CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2022
789.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di decreto ministeriale concernente la ripartizione per l'anno 2022 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori. Atto n. 379.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, lo Schema di decreto ministeriale concernente la ripartizione per l'anno 2022 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori (Atto n. 379);

   richiamato il parere favorevole con condizioni sul precedente schema di riparto relativo al triennio 2020-2022 (Atto n. 182, adottato in via definitiva e divenuto D.M. 10 agosto 2020), espresso dalla Commissione nella seduta del 15 luglio 2020;

   preso atto che risulta ancora non impegnata per l'anno 2022 la somma di 11 milioni di euro;

   rilevata l'opportunità di specificare che il 57 per cento delle risorse complessive – pari a 10 milioni di euro per il triennio 2022-2024 – destinate, ai sensi dell'articolo 7 dello schema di decreto in esame, alla realizzazione di iniziative volte a favorire l'assistenza, l'informazione e l'educazione sull'esercizio dei diritti e delle opportunità previste da disposizioni regionali, nazionali ed europee è ripartito in proporzione alla popolazione residente in ciascuna Regione in base agli ultimi dati ISTAT al 1° gennaio 2022;

   apprezzata la dettagliata Relazione sullo stato di attuazione degli interventi realizzati a vantaggio dei consumatori che accompagna il provvedimento,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-05790 Mura: Iniziative di competenza concernenti le quotazioni per le buste per corrispondenza commerciale da parte di Poste italiane al fine di scongiurare l'estromissione di fatto dal mercato delle imprese italiane.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  In merito all'atto in esame, sentita la Direzione Generale competente del Ministero dello sviluppo economico nonché Poste Italiane spa, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare, si sottolinea che – fermo restando l'attività di regolamentazione e di vigilanza svolta dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – il Ministero dello sviluppo economico svolge nei confronti di Poste italiane un mero controllo sull'efficienza nella fornitura del servizio postale universale.
  Infatti, al fine di garantire la coesione sociale, senza discriminazioni tra gli utenti, Poste Italiane è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base (universale):

   raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 chilogrammi;

   raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 chilogrammi;

   i servizi relativi agli invii raccomandati ed agli invii assicurati.

