CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 aprile 2022
786.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
Pag. 10

ALLEGATO 1

5-07971 Vallascas: Iniziative volte ad affrontare l'emergenza energetica dell'Italia nonché la dipendenza dal gas russo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dagli Onorevoli interroganti, relative ad iniziative alternative volte a ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese da gas russo si rappresenta quanto segue.
  Innanzitutto, si evidenzia che il Governo, sin dall'avvio della crisi tra Russia e Ucraina, ha da subito adottato iniziative volte ad assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali di gas naturale, al fine di coprire il fabbisogno nazionale di gas di circa il 40 per cento ovvero quello proveniente dalla Russia.
  Le iniziative finora adottate hanno avuto lo scopo di massimizzare le importazioni, così da evitare il completo svuotamento degli stoccaggi nazionali, nonché di intervenire sulla campagna di iniezione in stoccaggio affinché sia raggiunto un elevato grado di riempimento.
  Nell'ambito delle iniziative volte a ovviare alla dipendenza dal gas russo, si ritiene necessario aumentare in maniera strutturale la capacità di rigassificazione nazionale attraverso l'installazione di nuovi terminali, atteso che i rigassificatori operativi sono già attualmente utilizzati al massimo delle loro potenzialità, proprio per poter sostituire le forniture di gas provenienti dalla Russia.
  Sono al vaglio le diverse opzioni disponibili, ovvero iniziative concernenti l'installazione di rigassificatori presentate negli anni scorsi e non ancora realizzati, nonché la valutazione di nuove istanze che prevedono l'installazione di soluzioni galleggianti denominate Floating Storage Regasification Unit (FSRU) che presentano come principale caratteristica una maggiore flessibilità.
  Al riguardo, tra gli impianti già autorizzati, risulta quello citato nell'interrogazione relativo alla costruzione dell'impianto di Porto Empedocle.
  Tale impianto è di esclusiva competenza della Regione Siciliana e la relativa autorizzazione è stata rilasciata con Provvedimento della Giunta Regionale, Delibera n. 112 del 22 ottobre 2009. Il termine di fine lavori, originariamente fissato al 10 giugno 2016, è stato prorogato dalla Regione Siciliana al 10 dicembre 2020. Attualmente è in corso l'istruttoria della regione per il rilascio di un'ulteriore proroga valutando in tali sedi le eventuali criticità segnalate dagli interroganti.
  L'autorizzazione del rigassificatore è stata rilasciata previa valutazione ambientale positiva, che ha già preso in considerazione l'impatto dell'infrastruttura sulle diverse matrici ambientali.
  In particolare, è stato siglato di recente un accordo per garantire l'aumento della fornitura di gas dall'Algeria; l'intesa consentirà di sfruttare al massimo le attuali capacità disponibili di trasporto del gasdotto che approda in Sicilia, fornendo gradualmente volumi crescenti di gas già a partire dal 2022.
  Si segnala, altresì, che la società TAP ha già messo in atto iniziative per incrementare nel breve termine le importazioni dal gasdotto, nonché avviato le interlocuzioni per realizzare il raddoppio della capacità di trasporto del gasdotto (che passerebbe dagli attuali 10 miliardi di metri cubi all'anno a 20).
  Alla luce di quanto rappresentato, pertanto, questo Ministero sta mettendo in atto tutte le iniziative volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas attraverso le diverse opzioni disponibili al fine di garantire la tutela delle imprese e dei consumatori.

