CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 aprile 2022
783.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-07917 Loss: Sulla proroga del termine per la modifica dei piani colturali inseriti nel fascicolo aziendale elettronico ai fini della presentazione delle domande per gli aiuti PAC.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, in conseguenza del forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dal conflitto in Ucraina, la Commissione europea, al fine di aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all'alimentazione umana e del bestiame, ha adottato la decisione di esecuzione n. C(2022) 1875 del 23 marzo 2022, con l'obiettivo di consentire l'utilizzo ai fini produttivi (pascolo, fienagione o coltivazione) dei terreni dichiarati dagli agricoltori a riposo ai fini di inverdimento, altrimenti non utilizzabili per la produzione.
  Tale decisione ha autorizzato gli Stati membri ad adottare le predette deroghe senza conseguenze sul pagamento per le misure di inverdimento, con possibilità di autorizzare gli agricoltori ad utilizzare i prodotti fitosanitari anche sulle superfici EFA destinate alla produzione.
  Riguardo alla richiesta degli onorevoli interroganti di concedere, una proroga come già accaduto per le domande PAC per il 2020, della scadenza del 16 maggio, faccio presente che questo Ministero sta monitorando con estrema attenzione l'andamento della situazione, considerato che l'eventuale decisione di posticipo del termine ultimo per la presentazione delle domande PAC comporterebbe un conseguente ritardo nel pagamento degli anticipi dei premi, tenuto conto che questi possono essere erogati solo a conclusione dei prescritti controlli amministrativi, nel rispetto del principio di parità di trattamento degli agricoltori.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-07918 Gagnarli: Sulla pubblicazione dell'elenco dei beneficiari del IV bando relativo ai contratti di filiera e sui tempi di emanazione del nuovo bando.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, in riferimento all'elenco dei beneficiari del IV bando, rappresento che sul sito del Ministero è stato pubblicato l'ordine di arrivo delle novantaquattro domande di accesso alle agevolazioni dei contratti di filiera e distretto.
  Allo stato attuale, trentanove contratti risultano approvati o finanziati con le risorse afferenti al Fondo per lo sviluppo e coesione (FSC) e i primi contratti, successivi al trentanovesimo, che andranno a gravare sulle risorse previste dal Piano nazionale complementare (PNC)-PNRR, sono già stati valutati dalla Commissione appositamente nominata.
  Più in dettaglio, la quarantesima domanda è stata sottoposta a valutazione e sono state richieste integrazioni documentali, la quarantunesima è stata valutata positivamente ed è, quindi, stata già inviata al proponente la lettera di approvazione.
  Complessivamente, ad oggi risultano ventinove contratti sottoscritti e un altro che è in procinto di essere sottoscritto a breve.
  Successivamente, con decreto dipartimentale del 13 aprile 2022 l'Amministrazione ha provveduto alla ripartizione delle risorse destinate alla misura «Contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo» per complessivi 1,2 miliardi di euro; in particolare, tale decreto destina 350 milioni di euro allo scorrimento della graduatoria dei progetti ammessi nell'ambito del IV bando e 690 milioni di euro all'attuazione di un nuovo avviso pubblico per il sostegno ai contratti di filiera nel settore agroalimentare.
  Concludo rassicurando l'On. interrogante che il Ministero provvedere in tempi brevi alla pubblicazione dell'Avviso relativo al nuovo bando.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-07919 Nevi: Su iniziative urgenti per l'emanazione di provvedimenti attuativi di competenza del MIPAA.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Anzitutto vi ringrazio davvero molto per aver posto la questione, perché ho l'occasione per fare il punto in maniera più analitica e per cristallizzare sia alcuni dati fattuali sia alcuni dati generali di contesto che spesso sfuggono alle necessità di semplificazione della comunicazione e che però rischiano di non dare adeguata rappresentazione dell'enorme sforzo organizzativo espresso dal Ministero e, soprattutto, degli importanti risultati raggiunti.
  Anzitutto, al nostro arrivo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali risultavano non adottati 50 provvedimenti su 80 previsti, di cui 14 decreti con termini scaduti (cfr. Prima Relazione, del 29 aprile 2021), alcuni dei quali risalenti al Governo Renzi.
