CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 novembre 2021
705.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
Pag. 124

ALLEGATO 1

5-07167 Capitanio: Sfruttamento delle potenzialità tecnologiche del sistema pagoPA, a partire dalla possibilità di gestione dei bonus fiscali.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  In merito alle piattaforme per la digitalizzazione dei servizi pubblici in carico a PagoPA S.p.A. – società sottoposta al controllo e alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, tramite il Ministro delegato – confermiamo la crescita già evidenziata dall'interrogante e frutto di precise scelte volte alla sempre maggiore digitalizzazione dei servizi pubblici.
  Tramite pagoPA, la piattaforma dei pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, secondo i più recenti dati, le transazioni gestite entro la fine del 2021 supereranno in numero la soglia di 185 milioni, con un incremento annuo, rispetto al 2020, del 75 per cento. La piattaforma, quindi, viene sempre più utilizzata. In particolare, il dato sui comuni dimostra come, guardando ai primi dieci mesi del 2021, i servizi di pagamento integrati dalle stesse amministrazioni comunali su pagoPA abbiano fatto registrare un valore triplicato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il totale degli utenti, cittadini e imprese, oltrepassa attualmente i 38,6 milioni. Questi risultati rappresentano il segno di una efficiente transizione digitale, che agevola e semplifica la vita ai cittadini e, d'altro canto, migliora i processi della pubblica amministrazione.
  L'app IO è un'altra delle piattaforme abilitanti gestite da PagoPA S.p.A. L'app in poco più di un anno e mezzo ha raggiunto 23,4 milioni di download. IO permette alle diverse Pubbliche Amministrazioni, locali o nazionali, di raccogliere tutti i servizi, le comunicazioni e i documenti in un unico luogo e di interfacciarsi in modo semplice, rapido e sicuro con i cittadini. Attualmente, vede circa 6 mila e 400 enti a bordo, che hanno messo online e a disposizione della cittadinanza quasi 46 mila servizi. L'app IO è il front end mobile di pagoPA e permette dunque anche di eseguire pagamenti verso la PA direttamente dallo smartphone.
  Dall'evoluzione di pagoPA, integrata con l'app IO, nasce un'altra infrastruttura fondamentale per la digitalizzazione del Paese, quale è, appunto, il Centro Stella dei pagamenti elettronici. Come ricordato dall'interrogante la piattaforma già si collega a tutti gli Acquirer operanti in Italia, coprendo 3 milioni di POS presenti sul territorio nazionale. Il Centro Stella è stato alla base dell'operatività del progetto Cashback di Stato e oggi l'infrastruttura è a disposizione per sviluppare nuovi servizi digitali erogabili a valle di un pagamento elettronico. I numeri che questa piattaforma ha gestito ne dimostrano la portata. Sono infatti 8,9 milioni i cittadini che hanno registrato sul Centro Stella circa 16,5 milioni di strumenti di pagamento.
  Il Centro Stella dei pagamenti elettronici rappresenta evidentemente anch'esso una importante infrastruttura dello Stato che merita di essere valorizzata per contribuire al processo di trasformazione digitale dei servizi pubblici ed in particolare misure che connettano ai pagamenti elettronici iniziative pubbliche di welfare a favore di cittadini e imprese.
  In questo senso, il MITD condivide la richiesta dell'interrogante, ritenendo assai utile ed auspicabile che sfruttando appieno le potenzialità e le infrastrutture di PagoPA si possa addivenire presto a mettere in campo un sistema interamente digitale di erogazione e gestione dei bonus, fiscali e non, per mezzo del Centro Stella, semplificando e razionalizzando tutte le future misure che prevedano l'erogazione di agevolazioni collegate all'acquisto di beni o servizi tramite strumenti di pagamento digitali. Pag. 125
  Ancora una volta, una misura del genere consentirebbe – attraverso il digitale – di erogare immediatamente i bonus ai cittadini che ne hanno diritto e, per altro verso, allo Stato di raggiungere effettivamente gli aventi diritto, evitando sprechi, errori, lungaggini e dispendio di risorse.
  Il Governo prende atto positivamente che su questo tema della transizione digitale si registra un'ampia condivisione delle forze parlamentari e che esistono iniziative ed emendamenti all'esame delle Camere che vanno nella medesima direzione indicata dall'odierno interrogante. Il Governo è pronto a raccogliere i contributi e le richieste del Parlamento. Del resto tali iniziative appaiono in piena coerenza con quanto richiesto nel documento conclusivo delle Camere «Indagine conoscitiva sulla riforma delle imposte e altri aspetti del sistema tributario» che tra gli indirizzi del «tax re-design dell'Irpef» al punto 2.3 del documento individua anche – per quanto concerne le spese fiscali relative al consumo di particolari beni o servizi – l'opportunità di un «passaggio (completo o parziale) del complesso delle agevolazioni sul lato delle uscite pubbliche, istituendo un meccanismo volontario di erogazione diretta del beneficio – a fronte del pagamento con strumenti tracciabili – con l'ausilio degli strumenti tecnologici a disposizione».
  In conclusione, il MITD e il Dipartimento per la trasformazione digitale sono convinti dell'opportunità di valorizzare le potenzialità offerte da un asset tecnologico dello Stato, qual è il Centro Stella e tutte le potenzialità offerte dai servizi e dalle infrastrutture di PagoPA per incentivare ulteriormente il processo di trasformazione digitale dei servizi pubblici e si impegnano a lavorare per tali finalità e tali obiettivi.

