CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 maggio 2022
792.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-08017 Pellicani: Tempi, risorse e modalità di realizzazione, da parte di Autovia Padana Spa, del casello di Castelvetro, del raccordo autostradale con la strada statale Padana inferiore e del completamento della bretella tra le strade statali 10 e 234.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione alla realizzazione del progetto «Nuovo Casello di Castelvetro, raccordo autostradale con la SS10 Padana Inferiore e completamento della Bretella tra la SS10 e la SS234» rappresento quanto segue.
  La società Autovia Padana, in forza della convenzione unica sottoscritta in data 31 maggio 2017 e divenuta efficace il 1° marzo 2018, è concessionaria per la gestione dell'Autostrada A21 Piacenza-Cremona-Brescia e diramazione per Fiorenzuola d'Arda.
  Fra gli investimenti oggetto della concessione vi sono anche gli interventi di cui al progetto in argomento.
  In base alla convenzione, l'impegno della società concessionaria alla realizzazione di detti interventi è subordinato al reperimento dei relativi finanziamenti entro la data di scadenza del primo periodo regolatorio fissata al 31 dicembre 2022, secondo gli importi e le condizioni indicate nel Piano economico-finanziario.
  Entro quest'anno la concessionaria dovrà quindi comunicare l'effettivo reperimento dei necessari finanziamenti.
  L'importo dell'investimento ammonta a circa 350 milioni di euro, da realizzare in attuazione della progettazione esecutiva di un primo lotto (da attacco sulla SP588 a svincolo su SP10R) e mediante lo sviluppo della progettazione definitiva della parte rimanente dell'intervento (da SP10R a fine raccordo).
  In considerazione dell'avvenuta scadenza delle autorizzazioni relative a detti livelli progettuali, la società concessionaria ha avviato un aggiornamento di tali progetti, necessario per l'ottenimento delle nuove autorizzazioni.
  In tale contesto, si inseriscono le comunicazioni inviate ai proprietari di alcune aree, finalizzate ad effettuare gli accessi e i sopralluoghi strumentali all'aggiornamento in corso.

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ALLEGATO 2

5-08018 Foti: Iniziative per permettere ai concessionari di lavori pubblici e servizi in corso di esecuzione di far fronte all'incremento dei costi delle materie prime.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione alle misure che il Governo intende adottare per fare fronte agli incrementi dei costi delle materie così da consentire anche ai concessionari di lavori pubblici e servizi in corso di esecuzione la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche avviate, rappresento che si è già intervenuti con diverse misure normative sull'eccezionale aumento dei prezzi.
  In particolare, l'articolo 1-septies del decreto-legge n. 73 del 2021 ha previsto l'obbligo per le stazioni appaltanti di riconoscere alle imprese aggiudicatrici i maggiori costi derivanti dall'incremento dei materiali da costruzione impiegati nelle lavorazioni del primo semestre 2021, come individuati da apposito decreto ministeriale.
  A tale fine, le stazioni appaltanti sono state autorizzate ad utilizzare nei limiti del 50 per cento le risorse appositamente accantonate per imprevisti nel quadro economico di ogni intervento, nonché le eventuali ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante per lo stesso intervento e stanziate annualmente, le somme derivanti da ribassi d'asta e quelle ancora disponibili relative ad altri interventi ultimati.
  Per le medesime finalità, le stazioni appaltanti possono anche accedere ad un fondo istituito presso il MIMS, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, incrementata di ulteriori 100 milioni di euro dall'ultima legge di bilancio per la compensazione dei maggiori costi per le lavorazioni effettuate nel secondo semestre 2021.
  Con il decreto-legge n. 17 del 2022, il meccanismo compensativo è stato esteso al primo semestre 2022 ed è stato previsto un contestuale incremento della dotazione del fondo di 150 milioni di euro. A detto importo si aggiungono gli ulteriori 120 milioni di euro stanziati con il decreto-legge n. 21 del 2022.
  Quanto ai nuovi appalti, il decreto-legge n. 4 del 2022 ha previsto l'obbligo di inserimento nei bandi di gara delle clausole di revisione prezzi (meramente facoltativa secondo il vigente codice dei contratti pubblici) ed un meccanismo compensativo di maggiore favore per le imprese, fondato su una nuova metodologia di calcolo delle variazioni (in corso di predisposizione) e di aggregazione delle informazioni. In particolare, è stata ridotta dal 10 per cento al 5 per cento la variazione percentuale annuale dei costi dei materiali, a carico dell'imprese, ed è stata aumentata dal 50 per cento all'80 per cento la copertura dei costi aggiuntivi a carico della stazione appaltante.
  Per garantire la realizzazione delle opere del PNRR e del PNC, sono stati stanziati complessivi 280 milioni di euro, quali risorse aggiuntive per il riconoscimento da parte delle stazioni appaltanti dei maggiori costi.
  Il 2 maggio scorso, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto-legge energia che ha previsto ulteriori misure a sostegno delle imprese in maniera tale che possano continuare a lavorare, mantenendo aperti i cantieri e occupando persone.
  In sintesi, per far fronte all'aumento dei materiali e dei costi dei prodotti energetici, viene consentito alle stazioni appaltanti di remunerare le lavorazioni effettuate nell'anno 2022 non già sulla base dei prezzi contrattualmente pattuiti, bensì applicando il valore dei prezzari che devono essere aggiornati entro il 31 luglio 2022 secondo le Pag. 42linee guida in corso di adozione da parte del MIMS.
  Nelle more dell'aggiornamento, si prevede l'applicazione, salvo conguaglio, a dette lavorazioni dei valori dei prezzari al 31 dicembre 2021 maggiorati fino al 20 per cento.
  I maggiori importi derivanti dall'applicazione dei nuovi parametri verranno riconosciuti agli operatori economici nella misura del 90 per cento.
  Per fare fonte a detti maggiori oneri, è stato autorizzato l'impiego dei fondi già a disposizione delle stazioni appaltanti e previsto uno stanziamento aggiuntivo per l'anno 2022, ripartito tra due fondi differenti: uno destinato alle opere PNRR, PNC ovvero affidati ai Commissari straordinari nominali ai sensi del cosiddetto decreto sblocca-cantieri e uno destinato alle altre opere.
  Al contempo, in relazione alle nuove procedure di gara e in considerazione dei maggiori oneri derivanti dai prezzari di riferimento aggiornati, è stata prevista l'istituzione di un fondo pluriennale per la copertura dei maggiori costi relativi alle opere PNRR, PNC, alle opere commissariate, alle opere del Giubileo della Chiesa cattolica del 2025, alle opere delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, nonché alle opere relative ai Giochi del Mediterraneo del 2026.

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ALLEGATO 3

5-08019 Daga: Tempi e modalità di predisposizione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio innanzitutto gli onorevoli interroganti per aver posto l'attenzione sul tema delle infrastrutture idriche, materia a me delegata e troppo spesso ingiustamente posta in secondo piano.
  In relazione allo stato di avanzamento del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico, evidenzio che il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili esercita il ruolo di coordinamento strategico nella programmazione di interventi infrastrutturali relativi all'approvvigionamento idrico primario, nel suo complesso e per tutti i settori.
  Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto, nella Missione 2 «Rivoluzione verde e transizione ecologica», la Componente 4 Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica, con l'obiettivo di garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l'intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne marittime.
  In questa cornice il MIMS è stato coinvolto sia nell'attuazione di una riforma di Semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico, che nella programmazione di due linee d'investimento: Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico e Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.
  Nello specifico, il decreto-legge n. 121 del 2021, ha istituito il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico, da realizzare con il coinvolgimento dell'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, del MiTE, del Ministero delle politiche agricole, del Ministero della cultura e del MEF.
  Il nuovo Piano sostituisce e unifica in un unico strumento programmatorio e di pianificazione le sezioni «Invasi» e «Acquedotti» del previgente Piano nazionale degli interventi per il settore idrico, e sarà attuato dal Ministero per stralci successivi, in funzione delle risorse finanziarie progressivamente disponibili.
  Il Ministero ha già predisposto il decreto ministeriale – sul quale dovrà essere acquisito il concerto delle altre Amministrazioni competenti – che definisce le modalità e i criteri per la redazione e l'aggiornamento del Piano nazionale.
  Quanto all'attuazione del primo Investimento, con il decreto ministeriale n. 517 del 16 dicembre 2021 sono stati individuati gli investimenti in infrastrutture idriche primarie con finanziamento assentito pari a 2 miliardi di euro.
  In merito all'attuazione del secondo Investimento, in data 9 marzo 2022 è stato pubblicato specifico Avviso pubblico relativo alla «Presentazione di proposte di intervento per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti da finanziare nell'ambito del PNRR» per un ammontare complessivo di risorse pari a 900 milioni di euro.
  La dotazione finanziaria del Piano in argomento, inizialmente di 100 milioni di euro per 10 anni, è stata progressivamente incrementata, da ultimo con la legge di bilancio 2022, ed è attualmente di circa 2 miliardi di euro per il periodo compreso tra il 2018 e il 2033.