Pag. 11

ALLEGATO 2

5-07972 De Toma: Iniziative di competenza per la riduzione del fabbisogno energetico nazionale intervenendo nei settori pubblico e privato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Governo ha sempre avuto attenzione circa la promozione dell'efficienza energetica e la conseguente riduzione del fabbisogno di energia nazionale, i cui obiettivi principali sono indicati nel PNIEC con l'orizzonte temporale del 2030.
  Con riferimento al settore civile ed in relazione all'uso corretto dell'energia nelle abitudini quotidiane in tale ambito, si rileva innanzitutto la misura del Superbonus, che ha incentivato investimenti nel settore del miglioramento della prestazione energetica degli edifici per oltre 24 miliardi di euro, unitamente ad altre iniziative quali l'Ecobonus e il Bonus casa.
  È in corso di valutazione l'introduzione di una riforma generale delle detrazioni fiscali ad oggi molto frammentate.
  Difatti, un approccio integrato consentirebbe di ottimizzare le tempistiche ed i costi di riqualificazione di un edificio, attraverso la promozione di interventi su più ambiti quali l'efficienza, la produzione di energia da fonti pulite e l'elettrificazione dei consumi, in un'ottica di sostenibilità, sicurezza, impatto ambientale e avanzamento tecnologico.
  Si segnala altresì che recentemente è stato istituito il Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, che permetterà di promuovere ulteriormente la riqualificazione del parco immobiliare, anche attraverso una centralizzazione e unificazioni concernenti le informazioni dello stock edilizio, e fornire supporto tecnico per il monitoraggio degli obiettivi nazionali in materia di efficienza energetica.
  Fra l'altro, il Portale è stato inserito tra le «riforme abilitanti» indicate nel PNRR per la misura M2C3 (efficienza energetica e riqualificazione degli edifici).
  Vieppiù, con la modifica del decreto legislativo n. 102 del 2014 in fase di recepimento della direttiva 2002/2018/UE, è stato prorogato il Piano nazionale di informazione e formazione per l'efficienza energetica (PIF) dotandolo di 3 milioni di euro annui fino al 2030.
  Nell'ambito di suddetto Piano si sottolinea l'iniziativa «Italia in Classe A» realizzata dall'ENEA, che si sostanzia in azioni di comunicazione ed informazione destinate prevalentemente al cosiddetto grande pubblico, il primo triennio di attività, che ha contemplato il raggiungimento di vaste porzioni di utenti anche attraverso i nuovi canali di informazione, si è concentrata ugualmente sulla ricerca dei comportamenti energetici sia in ambito domestico che urbano.
  È stato così appurato, anche attraverso apposita indagine demoscopica, che gli effetti delle campagne informative hanno incentivato comportamenti virtuosi specialmente nell'ambito domestico.
  Per quanto concerne le imprese, il PIF ha incentivato azioni di diagnosi energetica anche laddove sussisteva un obbligo. Inoltre, ha contribuito ad interventi di efficientamento energetico o ancora all'adozione di sistemi conformi alla normativa ISO 50001, i cui relativi risparmi sono comunicati annualmente all'ENEA.
  Si calcola che nel quinquennio 2015-2020 si può attribuire alle attività specifiche del PIF rivolte alle imprese un risparmio di 265 chilotep (tonnellate equivalente petrolio).
  Infine, si segnala il Programma di riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione centrale, attraverso il quale negli ultimi anni sono stati Pag. 12realizzati o comunque cantierati interventi su circa 206 immobili.
  Anche questo programma è stato dotato di risorse finanziarie fino al 2030 e, in attuazione delle riforme previste dal PNRR, è stata approvata una misura volta alla semplificazione e potenziamento della misura.

