CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 marzo 2022
760.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Pentangelo 5-07674 e Maccanti 5-07676: Utilizzo di esaminatori in quiescenza presso le Motorizzazioni civili.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente agli atti dell'onorevole Pentangelo e dell'onorevole Maccanti in quanto vertono su analogo argomento.
  In relazione alle iniziative da assumere per aumentare il numero di esaminatori di cui all'articolo 121 del Codice della strada e per garantire il regolare svolgimento delle sessioni di esame, rappresento quanto segue.
  Con riferimento alla recente sentenza del Tar Lazio in data 7 febbraio 2022 che, nell'accogliere il ricorso, ha annullato la circolare del Capo Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale n. 3572 del 6 luglio 2018 con cui era stata ampliata la platea dei soggetti ammessi ai corsi per esaminatori, i competenti uffici del MIMS hanno richiesto all'Avvocatura Generale dello Stato di valutare l'opportunità di proporre appello, con contestuale istanza cautelare finalizzata a sospendere gli effetti prodotti dalla sentenza di primo grado.
  Al contempo, è stata predisposta una specifica proposta normativa, da inserire nel primo provvedimento utile, che attribuisce in modo inequivoco a tutto il personale del MIMS, specificamente formato, la possibilità di conseguire la qualifica di esaminatore.
  Quanto alla possibilità di utilizzare il personale in quiescenza, si evidenzia che è in corso di definizione il provvedimento di accreditamento del predetto personale, la cui elaborazione ha richiesto lo svolgimento di una complessa attività istruttoria, nonché uno specifico confronto con le organizzazioni sindacali in considerazione della peculiarità, sotto il profilo dell'ordinamento del pubblico impiego, della disposizione abilitante.

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ALLEGATO 2

Tasso 5-07675: Verifiche in merito alla presunta assenza delle certificazioni antimafia della Società Navigazione Siciliana S.c.p.a.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  In relazione al quesito posto, si rappresenta che, in data 11 aprile 2016, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha stipulato una convenzione con la società consortile per azioni SNS, di cui la Liberty Lines S.p.A. è parte consorziata per l'esercizio dei servizi di collegamento marittimo con le isole minori siciliane.
  Tale affidamento è derivato da una procedura ad evidenza pubblica per l'acquisizione del compendio Siremar, nella quale la SNS è risultata seconda aggiudicataria, subentrando poi a Compagnia delle Isole a seguito di ricorso.
  L'attività di indagine e il procedimento giudiziario richiamati nell'interrogazione si riferiscono a rapporti afferenti i collegamenti marittimi gestiti dalla società Liberty Lines in base a contratti di servizio con la Regione Siciliana e del tutto estranei, pertanto, al rapporto convenzionale intercorrente con il MIMS.
  Per quanto concerne, poi, gli adempimenti del Ministero al fine del pagamento delle future rate della sovvenzione alla società SNS, gli stessi sono svolti secondo le modalità e nei tempi previsti dalla normativa vigente e, al momento, non sono state segnalate particolari criticità.
  Ad ogni buon conto, qualora dette criticità dovessero emergere in una fase successiva, il MIMS porrà in essere tutte le attività necessarie a tutela del diritto alla mobilità dei cittadini nonché delle finanze pubbliche.

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ALLEGATO 3

5-07677 Bruno Bossio: Realizzazione dei collegamenti intermodali tra il porto di Gioia Tauro e la rete ferroviaria.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  In relazione al quesito posto, si ricorda che il PNRR ha previsto risorse pari a 60 milioni di euro per la realizzazione di interventi di potenziamento del collegamento ferroviario del porto di Gioia Tauro.
  In particolare, detti interventi consistono:

   nel raddoppio della bretella di collegamento tra San Ferdinando e Rosarno;

   nella sistemazione dell'impianto di Rosarno per la realizzazione di almeno un binario con modulo pari a 750 metri;

   nella revisione della stazione di San Ferdinando per la realizzazione di binari con modulo pari a 750 m;

   nell'ammodernamento dei sistemi di sicurezza e segnalamento.

