CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 luglio 2018
30.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 45

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 3 luglio 2018. – Presidenza del presidente Luigi GALLO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 15.05.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che la deputata Conny Giordano ha cessato di far parte della Commissione e che è entrata a farne parte la deputata Daniela Torto.

Dematerializzazione dei documenti parlamentari.

  Luigi GALLO, presidente, informa i commissari che, al fine di supportare lo svolgimento del lavoro parlamentare, i deputati dispongono di numerosi servizi informatici fruibili mediante il Portale intranet dedicato. I principali servizi sono disponibili anche per dispositivi tablet e smartphone attraverso le app geoCamera (per la consultazione dei documenti di seduta dell'Assemblea e delle Commissioni e per la presentazione degli atti di iniziativa parlamentare), geoDoc (per la distribuzione della documentazione inerente all'attività parlamentare realizzata dai Servizi di documentazione della Camera) e CDNews (per la fruizione dei servizi stampa). L'utilizzo di questi strumenti ha due finalità: per un verso, fornire ai parlamentari documenti digitali fruibili in modo tempestivo anche fuori dalle sedi parlamentari; per altro verso, rafforzare il processo di trasformazione digitale delle attività e dei processi di lavoro della Camera. Nell'ambito di questo percorso, sono stati resi digitali documenti che in precedenza avevano una modalità di fruizione esclusivamente cartacea e, come tale, limitata all'interno dell'Istituzione. La digitalizzazione si è accompagnata, dunque, a una sempre maggiore apertura e pubblicità, che potrà proficuamente proseguire e intensificarsi in questa legislatura, in modo da ridurre in via progressiva l'utilizzo della carta in tutte le attività svolte. In breve, la app GeoCamera è strutturata in cinque «moduli» dedicati Pag. 46alle principali funzioni parlamentari: documenti delle Commissioni, documenti dell'Aula, atti di sindacato ispettivo, proposte di legge ed emendamenti.
  Fa presente che si tratta di importanti iniziative per la progressiva dematerializzazione dei documenti connessi al lavoro parlamentare.

Sui lavori della Commissione.

  Antonio PALMIERI (FI) sollecita, nell'ambito delle audizioni dei Ministri di riferimento della Commissione sulle linee programmatiche della loro attività, l'audizione anche del Ministro per la famiglia e le disabilità, nonché del rappresentante del Governo competente in materia di turismo. Al riguardo, sottolinea come diversi aspetti di questi due delicati settori ricadano ancora nell'ambito di competenza della Commissione cultura.

  Marco MARIN (FI) rappresenta l'opportunità di un'audizione del rappresentante del Governo con delega in materia di sport, sottolineando l'imminente scadenza per l'assegnazione ad una città italiana dei giochi olimpici invernali del 2026.

  Anna ASCANI (PD) si associa alle richieste di audizione formulate dai colleghi, cui aggiunge la richiesta del suo gruppo per l'audizione del rappresentante del Governo con delega per l'editoria.

  Paola FRASSINETTI (FdI) esprime l'auspicio del suo gruppo per una sollecita audizione del titolare della delega sullo sport, rimarcando l'importanza di questo settore.

  Luigi GALLO, presidente, chiarisce che nell'ambito dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi si è già convenuto di procedere all'audizione del Ministro per la famiglia e le disabilità limitatamente all'ambito di competenza della VII Commissione. Quanto al turismo, ricorda che si tratta di materia di competenza della X Commissione. Assicura, poi, che, non appena sarà completata la procedura di conferimento delle relative deleghe, si procederà alla formalizzazione delle richieste di audizione in materia di sport e di editoria. Ricorda infine che le audizioni del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del Ministro dei beni e delle attività culturali dovrebbero svolgersi la prossima settimana.

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018.
Atto n. 28

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che lo schema in titolo è stato trasmesso alle Camere dal ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca in data 18 maggio 2018, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204. La disposizione citata prevede che il Fondo sia ripartito annualmente, con decreto del ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, tra gli enti e le istituzioni finanziati dal Ministero. La stessa disposizione prevede che, prima dell'adozione del decreto, il Governo acquisisca su di esso il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia, da esprimersi entro il termine di trenta giorni. Il termine – che decorre dall'assegnazione dell'atto alla Commissione, avvenuto il 21 giugno – scadrà sabato 21 luglio prossimo. Rammenta che l'atto viene esaminato in contemporanea dalla Commissione istruzione del Senato, che, a sua volta, è chiamata ad esprimere il proprio parere entro lo stesso termine del 21 luglio. Avverte che il dibattito non si esaurirà oggi, ma proseguirà nei prossimi giorni secondo il calendario che sarà concordato in sede di ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi e si concluderà con la votazione di una proposta Pag. 47di parere che sarà presentata dal relatore.

