CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 marzo 2022
770.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-07786 Liuni: Sulla mancata concessione
del patrocinio alla manifestazione «RinascITALIA».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Riguardo alle motivazioni per le quali il Ministero ha ritenuto di non concedere il patrocinio alla manifestazione «RinascITALIA facciamo rifiorire la speranza» evidenzio che la finalità del progetto non è stata ritenuta idonea a promuovere la produzione floricola, riguardando aspetti non strettamente attinenti con le competenze di questo Ministero. Peraltro, il progetto presentato, oltre a non essere chiaro nella calendarizzazione, appariva astratto nella realizzazione.
  Detto questo, riguardo all'opportunità di rivedere tale decisione, rilevo che secondo quanto previsto dalla Circolare della Presidenza del Consiglio del 10 giugno 2019, in vigore dal 1° settembre 2019, il patrocinio è concesso a titolo gratuito per iniziative a carattere nazionale o internazionale di alto rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, storico, sportivo, ad esclusione di quelle che abbiano finalità commerciali o strettamente locale.
  Ciascun Ministero può concedere il patrocinio esclusivamente per iniziative riguardanti le materie di competenza, in linea con quanto previsto dalla predetta Circolare, escludendo espressamente, tra l'altro, le iniziative che abbiano scopo di lucro diretto o indiretto.
  Evidenzio a tal proposito che l'obiettivo del progetto presentato è quello di motivare le Amministrazioni comunali ad aderire all'iniziativa «Comuni Fioriti» che dal 2019 da concorso diventa «Marchio di Qualità dell'Ambiente di Vita».
  Questa iniziativa di marketing turistico-ambientale ha lo scopo di promuovere e incentivare l'educazione ambientale e il rispetto dell'ambiente come fattori determinanti per la qualità della vita. La certificazione riguarda gli aspetti strettamente legati al decoro cittadino, con particolare riferimento alla cura del verde e all'abbellimento del territorio comunale mediante fioriture, intesi come presupposti essenziali al benessere della cittadinanza e alla qualità dell'accoglienza del Comune.
  Dal Regolamento relativo al predetto Marchio, in particolare dagli articoli 4 e 5, emerge che i Comuni interessati sono tenuti al pagamento di una considerevole quota di iscrizione e di mantenimento del marchio di qualità per gli anni successivi.
  Pertanto, sebbene si ritenga meritevole un'iniziativa che sostenga il settore florovivaistico e il decoro cittadino, considerato che il pagamento delle suddette quote configura una fattispecie di lucro indiretto, non sarà possibile concedere il patrocinio in quanto vietato espressamente dalla citata Circolare.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-07787 Anna Lisa Baroni: Iniziative urgenti per contrastare i danni derivanti dalla siccità alle produzioni agricole.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come rilevato dall'interrogante, l'attuale situazione climatica e la carenza idrica in corso non rivestono più il carattere di straordinarietà. Per promuovere un utilizzo sempre più efficiente dell'acqua messa a disposizione e permettere una maggiore e più costante disponibilità di acqua per l'irrigazione, il Ministero ha adottato da tempo una Strategia Nazionale su risparmio idrico, sulla tutela territoriale e sulla lotta al dissesto idrogeologico volta a promuovere investimenti per la riduzione dei rischi in agricoltura connessi alla scarsità idrica e al dissesto idrogeologico.
  Si tratta di una programmazione basata sull'adeguamento delle infrastrutture con finalità irrigua, come i grandi accumuli, le reti di adduzione idrica, la realizzazione di una rete capillare di piccoli invasi e le reti di distribuzione.
  In tale contesto, per portare avanti la strategia sugli investimenti e contribuire al raggiungimento dei target di sviluppo sostenibile connessi all'efficientamento dell'uso dell'acqua, il MiPAAF sta sfruttando e integrando le potenzialità di finanziamento di vari fondi disponibili, sia nazionali che europei.
  Rilevo al riguardo che, attraverso il Programma di sviluppo rurale nazionale (PSRN 2014-2020), i fondi per lo Sviluppo Rurale hanno contribuito alla realizzazione di interventi sulle infrastrutture irrigue per 356 milioni di euro; altri fondi di investimento nazionali nell'ambito della Politica di coesione (Piano operativo Agricoltura –POA) – Sottopiano 2, finanziato con fondi FSC 2014-2020, hanno permesso la realizzazione di 17 progetti per circa 152 milioni di euro.
  Detto questo mi preme evidenziare che anche attraverso il PNRR, con la misura 4.3 della M2C4: Investimenti nella resilienza dell'agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche, si finanzieranno interventi per l'efficientamento del sistema irriguo per 880 milioni di euro.
  Si tratta di interventi in capo agli enti irrigui diffusi sul territorio (Consorzi di bonifica e irrigazione e di miglioramento fondiario), realizzabili nel breve-medio periodo, volti non solo al miglioramento delle reti e all'introduzione di sistemi di misurazione e telecontrollo delle risorse idriche, ma anche ad integrare l'ottimizzazione e la messa in sicurezza delle infrastrutture idriche primarie (grandi adduttori, dighe e invasi, grandi derivazioni) promosse dagli altri Ministeri nell'ambito della stessa Componente. L'intervento non finanzierà investimenti su invasi, onde evitare la sovrapposizione con le tipologie di interventi finanziati nell'ambito di investimenti della stessa Componente M2C4 proposti da altri Ministeri (4.1 della M2C4).
  Occorre poi tener presente che, in maniera coordinata e complementare al PNRR, con le risorse della legge di bilancio 2021, per il triennio 2021-2023, saranno finanziati interventi per 440 milioni per soddisfare il fabbisogno di efficientemento irriguo sull'intero territorio nazionale.
  Rilevo inoltre che, nell'ambito del predetto Sottopiano 2 del POA, oltre ad essere stati assegnati circa 86 milioni di euro (di cui 83 milioni destinati al Sud) per il finanziamento di infrastrutture irrigue, si è da poco concluso l'iter per l'assegnazione di circa 12 milioni per la progettazione di interventi strategici nazionali integrati in ambito territoriale e per i diversi usi dell'acqua.
  Evidenzio infine che, nell'ambito della futura PAC, sarà possibile finanziare interventi finalizzati ad ottimizzare l'uso in campo della risorsa idrica e le buone pratichePag. 180 agricole al fine di promuovere l'adattamento del sistema agricolo al cambiamento climatico, nonché l'innovazione nella distribuzione della risorsa anche in considerazione di tutti i valori ecosistemici per l'ambiente, il paesaggio, i laghi e le falde. Nel PSP della PAC sarà sicuramente importante consentire la realizzazione di piccoli invasi per il raggiungimento dei predetti obiettivi.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-07788 Lombardo: Sull'applicazione delle norme transitorie ai progetti afferenti alla campagna vitivinicola 2021/2022.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rilevo in premessa che l'articolo 5, paragrafo 7 lettera b) del Regolamento (UE) 2021/2117 stabilisce che gli articoli da 39 a 54 del regolamento (UE) n. 1308/2013 continuano ad applicarsi dopo il 31 dicembre 2022 per quanto riguarda «le spese sostenute e i pagamenti effettuati per operazioni attuate a norma degli articoli 46 e 50 di detto regolamento anteriormente al 16 ottobre 2025, a condizione che, entro il 15 ottobre 2023, tali operazioni siano state parzialmente attuate e le spese sostenute ammontino ad almeno il 30 % del totale delle spese pianificate, e che tali operazioni siano pienamente attuate entro il 15 ottobre 2025».