Pag. 126

ALLEGATO 2

5-07168 Silvestroni: Utilizzo delle risorse destinate alla Strategia Italiana per la Banda Ultralarga «Verso la Gigabit Society».

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli interroganti per l'opportunità che mi offrono, di aggiornarvi sullo stato di avanzamento della Strategia italiana per la Banda Ultralarga e, in particolare, delle misure ivi predisposte per incentivare la domanda di connettività.
  L'indice DESI 2021 al quale fanno riferimento gli interroganti – indice che misura i dati di riferimento dell'anno 2020, antecedente a quello di pubblicazione – registrano i ritardi del Paese con riguardo allo stato della connettività sul territorio nazionale ed ai ritardi infrastrutturali che ne sono la causa.
  Per colmare tali ritardi e realizzare l'obiettivo ambizioso di garantire entro il 2026 una velocità di connessione delle reti fisse ad almeno 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale, in anticipo rispetto agli obiettivi europei, fissati al 2030, il Comitato interministeriale per la transizione digitale in data 27 luglio 2021 ha approvato il piano di intervento «Italia a 1 GIGA», le cui gare sono previste a partire da gennaio 2022 e dal quale ci aspettiamo quindi concreti effetti positivi a partire dal prossimo anno.
  Quanto allo strumento dei voucher, la strategia approvata dal governo in carica si pone in continuità con il Piano Voucher avviato dal MISE nel 2020 per incentivare la domanda di connettività da parte di cittadini e imprese.
  1. Il Piano Voucher attualmente sul mercato prevede uno stanziamento complessivo di oltre 1 miliardo di euro. L'obiettivo è promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie e imprese che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s. L'intervento, pertanto, non ha finalità meramente assistenzialistica, bensì mira a incentivare l'uso di tecnologie e dei servizi più avanzati aumentando la propensione all'uso di Internet e riducendo il divario di competenze digitali.
  2. La misura è suddivisa in due fasi:

   la prima fase, autorizzata dalla Commissione europea e avviata nel 2020, è destinata a favore delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro alle quali è destinato un contributo di 500 euro (200 euro per la connettività e 300 euro per Tablet o PC in comodato d'uso);

   la seconda fase, attualmente in fase di notifica alla Commissione europea da parte del Ministero dello sviluppo economico, riguarda invece le altre famiglie e le piccole e medie imprese. Gli interventi facenti parte di questa fase verranno finanziati con più di 900 milioni di euro.

  L'identificazione di ulteriori misure di sostegno alla domanda, anche nella eventuale forma di voucher, da finanziare con le risorse residue del PNRR destinate ai piani di infrastrutturazione di banda ultralarga dipenderà quindi dall'effettiva disponibilità di risorse e dagli esiti dell'efficacia dell'attuale misura in corso. In questo senso, il Governo si impegnerà ad individuare, a seguito dell'aggiudicazione delle gare pubbliche prevista per giugno 2022 e in caso residuino ulteriori risorse, le misure di sostegno alla domanda più idonee per massimizzare l'efficacia dell'intervento di infrastrutturazione.

Pag. 127

ALLEGATO 3

5-07169 Liuzzi: Criteri per la procedura di gara volta a designare il gestore del Polo strategico nazionale (PSN).

