CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 maggio 2022
803.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
Pag. 38

  Giovedì 26 maggio 2022. — Presidenza del presidente NANNICINI. — Interviene il professor Carlo Cottarelli.

  La seduta comincia alle 13.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sulla web TV della Camera.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale obbligatorio e complementare, nonché del settore assistenziale, con particolare riferimento all'efficienza del servizio, alle prestazioni fornite e all'equilibrio delle gestioni: audizione del professor Carlo Cottarelli.

  Prosegue l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 5 maggio 2022.

  Il PRESIDENTE ringrazia il professor Cottarelli per la sua disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione. Fa presente che la Commissione intende acquisire il suo contributo sul quadro normativo relativo ai fondi sanitari integrativi. Ricorda inoltre che, con riferimento al settore assistenziale, la Commissione accoglierà inoltre con favore eventuali riflessioni sulla previdenza complementare. Ciò premesso, dà la parola al professor Cottarelli.

  Il professor COTTARELLI ringrazia la Commissione per aver richiesto il suo contributo.Pag. 39 Ritiene che l'Italia non abbia bisogno di una riforma strutturale del settore assistenziale, con particolare riferimento al sistema sanitario. Ricorda che anche la valutazione delle organizzazioni internazionali è quella di un sistema valido che può essere migliorato ma non deve essere stravolto. Fa presente che sul piano previdenziale, tale miglioramento può essere conseguito aumentando la partecipazione al mercato del lavoro. Sottolinea che il ruolo del secondo pilastro privato in Italia è più contenuto rispetto agli altri Paesi europei. Evidenzia l'aumento della domanda di prestazioni sanitarie che può essere fronteggiato attraverso un aumento della tassazione e della spesa pubblica o attraverso forme di assicurazione privata che vadano al di là di un certo minimo garantito fornito dal settore pubblico. Ritiene che il termine «integrativi» sia di per sé fuorviante perché la stragrande maggioranza dei fondi sanitari esistenti offre servizi che sostituiscono, più che integrare, quelli forniti dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Rappresenta che i fondi effettivamente integrativi sono 9 a fronte di oltre 300 enti, casse e società mutuo soccorso che offrono anche servizi sanitari simili a quelli forniti dal SSN. Sottolinea l'elevata spesa diretta, cosiddetta out of pocket, degli italiani: 36 miliardi nel 2019, ossia oltre il 23 per cento della spesa sanitaria complessiva pubblica e privata. Rappresenta che questi dati suggeriscono che i tempi di attesa del SSN, se non la qualità del servizio fornito, sono tali che molti italiani che ne hanno la possibilità preferiscono richiedere servizi al di fuori del SSN. Sottolinea tuttavia che nella maggior parte dei casi ciò avviene senza una forma di assicurazione: la spesa intermediata dagli enti della sanità integrativa è di poco più di 4 miliardi (2,8 per cento del totale), anche se in forte crescita negli ultimi anni (48 per cento tra il 2013 e il 2019). Sottolinea che si tratta di un livello molto basso in confronto agli altri Paesi europei. Ritiene che un ostacolo alla diffusione dell'assicurazione sanitaria in presenza di un sistema pubblico sia data dal fatto che per le piccole spese non valga la pena di assicurarsi, potendo essi essere affrontati direttamente, mentre per grandi rischi di infortunio e malattia vi sia una preferenza per il sistema pubblico, caratterizzato comunque da un livello qualitativo elevato a giudizio delle organizzazioni internazionali. Ritiene che per spingere i cittadini italiani a incrementare l'utilizzo della sanità integrativa si possa puntare sulla trasparenza del sistema, evitando incertezze sul numero e sulla qualità delle prestazioni previste, difficoltà di confrontare prestazioni offerte da diversi enti e, in ultima analisi, disparità nelle condizioni di esercizio dell'offerta. Ritiene appropriata l'iniziativa di introdurre un «nomenclatore» unico. In generale, una maggiore trasparenza e comparabilità aumenterebbe il grado di concorrenza tra diversi fornitori di servizi di assicurazione sanitaria a beneficio dell'utente finale. Evidenzia che si potrebbe considerare la costituzione di un regolatore unico per quest'area che definisca comuni regole di funzionamento, di collocamento dei prodotti e di solidità tecnico-patrimoniale. Ricorda che già esistono incentivi fiscali volti a promuovere i fondi sanitari: i contributi pagati sono deducibili sia per i fondi integrativi veri e propri sia per i fondi che offrono servizi alternativi a quelli forniti dal SSN, anche se la deducibilità, per questi ultimi, vale solo per i lavoratori dipendenti e i pensionati e questa difformità di trattamento potrebbe essere rimossa. Sottolinea che la questione politica è quella di valutare se i limitati fondi disponibili debbano essere utilizzati per potenziare il SSN oppure per incentivare ulteriormente lo sviluppo di fondi integrativi. Ritiene che la risposta dipenda dal ruolo che si vuole dare alla responsabilità personale del cittadino rispetto alla responsabilità collettiva: si tratta di una scelta politica sulla quale le visioni possono differire. Introduce poi alcune riflessioni sul sistema previdenziale italiano, incentrato principalmente sull'intervento pubblico, mentre la previdenza complementare svolge un ruolo più limitato, che ci pone fra tra gli ultimi nella classifica dei Paesi OCSE. Ritiene che l'ampliamento della previdenza complementare avrebbe il vantaggio di responsabilizzare maggiormente i lavoratori Pag. 40relativamente alle scelte sul tenore di vita che vogliono mantenere una volta cessata l'attività lavorativa rispetto al tenore di vita mantenuto come lavoratori. Ritiene che le agevolazioni fiscali possono essere utilizzate a tale scopo, sempre tenendo presente che possono esistere usi alternativi di tali fondi. Suggerisce che delega fiscale in discussione in Parlamento potrebbe essere un'occasione per riconsiderare le attuali agevolazioni. Sottolinea tuttavia che i sistemi a capitalizzazione non risolvono tutti i problemi legati all'invecchiamento della popolazione, in quanto col crescere del numero dei pensionati rispetto al numero dei lavoratori, anche un sistema a capitalizzazione risente del fatto che un numero di risorse inferiore viene reso disponibile dal calante numero dei lavoratori correnti per sostenere la domanda di beni legata al crescente numero dei pensionati. Sottolinea che, pur avendo i pensionati maturato il diritto a una maggiore quota del prodotto in virtù dei loro investimenti finanziari, se i lavoratori non saranno in grado di aumentare la produttività, ci penserà l'inflazione derivante dall'eccesso di domanda sulle risorse prodotte a ridurre il valore delle attività finanziarie accumulate dai pensionati in termini reali. Ritiene che le misure per incentivare i fondi pensione complementari siano positive come elemento di responsabilizzazione, ma che possano risolvere gli effetti economici dell'invecchiamento della popolazione solo qualora siano in grado di portare a un aumento del risparmio complessivo, del capitale e della produttività.

