricorda che l'obbligo in materia sanitaria rappresenta uno strumento eccezionale, essendo sempre preferibile basarsi sull'alleanza terapeutica. Rileva, tuttavia, che lo strumento dell'obbligo nel caso di specie ha prodotto risultati straordinari. Ritiene quindi errato, a prescindere dalle diverse posizioni politiche, sospendere l'applicazione di una normativa che ha dato frutti assai positivi, riconoscendo l'esigenza di implementare l'anagrafe vaccinale, anche attraverso il reperimento di risorse adeguate.
  Osserva che nel confronto svolto non ci sono dei vincitori, se non i bambini e la loro salute. Auspica che in un futuro la Commissione possa dedicare tempi adeguati al tema dei vaccini, individuando in maniera condivisa le politiche più efficaci.

  Luca RIZZO NERVO (PD) dichiara di apprezzare la scelta di inserire nella proposta di parere la condizione soppressiva della norma sui vaccini introdotta dal Senato, segnalando che la «marcia indietro» della maggioranza rappresenta una vittoria del buonsenso ed assicura una maggiore tutela della salute pubblica. Rilevando l'inopportunità di trattare un tema di tale rilevanza attraverso un emendamento approvato in una seduta notturna, ricorda che la Commissione Affari sociali è in grado di affrontare in altra sede la questione delle vaccinazioni in tutta la sua complessità.
  Evidenzia che le audizioni svolte nelle Commissioni di merito hanno tolto ogni dubbio in merito all'errore rappresentato dalla norma introdotta dal Senato, chiarendo che il cosiddetto «obbligo flessibile» costituisce un ossimoro e che le vaccinazioni rappresentano un fondamentale strumento di prevenzione. Senza volerne rivendicare la paternità politica, ribadisce l'efficacia delle decisioni assunte con il decreto-legge n. 73 del 2017, pur segnalando che in linea di principio il Partito Democratico è contrario a prevedere obblighi in materia sanitaria, come dimostrato nell'approvazione della scorsa legislatura della legge sulle disposizioni anticipate di trattamento. Ferma restando la validità dell'alleanza terapeutica, è stato necessario dare una pronta risposta ad una grave situazione sanitaria venutasi a Pag. 211creare nel Paese. In conclusione, esprime soddisfazione per il fatto che la battaglia parlamentare condotta dal Partito Democratico, in linea con quanto richiesto dal mondo scientifico, abbia contribuito a fermare una scelta che avrebbe avuto gravi conseguenze.

  Giorgio TRIZZINO (M5S), nel richiamare gli interventi da lui stesso svolti nelle settimane precedenti, ricorda che l'obbligatorietà vaccinale ha consentito di raggiungere importanti risultati e che, pertanto, non appaiono comprensibili le ragioni di un mutamento di rotta. Manifesta amarezza rispetto al fatto che alcuni settori, seppure limitati, dell'opinione pubblica contestino risultati basati su evidenze scientifiche e denunciano l'esistenza di presunte lobbies quando invece nel Paese sono presenti importanti istituzioni che svolgono con competenza funzioni di vigilanza.
  Ritiene quindi corretto proseguire nel percorso dell'obbligatorietà, senza individuare presunti vincitori o vinti nel confronto politico. Il lavoro parlamentare si basa anche sull'opportunità di correggere alcune decisioni che si rivelano inadeguate. Ritiene in ogni caso importante l'avvio di un ragionamento in materia di prevenzione vaccinale che coinvolga anche soggetti che hanno espresso dubbi rispetto alle scelte finora adottate.

