CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 marzo 2022
756.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-07668 Fregolent: Tempi di conclusione e modalità di individuazione del sito idoneo al deposito nazionale di scorie nucleari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dall'onorevole interrogante riguardo l'iter di individuazione del deposito nazionale di scorie nucleari, si rappresenta quanto segue.
  Il processo di consultazione pubblica previsto dal decreto legislativo n. 31 del 2010 si è svolto secondo criteri di trasparenza, partecipazione e condivisione con tutti i portatori di interesse coinvolti nel processo.
  Per quanto attiene ai termini previsti dal sopramenzionato decreto si conferma il rispetto delle scadenze previste.
  La CNAPI comprende 67 aree potenzialmente idonee con Ordine di Idoneità differente, dislocate in diverse regioni (Piemonte, Toscana, Lazio, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Puglia).
  Durante lo svolgimento della consultazione pubblica, sono state presentate osservazioni da parte di 318 soggetti, tutte pubblicate durante i 180 giorni previsti per la presentazione delle stesse, nel periodo compreso tra il 5 gennaio 2021 e il 5 luglio 2021.
  Successivamente, tra il 7 settembre e il 24 novembre, si è svolto il seminario nazionale per tutte le regioni coinvolte.
  Il 15 dicembre 2021 sono stati pubblicati gli esiti dei lavori del Seminario nazionale con il contestuale avvio della seconda fase di consultazione pubblica, così garantendo la possibilità di presentare ulteriori osservazioni nei seguenti 30 giorni.
  A tale riguardo, si precisa che dal 16 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022 sono pervenute ulteriori 52 osservazioni. Sarà cura della Sogin, in base a tutte le osservazioni pervenute, inviare, entro il mese corrente, la proposta di Carta nazionale delle aree idonee (CNAI) al Ministero della transizione ecologica, che successivamente sarà sottoposta al parere di ISIN, prima di essere approvata di concerto con il Ministero delle infrastrutture e il Ministero dell'università e della ricerca scientifica.
  Per quanto concerne gli impegni assunti dal Governo in base alla mozione n. 1-00414 richiamata dall'onorevole interrogante, si precisa che, come detto, è stata data la possibilità di partecipare al processo a tutti i soggetti interessati, in un'ottica di massima condivisione e collaborazione, anche oltre quanto espressamente indicato dalla normativa di riferimento.
  Riguardo la previsione di garanzie aggiuntive, si rappresenta che nella fase di sviluppo del progetto di Deposito nazionale sono state adottate, nel rispetto degli stringenti standard richiesti dalla normativa eurounitaria, le maggiori garanzie possibili in termini di sicurezza per l'ambiente, i lavoratori e la popolazione.
  Per quanto concerne il tema delle aree insulari, si conferma che la presenza di aree all'interno delle isole comporta una valutazione in termini di Ordine di Idoneità per le aree; si precisa che di per sé la mera insularità non è un requisito che compromette l'idoneità delle aree in relazione ai criteri della Guida Tecnica 29.
  Si conferma, altresì, che tutti i territori patrimonio dell'Unesco sono stati esclusi dalla CNAPI in applicazione del criterio CA11 della Guida Tecnica, così come peraltro evidenziato anche nei documenti a corredo della CNAPI pubblicati il 5 gennaio 2021.
  Inoltre, si rammenta che per quanto concerne lo svuotamento dei depositi provvisori, il processo di demolizione di detti depositi sarà avviato e portato a termine solo dopo il loro svuotamento. Peraltro, con la legge di bilancio 2022 il Governo ha stanziato per l'anno in corso oltre 8 milioni Pag. 137di euro per il proseguimento della messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito dell'area ex Cemerad.
  Infine, si precisa che entro 30 giorni dalla pubblicazione della CNAI, Sogin avvierà le trattative bilaterali con le regioni e gli enti locali interessati per conseguire l'intesa sulle aree della CNAI ove realizzare il deposito.
  Atteso che la normativa di riferimento prevede che la proposta di CNAI venga sottoposta a procedura di VAS, sarà in tale contesto che potranno trovare ulteriore approfondimento e attuazione gli impegni governativi richiamati.
  Sarà comunque cura del Governo informare il Parlamento prima della pubblicazione della CNAI.