  Nel corso di questi 14 mesi di Governo, i provvedimenti attuativi di norme primarie man mano «attribuiti», quanto alla necessità di adozione, a questo Dicastero, hanno raggiunto e superato quota 90.
  Appena insediato ho immediatamente conferito un'attenzione prioritaria al tema adottando le più opportune soluzioni organizzative per efficientare il processo. A tal riguardo, all'interno del mio Ufficio di Gabinetto è stata istituita una rete di professionalità di alto profilo che è stata dedicata al coordinamento e all'impulso all'attuazione.
  Se guardiamo agli effetti a regime di tale azione, scomputando dunque i mesi iniziali di riorganizzazione del processo e di cesura con la precedente gestione, vorrei segnalare il dato emergente dalla V Relazione di novembre scorso, dove il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rientra nel novero più ristretto di amministrazioni che hanno centrato in pieno i target per tutto il periodo considerato.
  Venendo nello specifico all'ultima Relazione, mi preme anzitutto considerare che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è tra le 6 Amministrazioni (su 25) che nei mesi di gennaio e febbraio si è vista assegnare il maggior numero di provvedimenti da adottare (14 provvedimenti).
  Inoltre, rispetto alla mole assegnata ha conseguito una percentuale complessiva pari al 65 per cento; una percentuale che può considerarsi, in base alla prassi generale, medio-alta. Se si esclude il mese di gennaio, dove si registra un calo generale dovuto verosimilmente alla pregressa intensità di fine anno, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha conseguito una percentuale quasi pari all'80 per cento con 10 provvedimenti adottati su 13 previsti.
  Peraltro, in termini assoluti – un dato al quale spesso non viene conferita adeguata enfasi – il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha adottato 13 provvedimenti su 20 previsti. Con la conseguenza che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si è posto come 10° migliore Amministrazione (tra le 25 monitorate) in termini di numero di provvedimenti adottati (cfr. grafico 5 pag. 6 dell'ultima Relazione).
  Le cifre indicate sono rappresentative di una performance complessiva diversa da quella emersa dalle fonti di stampa e sulle quali verosimilmente si basa la richiesta degli onorevoli interroganti e il riferimento ivi incluso a presunti «ritardi».
  Mi permetto di evidenziare che, tra i Ministeri che hanno raggiunto/superato il valore target in almeno uno dei mesi considerati, alcuni risultano avere una percentuale di decreti adottati nel corso del trimestre inferiore al 65 per cento (percentualePag. 135 di adozione raggiunta dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali). Se, da un lato, dunque, aver raggiunto il target rispetto a un mese può essere considerato virtuoso, dall'altro, più virtuoso dovrebbe essere considerato l'attestarsi costantemente su una percentuale di adozione superiore.
  Vorrei peraltro evidenziare con la massima enfasi possibile che i dati evidenziati, già di per sé positivi – specie se confrontati con il ritmo di adozione dei decreti attuativi del recente passato –, hanno un valore ancora maggiore, se si guarda ai tratti peculiari dell'azione istituzionale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rispetto ad altri Ministeri.
  Infatti, come noto, la materia dell'agricoltura non è di competenza esclusiva statale, ma al contrario prevede – come è giusto – una larga e condizionante partecipazione regionale. Le questioni e gli argomenti trattati rivestono spesso carattere sensibile dal punto di vista politico e sono territorialmente frammentati e richiedono una attenta e sempre presente attività di condivisione, confronto e concertazione.
  Non è casuale, infatti, che le disposizioni di rango primario prevedono spesso la necessità di un confronto con le regioni nella sede a ciò preposta, vale a dire la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Per esempio, nel mese di gennaio e nel corrente mese di aprile, si è svolta (o si svolgerà) una sola riunione della Conferenza, circostanza che penalizza la possibilità di adottare i provvedimenti che prevedono un formale concerto o parere.
  Per dirla in modo semplice, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a differenza di altri Ministeri, spesso non è padrone del suo tempo.