  Vito DE FILIPPO (PD) sottolinea che la decisione assunta dalla maggioranza con la condizione inserita nella proposta di parere della relatrice appare in qualche modo clamorosa, nonché logica conseguenza di quanto emerso nel corso delle audizioni svolte presso le Commissioni di merito.
  A tale proposito, esprime preoccupazione per il fatto che, in un numero limitato di casi, gli auditi abbiano utilizzato invece un linguaggio che si potrebbe definire «esoterico», manifestando invece apprezzamento per le posizioni a favore dell'obbligo espresse anche da parte di esperti che svolgono il ruolo di consulenti presso il Ministero della salute. Fa presente che il suo gruppo ha presentato presso le Commissioni di merito proposte emendative volte a sopprimere la norma introdotta dal Senato.
  Apprezzando la prevalenza di un ragionamento basato sul buonsenso, rileva che purtroppo vi è il rischio che la confusione provocata nelle precedenti settimane abbia comunque provocato gravi danni nel Paese. Auspica, pertanto, che la proposta di parere della relatrice sia approvata già nella seduta odierna.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nel ricordare che la convocazione della Commissione prevede anche per la giornata di domani lo svolgimento di una seduta in sede consultiva sul decreto-legge in esame, segnala che alcuni deputati intervenuti hanno proposto integrazioni al parere della relatrice e che quella di concludere i lavori nella giornata odierna era un'ipotesi da verificare in relazione all'andamento della discussione all'interno della Commissione stessa.

  Roberto BAGNASCO (FI), richiamando l'intervento svolto dal deputato Trizzino, che reputa particolarmente significativo, ritiene che, attraverso la soppressione del comma 3-octies dell'articolo 6 del decreto-legge proroga termini, si compia una scelta assolutamente positiva dal punto di vista scientifico, che non ha «colore politico». Auspica, inoltre, che anche in occasioni future la maggioranza sia disponibile a modificare le scelte compiute qualora ne ricorrano le circostanze.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) stigmatizza il fatto che si stia svolgendo una vera e propria discussione sull'obbligo vaccinale e non, come invece sarebbe opportuno, su una singola disposizione che si limita a prorogare l'applicazione di una norma, che prevede la presentazione della documentazione relativa agli obblighi vaccinali come requisito di accesso ai servizi educativi per l'infanzia e alle scuole dell'infanzia. Precisa, quindi, che successivamente Pag. 212sarà discusso presso entrambi i rami del Parlamento un progetto di legge di iniziativa parlamentare, appena presentato al Senato da deputati dei gruppi Lega e Movimento 5 Stelle.
  In termini generali, fa presente che occorre evitare le contrapposizioni che esasperano la discussione, in quanto non esistono genitori «buoni» e genitori «cattivi». È necessario, quindi, ascoltare anche i genitori che hanno delle perplessità rispetto agli obblighi vaccinali.
  Auspica, pertanto, che ci possa essere presto lo spazio per una discussione approfondita in materia di prevenzione vaccinale, nell'ambito della quale si ascoltino tutte le parti e sia compiuta un'istruttoria esaustiva. Al riguardo, fa presente che in diversi casi i soggetti auditi nella giornata di ieri sul tema in oggetto hanno dato risposte evasive, senza fornire dati puntuali.

  Maria Teresa BELLUCCI (FdI) esprime la propria soddisfazione per il fatto che la maggioranza sembrerebbe aver cambiato idea sul fatto di mantenere gli obblighi vaccinali come requisito per l'accesso alle scuole dell'infanzia. Fa presente che, prima della seduta odierna della Commissione, non era affatto ottimista su questo punto dal momento che nella giornata di ieri il presidente della V Commissione, deputato Borghi, aveva parlato di «scienzocrazia» nonostante le opinioni unanimi espresse a favore degli obblighi vaccinali da parte di medici e scienziati. Rileva che quando si tratta di tutelare i soggetti più deboli quali i minori, può rendersi necessaria, come nel caso di specie, anche la previsione dell'obbligatorietà.
  Evidenzia, infine, che il passo indietro compiuto dalla maggioranza non fa venire meno, in ogni caso, la confusione venutasi a creare nel Paese a seguito dell'emanazione della circolare del Ministero della salute e dell'istruzione prima e dell'inserimento nel decreto-legge proroga termini della disposizione in oggetto.

