CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 10 settembre 2018
55.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 10 settembre 2018. – Presidenza del presidente della V Commissione, Claudio BORGHI, indi del presidente della I Commissione, Giuseppe BRESCIA, indi della vicepresidente della I Commissione, Annagrazia CALABRIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e per la democrazia diretta, Guido Guidesi, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Massimo Garavaglia, la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze, Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 13.25.

DL 91/2018: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 1117 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 settembre 2018.

  Claudio BORGHI, presidente, comunica che gli onorevoli Cassinelli, Sandra Savino e Minardo sottoscrivono gli emendamenti Occhiuto 13.5 e Pella 13.9; l'onorevole Ciampi sottoscrive l'emendamento Ceccanti 13.39; l'onorevole Navarra sottoscrive l'emendamento Raciti 13.18.
  Avverte che i relatori hanno presentato l'articolo aggiuntivo 9-ter.05 (vedi allegato), con riferimento al quale fissa il termine per la presentazione di subemendamenti alle ore 15.30 di oggi.
  Invita quindi i relatori ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 9.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 9, tranne che sull'emendamento Colletti 9.59, su cui invita i presentatori al ritiro, e sull'emendamento Pezzopane 9.61, su cui esprime parere favorevole purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato). Esprime altresì parere contrario su tutte le proposte emendative riferite agli articoli 9-bis e 9-ter, raccomandando altresì l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 9-ter.05 dei relatori.

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  Valentina CORNELI (M5S) ritira l'emendamento Colletti 9.59, di cui è cofirmataria.

  Il Sottosegretario Guido GUIDESI concorda con i pareri dei relatori ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 9-ter.05 dei relatori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pezzopane 9.1.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra le finalità dell'emendamento Trancassini 9.2, di cui è cofirmataria, ribadendo la necessità di assicurare a tutte le imprese colpite da eventi sismici parità di trattamento, consentendo di inviare la documentazione necessaria ad ottenere gli indennizzi.

  Stefania PEZZOPANE (PD), in relazione al complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 9, rileva che nella loro totalità, con l'eccezione di una sua proposta per la quale è stata proposta una riformulazione, è stato espresso su di essi un parere contrario. Chiede pertanto se il Governo intenda presentare una propria proposta emendativa in materia di aiuti alle popolazioni colpite da eventi sismici, posto che nel corso dell'esame del cd. decreto-legge sisma, il n. 55 del 2018, aveva assicurato un intervento in sede di esame del provvedimento milleproroghe. Osserva che altrimenti si presenterebbe un evidente problema politico.
  Passando ad illustrare l'emendamento a sua prima firma 9.4, segnala che con esso si intende sanare una situazione problematica sorta con la pubblicazione di una norma in materia di applicazione del regime de minimis per gli aiuti entrata in vigore nel periodo a cavallo tra le annualità 2011 e 2012.

  Fabio RAMPELLI (FdI), riallacciandosi alle considerazione della collega Pezzopane, rileva che il parere contrario espresso sulla quasi totalità degli emendamenti relativi ad interventi in aree colpite da eventi sismici non appare comprensibile, essendo proposte di buon senso finalizzate a sanare situazioni di difficoltà connesse alla farraginosità della normativa sinora adottata. Osserva in proposto che l'attuale maggioranza, non avendo responsabilità per questa situazione, potrebbe assumere un atteggiamento più aperto.

  Fabio MELILLI (PD) ricorda che nel corso dell'esame del decreto-legge n. 55 del 2018 il Governo aveva comunicato la sua intenzione di affrontare alcune situazioni critiche con il provvedimento ora in discussione. Si sarebbe aspettato quindi un diverso parere su molte delle proposte emendative presentate, posto che esse riprendono gli impegni assunti dal Governo in sede di esame degli ordini del giorno su quel provvedimento. Nel ricordare che sulle norme relative agli interventi in aree colpite da eventi sismici si è tradizionalmente manifestata una convergenza tra le forze di maggioranza e quelle di opposizione, si interroga sulle motivazioni che hanno portato a questo radicale cambio di atteggiamento.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) ricorda che nel corso dell'esame presso la Commissione Ambiente del decreto-legge n. 55, si è convenuto sul principio della centralità del fattore tempo per quanto concerne la ricostruzione, principio confermato dal Presidente del Consiglio Conte nel corso della sua visita nel mese di giugno nelle aree colpite dal sisma del 2016. Nel rilevare che è stato espresso un parere contrario su numerosi emendamenti che riprendono ordini del giorno accolti dal Governo, giudica intollerabile che non venga offerta una spiegazione per questa scelta.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, ricorda che il provvedimento in discussione non costituisce il tradizionale provvedimento cd. milleproroghe, che viene solitamente emanato in conclusione di ogni anno. Comunica pertanto che ci potranno essere successive occasioni per adottare misure condivise a tutela delle popolazioni colpite da eventi sismici.

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  Paolo TRANCASSINI (FdI), nel ribadire la centralità del fattore tempo nelle politiche di ricostruzione, sottolinea la negatività di ogni rinvio dell'adozione delle misure necessarie.

  Stefania PEZZOPANE (PD) insiste sul fatto che gli ordini del giorno accolti indicano in maniera precisa come sede legislativa per adottare gli opportuni interventi il provvedimento in discussione e non uno successivo. Invita pertanto i relatori e il rappresentante del Governo a motivare caso per caso la loro contrarietà alle proposte emendative presentate.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che gli ordini del giorno sono accolti dal Governo mentre i relatori sono portatori di una loro personale visione.

  Stefania PEZZOPANE (PD) rileva che il Governo ha espresso un parere conforme a quello dei relatori.

  Fabio RAMPELLI (FdI), sottolineando la negatività di un approccio che giustifica la contrarietà a norme di buon senso con la motivazione che non si tratta del provvedimento giusto in cui inserirle, ribadisce la centralità del fattore tempo negli interventi post-terremoto. Nel mostrare apprezzamento per l'atteggiamento coraggioso assunto dal Governo nel corso dell'esame del cd. decreto-legge dignità, senza ricorrere al voto di fiducia, invita ad assumere analogo atteggiamento anche sui temi in discussione, adottando immediatamente le norme necessarie.

  Simone BALDELLI (FI), nel premettere di non riuscire a comprendere esattamente quale differenza intercorra tra un decreto-legge di proroga di termini avente carattere convenzionale o meno, ritiene che il provvedimento in esame, che reca comunque il differimento di termini relativi ad una pluralità di ambiti materiali diversi, avrebbe ben potuto rappresentare l'occasione per intervenire efficacemente anche sulle tematiche a vario titolo afferenti alla ricostruzione post-sisma. Segnala che ciò sarebbe peraltro risultato maggiormente in linea rispetto a quanto formalmente assicurato dalla sottosegretaria Castelli in sede di esame presso la Camera del decreto-legge n. 55 del 2018 recante misure urgenti per le zone terremotate, laddove dichiarò che le questioni relative alla ricostruzione post-sisma avrebbero potuto trovare accoglimento in un successivo provvedimento contenente proroga di termini di prossima adozione ovvero – qualora le stesse avessero comportato oneri di carattere finanziario – all'atto della predisposizione del disegno di legge di bilancio per il 2019. Prende viceversa atto che il Governo, esprimendo parere contrario sulla quasi totalità delle proposte emendative riferite all'articolo 9, dimostra di non rispettare gli impegni allora formalmente assunti in Parlamento e, circostanza ancor più grave, di non possedere una strategia chiara ed efficace sul terreno dei temi complessivamente riguardanti la ricostruzione nelle aree colpite dagli eventi sismici. A tale proposito, chiede in particolare delucidazioni al rappresentante del Governo in merito al futuro della attuale gestione commissariale in scadenza – tema sul quale è stato peraltro presentato un emendamento volto a prorogarne l'efficacia, posto che dall'ordinato e regolare operare della stessa dipende in larga misura anche il destino delle popolazioni e delle imprese residenti nei territori interessati dagli eventi sismici, da lungo tempo in attesa del ripristino delle normali condizioni di vita e di un tessuto produttivo pienamente recuperato. Ritiene conclusivamente che alcune delle proposte emendative presentate meriterebbero un accantonamento in vista di un supplemento di istruttoria finalizzato ad individuare tempestivamente le soluzioni ottimali a talune delle questioni tuttora irrisolte, nell'interesse esclusivo delle popolazioni e delle imprese interessate e in uno spirito di condivisione da parte delle diverse forze politiche.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Trancassini 9.2 e Pezzopane 9.4.

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  Stefania PEZZOPANE (PD), nell'esprimere preliminarmente disappunto per l'atteggiamento ostativo del Governo ad ogni ipotesi di modifica migliorativa del testo del provvedimento, illustra l'emendamento a sua prima firma 9.3, che interviene sulla questione degli aiuti percepiti con riferimento agli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo a partire dal sisma del 2009 e successivamente dichiarati illegittimi, che rischia di deflagrare in maniera drammatica nel giro dei prossimi mesi. Ritiene pertanto che su tale punto specifico il Governo debba fornire una risposta, se non già nella presente sede perlomeno durante la fase di esame in Assemblea, circa le iniziative che intenda concretamente assumere.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Pezzopane 9.3.

  Fabio MELILLI (PD) illustra l'emendamento a sua prima firma 9.5, volto a prorogare al 31 dicembre 2020 l'efficacia della struttura commissariale, anche al fine di superare lo stato di incertezza che investe i lavoratori e gli operatori dalla stessa dipendenti.

  Stefania PEZZOPANE (PD) segnala la rilevanza del tema oggetto della proposta emendativa in discussione, posto che dal funzionamento della struttura commissariale dipende l'efficacia nella gestione delle aree colpite dal terremoto. Reputa pertanto opportuno procedere quantomeno ad un accantonamento dell'emendamento Melilli 9.5, ciò al fine di valutare appieno l'esigenza di disporre la predetta proroga.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) segnala che l'assenza di una chiara strategia del Governo sui temi dell'emergenza post-sisma pone in uno stato di incertezza i diversi soggetti incaricati della ricostruzione nei territori interessati e considera assai preoccupante giungere alla scadenza dell'attuale gestione commissariale senza disporre ancora di alcun elemento di informazione in merito al futuro della stessa.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Melilli 9.5.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) illustra l'emendamento a sua prima firma 9.6, già presentato in occasione dell'esame presso la Camera del decreto-legge n. 55 del 2018 recante misure urgenti per le zone terremotate e concernente, nello specifico, la questione relativa alle cosiddette «buste paga pesanti», rispetto alla quale la proposta emendativa in esame, di assoluto buon senso, prevede la rateizzazione dell'ammontare complessivamente dovuto, nel suo importo ridotto al 40 per cento, fino ad un massimo di 120 mensilità, analogamente a quanto già disposto a seguito del terremoto in Abruzzo del 2009.

  Fabio MELILLI (PD) sottoscrive l'emendamento Trancassini 9.6 e dichiara il proprio voto favorevole sullo stesso, posto che la tematica da esso affrontata riguarda diverse centinaia di lavoratori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Trancassini 9.6.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) illustra le finalità dell'emendamento Trancassini 9.7, di cui è cofirmataria, essenzialmente volto ad estendere i benefici previsti dalla normativa vigente in materia di zona franca urbana istituita a seguito del sisma nel Centro Italia anche alle imprese di nuovo insediamento, nel limite risorse finanziarie disponibili attualmente stabilito.

