CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 marzo 2022
771.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Sugli esiti della missione svolta a Parigi, in occasione della Conferenza interparlamentare sull'autonomia economica strategica dell'Unione europea (13-14 marzo 2022)

RELAZIONE DEL DEPUTATO LORENZO VIVIANI

  Ha partecipato, su designazione del Presidente della XIII Commissione, alla riunione interparlamentare sull'autonomia strategica economica dell'Unione europea, svoltasi a Parigi, presso il Senato francese, il 13 e il 14 marzo 2022.
  La riunione, divisa in tre sessioni, è stata l'occasione per affrontare le tematiche relative all'autonomia strategica nelle industrie del futuro (I sessione), all'autonomia strategica nel campo dell'energia, con un'attenzione specifica alla questione dei metalli rari (II sessione) e alle sfide della sovranità alimentare europea (III sessione).
  Nell'ambito della III sessione della Conferenza, il dibattito si è concentrato prevalentemente sulla situazione del settore agricolo e agroalimentare dell'UE alla luce dell'impatto dell'invasione russa dell'Ucraina e sulle politiche da adottare, non solo per l'approvvigionamento alimentare a breve termine, ma anche per rafforzare la sicurezza e la sovranità alimentare dell'UE a medio e lungo termine.
  Il dibattito è stato introdotto da Sophie Primas, Presidente della Commissione Affari economici del Senato francese, da Julien Dive, Vicepresidente della Commissione Affari economici dell'Assemblea nazionale francese e da Norbert Lins, Presidente della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) del Parlamento europeo.
  Sophie Primas ha sottolineato che la sovranità alimentare rappresenta una priorità geostrategica, una componente essenziale dell'autonomia economica strategica dell'Unione, che la Presidenza francese ha scelto di porre al centro delle discussioni. Ha inoltre ricordato, tra l'altro, le principali preoccupazioni che investono l'agricoltura europea nella fase attuale: il crescente ricorso all'importazione di prodotti agroalimentari, che spesso non rispettano le norme sanitarie e ambientali dell'Unione, la perdita di competitività, l'aumento dei prezzi agricoli e del costo dell'energia in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, che determina ulteriori minacce per la sicurezza alimentare dell'Europa.
  Anche secondo Julien Dive la sicurezza alimentare è un obiettivo geostrategico ed economico dell'UE e le dipendenze da Paesi terzi che stanno emergendo devono incentivare l'Unione a rafforzare il proprio sistema agroalimentare affinché diventi più indipendente, più sostenibile e più resiliente. Ha sottolineato inoltre, tra le altre cose, che l'Unione deve impegnarsi per un sistema internazionale equo, che garantisca la reciprocità, fissando, ad esempio, clausole speculari negli accordi commerciali, e contrasti la concorrenza sleale. Ha infine rimarcato l'esigenza di accompagnare e sostenere gli agricoltori nella transizione ecologica.
  Nel suo intervento, invece, Norbert Lins ha passato in rassegna le richieste della Commissione AGRI del Parlamento europeo avanzate al fine di sostenere il comparto agricolo europeo duramente colpito dallo scoppio della guerra in Ucraina, dove vi è una produzione di cereali, girasole e colza di importanza mondiale. Tra l'altro, ha ricordato l'esigenza di: presentare un piano comune europeo di emergenza per la sicurezza alimentare, che preveda anche una diminuzione delle dipendenze, ad esempio per cereali e proteine vegetali; utilizzare i terreni incolti; attivare la riserva agricola per 500 milioni di euro; adottare misure immediate per contrastare le distorsioni di mercato. Ha anche ribadito l'impegnoPag. 55 per la transizione verso un'agricoltura sostenibile.
  Al termine degli interventi introduttivi, si è svolto un dibattito, nel corso del quale sono intervenuti numerosi rappresentanti dei Parlamenti nazionali.
  In via generale, si è registrato un complessivo apprezzamento, nei confronti della Presidenza francese, per aver posto al centro della riunione il tema della sicurezza alimentare, particolarmente attuale e strategico per l'agricoltura europea.