  Domenico FURGIUELE (Lega), relatore, illustra il contenuto del provvedimento, che reca la ripartizione, per il 2018, del Fondo ordinario per gli enti di ricerca (FOE) nel quale, dal 1o gennaio 1999, sono confluiti gli stanziamenti da destinare agli enti di ricerca vigilati dal MIUR.
  Ricorda che, in base al decreto legislativo n. 218 del 2016, recante disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica, il MIUR tiene conto, ai fini della ripartizione del FOE, della programmazione strategica preventiva e dei Piani triennali di attività degli enti (PTA), nonché della Valutazione della qualità dei risultati della ricerca (VQR) effettuata, ogni 5 anni, dall'ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Inoltre, lo stesso decreto legislativo n. 218 ha innovato la disciplina in materia di finanziamento premiale, disponendo che il MIUR promuove e sostiene l'incremento qualitativo dell'attività scientifica degli enti vigilati, nonché il finanziamento premiale dei PTA e di specifici programmi e progetti proposti dai medesimi enti: purtroppo, a ciò sono stati destinati, in via sperimentale, solo per il 2017, euro 68 milioni, a valere sulle risorse del FOE.
  Fa presente che il medesimo decreto, all'articolo 1, ha stabilito che il Governo, nel Documento di economia e finanza, determina gli indirizzi e le priorità strategiche per gli interventi a favore della ricerca scientifica e tecnologica, definendo il quadro delle risorse finanziarie da attivare e assicurando il coordinamento con le altre politiche nazionali. Nel Programma nazionale di riforma 2018, che costituisce la Parte III del DEF, si conferma l'obiettivo italiano di raggiungere, nel 2020, un livello di investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo pari all'1,53 per cento del PIL, a fronte di un valore registrato per il 2016, pari all'1,29 per cento (al di sotto anche della media dell'UE, pari al 2,0 per cento).
  Ricorda che, in base ad altre disposizioni normative, risorse del FOE sono destinate a INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) e INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione), anch'essi enti di ricerca vigilati dal MIUR – nonché alla società Sincrotrone di Trieste. Nello specifico, per quanto riguarda INDIRE e INVALSI, l'articolo 19, comma 3, del decreto-legge n. 98 del 2011 ha disposto che, a decorrere dal 2013, le risorse derivanti dagli interventi di razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica confluiscono sul FOE per essere destinate al funzionamento dei due enti.
  Passa quindi ad illustrare lo schema di decreto, composto di 2 articoli e 16 tabelle che riepilogano le previsioni di assegnazione ordinarie e non ordinarie complessive nonché il dettaglio e le specifiche delle assegnazioni non ordinarie per tipologia di finalità e per singolo ente.
  Precisa che vengono ripartiti euro 1.698,9 milioni, che risultano dalla somma di euro 1.697,3 milioni, disponibili per il 2018 in base al decreto ministeriale di ripartizione in capitoli, e di euro 1.582 stanziati dai decreti di riparto del FOE per 2016 e 2017 per assunzioni per chiamata diretta e poi accantonati in quanto non utilizzati, comunque destinati a finalità assunzionali. Le assegnazioni complessive ai 12 enti di ricerca vigilati dal MIUR – al netto degli importi destinati a società Sincrotrone, INDIRE e INVALSI – ammontano a euro 1.669,9 milioni. Rispetto al 2017 (euro 1.580,4 milioni), si registra un incremento del 5,7 per cento, mentre negli anni dal 2010 al 2017 si era verificata una costante contrazione delle assegnazioni annuali. L'importo indicato è suddiviso fra assegnazioni ordinarie e altre assegnazioni.
  Al riguardo, evidenzia, preliminarmente, una discrasia fra i dati esposti, da un lato, nella tabella 1 – che in base all'articolo 2, costituisce la base di riferimento Pag. 48per l'assegnazione ordinaria da prendere a riferimento per l'elaborazione dei bilanci di previsione 2019 e 2020 – e, dall'altro, nell'articolo 1, comma 2, nelle tabelle da 5 a 16 , nonché nelle due elaborazioni riassuntive presenti dopo la tabella 1. Infatti, nella tabella 1, le assegnazioni relative alle risorse provenienti dagli esercizi 2016 e 2017 e destinate a fini assunzionali, ora ripartite tra gli enti in misura (tendenzialmente) proporzionale, hanno un'evidenza autonoma rispetto alle assegnazioni ordinarie, contrariamente a quanto viene indicato nell'articolo 1, comma 2, e nelle tabelle da 5 a 16, nell'ambito dei quali l'importo delle assegnazioni ordinarie comprende anche tali risorse (al pari di quanto viene esposto nelle elaborazioni riassuntive presenti dopo la tabella 1). Anche la relazione illustrativa specifica che le stesse risorse fanno parte dell'assegnazione ordinaria. In ragione della rilevanza che la questione assume per gli enti, riterrebbe necessario procedere ad un allineamento.
  Riscontra un'ulteriore discrasia fra l'articolo 1, comma 2, lett. e), e la tabella 1 da un lato, e la tabella 9 dall'altro, per quanto riguarda l'importo di euro 10 milioni stanziato, a decorrere dal 2018, dal decreto-legge n. 104 del 2013 per la copertura degli oneri relativi all'assunzione, da parte dell'INGV, di 200 unità complessive di personale. Infatti, nell'articolo 1, comma 2, lett. e), e nella tabella 1, detto importo è considerato fra le assegnazioni ordinarie. Nella tabella 9, invece, lo stesso è considerato quale «assegnazione straordinaria». Anche in tal caso, per la stessa ragione, riterrebbe necessario procedere ad un allineamento. Rimarca che il riparto delle assegnazioni ordinarie per il 2018 include anche euro 9,5 milioni stanziati dalla legge di stabilità 2016, a decorrere dal 2017, per l'assunzione di ricercatori; euro 2 milioni stanziati allo stesso fine, per il 2018, dalla legge di bilancio; euro 68 milioni che, come chiarito dal MIUR, sono ripartiti secondo i criteri per l'assegnazione della quota premiale 2017. Al riguardo, la relazione illustrativa dello schema ricorda che la legge di bilancio per il 2018 non ha previsto nessuno stanziamento specifico per il cap. 7237, destinato al finanziamento premiale.
  Riterrebbe opportuno esplicitare nella premessa del decreto il meccanismo di assegnazione dei citati euro 68 milioni e chiarire se tali importi sono ripartiti con finalità premiali. Gli altri contributi, per un totale complessivo di euro 589,8 milioni (pari al 35,3 per cento dell'importo complessivamente destinato ai 12 enti), sono costituiti dalle somme per: attività di ricerca a valenza internazionale (euro 530,2 milioni); finanziamento di progettualità di carattere straordinario (euro 35,6 milioni); progetti bandiera e progetti di interesse (euro 24 milioni), attraverso cui si orienta il sistema della ricerca nei settori più strategici per lo sviluppo del paese. In particolare, nelle tabelle costituenti parte integrante del decreto in esame, rileva l'entità dei finanziamenti ai singoli enti vigilati dal MIUR. Ulteriori assegnazioni riguardano la società Sincrotrone di Trieste (euro 14,0 milioni), l'INDIRE (euro 9,6 milioni), l'INVALSI (euro 5,4 milioni). Per l'elaborazione dei bilanci di previsione 2019 e 2020, lo schema prevede che gli enti potranno considerare come riferimento il 100 per cento dell'assegnazione ordinaria stabilita per il 2018, fatte salve eventuali riduzioni derivanti da disposizioni di contenimento della spesa pubblica. L'ASI (Agenzia spaziale italiana), inoltre, potrà considerare il 100 per cento della quota assegnata nel 2018 per le attività di ricerca a valenza internazionale, salvo eventuali riduzioni derivanti dai programmi di collaborazione o da disposizioni che prevedano la riduzione del FOE.
  Conclude ricordando che le assegnazioni, e le correlate motivazioni, saranno pubblicate sul sito del MIUR, mentre all'assunzione dei relativi impegni di spesa si provvederà con decreti dirigenziali.

