CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 ottobre 2021
675.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06822 Gadda: Iniziative urgenti per recuperare il ritardo accumulato nel pagamento dei premi nelle competizioni ippiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  giova precisare, in via preliminare, che il processo del pagamento dei premi in favore degli operatori ippici italiani e stranieri prevede un considerevole e articolato numero di fasi procedurali che, accanto ai controlli dei competenti organi (Ufficio Centrale di Bilancio), interessa ben quattro sistemi gestionali e contabili differenti (E-Unire, Paga Ippici, SiCoGe e INIT) non ancora integrati.
  Tale circostanza, che comporta la replica dell'inserimento dei dati su tutta la catena dei sistemi, produce un rallentamento dell'iter di pagamento dovuto al maggior numero di operazioni da eseguire.
  Chiarito quanto sopra rilevo che la procedura dei pagamenti in parola si avvia con l'inserimento delle relazioni ufficiali da parte delle Società di Corse sul sistema E-Unire, da completare entro i dieci giorni successivi del mese in cui la corsa si è svolta. Dopo il necessario controllo da parte degli uffici competenti e la consecutiva generazione dei movimenti premi sul sistema E-Unire, entro tre settimane vengono emessi i decreti di impegno.
  All'approvazione di tali decreti da parte dell'Ufficio Centrale di Bilancio presso il MiPAAF, che deve provvedere entro 30 giorni, segue l'emanazione dei decreti di liquidazione che necessitano di analogo controllo.
  Detto questo rilevo che, per affrontare la situazione di evidente difficoltà nel pagamento dei premi con fattura (fermo a Dicembre 2020), è stato avviato un progetto interno per ottimizzare il procedimento di pagamento mediante l'inserimento di risorse umane aggiuntive per la mappatura delle diverse fasi, l'individuazione dei sistemi coinvolti, la comprensione del miglior profilo professionale da assegnare a ciascuna fase e l'individuazione dei fattori che fin qui hanno ostacolato un processo fluido e continuo di pagamento.
  Informo inoltre l'interrogante che sono state avviate le procedure di liquidazione delle fatture liquidabili del 2020 che, in assenza di osservazioni, saranno pagate dall'Ufficio centrale di Bilancio entro 30 giorni.
  Considerando che è stata stimata una capacità massima operativa a regime di circa 40 fatture settimanali e che le fatture mensili ammontano a circa 200, si conta di arrivare a regime entro metà novembre e di completare la liquidazione delle fatture del primo trimestre del 2021 entro il prossimo gennaio.

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ALLEGATO 2

5-06823 Cadeddu: Iniziative urgenti per accelerare l'erogazione degli aiuti per i danni alle produzioni agricole e zootecniche a carico del Fondo di solidarietà nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  riguardo alla tematica rappresentata rilevo in premessa che le somme degli aiuti nazionali non pagate per lo smaltimento carcasse per il triennio 2015/2017 ammontano, ad oggi, a circa 5 milioni di euro. Per il 2018, a fronte di 12.391 domande presentate, per un contributo massimo erogabile di 7,7 milioni di euro, sono stati liquidati 2,9 milioni di euro. Per il 2019 sono in corso di adozione i parametri contributivi per procedere all'istruttoria delle domande presentate.
  Con riferimento alle strutture aziendali rilevo che, per tutte le campagne attivate (2015-2019) sono state presentate 11.769 domande, per un contributo massimo erogabile di 15,4 milioni di euro. Ad oggi, sono stati liquidati 7,1 milioni di euro per il solo triennio 2015-2017, in quanto sono in corso di elaborazione i parametri contributivi per procedere all'istruttoria delle domande di aiuto riferite alle campagne 2018 e 2019.
  L'avviso pubblico relativo alla campagna 2020 sarà emanato a breve.
  Detto questo, è necessario precisare che i mancati pagamenti delle domande di aiuto finora presentate sono ascrivibili in gran parte a problematiche riscontrate in fase di controllo (assenza DURC), circostanza che ha infatti consentito all'Amministrazione di procedere solo al pagamento delle domande pienamente ammissibili.
  In ogni caso, per superare almeno temporaneamente tale criticità, nell'avviso pubblico 2018/2019 è stata introdotta la possibilità di erogare un acconto al beneficiario fino al 40 per cento della spesa premi sostenuta, sottoponendo il pagamento anticipato a clausola risolutiva, e confermata la possibilità di erogare l'aiuto al Consorzio di difesa che ha anticipato il premio, su delega del beneficiario.
  Sono state poi intraprese una serie di altre iniziative volte alla risoluzione delle problematiche che hanno rallentato i pagamenti, attivando nuove modalità di dialogo tra le banche dati di altri soggetti pubblici, in particolare INPS, al fine di semplificare il rilascio del DURC, mettendo a disposizione dei CAA le relative disposizioni operative.
  Rilevo inoltre che sono in corso di implementazione in SIAN le procedure per consentire l'autorizzazione al pagamento delle domande parzialmente ammissibili. Tali domande saranno ammesse fino all'importo verificato con le procedure in essere e si procederà ad avviare un dialogo con i produttori, per consentire la presentazione di eventuali riesami.
  Per quanto attiene la zootecnia, sono stati affinati i controlli istruttori in relazione alle diverse tipologie di allevamento assicurate, per ottimizzare le verifiche sulla consistenza aziendale in base alla Banca Dati Nazionale zootecnica (BDN).
  Informo infine l'onorevole interrogante che, dopo le azioni poste in essere, nel corso del prossimo novembre sono programmati ulteriori pagamenti inerenti sia le campagne 2015-2018 per lo smaltimento carcasse, che la campagna 2018 per le strutture aziendali.

