CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 novembre 2018
97.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 289

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 21 novembre 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, on. Salvatore Micillo.

  La seduta comincia alle 15.

DL 113/2018: Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate.
C. 1346 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo rinviato nella seduta del 20 novembre scorso.

  Alessio BUTTI (FdI), anche a seguito della relazione introduttiva e della proficua interlocuzione con la relatrice, che ringrazia, sul tema delle occupazioni arbitrarie di immobili, sul quale interverrà successivamente in modo più puntuale il collega Foti, ritiene indispensabile che vengano sottolineate alcune questioni oggetto del provvedimento in esame, su cui esprime fin d'ora una posizione favorevole del proprio gruppo.
  In primo luogo, in ordine all'articolo 25, che reca il trattamento sanzionatorio nei casi di subappalto, ricorda che disposizioni di analogo tenore aventi ad oggetto i concessionari autostradali sono state proposte dal proprio gruppo in occasione dell'esame del cosiddetto «decreto-legge Genova» e che in quella occasione il Governo aveva risposto che il problema non sussisteva.
  Riguardo all'articolo 26, apprezza il ruolo riconosciuto dal Governo alle prefetture, ricordando tuttavia che è attualmente al governo una forza politica che ne voleva la soppressione. Ritiene invece opportuna una presenza territoriale di rango statale, anche per quanto riguarda i profili organizzativi e logistici.
  Quanto all'articolo 26-bis, relativo ai piani di emergenza, argomento trattato anche dal ministro Costa in uno dei suoi interventi davanti alla Commissione, evidenzia che l'assenza di sanzioni vanifica di fatto l'obbligo contenuto nella disposizione, che prevede soltanto che i gestori si facciano parte diligente.
  In ultimo, giudica opportuna una riflessione sui contenuti dell'articolo 31-ter, in quanto, al di là delle strette competenze della Commissione, si è in presenza di proprietari espropriati dei loro beni e non garantiti dei loro diritti, che aspettano da tempo l'emanazione di una disciplina volta a contrastare in maniera efficace le occupazioni abusive, anche in assenza di un ordine dell'autorità giudiziaria.

  Tommaso FOTI (FdI), ritiene che le regole che delineano la competenza della Commissione nella loro genericità richiamate dal presidente, che ringrazia, consentano di ricomprendere in essa, sia pure parzialmente l'argomento oggetto dell'articolo 31-ter.
  Ricorda che la sentenza del Tribunale di Roma n. 13719 del 2018 ha condannato lo Stato italiano e il Ministero dell'interno a pagare 28 milioni di euro ad un proprietario il cui immobile era stato occupato per nove anni. Fa presente che la condanna si basa su due principi, ossia la mancanza di previsione dello sgombero e la mancanza di repressione dello sgombero. Cita quindi un passaggio della sentenza, nel quale si legge che «l'occupazione abusiva di un intero compendio immobiliare non lede i soli interessi della parte proprietaria ma lede anche il generale interesse dei consociati alla convivenza ordinata e pacifica e assume un'inequivoca valenza eversiva». E «se l'esecuzione degli sgomberi forzati può nell'immediato provocare disordine e turbamenti dell'ordine pubblico, la tolleranza delle occupazioni abusive, al contrario, può determinare situazioni di pericolo meno evidenti ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo. Tollerare simili occupazioni abusive, conclude la sentenza, può consentire il formarsi di “zone franche” utili per ogni genere di traffico illecito».
  Seppur a seguito della sentenza il Ministro dell'interno aveva emanato una circolare ai prefetti che ne recepiva lo spirito, ora l'articolo 31-ter prevede un meccanismo assai complesso, con il coinvolgimento del comitato per la sicurezza pubblica, l'istituzione di una cabina di regia, la previsione di un piano per gli sgomberi, l'individuazione da parte del prefetto dell'entità del risarcimento del danno patito dal privato e la conseguente disciplina per il caso in cui il privato non accetti la misura del risarcimento, che rischia di vanificare la norma o quanto meno di ritardarne in maniera considerevole l'attuazione. Pag. 291
  Esprime quindi una forte perplessità riguardo alla serie di possibili ricorsi sia in sede civile che in sede amministrativa che potrebbero scaturire nel corso della sua attuazione, che avrebbero la conseguenza certa di ritardare gli sgomberi, soprattutto nel caso siano coinvolti più immobili.
  Andrebbe pertanto fatta una riflessione sulle disposizioni ivi recate, al fine di permettere l'efficace esecuzione degli sgomberi in tempi rapidi. Fa presente inoltre che la copertura finanziaria della disposizione è pari a soli 2 milioni di euro e ritiene tale importo del tutto inadeguato anche alla luce della sentenza citata che ha previsto un risarcimento per un singolo caso pari a 28 milioni di euro.
  Cita inoltre il titolo di un articolo del quotidiano il messaggero del 7 novembre scorso che così recitava: «Occupazioni: salta la linea dura, il Viminale non risarcirà i privati», dal quale si evince il cambio di direzione del Ministro dell'interno. Osserva inoltre che il ministero dell'interno è esonerato da ogni responsabilità qualora l'esecuzione dell'ordinanza sia impossibile. Infine stigmatizza il contenuto del comma 3, che applica la nuova disciplina anche ai giudizi in corso. A tale ultimo riguardo ritiene insensato che anche coloro che si trovano alla vigilia della sentenza relativa ai propri immobili siano obbligati ad attendere altri mesi in virtù della applicazione della disposizione di cui al citato comma.
  Ritiene, in conclusione, che lo sgombero di alcuni immobili occupati da anni sia un atto di giustizia sociale e, nel temere che si possano generare problemi concreti nel corso dell'applicazione della norma, invita la relatrice ad evidenziare nella proposta di parere gli elementi problematici.