  Ciò premesso, in merito al tema sollevato con l'atto in parola, è stata sentita direttamente la società Poste Italiane.
  Quest'ultima ha rappresentato che la gara oggetto della presente interrogazione è stata una procedura di selezione indetta a dicembre 2020 da Postel, società del Gruppo Poste Italiane che non svolge servizi postali. A riguardo, Poste informa che è stata indetta una procedura di selezione comparativa, conforme a tutti i principi del Trattato dell'Unione europea in tema di tutela della concorrenza, libera circolazione delle merci, diritto di stabilimento, libera prestazione dei servizi, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità.
  Con riferimento all'importo complessivo del confronto competitivo si evidenzia che i corrispettivi unitari a base di gara sono stati incrementati del +5 per cento rispetto agli attuali corrispettivi percepiti dal fornitore Blasetti sulla base dei contratti vigenti e +4,3 per cento rispetto a quelli percepiti da Pigna Envelopes, in coerenza con la fornitura richiesta, in un contesto di mercato in cui il costo della materia prima è sensibilmente sceso negli ultimi anni.
  È infatti necessario rappresentare che l'indice di riferimento utilizzato per il monitoraggio della materia prima del prodotto in argomento, la cellulosa, ha avuto negli ultimi due anni un trend complessivamente decrescente del -12 per cento.
  Nell'ambito della procedura sono stati valorizzati sia aspetti legati alla qualità del servizio sia aspetti connessi a tematiche ESG, garantendo al contempo massima apertura verso il mercato anche delle piccole e medie imprese.
  Nello specifico, Poste Italiane ha effettuato un'indagine di mercato in ambito comunitario e ha suddiviso la gara in 3 lotti (che hanno caratteristiche di produttività, tipologia di buste e livelli di servizio differenziati) per garantire massima partecipazione. Per assicurare pluralità di fornitori e ridurre il rischio di fornitura, in aggiunta a quanto detto, 2 lotti sono stati resi cumulabili.
  Le predette attività sono risultate funzionali ad individuare sul mercato europeo Pag. 144operatori economici con capacità produttiva e standard qualitativi di primaria rilevanza ed in linea con le esigenze di fornitura, privilegiando aziende con un'esperienza consolidata nel settore di cui trattasi.
  Sono state pertanto invitate cinque imprese italiane e quattro imprese in ambito Unione europea.
  Preme evidenziare che nell'impianto di gara sono state definite specifiche tecniche e requisiti di partecipazione quali il possesso di certificazione ISO 9001 e certificazione FSC, volti a valorizzare gli aspetti qualitativi del servizio di fornitura nonché l'attenzione alla sostenibilità sociale ed ambientale, nonché ove possibile, le disposizioni dei Criteri Ambientali Minimi di cui al decreto ministeriale 4 aprile 2013, sebbene non previsto normativamente per l'ambito in oggetto.
  Sono stati, in particolare, valorizzati nella documentazione di gara gli aspetti relativi alla salute e sicurezza sul lavoro alla tutela ambientale (anche in materia di smaltimento).
  Nel rispetto del quadro di autoregolamentazione interna, preliminarmente alla stipula degli atti contrattuali, sono state effettuate tutte le verifiche funzionali ad attestare il possesso da parte degli operatori economici selezionati dei requisiti soggettivi e dei requisiti di ordine generale.
  Le condizioni contrattuali hanno previsto una rivalutazione dei corrispettivi unitari con cadenza semestrale, in considerazione del trend del mercato della cellulosa (componente significativa del prodotto), soggetta a frequenti oscillazioni, a volte anche rilevanti.
  Fermo restando quanto sopra, Poste ha rappresentato che nonostante la grave crisi che ha coinvolto il nostro Paese, è cresciuto il contributo della Società alla catena di fornitura nazionale. Infatti, gli acquisti da fornitori italiani sono passati da 2,6 miliardi nel 2019 a 2,8 miliardi nel 2020. In particolare, nel 2020, le piccole e medie imprese italiane utilizzate da Poste Italiane per la fornitura di beni e servizi hanno avuto un impatto sul livello del prodotto interno lordo per un valore pari a 1,2 miliardi di euro, portando all'occupazione di 21.000 persone e ad una distribuzione di reddito di circa 567 milioni di euro con un gettito fiscale creato di oltre 370 milioni di euro.
  Infine, a sostegno dell'assenza di qualsivoglia discriminazione da parte della menzionata società nei confronti delle imprese italiane nell'ambito della catena di fornitura, la stessa ha evidenziato che oltre il 99 per cento dei fornitori iscritti nel proprio sistema di qualificazione sono operatori nazionali.

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ALLEGATO 3

5-06905 Baratto: Sulle ulteriori iniziative a sostegno delle aziende gasivore, in particolare per le piccole e medie imprese e le imprese artigiane, per fronteggiare l'aumento dei costi energetici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Le tematiche oggetto degli atti in discussione sono di prioritaria importanza per il Governo, posto che – com'è stato rilevato – gli aumenti dei prezzi di elettricità, gas, metano e di altre fonti energetiche, in particolare, e quello delle materie prime, in generale, si ripercuotono in maniera diretta su cittadini e imprese. Le criticità sollevate invero alimentano preoccupazione crescente, anche in relazione al protrarsi della situazione di crisi, e sono state poste alla base dei recenti provvedimenti varati in merito dal Consiglio dei Ministri.
  Infatti, il Governo è intervenuto ripetutamente negli ultimi mesi per affrontare la situazione emergenziale in atto e per far fronte all'aumento dei prezzi generalizzato, soprattutto nel settore dell'energia e del gas.
  In particolare, in continuità con il decreto-legge n. 130 del 2021, sono state adottate una serie di altre misure sia nella legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022) che nel decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 (cosiddetto decreto «Sostegni-ter»).
  Voglio ricordare, ad esempio, che la legge di bilancio per il 2022 ha previsto l'istituzione del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, al fine di sostenere le imprese operanti in settori ad alta intensità energetica nella realizzazione dei progetti di transizione ecologica.
  Ancora, il decreto Sostegni-ter ha previsto talune misure specifiche per sostenere le imprese energivore.
  In particolare, con quest'ultimo decreto sono state introdotte significative novità per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi del settore elettrico, tra cui:

   l'estensione dell'annullamento degli oneri di sistema fino al primo trimestre 2022 anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 chilowatt, quand'anche connesse in media, alta o altissima tensione (articolo 14);

   il credito di imposta per le cosiddette imprese energivore, misura premiale a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica (articolo 15).

