CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 settembre 2021
651.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05727 Suriano: Sui criteri di ripartizione delle risorse del Feasr nel periodo transitorio 2021-2022 e iniziative del Governo per la riduzione del gap infrastrutturale e produttivo delle regioni del Mezzogiorno

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, onorevoli Senatori,

  riguardo alla tematica rappresentata, concernente le modalità di ripartizione dei FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) destinati alle Regioni e Province autonome per il periodo transitorio 2021 e 2022, è opportuno riesaminare brevemente ciò che è accaduto negli ultimi mesi.
  Da un lato, 6 regioni del Centro-Sud, richiedevano l'applicazione dei criteri storici, dall'altro, 13 regioni e 2 province autonome del Centro-Nord, chiedevano di applicare nuovi criteri, cosiddetti oggettivi, sulla base di un accordo del gennaio 2014, che stabiliva che l'applicazione dei criteri storici doveva valere esclusivamente per l'ultima programmazione 2014-2020.
  Purtroppo, però, non si è riusciti a trovare un'intesa in Conferenza Stato-Regioni.
  Come previsto dalla pertinente normativa, il Ministro ha portato la questione all'attenzione del Consiglio dei ministri, che, nella riunione del 17 giugno 2021, ha approvato, con delibera, il riparto del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEARS), relativo agli anni 2021 e 2022, in sostituzione della Conferenza Stato-Regioni.
  Al fine di garantire il riequilibrio finanziario, a seguito del riparto delle risorse relative al FEASR per il biennio 2021 e 2022, nella stessa riunione è stato approvato il decreto-legge che istituisce un Fondo compensativo a tutela di quelle Regioni che, nel nuovo criterio di riparto, hanno meno fondi.
  Pertanto, sono stati aggiunti circa 92,7 milioni di euro alle risorse FEASR già stabilite per le Regioni e le Province autonome, e pari complessivamente ad oltre 3 miliardi di euro, quale quota di cofinanziamento nazionale.
  Vengono così superati i criteri storici, come sancito dalla Conferenza delle Regioni nel 2014, al termine del settennato, senza arrecare alcuna perdita per le Regioni del Sud.
  Resta confermata la proposta di riparto del Ministero delle Politiche agricole che prevede, nel primo anno, il 2021, il 90 per cento dei criteri storici e il 10 per cento dei criteri oggettivi; il secondo anno, invece, il 70 per cento di criteri storici e il 30 per cento di criteri oggettivi.
  Nello specifico, le assegnazioni al Fondo tra le Regioni, interessate al decreto-legge, sono così ripartite: Basilicata 5.631.737,89 euro; Calabria 1.398.759,55 euro; Campania 40.165.463,37 euro; Sicilia 26.449.625,25 euro; Umbria 19.071.869,23 euro per un Totale di 92.717.455,29 euro.
  Con riferimento alla questione relativa alla riduzione del gap infrastrutturale e produttivo delle Regioni del Mezzogiorno, questo Ministero ha ottenuto, nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l'inserimento di specifiche misure tese a favorire la transizione verde e digitale, attraverso il sostegno di investimenti finalizzati a migliorare la sostenibilità della produzione primaria e delle filiere agroalimentari, ittiche e forestali; l'efficientamento energetico e del sistema irriguo; il contrasto al dissesto idrogeologico; la produzione Pag. 67 di energia rinnovabile; la digitalizzazione e l'innovazione dell'agricoltura e delle aree rurali.
  Tra le misure previste, assume particolare importanza la misura M2C1, destinata alla voce «Agricoltura sostenibile», con una dotazione complessiva di circa 3 miliardi di euro con rilevanti ricadute sugli investimenti per le Regioni del Mezzogiorno.
  Infine segnalo che la misura M2C4, relativa al progetto «Agrosistema irriguo», prevede una dotazione di 880 milioni di euro, di cui il 30 per cento destinati alle Regioni del Sud.