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ALLEGATO 3

5-06824 Caretta: Iniziative urgenti per contenere la spirale inflattiva relativa alla materie prime impiegate nel settore zootecnico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, onorevoli deputati,

  riguardo al rincaro delle materie prime e dell'energia che colpiscono anche il mondo agricolo e allevatoriale, occorre premettere che questo Ministero segue con attenzione la situazione rappresentata, tenuto conto che, l'aumento dei costi di produzione per il settore agricolo in generale, rischia di generare tensioni sui mercati, comprimendo i margini di guadagno degli agricoltori ed allevatori.
  Tale situazione, registrata a livello globale, è l'effetto combinato di raccolti mondiali di cereali e proteaginose al di sotto della media, dell'aumento della richiesta di energia da parte di tutti i Paesi dopo il lockdown causato dal Covid-19, oltre che dell'aumento generalizzato dei costi di trasporto delle merci.
  Tale scenario è stato rappresentato anche in sede unionale in occasione dell'ultimo Consiglio dei Ministri dell'agricoltura tenutosi lo scorso 11 ottobre.
  In tale contesto è stata condivisa dalla maggior parte degli Stati membri la preoccupazione delle conseguenze legate ad una spinta inflazionistica dei prezzi dei prodotti intermedi, quale conseguenza dell'aumento dei prezzi dei costi delle risorse energetiche ed in particolare del gas, con riflessi negativi sul reddito degli agricoltori ed allevatori.
  A tal proposito gli Stati membri hanno chiesto alla Commissione europea interventi rapidi per compensare la perdita di reddito e mantenere sufficienti livelli di competitività delle aziende del settore agricolo ed agroalimentare nei confronti dei principali competitors mondiali.
  La Commissione europea ha condiviso le preoccupazioni espresse ed ha fatto presente che sono allo studio strumenti atti a neutralizzare gli effetti degli aumenti del costo di energia e che continuerà a monitorare la situazione per comprendere se trattasi di una situazione di natura contingente o strutturale.
  Anche il ministro Patuanelli è intervenuto per condividere le preoccupazioni espresse dagli altri Stati membri ed ha sottolineato come in taluni casi e per taluni settori l'aumento dei costi di produzione è la conseguenza di speculazioni sul mercato finanziario.
  Inoltre ha sottolineato come in questa situazione sarebbe inopportuno pensare, per scopi ambientali, avanzare interventi volti alla riduzione dell'uso di gasolio a prezzo agevolato.
  Il settore avicolo, per la sua particolare struttura, connotata da una forte integrazione di filiera, ha evidenziato una maggiore capacità di resilienza, soprattutto se la crisi attuale non dovesse prolungarsi per molto tempo.
  Come sopra accennato, assicuro l'interrogante che sono allo studio diverse iniziative finalizzate a calmierare l'aumento dei costi dell'energia e a limitare fenomeni speculativi, spesso all'origine dei rincari degli ultimi mesi.