Pag. 13

ALLEGATO 3

5-07973 Porchietto: Iniziative per tenere a freno il prezzo del gas al fine di ridurre i costi di generazione elettrica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, Il Governo è intervenuto più volte per fronteggiare la crisi energetica, aggravatasi negli ultimi mesi a causa della guerra in Ucraina, e mitigare l'impatto dell'incremento dei prezzi sulle bollette dei consumatori con misure che, fino ad oggi, hanno comportato un impegno di risorse pubbliche senza precedenti.
  Le azioni del Governo sono state orientate sia verso misure di breve termine, atte a garantire un supporto immediato a famiglie e imprese, sia verso misure di natura più strutturale. A queste ultime sono riconducibili le disposizioni adottate con i decreti-legge n. 17 del 2022 e n. 21 del 2022 volte a incrementare l'autonomia energetica e la diversificazione degli approvvigionamenti da una parte e le azioni di monitoraggio sui prezzi dall'altra.
  In tale ambito, sono state ulteriormente semplificate le procedure autorizzative nel settore della generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili in modo da accelerare il percorso di transizione ad un sistema energetico sostenibile ed è stato previsto il rafforzamento della produzione nazionale di gas naturale ai fini della sicurezza e in modo da perseguire nel contempo il contenimento dei costi per le imprese, attraverso la stipula di contratti a lungo termine a prezzi equi.
  Si ricorda inoltre che, con il richiamato decreto-legge n. 21 del 2022, sono stati potenziati gli strumenti per l'attività di sorveglianza sui prezzi anche attraverso l'imposizione l'obbligo per i titolari dei contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano di trasmettere al Ministero della transizione ecologica e all'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) i contratti, ai fini della trasparenza e del monitoraggio nel mercato del gas naturale.
  Tali strumenti consentiranno di esaminare attentamente le dinamiche dei prezzi di importazione che influenzano i prezzi delle forniture energetiche e, conseguentemente, di valutare l'adozione di interventi correttivi.
  Più in generale, il Governo italiano ha assunto un ruolo attivo, anche in funzione delle esigenze di medio-lungo periodo di un disegno dei mercati energetici coerente con le sfide della transizione e della maggiore indipendenza energetica dell'UE dalla Russia, nel quadro delle iniziative adottate a livello europeo dalla Commissione, da ultimo con l'adozione della Comunicazione sulla sicurezza degli approvvigionamenti e sulla sostenibilità dei prezzi e del Quadro temporaneo sugli aiuti di stato per affrontare gli effetti della guerra in Ucraina. In tale ambito si colloca la proposta per l'acquisto congiunto di gas in funzione del potenziamento degli stoccaggi che è stata fortemente voluta proprio dall'Italia.
  Si sottolinea che, come rilevato dall'interrogante, la situazione della Spagna e del Portogallo è differente rispetto a quella italiana, in quanto i paesi della penisola iberica non sono interconnessi con il sistema europeo. Pertanto, la situazione dell'Italia è diversa proprio in ragione del fatto che è uno dei paesi più interconnessi d'Europa.
  Ad oggi l'applicazione di un «cap» nazionale, quindi, non è possibile in quanto si verificherebbe il rischio che il nostro Paese esca dal mercato unico dell'energia.
  Si ritiene, infatti, che l'efficacia delle azioni intraprese in sede nazionale dipenda anche dal coordinamento delle politiche energetiche a livello europeo, in quanto alcune misure, come quelle del «cap» sui prezzi del gas naturale e sul disaccoppiamento del mercato dell'energia elettrica dal Pag. 14mercato del gas naturale, necessitano di interventi comunitari sul funzionamento dei mercati energetici sempre più integrati.
  Proprio a tal fine l'Italia si è fatta promotrice di istituire un «price cap» europeo.

Pag. 15

ALLEGATO 4

5-07974 Moretto: Sui meccanismi di incentivazione del biometano e sull'adozione dei relativi decreti di attuazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dagli Onorevoli interroganti circa le misure di incentivazione del biometano, si rappresenta quanto segue.
  Al riguardo si fa presente che, a valle della riforma PNRR M2C2-R 1.2 «Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile», contenuta nel decreto legislativo n. 199 del 2021, sono stati predisposti gli schemi di due decreti attuativi; il primo di essi riguarda la «promozione della produzione del biometano», oggetto di notifica per la compatibilità sugli aiuti di Stato, mentre il secondo le «pratiche ecologiche» in regime di esenzione, ai sensi del Regolamento ABER per gli Aiuti di Stato in agricoltura.
  Per quanto concerne il decreto concernente la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano e la riconversione degli impianti di biogas agricolo esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano, si segnala che sono tutt'ora in corso le interlocuzioni con la competente Direzione Generale UE DG COMP, a seguito della prima notifica avvenuta a novembre 2021.
  A seguito di formulazione di diversi quesiti da parte della Commissione UE, si segnala che le principali criticità sollevate riguardano:

   il sistema delle aste, che nella proposta appare diversificato tra impianti agricoli e rifiuti e per fasce di capacità tra nuovi impianti e riconversioni per gli impianti agricoli.

