CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 maggio 2022
802.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
ALLEGATO
Pag. 159

ALLEGATO 1

SCHEMA DI RISOLUZIONE PROPOSTO DAL RELATORE
SULL'AFFARE ASSEGNATO N. 1122

  La Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza,

   premesso che:

    a. dopo quasi tre mesi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, che sta causando la fuga di moltissimi profughi la maggioranza dei quali sono donne e minori, soprattutto bambine e bambini, nella più ampia cornice degli interventi del Governo italiano volti al raggiungimento della pace, si ritiene imprescindibile e necessaria l'adozione di ogni possibile azione finalizzata a rendere concreta ed effettiva la tutela dei diritti e la salute psichica e fisica dei minori profughi. I danni causati dalla guerra a bambini e adolescenti lasciano conseguenze permanenti, destinate a segnare la loro esistenza anche a distanza di molti anni dalla fine degli eventi bellici, con ferite psichiche ed emotive, disturbi alimentari, carenze educative, disagi relazionali e mancanza di prospettive, aspetti questi, troppo spesso, sottostimate dai governi nazionali. Studi psichiatrici hanno evidenziato come i ricordi dei traumi subiti, soprattutto se hanno provocato un coinvolgimento personale, tendono a ricomparire negli adolescenti con flash visivi che riattivano ogni volta il terrore che si era provato al momento dell'evento. Infatti l'impatto dei traumi non si estingue mai, i vissuti soggettivi riemergono improvvisi con una carica emotiva travolgente;

    b. secondo dati dell'Unicef, al 27 aprile, circa 5,2 milioni di persone hanno lasciato l'Ucraina e più di 7 milioni di persone sono sfollati all'interno del Paese; cifre destinate peraltro ad aumentare nelle prossime settimane, in considerazione del protrarsi delle operazioni belliche. Le donne e i bambini rappresentano il 90 per cento di tutti i rifugiati in fuga dall'Ucraina;

    c. secondo i dati del Ministero dell'Interno aggiornati al 2 maggio 2022, sono 105.959 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia, delle quali 100.912 in frontiera e 5.047 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Di questi, 54.909 sono donne, 13.738 uomini e 37.312 minori di età. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna. L'incremento, rispetto al 1° maggio, è di 542 ingressi nel territorio nazionale;

    d. secondo alcune stime, sono 4.311 i bambini nati in Ucraina tra il 24 febbraio e l'inizio del mese di marzo, mentre delle 265.000 donne in stato di gravidanza all'inizio del conflitto circa 80.000 dovrebbero partorire nei prossimi tre mesi;

    e. nei paesi in guerra i bambini affrontano molte più difficoltà degli adulti, si fermano tutte le attività sociali, lo sport, la vita all'aria aperta, i divertimenti, i concerti, e soprattutto si ferma la scuola ed ogni attività pedagogica. Quasi sempre e per molti mesi, si interrompe la frequenza scolastica, perché le scuole chiudono, e poi mancano gli insegnanti. Inoltre gli edifici scolastici spesso vengono utilizzati come alloggi per le truppe o per i profughi interni. In Ucraina per esempio sono ben 378 gli istituti di istruzione secondaria e superiore distrutti dai bombardamenti russi. Le bambine in zone di guerra poi ancor di più soffrono e smettono presto di essere bambine, quasi sempre infatti smettono di andare a scuola, perché impegnate ad occuparsi dei fratelli e delle sorelle più piccoli;

    f. per quanto riguarda, nello specifico, il percorso di istruzione è necessario considerare che una volta conclusa la guerra ci vorrà molto tempo prima che il sistema scolastico ucraino sia riportato alla normalità. Durante i conflitti inoltre scarseggiano Pag. 160cibo, acqua pulita e medicine e per i bambini questi sono elementi imprescindibili per la loro crescita. Inoltre, l'esperienza della guerra porta i bambini a vivere il trauma della morte in misura rilevante: in molti restano orfani e in tanti perdono un parente o un amico nei conflitti. Questi bambini sono destinati a vivere per molti anni in un clima di dolore e di disperazione quando, invece, avrebbero bisogno di serenità e accoglienza per crescere bene e credere nel futuro;

