CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 luglio 2018
43.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 26 luglio 2018. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 12.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Una nuova agenda europea per la cultura.
COM(2018)267 final.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e Pag. 61sociale europeo e al Comitato delle regioni – Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura.
COM(2018)268 final.

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2018.

  Luigi GALLO, presidente, avverte che il Presidente del Consiglio regionale delle Marche ha trasmesso il testo di una risoluzione approvata dal medesimo Consiglio il 17 luglio 2018, la quale reca osservazioni sulla comunicazione «Costruire un'Europa più forte».

  Paolo LATTANZIO (M5S), relatore, riferisce in merito agli spunti emersi nel dibattito fino ad oggi svolto che ritiene meritevoli di essere raccolti nel documento finale che la Commissione è chiamata a deliberare. A suo avviso, sarà essenziale sottolineare nel documento finale due punti di fondo: innanzitutto la valutazione favorevole della linea strategica generale della nuova agenda europea della cultura, che delinea una strada di sempre maggiore valorizzazione della cultura, nell'auspicio che questa venga incardinata in ogni aspetto della vita pubblica e politica, pur nelle sue molteplici sfaccettature, e diventi uno dei tratti distintivi e fondanti delle politiche europee; e poi la segnalazione della necessità di un aumento di risorse per queste politiche. Reputa particolarmente importante – sia per segnare la discontinuità rispetto a un certo modo di pensare che si è diffuso con un certo modo di fare politica, sia per rimarcare che l'industria culturale è uno dei patrimoni più rilevanti del sistema Paese – sottolineare la necessità di un aumento di risorse, come suggerito da più parti nel dibattito. Con riferimento a questo ultimo aspetto, ritiene si debba suggerire in maniera chiara la necessità di valorizzare, nelle fasi di selezione e valutazione dei progetti, un'attenta analisi dei profili dei proponenti, delle proposte avanzate e della solidità delle imprese creative che si propongono, nonché delle loro strategie di crescita. Rileva infatti come un comparto possa crescere e gestire al meglio le risorse finanziarie solo se in grado di programmare una crescita che sia anche strutturale e organizzativa. Per questo sarà bene chiedere particolare attenzione anche alla valutazione di parametri come il potenziamento organizzativo delle imprese, dal punto di vista interno, e l'impatto sociale, dal punto di vista esterno.
  Ritiene poi importante inserire nel documento finale un riferimento alle periferie, intese come periferie culturali, urbane e nazionali. Occorre andare incontro al tipo di pubblico – proprio di certe aree metropolitane e delle zone rurali – sul quale questo tipo di interventi europei rischiano di non avere effetti e ricadute. Occorre cioè pensare a misure che diano a fasce di popolazione sempre più ampie e soggetti proponenti sempre più diversificati la possibilità di partecipare allo sviluppo culturale e creativo. Raggiungere le periferie significa assicurare una maggiore diffusione della cultura europea, che, fra gli altri, non può non guardare ai Paesi vicini nell'area del Mediterraneo e dei Balcani.
  Infine, ritiene si debba sottolineare come gli atti in titolo releghino l'infanzia in una posizione di estrema marginalità. Sull'infanzia, la Commissione non può limitarsi a far presente la necessità di maggiori risorse, ma deve chiedere all'Europa di cambiare prospettiva, passando da una politica che si limita a parlare dell'infanzia come di qualcosa da valorizzare a una politica che finanzia concretamente misure per l'infanzia: sia quanto alla produzione culturale per l'infanzia – campo nel quale l'Italia ha eccellenze editoriali e creative – sia quanto all'accesso dei bambini a questi prodotti.
  In conclusione, ritiene necessario comunicare all'Europa che l'Italia aspira a essere – e a essere riconosciuta – come una Repubblica fondata sulla cultura e che quindi spingerà con forza affinché Pag. 62questa sua naturale vocazione non rimanga una potenzialità, ma sia sempre più esplicitamente sostenuta dal punto di vista economico e qualitativo, fino a diventare una leadership europea.

  Anna ASCANI (PD), intervenendo sull'organizzazione dei lavori, chiede alla presidenza rassicurazioni in merito ai tempi a disposizione della Commissione per potersi esprimere in tempi utili a realizzare un intervento fruttuoso nella fasce ascendente dei provvedimenti europei in titolo. Chiede altresì alla presidenza di garantire che a tutti sarà dato modo di conoscere con congruo anticipo il testo del documento finale che sarà messo in votazione.

  Luigi GALLO, presidente, rassicura la deputata Ascani rispetto alla richiesta di essere portata a conoscenza della proposta di documento finale con congruo anticipo. Quanto ai tempi a disposizione della Commissione, risponde che questi dipendono dai tempi di esame dei singoli atti presso il Parlamento europeo: tempi sui quali la presidenza sta svolgendo un accertamento. Avverte quindi che di alcuni degli atti dell'Unione europea all'esame della Commissione potrebbe essere opportuno concludere l'esame prima della sospensione dei lavori parlamentari di agosto, fermo restando che la Commissione deve acquisire il parere della Commissione XIV.