  La stazione di Rosarno rientra nell'ambito della infrastruttura ferroviaria nazionale ed è di proprietà di RFI, mentre gli asset su cui insistono la stazione di San Ferdinando e la bretella di collegamento con Rosarno sono di proprietà della Regione Calabria ma oggetto di assegnazione a RFI, ai sensi dell'articolo 208 del decreto-legge n. 34/2020.
  Con delibera n. 221 del 31 maggio 2021, la Regione Calabria ha espresso una formale intesa sia sull'attribuzione della qualificazione di infrastruttura ferroviaria nazionale del collegamento Rosarno – San Ferdinando che sul trasferimento alla società RFI della proprietà del compendio patrimoniale ricadente in tale linea ferroviaria.
  Le attività di ricognizione dei beni oggetto di trasferimento definitivo a RFI sono state avviate nel mese di novembre del 2020 e, ad oggi, gran parte delle aree interessate risultano correttamente intestate all'ASIREG/ASI odierno CORAP, mentre una limitata parte presenta alcuni disallineamenti di natura catastale, in corso di risoluzione, dal momento che dette aree sono parzialmente occupate dalla sede ferroviaria e non correttamente volturate all'epoca della realizzazione dell'infrastruttura.
  Da ultimo, si rappresenta che RFI ha comunicato di aver già avviato le necessarie attività di progettazione, la cui conclusione è prevista entro il mese di dicembre 2022, così da poter completare tutti i lavori entro giugno 2026, in coerenza con gli obiettivi temporali attesi.

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ALLEGATO 4

5-07678 Scagliusi: Gestione delle ferrovie regionali in concessione e attuazione del PNRR, con particolare riferimento alla situazione pugliese.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Uno degli obiettivi principali del PNRR riguarda la riduzione dei divari territoriali che caratterizzano il nostro paese, sia quelli tra regioni del meridione e del centro-nord che i divari all'interno dei singoli territori, che possono essere superati anche grazie al potenziamento del trasporto pubblico locale su gomma e su rotaia.
  Con due diversi decreti (n. 363 del 23 settembre 2021 e n. 439 del 9 novembre 2021), proprio nell'ottica del potenziamento, ammodernamento e messa in sicurezza del sistema ferroviario regionale, il MIMS ha assegnato complessivamente circa 2,5 miliardi di euro, provenienti sia dal PNRR che dal Fondo complementare.
  Entrambi tali decreti assegnano detti contributi finanziari alle Regioni, le quali possono individuare dei soggetti attuatori degli interventi, e sono tenute all'efficace e corretto utilizzo dei fondi e al puntuale rispetto dei cronoprogrammi, pena la revoca del contributo.
  In merito al ruolo di soggetto attuatore degli interventi sulle infrastrutture ferroviarie di cui alla richiamata delibera n. 2083 della Giunta Regionale Puglia da parte degli attuali gestori ferroviari anche oltre la scadenza dei termini di concessione, si rappresenta che l'attività di soggetto attuatore e quella di gestore dell'infrastruttura non devono necessariamente essere imputate al medesimo soggetto, pur considerando la particolare situazione esistente in Puglia e anche in considerazione del fatto che la disciplina relativa alle concessioni delle infrastrutture, così come dei servizi di trasporto pubblico, è contenuta in specifiche disposizioni di derivazione europea.
  Quanto all'attuazione degli interventi finanziati con le risorse del PNRR, si evidenzia che il Ministero ha già predisposto uno specifico sistema di monitoraggio finalizzato alla tempestiva rilevazione di possibili ritardi o rallentamenti nell'attività esecutiva anche ai fini dell'esercizio sostitutivo. Su tale tema sarà, pertanto, avviato un apposito tavolo di approfondimento che deve tenere anche conto del sistema eurounitario.

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ALLEGATO 5

5-07679 Silvestroni: Situazione di pericolo connessa alla chiusura del tratto della corsia di sorpasso della carreggiata esterna in prossimità dell'uscita n. 3 «Cassia» del Grande Raccordo Anulare di Roma.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  In merito ai lavori lungo il Grande Raccordo Anulare (GRA) di Roma all'altezza del km 13+400, la società ANAS ha rappresentato che, successivamente alle attività di consolidamento della scarpata eseguite la scorsa estate, sono state avviate le attività di progettazione del ripristino del corpo stradale nel tratto in argomento.
  I relativi lavori verranno attivati tramite accordo quadro, già appaltato, con inizio delle lavorazioni previsto entro i primi giorni del prossimo mese di giugno e verranno eseguiti prevalentemente in orario notturno così da ridurre i disagi all'utenza autostradale.
  L'investimento complessivo è di circa 350 mila euro e ANAS prevede di ultimare i lavori prima dell'inizio dell'esodo estivo.
  Ad oggi sono già in corso di esecuzione le attività di posa in opera e di potenziamento della segnaletica stradale.
  Quanto alla necessità di monitorare il piano degli interventi di manutenzione stradale, ricordo che ANAS esegue procedure standardizzate di controllo su tutte le opere d'arte, con quattro ispezioni ricorrenti trimestrali e un'ispezione più approfondita una volta all'anno; agli esiti di tali attività di ispezione e controllo, la società elabora il piano degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
  Detto piano è parte integrante del Contratto di programma e progressivamente rendicontato alla competente Direzione generale del MIMS ai fini della verifica del tempestivo ed integrale adempimento degli obblighi contrattuali da parte di ANAS.
  A ciò si aggiungono i controlli ai fini della sicurezza delle infrastrutture espletati dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA).