CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 luglio 2018
41.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 33

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 24 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 15.35.

Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, recante codice del Terzo settore.
Atto n. 33.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 luglio 2018.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è concluso l'esame preliminare del provvedimento in titolo e che il relatore ha inviato informalmente a tutti i deputati della Commissione, nella giornata di venerdì 20 luglio, una proposta di parere che sarà presentata nella seduta odierna.
  Comunica che non è ancora pervenuto il parere del Consiglio di Stato né è stata trasmessa dal Governo la mancata intesa sancita dalla Conferenza unificata. Inoltre, la VI Commissione (Finanze) non ha espresso i rilievi sulle parti di sua competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento della Camera.
  Pertanto, la Commissione non è nelle condizioni di procedere alla deliberazione del parere nella seduta odierna. Ricorda, infatti, che il Presidente della Camera, nell'assegnare la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo in oggetto, ha richiamato esplicitamente l'esigenza che le Commissioni non si pronuncino definitivamente sul provvedimento assegnato prima che il Governo abbia provveduto ad integrare la richiesta di parere nel senso sopra indicato.
  In attesa che il Governo proceda a tale integrazione, dà la parola al relatore, deputato Pag. 34Trizzino, per l'illustrazione della proposta di parere che ha predisposto.

  Giorgio TRIZZINO (M5S), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato), precisando che tale proposta tiene conto di diversi rilievi formulati e di proposte di modifica avanzate nel corso delle audizioni nonché degli interventi svolti dai deputati intervenuti nel dibattito. In particolare, sottolinea di aver predisposto una proposta di parere che contiene un numero limitato di condizioni, tutte riferite allo schema di decreto in oggetto, ad eccezione dell'ultima condizione, che si riferisce ad un articolo del decreto legislativo n. 117 del 2017 non modificato dallo schema, che ha scelto di inserire comunque, in quanto richiesta praticamente da tutti i soggetti intervenuti.
  Fa presente di aver compiuto tale scelta metodologica in considerazione dei tempi ristrettissimi che il Governo avrà a disposizione per l'adozione definitiva del decreto legislativo, precisando che tra le osservazioni sono state riportate, altresì, proposte di modifica che si riferiscono a parti del decreto legislativo non modificate dallo schema in esame.

  Stefano MUGNAI (FI) propone di integrare la condizione di cui al punto 4) prevedendo che, in deroga alle disposizioni di cui al comma 5 dell'articolo 17 della decreto legislativo n. 117 del 2017, è consentito svolgere attività di volontariato qualora detta attività sia svolta come libera scelta e non sia mai prevalente rispetto al lavoro retribuito svolto presso il medesimo ente.

  Maria Teresa BELLUCCI (FdI) manifesta contrarietà rispetto alla condizione di cui al punto 2), ritenendo preferibile non sopprimere l'articolo 5 dello schema di decreto. Rileva, infatti, che la prevista elevazione da 100.000 a 220.000 euro di entrate del limite oltre il quale gli enti del Terzo settore sono obbligati a rendere pubblici i compensi erogati consente di uniformare la disposizione rispetto a quanto previsto in altre parti del Codice e di evitare gravosi adempimenti per enti di ridotte dimensioni.
  Analogamente, esprime perplessità per la condizione di cui al punto 3), che propone di sopprimere l'articolo 6 dello schema di decreto. Ritiene infatti opportuno garantire, in determinati casi, la possibilità di acquisire professionalità specifiche di alto livello di competenze, nella forma di lavoro subordinato, per l'intera gamma delle attività possibili nell'ambito dell'articolo 5 del Codice.
  Dichiara invece di condividere pienamente il contenuto della condizione di cui al punto 9), ribadendo l'assoluta necessità di prorogare il termine per l'adeguamento degli statuti al fine di evitare aggravi organizzativi agli enti del Terzo settore. Manifesta, quindi, il timore che la proposta di legge di proroga del termine per l'esercizio della delega, approvata dal Senato in prima lettura, possa rappresentare un fattore di confusione per gli enti interessati circa la tempistica per l'esercizio della delega stessa.

