CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 aprile 2022
782.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e VII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Risoluzioni nn. 7-00807 Mollicone, 7-00809 Di Giorgi, 7-00812 Belotti e 7-00814 Del Sesto: Sulla tutela del patrimonio culturale e artistico in Ucraina.

TESTO UNIFICATO APPROVATO DALLE COMMISSIONI

   Le Commissioni III e VII,

   premesso che:

    l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, ha provocato ingenti perdite in termini di vite umane con la distruzione di interi centri abitati e il bombardamento dei centri storici delle città ucraine più note – oltre alla capitale Kyiv, le città di Leopoli e Odessa – causando danni gravissimi al patrimonio artistico e culturale del Paese;

    la strategia che colpisce il patrimonio artistico e culturale di un Paese mira a distruggerne l'identità e la memoria storica;

    nella notte tra il 27 e il 28 febbraio 2022 sono stati distrutti il Memoriale del Massacro di Babyn Yar, che custodiva le spoglie di 34.000 ebrei uccisi dai nazisti nel 1941, e il Museo di Storia Locale di Ivankiv, che conserva le opere della pittrice Maria Prymachenko;

    i bombardamenti russi hanno distrutto l'Università e l'Accademia della Cultura di Kharkiv, colpendo anche la simbolica Piazza delle Libertà da cui si accede allo Yermilov Centre, il museo di arte contemporanea tra i più importanti della regione;

    sono a rischio le collezioni e gli oggetti esposti al Mystetskyi Arsenal National Art and Culture Museum Complex di Kyiv e i siti ucraini rientranti nel patrimonio mondiale dell'UNESCO: la Cattedrale di Santa Sofia a Kyiv e l'annesso complesso monastico; il monastero delle grotte di Kyiv, il Kyjevo-Pecers'ka Lavra; il complesso del centro storico di Leopoli; l'antica città di Chersoneso Taurica e la sua chora a Sebastopoli; l'Arco geodetico di Struve; le antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa; la Residenza dei metropoliti bucovini e dalmati e le Tserkvas, chiese ortodosse in legno situate tra Polonia e Ucraina;

    a rischio non c'è soltanto il Patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO, ma anche altri siti di particolare rilevanza come l'antica città di Tyras, antico porto commerciale del mondo antico, fondato alla fine del VI secolo a.C., l'osservatorio astronomico di Mykolayiv, l'intero centro storico di Odessa con la famosa scalinata Potemkin e le ricche collezioni dei tanti musei del Paese e della capitale Kyiv, oltre a spettacolari chiese cattoliche e ortodosse, monasteri millenari, teatri ottocenteschi, palazzi neoclassici, ricche biblioteche e archivi, dove è conservata la storia del Paese, centri storici secolari;

    si teme per le sorti delle opere di artisti italiani custoditi in Ucraina. Il Bohdan and Varvara Khanenko National Museum of Arts di Kyiv custodisce la raccolta d'arte italiana antica più ricca del Paese e ospita «La Pace», scultura di Antonio Canova. La «Cattura di Cristo» di Caravaggio, tela sopravvissuta a viaggi, rivoluzioni e guerre, è situata nel museo di Odessa, insieme al bronzo a grandezza naturale del «Mercurio a riposo» firmato sulla base in marmo grigio da Chiurazzi-Naples, e quello del Gladiatore borghese. A Odessa si trovano anche i gessi del «San Giorgio» di Donatello d'Orsanmichele di Firenze e della «Venere di Milo». Molte anche le tele italiane barocche, per lo più venete, come il «Capriccio» di Bernardo Bellotto, e altre opere di grandi maestri;

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    l'UNESCO ha dichiarato di essere in contatto permanente con tutte le istituzioni competenti per valutare la situazione e rafforzare la protezione dei beni culturali. Tuttavia, fallita la possibilità di un trasferimento delle collezioni all'estero, civili e dipendenti museali hanno agito per mettere in salvo il patrimonio culturale ucraino, utilizzando i depositi all'interno della città;

    in alcuni casi si è operato il trasferimento temporaneo dei beni culturali in luoghi più sicuri, come il crocifisso ligneo della Cattedrale armena di L'viv (Leopoli). Il Museo della Libertà di Kyiv a fine febbraio, mentre crescevano le tensioni con la Russia, aveva richiesto l'autorizzazione formale per spostare all'estero il proprio patrimonio, ma in assenza di un'approvazione tempestiva si è visto costretto a dover utilizzare i depositi all'interno della città, così come il Museo Nazionale di Storia dell'Ucraina di Kyiv, che ha trasferito tutta la sua collezione in depositi cittadini. In altre circostanze la scelta si è dovuta limitare all'implementazione dei sistemi di sicurezza, come ha fatto la direttrice generale del Mystetskyi Arsenal National Culture, Arts and Museum Complex di Kyiv, che ha attivato il piano di massima sicurezza del museo;

