CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 agosto 2018
46.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Mercoledì 1o agosto 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Maurizio Fugatti.

  La seduta comincia alle 14.05.

5-00011 Paita: Realizzazione del nuovo nosocomio nel territorio comunale di La Spezia.

  Il sottosegretario Maurizio FUGATTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Raffaella PAITA (PD), replicando, ritiene utile precisare preliminarmente che l'esigenza di realizzare un nuovo ospedale a La Spezia è avvertita da oltre un trentennio, ricordando che le attuali strutture sono del tutto inadeguate per una città di quasi 100.000 abitanti.
  Invita, quindi, il Governo a dare concreta attuazione all'impegno di monitorare, pur nel rispetto delle competenze regionali, lo stato di avanzamento dei lavori per la nuova struttura, anche in ragione del fatto che le risorse utilizzate sono di provenienza statale.
  Dichiara di non condividere il cauto ottimismo che sembra emergere dal contenuto della risposta fornita dal sottosegretario, ottimismo che risulta in contrasto con la realtà dei fatti, posto che i lavori sono fermi da mesi e che vi è stata mancanza di trasparenza in relazione alle ragioni tecniche di tale sospensione. Ribadisce che l'attuale situazione di stallo provoca gravissimi disagi all'utenza e determina un aggravio di costi causato dalla necessità di effettuare interventi di manutenzione per strutture inadeguate.

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5-00025 Rizzetto e 5-00026 Carnevali: Inserimento dell'acufene tra le malattie invalidanti.

  Marialucia LOREFICE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Maurizio FUGATTI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marcello GEMMATO (FdI), in qualità di cofirmatario dell'interrogazione Rizzetto 5-00025, replicando, si dichiara favorevolmente sorpreso dalla visione complessiva del disturbo dell'acufene contenuta nella risposta, rilevando tuttavia l'assenza di un approccio sistemico all'interno dei livelli essenziali di assistenza (LEA) rispetto ad una patologia che colpisce percentuali molto significative della popolazione italiana.
  Nel ribadire il proprio appezzamento per il quadro informativo fornito dal Governo, rileva come punto critico la mancanza di risorse adeguate per la cura di una patologia così invalidante.

  Elena CARNEVALI (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta. In qualità di relatrice, nella passata legislatura, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per la definizione e l'aggiornamento dei LEA, ricorda che in tale sede, tenuto conto dell'inopportunità di proporre modifiche successive all'intesa raggiunta tra il Governo e le regioni, si convenne, per senso di responsabilità, di richiedere aggiustamenti solo in fase di predisposizione della proposta di primo aggiornamento dei LEA. Tra le condizioni approvate, rientrava quella relativa al riconoscimento dell'acufene come malattia cronica.
  Sottolinea che l'atto di sindacato ispettivo da lei presentato sollecita l'adozione di un'iniziativa in tal senso, evidenziando che l'acufene, che colpisce una quota di popolazione che oscilla tra il 5 e il 20 per cento, rappresenta una patologia che incide fortemente sulla qualità della vita delle persone.
  Dichiara, quindi, che il suo gruppo continuerà ad impegnarsi su questo tema, anche al fine di alleviare le spese a carico dei pazienti.

5-00210 Bologna: Iniziative per garantire l'incolumità del personale sanitario.

  Il sottosegretario Maurizio FUGATTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Fabiola BOLOGNA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta, ritenendo utile evidenziare due aspetti. Il primo riguarda l'esigenza di prevedere forme di procedibilità di ufficio per le aggressioni al personale sanitario, posto che attualmente la maggior parte dei casi non viene denunciata, in particolare quando si verificano in contesti ambientali difficili.
  Ricordando, quindi, la frequenza con cui si manifesta un fenomeno assai grave, di cui sono vittima in larga parte donne, rileva, come secondo aspetto, l'importanza di effettuare adeguate campagne informative, coinvolgendo su tale obiettivo le strutture dirigenziali dei presidi sanitari.

  Marialucia LOREFICE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 1o agosto 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE.

  La seduta comincia alle 14.35.