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ALLEGATO 2

5-07497 Pezzopane: Tempi di emanazione dei decreti ministeriali in materia di cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dagli Onorevoli interroganti in merito allo stato dei decreti end of waste, si precisa, in via generale, che sono in corso le attività finalizzate all'adozione degli stessi.
  Più nel dettaglio, si rappresenta che l'articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo n. 152 del 2006 prevede, ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, la definizione di criteri elaborati conformemente alle condizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo per specifiche tipologie di rifiuto, attraverso l'adozione di un decreto di natura regolamentare del Ministro della transizione ecologica.
  Pertanto, l'iter che conduce all'adozione di detti decreti è particolarmente lungo e complesso.
  Infatti, oltre alla opportuna acquisizione di pareri tecnici (segnatamente quelli di ISPRA e ISS), l'articolo 17, comma 4, della legge n. 400 del 1988 richiede l'acquisizione del parere di legittimità del Consiglio di Stato.
  Inoltre, occorre procedere alla notifica di ciascun draft di tali decreti alla Commissione europea, con conseguente necessità di attendere, per l'adozione degli stessi, il termine di stand still.
  Nel quadro del suddetto iter procedurale, gli uffici competenti di questo Ministero sono impegnati a concludere le istruttorie per specifiche tipologie di rifiuto.
  Come noto, alcuni degli schemi di decreto hanno ricevuto un parere interlocutorio da parte del Consiglio di Stato (rifiuti di vetro sanitario per la produzione di scaglie di vetro; rifiuti da pile e accumulatori per la produzione di pastello di piombo recuperato; rifiuti da costruzione e demolizione per la produzione di inerti recuperati); altri hanno richiesto, a seguito del parere del Consiglio di Stato e della notifica alla Commissione europea, modifiche sostanziali, che impongono di replicare i predetti passaggi procedurali (è il caso dello schema di decreto relativo ai rifiuti da spazzamento stradale per la produzione di inerti recuperati).
  Si rappresenta, peraltro, che una significativa accelerazione dell'attività preordinata all'adozione dei predetti decreti potrà provenire dalla recente costituzione, presso l'Ufficio legislativo del Ministero della transizione ecologica, di un apposito gruppo di lavoro, composto non solo da giuristi, ma anche da tecnici esperti della materia. Tale gruppo è chiamato a operare secondo specifiche scansioni temporali e per obiettivi predeterminati.
  Al momento sono in fase di istruttoria tecnica gli schemi di decreto concernenti le seguenti categorie di rifiuti: rifiuti di gesso provenienti dalla demolizione dei pannelli di cartongesso; rifiuti di plastiche miste provenienti dalle cartiere (pulper); rifiuti di membrane bituminose per la produzione di additivi destinati alle miscele bituminose.
  In considerazione del fatto che l'iter procedurale sopra descritto implica il coinvolgimento di una pluralità di soggetti, attese le diverse interlocuzioni e intese necessarie, non è possibile prevedere il termine di adozione dei decreti citati.