    g. le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono tuttora Milano, Roma, Napoli e Bologna, città nelle quali la comunità ucraina risultava già molto ben radicata, ma la distribuzione sul territorio nazionale è disomogeneo e preme sul tessuto organizzativo e sociale italiano con differente intensità chiedendo sforzi diversi e risposte adeguate da parte degli enti locali;

    h. di fatto gli arrivi sul territorio italiano si registrano anche al centro e a sud Italia, in particolare nelle aree in cui esistono comunità ucraine preesistenti;

    i. 3.143 sono i minori non accompagnati provenienti dall'Ucraina censiti al 22 aprile 2022, che presentano caratteristiche del tutto nuove, sul piano dell'età, dei bisogni e del vissuto migratorio, rispetto a quelle dei profughi minori di età provenienti da altre aree di crisi, quali la Siria e l'Afghanistan;

    j. si ritiene necessario che il Governo italiano sviluppi una serie di azioni per l'accoglienza dei profughi minorenni, con interventi in tema di gestione dei flussi, politiche educative, politiche sanitarie, tutela dei diritti che siano in grado di rafforzare e consolidare misure e iniziative già avviate. Il Governo italiano può infatti giocare un ruolo strategico a livello europeo, facendo in modo che anche le scelte dell'Unione possano avere nell'accoglienza e nella cura dei diritti dei profughi minorenni, uno dei propri punti cardine nella strategia complessiva per affrontare la crisi Ucraina;

    k. occorre che gli Stati membri trattino ogni minorenne richiedente asilo innanzitutto come un bambino e come tale, titolare di diritti a prescindere dalla propria origine sociale o etnica, dal genere, dall'orientamento sessuale, dall'abilità, dalla nazionalità o dallo status di migrante, così come è necessario che per ogni bambino e bambina che arrivi in Italia siano garantiti tutti i diritti previsti dalla Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia, indipendentemente dalla durata della permanenza, per ogni giorno trascorso sul territorio nazionale; nonché la piena applicazione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 e ratificata dall'Italia con legge 18 giugno 2015, n. 101;

    l. è necessario garantire il pieno accesso a tutti i servizi di base e ad un'assistenza adeguata in linea con le norme internazionali in materia di protezione dei minori;

    m. con riguardo ai minori non accompagnati occorre assicurare la rapida nomina di un tutore già all'arrivo nel loro primo Paese, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal loro status di immigrazione, e garantire che tutte le informazioni fornite dal tutore siano trasmesse con modalità consone alla loro età, ferme le disposizioni della legge 18 giugno 2015, n. 101, di ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 e ratificata dall'Italia con legge 18 giugno 2015, n. 101;

    n. con riguardo al nostro Paese è importante istituire spazi child friendly con mediazione linguistica e culturale negli hub, nelle questure, negli ospedali e in tutti i luoghi di prima accoglienza in cui transitano i minori. Occorre in questo contesto promuovere forme specifiche di formazione per tutti coloro che, a vario titolo, sono chiamati ad occuparsi dell'accoglienza dei minori, in particolare le famiglie ospitanti, i caregivers e i docenti. È essenziale Pag. 161fornire ai minori informazioni adatte alla loro età e maturità e in una lingua a loro comprensibile, sulla propria situazione, sui diritti e sul rischio che possano essere esposti alla tratta e ad altre forme di sfruttamento;

    o. le scuole italiane sono già impegnate ad assicurare ai minori stranieri l'assolvimento dell'obbligo formativo, mediante l'applicazione, anche nei loro confronti, degli istituti e delle garanzie in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita delle comunità scolastiche. Occorre, al fine di limitare le forme di abbandono e di segregazione nell'istruzione che portano all'esclusione sociale e alla discriminazione, favorire l'integrazione nel sistema scolastico italiano dei bambini e delle bambine provenienti da questa area di conflitto, garantendo la presenza di mediatori culturali in grado di strutturare adeguati interventi pedagogici nelle scuole e incentivando nel contempo anche la continuità didattica, con le scuole ucraine di appartenenza attraverso la didattica a distanza da realizzarsi in collaborazione con il competente ministero ucraino. Altrettanto importante è può risultare la predisposizione e la fornitura di kit di benvenuto educativo, anche attraverso l'implementazione di progetti pilota progettati da realtà del terzo settore, quali ad esempio Unicef e Save the Children. Al fine di garantire un adeguato supporto in ragione delle concrete esigenze che possono variare in base al numero delle accoglienze appare necessario predisporre un monitoraggio bisettimanale dei minori accolti nelle nostre istituzioni scolastiche;