DL 86/2018: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
C. 1041 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che la discussione sulle linee generali in Assemblea sul provvedimento in titolo è prevista per venerdì 3 agosto e che le votazioni avranno luogo da lunedì 6 agosto.
  Pertanto, la XII Commissione dovrà esprimere il parere alla I Commissione (Affari costituzionali) entro la seduta già calendarizzata per domani, giovedì 2 agosto, per consentire alla Commissione di merito di concluderne l'esame in sede referente.

  Celeste D'ARRANDO (M5S), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata ad esprimere alla I Commissione (Affari costituzionali) il prescritto parere, per le parti di competenza, sul disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 86 del 2018 (C. 1041), recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
  Osserva che il provvedimento in oggetto, approvato nella giornata di ieri dal Senato, si compone di 8 articoli, compresa l'entrata in vigore. Precisa quindi che, per quanto riguarda le competenze della Commissione Affari sociali, le disposizioni da prendere in considerazione sono quelle recate dall'articolo 3, afferenti al riordino delle funzioni di indirizzo e coordinamento del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza, disabilità.
  Come sottolineato dalla Relazione al provvedimento, «l'intervento normativo in esame è volto a raccordare alcune competenze, proprie della materia della famiglia, al fine di rendere maggiormente sistematica e coerente la relativa disciplina, ricomprendendovi anche i profili relativi alle adozioni, nazionali e internazionali, nonché un più ampio novero di competenze attinenti all'infanzia e all'adolescenza». Inoltre, come ancora rilevato dalla Relazione, l'articolo disciplina «il trasferimento in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri delle funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche in favore delle persone con disabilità, al fine di delineare un quadro coordinato e armonico degli interventi per la tutela e la promozione dei diritti delle persone con disabilità».
  Al riguardo, ricorda che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 giugno 2018 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 5 luglio 2018) è avvenuta la delega di funzioni al Ministro per la famiglia e le disabilità. Ora, ai sensi del comma 1 dell'articolo 3 del decreto-legge in esame, viene individuato un complesso di funzioni spettanti – in parte in base alle norme, già vigenti, recate dal predetto decreto, in parte in base a trasferimenti di competenza disposti dallo stesso comma 1 – al Presidente del Consiglio dei ministri ovvero al Ministro delegato per la famiglia e le disabilità.
  Entrando nel merito, rileva che le funzioni di cui alla lettera a) del comma 1 attengono alle politiche per la famiglia. In particolare, quelle che attualmente spettano ad altre Amministrazioni e vengono così trasferite sono: le funzioni statali finora di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di coordinamento delle politiche volte alla tutela dei diritti e alla promozione del benessere della famiglia, di interventi per il sostegno della maternità e della paternità, di conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia, di misure di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e alla natalità, anche al fine del contrasto della crisi demografica, la gestione delle risorse finanziarie relative alle politiche per la famiglia e per il sostegno alla natalità (in particolare, gestione del Fondo per le politiche della famiglia e del Fondo di sostegno alla natalità) nonché le funzioni statali finora di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali concernenti la carta della famiglia, di cui all'articolo 1, comma 391, della legge n. 208 del 2015. A quest'ultimo riguardo, il successivo comma 2 dell'articolo 3 prevede che i decreti di attuazione siano Pag. 169emanati dal Presidente del Consiglio ovvero dal Ministro delegato per la famiglia e le disabilità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell'economia e delle finanze ed il Ministro dello sviluppo economico.
  Le lettere b) e c) del comma 1 confermano le funzioni della Presidenza del Consiglio – ovvero, come detto, del Ministro delegato per la famiglia e le disabilità – in materia, rispettivamente, di adozione di minori e di politiche per l'infanzia e l'adolescenza. Riguardo alla seconda materia, inoltre, la lettera c): prevede che le relative funzioni di indirizzo e coordinamento da parte dei suddetti soggetti riguardino anche lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, fatte salve le competenze del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca; attribuisce in via esclusiva al Presidenza del Consiglio (o al suddetto Ministro delegato) le funzioni del Governo inerenti all'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza ed al Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia e l'adolescenza; trasferisce, nell'ambito della Presidenza del Consiglio, dal Dipartimento per le pari opportunità al Dipartimento per le politiche della famiglia, le funzioni inerenti all'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile; introduce la previsione che la Presidenza – ovvero il suddetto Ministro delegato – esprima il concerto sui decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di riparto del Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.