    la comunità artistica internazionale si è mobilitata in modo compatto per lanciare l'allarme, attraverso lettere aperte e altre iniziative finalizzate a sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale. Molti direttori e artisti hanno deciso di dimettersi dai propri incarichi, tra questi si segnalano: il curatore e gli artisti del Padiglione Russia, alle porte dell'inaugurazione della 59a Biennale di Venezia, Elena Kovalskaya, direttrice del Vsevolod Meyerhold State Theater and Cultural Center di Mosca, Vladimir Opredelenov, vicedirettore del Museo Pushkinin, Simon Rees, direttore artistico della fiera d'arte Cosmoscow, Francesco Manacorda, direttore artistico della VAC Foundation dal 2017;

    come noto, la Comunità internazionale, all'indomani delle distruzioni e delle razzie di beni culturali verificatesi durante i conflitti mondiali, ha elaborato strumenti giuridici a difesa del patrimonio artistico e culturale, a partire dalla Convenzione dell'Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, ratificata dall'Italia nel 1958 e siglata da Mosca oltre che da Kyiv, che utilizza per la prima volta l'espressione «beni culturali», introducendo un regime di «protezione speciale» per i rifugi destinati a proteggere beni culturali mobili in caso di conflitto armato, centri monumentali ed altri beni culturali in modo che i beni sotto protezione, specificamente contrassegnati, siano considerati immuni da ogni atto di ostilità e uso per fini militari;

    peraltro, la Convenzione dell'Aja disciplina la materia in caso di occupazione totale o parziale del territorio di altri Stati membri, imponendo l'appoggio all'azione delle autorità nazionali competenti e l'adozione dei provvedimenti conservativi necessari, in stretta collaborazione con tali autorità, predisponendo personale tra le forze armate specificamente dedicato alla protezione del patrimonio. La Convenzione prevede, inoltre, la possibilità di sospensione dell'immunità in caso di violazione degli impegni da parte di un Paese membro;

    ulteriori strumenti internazionali di riferimento sono stati elaborati dal Consiglio d'Europa, quali la Convenzione quadro sul valore del patrimonio culturale per la società, fatta a Faro il 27 ottobre 2005, ratificata dall'Italia con legge n. 133 del 2020, e la Convenzione sulle infrazioni relative ai beni culturali, fatta a Nicosia il 19 maggio 2017, ratificata dall'Italia con legge n. 6 del 2022 ed entrata in vigore il 1° aprile 2022, che rappresenta il principale strumento di contrasto al traffico illecito di beni culturali;

    l'UNESCO ha reso noto che ad oggi sarebbero 53 i siti culturali danneggiati o parzialmente distrutti dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, con particolare riferimento alla regione di Kharkiv. Dall'inizio dell'attacco russo all'Ucraina, l'UNESCO e altre istituzioni culturali internazionali hanno avviato diverse iniziative per proteggere i siti e i beni culturali, in particolare istituendo un sistema di monitoraggioPag. 10 satellitare per i siti e i monumenti storici ucraini;

    anche l'ICOM (International Council of Museums), oltre ad esprimere la sua ferma condanna alla violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina da parte delle forze militari russe, ha manifestato preoccupazione per i rischi che corrono i professionisti dei musei e per le minacce al patrimonio culturale ucraino, che potrebbe essere trafugato e contrabbandato all'estero;

    il 1° aprile 2022 l'Italia, rappresentata dal Ministro della cultura Dario Franceschini, ha presieduto la Conferenza ministeriale dedicata ai temi del patrimonio e delle politiche culturali, tenuta nell'ambito della presidenza italiana del Consiglio d'Europa e alla quale hanno partecipato tutti i ministri della cultura dei Paesi aderenti, tranne la Federazione Russa in quanto esclusa da tale foro. Ad esito della riunione è stata adottata una dichiarazione finale di condanna dell'aggressione russa in Ucraina;

