CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 1 dicembre 2021
706.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO
Pag. 126

ALLEGATO 1

5-06600 Benamati: Incentivi per l'acquisto di automobili nuove a basse emissioni e misure strutturali per il sostegno del settore dell'automotive.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Com'è noto, con legge di Bilancio 2019 (legge n. 145/2018) è stato introdotto l'Ecobonus automotive. Tale incentivo è stato strutturato come contributo statale volto al rinnovo del parco auto e l'acquisto di auto ibride o elettriche, ovvero con alimentazione tradizionale ma con basse emissioni inquinanti, al fine di assicurare, da un lato, benefici ambientali, dall'altro, il sostegno al settore nel quadro del principio di neutralità tecnologica.
  Successivamente, con il Decreto Fiscale (decreto-legge n. 146 del 2021) è stato rifinanziato per il 2021 il fondo automotive con ulteriori 100 milioni di euro. Il rifinanziamento dell'Ecobonus automotive è stato fortemente voluto dal Ministero dello sviluppo economico che ha inteso favorire la transizione «green», agevolando i consumatori.
  Nell'anno in corso il Governo ha stanziato oltre un miliardo per tali misure, allargate ai veicoli commerciali, speciali e all'usato. Inoltre, sono stati prorogati al 2022 i termini per concludere le operazioni effettuate nel secondo semestre 2021, per far fronte alla crisi nell'approvvigionamento dei semiconduttori. Le prenotazioni effettuate nell'anno in corso sono state circa 530.000.
  Proprio nel quadro necessario al sostegno al comparto, devo precisare che è interesse prioritario del Ministro dello sviluppo economico predisporre un sistema di misure volte ad attrarre e consolidare gli investimenti nell'intero settore dell'automotive e del suo indotto.
  In tale direzione è stata inserita nel disegno di legge di Bilancio una specifica disposizione che istituisce il Fondo per la transizione industriale volto a favorire l'adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta al cambiamento climatico e grazie al quale potranno essere concesse specifiche agevolazioni alle imprese, in modo da tutelare tutta la filiera della produzione, anche con riferimento alle aziende che si occupano di componentistica e necessitano di ristrutturazioni e adeguamenti alle nuove tecnologie.
  Il Ministero dello sviluppo economico opera, dunque, per accompagnare le industrie italiane nel percorso di riconversione dell'intero settore dell'automotive, che costituisce un pilastro dell'industria e dell'economia italiana, contribuendo al 6 per cento del PIL e contando oltre 5.000 aziende.
  Nel merito, ricordo che, al fine di sviluppare nuove tecnologie e prodotti innovativi della filiera delle batterie e dei componenti elettrici, l'Italia partecipa assieme ad altri Stati membri a due importanti progetti di interesse comune europeo, l'Ipcei sulla microelettronica e l'IPCEI sulle batterie.
  Ancora, in seno al PNRR sono inserite due misure finalizzate ad incentivare, tramite lo strumento agevolativo dei Contratti di Sviluppo, la capacità delle filiere produttive più innovative, ivi compresa quella dell'automotive.
  Posso dunque affermare, fermo restando le competenze di altri Dicasteri in materia, che il Governo considera in via prioritaria il settore automotive e la sua transizione «green»; per quanto riguarda i contributi statali all'acquisto, stiamo monitorando con attenzione l'utilizzo che è stato fatto con l'ultimo rifinanziamento, al fine di attivare tutte le misure idonee ad attrarre e consolidare investimenti nel settore.
  Per questo motivo, com'è stato ricordato anche dal Ministro dello sviluppo Pag. 127economico On. Giorgetti nel corso della scorsa seduta di Question Time presso la Camera dei Deputati, non è da sottovalutare la possibilità di inserire in legge di bilancio la misura di rifinanziamento per il 2022 della misura automotive, ma tenendo conto delle ultime evoluzioni del mercato.