  La lettera d) del comma 1 prevede che il Presidente del Consiglio – ovvero, come detto, il Ministro delegato per la famiglia e le disabilità – eserciti le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche in favore delle persone con disabilità, anche con riferimento a quelle per l'inclusione scolastica, l'accessibilità e la mobilità, fatte salve le competenze dei dicasteri ivi menzionati. In merito, il numero 1) della lettera a) del successivo comma 4 trasferisce dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali al Presidente o Ministro delegato suddetti il coordinamento dell'attività delle Amministrazioni dello Stato competenti a conseguire gli obiettivi della legge n. 104 del 1992 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e i compiti di promozione di politiche di sostegno per le persone con disabilità e di verifica dell'attuazione della legislazione vigente in materia.
  La medesima lettera d) del comma 1, inoltre, introduce la previsione per cui la Presidenza del Consiglio o il Ministro delegato per la famiglia e le disabilità: si avvalgano dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (tale organismo – incardinato, nella normativa finora vigente, presso il Dicastero del lavoro e delle politiche sociali – viene trasferito, in base alle novelle di cui alla lettera c) del successivo comma 4, presso la Presidenza del Consiglio); esprimano il concerto nell'adozione degli atti normativi di competenza del Ministero della salute relativi alla promozione dei servizi e delle prestazioni resi dal Servizio sanitario nazionale in favore delle persone con disabilità, fatto salvo quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza; esprimano il concerto nell'adozione degli atti di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali relativi al Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, di cui all'articolo 13 della legge n. 68 del 1999; gestiscano il Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare, la cui dotazione viene trasferita dallo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al bilancio della Presidenza medesima. Riguardo a quest'ultimo Fondo, la lettera f) del successivo comma 4 opera una modifica sostanziale della disciplina. Nella normativa finora vigente, il Fondo è destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi intesi al riconoscimento del valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale del caregiver familiare. La novella di cui alla lettera f) prevede invece che la dotazione del Fondo (confermata in 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018-2020) sia destinata Pag. 170ad interventi in materia adottati secondo i criteri e le modalità stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio, ovvero del Ministro delegato per la famiglia e le disabilità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentita la Conferenza unificata.
  I commi da 2 a 6 dell'articolo 3 recano novelle, abrogazioni e norme di coordinamento, in relazione alle previsioni di cui al comma 1 dell'articolo 3, appena illustrate.
  In particolare, il comma 4 dell'articolo 3, alla lettera a), concerne ulteriori competenze trasferite dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali al Presidente del Consiglio ovvero al Ministro delegato per la famiglia e le disabilità con riferimento alle politiche in favore delle persone con disabilità.
  Tra tali competenze rientrano: il concerto sui disegni di legge del Governo nonché per i regolamenti e per gli atti di carattere generale contenenti disposizioni concernenti la condizione delle persone con disabilità; il compito di presentare una relazione biennale al Parlamento sui dati relativi allo stato di attuazione delle politiche per le disabilità in Italia ed agli indirizzi che saranno seguiti, di promuovere indagini statistiche e conoscitive sulle disabilità e di convocare ogni tre anni una conferenza nazionale sulle politiche delle disabilità.
  La novella di cui alla lettera b) del medesimo comma 4 modifica la procedura per l'adozione degli atti e dei provvedimenti concernenti l'impiego del Fondo per le non autosufficienze – che rimane allocato nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – prevedendo che i decreti siano emanati dal Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro delegato suddetto e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
  Il comma 4-bis, inserito nel corso dell'esame al Senato, specifica che la suddetta procedura di riparto è svolta nel 2018 anche in assenza dell'adozione del Piano triennale per la non autosufficienza, previsto «quale strumento programmatico per l'utilizzo delle risorse del Fondo per le non autosufficienze» dall'articolo 21 del decreto legislativo n. 147 del 2017.
  Tornando al comma 4 dell'articolo 3, fa presente che la lettera d) prevede, per quanto riguarda la legge n. 112 del 2016, relativa all'assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (cosiddetta «Legge dopo di noi»), la titolarità duplice del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro delegato per la famiglia e le disabilità con riferimento ai relativi decreti di attuazione e agli atti di riparto delle risorse, nonché alla relazione alle Camere sull'attuazione della disciplina.
  Osserva, quindi, che le novelle di cui alla successiva lettera e) modificano la composizione della Rete della protezione e dell'inclusione sociale, contemplando due rappresentanti della Presidenza del Consiglio, di cui uno del Dipartimento per le politiche della famiglia, e prevedono che il Ministro delegato per la famiglia e le disabilità partecipi, come soggetto invitato in via permanente, alle riunioni della Rete.
  Le novelle di cui alle lettere g), h) e i) del medesimo comma 4 dell'articolo 3 riguardano, poi, l'inclusione scolastica dei soggetti con disabilità. In base ad esse: si inserisce il Ministro delegato per la famiglia e le disabilità tra i Ministri competenti ad esprimere il concerto ai fini della definizione delle linee guida sui criteri, i contenuti e le modalità di redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva (secondo la Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati – ICD – dell'OMS) e sui criteri, i contenuti e le modalità di redazione del relativo «profilo di funzionamento» (secondo la classificazione ICF dell'OMS); si introduce il parere del medesimo Ministro delegato nella procedura di emanazione del decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca relativo alla definizione dei piani di studio e delle modalità attuative ed organizzative del corso di specializzazione in pedagogia e didattica speciale per le attività di sostegno didattico e l'inclusione scolastica, nonché dei crediti formativi Pag. 171necessari per l'accesso al medesimo corso; si inserisce un rappresentante del suddetto Ministro delegato in seno all'Osservatorio permanente per l'inclusione scolastica.
  Fa presente che la novella di cui alla lettera l) inserisce il concerto del Ministro delegato per la famiglia e le disabilità nella procedura di emanazione dei decreti di riparto delle risorse statali, in favore degli enti territoriali, per l'esercizio delle funzioni relative all'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali.
  La lettera l-bis) – aggiunta nel corso dell'esame al Senato – inserisce nella composizione della Consulta nazionale per l'integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità un rappresentante del Presidente del Consiglio o del Ministro delegato per la famiglia e le disabilità.
  Si sofferma, quindi, sul comma 4-ter, inserito nel corso dell'esame al Senato, che demanda a un protocollo d'intesa tra il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero della salute la definizione – con invarianza delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente – di misure sanitarie tese a contrastare il diffondersi dell'uso di sostanze stupefacenti, delle tossicodipendenze e delle alcoldipendenze. Restano ferme le attribuzioni della Presidenza del Consiglio previste dal testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza (di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309).
  Per quanto concerne i commi successivi dell'articolo 4, rileva che il comma 5 specifica che per lo svolgimento delle funzioni di cui all'articolo 3 le competenti Amministrazioni centrali cooperano e si raccordano con la Presidenza del Consiglio.
  Il comma 6 dispone l'abrogazione di alcune norme, in quanto assorbite o incompatibili con i commi precedenti, mentre i commi 7 e 8 recano norme finanziarie e contabili.

  Alessandra LOCATELLI (Lega), ringraziando la relatrice per l'esauriente relazione svolta, rileva che nella legislazione in materia di disabilità dovrebbe essere completamente superata l'espressione «handicap» in luogo di «disabilità», sicuramente più appropriata.

  Maria Teresa BELLUCCI (FdI), intervenendo sul comma 4-ter dell'articolo 3 del decreto-legge, inserito nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, chiede alla relatrice di approfondire se l'intesa ivi prevista tra il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio e il Ministero della salute per la definizione di misure sanitarie volte a contrastare il diffondersi dell'uso di sostanze stupefacenti, delle tossicodipendenze e delle alcoldipendenze, non rischi di depotenziare il ruolo del Ministro per la famiglia e le disabilità.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani, giovedì 2 agosto.

  La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.40.

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