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ALLEGATO 4

5-06825 Anna Lisa Baroni: Iniziative urgenti per incrementare le risorse unionali destinate all'innovazione tecnologica in agricoltura.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati

  con riferimento alla questione rappresentata, che tocca aspetti di competenza trasversale relativi alla redditività e sostenibilità economica dell'attività agricola si condivide la necessità di una strategia incisiva per consentire che il nostro Paese possa essere pronto alla sfida che il New green deal ha lanciato.
  La realizzazione degli obiettivi del New green deal potrebbe comportare una compromissione del reddito agricolo, tuttavia è necessario ricordare che la Politica Agricola Comune ha messo a disposizione importanti risorse che devono essere programmate in maniera coerente ai pertinenti obiettivi, all'interno del Piano Strategico Nazionale, strumento di programmazione del sostegno finanziato a carico del Fondo europeo agricolo di garanzia e (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), che dovrà essere redatto entro il 31 dicembre 2021, in linea con gli altri strumenti di programmazione comunitari e nazionali.
  Evidenzio, infatti, che per il periodo di programmazione della Politica Agricola Comune 2023-2027, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del New Green Deal, l'Italia ha disponibili circa di 3,6 miliardi di euro all'anno, stanziati nell'ambito del primo pilastro della PAC, per gli adempimenti derivanti dalla Condizionalità rafforzata e dagli Eco-schemi, impegni volontari, particolarmente virtuosi e benèfici per il clima e per l'ambiente.
  Anche lo sviluppo rurale, sostenendo interventi di gestione agro-climatico- ambientali e investimenti non produttivi, contribuisce al conseguimento degli obiettivi ambientali con il 35 per cento delle risorse, pari a circa 3 miliardi di euro l'anno.
  A tali risorse si aggiungono oltre 910 milioni di euro, che il Next Generation European Union (NGEU) riserva soprattutto alle politiche ambientali e climatiche, per gli anni 2021 e 2022, per il raggiungimento degli obiettivi ambientali della strategia F2F, come, ad esempio, la riduzione dell'uso dei fertilizzanti del 20 per cento e l'innalzamento al 25 per cento della SAU biologica entro il 2030.
  Riguardo poi all'uso di strumenti hi-tech e dell'agricoltura di precisione, che potrebbero consentire di mantenere stabile o addirittura accrescere la produttività delle aziende agricole europee, ricordo che sono stati stanziati, nell'ambito del Recovery found, 500 milioni di euro quali contributi in conto capitale per l'ammodernamento dei macchinari agricoli, per l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, per l'utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché per l'ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni.
  Inoltre, in un'ottica di economia circolare, allo scopo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre la generazione di rifiuti, favorire il riutilizzo a fini energetici, saranno sostenuti l'ammodernamento della lavorazione, stoccaggio e confezionamento di prodotti alimentari.
  Si tratta di obiettivi particolarmente rilevanti nel processo di trasformazione dell'olio d'oliva, settore strategico per l'industria agroalimentare italiana che, negli ultimi anni, ha dovuto affrontare un calo significativo.
  Ritengo che il periodo di programmazione, che partirà nel 2023, possa offrire molte opportunità e, in tale direzione, nell'ambito del tavolo di Partenariato per la redazione del Piano Strategico Nazionale, è orientata tutta l'attività dell'Amministrazione, in un costante ascolto delle diverse istanze delle competenti categorie e dei diversi portatori di interesse.