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ALLEGATO 3

5-07665 Lucchini: Iniziative anche di carattere finanziario volte alla tutela della qualità dell'aria nel bacino padano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dagli Onorevoli interroganti circa l'Accordo di Bacino Padano, si rappresenta quanto segue.
  In merito alla permanenza di una situazione di estrema criticità sulla qualità dell'aria nelle Regioni del Bacino padano, sono stati avviati, su proposta dell'allora Ministero dell'ambiente e della tutela del mare (ora Ministero della transizione ecologica) due appositi programmi di finanziamento destinati a tali regioni, a valere su risorse previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 novembre 2018 e dal decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104.
  Nel merito, con le risorse del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2018, pari a 180 milioni di euro, è stato istituito un programma di finanziamento volto a promuovere il miglioramento dei servizi di trasporto pubblico locale e conseguentemente la qualità dell'aria nel territorio delle regioni del Bacino Padano (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), nonché a finanziare interventi finalizzati al controllo automatico delle restrizioni alla circolazione introdotte dai Piani regionali di qualità dell'aria.
  Alla regione Lombardia sono stati destinati fondi per oltre 60 milioni di euro ed il progetto presentato dalla regione prevede l'acquisto di nuovi bus elettrici o a metano (o gasolio per i percorsi extraurbani) con la contestuale rottamazione di vecchi bus inquinanti.
  Inoltre, con il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 è stato istituito un fondo nazionale per l'attuazione di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino padano.
  Il fondo stanzia risorse pari a circa 1 miliardo di euro complessivi fino al 2034 e con previsione di ulteriori stanziamenti. Le misure finanziabili dal fondo sono relative ai trasporti e alla mobilità sostenibile, alla combustione domestica della biomassa ed all'efficienza energetica, e interesseranno anche il settore agricolo.
  Inoltre, si precisa che a dicembre 2020 è stato adottato uno specifico decreto direttoriale che ha definito le modalità di trasferimento rendicontazione e revoca dei finanziamenti.
  Nello specifico alla regione Lombardia sono state destinate risorse complessive fino al 2034 pari a circa 350 milioni di euro.
  Infatti, nel periodo gennaio-dicembre 2021 sono stati presentati dalla regione ed approvati dal Ministero 4 progetti per un valore pari a 73 milioni di euro che finanzieranno la sostituzione dei veicoli privati, la sostituzione delle stufe domestiche a biomassa e progetti per la riduzione delle emissioni di ammoniaca dal settore agricolo.
  In aggiunta al supporto finanziario appena rappresentato per l'attuazione di interventi per il miglioramento della qualità dell'aria, si specifica che questo Ministero ha previsto anche un concreto supporto di natura tecnica, grazie alla sottoscrizione il 4 giugno 2019 di un protocollo di intesa con la Presidenza del Consiglio e altri 5 Ministeri contenente un piano di azione nazionale per il miglioramento della qualità dell'aria.
  Il Piano d'azione prevede l'attuazione di 17 misure suddivise in 5 ambiti di intervento tra cui la combustione delle biomasse (divieto di abbruciamento dei residui agricoli e razionalizzazione degli incentivi all'utilizzo di legna per riscaldamento domestico), i trasporti (criteri ambientali nella determinazione dei limiti di velocità in autostrada, micro mobilità elettrica), l'agricoltura (rafforzamento della possibilità di Pag. 140utilizzo dei fondi europei per il miglioramento della qualità dell'aria) e l'industria (anticipazione dall'uscita dal carbone).
  Sono inoltre previste specifiche azioni volte alla rimozione dei sussidi ambientalmente dannosi ed al rafforzamento dell'informazione ai cittadini sul tema della qualità dell'aria.
  Tale articolato quadro di interventi nazionali, sia finanziari che tecnici, costituisce un importante strumento a supporto delle politiche regionali per il miglioramento della qualità dell'aria, in particolare per la regione Lombardia.
  Ci si attende che quanto decritto produrrà i suoi maggiori effetti nel prossimo periodo, quando le misure finanziate saranno pienamente attuate e gli interventi nazionali diventeranno esaurientemente operativi.

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ALLEGATO 4

5-07666 Foti: Tempi e modalità di conclusione dell'iter del Piano per la transizione ecologica (PTE).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dagli Onorevoli interroganti, si osserva che la proposta del Piano di Transizione Ecologica è stata approvata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) in data 28 luglio 2021 e successivamente esaminata dalle Camere e dalla Conferenza unificata.
  Il testo finale del Piano, approvato in data 8 marzo 2022 dal CITE, è il frutto di un lungo e collegiale processo tra i vari dicasteri partecipanti al CITE e ha tenuto conto dei commenti ricevuti sia dalle Camere e sia dalla Conferenza unificata.
  In merito, è bene citare il rafforzamento delle iniziative di contrasto agli incendi, la protezione della biodiversità e del contrasto al consumo di suolo, non limitato agli ambienti costieri, la promozione dell'educazione ambientale, la valorizzazione del ruolo delle comunità energetiche e l'importanza del trasporto su rotaia.
  Inoltre, il Governo ha assunto le iniziative necessarie a superare le ragioni che hanno indotto la Conferenza Unificata, nella riunione del 2 dicembre 2021, ad esprimere un parere contrario, «in particolare adottando modalità procedurali che garantiscano, nella stesura aggiornata del testo e nei suoi aggiornamenti periodici un accentuato coinvolgimento delle Regioni e delle autonomie locali nella definizione della governance del Piano e una più attenta valutazione delle proposte e dei contributi avanzati in quella sede», come raccomandato dalla Commissione VIII (Ambiente) della Camera.
  In conseguenza, gli aspetti legati alla governance del piano stesso sono stati ampliati per accogliere le richieste delle Commissioni parlamentari e con l'intenzione di assicurare un più ampio coinvolgimento delle regioni e degli enti locali nella stesura delle prossime versioni del PTE.
  Con lo scopo di coinvolgere le regioni e gli enti locali su aspetti di sostanza nella governance del Piano è stato esteso loro l'invito a partecipare attivamente agli otto gruppi di lavoro del CITE.
  Si rammenta, infine, che una relazione sulla messa in opera del Piano sarà approntata entro il 31 maggio di ogni anno e permetterà di identificare in corso d'opera gli adattamenti più opportuni.