  Alessandro MELICCHIO (M5S) premette che lo schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2018, emanato in un momento di passaggio di consegne tra la già ministra Valeria Pag. 49Fedeli e il ministro Marco Bussetti, assegna una varietà di finanziamenti, diversi per entità e finalità. Sottolinea, quindi, la criticità nella distribuzione di finanziamenti tanto diversi e la difficoltà di comparare le erogazioni. Pur apprezzando quanto testé esposto dal relatore, reputa necessario avere in anticipo una relazione tecnica dettagliata che giustifichi sia l'entità, sia le motivazioni dei finanziamenti, soprattutto per quanto riguarda i singoli progetti di interesse internazionale. Ritiene, infatti, che sarebbe di aiuto per la Commissione conoscere in maniera più approfondita le ragioni e i criteri della ripartizione del FOE contenuta nel decreto, al fine di esprimere con maggiore consapevolezza il parere. Ciò in quanto l'articolo 2, comma 3, dello schema di Decreto ne prevede la pubblicazione sul sito Internet del MIUR solo in seguito all'emanazione dello stesso.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) ricorda che le valutazioni del precedente Governo, che hanno portato alla ripartizione prevista dall'atto oggi all'esame della Commissione, erano tese prevalentemente ad assegnare maggiori risorse alla ricerca scientifica, all'innovazione e allo sviluppo tecnologico, con una particolare attenzione al tema del precariato e alla stabilizzazione. Negli ultimi anni l'indirizzo prevalente è stato quello di un maggiore finanziamento dell'industria per facilitare lo sviluppo di un rapporto sinergico tra enti di ricerca, università e imprese. Ritiene importante mantenere questa linea di comportamento al fine di incentivare lo sviluppo tecnologico. Sottolinea il pregresso accordo tra le forze politiche affinché i 68 milioni per la premialità andassero ad incrementare il Fondo ordinario, come è previsto dallo schema in esame. Rimarca, altresì, l'opportunità di una programmazione collegiale, specialmente nella predisposizione del PNR. La ricerca scientifica, infatti, è penalizzata da un'eccessiva parcellizzazione e necessita di una visione d'insieme che punti all'unicità delle strategie di sviluppo. Esprime apprezzamento per il contenuto dello schema, pur condividendo alcune delle proposte di aggiustamento suggerite dal relatore.