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ALLEGATO 5

5-06826 Tarantino: Sui danni cagionati dalla Popillia japonica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  la Popillia japonica è una specie originaria dell'Asia altamente polifaga, inserita tra gli organismi nocivi da quarantena dell'Unione europea. I focolai attualmente noti sono presenti in Portogallo (Isole Azzorre), Italia e Svizzera.
  Le difficoltà incontrate nella lotta all'organismo nocivo, anche a livello mondiale, sono rilevanti, a causa delle caratteristiche biologiche della specie e della sua elevata polifagia.
  Il controllo della diffusione prevede interventi contro le larve (con insetticidi o nematodi entomopatogeni) e trattamenti insetticidi contro gli adulti. Altri metodi, come la raccolta manuale degli adulti, il ricorso a piante non gradite agli adulti e la sospensione delle irrigazioni per sfavorire la deposizione delle uova in terreni secchi, si sono rivelati di scarsa utilità o di difficile applicabilità.
  A partire dal suo ritrovamento nel 2014 nel Parco del Ticino, i Servizi fitosanitari regionali hanno avviato monitoraggi nell'area interessata e su tutto il territorio nazionale per verificare la diffusione della specie, attraverso indagini annuali mediante trappole e osservazioni visive. L'area demarcata di diffusione oggi comprende ampie zone del Piemonte e della Lombardia. Parte della zona cuscinetto del focolaio ricade anche nelle regioni Emilia-Romagna e Valle d'Aosta.
  Non tutte le specie vegetali vengono colpite dall'organismo con la stessa intensità: ad oggi, non sono stati riportati danni generalizzati alle produzioni agricole, con reale superamento della soglia economica di danno, sebbene si possano verificare danni localizzati su determinate specie coltivate, come ad esempio i piccoli frutti. Particolare attenzione è posta alla vite, dove la presenza di elevate popolazioni di adulti può determinare importanti defogliazioni.
  Al fine di definire le modalità di intervento più idonee in relazione alle dimensioni delle popolazioni di insetto nelle varie aree, è stato istituito uno specifico Tavolo tecnico-scientifico nazionale (cui partecipano esperti, oltre che di questo dicastero, dei Servizi fitosanitari regionali e del mondo accademico) ed è stato adottato un apposito decreto ministeriale che definisce le misure fitosanitarie di emergenza.
  Le misure fitosanitarie di contrasto prevedono l'utilizzo di trappole attrattive per la cattura massale; il trattamento dei prati con nematodi entomopatogeni nonché l'identificazione e il monitoraggio dei siti a maggiore rischio di diffusione passiva degli insetti adulti, ove sono attuate misure di controllo, inclusi trattamenti insetticidi, secondo i piani di gestione regionali.
  Il ricorso a trappole per la cattura massale viene programmato dai Servizi fitosanitari, previa selezione delle tipologie più adatte e in base a un piano di idoneo posizionamento.
  Inoltre, sono state emanate disposizioni fitosanitarie per le attività vivaistiche ricadenti, nelle aree infestate, che definiscono i requisiti da ottemperare per lo spostamento dei vegetali, in modo da evitare il trasporto passivo di larve dell'insetto presenti nel terreno associato alle radici o di adulti presenti sulle piante. Peraltro, sono state definite delle procedure di monitoraggio ed intervento anche per le aree aeroportuali, come l'aeroporto di Malpensa, e per quelle destinate al carico di merci e passeggeri.
  Le misure di contrasto finora messe in atto hanno permesso un abbassamento del rischio di diffusione e un contenimento della velocità di espansione dell'area infestata Pag. 192 e non risultano intercettazioni di Popillia japonica sulle piante movimentate in altre Regioni italiane o in altri Paesi.
  Relativamente agli antagonisti naturali rilevo che, al momento, l'azione è molto limitata e poco efficace nel contenimento delle infestazioni, come già osservato negli Stati Uniti, dove si è rilevata inferiore al 5 per cento complessivamente.
  Un'azione di contenimento maggiore è stata osservata su alcuni microrganismi, che riducono le popolazioni larvali o sono attivi contro gli adulti. Tuttavia, l'eventuale introduzione nei nostri ambienti prevede la realizzazione di prove sperimentali e deve sottostare ad un complesso iter di valutazione del rischio, ai fini dell'autorizzazione da parte del Ministero dell'Ambiente. Il tavolo tecnico-scientifico nazionale sta pertanto valutando l'opportunità di utilizzare anche questa strategia di lotta.
  Informo l'onorevole interrogante che i Servizi fitosanitari regionali hanno fornito specifiche indicazioni di intervento ai servizi di assistenza e alle aziende agricole e che la problematica è periodicamente discussa nel Comitato Fitosanitario Nazionale, per aggiornamenti sull'evoluzione della diffusione del patogeno e per identificare le misure fitosanitarie da adottare in via prioritaria.
  A livello europeo, è in fase di predisposizione un Regolamento, alla cui stesura l'Italia ha partecipato attivamente, che individua le misure di contenimento dell'organismo.
  Faccio inoltre presente che, per la realizzazione delle indagini sul territorio nazionale, l'Italia ha richiesto annualmente il contributo finanziario della Commissione europea ai sensi del Regolamento 2014/652. Peraltro, con l'emanazione del nuovo Regolamento finanziario 2021/690, è stato possibile richiedere anche il contributo finanziario per le misure di eradicazione e di contenimento nell'area demarcata per il 2021.
  Per quanto concerne invece il finanziamento delle azioni di contenimento dell'organismo nocivo, rilevo che le Regioni interessate hanno attivato la Misura 5 del Programma di Sviluppo Rurale, di cui all'art. 18 del Regolamento UE 1305/2013, che ha permesso di incrementare le misure di prevenzione (reti antinsetto e pacciamature) nelle aziende vivaistiche, il posizionamento delle reti attrattive contro gli adulti e la realizzazione dei trattamenti contro le larve nei terreni.