  Stefania PEZZOPANE (PD) auspica l'approvazione dell'emendamento Trancassini 9.7, vertente su tema – quello del potenziamento delle zone franche urbane – sul quale il Partito Democratico ha avanzato una proposta di contenuto analogo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Trancassini 9.7 e Speranza 9.8.

  Giovanni DONZELLI (FdI) illustra le finalità dell'emendamento Prisco 9.12, di Pag. 7cui è cofirmatario, volto a garantire gli equilibri finanziari del comune de L'Aquila.

  Stefania PEZZOPANE (PD) sottoscrive l'emendamento Prisco 9.12, ricordando come nella passata legislatura il Governo abbia sempre prestato particolare attenzione ai comuni colpiti dal sisma, stanziando all'uopo risorse destinate a compensare le minori entrate derivanti dalla sospensione di taluni tributi e versamenti nonché a finanziare le spese connesse all'erogazione di specifici servizi alla cittadinanza.

  Andrea MANDELLI (FI) sottoscrive l'emendamento Prisco 9.12.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prisco 9.12.

  Giovanni DONZELLI (FdI) illustra l'emendamento Prisco 9.13, di cui è cofirmatario, volto a sanare una situazione di perdurante difficoltà finanziaria del comune de L'Aquila, derivante peraltro da responsabilità non direttamente addebitabili al predetto ente locale.

  Stefania PEZZOPANE (PD) sottoscrive l'emendamento Prisco 9.13, di cui auspica l'approvazione, non comprendendo il parere contrario su di esso espresso, giacché risulta di fondamentale importanza assicurare ai comuni colpiti dal sisma la necessaria continuità nel fabbisogno del personale loro assegnato.

  Fabio RAMPELLI (FdI) esprime disappunto per l'atteggiamento di preconcetta chiusura da parte del Governo rispetto a qualsivoglia ipotesi di modifica al testo del provvedimento in discussione, rammentando che la posizione assunta dal Commissario per la ricostruzione sia stata invece ben più disponibile ad entrare nel merito delle singole questioni.

  Andrea MANDELLI (FI), esprimendo rammarico per il parere contrario espresso dal Governo su tale proposta emendativa come del resto sulla quasi totalità di quelle presentate all'articolo 9, sottoscrive l'emendamento Prisco 9.13, che consente – analogamente a quanto previsto dall'emendamento Martino 9.36 presentato dal gruppo Forza Italia – di attribuire risorse finanziarie al comune de L'Aquila a fronte dei rilevanti impegni connessi alla ricostruzione post-sisma.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prisco 9.13.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) illustra l'emendamento Foti 9.17, di cui è cofirmatario, volto a assicurare al personale dipendente dagli uffici territoriali per la ricostruzione la necessaria stabilità e continuità, anche alla luce degli intervenuti processi di formazione e qualificazione del personale medesimo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Foti 9.17, 9.18 e 9.19.

  Giovanni DONZELLI (FdI) illustra l'emendamento Foti 9.20, del quale è cofirmatario, relativo alla sospensione, per gli anni 20189 e 2020, del pagamento delle rate dei mutui, in considerazione del protrarsi dello stato di emergenza conseguente agli eventi alluvionali che, nei primi mesi del 2014, hanno colpito la provincia di Modena e la regione Veneto.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) ritiene che sarebbe opportuno inserire, a livello normativo, un collegamento tra lo stato di emergenza e la previsione di misure di sostegno alle popolazioni che risiedono nei territori colpiti dall'emergenza stessa, in modo tale che qualsiasi proroga della durata dello stato di emergenza abbia, come conseguenza automatica, la proroga delle misure di sostegno.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Foti 9.20.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Trancassini Pag. 89.25, del quale è cofirmataria, che è volto a prorogare di sei mesi il periodo massimo consentito per il trasporto e il deposito di materiali di scavo in siti di deposito intermedio. Sottolinea come questa previsione, che non avrebbe alcun costo per lo Stato, contribuirebbe a migliorare la qualità della vita delle popolazioni colpite dal sisma del Centro-Italia.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Trancassini 9.25.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) evidenzia che l'emendamento a sua prima firma 9.26 è diretto a consentire la proroga per l'anno 2019 dei contratti a tempo determinato e di collaborazione coordinata e continuativa posti in essere dai comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017. Con l'approvazione della proposta emendativa si consentirebbe ai comuni di programmare meglio la propria attività a supporto della ricostruzione.
  Invita i relatori e il rappresentante del Governo a riesaminare il parere contrario espresso e, a tal fine, chiede l'accantonamento dell'emendamento a sua prima firma 9.26.

  Giovanni DONZELLI (FdI) si associa alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Trancassini 9.26.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Trancassini 9.26.

  Giovanni DONZELLI (FdI) illustra l'emendamento Trancassini 9.27, il quale propone di confermare, anche per l'anno 2020, la possibilità di deroga ai limiti massimi di durata del trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese con più di 400 dipendenti, ubicate nei comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, situati in aree di crisi industriale complessa.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 9.27, ricordando anche come il Presidente del Consiglio Conte, nella sua visita ad Amatrice lo scorso 11 giugno, si fosse impegnato ad adottare misure in favore dei territori colpiti dal sisma.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Trancassini 9.27 e 9.28.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) segnala che l'emendamento Trancassini 9.29, del quale è cofirmataria, è volto a estendere all'anno 2020 l'applicazione del credito di imposta per investimenti nelle regioni dell'Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, con corrispondente aumento della spesa. Ricorda che la Commissione europea ha giudicato compatibile con il diritto europeo una proroga delle misure in questione per l'anno 2020. Raccomanda pertanto l'approvazione dell'emendamento Trancassini 9.29.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Trancassini 9.29 e Speranza 9.31 e 9.32.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) evidenzia che l'emendamento Martino 9.36, analogamente all'emendamento Prisco 9.13, reca una necessaria misura-ponte in favore del comune de L'Aquila, riconfermando, per l'anno 2018, l'importo del Fondo di solidarietà comunale nella misura prevista per l'anno 2017. Tale conferma consentirà al comune de L'Aquila di continuare a erogare i servizi essenziali nei confronti dei propri cittadini.

  Stefania PEZZOPANE (PD) sottoscrive l'emendamento Martino 9.36, del quale condivide la necessità, ricordando come, in conseguenza del sisma del 2009, le entrate del comune de L'Aquila si siano ridotte, mentre le spese sono aumentate. Preannuncia inoltre il voto favorevole del gruppo Partito Democratico sull'emendamento Martino 9.36.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Martino 9.36.

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  Paolo RUSSO (FI) raccomanda vivamente l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 9.37, che prevede l'estensione delle misure di cui ai commi 2 e 2-bis dell'articolo 9 in esame ai comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, colpiti dal sisma del 21 agosto 2017. Chiede quindi di conoscere il motivo per il quale alle zone dell'isola di Ischia, colpite dal terremoto nell'agosto del 2017, non si applichino le misure previste in favore delle zone interessate dal sisma del 2009, che ha colpito l'Abruzzo, dal sisma del 2012, che ha colpito l'Emilia e zone limitrofe, e dai sismi del 2016 e del 2017, che hanno colpito il Centro-Italia.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Paolo Russo 9.37, Melilli 9.38 e Speranza 9.39.

Andrea MANDELLI (FI), intervenendo sull'emendamento Tartaglione 9.40, rileva come esso sia volto ad estendere ai territori del Molise colpiti dagli eventi sismici dell'agosto 2018, in relazione ai quali il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella riunione del 6 settembre, la dichiarazione dello stato di emergenza, le misure previste per le zone colpite dagli eventi sismici del 2016 dall'articolo 18-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, dirette ad assicurare, a fronte dell'inagibilità degli edifici scolastici, un ordinato svolgimento dell'attività didattica. Esprime perplessità per il parere contrario formulato su tale emendamento, del quale chiede l'accantonamento, ai fini di un'ulteriore riflessione sui temi posti.

  Guido CROSETTO (FdI), Giuseppina OCCHIONERO (LeU) e Stefania PEZZOPANE (PD) dichiarano di sottoscrivere l'emendamento Tartaglione 9.40.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Tartaglione 9.40.

  Paolo RUSSO (FI), illustrando l'emendamento a sua firma 9.41, rileva come esso sia volto a prorogare fino al 31 dicembre 2018 gli interventi di sostegno al reddito previsti in relazione agli eventi sismici del 2016 e ad estendere tali interventi ai comuni dell'isola di Ischia colpiti dagli eventi sismici del 21 agosto 2017. Dichiara di non comprendere le motivazioni del parere contrario dei relatori e del Governo e considera tale atteggiamento irragionevole, a fronte di una proposta emendativa di buon senso e dal costo esiguo, volta ad alleviare la situazione di grave difficoltà in cui versano i lavoratori, con particolare riferimento al settore del turismo.

  Gennaro MIGLIORE (PD) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 9.41 e ritiene incomprensibile il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo, indice di un atteggiamento pregiudizialmente negativo nei confronti delle popolazioni colpite dal terremoto di Ischia, già manifestatosi in occasione dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante interventi per le popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016. Ricorda come nelle scorse settimane entrambi i Vicepresidenti del Consiglio dei ministri si siano recati in visita ad Ischia e come gli impegni assunti in quella sede, in particolare dal Ministro Di Maio, in favore delle popolazioni colpite dal sisma, risultino disattesi.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) ricorda come in occasione dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante interventi per le popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016, non siano stati presi in considerazioni interventi in favore della popolazione di Ischia, con la motivazione che essi sarebbero stati successivamente oggetto del decreto-legge «proroga termini». Chiede una risposta esplicita circa le ragioni del mancato rispetto di tale impegno, anche al fine di non ingenerare il convincimento che vi sia un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei cittadini di Ischia e che le visite compiute in tali territori da esponenti del Governo Pag. 10abbiano avuto scopi esclusivamente propagandistici.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Paolo Russo 9.41.

  Gennaro MIGLIORE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che sia disposta la trasmissione della seduta mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso anche nella sala stampa, e non soltanto nella sala attigua all'aula delle Commissioni.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, dispone la trasmissione della seduta mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso anche nella sala stampa.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Paolo Russo 9.44.

  Paolo RUSSO (FI), illustrando l'emendamento a sua firma 9.45, sottolinea come esso preveda la proroga di una anno dei termini in materia di contributi previdenziali e assistenziali e di premi per l'assicurazione obbligatoria e l'estensione dell'applicazione di tale proroga ai comuni dell'isola di Ischia colpiti dagli eventi sismici del 21 agosto 2017. Ritiene si tratti di interventi necessari in favore delle famiglie e delle imprese, volti ad agevolare la ripresa dei territori colpiti dagli eventi sismici. Chiede che la maggioranza ed il Governo chiariscano le ragioni per le quali non si sia dato seguito all'impegno ad esaminare le misure in favore delle popolazioni di Ischia in occasione del decreto-legge in esame, in particolare circa la distinzione tra decreti «proroga termini» di diversa natura e di diverso rilievo. Ricorda come l'impegno ad intervenire in favore della popolazione di Ischia sia stato assunto da diversi esponenti del Governo che si sono recati in visita nell'isola, fa cui, nei giorni scorsi, il Presidente del Consiglio dei ministri.