  Valentina APREA (FI), prima di rappresentare la posizione del Gruppo Forza Italia sul provvedimento, ritiene pregiudiziale, dopo aver ascoltato il relatore per la maggioranza, conoscere la posizione del Governo rispetto ad un atto predisposto dall'Esecutivo precedente.

  Il sottosegretario Lorenzo FIORAMONTI, nel riservarsi di fornire in altra seduta i chiarimenti che sono stati richiesti su punti specifici, rileva fin d'ora, dal punto di vista generale, che quello in esame è un atto predisposto dal precedente Governo – peraltro alla fine del suo mandato e forse anche per questo senza la necessaria attenzione a questioni di dettaglio, ancorché di grande importanza, come il problema del precariato nel settore della ricerca – rispetto al cui contenuto sono senz'altro possibili correzioni e aggiustamenti, ma nel rispetto dell'esigenza di portare il procedimento amministrativo a rapida conclusione per arrivare presto all'adozione del provvedimento, che è atteso dagli enti interessati. Chiarisce che questo richiamo all'esigenza di rapidità non vuole significare una chiusura rispetto alla Commissione. Il Governo è disposto a confrontarsi con la Commissione fino al termine ultimo per l'espressione del parere, fissato al 21 luglio, e anzi auspica che questa voglia col suo parere non solo stabilire indirizzi generali sulla materia, ma anche entrare nel dettaglio dei singoli finanziamenti, per aiutare il Governo ad apportare all'atto – che, come detto, è stato elaborato dal precedente Esecutivo – tutte le modifiche del caso.

  Luigi GALLO, presidente, ricordato che la Commissione è convocata per l'esame dell'atto in titolo anche domani, chiarisce che, all'occorrenza, potranno essere previste sedute aggiuntive fin da questa settimana.

  Marco MARIN (FI) prende atto della risposta del sottosegretario, che tuttavia, a Pag. 50suo giudizio, è evasiva, in quanto non entra nel merito delle questioni poste e di fatto le rimette per intero alla Commissione, senza chiarire quale sia la posizione del nuovo Governo rispetto all'atto in esame.

  Federico MOLLICONE (FdI), premesso che il suo gruppo non intende ostacolare l'adozione del provvedimento di riparto, che è atteso dagli enti, ritiene però indispensabile che il Governo in carica prenda una posizione chiara rispetto ai contenuti dell'atto in esame, soprattutto in quanto si tratta di un atto predisposto dal precedente Governo. Il rappresentante del Governo dovrebbe chiarire se condivide la visione d'insieme e le scelte strategiche sottese all'ipotesi di riparto di cui all'atto in titolo; dovrebbe inoltre spiegare se condivide le scelte di dettaglio: cosa pensa, per esempio, del fatto che il FOE, dal 2011, è stato quasi sempre in diminuzione, oppure dell'assegnazione di 1.300.000 euro al progetto Talmud, a fronte di soli 250.000 euro per il Tesoro della lingua italiana delle origini, o anche dell'importo previsto per l'Agenzia spaziale italiana, che non appare adeguato.