    p. la guerra sta producendo un notevole impatto emotivo anche sui bambini e sugli adolescenti italiani tanto più dopo due anni di pandemia, che hanno determinato la crescita di stati di malessere, ansia e incertezza soprattutto nei minori;

    q. tenuto conto degli esiti della attività conoscitiva svolta e della documentazione acquisita per l'approfondimento delle tematiche oggetto dell'affare,

impegna il Governo a:

   1) istituire un garante straordinario per i minori ucraini in Italia oppure ad ampliare e potenziare, attraverso opportuni interventi normativi, le competenze del Garante per l'infanzia e l'adolescenza e a promuovere l'istituzione di una task force europea per la gestione organica e coordinata dell'emergenza con specifico riferimento ai profughi minorenni; nonché ad attuare la registrazione biometrica in frontiera Ucraina e la presa in carico immediata tramite check list sociosanitaria per individuare precocemente i fattori di rischio;

   2) rafforzare la condivisione delle informazioni e dei data base tra gli Stati membri, nel pieno rispetto delle norme in materia di protezione dei dati;

   3) assicurare, nell'ambito del riconoscimento del tutore del minore non accompagnato, la piena e corretta applicazione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 e ratificata dall'Italia con legge 18 giugno 2015, n. 101;

   4) istituire un fondo straordinario attraverso il quale sostenere i costi di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati provenienti dall'Ucraina da parte dei comuni;

   5) garantire la definizione di passaggi sicuri e di corridoi umanitari per favorire il trasferimento in Italia e l'immediata accoglienza dei rifugiati minori ucraini, sia non accompagnati che con le loro famiglie o tutori legalmente riconosciuti, in fuga dalla madrepatria o dai Paesi limitrofi che li hanno temporaneamente accolti, favorendo, in particolar modo, i ricongiungimenti familiari e garantendo loro tutta l'assistenza di cui hanno bisogno, tanto più in fase di prima emergenza. Inoltre, ad attivarsi per assicurare l'assistenza urgente di cui hanno bisogno i minori, che sono sfollati interni oppure bloccati nelle zone accerchiate dalle quali non sono in grado di fuggire;

Pag. 162

   6) garantire, al fine di anticipare il riconoscimento di rischi e criticità e di indirizzare i profughi minorenni verso percorsi sicuri e garantiti, presso le frontiere la presenza e la disponibilità di responsabili della protezione dei minori in grado di individuare le vulnerabilità, di procedere alle operazioni di identificazione e registrazione della nazionalità e dello status del minore e di indicazione dei servizi assicurati, tra cui il sostegno psicosociale, il sostegno dei minori di età e alla salute materna, la protezione contro la violenza di genere, il rintracciamento della famiglia e il sostegno al ricongiungimento familiare, il diritto all'istruzione;

   7) facilitare ed accelerare l'offerta attiva di ogni prestazione sanitaria ai profughi minori di età provenienti dall'Ucraina in particolare per i quelli con disabilità o patologie croniche e rare, con patologie complesse o gravi, con specifica attenzione per quelli che necessitano di terapie oncologiche o specialistiche e ad assicurare l'implementazione dei mediatori culturali negli ospedali e in particolare modo nei pronto soccorso e un adeguato supporto psicologico per la prevenzione e il trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall'esperienza traumatica della guerra;

   8) sostenere anche attraverso la destinazione di congrue risorse, l'integrazione – a partire dagli interventi previsti dal «Piano estate 2022» in via di definizione dal Ministero dell'Istruzione e per tutto il prossimo anno scolastico – specifici progetti di accoglienza, consolidamento dell'apprendimento della lingua italiana, socializzazione, partecipazione ad attività culturali, artistiche e sportive a sostegno dei bambini profughi ucraini accompagnati da percorsi specifici di mediazione culturale e linguistica, che includano anche i minori stranieri non accompagnati;