  Stefano MUGNAI (FI), pur condividendo quanto affermato dalla deputata Sportiello rispetto al fatto che non esistono genitori bravi e meno bravi, in quanto tutti i genitori si pongono come obiettivo la tutela della salute dei propri figli, ritiene tuttavia che si debba distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. In proposito, esprime il proprio apprezzamento per il fatto che la maggioranza sia tornata sulle proprie posizioni, anche a seguito delle audizioni svoltesi ieri presso le Commissioni riunite I e V. Fa presente, quindi, che in determinate circostanze possono provenire spunti utili anche dalle opposizioni.

  Giuditta PINI (PD) rivolge i propri ringraziamenti alla presidente Lorefice e ai deputati Baroni e Trizzino per i toni utilizzati. Esprime la propria soddisfazione per l'inversione fatta dai gruppi parlamentari della maggioranza. Al riguardo, ricorda che la proroga inerente all'obbligo di presentazione della documentazione vaccinale era stata inserita al Senato nel corso dell'esame del decreto-legge proroga termini attraverso l'approvazione di due identici emendamenti presentati da due esponenti autorevoli quali i senatori Taverna e Fregolent.
  Invita, quindi, ad attenersi alla normativa vigente quando si parla di obblighi vaccinali in quanto nessuna componente dell'attuale maggioranza ricorda la genesi del cosiddetto decreto Lorenzin e il fatto che esso preveda la possibilità di rivedere l'obbligatorietà delle vaccinazioni dopo tre anni qualora sia venuta meno la situazione di emergenza. Nonostante le disposizioni di legge siano chiare, alcuni autorevoli esponenti politici, in particolare i ministri Fontana e Salvini, hanno utilizzato ben altri argomenti. Osserva, quindi, come i veri nemici siano coloro che lucrano e speculano sulla paura e sulla disinformazione.

  Ubaldo PAGANO (PD) fa presente come, sulla base degli ultimi eventi, abbia la sensazione paradossale di trovarsi in una puntata di «Scherzi a parte».
  Ricorda, quindi, come dalle audizioni svoltesi ieri presso le Commissioni riunite Pag. 213I e V sia emerso, da parte di tutti i soggetti ascoltati, un invito a sopprimere la disposizione in oggetto, introdotta nel decreto-legge proroga termini nel corso dell'esame al Senato. Critica, in particolare, il fatto che si sia venuta a creare tanta confusione, prima con la circolare dello scorso luglio, poi con la proroga dell'obbligo concernente la documentazione vaccinale, nonostante l'attuale Governo non abbia in alcun modo disconosciuto l'efficacia degli obblighi vaccinali introdotti dal cosiddetto decreto Lorenzin. 
  Evidenzia, quindi, il silenzio da parte dei deputati del gruppo della Lega, a fronte della proposta di parere presentata dalla relatrice, dal quale parrebbe evincersi la volontà, da parte di quel gruppo, di non procedere alla votazione della proposta medesima. Tale proposta è invece, a suo avviso decisamente condivisibile, in quanto tesa a correggere l'errore compiuto dal Governo e dalla maggioranza.

  Marialucia LOREFICE, presidente, fa presente che ciascun deputato, a qualunque gruppo appartenga, sceglie liberamente se intervenire o meno nel dibattito.

  Marcello GEMMATO (FdI) manifesta la propria soddisfazione per la proposta di parere presentata dalla relatrice. Ritiene che, se la maggioranza sopprimerà effettivamente il comma 3-octies dell'articolo 6 del provvedimento in oggetto, si celebrerà finalmente il «funerale della scienza applicata su internet». Rileva, infatti, come solo i medici siano competenti a parlare di vaccini.
  Passando ad altre disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, osserva che sarebbe opportuno rivedere l'intero sistema dei medicinali veterinari, considerate le ripercussioni che questi ultimi hanno sia sulla salute degli animali stessi sia sulla salute umana. È necessario, pertanto, scongiurare i rischi derivanti dal fatto che tali medicinali siano venduti attraverso internet.