  Claudio BORGHI, presidente, chiarisce come il riferimento ad ulteriori decreti-legge «proroga termini» non vada inteso nel senso di un diverso grado di importanza delle questioni poste, bensì nel senso dell'imminenza o meno della scadenza dei termini che si intendono prorogare.

  Gennaro MIGLIORE (PD) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 9.45. Ricorda l'impegno assunto dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri Di Maio, in dichiarazioni rilasciate lo scorso 21 agosto a Casamicciola, ad intervenire in favore delle popolazioni di Ischia anche con un provvedimento d'urgenza, se necessario, e chiede chiarimenti al Governo sull'attuazione di tale impegno.

  Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PSA) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 9.45. Ricorda le prese di posizione del Governo in cui sono stati promessi interventi tempestivi in favore della popolazione di Ischia ed esprime stupore per il fatto che, pur avendo a disposizione uno strumento idoneo quale il disegno di legge di conversione in esame, l'adozione di tali interventi sia rinviata.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 9.45. Rileva la straordinaria urgenza del tema della ricostruzione delle zone colpite da eventi sismici e ritiene che tale tema sia oggetto di una sottovalutazione da parte del Governo, che sembra incline a definire le proprie priorità sulla base di esigenze di carattere essenzialmente propagandistico e a concentrarsi prevalentemente sui temi che suscitano maggiore interesse sui social network.

  Stefania PEZZOPANE (PD) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Paolo Russo 9.45. Ricorda come in occasione dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 29 maggio 2018, n. 55, recante interventi per le popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016, siano state dichiarate inammissibili le proposte emendative relative agli eventi sismici di Ischia e dell'Emilia Romagna, sulla base della motivazione per cui tali eventi sismici non erano ricompresi nel titolo del Pag. 11provvedimento, e rileva quindi come sarebbe stato ragionevole aspettarsi che tale argomento fosse affrontato nel decreto-legge in esame, non comprendendo le ragioni del rinvio a un ulteriore decreto-legge «proroga termini». Ritiene come, alla luce di ciò, le visite compiute a Ischia da esponenti del Governo abbiano avuto natura esclusivamente propagandistica, stigmatizza la sottovalutazione, da parte del Governo e della maggioranza, delle esigenze delle popolazioni colpite da eventi sismici e dichiara il voto favorevole sull'emendamento Paolo Russo 9.45.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Paolo Russo 9.45 e Anna Lisa Baroni 9.46.

  Simone BALDELLI (FI) illustra il suo emendamento 9.47, non comprendendo il silenzio del Governo su tale tema. Auspica una proroga degli interventi oggetto della proposta emendativa, considerata l'imminenza delle scadenze relative alla gestione straordinaria. Fa notare che tali proroghe appaiono urgenti e meritevoli di essere inserite nel presente provvedimento, anche laddove l'Esecutivo decidesse di introdurre una nuova governance in ordine alla ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, che richiederebbe del tempo per la sua messa in atto. Chiede pertanto all'Esecutivo di fare chiarezza circa la sua linea di azione su tali aspetti.

  Claudio BORGHI, presidente, pone in votazione l'emendamento Baldelli 9.47.

  Luigi MARATTIN (PD) chiede di far effettuare ai segretari una verifica in ordine ai risultati della votazione dell'emendamento Baldelli 9.47, facendo notare che alcuni deputati sono entrati nell'aula dopo l'indizione del voto.

  Gennaro MIGLIORE (PD) si associa alla richiesta formulata dal deputato Marattin.

  Claudio BORGHI, presidente, accedendo alle richieste testé formulate, chiede ai segretari di svolgere una verifica sugli esiti della votazione dell'emendamento Baldelli 9.47. Fa notare, in proposito, che il deputato Baldelli, non facendo parte delle Commissioni I e V né avendo sostituito alcun membro delle medesime, in tale sede non ha diritto di voto, rilevando altresì che dal computo dei voti non vanno considerati quelli espressi dai deputati entrati in aula dopo l'apertura della votazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Baldelli 9.47.

  Stefania PEZZOPANE (PD) illustra il suo emendamento 9.48, identico all'emendamento Melilli 9.49, richiamando l'esigenza di prorogare interventi già adottati dal precedente Governo nell'ambito delle cosiddetta «zona franche», al fine di favorire la ripresa economica e sociale dei territori colpiti dal sisma. Fa notare che la mancata approvazioni di tali proposte emendative appare irragionevole e determinerebbe incertezza in quelle aree. Prende atto che sulla proroga di tali strumenti la maggioranza ha cambiato posizione rispetto a quanto manifestato nella passata legislatura.

  Fabio MELILLI (PD), condividendo la finalità degli identici emendamenti in esame, evidenzia l'esigenza di operare una differenziazione degli interventi nelle diverse zone coinvolte, in base ad una valutazione della gravità degli effetti provocati dal sisma. Esprime la propria insoddisfazione per l'orientamento contrario della maggioranza su tali proposte emendative, raccomandando l'approvazione del suo emendamento 9.49, identico all'emendamento Pezzopane 9.48.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Pezzopane 9.48 e Melilli 9.49, nonché gli emendamenti Anna Lisa Baroni 9.50 e Rossi 9.51.

  Paolo RUSSO (FI), illustrando il suo emendamento 9.52, fa notare che esso, Pag. 12intervenendo in materia di adempimenti e versamenti tributari, mira a sostenere le famiglie e le imprese delle aree coinvolte, con riferimento ai comuni dell'isola di Ischia, in ragione degli eventi sismici verificatisi il 21 agosto 2017. Non comprende il silenzio del Governo su tale importante argomento, non condividendo l'idea, espressa da taluni esponenti della maggioranza, di non considerare urgenti alcuni interventi, che – secondo tale interpretazione, che non condivide – sarebbero da rinviare al prossimo provvedimento di proroga dei termini. Auspica che il Governo indichi già in tale sede la strategia che intende seguire su tale argomento, osservando che il suo gruppo continuerà a sollecitare una spiegazione al riguardo anche durante l'esame in Assemblea. Si tratta, a suo avviso, di garantire, ai comuni presi in considerazione dal suo emendamento, una uguaglianza di trattamento relativamente agli interventi finalizzati ad una ripresa delle attività economiche e sociali.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Paolo Russo 9.52 e Sisto 9.53.

  Simone BALDELLI (FI) illustra l'emendamento 9.54, di cui è primo firmatario, volto a prorogare la sospensione del pagamento delle forniture di energia elettrica, gas, acqua e telefonia, comprensive sia degli oneri generali di sistema sia degli eventuali consumi, fino alla revoca dell'ordinanza di inagibilità. Esso inoltre prevede di estendere tale esenzione alle utenze di tutti gli immobili inagibili e non soltanto di quelli localizzati nella «zona rossa». Chiede quindi al Governo di rivedere il parere espresso o quantomeno di accantonare l'emendamento.

  Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive l'emendamento Baldelli 9.54 e si associa alla richiesta di accantonamento del collega.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) sottoscrive l'emendamento Baldelli 9.54.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Baldelli 9.54.

  Andrea MANDELLI (FI) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Polverini 9.55. Al di là dell'emendamento, lamenta l'atteggiamento del Governo e della maggioranza, i quali si barricano, a suo avviso, dietro ad un muro impenetrabile, rifiutandosi di fornire chiarimenti, a dispetto della centralità del Parlamento, tanto decantata nella passata legislatura, quando erano all'opposizione e non facevano altro che chiedere risposte. Peraltro, persistendo con questo atteggiamento, anche il tono del dibattito diventerà più aspro e ruvido. Qui si tratta di persone che in campagna elettorale e nelle varie passerelle estive sono state illuse, mentre ora non vi è nemmeno il coraggio di parlare e di spiegare le ragioni del «no».

  Le Commissioni respingono l'emendamento Polverini 9.55.

  Stefania PEZZOPANE (PD) illustra l'emendamento Rossi 9.56, che riguarda le zone dell'Emilia Romagna colpite dal terremoto ed escluse dal «decreto terremoto» approvato dal Governo Gentiloni. Con questo emendamento si vuole assicurare il supporto necessario alle attività tecnico-ingegneristiche dirette a fronteggiare con tempestività le esigenze delle popolazioni di quei territori colpiti dal sisma.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) sottoscrive l'emendamento Rossi 9.56.

  Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A) sottoscrive l'emendamento Rossi 9.56. Evidenzia che si tratta di temi tecnici e che se il Governo decidesse di affrontarli in sede di legge di bilancio si arriverebbe comunque a fine dicembre. Sottolinea come da parte del suo gruppo siano stati presentati emendamenti puntuali e tecnici, che non lasciano spazio a speculazioni politiche, dunque si chiede perché i relatori e il Governo non intendano fornire chiarimenti circa le loro posizioni.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Rossi 9.56.

  Stefania PEZZOPANE (PD) illustra l'emendamento Rossi 9.57, sottolineando come, anche in questo caso, si tratti di un tema tecnico. Con questo emendamento, infatti, viene prorogato al 31 dicembre 2020 il termine fissato per la gestione dello stato di emergenza. Rileva come l'impossibilità di conoscere le ragioni del parere contrario espresso dal Governo impedisca un vero confronto politico. Ritiene che questo emendamento rappresenti una proposta concreta e utile per il territorio e dunque ne raccomanda l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rossi 9.57.

  Stefania PEZZOPANE (PD) interviene sull'emendamento Rossi 9.58, che riguarda sempre il terremoto dell'Emilia Romagna. Con questo emendamento ci si vuole assicurare la proroga dell'assunzione di personale per le esigenze di ricostruzione, posto che l'interruzione del funzionamento degli uffici sarebbe assolutamente da evitare.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rossi 9.58.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che l'emendamento Colletti 9.59 è stato ritirato.

  Stefania PEZZOPANE (PD) interviene sull'emendamento Rossi 9.60, volto a prorogare gli straordinari ai dipendenti degli enti locali. Si tratta dell'ultima proposta emendativa del pacchetto che riguarda l'Emilia Romagna, un territorio che ha evidentemente ancora necessità di risposte. Per questo si stupisce che non si manifesti in questa sede alcun sentimento da parte dei rappresentanti di quel territorio. I dipendenti degli enti locali in queste zone sono sottoposti ad un'enorme pressione, sia da parte dei cittadini che degli altri enti, quindi molto spesso si trovano in estrema difficoltà. Si tratta di una richiesta modesta e ci si meraviglia che il Governo non voglia assecondarla.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rossi 9.60.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che sull'emendamento Pezzopane 9.61 il Governo ha espresso parere favorevole purché riformulato. Chiede quindi ai presentatori se accettino la proposta di riformulazione.

  Stefania PEZZOPANE (PD) dichiara di accettare la riformulazione. Sottolinea inoltre l'importanza dell'emendamento, che proroga gli interventi di sostegno alle imprese danneggiate dal sisma del 2016-2017. Si tratta di una misura innovativa perché per la prima volta nella storia delle trattazioni normative di tali emergenze si riconosce il danno «indiretto». Con la riformulazione si riduce l'entità dei fondi stanziati. Ritiene che questi fondi non saranno sufficienti, ma che in ogni caso questo rappresenti un buon segnale, che potrà avere un seguito con la legge di bilancio o altri provvedimenti.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Pezzopane 9.61, così come riformulato (vedi allegato), mentre, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Pezzopane 9.62 e Melilli 9.63.

  Stefania PEZZOPANE (PD), nell'illustrare l'emendamento Melilli 9.65, segnala che esso, come i precedenti, prevede strumenti per sostenere i redditi nelle zone colpite dagli eventi sismici.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Melilli 9.65 e 9.66, Speranza 9.67 e Pezzopane 9.68, 9.70 e 9.71.

  Stefania PEZZOPANE (PD), illustrando l'emendamento 9.72 a sua prima firma, ricorda come sia necessario procedere immediatamente al rifinanziamento del Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, in quanto aspettare l'approvazione Pag. 14della legge di bilancio creerebbe un vuoto incolmabile, con il rischio di bloccare la ricostruzione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Pezzopane 9.72, Madia 9.74 e Morgoni 9.75, l'articolo aggiuntivo Rampelli 9-bis.04 e l'emendamento Foti 9-ter.1.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che non sono stati presentati subemendamenti relativi all'articolo aggiuntivo 9-ter.05 dei relatori.

  Le Commissioni approvano l'articolo aggiuntivo 9-ter.05 dei relatori (vedi allegato) e respingono l'articolo aggiuntivo Speranza 9-ter.02.

  Vittoria BALDINO (M5S), relatrice per la I Commissione, anche a nome del relatore per la V Commissione, Giuseppe Buompane, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 13.

  Il Sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda con i pareri dei relatori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Soverini 13.2.

  Ylenja LUCASELLI (FdI), nell'illustrare l'emendamento Prisco 13.3, riscontra come il Governo e la maggioranza si siano dimostrati sordi rispetto alle richieste provenienti dai territori e segnala che l'emendamento in esame prevede che l'intesa con gli enti territoriali o in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano può essere raggiunta anche successivamente all'adozione dei decreti di utilizzo del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Prisco 13.3.

  Paolo RUSSO (FI), illustrando l'emendamento 13.4 a sua prima firma, ricorda che il Ministro Lezzi ha dichiarato che è necessario introdurre una clausola sulla spesa che consenta il riequilibrio della stessa dal punto di vista territoriale. A tale proposito segnala che l'emendamento in esame ha lo scopo di dare attuazione alle parole del Ministro, in quanto prevede che le risorse di cui al comma 140 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016 siano ripartite in base alla popolazione dei singoli territori. Si aspetta, quindi, che i deputati del MoVimento 5 Stelle votino a favore dell'emendamento 13.4 a sua prima firma in quanto al Sud essi hanno raccolto numerosi voti. Sostiene che non si tratta di prevedere misure di perequazione, ma un riparto equilibrato di risorse. Crede, inoltre, che il silenzio del Governo e della maggioranza su questo tema sia molto grave in quanto riguarda un impegno pubblicamente assunto dal Ministro Lezzi. Pertanto, suggerisce alla maggioranza di votare favorevolmente l'emendamento 13.4 a sua prima firma e al Governo di assumere nel futuro impegni di spesa che rispettino il criterio di riparto dettato dall'articolo 7-bis del decreto-legge n. 243 del 2016.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Paolo Russo 13.4.

  Ylenja LUCASELLI (FdI), nell'illustrare l'emendamento Rizzetto 13.126, segnala che esso sopprime il comma 02 dell'articolo 13 del provvedimento, il quale differisce al 2020 l'efficacia delle convenzioni relative ai progetti di riqualificazione delle periferie. A tale proposito ricorda che l'obiettivo del suo gruppo è quello di permettere che gli enti locali possano utilizzare le risorse predisposte per la riqualificazione delle periferie.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rizzetto 13.126.

  Roberto OCCHIUTO (FI), nell'illustrare l'emendamento 13.5 a sua prima firma, ricorda che esso sopprime i commi che Pag. 15differiscono al 2020 l'efficacia delle convenzioni relative ai progetti di riqualificazione delle periferie. Ricorda che il presidente dell'ANCI, audito dalle Commissioni la scorsa settimana, ha sottolineato che i beneficiari interessati da tali progetti sono 96 enti, corrispondenti a 326 comuni e a più di 19 milioni di cittadini. A tale proposito, ricorda che le convenzioni producono effetti già dal mese di marzo, quando la Corte dei conti ha vidimato i contratti, successivamente, quindi, alla sentenza della Corte costituzionale 13 aprile 2018, n. 74, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nella parte in cui non prevede un'intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale. Ritiene che quanto approvato dal Senato rappresenti un precedente gravissimo in materia di leale collaborazione tra livelli di governo, in quanto gli enti territoriali non possono più contare sulla stabilità delle risorse stanziate a livello centrale. Sottolinea, poi, che il Governo giustifica le disposizioni approvate al Senato affermando che le risorse saranno utilizzate per dare la possibilità a tutti i comuni di utilizzare i propri avanzi di amministrazione. Ritiene che ciò sia ingiusto in quanto tale iniziativa andrebbe finanziata con risorse aggiuntive e non distogliendo le risorse previste per la riqualificazione delle periferie. Oltretutto, ricorda che gli avanzi di amministrazione sono presenti soprattutto nei comuni del Nord.

  Il Sottosegretario Massimo GARAVAGLIA ricorda preliminarmente che le disposizioni che si vogliono sopprimere con gli identici emendamenti Occhiuto 13.5, Magi 13.6 e Marattin 13.7 sono state approvate dal Senato con voto unanime. Ribadisce poi che le risorse destinate alle periferie non vengono cancellate ma il loro utilizzo è sospeso alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, in attesa di una loro rimodulazione attraverso un'analisi dei singoli progetti. Segnala che si sarebbe altrimenti corso il rischio di avere bloccate delle risorse che sarebbero risultate non spendibili. Fa presente che con la prossima legge di bilancio potranno essere individuate delle soluzioni di natura tecnica per sanare alcune situazioni critiche relative a progetti avviati. Sottolinea, inoltre, che con l'approvazione degli emendamenti soppressivi si verificherebbe una penalizzazione di numerosi comuni che non potrebbero più spendere le risorse derivanti da avanzi di amministrazione, in quanto la disposizione introdotta dal Senato fornisce una copertura finanziaria, seppure parziale, per questa finalità, copertura che potrà essere integrata con ulteriori risorse individuate dalla legge di bilancio. Ricorda che in ogni caso è possibile per singoli comuni realizzare gli interventi finanziati con il fondo per le periferie anticipando risorse proprie.

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI (M5S), in aggiunta all'intervento del Sottosegretario Garavaglia, segnala che il Governo si è impegnato a rendere possibile il completamento di tutti i progetti con i piani esecutivi approvati e che nella giornata di domani si svolgerà un incontro tra il Presidente del Consiglio e rappresentanti dell'ANCI, anche per approfondire gli aspetti contabili delle disposizioni introdotte dal Senato.

  Gennaro MIGLIORE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ringrazia i rappresentanti del Governo per gli aggiornamenti forniti e chiede di sospendere l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 13 in attesa di conoscere gli esiti dell'incontro con l'ANCI previsto per la giornata di domani, posto che la maggior parte delle proposte di modifica presentate verte su tematiche che dovrebbero essere oggetto di tale incontro.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nel ricordare che l'avvio dell'esame in Assemblea del provvedimento in titolo è previsto per la giornata di domani, invita i rappresentanti degli altri gruppi parlamentari Pag. 16ad esprimersi sulla proposta del collega Migliore.

  Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A), evidenziando l'importanza di quanto comunicato dai rappresentanti del Governo in relazione ad un tema di assoluta rilevanza, chiede di sollecitare il Ministro Fraccaro a farsi promotore in sede di Conferenza dei capigruppo di uno slittamento dell'esame del provvedimento, per consentire al Parlamento di svolgere il ruolo dovuto in maniera approfondita.

  Andrea MANDELLI (FI) si associa alla richiesta di rinviare l'esame in Assemblea del provvedimento per attendere l'esito dell'incontro preannunciato dai rappresentanti del Governo.

  Fabio RAMPELLI (FdI) sottolinea l'importanza di quanto comunicato dai rappresentanti del Governo, osservando che l'incontro annunciato appare in linea con la richiesta di un maggiore coinvolgimento delle autonomie locali avanzata dalla Corte Costituzionale e suggerita anche dal suo gruppo già nel corso della passata legislatura. Sottolinea però che il testo introdotto dal Senato prevede una revoca degli stanziamenti e che non appare corretto parlare di una loro rimodulazione. Si associa alle richieste avanzate dai colleghi miranti ad attendere gli esiti dell'incontro con l'ANCI, peraltro deciso in maniera tardiva, prima di proseguire l'esame del provvedimento.

  Marialuisa FARO (M5S) si oppone a nome del suo gruppo ad una sospensione dei lavori.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega) propone a nome del gruppo Lega di proseguire l'esame del provvedimento senza sospensioni.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, prende atto della volontà dei gruppi che rappresentano la maggioranza dei componenti le Commissioni riunite di proseguire i lavori.

  Gennaro MIGLIORE (PD) invita il presidente a valutare nella sua autonomia la possibilità di sospendere i lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, conferma di avere già effettuato tale valutazione, quando ha ricordato la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea per la seduta di domani.

  Luigi MARATTIN (PD), nel ringraziare i rappresentanti del Governo per avere per la prima volta fornito alcuni elementi informativi rispetto alle norme che impediscono l'utilizzo del fondo per le periferie, auspica che siano possibili ulteriori momenti di confronto, in quanto il tema è giudicato fondamentale dal gruppo Partito democratico. Sottolinea, peraltro, che anche dopo tali interventi non riesce a cogliere nessun elemento positivo nella normativa che è stata introdotta al Senato. Ricorda che le risorse stanziate per le periferie nella passata legislatura, inizialmente 500 milioni di euro aumentati poi a 2,1 miliardi, avevano come obiettivi la crescita della domanda aggregata tramite investimenti pubblici, l'aumento della sicurezza ed una maggiore inclusione sociale. Rileva come l'affermazione fatta dal Sottosegretario Garavaglia sul semplice rinvio dell'utilizzo di tali risorse appare palesemente falsa in ragione del contenuto del comma 03 dell'articolo 13 che apertamente prevede una riduzione dell'indebitamento netto per ciascun anno del periodo 2018-2021. Rileva, inoltre, che le risorse che vengono reindirizzate verso i comuni con avanzo di amministrazione costituiscono solo un ridotta frazione di quanto già previsto nella passata legislatura con la riforma del patto di stabilità. Evidenzia il fatto che tali somme non potranno con certezza essere utilizzate nell'anno in scorso, non essendo prevista oltretutto nessuna norma attuativa, mentre sono stati bloccati interventi che avrebbero consentito di effettuare spesa pubblica in tempi rapidissimi, con conseguente effetto positivo sulla domanda aggregata. Questo esito appare in contraddizione con la linea, illustrata dal Pag. 17Ministro Tria, di privilegiare gli interventi immediatamente cantierabili. A conferma della difficoltà di utilizzo delle risorse dei comuni con avanzo di amministrazione richiama i dati circa le notevoli dimensioni nel biennio passato del cd. overshooting. In conclusione ribadisce la sua totale incomprensione rispetto alla scelta di bloccare la prosecuzione di progetti immediatamente cantierabili, che comporta anche il rischio di un contenzioso giudiziario relativo alle convenzioni in essere, chiedendo al riguardo risposte concrete, senza fare rinvio alla legge di bilancio per ipotetiche soluzioni.

  Pietro Carlo PADOAN (PD), associandosi alle valutazioni formulate dal collega Marattin in merito alle conseguenze negative derivanti dalla decisione assunta dal Governo sul tema della riqualificazione urbana e della sicurezza delle periferie, pone in evidenza come tale scelta denoti più in profondità uno stile e un modo di agire politico a suo giudizio dannosi e non condivisibili.
  In primo luogo, ritiene che compito fondamentale di qualsiasi Governo debba essere quello di fornire ai suoi interlocutori, istituzionali e non, un quadro di certezza e stabilità, esattamente il contrario di ciò che sta ora avvenendo con specifico riguardo alle disposizioni concernenti il differimento dell'efficacia delle convenzioni già stipulate, dal momento che il conseguente blocco degli impegni di spesa già assunti non potrà che incidere negativamente sul rapporto di reciproca fiducia che deve intercorrere tra il Governo e gli enti locali.
  Nel sottolineare l'importanza cruciale di favorire gli investimenti pubblici e di implementare le risorse a ciò destinate, ravvisa tuttavia come le disposizioni di cui ai commi 02, 03 e 04 dell'articolo 13, approvate durante l'esame al Senato, si muovano in una direzione totalmente opposta.
  Si domanda pertanto quali siano le effettive priorità dell'Esecutivo dal momento che, se nel contratto di Governo figurano quali iniziative imprescindibili gli interventi e le misure a tutela delle fasce più deboli del nostro tessuto sociale e produttivo, il differimento dell'efficacia delle convenzioni va, come testé detto, in una direzione affatto contraria, in ciò riflettendo probabilmente le aspettative di una parte soltanto della attuale maggioranza parlamentare.
  Da un punto di vista più generale, esprime infine forte preoccupazione per il futuro e la credibilità interna ed internazionale del nostro Paese, a suo giudizio incapace, nel presente stato di pronunciata incertezza, di assumere impegni stabili e convincenti e di assicurare un quadro di stabilità alle imprese, ai mercati finanziari e alle istituzioni europee.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) richiama sinteticamente il contenuto dei commi 02, 03 e 04 dell'articolo 13, oggetto di proposte emendative anche da parte del gruppo Forza Italia e recanti le misure maggiormente controverse in tema di riqualificazione urbana e di sicurezza delle periferie. Osserva in particolare che tali disposizioni differiscono essenzialmente all'anno 2020 l'efficacia di convenzioni già stipulate e perfezionate aventi ad oggetto piani di riqualificazione urbana e delle periferie, alcuni dei quali già corredati dei relativi progetti esecutivi.
  Ritiene che un tale modo di intervenire non può che violare il principio di leale collaborazione tra lo Stato e gli enti locali, incidendo sul legittimo affidamento tra le parti pubbliche derivante dalla conclusione di atti negoziali secondo le procedure previste dalla legge, in ciò configurando una fattispecie di sopravvenuta impossibilità di esecuzione di quei medesimi atti per effetto di una legge successiva a quella sulla base della quale gli atti stessi sono stati perfezionati.
  Rileva che tale situazione paradossale, dalla quale non sono esenti profili di responsabilità per danno erariale, non potrà che aprire la strada alla presentazione di numerosi ricorsi da parte dei comuni interessati. Osserva inoltre che, essendo i progetti oggetto delle suddette convenzioni in parte cofinanziati, non appare chiaro Pag. 18come la rimodulazione degli impegni di spesa ad essi sottostanti possa declinarsi in rapporto alla quota di cofinanziamento.
  Pur prendendo atto che il differimento dell'efficacia delle convenzioni determina comunque effetti positivi in termini di indebitamento netto e fabbisogno, come quantificati al comma 03 del medesimo articolo 13, non considera tuttavia chiaro a quali ipotetici investimenti sia concretamente destinato il Fondo istituito dal comma 04 dello stesso articolo 13, alimentato per l'appunto dai predetti risparmi in termini di indebitamento netto e fabbisogno. Prende infine positivamente atto del comma 01 del medesimo articolo 13, anch'esso introdotto nel corso dell'esame al Senato, secondo cui, alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018, la prescritta intesa tra lo Stato e le regioni interessate potrà essere raggiunta anche successivamente all'adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, di cui all'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016.

  Stefano FASSINA (PD) si dichiara insoddisfatto dalle argomentazioni rese nella presente sede dai Sottosegretari Garavaglia e Castelli in merito alle disposizioni di cui al comma 02 dell'articolo 13, volte a differire l'efficacia delle convenzioni già stipulate per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.
  Evidenzia preliminarmente che nulla vieta, da un punto di vista politico prima ancora che procedurale, di espungere o modificare presso questo ramo del Parlamento norme che sono state introdotte nel corso dell'esame al Senato.
  Richiama, a sostegno, le posizioni critiche espresse in maniera pressoché unanime da tutti i comuni italiani sulle norme oggetto di esame, che tra l'altro mettono in discussione la piena attuazione del principio costituzionale della sussidiarietà.
  Auspica, altresì, che dal preannunciato incontro di domani tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l'ANCI possano provenire utili indicazioni.
  Concorda con le considerazioni dell'onorevole Marattin secondo cui le disposizioni in esame comportano tout court una riduzione delle risorse destinate agli investimenti pubblici in tali delicate materie, e non già una loro rimodulazione. Ricorda peraltro che si tratta spesso di progetti molto rilevanti, recanti per lo più interventi nel campo dell'edilizia residenziale pubblica, che rappresenta nel nostro Paese una vera e propria emergenza sociale, di recente esacerbata dalla circolare emanata dal Ministero dell'interno e volta ad accelerare le procedure di sgombero degli edifici abusivamente occupati.
  A suo avviso, le disposizioni di cui all'articolo 13, commi 02, 03 e 04, tradiscono la volontà politica di dirottare una quota rilevante delle sia pur esigue risorse finanziarie disponibili da una parte geografica all'altra del nostro Paese, giacché appare evidente che la facoltà di utilizzare gli avanzi di amministrazione andrà prevalentemente a vantaggio dei comuni del Nord laddove i progetti di riqualificazione delle periferie urbane hanno come potenziali beneficiari soprattutto i comuni del Centro-Sud.
  Auspica inoltre che, attraverso l'adozione di misure puntuali, da inserire preferibilmente già nel prossimo disegno di legge di bilancio, si possa implementare la bassa capacità di spesa attualmente registrata da parte delle pubbliche amministrazioni, circostanza questa che, pur in presenza di procedure indubbiamente farraginose, troppo spesso ha costituito un inaccettabile alibi per l'iscrizione nel bilancio dello Stato di stanziamenti destinati agli investimenti di importo immotivatamente ridotto. Tutto ciò considerato, invita il Governo ad un supplemento di riflessione prima di procedere alla approvazione definitiva di norme tanto controverse ed oggetto di una valutazione critica ad opera della sostanziale totalità dei comuni italiani.

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  Francesco FORCINITI (M5S), pur rispettando le posizioni legittimamente espresse in questa sede dai gruppi parlamentari di minoranza, ricorda che le disposizioni di cui ai commi 02, 03 e 04 dell'articolo 13 sono state introdotte al Senato anche con l'apporto decisivo di questi ultimi. Contesta inoltre il fatto che, rispetto al valore finanziario dei progetti recati dalle convenzioni oggetto di differimento, il Governo precedente ha stanziato solo circa un miliardo di euro a fronte delle risorse complessivamente necessarie, pari a circa quattro miliardi di euro. Non comprende pertanto le ragioni di tale disappunto, dal momento che l'efficacia delle convenzioni medesime viene solo differita, fatti salvi i progetti esecutivi già approvati, e che una parte delle risorse in tal modo liberate viene impiegata per consentire agli enti locali di utilizzare gli avanzi di amministrazione.
  Considera infine paradossale che una forza politica come il Partito Democratico, che nella passata legislatura ha ispirato la propria azione di Governo ai dettami della austerity, oggi si faccia interprete di politiche espansive orientate ad una maggiore crescita economica del Paese.

  Gennaro MIGLIORE (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala come la sottosegretaria Castelli abbia appena rilasciato dichiarazioni alla stampa nelle quali afferma che il Governo ha intenzione di inserire nella legge di bilancio misure per garantire il finanziamento dei progetti che hanno piani esecutivi approvati. Al riguardo osserva che la rappresentante del Governo avrebbe dimostrato maggior rispetto per il Parlamento se avesse reso tale dichiarazione di fronte alle Commissioni riunite, anziché alla stampa.

  Il Sottosegretario Massimo GARAVAGLIA ritiene di aver affermato chiaramente l'intenzione del Governo in tal senso, così come ha fatto la sottosegretaria Castelli. Conferma quindi che a settembre, con la seconda finestra del patto di stabilità verticale, si interverrà per mettere in circolazione le risorse necessarie per la realizzazione degli investimenti, che sono una delle priorità dell'Esecutivo. Il Governo ha infatti come obiettivo la realizzazione di investimenti, non il loro blocco.
  Con riferimento agli enti locali che presentano avanzi di gestione, osserva come sia pacifico che dal prossimo 1o gennaio tali avanzi potranno essere impegnati; mentre per quanto riguarda gli enti privi di avanzi, si procederà a una valutazione dei progetti, sia punto di vista della loro necessità, sia con riguardo al loro cronoprogramma. Successivamente a tale esame si provvederà, con la legge di bilancio, al finanziamento dei progetti ritenuti validi.
  Prosegue segnalando come il Fondo che sarà istituito ai sensi del comma 04 dell'articolo 13 in esame sia rivolto a tutti gli enti locali, indipendentemente dalla presenza o meno di avanzi di gestione.
  Menziona poi una serie di ostacoli che negli ultimi anni hanno concorso a ridurre la spesa per investimenti da parte degli enti locali, citando innanzitutto i problemi organizzativi causati dalla carenza di personale, il caos istituzionale connesso alla riforma delle province, i problemi contabili conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018 e le difficoltà applicative, soprattutto per i piccoli comuni, del codice degli appalti.
  Conclude ribadendo la volontà del Governo di accelerare la spesa per investimenti, non di bloccarla, e di adottare ogni misura che possa concorrere a impiegare tutte le risorse a disposizione.

  Gennaro MIGLIORE (PD), ringraziando il Sottosegretario Garavaglia per il chiarimento, rinnova il proprio disappunto per il comportamento della sottosegretaria Castelli, poco rispettoso del Parlamento. Sottolinea inoltre l'inutilità di proseguire l'esame dell'articolo 13, qualora si ritenga necessario attendere il risultato della preannunciata riunione tra Governo e ANCI.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, evidenzia di non essere intervenuto per commentare le dichiarazioni della Sottosegretaria Castelli, in quanto riteneva che queste Pag. 20non contenessero elementi di novità rispetto a quanto affermato dalla stessa Sottosegretaria di fronte alle Commissioni riunite.

  Maria Elena BOSCHI (PD), associandosi nel ringraziamento al Sottosegretario Garavaglia, chiede, anche a nome dei colleghi del gruppo Partito Democratico, se la maggioranza abbia intenzione di modificare l'articolo 13 in esame o se intenda rinviare qualsiasi intervento alla legge di bilancio per il 2019.

  Maria Anna MADIA (PD) esprime dubbi sull'effettiva realizzazione di quanto preannunciato dalla maggioranza in ordine al finanziamento, in legge di bilancio, dei progetti con piani esecutivi approvati.
  Si chiara inoltre preoccupata della possibilità che eventuali modifiche all'articolo 13, conseguenti ai risultati del prossimo incontro tra Governo e ANCI, possano essere introdotte direttamente in Assemblea, magari con il ricorso al voto di fiducia, facendo così venir meno qualsiasi possibilità di discussione da parte del Parlamento.
  Sottolinea quindi i problemi in cui si verranno a trovare i comuni nell'incertezza circa la realizzabilità dei propri progetti e osserva come questo decreto-legge di proroga termini contribuisca a creare problemi anziché risolverli, anche a causa delle sue scelte confuse.
  Passa poi a citare alcuni importanti progetti previsti dei bandi per le periferie, predisposti dai comuni delle grandi città, che saranno abrogati in seguito all'intervento in discussione.
  Chiede infine al Governo di presentare eventuali proposte di modifica dell'articolo 13 in esame o, in alternativa, di sospendere la seduta sino a che tale proposte non siano state predisposte.

  Fabio MELILLI (PD) osserva che la difficoltà dei comuni a spendere le risorse per la realizzazione di investimenti sia un problema unanimemente riconosciuto e che l'intervento del Sottosegretario Garavaglia abbia maggior valore dal punto di vista politico che non da quello tecnico. Si chiede infatti come gli investimenti posano essere accelerati da un taglio delle risorse per un periodo di quattro anni.
  Esprime poi perplessità in merito all'utilizzo del Fondo sviluppo e coesione, operato già dal precedente Governo, ritenendo che attraverso questo utilizzo si potrebbero di fatto destinare al Nord risorse che in origine erano riservate al Sud del Paese. Teme che la valutazione dei progetti da parte del Governo possa avere effetti sull'attuale ordine di priorità e conclude rilevando che, se un progetto stenta ad avere effetti positivi, non è cambiando le modalità di finanziamento che si possa risolvere il problema.

  Maria Elena BOSCHI (PD) richiama le proposte emendative, presentate dal suo gruppo, volte a sopprimere la disposizione, introdotta nel corso dell'esame del provvedimento da parte del Senato, che prevede sostanzialmente il definanziamento dei progetti del «bando periferie». Ricorda come il «bando periferie» fu introdotto, con uno stanziamento iniziale di 500 milioni di euro, su iniziativa del Governo Renzi, all'indomani degli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015, nell'ambito di una strategia complessiva volta a prevenire il terrorismo, oltre che con interventi sul fronte della sicurezza pubblica e della sicurezza informatica, anche con misure in materia culturale ed educativa e di contrasto al degrado delle aree periferiche. Ricorda, inoltre, come l'iniziativa, volta peraltro a valorizzare la partnership con i privati, riscosse notevole successo fra le amministrazioni locali, al punto da indurre il Governo ad incrementare lo stanziamento, in modo da ampliare il novero delle amministrazioni beneficiarie. Contesta come non veritiere le affermazioni del deputato Forciniti e sottolinea come l'iniziativa sia stata interamente finanziata.
  Ribadisce come si tratti di progetti che vanno a vantaggio di numerosi territori e comunità, rileva come il «bando periferie» sia stato valutato positivamente anche da amministratori locali appartenenti alla Pag. 21maggioranza di Governo e ricorda la posizione espressa in sede di audizione dai rappresentanti dell'ANCI, stigmatizzando l'assenza, in tale occasione, del rappresentante del Governo. Ritiene non opportuno proseguire l'esame del provvedimento senza che il Governo abbia ascoltato le posizioni dei rappresentanti dell'ANCI. Rileva, a conferma della fondatezza delle argomentazioni della propria parte politica, come il Governo abbia comunque preannunciato l'intenzione di porre rimedio agli effetti della norma in esame e chiede al riguardo chiarimenti, anche ai fini della valutazione dell'eventuale ritiro delle proposte emendative presentate dal suo gruppo.
  Osserva come al fine di consentire ai comuni di utilizzare gli avanzi di amministrazione si sarebbero potute utilizzare coperture diverse.

  Claudio BORGHI, presidente, invita la deputata Boschi a contenere il suo intervento nel limite di dieci minuti.

  Maria Elena BOSCHI (PD) rileva conclusivamente come il reale intento della norma sembri essere quello di appropriarsi delle risorse di alcuni comuni per attribuirle ad altri comuni sulla base del colore politico delle amministrazioni.

  Enrico BORGHI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede quale sia il fondamento del limite di dieci minuti per gli interventi, non essendo stata la questione trattata in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Claudio BORGHI, presidente, chiarisce come il limite di durata degli interventi è stabilito ai sensi dell'articolo 85, comma 5, del Regolamento.

  Paolo RUSSO (FI) rileva come la norma contenuta nell'articolo 13 sottragga risorse nonostante siano già state concluse le convenzioni ed è pertanto suscettibile di determinare un complesso contenzioso. Rileva come la ratio della norma sia quella di sottrarre risorse ai comuni al fine di destinarle agli enti che abbiano maturato un avanzo di amministrazione e che questi ultimi, secondo dati dell'ANCI, sarebbero per l'89 per cento comuni dell'Italia settentrionale. Chiede al riguardo chiarimenti al Governo, in quanto se tale dato risultasse confermato ci troveremmo in sostanza di fronte a un trasferimento di risorse dal Sud al Nord. Chiede, inoltre, chiarimenti sulle modalità attraverso le quali saranno individuati i comuni beneficiari, con particolare riferimento alla garanzia della trasparenza della relativa procedura. Ritiene che la finalità, in sé condivisibile, di accelerare la spesa dei comuni con avanzi di amministrazione si sarebbe dovuta raggiungere attraverso risorse aggiuntive e non con un trasferimento di risorse dal Sud al Nord.
  Riferisce conclusivamente di aver appreso da notizie di stampa che il Governo sarebbe in procinto di adottare un nuovo provvedimento in favore delle zone colpite da eventi sismici e che esso interesserebbe anche l'isola di Ischia e non comprende per quale motivo il Governo non ne abbia informato le Commissioni, stigmatizzando il fatto che tali comunicazioni siano rese alla stampa anziché agli organi parlamentari.

  Claudio BORGHI, presidente, rileva come le precisazioni da lui precedentemente rese avevano lo scopo di chiarire le motivazioni dei relatori e non quello di anticipare i provvedimenti del Governo, non avendo peraltro titolo per farlo.

  Beatrice LORENZIN (Misto-CP-A-PS-A), pur prendendo atto di un certo miglioramento nel metodo della discussione, che ha portato quantomeno il Governo a dare talune spiegazioni di merito, fa notare che la maggioranza non solo non intende intervenire in tale ambito con modifiche sul provvedimento in esame, ma neanche rende chiara la propria azione futura sul tema della riqualificazione delle periferie, come già avvenuto in sede di discussione delle norme sul tema dei vaccini. Fa notare che si mettono in discussione Pag. 22risorse già stanziate, volte al finanziamento di progetti tesi alla riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie e delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia. Richiama quindi l'importanza di intervenire, in particolare, nelle periferie di città come Livorno, Milano, Napoli, Benevento e Roma.
  Pur prendendo atto di quanto indicato dal rappresentante del Governo, in ordine all'esigenza di tenere conto di una sentenza della Corte costituzionale, fa presente che si sarebbe potuto individuare le risorse aggiuntive, da destinare allo scopo richiamato dal Governo, nell'ambito della prossima manovra di bilancio. Dopo aver osservato, dunque, che si mette a rischio il finanziamento di opere già partite, evidenzia, in conclusione, l'inutilità della discussione in corso, a fronte di un atteggiamento del Governo, che, in assenza di qualsiasi tipo di confronto, costringe gli stessi deputati della maggioranza al silenzio, preferendo assumere le proprie determinazioni in altra sede.

  Roger DE MENECH (PD) evidenzia come le misure contenute nel provvedimento in esame impediscano agli enti locali di programmare gli investimenti nel campo della realizzazione delle opere, generando incertezze nell'ambito delle gestioni finanziarie locali e minando il rapporto fiducia verso lo Stato centrale. Ricollegandosi alle motivazioni addotte dal rappresentante del Governo, che ha richiamato l'esigenza di sbloccare gli avanzi di gestione per realizzare interventi più ampi, osserva che la realizzazione dei progetti di riqualificazione urbana produrrebbe benefici di dimensione estesa, che non sarebbero limitati allo specifico comune capoluogo oggetto dell'intervento, ma si estenderebbero alle aree vaste. Evidenzia la necessità che il Governo individui nell'ambito della prossima legge di bilancio le risorse che ritiene necessarie per le esigenze da esso richiamate, evitando di sottrarle dal finanziamento di tali importanti progetti.

  Pietro NAVARRA (PD) osserva che la mancanza di adeguate motivazioni tecniche di talune misure testimonia la loro ragione esclusivamente politica ed elettorale. Ritiene poco convincenti le spiegazioni fornite dal rappresentante del Governo, facendo notare che nell'ambito di una gestione finanziaria di un ente locale non dovrebbero esservi né disavanzi né avanzi, non potendo questi ultimi essere sintomo di gestione virtuosa. Richiama peraltro la necessità che il Governo finanzi gli interventi da esso richiamati nell'ambito della prossima legge di bilancio. Fa notare che con talune disposizioni recate dall'articolo 13 si rischia di recare un grave danno agli enti locali, in particolare quelli del Meridione, in termini di mancati investimenti, in presenza dei quali, invece – secondo quanto rilevato dai competenti organismi di rilevazione statistica – si potrebbero determinare invece ampi benefici economici, sociali, lavorativi e produttivi. Si rischia, a suo avviso, di trasferire risorse dal Sud al Nord d'Italia, danneggiando le aree del Mezzogiorno, tra le quali richiama soprattutto la Sicilia.

  Gennaro MIGLIORE (PD) fa notare che le misure in esame mettono in discussione il principio di continuità amministrativa, che definisce il fondamento del buon andamento dell'amministrazione pubblica, ponendo in essere un grave vulnus nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Evidenzia come il Governo non sembri intenzionato a modificare il provvedimento, come dimostra il fatto che non si è preoccupato di incontrare gli enti locali interessati prima di assumere le proprie determinazioni. Prende atto dunque che il Governo si sottrae ad un confronto su tali temi, evitando persino di illustrare le proprie linee di azione futura. Si pregiudicano, a suo avviso, ingenti investimenti, volti alla riqualificazione di periferie di città come Napoli, generando incertezze di spesa e di programmazione a svantaggio degli enti e degli stessi operatori privati. Rileva, peraltro, che tale operazione viene compiuta in nome di presunte necessità connesse agli avanzi di gestione degli enti locali, dai quali, peraltro, a suo avviso, neanche si Pag. 23possono trarre certezze circa la virtuosità o meno di un ente.

  Silvana Andreina COMAROLI (Lega) esprime preoccupazione per l'atteggiamento tenuto durante la discussione del provvedimento dai colleghi dell'opposizione, che non fa altro che creare tensioni. Ritiene, infatti, svilente sentir ripetere gli stessi concetti in continuazione, mentre considera che sarebbero più efficaci pochi interventi mirati. Quanto all'atteggiamento del Governo, ricorda che in merito al terremoto il rappresentante del Governo è stato chiaro nel ribadire un intervento in proposito. Ritiene, infatti, che troppi interventi riguardanti uno stesso argomento non fanno che creare confusione. Sulle periferie, segnala che uno dei maggiori problemi con cui devono fare i conti gli enti locali è la farraginosità delle norme del codice degli appalti.

  Stefano CECCANTI (PD) ritiene sbagliato accusare l'opposizione di inserire elementi di tensione nella discussione. Ricorda che l'intervento del sottosegretario Garavaglia partiva da due sentenze della Corte costituzionale: la prima sul pareggio di bilancio degli enti locali e la seconda sulla necessità delle intese per i progetti di riqualificazione delle periferie. In proposito sottolinea che sarebbe stato sufficiente prevedere che le intese in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano potessero essere anche successive all'adozione dei decreti. Ritiene che, invece, il Governo e la maggioranza, con uno stratagemma, al Senato abbiano introdotto nel testo una norma volta a definanziare il piano per le periferie. Il definanziamento del piano per le periferie, oltre che colpire maggiormente i comuni amministrati dal Centrosinistra, reca un danno ai cittadini che erano in attesa degli interventi per la riqualificazione delle stesse periferie. Auspica, pertanto, che la Camera possa porre rimedio all'errore compiuto dal Senato.

  Barbara POLLASTRINI (PD) ritiene che su temi importanti, quali i vaccini e il terremoto, vi sia stato un silenzio umiliante da parte del Governo, che non fa che aggravare il difficile rapporto tra Esecutivo e Parlamento. Si chiede perché i sindaci e l'ANCI si dichiarano ancora allarmati se, come dichiarato dal Sottosegretario Garavaglia, l'incontro di domani tra Governo e ANCI sarà risolutivo. Concludendo, mette in guardia il Governo e la maggioranza dal produrre strappi con gli enti locali e i cittadini che inevitabilmente si pagherebbero.

  Andrea MANDELLI (FI), nel sottolineare che il suo gruppo non ha intenzione di mettere in atto un ostruzionismo fine a se stesso, chiede di capire quale sia l'intendimento del Governo in merito al piano di riqualificazione delle periferie, anche in vista dell'incontro di domani annunciato dal Sottosegretario Garavaglia.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) ricorda che l'ANCI ha chiaramente indicato che la maggior parte dei comuni interessati dai progetti di riqualificazione delle periferie non sarà in grado di portare avanti tali progetti con risorse proprie. Inoltre, segnala che per utilizzare gli avanzi di amministrazione sarà necessario modificare i bilanci e ciò richiederà una procedura lunga, che comporterà oneri.

  Enrico BORGHI (PD), stupendosi che i colleghi della maggioranza siano intervenuti mettendo in dubbio l'utilità della discussione, senza dire cosa fare per risolvere il problema, ma suggerendo alle opposizioni cosa loro dovrebbero fare per concorrere alla risoluzione del problema, ritiene che le Commissioni non dovrebbero essere il luogo in cui avviene una muta ratifica delle proposte del Governo. Sottolinea, inoltre, che le richieste argomentate dai colleghi dell'opposizione provengono dai sindaci, i quali, nel dialogo con il Parlamento, rappresentano le comunità e non svolgono attività partitica. Ritiene, poi, che il provvedimento in esame metta in discussione due principi fondamentali: quello del buon andamento della pubblica amministrazione e quello della leale collaborazione Pag. 24tra diversi livelli di governo. Al riguardo, segnala che la pubblica amministrazione non può interrompere un'azione che ha un presupposto giuridico alle spalle. Concludendo, ricorda che il Governo ha ancora tempo per rivedere e migliorare il testo del provvedimento.

  Andrea GIORGIS (PD) fa presente che, contrariamente a quanto potrebbe apparire, lo spirito degli interventi svolti dai deputati appartenenti al gruppo Partito Democratico sul tema della riqualificazione urbana e della sicurezza delle periferie è animato dalla seria ed incrollabile fiducia nella possibilità di persuadere, sulla base di valide argomentazioni, coloro che nutrono invece un'opinione diversa, in ciò allineandosi al significato più autentico del principio della rappresentanza. Rileva, in particolare, come la scelta compiuta dal Governo su tale punto specifico rivesta un carattere esclusivamente politico, dal momento che dalla sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018 non è dato in alcun modo evincere un'indicazione nel senso del definanziamento del bando per le periferie urbane, ma solo la necessità di acquisire nel corso della procedura la previa o successiva intesa con le regioni interessate. Ravvisa inoltre la profonda contraddizione esistente tra la presunta volontà del Governo, stando a quanto in questa sede dichiarato dai suoi rappresentanti, di assicurare ai progetti esecutivi presentati dagli enti locali, che coinvolgono anche attori privati, un rapido e positivo esito al fine di favorire gli investimenti, intesi quali volano per la crescita economica del Paese, da un lato, e la decisione di procedere alla revoca di tutti i finanziamenti recati dalle convenzioni già stipulate, anche a prescindere dallo stato di avanzamento dei lavori, dall'altro. Nel citare, a mero titolo di esempio, i progetti esecutivi già approvati da alcuni comuni appartenenti della regione Piemonte, considera in definitiva un vero e proprio affronto al buon senso violare il legittimo affidamento riposto dagli amministratori locali e dagli investitori privati sulla base delle convenzioni già stipulate, peraltro con pesanti ricadute negative sulla prospettive di sviluppo economico del nostro Paese.

  Stefania PEZZOPANE (PD) ritiene che discutere delle periferie urbane, ossia dei luoghi nei quali la maggior parte delle persone vive e costruisce l'ambito delle proprie relazioni umane, costituisca un tema di assoluto rilievo, da non trascurare o svilire, come invece è sembrato emergere da taluni degli interventi svolti dai deputati appartenenti alla maggioranza, quale segnatamente quello dell'onorevole Comaroli, di cui pure ha avuto modo apprezzare la competenza e la determinazione nella difesa delle proprie convinzioni.
  Ritiene infatti un comportamento non condivisibile accettare in silenzio la decisione del Governo di sottrarre risorse finanziarie già destinate, sulla base di percorsi amministrativi conclusi e perfezionati, ad interventi volti a migliorare la qualità della vita delle persone residenti nelle periferie urbane, scelta questa a suo giudizio insostenibile da un punto di vista giuridico oltre che politico e morale. Evidenzia che, come dimostrato anche dalle vicende dei comuni della regione Abruzzo colpiti dal sisma, non è infatti possibile immaginare percorsi di ricostruzione dei centri urbani senza contestualmente provvedere alla riqualificazione delle loro periferie. Osserva, infine, come sulle disposizioni di cui all'articolo 13, commi 02, 03 e 04, introdotte nel corso dell'esame al Senato, sia mancata una approfondita riflessione nonché una reale interlocuzione con i sindaci dei comuni italiani, i quali hanno giustamente preannunciato lo svolgimento di iniziative di protesta.

  Paolo TRANCASSINI (FdI) si limita ad osservare che l'incontro previsto domani tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l'ANCI dimostra che qualche cosa non ha evidentemente funzionato nella decisione di differire l'efficacia delle convenzioni già stipulate, scelta quest'ultima che sostanzialmente tradisce le legittime aspettative nutrite dalle comunità di riferimento. A suo avviso, la discussione su tale Pag. 25tema merita di essere pienamente approfondita e non sottovalutata, come invece è parso fare l'onorevole Comaroli.

  Francesco BOCCIA (PD) osserva che la decisione dei deputati del gruppo Partito Democratico di dedicare un'ampia porzione di tempo alla discussione sul tema rilevante della riqualificazione urbana e della sicurezza delle periferie dimostra come le disposizioni di cui all'articolo 13, commi 02, 03 e 04, introdotte nel corso dell'esame presso il Senato, rappresentino un intervento decisamente caotico e dagli effetti dannosi. Osserva infatti che il sostanziale definanziamento del bando per le periferie produrrà inevitabilmente un caos amministrativo di difficile gestione ed ha per oggetto centinaia di progetti già approvati dai comuni appartenenti ad ogni schieramento politico, come dimostra anche l'incontro previsto per domani tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e l'ANCI.
  Tiene inoltre a precisare che il differimento dell'efficacia delle convenzioni non può essere derubricato a mera rimodulazione dei relativi impegni di spesa, ma ad una vera e propria decurtazione indistinta di risorse finanziarie. Considera altresì poco rispettosa di una corretta dinamica parlamentare l'espressione di un parere contrario sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 13, senza neppure prendere in considerazione l'ipotesi di accantonamento di alcune di esse, circostanza quest'ultima che a suo giudizio avrebbe potuto favorire la riconsiderazione della posizione assunta dal Governo e dalla sua maggioranza in ordine ad alcune specifiche situazioni.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Occhiuto 13.5, Magi 13.6 e Marattin 13.7.

  Roberto PELLA (FI) sottolinea l'importanza dell'incontro tra il Governo e l'ANCI previsto per la giornata di domani, osservando che l'ANCI attende in particolare indicazioni sull'entità delle risorse disponibili. Auspica poi che il Sottosegretario Garavaglia, che conosce le esigenze dei comuni, possa contribuire a trovare soluzioni e che i due Sottosegretari per l'economia e le finanze presenti possano trasmettere al Presidente del Consiglio dei ministri quanto emerso dalla discussione odierna.
  Si attende che l'incontro possa chiarire alcuni punti, quali la vincolatività del termine del 15 settembre prossimo per la trasmissione dei progetti, la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione e la possibilità di utilizzare le risorse destinate al bando, che i comuni hanno dovuto anticipare, per altre finalità. Ritiene in ogni caso che i comuni non possano essere svincolati dai loro impegni.
  Per quanto riguarda il Nucleo di monitoraggio, ritiene che la sua attività potrà essere utile per esaminare lo stato delle proposte dei comuni, i quali, in molti casi, sono stati costretti a rivedere il cronoprogramma dei propri investimenti. È comunque necessario che i comuni che hanno già presentato progetti esecutivi siano messi in condizione di realizzarli nel più breve tempo possibile, per contribuire al rilancio dell'economia italiana. Si augura infine che nel prossimo disegno di legge di bilancio siano individuate le risorse per permettere a tutti gli enti locali di realizzare i propri progetti e dare maggiore impulso al sistema economico.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti De Maria 13.8, Pella 13.9, Speranza 13.10 e Emanuela Rossini 13.11.

  Gennaro MIGLIORE (PD) annuncia che tutti i deputati del gruppo Partito Democratico, tranne uno, preso atto della chiusura della maggioranza a ogni tentativo di sopprimere o modificare i commi da 01 a 04 dell'articolo 13, abbandoneranno i lavori della Commissione. Annuncia inoltre l'intenzione di ripresentare in Assemblea tutti gli emendamenti respinti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Fidanza 13.12, Fassina 13.13, Melilli 13.14 e Rizzetto 13.127 e 13.128.

Pag. 26

  Luigi MARATTIN (PD) sottoscrive tutti gli emendamenti presentati da deputati del gruppo Partito Democratico che devono ancora essere esaminati, dall'emendamento Rizzetto 13.129 in poi, compresi gli accantonati.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Rizzetto 13.129, Raciti 13.15, Miceli 13.16, Viscomi 13.17, Raciti 13.18, Paita 13.19, Madia 13.20, Fregolent 13.21, Siani 13.22, Moretto 13.23, De Filippo 13.24, Gadda 13.25, Giacomelli 13.26, De Maria 13.27, Gribaudo 13.28, Boschi 13.29, Fiano 13.30, Serracchiani 13.31, D'Alessandro 13.32, Vazio 13.33, Romina Mura 13.34, Pezzopane 13.35, Boschi 13.36, Viscomi 13.37, Del Basso De Caro 13.38, Ceccanti 13.39, Navarra 13.40, Franceschini 13.41, Marco Di Maio 13.42, Serracchiani 13.43, Dal Moro 13.44, De Luca 13.45, De Menech 13.46, Nardi 13.47, Miceli 13.48, Serracchiani 13.49, Vazio 13.50, Mancini 13.51, Orlando 13.52, Bordo 13.53, Gribaudo 13.54, Rosato 13.55, Pezzopane 13.56, Bruno Bossio 13.57, Zan 13.58, Di Giorgi 13.59, Andrea Romano 13.60, Delrio 13.61, Melilli 13.62, Viscomi 13.63 e Ubaldo Pagano 13.64.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) sottoscrive l'emendamento Ferri 13.65.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ferri 13.65, Orlando 13.66, Ascani 13.67, Rotta 13.68, Raciti 13.69, Gavino Manca 13.70, Cardinale 13.71, Melilli 13.72, Nardi 13.73, Rotta 13.74, De Menech 13.75, Raciti 13.76, De Filippo 13.77, Pagani 13.78, Pezzopane 13.79, Pellicani 13.80, Bonomo 13.81, Morgoni 13.82, Morani 13.83, Del Barba 13.84, Morani 13.85, D'Alessandro 13.86, Pezzopane 13.87, Verini 13.88, Cenni 13.89, Lacarra 13.90, Morgoni 13.91, Marco Di Maio 13.92, Gavino Manca 13.93, De Micheli 13.94, Enrico Borghi 13.95, Navarra 13.96, Bazzoli 13.97, Enrico Borghi 13.98 e 13.99, Pizzetti 13.100, Gribaudo 13.101, Morani 13.102, Viscomi 13.103, Cardinale 13.104, Navarra 13.105, Enrico Borghi 13.106, Bruno Bossio 13.107, Pini 13.108, Pollastrini 13.109, Gavino Manca 13.110 e Trancassini 13.111.

  Felice Maurizio D'ETTORE (FI) illustra l'emendamento a sua prima firma 13.112, il quale ricalca l'impostazione del gruppo Forza Italia, mantenendo l'impianto della norma, alla quale si propone di aggiungere un inciso che fa salva l'efficacia delle convenzioni stipulate dai comuni e dalle città metropolitane che hanno rispettato il termine del 15 settembre 2018 per la presentazione dei progetti esecutivi. In proposito sottolinea l'importanza della comunicazione del Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri del 7 agosto 2018 ai fini della presentazione di eventuali ricorsi.

  Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti D'Ettore 13.112, Pizzetti 13.113, Fidanza 13.114, 13.115, 13.116 e 13.117, Rizzetto 13.130, Pella 13.122, Marattin 13.123, Lotti 13.124 e Paolo Russo 13.125.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, passando all'esame delle proposte emendative precedentemente accantonate, avverte che gli articoli aggiuntivi 5.032 e 11-quater.05 dei relatori sono stati ritirati.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Speranza 1.7, Migliore 1.6, De Luca 1.9 e D'Attis 1.10, sull'emendamento Delmastro Delle Vedove 1.11, sugli identici emendamenti De Menech 1.12 e D'Attis 1.13, sugli emendamenti De Luca 1.14 e Sorte 1.15, sugli identici emendamenti Speranza 1.16 e D'Attis 1.17, sugli identici emendamenti Migliore 1.19, Prisco 1.18 e Pella 1.59. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Prisco 1.49, Migliore 1.50, Speranza 1.100 e Pella 1.101. Esprime parere contrario sugli emendamenti Paolo Russo 1.63 e Prestigiacomo 1.64 e sull'articolo aggiuntivo Prisco 1.01.

Pag. 27

  Il Sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda con i pareri dei relatori.

  Mauro D'ATTIS (FI), illustrando l'emendamento a sua firma 1.10, chiarisce come esso sia volto a prevedere lo svolgimento di un election day per il rinnovo dei consigli e dei presidenti delle province da tenersi il 31 gennaio 2019, recependo una proposta avanzata dall'ANPI e dall'UPI, al fine di accorpare in un'unica data le consultazioni per il rinnovo di organi che scadono a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, anche allo scopo di contenere i costi. Rileva come fra ottobre e gennaio non siano previste elezioni comunali e come dunque il quadro politico delle province resterebbe immutato. Rileva, altresì, come anticipare al 31 ottobre l'elezione per il rinnovo di organi che sarebbero andati a scadenza naturale il 31 dicembre potrebbe presentare, a suo avviso, profili di illegittimità costituzionale. Avanza l'ipotesi che l'anticipazione del rinnovo di taluni consigli provinciali possa rispondere a esigenze politiche ben precise, segnatamente della Lega, in relazione alle nomine degli organi di una fondazione bancaria. Conclusivamente formula una proposta di mediazione, indicando, per lo svolgimento delle elezioni, una data nel mese di novembre, anche al fine disporre di maggior tempo per la predisposizione delle liste.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Speranza 1.7, Migliore 1.6, De Luca 1.9 e D'Attis 1.10, l'emendamento Delmastro Delle Vedove 1.11, gli identici emendamenti De Menech 1.12 e D'Attis 1.13 e gli emendamenti De Luca 1.14 e Sorte 1.15.

  Mauro D'ATTIS (FI), illustrando l'emendamento a sua firma 1.17, rileva come esso sia volto ad estendere a tutti i sindaci l'elettorato passivo, che, sulla base del testo licenziato dal Senato, risulta circoscritto soltanto al 38 per cento di essi.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Speranza 1.16 e D'Attis 1.17.

  Giovanni DONZELLI (FdI), illustrando l'emendamento Prisco 1.18, rileva come esso sia diretto a venire incontro alle esigenze dei comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti in materia di documentazione contabile.

  Luigi MARATTIN (PD) precisa che la sua precedente comunicazione relativa alla sottoscrizione delle proposte emendative del gruppo Partito Democratico non va riferita all'emendamento Migliore 1.19.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Migliore 1.19, Prisco 1.18 e Pella 1.59, approvano gli identici emendamenti Prisco 1.49, Migliore 1.50, Speranza 1.100 e Pella 1.101 (vedi allegato) e respingono gli emendamenti Paolo Russo 1.63 e Prestigiacomo 1.64 e l'articolo aggiuntivo Prisco 1.01.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, formula un invito al ritiro e subordinatamente esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Montaruli 1-bis.019, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Braga 4.4 e Foti 4.16, sugli articoli aggiuntivi Viscomi 5.013 e 5.012, Schullian 5.01, Epifani 5.025 e Carla Cantone 5.027, sugli identici emendamenti Pezzopane 7.15 e Martino 7.17, sull'emendamento Prisco 8.7, sugli identici emendamenti Marco Di Maio 8-bis.1 e Mandelli 8-bis.2 e formula un invito al ritiro, esprimendo subordinatamente parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Spena 11-ter.04.

  Il Sottosegretario Massimo GARAVAGLIA concorda con i pareri dei relatori. Quanto all'articolo aggiuntivo Montaruli 1-bis.019 precisa che esso interviene sulla stessa materia dell'emendamento 11-quater.05 dei relatori, ritirato in quanto il Ministero dell'economia e delle finanze ha rilevato criticità sotto il profilo della copertura finanziaria.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'articolo aggiuntivo Montaruli Pag. 281-bis.019, gli identici emendamenti Braga 4.4 e Foti 4.16, gli articoli aggiuntivi Viscomi 5.013 e 5.012, Schullian 5.01, Epifani 5.025 e Carla Cantone 5.027 e gli identici emendamenti Pezzopane 7.15 e Martino 7.17.

  Giovanni DONZELLI (FdI), illustrando l'emendamento Prisco 8.7, rileva come esso venga incontro a richieste avanzata dai medici e dai farmacisti, in relazione al mantenimento in commercio di taluni lotti di medicinali.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Prisco 8.7 e gli identici emendamenti Marco Di Maio 8-bis.1 e Mandelli 8-bis.2.

  Maria SPENA (FI), illustrando l'articolo aggiuntivo a sua firma 11-ter.04, rileva come esso, con riferimento alla «rottamazione» delle cartelle esattoriali, proroghi fino a dicembre 2018 i termini in scadenza nel mese di settembre 2018, al fine di venire incontro ai contribuenti alla ripresa dell'attività dopo la pausa estiva, e chiede un ulteriore approfondimento della questione.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore per la V Commissione, rileva come il parere espresso si fondi sui rilievi del Ministero dell'economia e delle finanze e rinvia la definizione della questione a un provvedimento più ampio.

  Maria SPENA (FI) ritiene che sarebbe stato opportuno un parere positivo, al fine di venire incontro ai contribuenti che hanno sempre fatto puntualmente fronte alle rate precedenti.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Spena 11-ter.04.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che l'emendamento Marattin 11.5, dichiarato assorbito dall'approvazione dell'emendamento 11.9 dei relatori, deve invece essere posto in votazione.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore per la V Commissione, anche a nome della relatrice per la I Commissione, esprime parere contrario sull'emendamento Marattin 11.5.

  Il Sottosegretario Guido GUIDESI (Lega) concorda con i pareri dei relatori.

  Luigi MARATTIN (PD) illustra il suo emendamento 11.5, chiedendo il motivo del parere contrario di relatori e Governo. Fa notare che la proposta emendativa anticipa al 30 settembre 2018 il termine entro il quale adottare, ai sensi dell'articolo 1, comma 1107, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, in tema di ristoro per l'erogazione di misure di ristoro in favore di risparmiatori. Rileva altresì che il suo emendamento incrementa le risorse di cui all'articolo 1, comma 1106, primo periodo, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Marattin 11.5.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore per la V Commissione, avverte di aver predisposto, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, d'intesa con la relatrice per la I Commissione, la seguente proposta di correzione di forma:
   all'articolo 9-quater del decreto-legge, introdotto dall'emendamento 9-ter.05 dei relatori, al comma 1, la parola: «restanti» è soppressa e dopo le parole: «per le medesime finalità,» sono inserite le seguenti: «nei limiti della parte non utilizzata,».

  Le Commissioni approvano la proposta di correzione di forma dei relatori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva nonché il parere del Comitato per la legislazione.

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  Luigi MARATTIN (PD) preannuncia che il proprio gruppo presenterà una relazione di minoranza.

  Andrea MANDELLI (FI) preannuncia che il proprio gruppo presenterà una relazione di minoranza e che il deputato D'Ettore sarà designato quale relatore di minoranza.

  Ylenja LUCASELLI (FdI) preannuncia che il suo gruppo presenterà una relazione di minoranza.

  Giovanni DONZELLI (FdI) chiede una breve sospensione dei lavori per taluni approfondimenti in ordine ai pareri espressi dalle Commissioni in sede consultiva.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende quindi brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 21.35, è ripresa alle 21.40.

  Giovanni DONZELLI (FdI) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di conferire ai relatori il mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ringrazia i componenti delle Commissioni per il lavoro svolto.

  Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori, Baldino e Buompane, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 21.45.

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