  Giuseppe CHIAZZESE (M5S) segnala l'esigenza di colmare un vuoto normativo che consente ad alcuni soggetti di non assolvere fondamentali obblighi di trasparenza. Reputa pertanto utile prevedere l'obbligo di iscrizione in una sezione separata del Registro unico del Terzo settore per le fondazioni e associazioni collegate direttamente o indirettamente ai partiti politici, prevedendo altresì che tali soggetti diano evidenza alle donazioni ricevute.

  Luca RIZZO NERVO (PD) ritiene possibile sviluppare un confronto costruttivo sulla proposta di parere del relatore, partendo dalla discussione proficua sinora svolta e dai contributi che sono emersi nel corso delle audizioni, nel corso delle quali è stata evidenziata soprattutto la necessità di apportare le correzioni proposte con il provvedimento in discussione. Richiamando l'intervento della collega Bellucci, sollecita l'impegno di tutte le forze politiche, in particolare quelle di maggioranza, per assicurare non solo l'approvazione del Pag. 35parere sul decreto correttivo ma anche l'esercizio della delega da parte del Governo. Garantisce un'assunzione di responsabilità in tal senso da parte del Partito democratico, anche al fine di rispondere all'attesa di centinaia di migliaia di associazioni, che si trovano in una posizione delicata, non essendo sufficientemente definiti il quadro fiscale, il regime dell'autofinanziamento e la valutazione delle attività accessorie. Occorre quindi fare chiarezza su questi punti, nonché sulle finalità della proroga del termine proposta con il provvedimento appena approvato dal Senato.
  Passando al contenuto specifico della proposta di parere, partendo dalle premesse, rileva che la mancata intesa in sede di Conferenza unificata non rappresenta un caso isolato e in ogni caso lo schema in esame sembra fornire una risposta equilibrata alle istanze avanzate dalle regioni. Ricorda peraltro che una maggiore centralizzazione è stata pensata per garantire procedure di controllo più efficaci, anche con l'obiettivo della trasparenza, aspetto sul quale il Movimento 5 Stelle sembrava convenire nella passata legislatura. Avanza quindi il dubbio che la finalità di alcune modifiche proposte con il parere in oggetto sia quella di rafforzare il controllo territoriale sulle risorse a scapito di una perequazione a livello nazionale, a danno di regioni, come quelle meridionali, in cui le fondazioni bancarie sono meno presenti. Reputa, inoltre, poco appropriato inserire nelle premesse del parere un richiamo a una presunta violazione del principio di sussidiarietà da parte della legge delega e contesta parimenti l'accusa circa la presunta volontà di favorire con la riforma le organizzazioni di maggiori dimensioni, ricordando che si è deciso di costruire un sistema omogeneo in grado tuttavia di riconoscere le specificità.
  Per quanto concerne gli specifici rilevi, coglie una parziale contraddizione tra la scelta di sopprimere l'articolo 6 del decreto correttivo di cui alla condizione n. 3), con cui si propone di prevedere ulteriori deroghe al limite di 1 a 8 delle retribuzioni, e l'osservazione di cui alla lettera f), peraltro ampiamente condivisibile, che chiede un ampliamento delle attività per le quali è possibile derogare al limite del 40 per cento di incremento rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi.
  Ritiene inoltre superflua la modifica all'articolo 8 dello schema proposta con la condizione n. 5) e manifesta contrarietà rispetto a quella di cui al n. 6), segnalando che si potrebbe determinare uno sproporzionato aggravio di oneri per gli enti che appare anche in contrasto con il principio della semplificazione stabilito dalla legge di delega. In relazione alla condizione n. 7), rileva che in tal modo si riattribuisce una sorta di rappresentanza politica ai Centri di servizio per il volontariato (CSV), impostazione che la riforma intendeva superare, giudicando in ogni caso necessario prevedere che la partecipazione al Consiglio nazionale del Terzo settore dei CSV non avvenga a scapito di altri soggetti attualmente rappresentati. Condivide pienamente la proroga per l'adeguamento degli statuti di cui alla condizione n. 9).
  Passando alle osservazioni, lamenta preliminarmente l'assenza di una proposta relativa all'articolo 33 del Codice volta a favorire l'attività di autofinanziamento, come richiesto anche dall'ANFAS in audizione. Esprime inoltre perplessità in ordine alle osservazioni di cui alle lettere a), che non appare in linea con l'impostazione del Registro delineata dal Codice, l), in quanto la norma che si propone di sopprimere rappresenta uno stimolo per le regioni, e n), non apparendo convincente una deroga per situazioni troppo specifiche. Plaude invece a quanto proposto con le osservazioni di cui alle lettere h), volta a risolvere una problematica posta in luce, tra l'altro, dall'UNEBA, e m).
  In conclusione ribadisce l'esigenza di chiarire il percorso che si intende intraprendere in merito ai tempi di esercizio della delega.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ribadisce che la Commissione intende completare il proprio lavoro ed esprimere il parere in tempo utile per l'esercizio della Pag. 36delega, per il quale è comunque responsabile il Governo.