  La senatrice CANTÙ (L-SP-PSd'Az) chiede un giudizio sull'opportunità di prevedere controlli più stringenti sul valore generato dalla sanità integrativa, che costa circa 10 miliardi all'anno in detrazioni fiscali, senza finora essere caratterizzata da un sistema di monitoraggio e valutazione che sia di garanzia di quanto effettivamente reso rispetto alla ratio ispiratrice.

  Il PRESIDENTE chiede quale fra i soggetti esistenti potrebbe essere più adatto per vigilare sui fondi sanitari integrativi. Chiede se vi sia maggiore complementarietà fra sistema pubblico e privato nel settore previdenziale e dunque maggior spazio per incentivi fiscali in questo settore piuttosto che nel settore della sanità integrativa.

  Il professor COTTARELLI ritiene che trattandosi di un sistema di fondi privati dovrebbe essere la concorrenza a favorire l'efficienza, allo stesso tempo l'esistenza di incentivi fiscali introduce un elemento di pubblicità di sistema. Sottolinea la necessità di maggiore trasparenza e comparabilità, mentre ritiene difficile pensare che si possa applicare a un settore privato lo stesso approccio della spending review che dovrebbe essere applicato al settore pubblico. Ritiene che fra gli enti esistenti il regolatore del sistema dei fondi sanitari integrativi potrebbe essere l'IVASS. Ritiene che in termini di differenziazione del rischio e di responsabilizzazione delle persone puntare sulla previdenza complementare sia una scelta utile, anche se ribadisce che i sistemi a capitalizzazione non costituiscono una soluzione definitiva alle conseguenze economiche derivanti dall'invecchiamento della popolazione.

  Il PRESIDENTE ringrazia il professor Cottarelli per la sua disponibilità e dichiara conclusa l'audizione.

Sulla pubblicazione di documenti acquisiti nel corso delle audizioni.

  Il PRESIDENTE informa che, nel corso dell'audizione svolta in data 19 maggio 2022 del dottor Stefano Cappiello, Dirigente generale della Direzione regolamentazione e vigilanza del sistema finanziario del Ministero dell'economia e delle finanze, e nel corso della seduta odierna del professor Carlo Cottarelli, è stata consegnata della documentazione che sarà disponibile per la pubblica consultazione sulla pagina web della Commissione.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.15.