   9) destinare specifiche e congrue risorse per la formazione dei docenti coinvolti nelle diverse fasi dell'accoglienza e della formazione dei minori, nonché a prevedere anche procedure idonee a favorire il coinvolgimento formale in particolare in questa fase di prima accoglienza scolastica che necessita di adeguata mediazione culturale degli adulti già presenti sul territorio nazionale, che già conoscono l'italiano, anche se esercitano professioni non inerenti alla loro formazione per difficoltà burocratiche nel riconoscimento del titolo conseguito in Ucraina;

   10) promuovere l'istituzione di un database delle buone pratiche educative in un'ottica di pedagogia dell'emergenza nella didattica, nonché a considerare ai fini dell'integrazione scolastica, i libri quali beni di prima necessità, anche attraverso il coinvolgimento della filiera editoriale, altresì, a adottare, entro l'avvio del prossimo anno scolastico, per i minori accolti, i testi scolastici in forma cartacea o digitale anche in lingua ucraina;

   11) adottare iniziative per integrare rapidamente i minori accolti di qualsiasi età nei principali programmi di apprendimento formale, informale e non formale e per fornire sostegno educativo e pedagogico specializzato a coloro che hanno esigenze supplementari, anche attraverso il sostegno di corsi di lingua specifici e altri programmi speciali per l'assunzione di insegnanti ucraini, nonché di insegnanti che parlano l'ucraino e/o lingue minoritarie pertinenti;

   12) promuovere azioni di sostegno agli enti locali, in particolare a livello comunale, anche prevedendo la costituzione di tavoli dell'accoglienza locale, costituita dal comune, dalle Aziende sanitarie locali, dalle scuole, dalle associazioni del Terzo settore più attive nel campo dell'accoglienza e dalle parrocchie, in collaborazione con la Prefettura, la Questura, i servizi sociali del comune, e i garanti regionali competenti in materia di infanzia e adolescenza;

   13) interloquire costantemente con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza al fine di avere un quadro aggiornato degli interventi volti alla tutela dei minori profughi ucraini e delle loro famiglie.

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ALLEGATO 2

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza,

   premesso che:

    a. dopo oltre tre mesi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, che sta causando la fuga di moltissimi profughi la maggioranza dei quali sono donne e minori, soprattutto bambine e bambini, nella più ampia cornice degli interventi del Governo italiano volti al raggiungimento della pace, si ritiene imprescindibile e necessaria l'adozione di ogni possibile azione finalizzata a rendere concreta ed effettiva la tutela dei diritti e la salute psichica e fisica dei minori profughi. I danni causati dalla guerra a bambini e adolescenti lasciano conseguenze permanenti, destinate a segnare la loro esistenza anche a distanza di molti anni dalla fine degli eventi bellici, con ferite psichiche ed emotive, disturbi alimentari, carenze educative, disagi relazionali e mancanza di prospettive, aspetti questi, troppo spesso, sottostimate dai governi nazionali. Studi psichiatrici hanno evidenziato come i ricordi dei traumi subiti, soprattutto se hanno provocato un coinvolgimento personale, tendono a ricomparire negli adolescenti con flash visivi che riattivano ogni volta il terrore che si era provato al momento dell'evento. Infatti l'impatto dei traumi non si estingue mai, i vissuti soggettivi riemergono improvvisi con una carica emotiva travolgente;

    b. secondo dati dell'Unicef oltre 14,5 milioni di persone hanno lasciato l'Ucraina e 8 milioni di persone sono sfollati all'interno del Paese; cifre destinate peraltro ad aumentare nelle prossime settimane, in considerazione del protrarsi delle operazioni belliche. Le donne e i bambini rappresentano il 90 per cento di tutti i rifugiati in fuga dall'Ucraina;

    c. secondo i dati del Ministero dell'Interno aggiornati al 24 maggio 2022, sono 121.285 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina arrivate in Italia, delle quali 115.30 in frontiera e 6.255 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Di questi, 63.909 sono donne, 17.648 uomini e 40.345 minori di età. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna. L'incremento, rispetto al 23 maggio, è di 426 ingressi nel territorio nazionale;