  Valentina APREA (FI) ringrazia il rappresentante del Governo, ma ritiene a sua volta necessario che questi prenda una posizione univoca rispetto al provvedimento e ai suoi contenuti, dicendo se il nuovo Esecutivo li condivide o meno, e nel caso dove e perché non li condivide. Non è infatti accettabile che il Governo si rimetta alla Commissione e sostanzialmente al relatore, attendendo che sia quest'ultimo a dirgli come e dove cambiare l'atto. Si associa per il resto alle richieste di chiarimento avanzate dal deputato Melicchio.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) richiama l'attenzione di tutti sull'esigenza di fare chiarezza innanzitutto sul metodo di lavoro che la Commissione dovrebbe seguire nell'esame di questo atto come degli altri di analoga natura che si troverà a discutere in futuro. A suo avviso, la Commissione deve innanzitutto concentrarsi sulle questioni di indirizzo politico generale, evitando le questioni di dettaglio sulle quali è giusto, in un'ottica di ripartizione dei compiti tra Parlamento e Governo, che sia il Ministro competente a pronunciarsi, in esito alla complessa istruttoria condotta dagli uffici del Ministero, anche per evitare che l'aula della Commissione diventi l'arena nella quale, per il tramite dei singoli deputati, ciascun ente di ricerca conduce la sua battaglia per conquistare una quota più ampia delle risorse finanziarie complessivamente disponibili. Quanto all'indirizzo generale, la Commissione dovrebbe, a suo avviso, spingere affinché progressivamente, nel corso degli anni, la gestione del Fondo da parte del Ministero sia ripensata in modo che il Fondo stesso cessi di essere uno strumento meramente contabile, caratterizzato da una tendenziale inerzia, per diventare uno strumento politico di indirizzo della ricerca, con una prospettiva ampia e collegata allo sviluppo generale del Paese e del contesto internazionale. A tal fine è indispensabile che il Ministero si doti della capacità di valutare l'andamento e i risultati dei singoli progetti di ricerca e che utilizzi in modo appropriato i fondi per la premialità. Molto è stato già fatto in questa direzione, ma il margine di miglioramento è, a suo avviso, ancora molto.

  Antonio PALMIERI (FI) afferma di aver sentito ripetere ogni anno, in occasione dell'esame di questo provvedimento di riparto, l'auspicio di un cambiamento di marcia nella ripartizione dei contributi FOE. Invita i colleghi a provvedere già in questa occasione ad una modifica dei criteri che presiedono a tali scelte e il Governo a farsi carico delle necessarie correzioni.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), indipendentemente dalle responsabilità cui far risalire l'atto all'esame, ritiene necessario tenere presente l'urgenza di approvare le misure previste, tenuto che si è giunti oltre la metà dell'anno per il quale le risorse sono state stanziate. Dà per scontato che Pag. 51il Governo abbia esaminato il contenuto dell'atto e lo abbia positivamente valutato, avendolo portato all'esame del Parlamento. Ricorda che una parte dei fondi premiali è stata posta a disposizione degli enti per il cofinanziamento di nuove assunzioni e che è stata creata, per la definizione delle strategie, la Consulta dei Presidenti degli Enti.

  Marco MARIN (FI) ritiene sorprendente che il provvedimento, presentato dal Governo, venga difeso da un'esponente dell'opposizione e non venga sostenuto dall'Esecutivo.

  Anna ASCANI (PD) condivide nel merito la posizione della collega Di Giorgi e invita il Governo ad assumersi la responsabilità dell'atto in esame ovvero a ripresentarlo con le modifiche che riterrà opportune.

  Gabriele TOCCAFONDI (Misto-CP-A-PS-A), dopo aver sottolineato l'urgenza del provvedimento, ricorda che il Parlamento ha già espresso un indirizzo in materia, come si evince dall'utilizzo dei 68 milioni e dall'incremento delle risorse complessive. Tuttavia, prima di entrare nel merito dell'atto, occorre fare chiarezza sull'attribuzione di responsabilità. A tale proposito, evidenzia come il relatore sia sembrato sostanzialmente favorevole al contenuto del provvedimento, mentre il Gruppo M5S ha manifestato alcune perplessità. Rileva come la Commissione si trovi nella circostanza di dover esprimere un parere su un atto rispetto al quale le posizioni all'interno della maggioranza appaiono divergenti. Invita infine il Governo a chiarire quale contenuto definitivo intenda dare all'atto.