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ALLEGATO 5

5-07667 Daga: Riconoscimento automatico del bonus idrico per i clienti a basso reddito e ripristino della fornitura per le utenze morose per il periodo di emergenza da COVID-19.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dagli Onorevoli interroganti in merito allo stato di attuazione dell'articolo 57-bis, comma 5, del decreto-legge n. 124 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 157 del 2019, si rappresenta quanto segue.
  Innanzitutto, si premette che il suddetto decreto-legge ha introdotto il riconoscimento automatico dei bonus energetico e idrico agli aventi diritto, con l'obiettivo di superare gli ostacoli all'accesso al beneficio per tutti i nuclei familiari in possesso di determinati requisiti.
  Successivamente all'entrata in vigore della predetta disposizione, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ha adottato una serie provvedimenti, tra cui la delibera 63/2021 del 23 febbraio 2021, con la quale sono state individuate le modalità applicative del regime di riconoscimento automatico dei bonus sociali elettrico, gas e idrico per disagio economico.
  In seguito, con la delibera 223/2021 del 27 maggio 2021, sono state definite le modalità di trasmissione, dall'istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) al Sistema Informativo Integrato (SII) di Acquirente Unico S.p.A., dei dati necessari al processo di riconoscimento automatico dei bonus sociali elettrico, gas e idrico per disagio economico.
  Ancora, con la delibera 366/2021 del 3 agosto 2021, l'ARERA ha delineato rassetto delle responsabilità del trattamento dei dati personali funzionali al riconoscimento del bonus sociale idrico ed elettrico ai clienti finali serviti da reti di distribuzione non interconnesse con il sistema elettrico nazionale, nonché del bonus sociale gas per clienti domestici indiretti.
  La richiamata regolazione, pertanto, è intervenuta a definire un quadro di riferimento per il nuovo modello di riconoscimento automatico del bonus, in sostituzione della previgente regolazione del cosiddetto sistema «a domanda», proprio con l'obiettivo di superare gli ostacoli all'accesso ai bonus sociali energetici e idrico per i nuclei familiari in possesso dei requisiti.
  Si precisa che, nella fase di prima attuazione del meccanismo (avente a oggetto le agevolazioni relative all'anno 2021), le tempistiche di avvio sono risultate differenziate per i diversi bonus, a causa della eterogeneità e del differente grado di complessità dei processi previsti per il riconoscimento del beneficio.
  In particolare, lo scorso luglio 2021, è stato avviato il processo finalizzato al riconoscimento dei bonus sociali elettrici e gas alle forniture dirette, e, successivamente, il processo per il riconoscimento del bonus sociale gas nel caso di forniture condominiali, il quale viene attivato solo qualora non sia stata prima individuata una fornitura diretta intestata ad uno dei componenti il nucleo familiare.
  Il processo per il riconoscimento del bonus sociale idrico ha richiesto maggiori approfondimenti e adempimenti, segnatamente in ordine al rispetto della normativa in materia di privacy e nell'ottica di garantire una tutela rafforzata dei diritti degli interessati.
  Al fine, dunque, di avviare a conclusione i procedimenti di riconoscimento automatico del bonus sociale idrico 2021, l'Autorità sta definendo una disciplina semplificata ad hoc, che è stata oggetto di consultazione con le principali associazione rappresentative dei gestori idrici.Pag. 143
  In ultimo, l'Autorità ha rappresentato che, a partire dalla fine di questo mese di marzo, sarà avviata la trasmissione dei dati personali funzionali al riconoscimento del bonus sociale idrico agli aventi diritto, da parte del Gestore del SII ai gestori idrici territorialmente competenti che avranno adempiuto agli obblighi preliminari in materia di tutela dei dati personali, conformemente alla normativa applicabile in materia.
  Si conferma, inoltre, che entro l'anno corrente verranno erogati gli importi a titolo di bonus idrico con riferimento all'anno 2021 e, sempre entro l'anno corrente, l'erogazione entrerà a pieno regime.
  Il Ministero della transizione ecologica continuerà nell'attività di monitoraggio, in collaborazione con l'Autorità, ponendo massima attenzione alle valutazioni circa l'opportunità di ulteriori interventi volti a rafforzare la tutela dei consumatori economicamente vulnerabili, anche alla luce della situazione contingente di tensione sui prezzi delle materie prime energetiche.