    d. secondo alcune stime, sono 4.311 i bambini nati in Ucraina tra il 24 febbraio e l'inizio del mese di marzo, mentre delle 265.000 donne in stato di gravidanza all'inizio del conflitto circa 80.000 dovrebbero partorire nei prossimi tre mesi;

    e. nei paesi in guerra i bambini affrontano molte più difficoltà degli adulti, si fermano tutte le attività sociali, lo sport, la vita all'aria aperta, i divertimenti, i concerti, e soprattutto si ferma la scuola ed ogni attività pedagogica. Quasi sempre e per molti mesi, si interrompe la frequenza scolastica, perché le scuole chiudono, e poi mancano gli insegnanti. Inoltre gli edifici scolastici spesso vengono utilizzati come alloggi per le truppe o per i profughi interni. In Ucraina per esempio sono ben 378 gli istituti di istruzione secondaria e superiore distrutti dai bombardamenti russi. Le bambine in zone di guerra poi ancor di più soffrono e smettono presto di essere bambine, quasi sempre infatti smettono di andare a scuola, perché impegnate ad occuparsi dei fratelli e delle sorelle più piccoli;

    f. per quanto riguarda, nello specifico, il percorso di istruzione è necessario considerare che una volta conclusa la guerra ci vorrà molto tempo prima che il sistema scolastico ucraino sia riportato alla normalità. Durante i conflitti inoltre scarseggiano cibo, acqua pulita e medicine e per i bambini questi sono elementi imprescindibili per la loro crescita. Inoltre, l'esperienza Pag. 164della guerra porta i bambini a vivere il trauma della morte in misura rilevante: in molti restano orfani e in tanti perdono un parente o un amico nei conflitti. Questi bambini sono destinati a vivere per molti anni in un clima di dolore e di disperazione quando, invece, avrebbero bisogno di serenità e accoglienza per crescere bene e credere nel futuro;

    g. le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono tuttora Milano, Roma, Napoli e Bologna, città nelle quali la comunità ucraina risultava già molto ben radicata, ma la distribuzione sul territorio nazionale è disomogeneo e preme sul tessuto organizzativo e sociale italiano con differente intensità chiedendo sforzi diversi e risposte adeguate da parte degli enti locali;

    h. di fatto gli arrivi sul territorio italiano si registrano anche al centro e a sud Italia, in particolare nelle aree in cui esistono comunità ucraine preesistenti;

    i. 4.181 sono i minori non accompagnati provenienti dall'Ucraina censiti al 16 maggio 2022, che presentano caratteristiche del tutto nuove, sul piano dell'età, dei bisogni e del vissuto migratorio, rispetto a quelle dei profughi minori di età provenienti da altre aree di crisi, quali la Siria e l'Afghanistan;

    j. si ritiene necessario che il Governo italiano continui a sviluppare una serie di azioni per l'accoglienza dei profughi minorenni, con interventi in tema di gestione dei flussi, politiche educative, politiche sanitarie, tutela dei diritti che siano in grado di rafforzare e consolidare misure e iniziative già avviate. Il Governo italiano può infatti giocare un ruolo strategico a livello europeo, facendo in modo che anche le scelte dell'Unione possano avere nell'accoglienza e nella cura dei diritti dei profughi minorenni, uno dei propri punti cardine nella strategia complessiva per affrontare la crisi Ucraina;

    k. occorre che gli Stati membri continuino a trattare ogni minorenne innanzitutto come bambino e come tale, titolare di diritti a prescindere dalla propria origine sociale o etnica, dal genere, dall'orientamento sessuale, dall'abilità, dalla nazionalità o dallo status di migrante, così come è necessario che per ogni bambino e bambina che arrivi in Italia siano garantiti tutti i diritti previsti dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, indipendentemente dalla durata della permanenza, per ogni giorno trascorso sul territorio nazionale; nonché la piena applicazione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 e ratificata dall'Italia con legge 18 giugno 2015, n. 101;

    l. è necessario continuare a garantire il pieno accesso a tutti i servizi di base e ad un'assistenza adeguata in linea con le norme internazionali in materia di protezione dei minori;

    m. con riguardo ai minori non accompagnati occorre assicurare la rapida nomina di un tutore già all'arrivo nel loro primo Paese, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal loro status di immigrazione, e garantire che tutte le informazioni fornite dal tutore siano trasmesse con modalità consone alla loro età, ferme le disposizioni della legge 18 giugno 2015, n. 101, di ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 e ratificata dall'Italia con legge 18 giugno 2015, n. 101;

    n. con riguardo al nostro Paese è importante istituire spazi child friendly con mediazione linguistica e culturale negli hub, nelle questure, negli ospedali e in tutti i luoghi di prima accoglienza in cui transitano i minori. Occorre in questo contesto promuovere forme specifiche di formazione per tutti coloro che, a vario titolo, sono chiamati ad occuparsi dell'accoglienza dei minori, in particolare le famiglie ospitanti, i caregivers e i docenti. È essenziale fornire ai minori informazioni adatte alla loro età e maturità e in una lingua a loro comprensibile, sulla propria situazione, sui Pag. 165diritti e sul rischio che possano essere esposti alla tratta e ad altre forme di sfruttamento;

    o. le scuole italiane sono già impegnate ad assicurare ai minori stranieri l'assolvimento dell'obbligo formativo, mediante l'applicazione, anche nei loro confronti, degli istituti e delle garanzie in materia di diritto all'istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita delle comunità scolastiche. Occorre, al fine di limitare le forme di abbandono e di segregazione nell'istruzione che portano all'esclusione sociale e alla discriminazione, favorire l'integrazione nel sistema scolastico italiano dei bambini e delle bambine provenienti da questa area di conflitto, garantendo la presenza di mediatori culturali in grado di strutturare adeguati interventi pedagogici nelle scuole e incentivando nel contempo anche la continuità didattica, con le scuole ucraine di appartenenza attraverso la didattica a distanza da realizzarsi in collaborazione con il competente ministero ucraino. Altrettanto importante è può risultare la predisposizione e la fornitura di kit di benvenuto educativo, anche attraverso l'implementazione di progetti pilota progettati da realtà del terzo settore, quali ad esempio Unicef e Save the Children. Al fine di garantire un adeguato supporto in ragione delle concrete esigenze che possono variare in base al numero delle accoglienze appare necessario predisporre un monitoraggio bisettimanale dei minori accolti nelle nostre istituzioni scolastiche;

    p. la guerra sta producendo un notevole impatto emotivo anche sui bambini e sugli adolescenti italiani tanto più dopo due anni di pandemia, che hanno determinato la crescita di stati di malessere, ansia e incertezza soprattutto nei minori;

   q. tenuto conto degli esiti della attività conoscitiva svolta e della documentazione acquisita per l'approfondimento delle tematiche oggetto dell'affare,

impegna il Governo

   1) ad istituire un garante straordinario per i minori ucraini in Italia oppure ad ampliare e potenziare, attraverso opportuni interventi normativi, le competenze del Garante per l'infanzia e l'adolescenza e a promuovere l'istituzione di una task force europea per la gestione organica e coordinata dell'emergenza con specifico riferimento ai profughi minorenni; nonché ad attuare la registrazione biometrica in frontiera Ucraina e la presa in carico immediata tramite check list sociosanitaria per individuare precocemente i fattori di rischio;

   2) a rafforzare ove possibile la condivisione delle informazioni e dei data base tra gli Stati membri dell'Unione europea, nel pieno rispetto delle norme in materia di protezione dei dati;

   3) ad assicurare, nella fase di verifica della condizione di minore straniero non accompagnato, ai sensi dell'articolo 2, della legge 7 aprile 2017, n. 47, piena e corretta applicazione della Convenzione sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, fatta all'Aja il 19 ottobre 1996 e ratificata dall'Italia con legge 18 giugno 2015, n. 101;

   4) ad istituire un fondo straordinario attraverso il quale sostenere i costi di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati provenienti dall'Ucraina da parte dei comuni;