  Posso dire che gestiamo questa situazione con il massimo grado di responsabilità, mantenendo fede agli impegni di risultato anche quando spesso questo risultato dipende da una complessa e articolata attività istituzionale che coinvolge numerosi attori.
  A questo onere, si affianca spesso la necessità di pareri e/o concerti di altre Amministrazioni.
  Per fare un esempio concreto di quanto complicato e lungo possa rivelarsi l'iter di un provvedimento, ricordo il decreto recante modalità di concessione di mutui a tasso zero da parte di ISMEA per la ristrutturazione dei mutui in essere delle imprese agricole (ID 3896). Basta pensare che l'intero processo è iniziato nei primi mesi del 2021 con un primo parere della Conferenza Stato-regioni a fine marzo 2021, cui ha fatto seguito la successiva ritrasmissione per la valutazione delle Regioni a valle di alcune modifiche chieste dal Ministero dell'economia e delle finanze. L'adozione del provvedimento è stata possibile, ottenuti i pareri e i concerti necessari, solo a gennaio 2022.
  Analogamente, per riportare un altro utile esempio, il provvedimento ID 3068 (materie su cui è richiesto il parere del Comitato tecnico di AGEA), trasmesso al Ministero per gli affari regionali e le autonomie il 19 gennaio 2022 e diramato il giorno successivo, è stato oggetto di discussione da parte delle regioni soltanto nel mese di febbraio (e in particolare il 9 febbraio 2022). Infatti, la Conferenza prevista in origine per il 25 gennaio non ha avuto luogo.
  A queste circostanze, che aggravano e rallentano l'azione amministrativa, si affianca un'attività di predisposizione e condivisione dei provvedimenti con diversi organi consultivi, la cui importanza e rilevanza è storicizzata e ormai fondamentale per le strutture amministrative del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. È il caso, tra gli altri, del Comitato fitosanitario, organo che dovrebbe favorire un agevole dialogo e un proficuo momento di confronto tra il Servizio fitosanitario centrale e quelli regionali ma che spesso determina ulteriori adempimenti e oneri burocratici con un generalizzato ritardo nell'attuazione.
  Peraltro, non mancano neanche casi in cui il Ministero non può materialmente adottare un atto a questo imputato, dovendo approvare atti da altri adottati: è di Pag. 136tutta evidenza che in queste ipotesi, in assenza dell'atto di adozione presupposto risulta impossibile il rispetto dell'obiettivo. Per fare un esempio concreto, ricordo il regolamento di organizzazione e del personale di AGEA (rispettivamente ID 3072 e ID 3073), entrambi da adottarsi ad opera del Direttore ed entrambi ancora non pervenuti formalmente all'Amministrazione.
  A ciò si aggiunge talvolta l'attribuzione di competenze che l'ordinamento non allocherebbe in capo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, quali gli indennizzi per gli allevamenti di animali da pelliccia (ID 4835): infatti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si limita a disciplinare il benessere animale relativamente agli animali rilevanti per l'agricoltura, quali cavalli, bovini, caprini, e parzialmente per la competenza statale venatoria. È di tutta evidenza che il benessere degli animali destinati alla produzione di pellicce non riguarda, né può riguardare competenze agricole e agroalimentari.
  La stesura di provvedimenti estranei alle corde delle strutture amministrative finisce quindi con il complicare ulteriormente l'ordinaria attività e provocare rallentamenti evitabili.
  Per concludere, tornando ai numeri riportati dalle citate fonti stampa, mi preme sottolineare che nel corso del trimestre di gennaio-marzo il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha chiesto di non considerare ai fini del target due provvedimenti attualmente monitorati (ID 4323 e 3974) la cui adozione non sarà possibile prima del 2023. Considerando ai fini del raggiungimento dei target anche questi due provvedimenti, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali avrebbe raggiunto nel trimestre di riferimento una percentuale pari al 75 per cento (alla soglia della media nazionale).
  Al contempo, sottolineo che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è tra le Amministrazioni che sta adottando con grande attenzione i provvedimenti attuativi previsti dall'ultima legge di bilancio e dalla più recente legislazione primaria anche emergenziale.