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  La realizzazione del Polo strategico nazionale, l'interoperabilità dei sistemi, la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e la cybersecurity sono, negli intendimenti del Governo, obiettivi fondamentali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e rappresentano le basi per lo sviluppo di una politica industriale ed economica incentrata sul cloud.
  Il PSN consentirà di far fronte ad una situazione attualmente grave sul piano della sicurezza delle attuali infrastrutture di archiviazione e gestione dei dati nella PA divenute estremamente vulnerabili e soggette a diverse forme di attacco e minaccia cyber. L'obiettivo, come in più occasioni sottolineato, è la migrazione verso soluzioni cloud di almeno il 75 per cento delle PA italiane entro il 2026. Questo risultato lo otteniamo realizzando il Polo Strategico Nazionale, facilitando l'adozione del cloud in tutte le amministrazioni e favorendo la migrazione di dati e servizi verso tali soluzioni.
  La strategia Cloud si compone di diversi passaggi, alcuni dei quali già realizzati.
  Il primo è stato la creazione dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza – ad opera del decreto-legge n. 82 del 14 giugno 2021 – alla quale sono state attribuite, oltre a tutte le competenze in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, sicurezza e integrità delle comunicazioni elettroniche, delle reti e dei sistemi informativi – anche le competenze volte a regolare, d'intesa con il Dipartimento per la trasformazione digitale, i livelli minimi di sicurezza, capacità e affidabilità delle infrastrutture digitali per la pubblica amministrazione, ivi incluso il PSN, nonché le caratteristiche di qualità, sicurezza, performance e scalabilità, interoperabilità, portabilità dei servizi cloud per la pubblica amministrazione. Il secondo passaggio è stata l'adozione della strategia nazionale Cloud (condivisa con la neonata Agenzia Cyber) e, successivamente, del Regolamento per il Cloud – attualmente notificato e all'esame della Commissione europea – con il quale sono state dettate le regole di sicurezza, capacità e affidabilità delle infrastrutture digitali per la P.A., essenzialmente calibrate sulla previa classificazione dei dati, a seconda del loro valore strategico, critico ovvero ordinario.
  Il terzo passaggio, più operativo, è infine la realizzazione dell'infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata sul territorio nazionale, che sarà adibita e potrà ospitare i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (in tutto circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali e delle principali amministrazioni locali (regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti).
  A questo scopo, procediamo nel solco di un cronoprogramma dettagliato di interventi individuati nel PNRR e, allo stato, pienamente rispettato:

   entro i primi giorni del 2022 prevediamo di poter pubblicare il bando di gara per l'assegnazione del PSN;

   entro la fine del 2022 prevediamo il collaudo dell'infrastruttura;

   tra la fine del 2022 e il 2025 prevediamo di completare la migrazione dei dati.

  I risultati già raggiunti, lo stato e la concretezza delle progettualità avviate confermano che l'azione del Governo è idonea a garantire l'obiettivo nel rispetto di tutte le milestone europee e nei tempi previsti nel PNRR.

Pag. 128

ALLEGATO 4

5-07170 Nobili: Mappature delle reti fisse e mobili realizzate da Infratel.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Le attività di mappatura particolareggiata della copertura del territorio nazionale con reti fisse e mobili a banda ultra-larga si sono svolte in conformità alla normativa sugli aiuti di Stato europei per individuare le aree di intervento pubblico nell'ambito dei piani «Italia a 1 Giga» e «Italia 5G» oggetto della «Strategia italiana per la banda ultralarga», approvata il 25 maggio 2021 dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD).
  In particolare, è stato chiesto agli operatori, tramite un questionario dettagliato, di rendere noti i propri piani di copertura, chiaramente riferibili a decisioni strategiche ed esecutive, indicando sia le attuali coperture di rete, sia quelle previste entro il 2026, coerentemente con le tempistiche di intervento pubblico previste con fondi del PNRR nell'ambito della Strategia.
  Per quanto riguarda i singoli Piani: il Piano «Italia a 1 Giga», con uno stanziamento di circa 3,8 miliardi di euro, mira a fornire connettività ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload alle unità immobiliari che, a seguito della mappatura, sono risultate non coperte da almeno una rete in grado di fornire velocità di connessione in download di almeno 300 Mbit/s in tipiche condizioni di punta del traffico.
  La mappatura relativa a questo Piano è stata condotta in due fasi:

   1. una prima mappatura si è svolta dal 30 aprile al 15 giugno 2021, e ha riguardato gli indirizzi civici di tutto il territorio nazionale, ad eccezione di quelli nelle aree oggetto degli interventi finanziati con il Piano «Aree bianche» già autorizzato dalla Commissione europea nel 2016, ed in corso di attuazione da parte del concessionario Open Fiber. Si tratta di circa 21,3 milioni di indirizzi civici mappati.