   5) ad agevolare, in stretta collaborazione con le Autorità ucraine, la definizione di passaggi sicuri e di corridoi umanitari per il trasferimento in Italia e l'accoglienza dei rifugiati minori ucraini, sia non accompagnati che con le loro famiglie o tutori legalmente riconosciuti, in fuga dalla madrepatria o dai Paesi limitrofi che li hanno temporaneamente accolti, favorendo, in particolar modo, i ricongiungimenti familiari e offrendo loro tutta l'assistenza di cui hanno bisogno, tanto più in fase di prima emergenza. Inoltre, ad attivarsi per l'assistenza urgente di cui hanno bisogno i minori, che sono sfollati interni oppure bloccati nelle zone accerchiate dalle quali non sono in grado di fuggire;

Pag. 166

   6) a garantire, al fine di anticipare il riconoscimento di rischi e criticità e di indirizzare i profughi minorenni verso percorsi sicuri e garantiti, presso le frontiere la presenza e la disponibilità di professionalità in grado di individuare le vulnerabilità, di procedere alle operazioni di identificazione e registrazione della nazionalità e dello status del minore e di indicazione dei servizi assicurati, tra cui il sostegno psicosociale, il sostegno dei minori di età e alla salute materna, la protezione contro ogni forma di violenza, il rintracciamento della famiglia e il sostegno al ricongiungimento familiare, il diritto all'istruzione;

   7) a facilitare ed accelerare l'offerta attiva di ogni prestazione sanitaria ai profughi minori di età provenienti dall'Ucraina in particolare per i quelli con disabilità o patologie croniche e rare, con patologie complesse o gravi, con specifica attenzione per quelli che necessitano di terapie oncologiche o specialistiche e ad assicurare l'implementazione dei mediatori culturali negli ospedali e in particolare modo nei pronto soccorso e un adeguato supporto psicologico per la prevenzione e il trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall'esperienza traumatica della guerra;

   8) a sostenere anche attraverso la destinazione di congrue risorse, l'integrazione – a partire dagli interventi previsti dal «Piano estate 2022» in via di definizione dal Ministero dell'Istruzione e per tutto il prossimo anno scolastico – specifici progetti di accoglienza, consolidamento dell'apprendimento della lingua italiana, socializzazione, partecipazione ad attività culturali, artistiche e sportive a sostegno dei bambini profughi ucraini accompagnati da percorsi specifici di mediazione culturale e linguistica, che includano anche i minori stranieri non accompagnati;

   9) a prevedere specifiche attività per la formazione dei docenti coinvolti nelle diverse fasi dell'accoglienza e della formazione dei minori;

   10) a valutare l'opportunità di realizzare una sezione del sito web istruzione dedicata alla condivisione di buone pratiche educative in un'ottica di pedagogia dell'emergenza nella didattica, nonché a considerare ai fini dell'integrazione scolastica, i libri quali beni di prima necessità, anche attraverso il coinvolgimento della filiera editoriale, altresì, a adottare, entro l'avvio del prossimo anno scolastico, per i minori accolti, i testi scolastici in forma cartacea o digitale, o strumenti alternativi ai libri di testo anche in lingua ucraina;

   11) ad adottare iniziative per integrare rapidamente i minori accolti di qualsiasi età nei principali programmi di apprendimento formale, informale e non formale e per fornire sostegno educativo e pedagogico specializzato a coloro che hanno esigenze supplementari, anche attraverso il sostegno di corsi di lingua specifici e la collaborazione con insegnanti ucraini, nonché con insegnanti che parlano l'ucraino e/o lingue minoritarie pertinenti, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili;

   12) a promuovere azioni di sostegno agli enti locali, in particolare a livello comunale, anche prevedendo la costituzione di tavoli dell'accoglienza locale, costituita dal comune, dalle Aziende sanitarie locali, dalle scuole, dalle associazioni del Terzo settore più attive nel campo dell'accoglienza e dalle parrocchie, in collaborazione con la Prefettura, la Questura, i servizi sociali del comune, e i garanti regionali competenti in materia di infanzia e adolescenza;

   13) a interloquire costantemente con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza al fine di avere un quadro aggiornato degli interventi volti alla tutela dei minori profughi ucraini e delle loro famiglie.