CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 maggio 2022
797.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Nuovo testo della proposta di risoluzione sulla presenza di commentatori ed opinionisti all'interno dei programmi della RAI S.p.a., presentata dal Presidente Barachini.

  La Commissione parlamentare di indirizzo e di vigilanza del servizio pubblico radiotelevisivo,

   visto:

    l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, e l'articolo 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), che attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;

    l'articolo 14 del Regolamento della Commissione, che stabilisce che essa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;

    la risoluzione del Parlamento europeo del 9 marzo 2022 sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea, inclusa la disinformazione, e la risoluzione del Parlamento europeo del 7 aprile 2022 sulle conclusioni della riunione del Consiglio europeo del 24 e del 25 marzo 2022;

   considerato che:

    il conflitto in Ucraina sta nuovamente portando al centro dell'attenzione, come già avvenuto con la pandemia, il ruolo della disinformazione relativamente ad un tema di straordinario impatto sulla nostra democrazia e sulla qualità del dibattito pubblico, anche in considerazione della minaccia alla sicurezza di tutta l'Europa;

    il Servizio pubblico, pur senza censurare alcuna posizione, ha come fine quello di soddisfare il diritto di informare e di informarsi, consentendo al cittadino-utente di potersi formare una propria autonoma opinione a partire da fatti verificati. Esso deve sempre essere imparziale e pluralistico, ma sapendo selezionare l'autorevolezza delle fonti, sapendo dosare e rappresentare in maniera corretta, equilibrata e, soprattutto, contestualizzata, la realtà, contrastando le strategie di disinformazione, dividendo le opinioni dai fatti, i numeri dalle suggestioni, i pareri degli esperti da quelli dei non esperti, specialmente in un contesto bellico in cui la verità dei fatti è continuamente posta in discussione dalla propaganda e dalla disinformazione secondo schemi noti e consolidati;

    applicare questo doveroso filtro con competenza e professionalità è, ad avviso della Commissione, la sfida più importante, ancorché faticosa e difficile, per l'informazione del Servizio pubblico italiano e per la tutela del diritto dei cittadini a ricevere una informazione imparziale, corretta, completa, veritiera;

    il Servizio pubblico non deve indugiare nella mera rappresentazione teatrale e non mediata degli opposti e delle contraddizioni: la logica da infotainment e il formato del talk show non possono essere lo standard del dibattito nel Servizio pubblico, tantomeno su argomenti particolarmente sensibili e drammatici come quelli relativi alla guerra;

   rilevato che:

    il Servizio pubblico è chiamato a marcare la propria differenza rispetto alle altre realtà e deve comportarsi con un senso di responsabilità di alto profilo soprattutto in questa fase, perché proprio in questa diversità risiede il presupposto della sua esistenza e del suo finanziamento da parte dei cittadini;

    la selezione dei commentatori e degli opinionisti, così come i tempi e i modi con i quali intervengono nei programmi Pag. 20radiotelevisivi, diventa uno dei primi strumenti a disposizione del Servizio pubblico per una corretta rappresentazione della realtà;

    richiamando, in quanto applicabili, i princìpi enunciati nella risoluzione del 23 febbraio 2022;

    ritenuto che sia opportuno fornire indirizzi generali alla RAI, applicabili a qualunque contesto politico, sociale o internazionale, sulla necessità del contrasto alla disinformazione anche in relazione ai criteri di selezione dei commentatori ed opinionisti, quanto all'autorevolezza degli stessi;

    invita la società concessionaria del Servizio pubblico radiotelevisivo:

     1. a selezionare, nel pieno rispetto dell'autonomia giornalistica, quali commentatori ed opinionisti – anche nei programmi affidati dalla RAI a società di produzione esterna – persone di comprovata competenza e autorevolezza nella materia di cui si discute, garantendo opportuni e trasparenti criteri di accesso da parte della vasta comunità di esperti, nazionali ed esteri, ponendo al centro la verifica dei fatti ed il contrasto alla disinformazione, senza ingerenze da parte di agenti o procuratori, in conformità alla risoluzione approvata dalla Commissione nella scorsa legislatura sull'adozione da parte della RAI di procedure aziendali volte ad evitare possibili conflitti di interessi da parte degli agenti di spettacolo;