  Giuseppe BASINI (Lega), dopo aver sottolineato l'importanza delle politiche culturali italiane ed europee, nonché quella della ricerca, invita la Commissione a sostenere iniziative che promuovano investimenti finanziari in questi settori. Suggerisce in particolare di ispirarsi al modello americano, incentivando il finanziamento privato delle fondazioni culturali e scientifiche attraverso un regime di detraibilità fiscale delle erogazioni liberali in favore di queste istituzioni.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa creativa (2021-2027) e che abroga il regolamento (UE) n. 1295/2013.
COM(2018) 366 final.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2018.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che la scorsa settimana è stata audita in Commissione la deputata Silvia Costa, parlamentare europea, relatrice sul provvedimento in titolo nella Commissione cultura del Parlamento europeo, che ha fornito elementi di conoscenza e valutazione molto interessanti.

  Flora FRATE (M5S), relatrice, riassumendo alcuni degli spunti più interessanti emersi nel dibattito sulla proposta in titolo, rileva in particolare l'opportunità di prevedere un sistema di monitoraggio e valutazione degli impatti sociali ed economici del regolamento in titolo, non solo a livello nazionale, ma anche a livello di territori. Considera inoltre necessario investire nella promozione dei giovani talenti e insistere sull'importanza della cooperazione internazionale.

  Federico MOLLICONE (FdI) rileva che dal dibattito è emersa una diffusa sensibilità rispetto all'importanza di promuovere l'identità europea, per creare una vera unità dei popoli europei: fine che la sua parte politica condivide e rispetto al quale la diffusione della cultura è certamente un mezzo. Ha tuttavia l'impressione che molte politiche europee, e non solo, valorizzino soprattutto le differenze culturali, inseguendo l'integrazione di tutte le mentalità e le identità, col rischio però di distruggere in questo modo la possibilità di un'unica identità europea. A parte questo rimarca l'eccessiva parcellizzazione di alcuni progetti culturali, riportando inoltre di aver in passato sperimentato come Pag. 63piccole associazioni culturali siano, in sede di presentazione di progetti alle istituzioni europee, trattate alla stessa stregua del comune di Roma, laddove sarebbe opportuno distinguere.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), dopo aver premesso di non essere d'accordo con il deputato Mollicone quando giudica negativamente lo sforzo di integrazione culturale che da più parti si sta facendo, osserva che Europa Creativa rappresenta un'occasione straordinaria sia per consolidare alcune delle pratiche migliori fin qui sperimentate, sia per promuovere la cooperazione tra il pubblico e il privato. Ritiene poi che negli ultimi anni la costruzione dell'identità europea sia stata fortemente penalizzata a causa di troppe identità autoreferenziali, che andrebbero invece ricondotte a unità. Conclude sottolineando che molti valori culturali prescindono dalle posizioni politiche.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce «Erasmus»: il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n. 1288/2013.
COM(2018) 367 final.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2018.

  Vittoria CASA (M5S), relatrice, riassume brevemente alcuni punti che si riserva di inserire nella proposta di documento finale. Tra questi sottolinea, in particolare, la necessità di superare alcune criticità di Erasmus Plus e di allargare in futuro il programma di scambio anche a Paesi non membri dell'Unione europea, come quelli del Nord del Mediterraneo, per favorire un processo di integrazione che non sia chiuso nell'ambito europeo. Evidenzia, poi, che sarebbero necessarie maggiori risorse, soprattutto per ampliare le possibilità di scambi culturali a livello giovanile.

  Patrizia PRESTIPINO (PD) rileva che l'integrazione culturale è già in atto nelle aule scolastiche italiane, dove sono presenti ragazzi provenienti dai Paesi più disparati, che a volte dimostrano più attitudine degli italiani nello studio di materie fortemente connotative dell'identità europea, come il latino. Questa integrazione andrebbe potenziata attraverso strumenti ulteriori rispetto alla conoscenza della lingua straniera. La sfida da vincere è quella di creare una cultura comune. L'identità europea, il senso di appartenenza all'Europa e il significato dell'espressione «essere cittadini europei» dovrebbero, a suo parere, essere insegnati a scuola, con programmi appositi, e non lasciando l'iniziativa alla buona volontà di pochi insegnanti. Ritiene che la proposta in titolo debba essere rafforzata con l'individuazione di strumenti efficaci a stimolare la partecipazione a programmi di scambio, anche in favore dei giovani delle fasce sociali ed economiche più deboli: pensa a misure come la previsione di crediti universitari per chi partecipa ai programmi Erasmus. Ritiene inoltre che il programma Erasmus dovrebbe essere esteso alla formazione professionale, come mezzo di promozione della mobilità nel mercato del lavoro, in collaborazione con i centri per l'impiego.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.10 alle 13.40.

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AUDIZIONI

  Giovedì 26 luglio 2018. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 13.40.

Audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vito Claudio Crimi sulle linee programmatiche del Governo in materia di editoria.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  Luigi GALLO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta sarà assicurata, oltre che attraverso il resoconto stenografico, anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.

  Il sottosegretario Vito Claudio CRIMI svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Luigi GALLO, presidente, come concordato nell'ambito dell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.