  Com'è stato più volte ribadito, si tratta di interventi emergenziali a cui si devono affiancare misure di lungo periodo, a carattere strutturale, nonché una strategia eurounitaria che punti all'autonomia strategica dell'Unione europea sull'energia.
  Un primo passo in tale direzione è rappresentato dall'adozione del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17 (decreto Energia). Le misure ivi previste ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte – invece – a sostegno delle filiere produttive. L'obiettivo del citato provvedimento non è solo quello di calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, ma anche quello di prevenire analoghe emergenze future.
  A tale scopo, si richiama anche il lavoro della task force istituita il 4 marzo scorso presso il Ministero dello sviluppo economico, con il compito di monitorare e valutare i contraccolpi del conflitto in Ucraina sulle filiere e sui prezzi delle materie prime, nonché l'istituzione di un numero verde della task force a disposizione delle imprese Pag. 146per segnalazioni di difficoltà in seguito al conflitto in parola.
  Si tratta di un gruppo di lavoro che potrà formulare proposte, rispondere alle domande e dubbi delle imprese coinvolte. Le richieste principali del mondo produttivo riguardano, infatti, la necessità di affrontare la crisi energetica in atto, anche attraverso un prezzo controllato dell'energia, nonché attraverso maggiore flessibilità per l'autoproduzione e l'autoconsumo energetico.
  Ancora, il decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 ha previsto, in tale direzione, numerose novità contro il caro bollette e la riduzione delle accise su benzina e gasolio, ed ha elevato il limite ISEE per il bonus sociale, prevedendo altresì, per tutto il 2022, l'esenzione Irpef del bonus carburante riconosciuto alle imprese dipendenti.
  A tal proposito, com'è noto, il citato provvedimento ha potenziato anche i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi, operante presso il Ministero dello sviluppo economico, il quale potrà intervenire direttamente rivolgendosi alle imprese, chiedendo notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo, e potrà avvalersi del supporto operativo della Guardia di Finanza, alla quale è affidato il compito di polizia economico-finanziaria.
  Da ultimo, in tale direzione, sono stati approvati in Consiglio dei Ministri due decreti-legge:

   il nuovo decreto Energia volto a contenere il prezzo dell'energia attraverso una rideterminazione dell'aliquota dell'accisa e di quella dell'IVA sui carburanti;

   il cosiddetto decreto Aiuti con cui sono stati destinati ulteriori 14 miliardi per misure contro il caro-vita, da un lato, e per sostenere la produttività delle imprese e l'attrazione degli investimenti, dall'altro.

  In conclusione, tengo a precisare che l'argomento in parola è di grandissimo interesse, di altissima valenza e c'è tutta la volontà e tutto l'impegno da parte del Governo per garantire una trasparente dinamica dei prezzi del mercato, al fine di sostenere le famiglie e le imprese italiane.

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ALLEGATO 4

5-07663 Suriano: Sulle attività poste in essere dal commissario straordinario della Pubbliservizi Spa di Catania e sulla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico ad esse relative.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  In merito all'atto in esame e sentita la Direzione Generale competente del Ministero dello sviluppo economico si rappresenta quanto segue.
  Com'è noto, la Pubbliservizi è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria, a seguito della sentenza n. 128 pubblicata il 20 luglio 2018 del Tribunale di Catania, sezione fallimentare, che ha dichiarato l'inammissibilità della proposta concordataria presentata dalla società medesima. Il medesimo Tribunale ha dichiarato lo stato di insolvenza della Pubbliservizi, ritenendo che in capo alla proponente sussistessero i requisiti dimensionali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n. 270 del 1999, per l'accesso all'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, su conforme parere reso dal Ministero dello sviluppo economico.
  Sentito l'Organo commissariale, quest'ultimo in particolare ha rappresentato che con la redazione del programma di ristrutturazione del Commissario straordinario viene segnata la linea di demarcazione tra il ruolo del Commissario Giudiziale e quello del Commissario Straordinario. Pertanto, la discrezionalità accordata a quest'ultimo nella gestione della procedura (le cui scelte sono consacrate nel programma redatto ai sensi dell'articolo 54 del decreto legislativo n. 270 del 1999) è tale per cui la scelta dell'indirizzo da dare alla procedura non risulta vincolata dalle risultanze della relazione del Commissario Giudiziale.
  Conseguentemente, gli indirizzi assunti dal Commissario Straordinario sono frutto di atti autonomi; e pur dovendo tener conto di quanto accertato dal Tribunale in fase di ammissione alla procedura, il programma viene redatto prevedendo modalità che siano in concreto applicabili al caso di specie.
  Pertanto, il programma redatto dal Commissario Straordinario, che ha la finalità di risanamento dell'impresa ed è stato approvato dal Ministero dello sviluppo economico con decreto del 5 novembre 2020, risulterebbe un atto vincolante per la Pubbliservizi S.p.A., in a.s..
  Ciò premesso, sentito il Commissario, quest'ultimo, tra le diverse informazioni rese, ha rappresentato che al momento dell'ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria dal bilancio della Pubbliservizi scaturiva:

   un patrimonio netto negativo di 10.386.658,48 euro;

   debiti portati in bilancio per 12.805.641,86 euro;

   debito per trattamento di fine rapporto di 212.204,71 euro;

   Fondo rischi di 1.570.547,20 euro.

  Mentre, a seguito della verifica dello stato passivo (n. 5 verifiche del passivo – una verifica tempestiva e quattro verifiche delle domande tardive), sono stati ammessi complessivamente crediti per 9.358.189,50 euro, comprensivi degli importi ammessi in sede di opposizione allo stato passivo (di cui 282.827,09 euro in via prededucibile, 4.206.840,09 euro in via privilegiata e 4.868.522,32 euro in via chirografaria).
  Sono stati, inoltre, esclusi crediti per 9.954.881,36 euro, dal che si desume che i debiti anteriori alla dichiarazione d'insolvenza ammontavano a 9.358.189,50 euro + 9.954.881,36 euro = 19.313.070,86 euro (ammessi solo parzialmente in quanto privi di documentazione certa).Pag. 148
  Ad oggi, i debiti anteriori accertati ed inclusi nel concordato straordinario ammontano a 9.358.189,50 euro, mentre non vi sono debiti correnti per Fisco, Erario e Previdenza, ma solo ed esclusivamente debiti commerciali dovuti all'attività che la Pubbliservizi continua a svolgere.
  Il Commissario, alla luce delle relazioni semestrali e trimestrali, ha rilevato che è possibile verificare l'abbattimento dei costi ed il pareggio di bilancio nonché il valore del fatturato di Pubbliservizi, anche a seguito della rinegoziazione dei contratti di servizio con la Pubblica amministrazione proprietaria della società in house oltre che dello sforzo profuso per il risanamento.
  Quanto alle procedure che risultano pendenti, il Commissario ha evidenziato che la maggior parte sono state archiviate, ad eccezione di:

   1) una dinnanzi alla Procura di Velletri. (p.p. 3780/21 RGNR mod. 21);

   2) ed una dinnanzi al Tribunale Velletri (1786/17 RGNR mod. 45 – oggi 4163/2021).

  In merito ai rapporti con le organizzazioni sindacali, il Commissario straordinario ha altresì messo in luce di aver instaurato un ottimo rapporto con le organizzazioni sindacali, sia con quelle firmatarie del CCNL applicato alla società (Uiltrasporti, Fisascat Cisl e Filcams CGIL), sia con quelle non firmatarie (UGL, Fast Confsal, Confliaa CS, Cisal Terziario, ecc...).
  È stato poi rappresentato che dopo la nomina del Commissario giudiziale, la società Pubbliservizi, nel periodo tra la dichiarazione d'insolvenza e la nomina del Commissario straordinario avrebbe applicato la FIS (Fondo di Integrazione Salariale) sulle buste paga dei dipendenti dal mese giugno 2018 al mese di novembre 2018. Al riguardo, il Commissario straordinario ha riferito in merito ad un apposito tavolo che si è tenuto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  In conclusione, per quanto di competenza, si rappresenta che il Ministero dello sviluppo economico ha sempre posto attenzione sulla complessa situazione della Pubbliservizi, richiedendo anche aggiornamenti ed integrazioni al Commissario sull'andamento della procedura di Amministrazione straordinaria.

