CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 31 maggio 2022
805.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-07534 Grippa: Sulla carta di qualificazione professionale per conducenti per i lavoratori non comunitari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il quesito sollevato dagli Onorevoli interroganti riguarda carta di qualificazione professionale per conducenti per i lavoratori non comunitari.
  In particolare vengono richiesti chiarimenti concernenti le norme che regolamentano la qualificazione professionale dei conducenti afferenti al settore dell'autotrasporto merci per conto terzi e la loro applicazione al caso dei cittadini non comunitari che facciano il loro ingresso in Italia nell'ambito delle quote previste dal DPCM 21 dicembre 2021 per motivi di lavoro subordinato non stagionale.
  Sentito il Ministero dell'interno e le strutture competenti del Ministero del lavori, preciso che il decreto di programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari 2021, ha previsto all'articolo 3 una quota di 20 mila ingressi per lavoro subordinato non stagionale nei settori dell'autotrasporto, dell'edilizia e turistico-alberghiero per cittadini di Paesi che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere accordi di cooperazione in materia migratoria.
  Per il settore dell'autotrasporto merci per conto terzi, l'istanza di nulla osta per lavoro subordinato è ammessa soltanto in favore di lavoratori conducenti, muniti di patenti professionali equivalenti alle patenti di categoria CE, cittadini di Paesi che rilasciano patenti di guida equipollenti alla categoria CE e convertibili in Italia sulla base di vigenti accordi di reciprocità.
  Tali lavoratori, titolari di una patente di guida non comunitaria, potranno condurre veicoli immatricolati sul territorio italiano a nome di imprese che effettuano trasporti in conto terzi, fino ad un anno dall'acquisizione della residenza in Italia. Trascorso 1 anno è necessario convertire la patente.
  L'impresa che effettua trasporti, ai fini della presentazione della relativa istanza di nulla osta deve essere iscritta all'Albo degli autotrasportatori di cose per conto terzi della provincia di appartenenza, al registro elettronico nazionale e deve essere in possesso di licenza comunitaria, in corso di validità in caso di trasporto internazionale.
  Le istanze potevano essere presentate fino al 17 marzo 2022.
  La durata del contratto sarà a tempo determinato della durata massima di un anno. Se invece il lavoratore è già in possesso della carta di qualificazione del conducente (CQC) in corso di validità, la durata del contratto di lavoro potrà essere anche a tempo indeterminato.
  In caso di trasporti internazionali, l'impresa, successivamente alla comunicazione di assunzione agli Enti competenti e al rilascio da parte della Questura del permesso di soggiorno al lavoratore, dovrà richiedere all'Ispettorato territoriale del lavoro il rilascio dell'attestato di conducente.
  Per l'effettiva adibizione all'attività di conducente all'interno del territorio dell'Unione europea le imprese dovranno dimostrare che si siano perfezionati gli adempimenti formativi prescritti per il rilascio della carta di qualificazione del conducente (CQC) o dell'attestato di conducente che li abilitano alla guida professionale. Ciò a garanzia della tutela della sicurezza dei conducenti e dei terzi su strada, della leale concorrenza tra le imprese del settore che impiegano personale adeguatamente formato e nel rispetto del principio di pari trattamento con i lavoratori cittadini italiani.
  Voglio altresì chiarire che la quota di ingressi destinata ai lavoratori subordinati non stagionali è stata fissata dal Ministero del lavoro sulla base di apposite consultazioniPag. 39 con le parti sociali. In particolare, il fabbisogno di manodopera non comunitaria nel settore dell'autotrasporto è stato rilevato dal Ministero del lavoro a seguito di interlocuzioni intervenute con l'Associazione nazionale imprese trasporti automobilistici con la quale sono stati anche concordati i requisiti professionali necessari per l'impiego dei lavoratori.
  Delineato il quadro regolatorio, voglio ringraziare gli onorevoli interroganti per aver segnalato le difficoltà nel rilascio della certificazione idonea per i conducenti, e, pertanto, posso assicurare che il Ministero intende adoperarsi al fine di poter superare le criticità esistenti. In particolare, al fine di sbloccare l'impasse determinata dalla possibile circostanza per cui i conducenti, entrati con il decreto flussi e assunti dalle imprese italiane, non possano essere impiegati sino al compimento dei percorsi formativi previsti per l'adempimento degli obblighi dell'Unione europea, sono attualmente in corso interlocuzioni e confronti con l'Ispettorato Nazionale del Lavoro per individuare possibili soluzioni di raccordo con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità e il Ministero dell'interno.
  Concludo assicurando l'impegno del Ministero del lavoro a promuovere le interlocuzioni tecniche tra le amministrazioni competenti al fine di individuare una soluzione possibile e consentire, pertanto, a tali lavoratori di ottenere in tempo utile i necessari attestati.

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ALLEGATO 2

5-07984 Vallascas: Sulla situazione dei lavoratori della MVM e della EFFE&C di San Sperate (SU).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante riporta notizie di stampa secondo cui circa 70 lavoratori delle aziende Mvm e Effe&C, con sede a San Sperate, sarebbero senza stipendio da febbraio.