     2. a prevedere meccanismi trasparenti di rotazione delle presenze, al fine di evitare una presenza eccessivamente prolungata di un solo soggetto e quindi di favorire la pluralità delle voci;

     3. a privilegiare tali presenze a titolo gratuito per favorire la libera ed autonoma espressione delle opinioni, garantendo la massima trasparenza in casi eccezionali di presenze a titolo oneroso;

     4. a non favorire la spettacolarizzazione del dibattito solo facendo leva sulla ricerca di posizioni opposte e sempre più estreme, ivi incluse quelle che non sono supportate da fatti verificati;

     5. a continuare a contrastare il fenomeno della disinformazione, garantendo sempre la veridicità dell'informazione e la rigorosa selezione delle fonti, evitando qualsiasi discriminazione e, all'interno dei programmi televisivi, ad assicurare l'equilibrio corretto delle posizioni esposte;

     6. ad assicurare politiche di moderazione dei commenti, nei propri siti web e nei propri account social legati alla trasmissione, al fine di prevenire la proliferazione della disinformazione o di fenomeni di aggressione personale nei confronti delle persone intervenute in trasmissione;

     7. a dare immediata attuazione a quanto già previsto dal vigente contratto di servizio (articolo 25, lettera e), punti (iii) e (iv)), ovvero «attivare strumenti finalizzati a contrastare la diffusione di fake news e prevedere in proposito: l'istituzione di un osservatorio interno permanente; lo sviluppo di specifici prodotti di natura educativa e didattica; la realizzazione di iniziative di promozione riguardo ai rischi derivanti dalla diffusione di notizie false; nonché a sensibilizzare i conduttori dei programmi e i propri dipendenti e collaboratori, anche attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi scrupolosamente nella loro attività ai principi del fact checking, adottando le migliori best practice di settore».

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ALLEGATO 2

Proposta di risoluzione sulla presenza di commentatori ed opinionisti all'interno dei programmi della RAI S.p.A., presentata dalla senatrice Ricciardi ed altri.

  La Commissione parlamentare di indirizzo e di vigilanza del servizio pubblico radiotelevisivo,

   visto:

    l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975 n. 103 e l'art. 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005 n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), attribuiscono alla Commissione funzioni d'indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;

    l'articolo 14 del Regolamento della Commissione stabilisce che essa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuite dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;

    la risoluzione del Parlamento europeo del 9 marzo 2022 sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione, inclusa la disinformazione e la risoluzione del Parlamento europeo del 7 aprile 2022 sulle conclusioni della riunione del Consiglio europeo del 24 e del 25 marzo 2022,

   considerato che:

    il conflitto dell'Ucraina sta portando al centro dell'attenzione, come già avvenuto per la Pandemia, il ruolo dell'informazione per lo straordinario impatto che ha sulla nostra democrazia,

   invita

    la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo a rispettare il dettato e lo spirito del contratto di servizio, in particolare dell'articolo 6, affinché l'informazione pubblica sia autorevole, pluralista, equilibrata e indipendente,

impegna

  la Società concessionaria a riferire mensilmente alla Commissione di Vigilanza.

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ALLEGATO 3

Proposta di risoluzione per la promozione di contenuti legati alla salute e alla transizione ecologica da parte del Servizio pubblico radiotelevisivo presentata dalla deputata Flati, dalla deputata Di Lauro, dalla senatrice Ricciardi, dal senatore Di Nicola, dalla senatrice L'Abbate, dalla senatrice De Petris.

