CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 agosto 2021
640.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-06570 Liuzzi: Selezione del modello di intervento dello Stato rispetto alla connettività nelle aree cosiddette grigie e nere.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli interroganti.
  Come noto, con l'entrata in vigore del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22 sono state apportate novità sul fronte organizzativo di diversi Ministeri. In particolare, con il citato decreto il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative nell'ambito della Strategia BUL sono affidati al Comitato interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD), istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
  In particolare, con riferimento alla tematica trattata nell'atto in discussione, si rappresenta che il 25 maggio scorso il citato Comitato ha approvato la Strategia italiana per la Banda Ultra Larga «Verso la Gigabit Society» che definisce nello specifico le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione Europea.
  Obiettivo della Strategia, come ricordato, è quello di portare la connettività a 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale entro il 2026, dunque in anticipo rispetto agli obiettivi europei, fissati al 2030.
  Con particolare riferimento al Piano «Italia a 1 Giga», si rappresenta che esso è finalizzato a fornire connettività a 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload nelle aree a fallimento di mercato, le cosiddette «grigie» e «nere» NGA (Next Generation Access), per un totale di 8,5 milioni di unità immobiliari, lasciando agli operatori la libertà di utilizzare le tecnologie e le architetture che meglio rispondano alle esigenze dei territori, fermo restando il vincolo del raggiungimento dell'obiettivo dell'offerta di connettività a 1 Gbit/s (principio di neutralità tecnologica). Per l'attuazione della misura sono stati stanziati circa 3,8 miliardi di euro.
  Fatte tali premesse, sentita Infratel Italia S.p.a., che ha avuto l'incarico di aggiornare la mappatura delle reti fisse a banda ultralarga nel territorio nazionale per l'attuazione della Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society, si rappresenta che il citato aggiornamento riguarda tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle aree oggetto degli interventi finanziati con il Piano «Aree bianche» (già autorizzato dalla Commissione Europea con la Decisione SA.41647 del 30 giugno 2016 ed in corso di attuazione).
  Tale mappatura, svolta in conformità agli Orientamenti dell'Unione europea relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a Banda Larga, consente di individuare le aree di intervento pubblico nell'ambito dei piani della Strategia.
  Secondo quanto riferito da Infratel in proposito, gli operatori hanno risposto alle consultazioni per la mappatura delle reti, rendendo noti i piani di copertura, riferibili a decisioni strategiche ed esecutive, adottate dai competenti organi di indirizzo e gestione degli operatori e completamente finanziati.
  Come previsto al paragrafo 65 degli Orientamenti Europei, al fine di minimizzare il rischio che una semplice «manifestazione di interesse», da parte di un operatore, possa ritardare o impedire la fornitura di servizi a banda ultralarga nell'area interessata, questi dovrà trasmettere a Infratel, con periodicità semestrale, un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei piani dichiarati. Nel caso in cui l'operatore non attui il piano dichiarato o non fornisca gli aggiornamenti semestrali, Infratel avrà facoltà di procedere con l'esecuzione del piano di intervento pubblico, Pag. 157nonché potrà dare notizia dell'inadempimento dell'operatore sul proprio sito istituzionale.
  In conclusione, con specifico riferimento al quesito posto, dai primi dati della mappatura è emerso che circa il 70 per cento dei comuni delle aree su cui si andrà ad investire necessitano di interventi «a macchia di leopardo», poiché si tratta di zone dove esistono già altre reti. Le cosiddette aree bianche, invece, erano aree geografiche estese ed omogenee da coprire completamente. Il modello a concessione adottato in quel caso renderebbe dunque probabilmente più costoso l'investimento nelle aree «a macchia di leopardo», perché non consente di sfruttare le economie incrementali con le reti esistenti, e quindi le economie di scala. Sono comunque in corso tutte le opportune valutazioni con il Ministro per l'innovazione e la transizione digitale per individuare un modello d'intervento che possa attuare in tempi rapidi gli obiettivi prefissati in merito alla Strategia italiana per la Banda Ultra Larga.

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ALLEGATO 2

5-06571 Capitanio: Tempestiva attuazione del programma smarter Italy.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente. Grazie Onorevole.
  Come ricordato dall'Onorevole interrogante il programma Smarter Italy promosso dal Ministero dello sviluppo economico, dal Ministero dell'università e della ricerca e dal Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione si pone come obiettivo – grazie all'uso degli appalti innovativi – di portare benefici ai cittadini, promuovendo l'efficienza della Pubblica Amministrazione e la sperimentazione sul territorio di soluzioni tecnologiche emergenti, in diversi ambiti: mobilità, ambiente, benessere della persona e beni culturali.