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ALLEGATO 5

5-07669 Vallascas: Iniziative di competenza per fronteggiare l'aumento generale dei prezzi conseguente al conflitto russo-ucraino e a sostegno delle imprese e delle famiglie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevoli interroganti.
  Le tematiche oggetto degli atti in discussione sono di prioritaria importanza per il Governo, posto che – com'è stato rilevato – gli aumenti dei prezzi di elettricità, gas, metano e di altre fonti energetiche, in particolare, e quello delle materie prime, in generale, si ripercuotono in maniera diretta su cittadini e imprese. Le criticità sollevate invero alimentano preoccupazione crescente, anche in relazione al protrarsi della situazione di crisi, e sono state poste alla base dei recenti provvedimenti varati in merito dal Consiglio dei Ministri.
  Infatti, il Governo è intervenuto ripetutamente negli ultimi mesi per affrontare la situazione emergenziale in atto e per far fronte all'aumento dei prezzi generalizzato, soprattutto nel settore dell'energia e del gas.
  In particolare, in continuità con il decreto-legge n. 130 del 2021, sono state adottate una serie di altre misure sia nella legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022) che nel decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 (cosiddetto decreto «Sostegni-ter»).
  Voglio ricordare, ad esempio, che la legge di bilancio per il 2022 ha previsto l'istituzione del Fondo per il sostegno alla transizione industriale, al fine di sostenere le imprese operanti in settori ad alta intensità energetica nella realizzazione dei progetti di transizione ecologica.
  Ancora, il decreto Sostegni-ter ha previsto talune misure specifiche per sostenere le imprese energivore.
  In particolare, con quest'ultimo decreto sono state introdotte significative novità per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi del settore elettrico, tra cui:

   l'estensione dell'annullamento degli oneri di sistema fino al primo trimestre 2022 anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 chilowatt, quand'anche connesse in media, alta o altissima tensione (articolo 14);

   il credito di imposta per le cosiddette imprese energivore, misura premiale a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica (articolo 15).

  Com'è stato più volte ribadito, si tratta di interventi emergenziali a cui si devono affiancare misure di lungo periodo, a carattere strutturale, nonché una strategia eurounitaria che punti all'autonomia strategica dell'Unione europea sull'energia.
  Un primo passo in tale direzione è rappresentato dall'adozione del decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17 (decreto Energia). Le misure ivi previste ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte – invece – a sostegno delle filiere produttive. L'obiettivo del citato provvedimento non è solo quello di calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, ma anche quello di prevenire analoghe emergenze future.
  A tale scopo, si richiama anche il lavoro della task force istituita il 4 marzo scorso presso il Ministero dello sviluppo economico, con il compito di monitorare e valutare i contraccolpi del conflitto in Ucraina sulle filiere e sui prezzi delle materie prime, nonché l'istituzione di un numero verde della task force a disposizione delle imprese Pag. 150per segnalazioni di difficoltà in seguito al conflitto in parola.
  Si tratta di un gruppo di lavoro che potrà formulare proposte, rispondere alle domande e dubbi delle imprese coinvolte. Le richieste principali del mondo produttivo riguardano, infatti, la necessità di affrontare la crisi energetica in atto, anche attraverso un prezzo controllato dell'energia, nonché attraverso maggiore flessibilità per l'autoproduzione e l'autoconsumo energetico.
  Ancora, il decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 ha previsto, in tale direzione, numerose novità contro il caro bollette e la riduzione delle accise su benzina e gasolio, ed ha elevato il limite ISEE per il bonus sociale, prevedendo altresì, per tutto il 2022, l'esenzione Irpef del bonus carburante riconosciuto alle imprese dipendenti.
  A tal proposito, com'è noto, il citato provvedimento ha potenziato anche i poteri e gli strumenti del Garante per la sorveglianza dei prezzi, operante presso il Ministero dello sviluppo economico, il quale potrà intervenire direttamente rivolgendosi alle imprese, chiedendo notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo, e potrà avvalersi del supporto operativo della Guardia di finanza, alla quale è affidato il compito di polizia economico-finanziaria.
  Da ultimo, in tale direzione, sono stati approvati in Consiglio dei Ministri due decreti-legge:

   il nuovo decreto Energia volto a contenere il prezzo dell'energia attraverso una rideterminazione dell'aliquota dell'accisa e di quella dell'IVA sui carburanti;

   il cosiddetto decreto Aiuti con cui sono stati destinati ulteriori 14 miliardi per misure contro il caro-vita, da un lato, e per sostenere la produttività delle imprese e l'attrazione degli investimenti, dall'altro.

  In conclusione, tengo a precisare che l'argomento in parola è di grandissimo interesse, di altissima valenza e c'è tutta la volontà e tutto l'impegno da parte del Governo per garantire una trasparente dinamica dei prezzi del mercato, al fine di sostenere le famiglie e le imprese italiane.