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ALLEGATO 2

5-06475 Incerti: Sul funzionamento della Commissione unica nazionale suini

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, onorevoli deputati,

  rilevo in premessa che la nostra Amministrazione è ben consapevole della strategicità della filiera suinicola nazionale, come dimostrano le risorse messe a disposizione per il settore con il decreto concernente la «Istituzione del Fondo nazionale per la suinicoltura», del 7 aprile 2020, adottato in attuazione dell'articolo 11-bis del decreto-legge n. 27 del 29 marzo 2019.
  Con tale provvedimento sono stati riservati importanti fondi mirati a garantire interventi specifici per fronteggiare la perdita di reddito degli allevatori di suini e garantire nel contempo la massima trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi delle Commissioni Uniche Nazionali del settore suinicolo italiano.
  Per quanto riguarda il rafforzamento delle CUN, abbiamo avviato un'attività di potenziamento degli strumenti informativi messi a disposizione delle Commissioni Uniche Nazionali del settore suinicolo e degli operatori della filiera.
  Nella prima riunione informale del Tavolo dati CUN, tenutasi a gennaio 2020 e nei successivi incontri e contatti, svolti con enti ed associazioni detentori o produttori di dati sul settore suinicolo (ANAS, ASSICA, CREFIS, IFCQ, ISMEA, ISTAT), è stato possibile procedere alla raccolta e al monitoraggio di nuove fonti di dati per potenziare le notizie contenute nei report informativi settimanali e nel portale listinicun.it ed è stato possibile individuare nuove modalità di analisi.
  Attraverso tale attività si è giunti alla costruzione di un nuovo modello di report informativo per i lavori settimanali delle CUN Suini da macello; parallelamente è stato realizzato un report sul settore suinicolo, volto a mettere a disposizione degli operatori della filiera un'analisi del mercato suinicolo nel 2019 e uno specifico approfondimento sull'impatto della pandemia di COVID-19 sulla filiera suinicola nella prima parte del 2020.
  Sulla base delle attività iniziate nel 2020 sul comparto dei suini da macello, il nostro Ministero, in collaborazione con il gestore BMTI, nel 2021 ha programmato di estendere l'attività di potenziamento dei dati e delle elaborazioni agli altri comparti del settore suinicolo, con l'obiettivo di costruire, per ogni CUN un nuovo modello di report informativo.
  I modelli realizzati saranno presentati al Tavolo Dati CUN.
  Aggiungo, inoltre che, riguardo agli strumenti informativi, da mettere a disposizione degli operatori della filiera suinicola, oltre alla realizzazione del citato report sul settore suinicolo, realizzeremo un nuovo applicativo per dispositivi mobili che consenta di consultare tempestivamente i dati sui prezzi rilevati dalle Commissioni Uniche Nazionali.
  Inoltre, verranno avviati i lavori per l'aggiornamento dell'equazione di stima per la carne magra della carcassa suina.
  Infine, per quanto riguarda la richiesta specifica dell'Onorevole interrogante, relativa al funzionamento della Commissione Unica Nazionale Suini da macello, preciso che la nostra Amministrazione ha sempre supportato la filiera suinicola e in particolare, in questo ultimo anno, assicurando il funzionamento delle Commissioni Uniche Nazionali (CUN) del settore suinicolo, con particolare riferimento alla formulazione delle tendenze di mercato e dei relativi prezzi indicativi della CUN suini da macello.
  In tale direzione, negli ultimi mesi, ci siamo impegnati per trovare un accordo Pag. 69sulle proposte di modifica e di integrazione al regolamento di funzionamento di quest'ultima CUN, che riveste un ruolo di cruciale importanza per il settore dell'allevamento e della macellazione.
  In merito alle criticità, dovute alle opposte posizioni delle parti in causa e riscontrate in seno alla CUN suini da macello, evidenzio che abbiamo convocato quattro riunioni tra la parte acquirente e quella venditrice, per individuare una possibile mediazione e proporre modifiche e integrazioni al Regolamento di funzionamento.
  Da ultimo informo che nel mese di agosto abbiamo convocato il Tavolo suinicolo nazionale che ha favorito il rientro dei macelli nella Commissione e a breve termine è prevista la ripresa dei lavori tecnici con le parti per la modifica del regolamento della CUN, al fine di migliorarne il funzionamento e garantire la continuità della trasparenza del mercato.

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ALLEGATO 3

5-06581 Gallinella: Iniziative del Governo per promuovere il patrimonio agricolo e agroalimentare.