  Il secondo decreto riguarda l'introduzione di almeno 300 veicoli agricoli alimentati a biometano, la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione di biogas e la promozione dell'efficienza nell'utilizzo del calore e della riduzione delle emissioni degli impianti di biogas di piccola scala per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione a biometano.
  Il relativo regime di aiuto, del valore di 193 milioni di euro, è stato comunicato con procedura ABER e pubblicato lo scorso 11 aprile dalla Commissione senza osservazioni e, pertanto, il relativo provvedimento può essere adottato.
  Riguardo la possibilità di adeguare i termini per accedere al regime di incentivazione di cui al decreto ministeriale 2 marzo 2018 per gli impianti di produzione di biometano richiamata dall'onorevole interrogante, si rappresenta che è in corso una proficua interlocuzione con la competente DGCOMP.
  In particolare, è oggetto di confronto, al fine di mitigare le conseguenze della pandemia da COVID-19 sulle tempistiche autorizzative e di realizzazione degli impianti per la produzione di biometano, l'opportunità di prevedere, ai fini dell'accesso ai relativi incentivi, un periodo di estensione al 31 dicembre 2023.
  Tale scadenza coincide con il tempo massimo previsto per l'entrata in esercizio quantomeno degli impianti per i quali, entro la data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 8 novembre 2021 n. 199 – ovvero il 30 novembre 2021 – sia stata presentata una domanda al soggetto attuatore GSE S.p.a. per il riconoscimento della relativa qualifica, ovvero sia stata ottenuta l'autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio dell'impianto e vi sia stato il rilascio del provvedimento favorevole di valutazione di impatto ambientale.

Pag. 16

ALLEGATO 5

5-07975 Masi: Sui soggetti operanti il riempimento dei depositi di stoccaggio del gas naturale, sui relativi incentivi e sulla quantificazione dei costi, per cittadini e PMI, connessi agli oneri da essi derivanti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione posta dagli Onorevoli interroganti circa l'impatto economico per consumatori e PMI delle misure volte ad incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti attraverso l'ottimizzazione della campagna di riempimento degli stoccaggi di gas naturale, come previsto dal decreto-legge n. 17 del 2022 e dal successivo dal successivo decreto del Ministro della transizione ecologica del 1° aprile 2022, si precisa quanto segue.
  In applicazione alla citata normativa, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ha adottato la delibera 165/2022/R/gas, che definisce, innanzitutto, le modalità immediatamente attuative di approvvigionamento da parte del responsabile del bilanciamento della rete nazionale di trasporto (Snam rete gas) per il funzionamento del sistema e per la gestione dei consumi tecnici delle imprese di stoccaggio per il corrente anno termico.
  In merito all'impatto economico degli oneri derivanti dall'acquisto e dall'immissione in stoccaggio dei volumi di competenza di Snam rete gas, risulta che la Società stessa ha impegnato, quantomeno per ottemperare alle disposizioni di cui al decreto ministeriale, una spesa di circa 840 mila euro.
  Per quanto riguarda, invece, gli oneri dovuti all'applicazione del premio di riempimento e dell'introduzione dei contratti per differenza, ossia contratti che si basano sulla copertura dei rischi legati al costo dell'approvvigionamento del gas da iniettare in stoccaggio da parte del sistema pubblico, non risulta possibile al momento fornire una stima puntuale, tenuto conto sia delle continue fluttuazioni del prezzo del gas «a pronti» e del valore del prezzo della risorsa «a termine» nei mesi invernali del 2023, sia della circostanza che l'ARERA è attualmente impegnata nella definizione delle modalità attuative del citato decreto ministeriale e, di conseguenza, della successiva delibera n. 165/2022.
  Si rappresenta al riguardo che la citata delibera ha previsto che le relative modalità attuative siano da definirsi con il coinvolgimento dei soggetti interessati, proprio in considerazione degli oneri che potrebbero derivarne, assicurando comunque l'applicazione delle misure stesse a partire dalle aste di aprile e con iniezione nel mese di maggio, conformemente a quanto stabilito dal decreto ministeriale.
  Con l'intento di favorire l'immediato riempimento degli stoccaggi, la delibera in questione ha introdotto, altresì, un meccanismo transitorio e semplificato basato sul riconoscimento di un premio economico all'utente dello stoccaggio sui volumi iniettati nelle capacità di stoccaggio che saranno conferite con le prossime aste.
  Tale meccanismo produce oneri a carico del sistema derivanti dalla differenza tra il premio riconosciuto e i risultati delle aste.
  Ad oggi la quantificazione di tali oneri non è possibile.
  Per quanto riguarda l'aspetto relativo alla possibilità di riempimento degli stoccaggi da parte di un'impresa partecipata dallo Stato, si ricorda che il Ministro, subito dopo l'inizio del conflitto in Ucraina, ha dato indicazioni a Eni S.p.A. di incrementare i flussi di importazione al fine di avviare in anticipo la campagna di stoccaggio.