  Luca RIZZO NERVO (PD) dichiara di non avere dubbi sulla volontà di procedere in Commissione secondo le modalità indicate dalla presidente Lorefice ma invita le forze di maggioranza a stimolare il Governo ad agire nel senso da lui indicato.

  Elena CARNEVALI (PD) sollecita un approfondimento sulla formulazione della prima condizione, paventando il rischio che in tal modo si precluda la tutela dei cosiddetti animali da mobilità, i cani guida, ed osservando che occorre chiarire come porsi in relazione alla tutela di altre specie animali. Passando a considerazioni di più ampia portata, nel condividere pienamente l'articolato intervento del collega Rizzo Nervo, richiama il contenuto della lettera aperta inviata dal Forum del Terzo settore nella giornata odierna agli esponenti del Governo e ai presidenti delle competenti Commissioni parlamentari, avente ad oggetto una sollecita emanazione del decreto correttivo.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.20.

SEDE REFERENTE

  Martedì 24 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 16.20.

Proroga del termine per l'esercizio della delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale, di cui alla legge 6 giugno 2016, n. 106.
C. 968, approvata dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Rossana BOLDI (Lega), relatrice, osserva che il provvedimento di cui la Commissione avvia oggi l'esame è stato approvato dal Senato lo scorso 23 luglio, dopo un iter molto breve presso la Commissione competente in sede referente (la Commissione Affari costituzionali), svoltosi nelle sedute del 17 e del 19 luglio. Si tratta di una proposta di legge di iniziativa parlamentare – presentata dai senatori Romeo e Patuanelli – che si limita a prorogare il termine per l'adozione di disposizioni integrative e correttive di cui alla delega legislativa ex legge n. 106 del 2016, concernente la riforma del Terzo settore e dell'impresa sociale e la disciplina del servizio civile universale, portandolo da dodici a sedici mesi.
  Fa presente che una proposta di legge di analogo tenore è stata presentata alla Camera dai deputati Molinari, D'Uva ed altri (Atto Camera 881).
  Ricorda che, in attuazione della delega di cui alla legge n. 106 del 2016, sono stati adottati i decreti legislativi n. 40 del 2017, sull'istituzione e la disciplina del servizio civile universale, n. 111 del 2017, riguardante l'istituto del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, n. 112 del 2017, in materia di impresa sociale, e n. 117 del 2017, recante il Codice del Terzo settore.
  Ricorda altresì che la legge n. 106 del 2016 prevede che, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei predetti decreti legislativi, nel rispetto degli stessi princìpi e criteri direttivi e con la stessa procedura, il Governo possa adottare disposizioni integrative e correttive dei decreti medesimi, tenuto conto delle evidenze attuative nel frattempo emerse.
  Al riguardo, osserva che sono state già adottate le disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo sul servizio civile universale (n. 43 del 2018) e quelle in materia di impresa sociale (il decreto è stato approvato dal Consiglio dei ministri nella riunione del 17 luglio scorso), mentre per quanto concerne le modifiche al Codice Pag. 37del Terzo settore il relativo schema è in corso di esame presso le competenti Commissioni della Camera e del Senato. Si tratta dell'atto del Governo n. 33, in relazione al quale il 21 giugno scorso è stata sancita la mancata intesa in sede di Conferenza Stato-regioni. Fa presente, inoltre, che il parere del Consiglio di Stato, presupposto necessario affinché le Commissioni parlamentari possano esprimere il proprio parere, non è stato ancora trasmesso dal Governo. Pertanto, l'espressione del parere in questione è stata forzatamente procrastinata rispetto alla data del 21 luglio 2018.
  Ricorda, altresì, che nel corso delle audizioni svoltesi presso questa Commissione sono emersi numerosi profili problematici con riferimento sia al testo dello schema di decreto correttivo sia allo stesso decreto legislativo n. 117 del 2017.
  Rileva quindi che nell'odierna seduta della XII Commissione il relatore sull'atto del Governo n. 33, deputato Trizzino, ha presentato una proposta di parere con condizioni e osservazioni che, ove recepite dal Governo, consentirebbero probabilmente di superare molte delle perplessità e delle criticità evidenziate dai rappresentanti delle regioni e dai soggetti auditi. Tuttavia, non si può non tenere conto del fatto che è oramai prossimo il termine per l'esercizio della delega, che scade il prossimo 3 agosto, restando l'assegnazione in Commissione tuttora «con riserva», in quanto non è ancora pervenuto il parere del Consiglio di Stato.
  È evidente, quindi, che una rapida approvazione, anche presso questo ramo del Parlamento, del progetto di legge in esame, consentirebbe al Governo di disporre di un termine più ampio per l'esercizio della delega qualora dovesse rivelarsi impossibile procedere, nell'arco di una settimana, al recepimento dei pareri formulati dalle Commissioni parlamentari competenti, che tengono conto di richieste di correzione e di miglioramento provenienti da coloro che operano nel settore. Si tratta, quindi, di una garanzia ulteriore, a tutela dell'esercizio stesso della delega.
  Al riguardo, fa notare che, rispetto al termine di diciotto mesi previsto dal testo originale della proposta di legge n. 604, al Senato si è provveduto, già in fase di esame in Commissione, a ridurre la proroga da sei a quattro mesi – che in realtà saranno tre, essendovi compreso il mese di agosto – con il preciso intento di rispettare e soddisfare la volontà delle istituzioni e delle associazioni di settore, che hanno chiesto di apportare modifiche al decreto correttivo in tempi rapidi ma anche con la dovuta attenzione e l'approfondimento necessario a fronte di una materia così complessa.