Pag. 128

ALLEGATO 2

5-06649 Costanzo: Sulla convocazione di un tavolo di confronto per l'automotive volto a fronteggiare la cosiddetta crisi del microchip.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Correttamente, l'Onorevole interrogante sottolinea le ripercussioni della carenza di microchip sul settore automotive. Il problema investe numerosi settori produttivi, in primis i beni di consumo di natura elettronica.
  Orbene, la questione sollevata è strettamente connessa con la criticità afferente alla generalizzata difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di materiale di base per la produzione industriale e con l'aumento globale dei prezzi degli stessi, criticità affrontate più volte, anche in questa sede.
  Tale crisi è riconducibile a numerosi fattori concorrenti: a fronte di un calo della domanda del settore auto – un comparto caratterizzato da una catena di approvvigionamento molto corta temporalmente – la pandemia ha determinato un picco di domanda di microprocessori nel mercato dell'elettronica di consumo.
  Se la carenza dei semiconduttori colpisce tutta l'industria europea, la soluzione deve essere trovata a livello eurounitario; in questa direzione si è attivato il Governo, con l'obiettivo di promuovere una linea di intervento comune ed efficace.
  Ancora una volta, richiamo il «Piano d'azione sulle Materie Prime Critiche» presentato dalla Commissione europea e progressivamente ampliato. Nella sua ultima versione, risalente al settembre 2020, è stata aggiornata la lista di «materie prime critiche» ed è stato formulato un rapporto prospettico. In questa lista figurano i semiconduttori, che rientrano tra i 34 prodotti critici per l'approvvigionamento. Per queste forniture, l'obiettivo è quello di creare una catena del valore europea e rendere le catene degli approvvigionamenti più sicure e resilienti alle variabili del commercio mondiale.
  Il Piano d'azione affronta il tema delle materie prime essenziali per il funzionamento di un'ampia gamma di ecosistemi industriali e mira a: i) sviluppare catene del valore resilienti per gli ecosistemi industriali dell'Unione europea; ii) ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche primarie mediante l'uso circolare delle risorse, i prodotti sostenibili e l'innovazione; iii) rafforzare l'approvvigionamento interno di materie prime nell'Unione europea; iv) diversificare l'approvvigionamento dai Paesi terzi e rimuovere le distorsioni del commercio internazionale.
  Uno strumento per realizzare l'obiettivo di una catena del valore europea è rappresentato dall'importante progetto di interesse comune europeo (IPCEI) sui semiconduttori, finalizzato a sostenere attività di ricerca e innovazione anche nella prima applicazione industriale (IPCEI Microelettronica).
  Quest'ultimo, in particolare, sostiene attività di ricerca, sviluppo e innovazione in cinque settori tecnologici (chip efficienti sul piano energetico, semiconduttori di potenza, sensori intelligenti, attrezzatura ottica avanzata e materiali compositi) con l'obiettivo di sviluppare tecnologie e componenti microelettroniche innovative che possano essere trasferite alle industrie a valle, tra le quali rileva l'industria dell'automotive. Grazie a questa iniziativa, la filiera nazionale della microelettronica ha beneficiato di uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro.
  Il Ministero dello sviluppo economico è attualmente impegnato in un secondo IPCEI sulla Microelettronica, volto a rafforzare lo sviluppo in Italia e in Europa di nuove tecnologie e prodotti altamente innovativi, quali ad esempio i microchip di nuova generazione. Pag. 129
  Ricordo, inoltre, il sostegno che il Governo fornisce alle imprese che operano imprese del settore dei semiconduttori, sia attraverso l'utilizzo dello strumento del contratto di sviluppo, sia con l'allocazione di importanti risorse nel PNRR.
  Riguardo alla richiesta di convocare il Tavolo automotive, rispondo che lo stesso è stato istituito presso il Ministero dello sviluppo economico in data 22 aprile 2021. Il primo incontro del Tavolo si è tenuto in data 23 giugno 2021 al quale sono seguite, nei mesi di luglio e ottobre, singole riunioni di specifici gruppi di lavoro su temi omogenei, individuati dagli uffici tecnici del Ministero. Il Tavolo è articolato in tre gruppi di lavoro, dedicati rispettivamente ai seguenti temi: aspetti produttivi e industriali, mercato, infrastrutture e servizi. Obiettivo del Tavolo è quello di definire una strategia di politica industriale di medio-lungo periodo e individuare i provvedimenti necessari per sostenere la filiera in parola, anche alla luce degli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la mobilità sostenibile.
  Concludo ribadendo, ancora una volta, l'impegno del Governo a trovare soluzioni ai problemi sollevati, sia a livello nazionale, sia a livello eurounitario.