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ALLEGATO 6

5-07664 Plangger: Modalità di esecuzione e finanziamento degli interventi di bonifica del Mar Piccolo (TA).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla questione posta dagli Onorevoli interroganti, si rappresenta quanto segue con particolare riguardo alle attività conseguenti alla richiesta (del quale l'interrogante fa cenno) fatta dal Commissario straordinario per le bonifiche al Presidente del tavolo «CIS Taranto» circa la riprogrammazione delle risorse liberate «dal vincolo della gara».
  Nella riunione del Tavolo Istituzionale Permanente del CIS Taranto del 14 luglio 2021 la proposta di rimodulazione dei finanziamenti relativi all'intervento di bonifica sedimenti del Mar Piccolo di Taranto ha trovato la condivisione da parte del MITE, del comune di Taranto e della regione Puglia.
  In conseguenza, il Signor Ministro per il Sud ha disposto l'avvio da parte del RUC della istruttoria volta a deliberare la riprogrammazione finanziaria, nelle successive riunioni del Tavolo Istituzionale Permanente.
  Il RUC (Responsabile Unico del Contratto) del CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo) Taranto (presieduto dal Ministro per il sud e la coesione territoriale), Direttore generale dell'Agenzia per la Coesione territoriale, dopo aver approfondito le questioni attraverso una due diligence, ha convocato, in data 25 gennaio 2022, una riunione con una platea molto ampia di organizzazioni di mitilicoltori e di associazioni sindacali di categoria tarantine, alla presenza del Commissario straordinario, al fine di avere un quadro chiaro della situazione del Mar Piccolo, con riguardo alla condizione ambientale dell'area, alla produzione di mitili, ed alle prospettive future, tenendo conto delle note criticità.
  In esito a tale incontro, il RUC ha concluso sull'opportunità di accelerare le riprogrammazioni delle risorse dedicate alle bonifiche, che risultano da tempo ferme per diversi ordini di ragioni; ciò al fine di orientarle in modo più efficiente, sempre sulla medesima finalità di bonifica del Mar Piccolo, anche in considerazione della estrema importanza, rappresentata da tutte le organizzazioni presenti, di mantenere vivo questo settore produttivo che insiste su uno specchio d'acqua di fruizione generalizzata da parte della cittadinanza.
  Pertanto, il RUC ha avviato incontri bilaterali finalizzati ad acquisire elementi tecnici più dettagliati sulle condizioni attuali del Mar Piccolo, sulle cause della contaminazione, sulle misure più adeguate a farvi fronte nell'immediato e per il futuro, al fine di individuare i costi dei nuovi interventi ambientali da intraprendere e di valutare le disponibilità finanziarie anche alla luce di eventuali ulteriori risorse non impegnate, rinvenienti su PSC (Piano di Sviluppo e Coesione) e coerenti con la predetta finalità.
  L'intento del Ministro per il sud e la coesione territoriale nella sua qualità di Presidente del Tavolo Istituzionale nell'ambito del CIS Taranto, è senz'altro quello di contribuire ad orientare l'azione di bonifica su una risorsa importante come il Mar Piccolo.