  Maria Teresa BELLUCCI (FdI) ribadisce nuovamente che la proroga per l'esercizio della delega prevista con il provvedimento in esame rischia di avere conseguenze drammatiche per molti enti del Terzo settore, che vengono posti in una condizione di incertezza circa i tempi di adeguamento dei loro statuti. Ricorda, in ogni caso, che legge di delega contempla la possibilità di adottare più di un decreto correttivo.

  Rossana BOLDI (Lega), relatrice, sottolinea che principale finalità della proroga proposta è quella di rendere più agevole il compito di effettuare le necessarie correzioni al provvedimento correttivo all'esame della Commissione e al Codice del Terzo settore, esigenza emersa anche nel corso delle audizioni svolte.
  Evidenzia che la proroga testimonia la volontà della maggioranza di proseguire nel percorso correttivo, implementando e migliorando le modifiche proposte. Ricorda, infatti, che sarebbe altrimenti risultato più semplice far scadere la delega senza esercitarla nei termini previsti.

  Giorgio TRIZZINO (M5S) si associa alle considerazioni della relatrice, osservando che una proroga di alcuni mesi sarebbe funzionale per attribuire al Governo il tempo necessario per effettuare le necessarie correzioni allo schema di decreto correttivo e integrativo.

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  Celeste D'ARRANDO (M5S), nel condividere il contenuto degli interventi dei colleghi Boldi e Trizzino, rileva che i due provvedimenti all'esame della Commissione nella giornata odierna non sono in contraddizione tra loro. Si tratta piuttosto di procedere in maniera parallela per rispondere alle esigenze degli enti del Terzo settore.

  Marialucia LOREFICE, presidente, comunica che il termine per la presentazione degli emendamenti nonché i tempi per il seguito dell'esame del provvedimento in oggetto saranno definiti nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che avrà luogo al termine della seduta odierna. Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.35 alle 16.45.

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