  La dotazione finanziaria per la realizzazione di Smarter Italy è di oltre 90 milioni di euro, che comprende la quota iniziale di 50 milioni di euro messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico e le ulteriori risorse provenienti dal Ministero dell'Università e della Ricerca, e dal Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione. In particolare, il MUR ha aderito Al Programma «Smarter Italy» con proprie risorse finanziarie pari a circa 43 milioni di euro per lo sviluppo di azioni concordate con le altre amministrazioni partecipanti.
  I fondi saranno usati per finanziare gare d'appalto mirate a soddisfare il fabbisogno di innovazione espresso dalla Pubblica Amministrazione e dalla società in generale. In questo modo, Smarter Italy vuole, da una parte, migliorare la qualità di vita dei cittadini, dall'altra, immettere innovazione nelle imprese e nell'Amministrazione Pubblica.
  I Comuni selezionati per la partecipazione al programma, che esprimeranno fabbisogni da soddisfare attraverso servizi innovativi, diventeranno laboratori di sperimentazione di tecnologie emergenti.
  Alle gare appaltate da AgID possono partecipare imprese, start-up, università, centri di ricerca, enti del terzo settore e liberi professionisti che propongano progetti innovativi elaborati per rispondere alle esigenze indicate dei Comuni partecipanti al programma.
  Il Programma si articola in varie fasi e presenta diverse Aree di intervento, quali: Smart Mobility per il miglioramento sostanziale dei servizi per la mobilità di persone e merci nelle aree urbane; Valorizzazione dei beni culturali (Cultural Heritage), per la valorizzazione economica e turistica delle aree di rilevanza storica e artistica; Benessere sociale e delle persone (Wellbeing) per il miglioramento dello stato psico-fisico dei cittadini; Protezione dell'ambiente per il miglioramento della situazione ambientale in tutti i suoi aspetti.
  I tre Ministeri, promotori dell'iniziativa, collaborano attivamente con le pubbliche amministrazioni presenti su tutto il territorio nazionale per conoscere quali sono i fabbisogni di innovazione e sono attivi anche nella predisposizione della disciplina di attuazione del programma al fine di garantirne, al più presto, piena operatività.
  I tre Ministeri e l'Agid sottoscriveranno entro brevissimo tempo il «Piano esecutivo» del programma Smarter Italy. Il «Piano» contiene il cronoprogramma degli appalti pubblici che dovranno essere banditi, le attività di comunicazione e di valorizzazione delle iniziative da realizzare, nonché la disciplina puntuale delle attività amministrativo-contabili.
  Al riguardo si segnala che i finanziamenti necessari per l'attivazione delle prime gare d'appalto previste nel cronoprogramma sono già state trasferite all'Agid, che – come noto – è il soggetto attuatore di Smarter Italy. Pag. 159
  Riguardo alle tempistiche indicate all'interno del Piano Triennale per la PA 20-22 redatto dall'Agenzia per l'Italia Digitale, si rappresenta che a Febbraio 2021 si è completata l'adesione formale dei comuni e delle città parte del programma, che fungeranno da Laboratori Urbani di Innovazione, come soggetti ospitanti delle sperimentazioni.
  I bandi per le sperimentazioni saranno invece rivolti al mercato per rispondere ai fabbisogni e casi d'uso espressi dai comuni stessi, lungo i 4 assi sopra citati: Smart Mobility, Wellbeing, Turismo e Cultura, Green e Ambiente. La necessità di maggiore tempo è, in parte, collegata alla necessità di rivedere un piano esecutivo che meglio possa coniugare le necessità di un mutato contesto anche legato all'attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza.
  Ciò detto, i primi bandi ad essere lanciati saranno quella relativi alla Smart Mobility con un primo bando entro Ottobre 2021 e i restanti entro la fine dell'anno corrente. I bandi relativi all'ambito Wellbeing avranno attuazione nella prima metà del 2022 e tutti i bandi, anche quelli relativi agli ambiti Cultura/Turismo e Green/Ambiente verranno lanciati entro il 2022.

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ALLEGATO 3

5-06572 Gariglio: Riapertura degli uffici postali nella regione Abruzzo, con particolare riferimento a quello di Collarmele.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Grazie Presidente, Grazie Onorevoli interroganti.