  La norma, quindi, richiede unicamente che alla data del 15 ottobre 2023 i progetti siano ancora in corso di realizzazione e non scaduti per decorrenza dei termini.
  È pacifico pertanto che un progetto di ristrutturazione e riconversione dei vigneti o di investimento presentato nella campagna 2021/2022 può usufruire della deroga contenuta nella norma transitoria alle predette condizione.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-07541 Benedetti: Iniziative urgenti a favore
della filiera lattiero-casearia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La problematica evidenziata è comune alla totalità dei comparti agricoli e in particolare, per il settore lattiero-caseario, l'aumento dei costi di produzione pone in difficoltà le aziende dislocate in tutto il territorio nazionale. Tale situazione si riflette anche a livello europeo interessando, seppur con diversa intensità, pressoché tutti gli Stati membri.
  Nonostante i disagi degli allevatori, allo stato attuale non sono previsti interventi a sostegno del mercato da parte dell'Unione europea e di conseguenza non vi sono misure nazionali da implementare, ad eccezione della misura «Emergenza stalle», messa in atto proprio da questo Dicastero. Inoltre, nel PSN 2023-2027, sono state individuate delle strategie di intervento coordinate fra i diversi settori produttivi, quali quello cerealicolo e delle proteaginose ed il comparto della zootecnia più in generale.
  Peraltro, al settore è destinato il 21,22 per cento dell'importo annuo di cui al finanziamento del sostegno accoppiato del Regolamento (UE) n. 1307/2013 corrispondente a circa complessivi euro 93 milioni di euro che, nell'anno di domanda 2020, ha consentito di erogare per ogni vacca che ha partorito nell'anno circa 136 euro nelle zone montane e 68,5 euro nelle altre zone.
  Inoltre, è stato predisposto il decreto ministeriale che consentirà di anticipare entro il 31 luglio 2022 gli aiuti PAC del I pilastro che saranno oggetto della domanda unica il cui termine di presentazione scadrà il prossimo 16 maggio.
  Tenuto conto dell'importanza del comparto lattiero caseario per il nostro Paese, il Piano strategico della PAC, notificato lo scorso dicembre alla Commissione europea e che si applicherà a partire dal 1 gennaio 2023, oltre a prevedere la conferma degli aiuti accoppiati già concessi negli ultimi anni, ha previsto l'attivazione di un aiuto aggiuntivo finalizzato al miglioramento delle condizioni di benessere animale, pari a 60 euro/capo per le vacche da latte e a 200 euro/capo per gli allevatori che praticano la zootecnia estensiva nelle zone di montagna.
  A fronte dei marcati incrementi dei prezzi delle principali commodity utilizzate sia per l'alimentazione degli animali che delle principali fonti energetiche, si evidenzia attualmente un prezzo del latte alla stalla di 41,50 €/kg in aumento di circa il 13,00 per cento rispetto al periodo giugno-agosto 2020, incremento che ha coinciso anche con un record produttivo.
  Infatti, nel corso del 2021 le consegne di latte dichiarate dai primi acquirenti per la prima volta hanno superato i 13 milioni di tonnellate (per l'esattezza le stime indicano una produzione di 13.071.984 tonnellate) con un incremento di circa il 3 per cento nei confronti del 2020 di oltre il 7 per cento rispetto al 2019.
  Anche le esportazioni dei prodotti del settore lattiero caseario italiano, costituite per la quasi totalità da formaggi, hanno fatto registrare nel periodo gennaio-ottobre 2021 forti incrementi delle esportazioni rispetto allo stesso periodo 2020.
  Con riferimento rispetto degli impegni assunti dagli attori della filiera lattiero casearia con la sottoscrizione del protocollo di intesa del 9 novembre, preciso, che il Ministero non può in alcun modo intervenire in modo vincolante in quanto trattasi di impegni assunti dalle parti solo ed esclusivamente su base volontaria.
  In tale contesto, il Ministero ha un compito di mero sostegno, promozione e facilitazione del dialogo tra le parti, senza poter assumere un ruolo attivo o impositivo che possa alterare le dinamiche del Pag. 183mercato e le libere scelte degli attori coinvolti.
  Infine, assicuro l'onorevole interrogante che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è fortemente impegnato anche a livello unionale nell'evidenziare le problematiche esposte, coordinandosi con le delegazioni degli altri Stati Membri, che condividono le medesime istanze, così da prevedere adeguate misure comunitarie a sostegno dell'intero comparto zootecnico.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-07789 Incerti: Sullo stato di attuazione dei progetti relativi alle infrastrutture irrigue previsti dal PNRR.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Riguardo alla richiesta di informazioni sullo stato di attuazione e finanziabilità dei progetti selezionati nel settore delle infrastrutture irrigue a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), informo che il Ministero ha dovuto gestire più di 70 istanze di riesame presentate dai potenziali beneficiari.
  Questa Amministrazione ha verificato la possibilità di attivare il soccorso istruttorio, istituto questo che, fermo restando il principio di autoresponsabiltà dei concorrenti, trova applicazione in relazione a qualunque procedimento amministrativo a determinate condizioni, dovendo essere contemperato con le esigenze di par condicio e imparzialità ed ispirato a criteri di correttezza reciproca senza alterare l'esito della procedura diretta alla selezione dei migliori candidati.
  Ciò considerato, a fronte delle diverse tipologie di istanze proposte, si è ritenuto di poter accogliere solo le domande di riesame verificabili dal sistema, non lesive della par condicio e non pregiudicanti i tempi di realizzazione del Piano.
  Allo stato attuale, relativamente ai progetti presentati, l'Ufficio competente ha provveduto ad una preliminare verifica della documentazione trasmessa, ravvisando alcune criticità che sono state comunicate informalmente, anche attraverso riunioni bilaterali, ai Consorzi di bonifica.
  Si sono tenuti, altresì, incontri dedicati con i soggetti proponenti e le relative Regioni competenti sulle specificità proprie del PNRR e sulla necessità che l'intero Piano, di cui la misura delle infrastrutture irrigue è solo una parte, movimenti la spesa nei tempi programmati.
  Infine, si ricorda che la milestone prevista dalla misura degli investimenti irrigui, relativa ai decreti di concessione del finanziamento è fissata al 30 settembre 2022.