  Elena LUCCHINI (Lega), relatrice, alla luce della richiesta avanzata ieri dal collega Foti di integrare la relazione, ricomprendendovi anche la disciplina introdotta dall'articolo 31-ter, sull'occupazioni arbitrarie di immobili, come già evidenziato dal presidente, fa presente che la lettera circolare del 16 luglio 2001 della Presidenza della Camera limita la competenza della Commissione Ambiente – nell'ambito delle politiche per la casa – alla sola materia delle locazioni ad uso abitativo, mentre le questioni attinenti alle locazioni ad uso diverso da quello abitativo spettano invece alla competenza della Commissione Giustizia.
  L'articolo 31-ter reca previsioni relative all'attività dell'Amministrazione dell'interno innanzi ad occupazioni arbitrarie di immobili. In particolare, si riscrive quanto previsto dall'articolo 11 decreto legislativo n. 14 del 2017, in primo luogo, al comma 1, per attribuire al Prefetto il compito di emanare direttive per la prevenzione delle occupazioni arbitrarie di immobili.
  I commi successivi riguardano invece l'esecuzione del rilascio degli immobili arbitrariamente occupati, e le relative procedure da attivare, anche al fine di liquidare al proprietario (o al titolare di altro diritto reale di godimento sull'immobile) un'indennità onnicomprensiva per il mancato godimento del bene. Ove il procedimento sia rispettato, l'Amministrazione dell'interno è esentata dalla responsabilità civile e amministrativa per la mancata esecuzione di provvedimenti di rilascio di immobili abusivamente occupati.
  Si tratta quindi di un corpus normativo che non rientra nella stretta e diretta competenza della Commissione, anche se indubbiamente riguarda la situazione di fatto di immobili potenzialmente oggetto di locazione abitativa e, in termini generali, un fenomeno sociale talvolta connesso con le politiche abitative, che, tuttavia, non trovano una loro disciplina nell'articolo in commento.
  Nel ringraziare quindi i colleghi intervenuti nel dibattito per gli utili elementi di riflessione, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Il Sottosegretario Salvatore MICILLO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Chiara BRAGA (PD) preannuncia il parere contrario del proprio gruppo sul provvedimento, legato a considerazioni di Pag. 292carattere generale riguardanti profili di incostituzionalità di alcune disposizioni in esso contenute, seppur non collegate alla competenza della Commissione.
  Ritiene emblematica la genesi e significativa la natura del decreto-legge in esame, essendo state inserite al Senato numerose disposizioni che hanno recepito le altrettanto numerose richieste di carattere politico della maggioranza, che hanno snaturato l'impianto iniziale del provvedimento, sul quale erano peraltro erano già state palesate alcune perplessità di carattere costituzionale.
  Esprime perplessità, in particolare, in ordine al funzionamento della Agenzia nazionale per la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, non essendo a suo giudizio garantita l'esclusione del circuito della criminalità organizzata dalla successiva gestione di detti beni.
  Ritiene molte delle disposizioni di carattere propagandistico ma di scarsa efficacia rispetto alla finalità di tutelare concretamente la sicurezza dei cittadini e per di più volte a creare un legame improprio tra i temi di sicurezza pubblica e quelli di gestione della protezione internazionale e dei fenomeni migratori.