Pag. 17

ALLEGATO 6

5-07976 Benamati: Valutazioni di competenza circa il progetto di gasdotto ai fini della diversificazione nelle forniture di gas per l'Italia e della loro stabilità ed economicità.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito al quesito posto concernente la posizione del Governo riguardo il progetto di gasdotto EastMed, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto concerne la possibile interruzione dei flussi di gas russi, causato dal conflitto Russia-Ucraina, occorre rappresentare che il Governo ha già intrapreso, molteplici iniziative, fra cui l'incremento dei volumi di importazione tramite gasdotti che hanno il punto di approdo nelle regioni meridionali.
  Nell'ambito delle diverse valutazioni condotte per incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali è certamente presa in considerazione anche l'eventuale realizzazione dell'interconnessione EastMed-Poseidon.
  Il gasdotto in oggetto, di cui sono promotori Edison e la società greca DEPA, trasporterebbe gas naturale dai bacini del Levante, che incidono nei territori di Israele, Cipro e in prospettiva Egitto, verso la Grecia, e da qui si collegherebbe al gasdotto Poseidon, anch'esso da realizzare, con approdo in Italia.
  Il progetto avrebbe una capacità iniziale di 10-12 miliardi di metri cubi l'anno, con la possibilità di essere incrementata sino a 20.
  Al riguardo, si fa presente che il tratto italiano del gasdotto è già stato autorizzato il 2 maggio del 2011 con decreto del Ministro dello sviluppo economico, allora competente in materia, previa pronuncia di compatibilità ambientale positiva del 2 agosto 2010. Attualmente, tale tratto italiano non è stato realizzato e, con decreto del 26 marzo 2021, è stata disposta la proroga del termine per l'avvio dei lavori al 1° ottobre 2023.
  Sul progetto inoltre, è ancora in corso una seconda fase di studi relativa alle attività ingegneristiche, di indagine marina, autorizzative e regolatorio-commerciali, necessarie per l'avvio della fase realizzativa dell'opera vera e propria. La conclusione di questa fase di studio è prevista per la fine del 2022 ed è finalizzata, appunto, a verificare la fattibilità tecnica, economica e commerciale dell'iniziativa.
  Si rappresenta che le esplorazioni sono in fase di stallo, sia a causa della pandemia COVID-19, sia soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche nell'area.
  Al netto delle criticità di carattere politico ed economico, il progetto EastMed si porrebbe in linea con la strategia di diversificazione delle rotte del gas, con la azione di rafforzamento verso i Paesi già fornitori, come Algeria e Libia, e con l'ipotesi di fare dell'Italia un vero hub europeo dell'energia, valorizzando il bacino mediterraneo e, In particolare, la sua sponda meridionale.
  Atteso ciò, occorre tenere presente che la realizzazione dell'infrastruttura richiede l'accordo di tutti i paesi sui quali insiste l'infrastruttura e, pertanto, non si possono prevedere i tempi certi di realizzazione.