CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 aprile 2022
782.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura. Testo unificato C. 2049 Spena e abbinate.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il testo unificato delle proposte di legge recanti «Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura» (C. 2049 Spena e abbinate), come modificato dagli emendamenti approvati dalla XIII Commissione;

   preso atto favorevolmente che al comma 3 dell'articolo 4, al fine di favorire la concentrazione produttiva del sistema imprenditoriale agricolo a conduzione femminile, è istituito il Fondo per promuovere l'aggregazione dell'imprenditoria femminile agricola nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con una dotazione di 15 milioni di euro annui, le cui risorse sono destinate alla realizzazione di iniziative e di percorsi di aggregazione imprenditoriale femminile agricola, compresa la costituzione di reti di imprese agricole femminili ai sensi dell'articolo 2135 del codice civile;

   evidenziato con favore quanto recato dall'articolo 8 che, al comma 1, rifinanzia il Fondo rotativo di cui al comma 506 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, volto a favorire lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura, nella misura di 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 e, al successivo comma 2, sostituisce il comma 505 del citato articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, elevando il limite per la concessione di mutui a tasso zero in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, di cui al comma 504 del medesimo articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, da 300.000 a 500.000 euro per impresa, per la durata massima di quindici anni comprensiva del periodo di preammortamento,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-05667 Terzoni: Sulla situazione dell'impianto di produzione di cappe aspiranti del gruppo Elica a Cerreto d'Esi.

TESTO DELLA RISPOSTA

   Rispondo all'atto in esame sentita a riguardo la competente Direzione generale del Ministero dello sviluppo economico e informo per quel che segue.
   Con l'atto in parola, l'Onorevole interrogante relativamente all'azienda Elica spa, leader mondiale nella produzione di cappe aspiranti, chiede l'apertura di un tavolo nazionale, nonché la valutazione di soluzioni occupazionali e produttive per i siti di Cerreto e Mergo, particolarmente colpiti dalla riorganizzazione dell'Elica Spa.
   A riguardo si informa che nel maggio dello scorso anno è stato attivato presso il Ministero dello sviluppo economico un tavolo dedicato che ha visto coinvolte oltre all'azienda, anche le Istituzioni locali e regionali competenti, nonché le Parti sociali.
   Nei primi incontri istituzionali che si sono svolti presso il Ministero dello sviluppo economico l'azienda ha sottolineato che negli ultimi anni si è assistito ad una persistente flessione del mercato a cui si è aggiunta la pressione dei competitor europei e mondiali, evidenziando tuttavia, la disponibilità a voler raggiungere un accordo al fine di mitigare gli impatti sociali sul territorio italiano.
   In data 21 luglio 2021, infatti, i rappresentanti di Elica Spa hanno comunicato che la predisposizione di un nuovo piano industriale con l'obiettivo di recepire le necessità di competitività di Elica. In particolare, sono state identificate alcune produzioni che continueranno ad essere realizzate sul territorio nazionale e si è dato atto della volontà dell'azienda di riportare in Italia la linea di fabbricazione di un prodotto prevista precedentemente in Polonia.
   I rappresentanti dell'azienda, inoltre, hanno rassicurato sulla disponibilità alla sospensione degli aspetti esecutivi del Piano Industriale e sulla volontà di non porre in essere azioni unilaterali, ribadendo altresì di voler allargare la mission degli stabilimenti italiani salvaguardando la competitività aziendale.
   Nel corso dell'incontro del 19 ottobre 2021, l'azienda si è resa disponibile al reshoring di produzioni del Top di gamma che condurrebbe all'impiego presso lo stabilimento di Mergo (Ancona) complessivamente di 380 lavoratori.
   Il Ministero dello sviluppo economico ha invitato l'azienda a verificare la fattibilità di strumenti di incentivazione quali il contratto di rete e a verificare la possibile attivazione di altri strumenti di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, quali il fondo nuove competenze e il contributo derivante dal contratto di solidarietà.
   A tal proposito si rende noto che lo scorso 9 dicembre 2021, presso il Ministero dello sviluppo economico, è stato sottoscritto l'accordo che prevede il mantenimento delle produzioni in Italia della multinazionale di Fabriano che produce elettrodomestici, scongiurando quindi il piano annunciato dall'azienda (nel marzo 2021) che prevedeva la delocalizzazioni delle produzioni all'estero e l'esubero di circa 400 lavoratori.
   Nello specifico, l'accordo raggiunto tra azienda e sindacati, prevede un nuovo piano che, oltre a tutelare il futuro degli stabilimenti, individua un percorso di rilancio industriale condiviso per garantire il salvataggio di posti di lavoro attraverso l'avvio di nuovi prodotti e l'utilizzo di tutti gli strumenti disponibili ad accompagnare, con incentivi, una parte dei lavoratori coinvolti verso nuove opportunità di ricollocazione e al prepensionamento.Pag. 112
   In conclusione, seppure va riconosciuto che da parte dell'Elica Spa sono stati compiuti alcuni passi avanti relativi agli impegni assunti di aumentare i volumi produttivi, di realizzare nuove produzioni nonché di reinternalizzarne altre, restano aperte e sono ancora oggetto di trattative, verifiche e chiarimenti le questioni aventi ad oggetto il futuro assetto produttivo della società, le conseguenti ricadute occupazionali e le azioni concrete per l'individuazione di un progetto industriale sostenibile.
   Infine, sul tema del contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni, si conferma l'incessante impegno del Governo indirizzato all'individuazione di tutte le possibili soluzioni anche di semplificazione normativa per creare le condizioni per rendere meno oneroso in Italia sia l'attività di impresa, per difendere il tessuto produttivo delle imprese interessate da fenomeni di disinvestimento e per contribuire alla competitività e alla crescita del tessuto imprenditoriale nazionale.