  Daniele BELOTTI (Lega) sottolinea come, al di là delle questioni di merito e di metodo, vi sia un'esigenza di rapidità, già evidenziata dal rappresentante del Governo. Siamo ormai in luglio e il fondo per il 2018 non è stato ancora ripartito. L'esigenza di celerità è, a suo parere, prevalente sulle altre. Detto altrimenti, non è che l'atto in esame, nel testo predisposto dal precedente Ministro, non sia criticabile. Tutt'altro. Di modifiche ne sarebbero necessarie tante, anche nel dettaglio, tra l'altro per evitare di finanziare certuni «poltronifici» nei quali notoriamente non si combina niente di costruttivo. Il prossimo provvedimento di riparto, il prossimo anno, dovrà essere necessariamente diverso da questo nelle scelte generali e in quelle di dettaglio. Ma oggi manca il tempo necessario per apportare correzioni profonde. Occorre prenderne atto.

  Luigi CASCIELLO (FI) apprezza il pragmatismo del deputato Belotti, ma osserva che la Commissione non può limitarsi a ratificare un atto solo perché sussistono ragioni di urgenza. Nessuno vuole impedire l'adozione del provvedimento di riparto, ma il tempo disponibile da oggi al 21 luglio deve essere impiegato in modo costruttivo per un esame approfondito, che non può che prendere le mosse dalla questione politica di fondo: questo atto è condiviso dal Governo in carica oppure no ?

  Antonio PALMIERI (FI) chiarisce che non c’è da parte del suo gruppo nessun intento ostruzionistico. La sua parte politica sta svolgendo il normale e doveroso lavoro dell'opposizione. Il quesito, come già detto, è squisitamente politico: l'atto in esame è fatto proprio dal Governo in carica oppure no ? È condiviso in tutto o in parte ? Spetta solo al Governo di chiarire se si riconosce o meno in quest'atto, che certamente è stato preparato dal precedente Governo, ma che sarà adottato – se lo sarà – dal nuovo Governo. È il Governo, insomma, che deve dire se vuole modificare questo o quel punto.

  Il sottosegretario Lorenzo FIORAMONTI chiarisce di non aver avuto l'intenzione di negare le responsabilità del Governo in carica, ma soltanto di richiamare l'attenzione di tutti sull'esigenza di rispettare il termine del 21 luglio, per non aggiungere altro ritardo all’iter del provvedimento, manifestando nel contempo la Pag. 52piena disponibilità del Ministero ad ascoltare le indicazioni della Commissione rispetto agli aspetti di dettaglio del piano di riparto, del quale, in ogni caso, il Governo condivide l'impianto generale.

  Anna ASCANI (PD) ribadisce che, al momento, il parere andrà espresso sul riparto del Fondo nelle modalità previste dal precedente Governo. Chiede pertanto che il Governo chiarisca se è d'accordo su tale ripartizione, tenuto conto che la sua posizione non è emersa dal dibattito. Invita il collega Belotti a indicare quali Enti possano qualificarsi come «poltronifici», secondo una definizione da lui utilizzata e che va stigmatizzata in quanto offensiva nei confronti di persone che portano avanti la ricerca italiana.

  Marco MARIN (FI) ribadisce il punto della questione politica già sollevato nel suo precedente intervento e in quello dei colleghi del suo gruppo.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD) prende atto che – a meno di aver frainteso le parole del rappresentante del Governo – questi ha dichiarato che l'Esecutivo condivide l'impianto generale del provvedimento, ma chiede alla Commissione di prendere posizione sugli aspetti di dettaglio suggerendo, per esempio, una diversa distribuzione delle risorse. In altre parole, viene chiesto alla Commissione di rifare il lavoro istruttorio già svolto dagli uffici del Ministero. Si tratta tuttavia di un compito che non spetta alla Commissione, la quale dovrebbe concentrarsi sugli indirizzi generali della politica di finanziamento della ricerca e sulla metodologia di verifica dell'utilizzo dei fondi, e non invece sulle questioni di dettaglio, anche in considerazione del fatto che la Commissione non dispone di tutte le informazioni di cui si avvale il Ministro, attraverso l'istruttoria degli uffici competenti, per decidere chi, cosa e quanto finanziare.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.30.