  I parlamentari intervenuti hanno ribadito alcuni concetti chiave già toccati negli interventi introduttivi, tra i quali: la necessità di considerare l'autosufficienza in agricoltura e nell'alimentazione un imperativo strategico; le forti preoccupazioni per la guerra in Ucraina e per le sue ripercussioni sull'agricoltura europea, in particolare a livello di forte rialzo dei prezzi e riduzione improvvisa di alcune forniture; l'esigenza di continuare a promuovere una transizione agro-ecologica e di evitare che una maggiore sovranità alimentare europea riduca l'impronta ambientale del settore alimentare europeo; la necessità di contrastare la concorrenza sleale che di sovente si trovano ad affrontare gli agricoltori europei; l'introduzione di un sistema di etichettatura a livello europeo che tuteli anche le produzioni di eccellenza.
  Nel corso del suo intervento, dopo aver preliminarmente ringraziato la Presidenza francese per l'organizzazione della Conferenza, ha, anzitutto, affermato che la tragedia e la follia della guerra in Ucraina stanno mostrando le debolezze del sistema europeo, debolezze che adesso sembrano scontate, ma che in passato, anche nelle strategie del Green Deal e di Farm to Fork, non erano state messe in risalto.
  Ha sostenuto, pertanto, l'esigenza di rivedere tali strategie, anche perché sono cambiati i paradigmi con cui erano state declinate, così come vanno rivalutati i piani strategici nazionali.
  Nell'osservare che non vi è antitesi tra produrre di più e rispettare l'ambiente, ha anche espresso vicinanza per quegli agricoltori, allevatori e pescatori che in passato avevano per primi protestato contro alcune politiche europee e che non erano stati compresi.
  Ha altresì espresso apprezzamento per le parole ascoltate nel corso della riunione sulla reciprocità: troppe volte – ho affermato – gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori europei hanno rispettato tutte le regole e le condizioni e si sono trovati invece a concorrere con prodotti importati nell'UE che invece non le rispettavano, ad esempio sull'utilizzo dei fitofarmaci.
  Ha poi nuovamente ribadito il suo sostegno per un'Europa che non ha paura di produrre di più e di crescere, anche utilizzando terreni incolti, di reinvestire sulla qualità delle sue aziende e dei suoi prodotti, che possono essere considerati delle eccellenze, e che sia capace anche di ritrovare una mentalità mutualistica, proteggendo al contempo l'ambiente e garantendo la sostenibilità delle aziende e degli allevamenti.
  È un percorso lungo quello di reinventare un sistema in tempi così difficili come quelli che stiamo vivendo – ho affermato in conclusione – ma riunioni come quella in oggetto sono un buon punto di partenza e sono particolarmente utili e apprezzabili poiché permettono lo scambio di idee e di buone pratiche.
  Al termine della riunione, la Presidenza francese ha fatto pervenire alle delegazioni le sue conclusioni.
  Tra le altre cose, la Presidenza francese ribadisce il suo impegno per una forte politica agricola comune, capace di garantire a tutti l'accesso a un'alimentazione sana e sostenibile. Chiede anche un'equa remunerazione per ciascun segmento della catena alimentare e condizioni di vita dignitose per la popolazione agricola dell'UE, come prerequisiti per il rinnovamento generazionale e la sostenibilità del modello agroalimentare europeo.
  Ritiene altresì essenziale trovare, nel settore agricolo, un migliore equilibrio tra gli imperativi ambientali, che sono necessari per il rispetto degli impegni europei sul clima, e gli imperativi economici, senza imporre oneri eccessivi che possono nuocere alla competitività dei produttori europei.Pag. 56
  Richiede inoltre l'utilizzo delle clausole speculari negli accordi commerciali, al fine di garantire l'applicazione di norme identiche tra gli Stati membri e i loro partner commerciali, e una maggiore reciprocità con i Paesi terzi in materia di salute, standard ambientali e di benessere degli animali. Raccomanda anche ispezioni doganali più sistematiche delle importazioni agroalimentari.
  Esprime, infine, l'esigenza di mantenere la produttività del settore agricolo europeo e un adeguato livello di autosufficienza alimentare, specie nel contesto attuale della guerra in Ucraina.