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ALLEGATO 3

5-05825 Pezzopane: Sul ridimensionamento delle sedi di Penne, Civitella Casanova e Montebello di Bertona dell'azienda Brioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

   Rispondo all'atto in esame sentita a riguardo la Struttura competente del Ministero dello sviluppo economico e informando che in data 21 ottobre 2021 si è tenuto un incontro avente ad oggetto l'azienda Brioni, storico marchio sartoriale maschile italiano con un importante sede produttiva a Penne (Pescara-Abruzzo) di proprietà del Gruppo francese Kering.
   Alla citata riunione l'amministratore delegato dell'azienda, dopo aver confermato che il Gruppo Kering continuerà a sostenere il marchio Brioni e i suoi stabilimenti produttivi, ha rappresentato le linee guida strategiche alla base del nuovo Piano Industriale 2021-2025.
   Tale Piano prevede investimenti in nuove strategie commerciali e di comunicazione e l'efficientamento delle produzioni e dei costi di struttura e comporterà la riorganizzazione del lavoro e la razionalizzazione della manodopera, con un possibile impatto su circa 320 addetti tra diretti ed indiretti negli impianti abruzzesi.
   A tal proposito i vertici aziendali hanno sottolineato che il Gruppo Kering dal 2018 ha supportato fortemente l'azienda compensando le perdite di volumi propri di mercato con volumi da parte degli altri brand del Gruppo, compatibili con le caratteristiche delle produzioni di abbigliamento formale. Con tale riferimento, ha confermato la volontà di investire sulla parte industriale e rafforzare la fiducia delle altre società del Gruppo, operando un cambiamento graduale nel rispetto della professionalità delle maestranze.
   Inoltre i vertici dell'azienda hanno informato che sulla base di un accordo sottoscritto con le parti sindacali il 22 giugno 2021, 209 lavoratori hanno aderito al percorso di uscita volontaria con incentivo all'esodo, e tra questi ci sono stati 40 prepensionamenti. Nel contempo, l'azienda si è impegnata a implementare il piano industriale ricevendo tutta la disponibilità del Gruppo. Si prevedono investimenti per la comunicazione con nuovi testimonial e l'apertura di nuovi negozi in Asia e in Cina; si è proceduto inoltre a sviluppare nuove linee industriali dedicate alla linea più informale.
   Rispetto alla gestione esuberi, l'azienda ha precisato che Brioni non procederà in modo unilaterale, ma è disponibile ad iniziare il confronto con le parti sociali per condividere un percorso finalizzato a minimizzare l'impatto sociale del piano con tutti gli strumenti disponibili.
   Infine, i vertici dell'azienda hanno informato che nel mese di dicembre 2020 è stata formulata la richiesta per accedere al Fondo nuove competenze di cui Anpal ha confermato successivamente nel 2021 l'accettazione e lo sviluppo di una ipotesi di piano della formazione.
   Le OO.SS. hanno confermato la disponibilità al confronto manifestando tuttavia la necessità di approfondimenti sul piano industriale aziendale e, inoltre, hanno auspicato l'utilizzo di soluzioni alternative alla riduzione del personale attraverso l'uso degli ammortizzatori sociali disponibili, oltreché attraverso la formazione e riqualificazione del personale.
   In conclusione i legali rappresentati dell'azienda hanno assicurato che non vi è intenzione di delocalizzare e che l'impegno di Brioni e del Gruppo è quello di mantenere la produzione in Italia e sul territorio abruzzese, ove non sono previste chiusure di stabilimenti. Anche per la sede lombarda di Curno il Piano non comporta conseguenze sul perimetro occupazionale.
   Il Ministero dello sviluppo economico ha dato massima disponibilità a supportare Pag. 114un percorso di tutela delle maestranze qualificate. Si continuerà a mantenere un confronto tra le Parti che sarà costantemente monitorato dal presente dicastero di concerto con le altre istituzioni centrali e territoriali non soltanto per prevenire un rischio di depauperamento delle attività imprenditoriali in Italia ma anche per salvaguardare l'occupazione e tutelare i lavoratori.