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ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-07790 Caretta Iniziative urgenti volte a garantire gli approvvigionamenti necessari di fertilizzanti, mangimi e di altre materie prime per il settore agricolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La problematica dell'attuale crisi di mercato e le possibili azioni da adottare in ambito unionale sono state ampiamente dibattute al Consiglio Agrifish del 21 marzo scorso. In tale contesto, anche su iniziativa italiana, sono state promosse una serie di misure eccezionali, rivolte principalmente ai settori più colpiti dall'aumento dei costi di produzione.
  In particolare, per contrastare le turbative del mercato, è stato proposto l'utilizzo dei fondi derivanti da entrate a destinazione specifica (cd. assigned revenue) e una parte della riserva di crisi. Con questo meccanismo, saranno messi a disposizione del nostro Paese circa 48 milioni di euro da utilizzare entro il 30 settembre 2022, cui potranno essere aggiunti 96 milioni di cofinanziamento nazionale.
  Inoltre, in data 24 marzo 2022, è stato attivato lo stoccaggio privato per le carni suine, ai sensi dell'articolo 17 del Regolamento (UE) n. 1308/2013 sull'OCM unica.
  In aggiunta, per sopperire alla crisi di liquidità, gli Stati membri potranno erogare un livello più alto di anticipi per i pagamenti diretti e le misure a superficie dello sviluppo rurale, a partire dal 16 ottobre 2022. In ogni caso, grazie ad una specifica iniziativa promossa a livello nazionale, sarà possibile erogare sino al 70 per cento dei pagamenti diretti entro il prossimo 31 luglio.
  Sempre con lo stesso obiettivo, anche il settore agricolo, inizialmente escluso, potrà beneficiare del Temporary Crisis Framework sugli Aiuti di Stato, nei limiti di 35 mila euro per azienda.
  Con l'obiettivo di incrementare il potenziale produttivo europeo per le colture proteiche ed i cereali, attraverso una deroga applicabile nel 2022, è stato deciso di rimettere in produzione le superfici destinate alle aree ecologiche e le aree ritirate dalla produzione.
  Per assicurare maggiore trasparenza sulla situazione delle scorte di cereali e semi oleosi a livello unionale, la Commissione sta lavorando ad una proposta concernente le comunicazioni mensili delle giacenze che ogni Stato membro sarà tenuto a comunicare.
  Per far fronte all'esigenza di approvvigionamento di materie prime e contrastare fenomeni speculativi, la DG SANTE si è resa disponibile, su richiesta degli Stati membri, ad autorizzare temporaneamente deroghe ai limiti massimi di residui fitosanitari (LMR) per le principali commodity importate dai Paesi terzi.
  Infine, nel decreto-legge n. 21 del 2022, per quanto concerne il problema di approvvigionamento di fertilizzanti minerali, è stata approvata una norma che consente l'utilizzo del digestato, quale sottoprodotto della digestione anaerobica finalizzata alla produzione di biogas e biometano, nel rispetto dei principi dell'economia circolare, a condizione che le cosiddette matrici in ingresso, ovvero i prodotti utilizzati come materia prima per la produzione di energia, siano rappresentati unicamente da prodotti vegetali, sottoprodotti alimentari ed effluenti zootecnici.

