CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 agosto 2018
46.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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AUDIZIONI

  Mercoledì 1o agosto 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Audizione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, sulle linee programmatiche del suo dicastero, limitatamente alle parti di competenza.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv.
  Nel dare la parola al Ministro, avverte i colleghi che il Ministro è chiamato a svolgere alcune interrogazioni a risposta immediata in Assemblea a partire dalle ore 15.

  Il Ministro Danilo TONINELLI, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono, sull'ordine dei lavori, lamentandosi della sostanziale impossibilità di svolgere il dibattito in tempi così limitati i deputati Chiara BRAGA (PD), Alessio BUTTI (FdI), Umberto DEL BASSO DE CARO (PD), Piergiorgio CORTELAZZO (FI) e Osvaldo NAPOLI (FI), cui risponde brevemente, a più riprese, il Ministro Danilo TONINELLI.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, ringrazia il Ministro per la relazione Pag. 136svolta e rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 1o agosto 2018. — Presidenza del presidente Alessandro Manuel BENVENUTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Salvatore Micillo.

  La seduta comincia alle 15.10.

Sull'ordine dei lavori

  Chiara BRAGA (PD) ritiene che la Commissione non possa continuare a svolgere i propri lavori senza che venga stigmatizzato il comportamento del Ministro Toninelli. Giudica infatti inaccettabili le affermazioni da lui svolte sul ritardo dei precedenti Ministri nello svolgimento delle rispettive audizioni sulle linee programmatiche del Dicastero cui erano preposti, sottolineando come il Ministro Lupi abbia svolto la propria audizione davanti alla Commissione in data 21 maggio 2013, proseguendola il successivo 12 giugno e il Ministro Del Rio la abbia svolta l'11 marzo 2014, concludendola il successivo 20 marzo.
  Osserva, inoltre, che non è credibile neanche la giustificazione addotta dal Ministro rispetto all'impossibilità di negare la propria presenza per lo svolgimento in Assemblea delle interrogazioni a risposta immediata, essendo noto che è lo stesso Governo a indicare il Ministro disponibile, che dovrebbe aver cura di rispettare gli impegni precedentemente presi. Rileva che un siffatto episodio getta un'ombra anche sull'operato del presidente della Commissione, che non è riuscito a garantire un corretto svolgimento del dibattito.

  Piergiorgio CORTELAZZO (FI) avendo ricevuto di persona dal Ministro un diniego rispetto alla possibilità di tornare in audizione nei primi giorni della prossima settimana, auspica che vengano messe in atto tutte le misure necessarie affinché questi possa assicurare la propria presenza in Commissione prima della pausa estiva e premettere ai Gruppi di formulare le proprie domande e ricevere le necessarie risposte.
  Ritiene che la relazione svolta dal Ministro rappresenti un mero libro dei sogni e che le affermazioni in esso contenute mettano a rischio le grandi aziende che operano in campi strategici come l'edilizia e le infrastrutture. Nell'interpretare il dispiacere del Presidente della Commissione rispetto al comportamento del Ministro, che ha fatto una mera prova di lettura di un testo scritto, senza interloquire con i commissari, ritiene che tutto sia frutto di un corto circuito interno al MoVimento 5 Stelle, che esprime sia il presidente della Camera che il Ministro dei rapporti con il Parlamento nonché il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ad esito del quale la Commissione, dopo un'attesa di sessanta giorni, non ha potuto affrontare alcuna questione né svolgere il necessario e dovuto dibattito.

  Stefano VIGNAROLI (M5S) riconosce che lo svolgimento dell'audizione non ha consentito un adeguato confronto e auspica che il Ministro possa tornare presto in Commissione per ascoltare le domande dei commissari e fornire le relative risposte. Al fine di ottimizzare i tempi e rendere il lavoro più celere e organizzato, propone che i commissari formulino quesiti da inviare per le vie brevi al Ministro alle quali questi potrebbe rispondere nel prossimo intervento davanti alla Commissione.

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D.L. n. 86/2018: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e della attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità.
C. 1041 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Claudia GOBBATO (Lega), relatrice, riferisce alla Commissione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 86 del 2018, riguardante il riordino delle attribuzioni di alcuni ministeri. Osserva che il provvedimento è all'esame della Commissione, in sede consultiva, principalmente in quanto interviene, all'articolo 2, sulle competente del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM).
  In particolare, il comma 1 attribuisce al MATTM le funzioni, attualmente esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, di coordinamento e monitoraggio degli interventi di emergenza ambientale volti a garantire la sicurezza agroalimentare nei territori della regione Campania, nonché azioni e interventi di monitoraggio, anche di tipo sanitario, in Campania e nei comuni di Taranto e Statte (disciplinati dagli articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 136 del 2013).
  Il comma 2 reca dunque le conseguenziali modifiche alle norme vigenti.
  Al riguardo, si trasferisce dalla Presidenza del Consiglio al MATTM – affidandone al ministro la presidenza pleno iure – il Comitato interministeriale per gli interventi di prevenzione del danno ambientale e dell'illecito ambientale ed il monitoraggio del territorio della regione Campania (lettera a)).
  Analogamente, si interviene sulla composizione della Commissione interministeriale, la cui presidenza è anch'essa attribuita al rappresentante del Ministero dell'ambiente (lettera b)).
  Conseguentemente, alle strutture organizzative del MATTM sono affidati compiti di segreteria del Comitato e di supporto tecnico per la Commissione (lettera c)).
  Il comma 3 attribuisce al Ministero dell'ambiente l'esercizio delle funzioni – già attribuite alla Presidenza del Consiglio dei ministri – in materia di contrasto al dissesto idrogeologico e di difesa e messa in sicurezza del suolo, mentre restano ferme le funzioni di coordinamento interministeriale proprie della Presidenza del Consiglio.
  La disposizione reca a tal fine una serie di modifiche all'attuale normativa. Tra queste, la novella al comma 1074 della legge di bilancio per il 2018 stabilisce che il programma nazionale per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle regioni del centro-nord – ivi previsto – sia approvato dal CIPE su proposta del Ministero dell'ambiente. Tale potere di proposta viene quindi sottratto alla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche della Presidenza del Consiglio.
  Conseguentemente, viene mutato il quadro dei soggetti chiamati a sottoscrivere l'apposito accordo di programma – e ad esprimersi nel processo autorizzatorio per la stipula di mutui a favore dei presidenti delle regioni o delle province autonome – individuando come soggetti competenti il Ministro dell'ambiente e il presidente della regione o della provincia autonoma interessata (e non più il Presidente del Consiglio).
  Il comma 4 modifica il decreto legislativo n. 300 del 1999. In primo luogo, al fine di inglobare nelle competenze del Ministero dell'ambiente le politiche di promozione per l'economia circolare e l'uso efficiente delle risorse – fatte salve le competenze del Ministero dello sviluppo economico – nonché il coordinamento delle misure di contrasto e contenimento del danno ambientale e di ripristino in sicurezza dei siti inquinati (lettera a)). In secondo luogo, al fine di modificare la norma relativa al conferimento dell'incarico di Segretario generale: il rinvio all'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo Pag. 1382001, n. 165 diviene generale e viene meno il richiamo al comma 5-bis della stessa che consentiva la nomina anche di dirigenti non appartenenti ai ruoli dei dirigenti in presenza di determinate condizioni.
  Il comma 5 affida ad un decreto del Presidente del Consiglio la quantificazione delle risorse finanziarie per lo svolgimento delle funzioni trasferite, da adottare entro il termine di novanta giorni, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame.
  Sempre con riguardo alle risorse – già trasferite nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio per il 2018 e disponibili – il comma 6 ne dispone la riassegnazione al Ministero dell'ambiente, nei cui capitoli di bilancio confluiranno gli stanziamenti degli anni prossimi.
  Il comma 7 demanda ad un regolamento di organizzazione l'adeguamento delle strutture organizzative del Ministero dell'ambiente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. La procedura di adozione del regolamento – disciplinata dall'articolo 4-bis – prevede l'adozione di decreti del Presidente del Consiglio, su proposta del Ministro competente di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministro dell'economia e delle finanze, deliberati dal Consiglio dei ministri.
  Si evidenzia che tale procedura deroga al procedimento ordinario stabilito dall'articolo 17, comma 4-bis, della legge n. 400 del 1988 (nonché dall'articolo 4 del decreto legislativo n. 300 del 1999) che prevede regolamenti di delegificazione, adottati con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia.
  Di tale facoltà di deroga il Governo può avvalersi solo fino al 30 giugno 2019.
  Sui decreti è previsto il controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti. A differenza dei regolamenti adottati con decreto del Presidente della Repubblica ai sensi dell'articolo 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400, non è riconosciuta l'obbligatorietà del parere da parte del Consiglio di Stato, ma solo la facoltà al Presidente del Consiglio di richiederlo, né è previsto il parere delle Commissioni parlamentari. A decorrere dalla data di efficacia di ciascuno dei predetti decreti cessa di avere vigore, per il Ministero interessato, il regolamento di organizzazione vigente.
  Il comma 8 stabilisce infine l'invarianza finanziaria delle disposizioni dell'articolo in esame.
  Involge – sia pure in modo indiretto – i profili di competenza della Commissione anche l'articolo 4 che sopprime il Dipartimento Casa Italia, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Occorre precisare che il progetto finalizzato alla promozione e alla valorizzazione del territorio, delle aree urbane e del patrimonio abitativo, anche in funzione di prevenzione e sicurezza rimane in essere e la competenza resta comunque attribuita alla Presidenza del Consiglio, ma non attraverso un Dipartimento ad hoc.
  Fa presente inoltre che, nel testo originario del decreto, figurava anche una disposizione – soppressa nel corso dell'esame al Senato – secondo cui la parte di risorse del Fondo da ripartire per accelerare le attività di ricostruzione a seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017, specificatamente destinata al finanziamento delle verifiche di vulnerabilità degli edifici scolastici, fosse trasferita nel Fondo unico per l'edilizia scolastica e poteva essere utilizzata esclusivamente per le verifiche di vulnerabilità degli edifici ricadenti nella zona sismica 1. Come detto, tale disposizione è stata però soppressa al Senato.
  L'articolo 4 reca anche alcune modifiche all'articolo 1, commi 487-489, della legge di bilancio per il 2017, in materia di interventi di edilizia scolastica, competenza che viene – sulla base di una norma introdotta al Senato – demandata alle attribuzioni del Ministero dell'istruzione.
  Conclusivamente, ritiene che il provvedimento licenziato dal Senato sia pienamente condivisibile nella sua impostazione complessiva.
  Sottolinea che il testo, infatti, appare fondamentalmente ispirato dalla logica di favorire lo snellimento burocratico e la Pag. 139speditezza delle procedure amministrative, riconducendo nell'alveo di ciascun Dicastero le funzioni che gli sono proprie e per il cui esercizio dispone delle capacità tecniche e ne assume la responsabilità politica.
  Si riserva di formulare la proposta di parere alla luce dei contributi e delle valutazioni che emergeranno nel corso del dibattito.

  Vincenza LABRIOLA (FI) nel ringraziare la relatrice per la relazione introduttiva e il Governo per la sua presenza in Commissione, sottolinea che avrebbe auspicato da parte del Governo un intervento molto più incisivo. Osserva infatti che i riordini, come quello oggetto del provvedimento in discussione, costituiscono il terreno ottimale per la riorganizzazione delle competenze in modo efficace e funzionale, cosa che invece non è avvenuta in questo caso. Segnala infatti che, pur avendo lo stesso Ministro dell'ambiente più volte fatto riferimento alla pluralità di «terre dei fuochi» del nostro Paese, nel provvedimento si fa riferimento alla sola Campania.
  Per quanto riguarda invece il riferimento ai comuni di Taranto e Statte, pur ritenendo apprezzabile l'intervento previsto dal punto di vista sanitario, con la garanzia degli esami sanitari per i cittadini appartenenti a quei territori, giudica del tutto insufficiente la previsione solo di un ulteriore monitoraggio, ritenendo invece indispensabili misure che, intervenendo per il ripristino delle matrici ambientali, invertano il trend negativo che si registra sulla salute dei cittadini.
  Fa presente che il decreto-legge in esame sembra dividere l'Italia in due blocchi, il centro-nord interessato dal rischio idrogeologico e il Sud interessato dall'emergenza rifiuti, essendo invece il rischio idrogeologico un problema che investe anche molte regioni del Sud Italia.
  In ultimo, si sarebbe aspettata, stante anche la sensibilità in questo campo dimostrata dal Ministro Costa, un riferimento all'emergenza idrica che nel Paese si affronta solo quando l'assenza prolungata di piogge obbliga il Governo di turno ad intervenire. Al riguardo ricorda come, nel corso della legislatura precedente, chi era all'opposizione e oggi è al Governo più volte è intervenuto delineando le possibili azioni che il Governo avrebbe dovuto compiere e delle quali oggi non c’è traccia in questo provvedimento. Giudica fondamentale intervenire sui luoghi contaminati, non solo per la salvaguardia dell'agricoltura e dell'allevamento, ma anche della pesca e auspica che vengano messi in campo interventi volti alla manutenzione degli argini dei fiumi.
  In conclusione, esprime un generale rammarico per l'assenza di un programma volto a fare immediate bonifiche delle aree contaminate, supportato da adeguate risorse per la sua realizzazione.

  Stefania PEZZOPANE (PD) esprime rammarico per il fatto che, rispetto ad un tema assai rilevante come quello oggetto del provvedimento in esame, ci sia una forte distrazione da parte dei componenti di maggioranza della Commissione. Osserva che sarebbe stato utile poter interloquire con il Ministro oltre che dei numerosi temi cui questi ha fatto accenno nella sua relazione anche della riorganizzazione di competenze sancita da questo decreto-legge, attraverso i numerosi scorpori e riaggregazioni di strutture che hanno interessato il Ministero dell'ambiente, nonché del ruolo interministeriale svolto dalla Presidenza del Consiglio, per comprendere se la formula più efficace per raggiungere gli obiettivi proposti sia proprio quella disegnata dal provvedimento in esame. Ritiene infatti insensate le ragioni di alcune scelte operate dal decreto-legge e stigmatizza, in particolare, la soppressione del Dipartimento Casa Italia, una recente struttura sulla quale sarebbe stato comprensibile un intervento volto a metterne a punto in modo più efficace le funzioni, ma risulta del tutto incomprensibile la soppressione.Pag. 140
  Sottolinea infatti la delicatezza del tema dell'emergenza sismica, rispetto alla quale i territori non possono più aspettare. Fa presente, al riguardo, che erano state già allocate delle risorse, che avrebbero potuto certamente essere incrementate nel caso si fossero rivelate insufficienti. Auspica, in conclusione, che il Governo, nell'ambito della riorganizzazione dei Ministeri che si occupano di temi di interesse della Commissione, decida velocemente a chi affidare la competenza sull'emergenza sismica, nei modi più adeguati ed efficaci per affrontare questo delicato problema.

  Alessandro Manuel BENVENUTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 43 del 26 luglio 2018: a pagina 65, seconda colonna, alla fine della seconda riga, dopo la parola: «Sambo,» aggiungere le seguenti: «del direttore generale di Concessioni autostradali Lombarde Spa, ing. Giacomo Melis e del direttore generale di Milano Serravalle-Milano Tangenziali Spa, ing. Paolo Besozzi,».