  La regione Sardegna, espressamente richiesta, ha rappresentato di non aver ricevuto segnalazioni relative agli appalti del settore delle telecomunicazioni, né per il mancato pagamento delle retribuzioni.
  Nel settore delle telecomunicazioni la regione autonoma della Sardegna ha previsto due tipi d'intervento: «Intervento Diretto» e «Intervento a concessione».
  Con il primo («Intervento Diretto»), di cui all'Accordo di programma regione- MISE del 9 luglio 2015, è stata prevista la costruzione di un'infrastruttura passiva costituita da una rete in fibra ottica che, a partire dalla centrale telefonica di riferimento, colleghi gli armadi stradali «ripartilinea» (o cabinet) da cui si diparte la porzione finale della rete telefonica in rame.
  Il secondo Accordo di programma (cosiddetto «intervento a Concessione») è stato siglato tra la regione autonoma della Sardegna e il MISE il 9 maggio 2017 nell'ambito del «Piano Strategico Banda Ultralarga».
  Le gare, per l'individuazione degli esecutori per «intervento diretto» e del concessionario per «intervento a concessione», sono state curate dalla società Infratel S.p.A., società in house del MISE.
  Per l'intervento diretto furono bandite - fatta salva l'attività di sola progettazione e DL indirizzata ai soli professionisti - n. 3 gare, nelle quali erano previsti anche lavori ed interventi manutentivi, tutte appaltate con procedura aperta ex articolo 60 del Codice degli Appalti pubblici (decreto legislativo n. 50 del 2016) e, di queste, per la seconda (anno 2018) con il criterio del prezzo più basso, mentre per la prima (anno 2015) e la terza (anno 2019) fu previsto il criterio dell'aggiudicazione con offerta economicamente più vantaggiosa.
  Per l'intervento a concessione la procedura prevedeva una fase di prequalifica degli Operatori titolari dei requisiti richiesti dal disciplinare e una successiva fase di selezione da perfezionarsi mediante lettere di invito indirizzate agli operatori qualificati e aspiranti concessionari. In questa seconda fase, venne applicato il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
  Riguardo la disciplina degli appalti, richiamata dall'onorevole interrogante, condividendone i rilievi circa la necessità di garantire attraverso il sistema degli appalti i massimi livelli di tutela dei lavoratori, faccio presente che il recente disegno di delega per la riforma del Codice dei Contratti Pubblici – di nuovo all'esame del Senato dopo le modifiche apportate dalla Camera – contiene importanti novità – fortemente sostenute dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali – che appaiono tutte orientate a principi di massima garanzia per i lavoratori. Tra i criteri direttivi, sono introdotti correttivi della disciplina vigente tutti volti a limitare l'utilizzazione del criterio del massimo ribasso, prevedendo in ogni caso che i costi della manodopera siano sempre scorporati dagli importi assoggettati a ribasso.
  Vi è inoltre la previsione dell'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, tenuto conto della tipologia di intervento e nel rispetto dei princìpi dell'Unione europea, specifiche clausole sociali con le quali sono indicati, come requisiti necessari dell'offerta, criteri orientati tra l'altro a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato, Pag. 41l'applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell'appaltatore, al fine altresì di contrastare il lavoro irregolare.
  Con specifico riferimento alle eventuali inadempienze dell'appaltatore in materia retributiva, contributiva previdenziale e assicurativa faccio presente che il legislatore, in materia di appalti, ha stabilito il principio della responsabilità solidale tra committente privato e appaltatore, tale che, il committente imprenditore o datore di lavoro è obbligato in solido con l'appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori entro il limite di due anni dalla cessazione dell'appalto, a corrispondere ai lavoratori i trattamenti retributivi, comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi.
  Il Governo è impegnato fortemente su questi temi. Come noto, su proposta del Ministro del lavoro, è stata rafforzata la normativa in materia di vigilanza e di contrasto al lavoro irregolare. Inoltre, è stato potenziato fortemente l'Ispettorato nazionale del lavoro e il coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali preposti al controllo della regolarità dei rapporti di lavoro e della salute sicurezza dei lavoratori.
  È stato quindi avviato un percorso normativo e di potenziamento delle sinergie interistituzionali, che va sicuramente implementato, anche al fine di contrastare il fenomeno degli appalti illeciti.
  Sugli specifici fatti segnalati dall'onorevole Interrogante, l'INL ha rappresentato che risultano essere state presentate due richieste d'intervento relative alla società MVM S.P.A all'Ispettorato territoriale del lavoro di Cagliari-Oristano, la prima delle quali, del 2021, riguarda l'omesso pagamento degli straordinari e del TFR e l'omesso versamento dei contributi. Tale richiesta è stata oggetto di conciliazione monocratica ma la procedura non è ancora stata definita in quanto il datore di lavoro non ha ancora ottemperato alle disposizioni stabilite nel verbale di conciliazione. La seconda richiesta di intervento, presentata lo scorso aprile 2022 in merito all'omesso pagamento delle retribuzioni dei mesi di febbraio e marzo 2022 e delle ore di lavoro straordinario, è attualmente all'esame dell'Ufficio territoriale.