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ALLEGATO 7

Interrogazione n. 5-07791 Cassese: Sulla mancata pubblicazione del decreto ministeriale relativo all'inserimento del cosiddetto «digestato essiccato» tra i prodotti fertilizzanti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente è necessario partire da alcune precisazioni.
  Un concime per poter essere commercializzato sul territorio italiano deve essere incluso negli allegati del decreto legislativo n. 75 del 29 aprile 2010, recante «Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell'articolo 13 della legge n. 88 del 7 luglio 2009,».
  Ai sensi dell'articolo 10 del suddetto decreto legislativo, all'inserimento di nuovi fertilizzanti e modifiche degli allegati si provvede con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, su istanza da parte dei soggetti interessati.
  A seguito dell'istanza di inserimento del prodotto richiamato dagli Onorevoli interroganti, è stato predisposto il relativo decreto che ha previsto la modifica dell'allegato 1 – «Concimi nazionali», con l'aggiunta di una nuova tipologia di concime organico, identificato dalla denominazione tipo «Digestato essiccato» e dell'allegato 7 «Tolleranze» con l'inserimento dei relativi valori di tolleranza per i parametri di carbonio organico, azoto organico, anidride fosforica, ossido di potassio e umidità.
  Lo schema di decreto è stato firmato lo scorso 1° marzo ed è in via di registrazione da parte dei competenti organi di controllo contabile e di legittimità.
  Il provvedimento in questione, una volta registrato, sarà inviato alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ai fini della sua pubblicazione ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

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ALLEGATO 8

Disciplina dell'ippicoltura e delega al Governo per l'adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore. C. 2531 Gadda.