  A titolo di esempio, ricordo il decreto sul fondo per la Strategia forestale nazionale, quelli sul nuovo Fondo mutualistico, quello sulle attività di monitoraggio contro la diffusione del coraebus undatus, avendo quindi adottato già quasi il 30 per cento (3 su 11) dei provvedimenti attribuiti soltanto a gennaio 2022.
  Era inoltre prevista la trattazione nella Conferenza del 13 aprile (purtroppo annullata) di uno dei provvedimenti attuativi introdotti dal Decreto sostegni-ter sui sostegni agli agricoltori per fronteggiare la diffusione della peste suina.
  In conclusione, illustrato esaurientemente quanto il Ministero ha fatto e quanto continuerà a fare, ritengo che sia sempre possibile migliorare e che siamo tutti chiamati a rendere quanto più effettiva possibile l'azione governativa.
  Pertanto, considerata la tipicità della materia dell'agricoltura e le criticità sopra rappresentante, assicuro sin da ora il mio impegno per quanto di mia competenza, che non potrà che risolversi nell'adozione delle opportune iniziative per incentivare le occasioni di dialogo istituzionale e fluidificare fino all'osso i processi amministrativi e gli iter burocratici che caratterizzano l'adozione dei provvedimenti, così da garantire – come dimostrato sin dal mio insediamento – lo smaltimento integrale dei decreti attribuiti per una reale ed efficace attuazione del programma di Governo.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-07920 Benedetti: Su misure urgenti per garantire l'utilizzo delle risorse stanziate, per i progetti dei PSR, della PAC, e in particolare del PSR Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, la crisi causata dalla forte impennata dei prezzi delle materie prime e delle commodities, aggravata dall'invasione dell'Ucraina da parte delle forze armate russe, ha colpito duramente il comparto agroalimentare.
  Per affrontare tale situazione, accogliendo le richieste di numerosi Paesi, tra cui l'Italia, la Commissione europea ha adottato un pacchetto di misure eccezionali che prevedono sostegni ai settori maggiormente colpiti, potendo contare su 500 milioni di euro (di cui 48 milioni per l'Italia), cofinanziabili al 200 per cento con fondi nazionali.
  Sono stati inoltre previsti livelli più elevati di anticipi sui pagamenti diretti, la possibilità di seminare le superfici a riposo per gli obblighi di greening, un nuovo quadro temporaneo di aiuti di Stato, l'apertura dell'ammasso privato di carni suine, il monitoraggio mensile degli stock di cereali e semi oleosi.
  Per quanto concerne lo sviluppo rurale, nel corso dell'ultimo Consiglio europeo dei Ministri dell'agricoltura e della pesca, alla Commissione europea è stata manifestata la necessità e l'urgenza di procedere all'attivazione di una misura eccezionale e temporanea, replicando la positiva esperienza del 2020 a fronte dell'emergenza COVID, oltre all'esigenza di concedere la massima flessibilità nella realizzazione degli investimenti, tenuto conto del repentino incremento dei costi e della profonda situazione di incertezza che le imprese si trovano a dover affrontare.
  Per quanto concerne gli aiuti di stato, il 23 marzo 2022 la Commissione europea ha adottato un nuovo temporary framework, per consentire agli Stati Membri di avvalersi della flessibilità prevista per sostenere l'economia nel contesto di crisi.
  Il temporary framework, basato sull'articolo 107, paragrafo 3, lettera b) del TFUE ed in vigore fino al dicembre 2022, consente di erogare aiuti di importo limitato, fino ad un massimo di 35 mila euro per le aziende agricole e della pesca (400 mila euro per le restanti aziende), di fornire garanzie pubbliche e prestiti agevolati.
  Relativamente, infine, ai punti richiamati nella nota n. 21309 del 29 marzo 2022 della Regione Siciliana citata nelle premesse dagli On. Interroganti evidenzio che le decisioni riguardanti la rimodulazione dei progetti in essere, l'eliminazione del blocco sull'aumento dell'importo concesso, l'impiego dei ribassi d'asta per procedure di evidenza pubblica, rientrano unicamente nelle prerogative dell'Autorità di gestione del Programma regionale di sviluppo rurale.