  Ugo PAROLO (Lega) preannuncia il proprio voto favorevole del proprio gruppo sul provvedimento.

  La Commissione approva la proposta di parere presentata dalla relatrice (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 15.20.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 21 novembre 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo.

  La seduta comincia alle 15.20.

7-00004 Foti: Realizzazione della «diga di Vetto» e 7-00107 Ilaria Fontana: gestione delle risorse idriche della Val d'Enza.
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Reiezione della risoluzione n. 7-00004 e approvazione della risoluzione n. 7-00107).

  La Commissione prosegue l'esame della risoluzione in oggetto, rinviata nella seduta del 7 novembre 2018.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che in data 14 novembre 2018 è stata presentata la risoluzione 7-00107 dei colleghi dei Gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega, concernente la gestione delle risorse idriche della Val d'Enza che, vertendo su analogo argomento, sarà discussa congiuntamente alla risoluzione all'esame.
  Ricorda che nella seduta dello scorso 3 ottobre l'onorevole Foti aveva illustrato il contenuto della propria risoluzione e il rappresentante del Governo si era riservato di intervenire nel corso dell'esame e che successivamente, in base alle intese intercorse tra il presentatore della risoluzione e il rappresentante del Governo, funzionali a definire un testo condiviso, il seguito della discussione della risoluzione 7-00004 Tommaso Foti relativa alla Realizzazione della «diga di Vetto» era stato rinviato.
  Chiede quindi ai presentatori se intendano illustrare la risoluzione 7-00107 Ilaria Fontana.

  Davide ZANICHELLI (M5S), nell'illustrare la risoluzione di cui è cofirmatario, sottolinea che la questione oggetto della risoluzione colpisce una particolare zona dell'Emilia Romagna, compresa tra le province di Parma e Piacenza, divise dal fiume Enza.
  Fa presente che si tratta della culla del parmigiano reggiano, colpita da severi problemi di natura idrica, che sono peggiorati negli ultimi anni, anche a causa della diminuzione delle precipitazioni. Ritiene che il Parlamento abbia la responsabilità Pag. 293di dare una risposta efficace al problema della scarsezza della risorsa idrica in quel territorio, avendo come criterio informatore la lungimiranza. Si riferisce, in particolare, al risparmio idrico. L'acqua rappresenta infatti il petrolio del futuro, quindi ritiene opportuno che vengano messe in campo le adeguate iniziative per gestire al meglio questa importante risorsa.
  A tal fine la risoluzione di cui è cofirmatario impegna il Governo a promuovere iniziative volte a verificare la possibilità di ulteriori miglioramenti nella gestione delle risorse idriche da destinarsi all'irriguo e ad adottare iniziative di competenza per affidare ai consorzi di bonifica alcuni compiti volti a dare concretamente una mano agli agricoltori e a consentire la salvaguardia di questo bene prezioso.