  Com'è noto il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha disposto il trasferimento all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) delle funzioni in materia di regolazione e vigilanza del settore postale svolte precedentemente dal Ministero dello sviluppo economico. Spetta, dunque, all'AGCOM la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale».
  Nell'ambito delle proprie competenze, si rappresenta che sulla tematica in discussione è stata sentita direttamente la Società Poste Italiane. Quest'ultima, in primis, ha rappresentato che, a causa dell'allerta pandemica da Sars-Cov-2, ha dovuto adottare una serie di misure di contenimento della diffusione del virus, anche attraverso la riorganizzazione della rete degli uffici postali.
  Con specifico riferimento alla regione Abruzzo, Poste Italiane riferisce che, ad oggi, le misure di rimodulazione degli orari di apertura riguardano solamente 45 dei 473 uffici postali presenti nella regione. Queste le rimodulazioni apportate: 9 uffici normalmente aperti in doppio turno, oggi sono operativi in mono-turno; 22 uffici mono-turno normalmente operativi su 6 giorni, oggi sono operativi su 3 giorni; 13 uffici con apertura normalmente da 1 a 5 giorni, oggi sono operativi da 1 a 3 giorni; solo un ufficio ad oggi risulta chiuso.
  Per quello che attiene alla Provincia de L'Aquila, gli interventi di rimodulazione riguardano solamente 16 dei 159 uffici postali presenti sul territorio: un ufficio normalmente aperto in doppio turno, oggi è operativo in monoturno; 12 uffici monoturno normalmente operativi su 6 giorni, oggi sono operativi su 3 giorni; 3 uffici con apertura normalmente da 1 a 5 giorni, oggi sono operativi da 1 a 3 giorni.
  Sono inoltre attivi 277 ATM Postamat, di cui 71 nella provincia de L'Aquila.
  Con particolare riferimento all'ufficio postale di Collarmele, Comune di circa 830 abitanti, Poste rappresenta altresì che il predetto Ufficio rientra nel novero degli uffici postali la cui operatività, ad oggi, è stata rimodulata su 3 giorni a settimana.
  Conseguentemente, in base a quanto riferito da Poste Italiane, le attuali razionalizzazioni, come risulta dalle verifiche effettuate dalla Società sui flussi di traffico, non destano particolari criticità. Maggiore affluenza si registrerebbe, infatti, solo nelle giornate di pagamento delle pensioni o delle scadenze fiscali con rallentamenti non rilevanti a livello operativo.
  A tal ultimo proposito, tuttavia. Poste italiane rappresenta che per garantire la regolare erogazione, dei servizi alla Clientela, oltre a prevedere altri uffici postali aperti nel medesimo Comune e/o nei Comuni limitrofi, ha avviato un dialogo con le Istituzioni locali.
  Poste Italiane, inoltre, riferisce di aver provveduto a fornire riscontro, con diverse note, anche al Sindaco di Collermele, illustrando le principali iniziative adottate per limitare la diffusione del contagio sul territorio, contemperando la preminente esigenza di tutela della salute pubblica con quella di garantire ai cittadini l'erogazione di servizi essenziali.
  Il citato dibattito con i rappresentanti delle istituzioni locali inoltre prosegue, nell'attesa di una nuova valutazione sul ripristino orario, previsto per i prossimi mesi.
  Al fine di fronteggiare l'attuale situazione pandemica, inoltre. Poste ricorda, in Pag. 161via generale, che – in accordo con INPS e Protezione civile – è stato disposto il pagamento anticipato delle pensioni, articolando il calendario su più giornate al fine di diluire l'afflusso della clientela. Il predetto scaglionamento di pagamento ed il relativo calendario è comunicato ogni mese a tutti i sindaci del territorio nazionale.
  Inoltre, grazie alla collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, è stata offerta agli over 75 la possibilità di ricevere a domicilio il pagamento in contanti della propria pensione. La collaborazione con le Forze dell'Ordine e con la Protezione Civile consente, infine, la gestione di eventuali assembramenti nei giorni di pagamento delle pensioni.
  In conclusione, voglio precisare che il Ministero dello sviluppo economico continuerà a monitorare le modalità di erogazione del servizio postale, nei limiti delle proprie competenze, al fine di assicurare un servizio efficiente ed omogeneo, e ad avviare – ove possibile – tutte le dovute iniziative per risolvere eventuali e serie criticità in tale ambito.