   A questa mappatura hanno partecipato 47 operatori.
   In base alle informazioni raccolte sono stati inclusi nel perimetro di intervento pubblico del Piano «Italia a 1 Giga» circa 6,1 milioni di indirizzi civici coperti da reti con velocità inferiore a 300 Mbit/s in tipiche condizioni di picco del traffico.

   2. Sempre nell'ambito del Piano «Italia a 1 Giga», una seconda attività di mappatura, a complemento della prima, ha riguardato le aree oggetto del «Piano Aree Bianche» del 2016. Questa seconda mappatura, avviata il 13 ottobre conclusa il 15 novembre 2021, ha visto la partecipazione di 34 operatori. In base alle informazioni raccolte è stato possibile individuare, ai fini dell'intervento pubblico, circa 1,6 milioni di indirizzi civici coperti al 2026 con velocità in download inferiore a 300 Mbit/s in tipiche condizioni di picco del traffico. Al riguardo sono in corso ulteriori verifiche tecniche ad esito delle quali questi civici potranno essere confermati o in parte esclusi dal perimetro di intervento pubblico.

  Il Piano Italia 1GIGA è stato notificato alla Commissione europea e si attende il via libera per fine anno. A gennaio verranno quindi pubblicati i bandi che saranno aggiudicati entro giugno 2022.
  Con riferimento invece al Piano «Italia 5G», si ricorda innanzitutto che il Piano, con uno stanziamento di circa 2 miliardi di euro, ha lo scopo di incentivare la diffusione sull'intero territorio nazionale di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile, intervenendo, in conformità alla normativa europea in materia di aiuti di Stato, nelle sole aree in cui il mercato non risulta, entro il 2026, in grado di raggiungere Pag. 129 tali obiettivi, ossia nelle cosiddette «aree a fallimento di mercato».
  La mappatura relativa al Piano «Italia 5G» è stata avviata il 10 giugno 2021 Il termine per la raccolta delle informazioni, inizialmente fissato per il 26 luglio 2021, è stato prorogato, su istanza degli operatori, al 31 agosto 2021.
  Alla mappatura hanno partecipato i 4 operatori mobili che hanno conferito i propri piani di copertura di dettaglio fino al 2026.
  Dalla mappatura è emerso che al 2026 circa 13.200 siti radiomobili sul territorio nazionale non saranno raggiunti da collegamenti di backhauling in fibra ottica, e saranno pertanto oggetto di intervento pubblico di rilegamento in fibra.
  Dalla mappatura è emerso anche che al 2026 circa il 15 per cento del territorio nazionale non sarà coperto da reti radiomobili o sarà coperto con velocità in download in tipiche condizioni di picco del traffico inferiori a 30 Mbit/s. Una porzione di tale territorio, corrispondente a circa 36.000 pixel (ciascuno di dimensione 100 x 100 metri) variamente distribuiti nel Paese, interessa complessivamente circa l'1,6 per cento della popolazione nazionale. Un'altra parte del territorio, corrispondente a circa 18.000 pixel, interessa vie di trasporto terrestri quali strade e ferrovie.
  Sulla base degli esiti della mappatura mobile sopra descritti, il 15 novembre è stato pubblicato in consultazione pubblica il Piano Italia 5G in cui si propongono di realizzare due linee di intervento:

   a) la realizzazione di rilegamenti di backhauling in fibra ottica per le stazioni radio base (SRB) prive di tale rilegamento al 2026;

   b) la realizzazione di nuove infrastrutture di rete per la fornitura di servizi radiomobili con velocità di trasmissione, in usuali condizioni di punta del traffico, di almeno 150 Mbit/s in downlink e 50 Mbit/s in uplink, in aree che, sulla base dei risultati della mappatura, risultano caratterizzate al 2026 da velocità in downlink inferiori a 30 Mbit/s nelle medesime condizioni di traffico.

  Al termine della consultazione pubblica, fissata per il 15 dicembre, il Piano verrà definito e notificato alla Commissione europea per la necessaria autorizzazione. Successivamente verranno pubblicati i bandi che saranno aggiudicati entro giugno 2022.