  Paolo TIRAMANI (Lega), replicando alle affermazioni del deputato Pagano, ricorda che la XII Commissione è già convocata domani, giovedì 6 settembre, alle ore 10, per il seguito dell'esame del provvedimento in oggetto. Invita, pertanto, il medesimo deputato ad evitare di dire «stupidaggini», ammettendo eventualmente la propria volontà di evitare di trattenersi fino a domani per la votazione della proposta di parere. Invita altresì i deputati appartenenti al gruppo Partito democratico a non diffondere comunicati stampa in cui si afferma che la maggioranza avrebbe modificato la propria posizione in ordine agli obblighi vaccinali, segnalando al riguardo che la proposta di parere è stata illustrata dalla relatrice, ma non è ancora stata approvata.

  Ubaldo PAGANO (PD), stigmatizzando le espressioni utilizzate dal deputato Tiramani, invita la presidente ad intervenire e a tutelare le opposizioni. In merito all'intervento svolto dal medesimo deputato, fa presente che la notizia circa la volontà della maggioranza di sopprimere il comma 3-octies dell'articolo 6 del decreto-legge proroga termini è stata data per prima dalla relatrice presso la I Commissione, deputata Baldino.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ritiene di tutelare sicuramente tutti i deputati, sia di maggioranza che di opposizione. Al riguardo, fa presente che la discussione non è stata in alcun modo contingentata e che ciascun componente della Commissione ha avuto modo di esprimere compiutamente la propria posizione sui temi oggetto del provvedimento all'ordine del giorno. Per quanto riguarda poi la votazione della proposta di parere della relatrice, fa presente che, ferma restando la possibilità di anticiparla alla seduta odierna qualora tutti i gruppi fossero d'accordo, è comunque già stata convocata un'altra seduta per domani, giovedì 6 settembre, alle ore 10, secondo quanto stabilito nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, svoltasi martedì 7 agosto 2018.

  Giuditta PINI (PD), segnala alla presidente che, a microfono spento – ciò che Pag. 214ha impedito alla presidente medesima di sentire –, il deputato Tiramani avrebbe insultato il deputato Pagano, appellandolo come «appartenente alla Sacra Corona unita».

  Marialucia LOREFICE, presidente, conferma di non aver udito assolutamente nulla, altrimenti sarebbe senz'altro intervenuta censurando l'autore di tale espressione.

  Vito DE FILIPPO (PD), riferendosi agli episodi da ultimo accaduti, ricorda ai colleghi come il clima in cui si svolgono i lavori della Commissione sia normalmente diverso da quello dell'Assemblea, essendoci normalmente più collaborazione tra deputati appartenenti a gruppi parlamentari diversi ed evitandosi l'utilizzo di certi toni e di certe espressioni. Quanto alla questione dei comunicati stampa, segnalata dal deputato Tiramani, osserva che non si può negare la portata politica dell'odierna decisione della maggioranza, di cambiare completamente atteggiamento su una questione rilevante come quella degli obblighi vaccinali. Pertanto, è certamente diritto di un deputato dell'opposizione dare a tale decisione la dovuta enfasi, anche se la proposta di parere non è ancora stata approvata. Al riguardo, rileva che aveva ritenuto implicito che, una volta illustrata la proposta di parere, si sarebbe proceduto alla votazione della medesima nella giornata odierna e che, sulla base di tale presupposto, aveva invitato i deputati del proprio gruppo a non intervenire su altre disposizioni del decreto-legge proroga termini e ad evitare l'uso di atteggiamenti in qualche modo provocatori.

  Marialucia LOREFICE, presidente, fa presente di non aver mai affermato che la Commissione sarebbe addivenuta alla votazione della proposta di parere della relatrice nella seduta odierna.
  Sottolinea che la possibilità di procedere a tale votazione sembra essere venuta meno, essendosi svolta una discussione molto ampia, durata oltre due ore, nel corso della quale sono stati toccati vari temi oltre quello degli obblighi vaccinali.

  Mara LAPIA (M5S), relatrice, ritiene che, alla luce dei numerosi interventi svolti e delle questioni poste, sia preferibile rinviare la votazione della proposta di parere alla seduta già prevista per domani, in modo da avere tempo a disposizione per apportare eventuali modifiche e integrazioni. Richiamando poi l'intervento svolto dal deputato De Filippo, rileva come taluni deputati di opposizione abbiano utilizzato parole decisamente provocatorie, volte a ribadire un presunto fallimento della maggioranza di governo. Ritiene che nella seduta odierna abbia avuto luogo un vero e proprio «sfogo» sul tema dei vaccini, senza attenersi alla proposta di parere da lei stessa illustrata, che diversi deputati intervenuti, a suo avviso, non hanno nemmeno letto.

  Doriana SARLI (M5S), intervenendo sul tema dei medicinali veterinari, precisa che questi non possono essere venduti on line e che, in generale, sarebbe opportuno svincolare dall'obbligo della ricetta veterinaria la somministrazione di medicinali per gli animali di compagnia in quanto, a differenza di quanto avviene per gli animali di allevamento, essa non ha conseguenze per la salute umana.

  Celeste D'ARRANDO (M5S) ritiene che il tema dei vaccini, data la sua rilevanza e il fatto che tocca diverse sensibilità, debba essere affrontato evitando di alimentare il conflitto sociale che si è instaurato a seguito del cosiddetto decreto Lorenzin. Occorre, invece, impegnarsi per cercare soluzioni condivise. Ritiene che la necessità che si pone prioritariamente sia quella di velocizzare la realizzazione delle anagrafi vaccinali.

  Roberto BAGNASCO (FI) chiede al sottosegretario Bartolazzi di chiarire, ove possibile, la posizione del Governo sull'Ospedale ex San Raffaele di Olbia, di cui ha avuto modo di occuparsi personalmente.

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  Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI, intervenendo in qualità di sottosegretario per la salute nonché di medico e di scienziato, rileva innanzitutto come la discussione sul tema dei vaccini dovrebbe essere ricondotta in ambito scientifico e assumere un carattere post ideologico. Ritiene che laddove il Governo abbia commesso degli errori, anche l'opposizione ha sicuramente sbagliato. Cita in proposito la distorta informazione da parte di alcuni organi di stampa a proposito, ad esempio, della circolare emanata dal Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'istruzione lo scorso luglio. Al riguardo fa presente che, trattandosi di un atto amministrativo, essa non annulla gli obblighi vaccinali, ma persegue l'obiettivo di venire incontro alle oggettive esigenze delle famiglie in relazione all'iscrizione dei propri figli all'anno scolastico 2018-2019, dal momento che non sono ancora state istituite le anagrafi vaccinali. L'obiettivo, quindi, è quello di migliorare la normativa vigente recata dal cosiddetto decreto Lorenzin.
  A suo avviso, i politici dovrebbero esprimersi con molta attenzione sui temi della sanità, ricordando quanto è accaduto in passato in relazione ai casi Di Bella e Stamina, a causa della approssimazione con i quali erano stati trattati in sede politica. Reputa, pertanto, opportuno ricondurre la discussione nel proprio alveo.
  Si domanda, inoltre, per quale ragione si ponga una tale enfasi sul tema dei vaccini mentre non c’è una discussione analoga, che pure sarebbe assai opportuna, sulle nuove terapie antitumorali o sul fatto che il sistema sanitario nazionale rischia di diventare insostenibile.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che a questo punto, stante anche le precisazioni fatte dalla relatrice Il seguito della discussione del provvedimento debba essere senz'altro rinviato alla seduta di domani.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 17.50.

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