  Non risultano, invece, agli atti, elementi informativi relativi alla società EFFE & C. SRL, per la quale non sussistono richieste di intervento o segnalazioni, né precedenti ispettivi.
  A seguito delle questioni sollevate dall'onorevole interrogante, sono attualmente in corso ulteriori accertamenti, da parte del competente Ispettorato del lavoro, a tutela dei diritti dei lavoratori.
  Assicuro che il Ministero del lavoro continuerà a monitorare gli esiti dell'attività di vigilanza, della quale sarà dato aggiornamento.

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ALLEGATO 3

5-07991 Eva Lorenzoni: Sulla situazione dei dipendenti del centro commerciale Arcadia di Lumezzane Pieve (BS).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante pone all'attenzione del Governo la crisi occupazionale che insiste sul sito di Lumezzane Piave, dove la Società Armonie Spa gestisce il supermercato a marchio U2.
  Armonie Spa è una società, con sede legale in Sala Bolognese (BO), che opera nel settore della grande distribuzione organizzata, con punti vendita dislocati principalmente in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
  È opportuno premettere che la competenza sulle crisi aziendali è ripartita tra MISE e regioni, intervenendo il Ministero del lavoro in materia di ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro.
  Ciò detto, la regione Lombardia, espressamente richiesta, ha riferito che in data 30 marzo scorso la Società ha comunicato alla medesima regione l'apertura di una procedura di licenziamento collettivo, ai sensi della legge n. 223 del 1991, per un massimo di n. 14 lavoratori in forza presso il supermercato a marchio U2, ubicato presso il centro commerciale Arcadia di Lumezzane Pieve (BS).
  Nella comunicazione di apertura della procedura la società ha rappresentato che la decisione sugli esuberi è causata dalla grave crisi economica contingente in cui versa l'azienda e che, al fine di fronteggiare le conseguenze dei licenziamenti sul piano sociale, è previsto il trasferimento di n. 2 lavoratori presso la sede di Gardone Val Trompia (BS) e di n. 2 lavoratori presso la sede di Selvazzano Dentro (PD).
  Con riferimento a queste ultime due unità, risulta che non abbiano accettato il trasferimento e che siano addivenute a una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, con contestuale riconoscimento di tutte le spettanze previste.
  Le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali (Fisascat CISL, Filcams CGIL e Uiltucs UIL) si sono mobilitate, indirizzando alla struttura ministeriale per le crisi d'impresa del MISE la richiesta di apertura di un tavolo di crisi.
  Nella lettera inviata al MISE si è sottolineato che i supermercati della catena sono perlopiù sforniti di merci e che negli ultimi mesi il pagamento delle spettanze al personale dipendente è stato effettuato con scostamenti temporali sempre più significativi rispetto ai termini.
  La regione Lombardia, preso contatto con la struttura del MISE per un eventuale coordinamento, ha tuttavia dovuto rilevare che il caso non presenta il requisito dimensionale per l'apertura di un tavolo ministeriale e pertanto la gestione della crisi occupazionale rimane di competenza della medesima regione.
  La regione Lombardia ha da ultimo riferito che, nell'ambito della procedura di licenziamento collettivo avviata il 23 marzo 2022 dalla Armonie Spa per il personale impiegato presso il punto vendita di Lumezzane Pieve (BS), i termini per la conclusione della fase sindacale sono scaduti il 7 maggio 2022, successivamente a cui la Società ha comunicato alla regione l'esito negativo della stessa.
  Pertanto, stante il mancato raggiungimento dell'accordo, la regione Lombardia procederà ad avviare la fase amministrativa della procedura, convocando le Parti nella prima decade di giugno per l'esame congiunto in sede pubblica.
  Nel corso della consultazione, sarà proposto l'utilizzo di strumenti conservativi, quali gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, e saranno messe a disposizione dei lavoratori tutti gli strumenti, le misure e le azioni regionali di Pag. 43politica attiva del lavoro, ivi compresi i dispositivi del programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) che sarà formalmente attivo in Lombardia dal 6 giugno 2022.
  La procedura si concluderà in data 23 giugno 2022.
  Date queste premesse, la salvaguardia dei livelli occupazionali dovrebbe esser sempre la priorità per superare ogni crisi occupazionale. A tal fine, il Governo ha adottato misure importanti a tutela dei lavoratori, sia tramite gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, sia in materia di politiche attive, e mi riferisco in particolare al programma GOL che, congiuntamente al potenziamento dei Centri per l'impiego, al Piano Nazionale per le nuove competenze e al rafforzamento del Sistema duale, costituisce l'asse strategico per il rafforzamento delle competenze dei lavoratori e per la loro ricollocazione professionali.
  Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali assicura la massima attenzione e il massimo impegno, per quanto di competenza, nel sostenere le iniziative già avviate, al fine di garantire la tenuta dei livelli occupazionali del sito produttivo di Lumezzane Piave.