TESTO DELLA RISPOSTA

Signor Presidente, onorevoli deputati,

  come noto, i percorsi di riconoscimento degli elementi del patrimonio culturale immateriale denominati «Dieta Mediterranea» (2012), «La pratica agricola tradizionale della coltivazione della vite ad alberello della comunità di Pantelleria» (2014), «L'Arte del Pizzaiuolo Napoletano» (2017), «L'arte dei muretti a secco» (2018), «La Transumanza», «Il movimento stagionale del bestiame lungo gli antichi tratturi nel Mediterraneo e nelle Alpi» (2019), iscritti nella Lista Rappresentativa della Convenzione UNESCO 2003, sono stati assegnati da parte CNIU al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che è ormai impegnato da tempo a realizzare ogni utile iniziativa volta a dare piena esecuzione alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO secondo quanto stabilito dall'articolo 11 della stessa Convenzione.
  Con riferimento alle iniziative inerenti la Dieta mediterranea è prevista una road map di azioni da realizzare di intesa con il CREA. Gli eventi, le tematiche trattate e le attività formative si inseriscono nell'Agenda Food 2030 – sfide per una dieta sostenibile (Food 2030 – Future-proofing our food systems through research and innovation). Si tratta di progetti intesi a far conoscere i principi della Dieta mediterranea in tutti i suoi aspetti, come volano per operare la transizione dei sistemi produttivi agroalimentari entro l'Europa del Green Deal.
  La salvaguardia della sicurezza alimentare e nutrizionale nel lungo periodo richiede infatti la trasformazione di tali sistemi in modo da coniugare in un percorso unico nutrizione, salute, benessere e sostenibilità.
  Tra le azioni intraprese per la salvaguardia della pratica della «vite ad alberello» si segnalano i progetti di ristrutturazione di terrazzi abbandonati per rivitalizzare tale usanza nelle zone abbandonate a causa della mancanza di manutenzione dei muri in pietra e l'iniziativa «Adotta un alberello» finalizzata a rappresentare la vite quale vettrice di trasmissione e conservazione della storia della comunità locale e della pratica stessa.
  Il nostro Paese e in particolare questa Amministrazione continueranno ad adottare tutte le iniziative e le misure, anche in via di autotutela, affinché l'elemento della «vite ad alberello», ora non più patrimonio italiano ma dell'intera umanità, seguiti ad essere coltivato in maniera economicamente sostenibile.
  Evidenzio, inoltre, che il coordinamento tecnico-istituzionale del percorso di riconoscimento dell'elemento «Cerca e cavatura del tartufo in Italia: pratiche e conoscenze tradizionali», in valutazione internazionale per l'anno corrente 2021, per l'eventuale iscrizione nella Lista Rappresentativa della Convenzione UNESCO 2003, è seguito dall'Ufficio UNESCO del Segretario Generale del Ministero della cultura.
  Rilevo, poi, che, sulla base di quanto segnalato dallo stesso Ministero della cultura – Servizio II – Ufficio UNESCO del Segretariato Generale, le misure finanziarie e di sostegno a favore degli elementi iscritti nelle Liste UNESCO della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale per interventi, sono previste dalla legge 20 febbraio 2006, n. 77, recante «Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi italiani di interesse culturale paesaggistico, e ambientale inseriti nella lista del patrimonio mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO». Pag. 71
  In particolare ai sensi dell'articolo 4 comma 1 della citata legge, sono finanziati interventi rivolti:

   allo studio delle specifiche problematiche culturali, artistiche, storiche, ambientali scientifiche tecniche relative ai siti e agli elementi italiani UNESCO, ivi compresa l'elaborazione dei piani di gestione;

   alla promozione, tutela e valorizzazione dei siti e degli elementi italiani UNESCO, alla diffusione della loro conoscenza e alla loro riqualificazione; nell'ambito delle istituzioni scolastiche, la valorizzazione è attuata anche attraverso il sostegno ai viaggi di istruzione e alle attività culturali delle scuole.

  Il Ministero della cultura nell'ambito della convenzione con la RAI ha, inoltre, avviato iniziative di comunicazione divulgazione a livello nazionale ed internazionale dei valori dei Siti ed Elementi italiani riconosciuti dall'UNESCO attraverso la realizzazione di «mini-doc» messi in onda sui canali nazionali della Rai ed i documentari che sono programmati sul canale Rai Storia e disponibili sulla piattaforma Rai Play.
  Il MiC, inoltre, informa che, la possibilità di realizzare ulteriori iniziative e progetti per la diffusione della conoscenza dei beni riconosciuti dall'UNESCO, eventualmente, anche attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie programmi di realtà aumentata, è attualmente allo studio del servizio II – Ufficio UNESCO del Segretariato Generale.