Pag. 130

ALLEGATO 3

DL 152/2021: Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (C. 3354 Governo).

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,

   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (C. 3354 Governo);

   preso atto che il cosiddetto «pacchetto Turismo» del PNRR, Missione M1 Componente C3, ammonta complessivamente a 2,4 miliardi e che per la sua operatività è necessaria, oltre la parte che verrà introdotta attraverso atti amministrativi, la componente normativa introdotta nel provvedimento in titolo;

   valutato con favore l'articolo 1, comma 1, che attribuisce alle imprese operanti nel settore turistico, alberghiero e ricettivo, un credito di imposta fino all'80 per cento delle spese sostenute in relazione a uno o più interventi edilizi e per la digitalizzazione d'impresa, realizzati dal 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024, volti a migliorare la qualità dell'offerta ricettiva;

   valutato altresì con favore l'articolo 1, comma 2, che attribuisce alle medesime imprese un contributo a fondo perduto, non superiore al 50 per cento delle spese sostenute per i medesimi interventi e nel medesimo periodo, e comunque non superiore al limite massimo di 100.000 euro riconosciuto per un importo massimo pari a 40 mila euro aumentabile al verificarsi di determinate condizioni;

   sottolineato, tuttavia, che, ai sensi del comma 10 del medesimo articolo 1, gli incentivi di cui ai commi 1 e 2 sono concessi, secondo l'ordine cronologico delle domande e che l'esaurimento delle risorse è comunicato con avviso pubblico pubblicato sul sito istituzionale del Ministero del turismo;

   rilevato al riguardo che tale modalità di accesso parrebbe non consentire una appropriata valutazione dei progetti nonché un facile accesso per le micro e piccole imprese, a volte costrette a rivolgersi a opportunistiche forme di servizi da parte di terzi «cliccatori» professionali, il più delle volte automatizzati;

   apprezzato che ai sensi dell'articolo 1, comma 3, i predetti credito d'imposta e contributo a fondo perduto sono cumulabili, a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per gli interventi agevolati;

   preso atto che i destinatari delle predette agevolazioni vengono individuati all'articolo 1, comma 4, tra le imprese alberghiere, le strutture che svolgono attività agrituristica, le strutture ricettive all'aria aperta, le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, ivi compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici;

   preso altresì atto che l'articolo 1, comma 5, individua gli interventi agevolabili tramite il contributo a fondo perduto e il credito d'imposta, precisando che le spese si considerano effettivamente sostenute secondo i criteri individuati dall'articolo 109 del TUIR – Testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917;

   rilevato che l'articolo 1, comma 7, consente, per le spese ammissibili inerenti Pag. 131al medesimo progetto ma non coperte dagli incentivi di cui ai commi 1 e 2, di fruire del finanziamento a tasso agevolato previsto dal decreto interministeriale del 20 dicembre 2017, a condizione che almeno il 50 per cento di tali costi sia dedicato agli interventi di riqualificazione energetica;

   preso atto che l'articolo 1, comma 11, prevede che il credito d'imposta di cui al comma 1 si applichi anche agli interventi avviati successivamente al 1° febbraio 2020 a condizione che le relative spese siano sostenute a decorrere dal 7 novembre 2021;