PROPOSTE EMENDATIVE APPROVATE

ART. 2.

  Sopprimerlo.
2.100. Il Relatore.

  Dopo l'articolo 2, aggiungere il seguente:

Art. 2-bis.
(Clausola di salvaguardia)

  1. Le disposizioni della presente legge si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione, anche con riferimento alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
2.016. (Nuova formulazione) Schullian, Gebhard, Plangger, Emanuela Rossini.

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ALLEGATO 9

Disposizioni per la promozione del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura. Testo unificato C. 2049 Spena, C. 2930 Cenni, C. 2992 Ciaburro e C. 3509 Bubisutti.

PROPOSTA EMENDATIVA DELLA RELATRICE

ART. 3.

  Sostituirlo col seguente:

Art. 3.
(Ufficio per la promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura)

  1. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è istituito, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale – Direzione generale dello sviluppo rurale, l'ufficio dirigenziale non generale per l'imprenditoria e il lavoro femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura.
  2. L'ufficio di cui al comma 1 coordina le proprie attività con il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con i competenti uffici delle regioni e delle province autonome e si avvale della collaborazione dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA). All'Ufficio, cui sono attribuite le competenze dell'organismo previsto dal decreto del Ministro per le politiche agricole 13 ottobre 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 82 dell'8 aprile 1998, sono assegnate le seguenti ulteriori funzioni:

   a) monitorare l'evoluzione dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura;

   b) monitorare, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e con il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, l'evoluzione del lavoro femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura, con particolare riferimento alle retribuzioni, alle progressioni di carriera, al rispetto delle norme sulla maternità, alle situazioni di lavoro irregolare e a situazioni di molestie e violenza nei luoghi di lavoro;

   c) monitorare l'attuazione e l'efficacia delle misure per la crescita del lavoro e dell'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura, previste dalla Politica agricola comune, primo e secondo pilastro, dai piani triennali della pesca e dell'acquacoltura, dalle norme nazionali e regionali, nonché dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e l'impatto che tali misure hanno complessivamente sulle donne;

   d) condurre indagini periodiche volte ad accrescere le conoscenze e le competenze sul lavoro e sull'imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, delle foreste, della pesca e dell'acquacoltura nonché sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;

   e) elaborare misure dedicate e percorsi condivisi con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per promuovere la parità tra i sessi nell'accesso al credito, alla terra e alle acque nonché per garantire il sostegno all'attività di impresa durante la maternità, la genitorialità e nell'assistenza ai figli e ai familiari;

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   f) contribuire, per le attività di competenza, alla redazione del piano nazionale annuale di cui all'articolo 2;

   g) provvedere, nelle materie di competenza, alla richiesta e allo scambio di informazioni disponibili con i corrispondenti organismi regionali e dell'Unione europea;

   h) rendere accessibili, attraverso un apposito portale telematico costantemente aggiornato, informazioni relative alla normativa vigente in materia di formazione, lavoro e imprenditoria femminile nel settore dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura, percorsi guidati per accedere ai finanziamenti, avvisi concernenti la pubblicazione di bandi nazionali e regionali concernenti tali settori, nonché informazioni utili per la risoluzione di problemi inerenti le procedure amministrative.

  3. Per lo svolgimento delle attività di cui al comma 2 l'Ufficio procede alla consultazione periodica delle organizzazioni datoriali, sindacali e associative delle donne impegnate a diverso titolo nel mondo agricolo e agroalimentare.
  4. L'Ufficio, avvalendosi della collaborazione del CREA e dell'ISMEA, dando conto dello svolgimento delle attività previste dal comma 2, predispone un rapporto annuale sulla condizione dell'imprenditoria e del lavoro femminile, che viene trasmesso al Parlamento ed alle regioni.
  5. Per l'attività dell'ufficio di cui al comma 1 è stanziata una somma pari a 300.000 euro annui a decorrere dall'anno 2022.
3.100. La Relatrice.