    richiamati gli elementi forniti alle Commissioni riunite dalla Sottosegretaria alla cultura, Lucia Borgonzoni, nella seduta del 30 marzo 2022, con riferimento alle iniziative già assunte dallo stesso Ministero della cultura per fare fronte alla crisi ucraina, con particolare riferimento all'accoglienza di artisti, ad iniziative formative nei settori del restauro e cinematografico, alla promozione di festival, al sostegno all'attività di professionisti dell'audiovisivo, nonché alla sottoscrizione di un protocollo con il Ministero dell'istruzione per il «piano estate» delle scuole che prevede il coinvolgimento degli Istituti della cultura del Ministero con il Ministero dell'università e della ricerca per l'attivazione di borse di studio per l'accesso agli Istituiti di alta formazione artistica e musicale e al coinvolgimento del servizio civile universale tramite il dicastero delle Politiche Giovanili e della Protezione Civile;

    richiamata, infine, l'audizione informale del Ministro della cultura, Dario Franceschini, svolta il 6 aprile 2022,

impegnano il Governo:

   a continuare nell'azione di sostegno all'UNESCO e in tutte le sedi internazionali per garantire la tutela del patrimonio storico-artistico e culturale dell'Ucraina;

   a sostenere nelle opportune sedi internazionali la verifica del rispetto da parte della Federazione Russa della Convenzione dell'Aja del 1954 sulla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e delle responsabilità per le relative violazioni nonché a promuovere ogni interlocuzione utile finalizzata a dissuadere eventuali ulteriori atti di danneggiamento del patrimonio culturale ed artistico dell'Ucraina;

   ad adottare iniziative per lo sviluppo delle relazioni culturali tra Italia e Ucraina e per il coinvolgimento della Fondazioni finanziate dal Ministero della cultura per l'attivazione di progetti di «residenze artistiche» a favore di artisti ucraini, anche sollecitando un impegno da parte di privati, nell'ottica di un rafforzamento delle relazioni culturali bilaterali;

   a continuare a sostenere il ruolo dell'Unione europea a supporto dell'Ucraina, con particolare riferimento al rafforzamento delle capacità di tutela del patrimonio culturale nel quadro della missione della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) in Ucraina, EUAM;

   a sostenere iniziative, ove richiesto dalle autorità ucraine, finalizzate alla messa in sicurezza, anche mediante «corridoi» verso altri Stati europei, del patrimonio culturale custodito nel Paese;

   a fornire aggiornamenti sulla collaborazione con le autorità ucraine volta a tutelare il patrimonio culturale ucraino e ad attivare i necessari controlli, anche d'intesa con le forze dell'ordine degli altri Paesi europei, al fine di prevenire e reprimere il traffico internazionale di opere trafugate dai musei ucraini, in attuazione delle Convenzioni internazionali in materia;

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   a fornire aggiornamenti sulla proposta del Ministro della cultura, accolta dal Consiglio dei ministri del 17 marzo 2022, in base alla quale l'Italia offre all'Ucraina le risorse per la ricostruzione del teatro di Mariupol, compatibilmente con la situazione sul terreno ed il quadro negoziale e di sicurezza;

   a mettere a disposizione, in caso di richiesta ucraina, in applicazione del decreto del Ministro della cultura del 31 marzo 2022, la task force italiana «Caschi Blu della Cultura», costituita da esperti del Ministero per la cultura e da militari altamente qualificati del Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, previa valutazione delle condizioni di stabilità, sicurezza ed impiego;

   a sostenere l'opportunità di un attento e rapido esame della candidatura di iscrizione nella lista del patrimonio dell'umanità presso il World Heritage Centre dell'UNESCO del «Centro storico della città portuale di Odessa», in ragione della speciale emergenza, accogliendo il dossier numero 5412 accettato, già il 6 gennaio 2009;

   a favorire la prosecuzione dei percorsi formativi, anche presso le Scuole di alta formazione del Ministero della cultura, di giovani ucraini profughi nei settori del restauro, dello spettacolo dal vivo, della cinematografia e dell'audiovisivo e l'istituzione di borse di studio destinate a giovani artisti ucraini che potranno accedere agli Istituti di alta formazione artistica, quali i conservatori, le accademie di belle arti, gli Istituti coreutici.
(8-00165) «Mollicone, Delmastro Delle Vedove, Di Giorgi, Belotti, Del Sesto, Frassinetti, Fassino, Quartapelle Procopio, Piccoli Nardelli, Nitti, Lattanzio, Prestipino, Rossi, Orfini, Ciampi, Zoffili, Formentini, Basini, Colmellere, De Angelis, Mariani, Maturi, Patelli, Racchella, Toccalini, Zicchieri, Di Stasio, Tuzi, Bella, Berti, Buffagni, Carbonaro, Casa, Cimino, Del Grosso, Emiliozzi, Fantinati, Grande, Iorio, Melicchio, Olgiati, Spadafora, Spadoni, Vacca, Valente».