   evidenziato che l'articolo 1, comma 15, prevede che, previa intesa in sede di Conferenza unificata, gli standard minimi, uniformi in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, ivi compresi i condhotel e gli alberghi diffusi, tenuto conto delle specifiche esigenze connesse alle capacità ricettiva e di fruizione dei contesti territoriali e dei sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello europeo e internazionale, siano aggiornati dal Ministero del turismo con decreto da emanare solo entro il 31 marzo 2025, nonostante la classificazione delle strutture alberghiere e ricettive sia stata già oggetto di lavori istruttori da parte di organismi parlamentari e, in specie, anche da parte della X Commissione, con risultanze che potrebbero essere utilizzate per accelerare decisamente i tempi di adozione del citato decreto;

   considerato che l'articolo 2 istituisce nell'ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese una «Sezione Speciale Turismo» per la concessione di garanzie alle imprese alberghiere, alle strutture agrituristiche, alle strutture ricettive all'aria aperta, alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici, nonché ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un'attività nel settore turistico;

   preso atto che l'articolo 2, comma 2, ribadisce che le garanzie sono concesse per interventi di riqualificazione energetica e di innovazione digitale, nel rispetto del principio «non inquinare significativamente» (DSH), e per assicurare la continuità aziendale delle imprese del settore turistico e garantire il fabbisogno di liquidità e gli investimenti del settore;

   valutato con favore l'articolo 2, comma 3, che prevede una serie di condizioni per la concessione delle predette garanzie in deroga alla disciplina di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 6 marzo 2017, tra le quali la loro concessione a titolo gratuito e l'importo massimo garantito per singola impresa, elevato a 5 milioni di euro;

   preso altresì atto che l'articolo 3 prevede l'utilizzo del Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo con contributi diretti alla spesa per gli interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale realizzati entro il 31 dicembre 2025, alternativi a quelli previsti dall'articolo 1, a favore delle imprese di cui all'articolo 1, comma 4, incluse quelle titolari del diritto di proprietà delle strutture immobiliari in cui viene esercitata l'attività imprenditoriale nonché che i finanziamenti attivati possono accedere alle garanzie rilasciate da SACE S.p.A.;

   valutato favorevolmente che l'articolo 4 attribuisce, fino al 31 dicembre 2024, ad agenzie di viaggi e tour operator un credito di imposta nella misura del 50 per cento dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale, fino all'importo massimo complessivo cumulato di 25 mila euro;

   rilevato che l'articolo 8 prevede la costituzione di un Fondo di fondi denominato «Fondo Ripresa Resilienza Italia», con una dotazione pari a 772 milioni per l'anno 2021, di cui 272 per i piani urbani integrati e 500 per il settore del turismo, che lo Stato italiano sarà quotista unico del Fondo gestito dalla BEI, prevedendo altresì, al comma 6, la costituzione di una sezione denominata «Fondo per il Turismo Pag. 132Sostenibile», con una dotazione di 500 milioni di euro, con una riserva del 50 per cento dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica nel settore turistico;

   preso atto che l'articolo 28 prevede la costituzione di un servizio, dedicato alle imprese, di collegamento telematico con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) messo a disposizione dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, per il tramite della società Infocamere, che consente loro di effettuare controlli automatizzati e di acquisire certificati relativi ai propri fatti, stati e qualità i cui costi a regime per l'erogazione del servizio, lo sviluppo e la manutenzione dell'infrastruttura, a decorrere dal 2024, siano a carico delle imprese che ne usufruiscono;

   rilevato che per la compiuta attuazione delle missioni del PNRR è auspicabile che sia effettivamente garantito il sostegno agli investimenti delle micro e piccole imprese, soggette al rischio di incontrare maggiori difficoltà di accesso al credito, e segnalato che potrebbe, quindi, essere opportuno ampliare l'operatività dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi relativamente alle misure disposte dagli articoli 2 e 8;

   evidenziata l'opportunità, in coerenza con quanto previsto per le misure disposte dall'articolo 1, di prevedere anche per le misure di cui agli articoli 2 e 3 un sostegno connesso agli investimenti finalizzati a rendere le strutture maggiormente inclusive per le persone con disabilità permanente o temporanea,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.