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ALLEGATO 4

5-08020 Dara: Tempi per la messa in sicurezza da parte di Anas della strada Asolana in Lombardia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento agli interventi di manutenzione lungo la SS 343 Asolana, in particolare nel tratto tra Acquafredda e Asola, la società ANAS informa che, con la sottoscrizione in data 28 aprile 2021 dei verbali di consegna, si è concluso l'iter per il trasferimento ad ANAS delle strade regionali della Lombardia, compresa la strada provinciale 343, ora strada statale 343.
  Al fine di pianificarne gli interventi di manutenzione ricorrente e programmata, ANAS ha effettuato la mappatura approfondita dello stato dell'infrastruttura in argomento e ha quindi avviato gli interventi di manutenzione del verde, di pronto intervento e i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino della pavimentazione nelle province di Brescia e Mantova.
  In particolare, nel tratto stradale tra Acquafredda e Asola sono stati realizzati circa 4,5 chilometri di pavimentazione.
  Sono in programma ulteriori interventi di stesura di conglomerato, per una lunghezza complessiva di circa 5 km, da realizzare in tratti saltuari della SS 343 entro la prossima stagione estiva, quando le condizioni meteorologiche consentiranno una migliore resa delle lavorazioni.
  Infine, la società ANAS ha comunicato di aver avviato la pianificazione di diversi interventi finalizzati alla riqualificazione, anche in termini di incremento degli standard di sicurezza, dell'arteria stradale in argomento.

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ALLEGATO 5

5-08052 Plangger: Iniziative volte alla manutenzione delle autostrade gestite dal Consorzio per le autostrade siciliane (CAS) e alla conseguente sospensione temporanea dei pedaggi per il periodo interessato dai lavori.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla gestione e alla sicurezza delle tratte autostradali gestite dal Consorzio per le Autostrade Siciliane rappresento quanto segue.
  Il Consorzio per le Autostrade Siciliane è concessionario per la costruzione e gestione delle tratte autostradali della A20 tra Messina e Palermo e della A18 tra Messina e Catania e tra Siracusa e Rosolini, per un totale di circa 298 km, in forza della Convenzione stipulata il 27 novembre 2000 e con scadenza fissata al 31 dicembre 2030.
  All'esito delle verifiche sul rapporto concessorio in essere, il Ministero ha attivato, oltre ai procedimenti di contestazione citati dagli onorevoli interroganti, anche ulteriori contestazioni negli anni 2018, 2019 e 2020, tutte confluite nell'atto di diffida e messa in mora del 30 giugno 2021.
  Con tale ultimo atto è stata, tra l'altro, evidenziata al Concessionario la necessità di procedere all'aggiornamento della Convenzione di concessione con un nuovo Piano economico finanziario che recepisca anche il nuovo regime tariffario previsto dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti con delibera n. 16 del 2019.
  A tale riguardo, il Concessionario ha rappresentato che è in fase conclusiva la proposta di aggiornamento elaborata in conformità a detto regime tariffario, nonché alla sua sopravvenuta mutata natura giuridica.
  Il Concessionario, infatti, si sta trasformando da Consorzio in ente pubblico economico in attuazione delle previsioni di cui alla legge della Regione Siciliana n. 4 dell'11 febbraio 2021.
  Con riferimento ai livelli di sicurezza per l'utenza, il Concessionario ha comunicato di avere eseguito, anche con il supporto degli Istituti universitari di Catania, Messina ed Enna, specifiche verifiche straordinarie su ponti, viadotti e gallerie e di aver emesso, sulla base degli esiti di dette verifiche, apposite ordinanze di limitazioni al transito veicolare, ove necessario.
  Infine, quanto alla possibilità di disporre una sospensione automatica dei pedaggi delle sopra menzionate tratte autostradali, evidenzio che è in corso uno specifico approfondimento da parte degli uffici del Ministero con riguardo alle modalità attraverso cui mitigare i disagi per l'utenza, anche mediante il contenimento degli oneri da pedaggio.
  Ci tengo inoltre a precisare che il Ministero, proprio in considerazione delle contestazioni formulate nei confronti del Concessionario, non ha mai autorizzato alcun incremento tariffario e che, pertanto, i pedaggi attualmente applicati risultano invariati da oltre dieci anni.