  Tommaso FOTI (FdI) premesso che a seguito della interlocuzione precedentemente avuta con il rappresentante del Governo si sarebbe aspettato una proposta di riformulazione della propria risoluzione, al di là della questione politica intende evidenziare che l'atto di indirizzo a firma dei colleghi della maggioranza affida compiti ai consorzi di bonifica, definiti «carrozzoni politici» sia dal vicepresidente del consiglio Di Maio sia da esponenti del gruppo della Lega, quindi da sopprimere il prima possibile. Ricorda al collega Zanichelli che il consorzio di bonifica di Reggio Emilia è stato commissariato per otto mesi per truffa e pertanto giudica inopportuno discutere su un atto che demanda compiti a soggetti sui quali sono stati espressi giudizi lapidari.
  Pur comprendendo la volontà politica sottesa alla discussione del proprio atto, gli corre l'obbligo di ricordare ai colleghi della Commissione le numerose posizioni a favore della diga di Vetto espresse dagli esponenti di tutte le forze politiche e amministratori del territorio, nonché dalle associazioni di categoria. Ritiene pertanto difficile che si possa giustificare sul territorio la posizione assunta oggi dai colleghi della maggioranza, in presenza di tali e tante volontà espresse in senso contrario da esponenti delle medesime forze politiche a livello locale.
  Giudica l'opera rilevante per lo Stato e ritiene che il Ministro possa svolgere quell'opera di raccordo e ricognizione chiesta nel dispositivo dell'atto a propria firma, anche al fine di tirare le fila di una questione sulla quale si sta dibattendo da anni.
  Ricorda infine che i consorzi di bonifica rientrano nella competenza regionale e che il relativo riordino è stato fatto dalla regione, che si è pronunciata anche sul contributo di bonifica, diverso a seconda dei territori.

  Chiara BRAGA (PD), evidenziando come sia la prima seduta in cui si discute la risoluzione della collega Fontana, anche alla luce dell'intervento del collega Foti, ritiene che la Commissione si possa legittimamente occupare dei problemi attinenti alla propria competenza, nella consapevolezza però che il livello di intervento deve essere nazionale. Giudica azzardata l'attribuzione ai consorzi di bonifica di specifici compiti, al di fuori di un ragionamento di sistema.
  Poiché la regione Emilia-Romagna ha in corso una verifica con l'autorità di distretto in ordine al problema delle risorse idriche dell'Enza, nel rispetto della direttiva acque che, ricorda, predilige soluzioni a più basso impatto ambientale, giudica inopportuno che il Parlamento intervenga con atti che intervengono su ambiti regionali.
  In ultimo, portando le risoluzioni due punti di vista molto distanti tra di loro, ritiene opportuno che vengano auditi soggetti istituzionali che da anni stanno seguendo questa questione, anche al fine di permettere ai commissari di esprimere un voto consapevole.

  Tommaso FOTI (FdI) non ritiene che la propria risoluzione invada alcun ambito di competenza regionale, impegnando il Governo a verificare, anche attraverso una conferenza di servizi, la necessità di realizzare la diga di Vetto e, solo in caso Pag. 294positivo, ad individuare le relative risorse finanziarie. Fa presente che il tavolo dell'Enza ha concluso i propri lavori rassegnando alla regione un documento, di interesse per la regione ma anche per lo Stato, soprattutto in ordine ai riflessi finanziari.

  Il sottosegretario Salvatore MICILLO esprime parere contrario sulla risoluzione 7-00004 Foti e parere favorevole sulla risoluzione 7-00107 Ilaria Fontana.

  Chiara BRAGA (PD) preannuncia che il proprio gruppo si asterrà dalla votazione, in assenza di elementi di conoscenza utili che permettano di esprimere un voto consapevole.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge la risoluzione Foti 7-0004 e approva la risoluzione Ilaria Fontana 7-00107.

  La seduta termina alle 15.40.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 21 novembre 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.

  La seduta comincia alle 15.40.

Indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI, alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio.
(Deliberazione).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 14 novembre scorso è stato adottato il programma dell'indagine conoscitiva in oggetto (vedi allegato 2), su cui è stata acquisita in data 15 novembre scorso, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, la prescritta intesa del Presidente della Camera. L'indagine conoscitiva dovrebbe concludersi entro tre mesi dalla deliberazione.

  La Commissione delibera lo svolgimento dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 21 novembre 2018.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 16.05.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

INTERROGAZIONI

5-00247 Bruno Bossio: Ammodernamento della strada statale n. 106 Jonica, con particolare riguardo al terzo megalotto.

5-00358 Critelli: Stanziamento dei fondi necessari al completamento dell'opera di conservazione del ponte di collegamento tra Cento e Pieve di Cento in Emilia Romagna.

5-00367 Capitanio: Esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale per i veicoli che effettuano il trasporto sanitario.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Sul Rapporto per il 2018 concernente l'impatto delle detrazioni fiscali per il recupero e la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio nonché del cosiddetto bonus verde.

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