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ALLEGATO 4

5-07278 Cenni: Sulla continuità produttiva del settore del vetro artistico d'arredo in Toscana.

TESTO DELLA RISPOSTA

   Il tema posto è di prioritaria importanza per il Governo ed è stato oggetto di numerose interrogazioni. Le criticità sollevate alimentano preoccupazione crescente, anche in relazione al protrarsi della situazione di crisi – dove alla crisi pandemica si aggiunge quella determinata dalla guerra in Ucraina – e delle sue evoluzioni prospettiche.
   Oltre a quanto già riferito a riguardo, preme evidenziare che numerose sono le misure sono messe in atto.
   Nella legge di Bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021) sono previste disposizioni volte a contenere gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. In particolare, richiamo il Fondo per il sostegno alla transizione industriale da 150 milioni di euro istituito con legge di Bilancio 2022 presso il Ministero dello sviluppo economico, rivolto alle imprese che operano in settori ad alta intensità energetica.
   Sempre la legge di Bilancio 2022 è intervenuta a sostegno della filiera del settore delle vetrerie di Murano (articolo 1, comma 702), istituendo, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2022, da destinare alle imprese operanti nel settore della ceramica artistica e del vetro artistico di Murano.
   Oltre alla specifica filiera delle vetrerie di Murano, la legge di Bilancio 2022 prevede misure di sostegno trasversali per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'impresa artigiana nel suo complesso (articolo 1, comma 700), istituendo, presso il Ministero dello sviluppo economico, un fondo con una dotazione pari a 5 milioni di euro per l'anno 2022. Per tale Fondo, il Ministero sta valutando la misura più idonea di attuazione.
   Novità sono state introdotte anche con il decreto-legge «Sostegni ter» (decreto-legge n. 4 del 2022), il cui Titolo III è interamente dedicato alle «Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica». Tra le varie misure ivi previste, ricordo in particolare il contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022. A tal fine, sono stati stanziati 540 milioni di euro per l'anno 2022 (articolo 15). Va richiamata, però, anche l'estensione dell'annullamento degli oneri di sistema fino al primo trimestre 2022 anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, quand'anche connesse in media, alta o altissima tensione (articolo 14).
   Ricordo, ancora, il decreto-legge Energia (decreto-legge n. 17 del 2022). Le misure ivi previste ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte invece a sostegno delle filiere produttive. L'obiettivo del citato provvedimento non è solo quello di calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche, ma anche quello di prevenire analoghe emergenze future.
   Infine, il nuovo decreto-legge Energia (decreto-legge n. 21 del 2022) prevede numerose novità contro il caro bollette e la riduzione delle accise su benzina e gasolio, che eleva il limite ISEE per il bonus sociale e che prevede, per tutto il 2022, l'esenzione Irpef del bonus carburante riconosciuto alle imprese dipendenti. Quest'ultimo decreto ha portato le risorse finora complessivamentePag. 116 stanziate per l'obiettivo in parola a circa 20 miliardi di euro. Tra le varie novità, ricordo l'azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e le imprese e la riduzione per le utenze del gas per le quali l'IVA è stata portata al 5 per cento. Ricordo il credito d'imposta per i consumatori industriali energivori fino al 25 per cento dell'incremento dei costi di fornitura di elettricità e fino al 20 per cento dell'incremento dei costi di fornitura del gas naturale, con riferimento ai primi due trimestri del 2022.
   Com'è noto, si tratta di misure prevalentemente di natura emergenziale, che però, in molte situazioni, non sono sufficienti a compensare i rincari in atto.
   Si stanno studiando, dunque, ulteriori misure compensative, di cui si discuterà in occasione della predisposizione dei nuovi provvedimenti emergenziali, che vedranno la luce nelle prossime settimane.
   Altri soggetti particolarmente colpiti, ad esempio, sono quelli che, oltre ad aver subito l'aggravio di costi connessi al caro energia, hanno subito un notevole rincaro anche sul fronte dell'approvvigionamento delle materie prime. Si pensi, ad esempio, al settore della ceramica. Si tratta dei settori per i quali sono allo studio ulteriori specifiche misure, da realizzare nel quadro delle recenti aperture europee in tema di aiuti concessi in ragione delle crisi in atto, che dovranno intervenire non solo sul fronte dei costi dell'energia, ma anche su quello dell'approvvigionamento.
   A tali tipologie di interventi si devono affiancare misure di lungo periodo, a carattere necessariamente strutturale, nonché una strategia eurounitaria che punti all'autonomia strategica dell'Unione Europea sull'energia.
   In conclusione, ribadisco che è massima l'attenzione del Governo nell'arginare le criticità che le imprese italiane stanno affrontando a causa della situazione economica determinata dal susseguirsi della crisi pandemica, del rincaro delle bollette di energia e gas e della crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina.
   A tal fine, come comunicato anche a seguito dell'approvazione del Documento di Economia e Finanza 2022, verranno stanziate ulteriori risorse, dedicate a rifinanziare le misure temporanee finora introdotte e ad introdurne di nuove, anche per sostenere quei soggetti che finora non hanno potuto integralmente beneficiare degli interventi previsti dalla legislazione vigente.

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ALLEGATO 5

5-07301 Suriano: Sullo stabilimento di Jesi della multinazionale Caterpillar.

TESTO DELLA RISPOSTA

   La vertenza della Caterpillar Hydraulics S.r.l. è pervenuta all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico a seguito della decisione dell'azienda, nei primi giorni di dicembre 2021, di chiudere lo stabilimento marchigiano di Jesi che produce cilindri per macchine movimentazione terra, dando avvio alla procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori.
   Appresa la notizia, in data 21 gennaio 2022, il Ministero dello sviluppo economico ha convocato un primo incontro in video conferenza con tutte le parti coinvolte dalla vicenda. In tale sede, il rappresentante della Caterpillar – nel confermare la procedura di mobilità – ha dato atto di aver proceduto a dare mandato all'Advisor EY per individuare potenziali investitori per cedere l'azienda, in quanto la proprietà non aveva più interesse a continuare tale produzione a Jesi, ritenendo più economico acquisire i relativi prodotti sul mercato esterno.
   In un successivo incontro tenutosi lo scorso 21 febbraio 2022, i rappresentanti della azienda Caterpillar hanno informato di aver condiviso un accordo di massima con la società IMR automotive Industries di Carate Brianza (nel seguito IMR) che si sarebbe accompagnato ad una due diligence, nonché hanno confermato l'intenzione di procedere ad una sospensione temporanea della procedura di licenziamento, al fine di favorire la definizione dell'operazione ed il conseguente avvio di un percorso di reindustrializzazione per i lavoratori.
   Nel corso del medesimo incontro sono stati forniti dettagli sulla società IMR confermando che si tratta di un'azienda al 100 per cento italiana, partecipata da Simest (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), attiva nella produzione di componenti per il settore automotive con 370 milioni di fatturato annuo, con 2.600 dipendenti, di cui 1.500 in Italia. Nello specifico, il piano industriale dedicato prevede l'acquisto di asset industriali e dell'immobile di Jesi con l'assorbimento dei dipendenti di Caterpillar.
   In data 13 aprile scorso si è svolto un ulteriore incontro in collegamento «da remoto» tra rappresentanti della Regione Marche, del Ministero dello sviluppo economico, la dirigenza dell'azienda, i sindacati dei lavoratori e i rappresentanti della società IMR. Tale incontro si è concluso con un accordo sindacale che prevede il passaggio di 103 operai al IMR-Industries, con un inserimento graduale attraverso il ricorso ad un periodo di due anni di cassa integrazione per riorganizzazione aziendale. Per i lavoratori che, invece, intendono non aderire all'Accordo ci sarà un accompagnamento in uscita tramite cassa integrazione, Naspi e incentivo.
   In data 19 aprile scorso si è svolto un successivo incontro da remoto presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'esame congiunto della Cassa Integrazione che si è concluso con l'accordo tra Regione Marche, Ministero dello sviluppo economico, dirigenza dell'azienda, sindacati dei lavoratori.
   Da quanto esposto emerge come il Ministero dello sviluppo economico stia seguendo unitamente alle altre Istituzioni coinvolte la vertenza Caterpillar Hydraulics S.r.l., al fine di preservare una importante e storica realtà produttiva, come quella in parola, radicata nel territorio jesino e tutelarne i lavoratori.