  La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

   premesso che:

    gli articoli 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, «Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva», e 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, «Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici», attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;

    l'articolo 14 del Regolamento interno del 13 novembre 1975 stabilisce che la Commissione esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;

    il Contratto di Servizio 2018-2022 – stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI a seguito del rinnovo dell'Atto di concessione decennale alla RAI del servizio pubblico radiotelevisivo disposto con il DPCM del 2017 – ha per oggetto l'attività che la RAI svolge ai fini dell'espletamento del servizio pubblico e, in particolare, l'offerta radiofonica, televisiva, e multimediale diffusa attraverso le diverse piattaforme in tutte le modalità, l'impiego della capacità trasmissiva necessaria, la realizzazione dei contenuti editoriali, l'erogazione dei servizi tecnologici per la produzione e la trasmissione del segnale in tecnica analogica e digitale, la predisposizione e gestione dei sistemi di controllo e di monitoraggio;

    l'articolo 2 del predetto contratto rubricato «Princìpi generali» al comma 1 lettera c) prevede che la RAI – nell'esercizio della propria attività – assicuri un'offerta di servizio pubblico improntata, tra l'altro, «a veicolare informazioni volte a formare una cultura .. del rispetto della persona, della convivenza civile, del contrasto ad ogni forma di violenza»;

    l'articolo 3 del predetto contratto prevede che la RAI – nell'esercizio della propria attività – assicuri un'offerta di servizio pubblico improntata alla divulgazione di programmi legati, tra gli altri temi, «all'ambiente e alla qualità della vita»;

    inoltre, nell'ambito degli obblighi per l'attuazione della missione di servizio, l'articolo 25, comma 1, lettera d), «Offerta dedicata», vincola la Rai «a garantire un numero adeguato di ore di diffusione di contenuti audiovisivi dedicati all'educazione, ivi compresa l'educazione civica» nonché «all'informazione finalizzata alla comprensione delle problematiche ambientali con particolare riferimento agli obiettivi dell'Agenda ONU 2030 in materia di sviluppo sostenibile»;

   considerato che:

    con l'istituzione del Ministero della transizione ecologica, operativo dal 1° marzo 2021, è in atto una accelerazione del processo di trasformazione del sistema produttivo verso un modello sostenibile che, attraverso azioni mirate di valorizzazione, salvaguardia e tutela ambientale, renda meno dannosa l'interazione dell'uomo con l'ambiente, interessando un cambiamento nello stile di vita delle persone;

    la legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1 recante «Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente» si prefigge il fine di Pag. 23garantire la tutela dell'ambiente e della biodiversità, ponendoli come valori fondanti dello Stato a tutela delle future generazioni;

    nel tempo la percezione sociale nei confronti degli animali si è evoluta anche grazie alla convivenza con gli stessi e alla conoscenza scientifica che ha permesso di riconoscere che gli animali sono esseri senzienti, come indicato nel Trattato di Lisbona sul funzionamento dell'Unione europea;

    allo stesso modo, la politica ambientale costituisce uno dei punti essenziali dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottoscritto nel 2015 dai Governi dei Paesi membri dell'Onu, tra cui è compresa anche l'Italia, e che ingloba 17 obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile tramite un grande programma d'azione iniziato nel 2016 e con l'impegno di raggiungere tutti gli obiettivi entro il 2030;

    in Italia, è tuttora in corso il processo di adeguamento agli standard di protezione e promozione della tutela del benessere degli animali e di difesa dell'ambiente previsti dall'ONU e, in quest'ottica, la società civile svolge un ruolo fondamentale a sostegno dell'evoluzione intellettuale, giuridica e sociale;

    un recente studio di Rai Pubblicità ha dimostrato che nella sfera valoriale del mondo giovanile, e quindi degli adulti di domani, risultano imprescindibili tanto i temi legati a diversità e inclusione, quanto i temi legati alla sostenibilità e alla tutela dell'ambiente;

    si avverte, quindi, la necessità che la RAI, in quanto società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, adotti iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, che rendano i cittadini parte attiva di un cambiamento sociale orientato a nuove abitudini e di una crescita economica sostenibile;

   tenuto conto che:

    è necessario riservare adeguata attenzione mediatica ad alcune questioni di notevole rilievo per la salute umana e la tutela della biodiversità, tuttora poco conosciute e trattate, promuovendo una maggior consapevolezza sulle tematiche relative all'educazione alimentare e ambientale, nonché sul rispetto delle forme di vita animale, compreso lo sviluppo di una sana convivenza con gli animali domestici e con la fauna selvatica,

impegna

la Società concessionaria del Servizio Pubblico a:

  1) provvedere, nell'ambito delle risorse già assegnate, alla definizione di spazi dedicati, secondo le quote già previste o mediante aumento delle stesse o mediante spazi aggiuntivi, in tutti i canali generalisti e specializzati, radiofonici, televisivi, multimediali e sulle piattaforme web, che possano informare e sensibilizzare l'opinione pubblica in merito, anche mediante un apposito «Piano operativo in materia di promozione di una cultura sostenibile per la salute umana, ambientale e animale», nel rispetto dell'autonomia editoriale della società concessionaria, a:

   a) favorire una maggior consapevolezza sulla necessità di tutelare l'integrità dell'ecosistema e di promuovere i benefici per la salute di tutti gli esseri viventi, compresa quella umana, derivanti dalla scelta e dal consumo di alimenti sani, provenienti da filiere sostenibili, con particolare riferimento:

    alla dieta mediterranea, indiscusso modello nutrizionale, sociale e culturale, tanto da essere patrimonio dell'Unesco, che privilegia vegetali e proteine vegetali, garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali italiane, nel rispetto del territorio e della biodiversità, valorizza la produzione locale e assicura maggiori garanzie sulla sicurezza degli alimenti;

    ai rischi derivanti dagli allevamenti destinati alle produzioni intensive di carne, quali il fenomeno dell'antibiotico resistenza, le epizoonosi, le emissioni di gas a effetto serra di origine antropica, le emissioniPag. 24 reflue, la perdita di biodiversità, il disboscamento e il forte impatto sulle risorse idriche;

   b) promuovere un maggior impegno civico volto al rispetto per gli animali, informando i cittadini su come condurre una corretta convivenza sia con gli animali di affezione che con quelli selvatici, nonché sulle modalità di denuncia alle autorità competenti nei casi in cui si venga a conoscenza di episodi di maltrattamenti su animali;

   c) sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della sterilizzazione degli animali di affezione, anche al fine di superare i fenomeni dell'abbandono e del randagismo, rendendo noti gli effettivi benefici che ne derivano sia per gli animali che per l'incolumità pubblica;

   d) sensibilizzare sulla necessità di consentire un tempestivo intervento di soccorso in caso di ritrovamento di animali feriti, fornendo adeguate indicazioni in merito alle Autorità a cui rivolgersi e rendendo note le conseguenze, previste dalla legge 29 luglio 2010 n. 120, in cui si incorre in caso di omissione o di errato intervento, anche al fine di non pregiudicare le possibilità di recupero della salute dell'animale;

   e) sensibilizzare sul rispetto della fauna selvatica, tutelata dalla legge come patrimonio indisponibile dello Stato, sulla necessità di evitare il contatto fisico e limitare al massimo gli incontri ravvicinati, indicando i corretti comportamenti da adottare per la miglior tutela di se stessi e dell'animale, ricordando infine il divieto di detenere loro esemplari;

  2) a comunicare alla Commissione, sia preventivamente, sia successivamente, le iniziative assunte a seguito del presente atto di indirizzo.

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ALLEGATO 4

QUESITO PER IL QUALE È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (N. 465/2192)

  BERGESIO, COIN, FUSCO, PERGREFFI, MACCANTI, TARANTINO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai

  Premesso che:

   con comunicato stampa del 4 aprile u.s. la Rai ha dato informazione che dal prossimo mese di settembre Rai3 avrebbe mandato in onda una striscia quotidiana di informazione curata e condotta da Marco Damilano, già direttore dell'Espresso e commentatore in numerosi programmi televisivi.

  In particolare la trasmissione comincerà alle 20.35 con una durata di dieci minuti e sarà trasmessa da uno innovativo studio nella sede Rai di viale Mazzini a Roma.
  Con un comunicato UsigRai, ha contestato all'Amministratore Delegato l'ingaggio di un giornalista esterno a dispetto della valorizzazione di nomi interni all'azienda.
  Sul punto si rileva che per il conferimento di incarichi di collaborazione «la Direzione responsabile che propone il conferimento dell'incarico ha l'obbligo di effettuare una preliminare ricognizione delle professionalità già esistenti all'interno dell'Azienda, ove presenti, attraverso l'utilizzo di strumenti di ricognizione interna. Nel caso in cui le suddette professionalità, ad esito di un processo ricognitivo tracciabile e motivato, risultassero assenti, non sufficienti numericamente, non adeguate al raggiungimento dell'obiettivo, sarà possibile il successivo avvio delle attività necessarie alla individuazione delle figure idonee sul mercato».
  Sono esclusi da questi criteri di conferimento i «profili professionali di natura editoriale, autorale ed artistica funzionali alla realizzazione del servizio di media audiovisivo e radiofonico».
  Fermo restando l'indubbio valore del professionista, a parere degli interroganti, lo svilimento delle professionalità interne all'azienda, a beneficio di professionisti esterni, non risponde, certamente, alla realizzazione del servizio media audiovisivo, ma ad una logica politica e non industriale.
  La scelta, di affidare un programma di informazione ad un giornalista esterno, appare quindi improvvida sotto molteplici aspetti.
  Dal punto di vista economico, innanzitutto. L'Amministratore Delegato non perde occasione per ricordare la difficile situazione economica nella quale versa la società, tanto da arrivare al punto di dover cedere importanti assets strategici o paventare aumenti del canone televisivo.
  Sotto il profilo dell'opportunità, essendo la scelta caduta su un professionista, politicamente schierato, a cui viene affidata una striscia informativa giornaliera senza contraddittorio in un periodo che coinciderà anche con le elezioni politiche generali.
  Dal punto di vista commerciale, per la coincidenza di orario del nuovo programma con un'edizione del Tg2, sostanziandosi, quindi, in una inaccettabile concorrenza interna.
  Infine, per il compenso spropositato corrisposto giornalista, secondo quanto riportato da fonti di stampa.
  Alla luce dei fatti esposti si chiede alla Società Concessionaria:

   di sapere quando sono temporalmente iniziati i contatti con il dott. Marco Damilano;

   di conoscere i criteri che hanno portato alla scelta di Marco Damilano per condurre una striscia informativa prevista alle 20.35 su Rai Tre;

   di conoscere a quanto ammontano i costi che la nuova trasmissione comporterà;

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   di conoscere quanto verrà corrisposto al professionista esterno incaricato della nuova conduzione;

   se il contratto preveda una esclusiva o delle eccezioni a vantaggio di trasmissioni di diretta concorrenza con i talk show della Rai e, in particolare, se siano previste delle deroghe per le presenze del dott. Damilano nel programma «PropagandaLive», ospitato su La7.

(465/2192)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In via generale il profilo di conduttore richiede la presenza di alcuni requisiti indispensabili quali l'alta professionalità, la riconoscibilità, l'empatia, l'autorevolezza e l'apprezzamento del pubblico. Su questa base la conduzione della striscia di informazione quotidiana, prevista per i primi di settembre, è stata proposta ad alcuni profili interni rispondenti a queste caratteristiche, senza tuttavia trovare la giusta composizione di varie esigenze.
  Solo a questo punto la scelta dell'Azienda, per la conduzione, è ricaduta sul giornalista Marco Damilano, giornalista apprezzato, già direttore dell'Espresso e stimato commentatore in numerosi programmi televisivi. La striscia quotidiana, in fascia access prime time, andrà in onda da settembre su Rai 3, con un nuovo modello produttivo «sperimentale» ed estremamente leggero in termini di risorse ed investimenti. Verrà utilizzato uno studio «non tradizionale», la saletta al piano terra di Viale Mazzini 14, proprio con l'obiettivo di valorizzare spazi aziendali.
  Per quanto riguarda i costi di produzione (realizzazione scenografica, impianto luci e tecnico) sono ancora in fase di elaborazione dal momento che si tratta di una produzione che partirà la prossima stagione autunnale.
  Per quanto concerne il compenso del conduttore Damilano, si precisa che l'importo del contratto, perfezionato i primi di aprile 2022, è inferiore al «tetto» di 240 mila euro.
  Da ultimo, si evidenzia che il contratto con il giornalista è di esclusiva. Non sono previste deroghe o eccezioni a vantaggio di trasmissioni in diretta concorrenza con i talk show della Rai e, in particolare, non sono previste delle deroghe per le presenze del dott. Damilano nel programma «PropagandaLive», in onda su La 7.